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Finanza per la crescita sostenibile. Scelte di struttura finanziaria e politica dei dividendi
Gli investimenti sono il motore della crescita aziendale, ma sono le politiche finanziarie che devono rendere sostenibile nel tempo il percorso di sviluppo e questo anche quando i mercati attraversano le peggiori turbolenze. Il libro, dopo aver descritto i contributi teorici e i risultati di ricerche internazionali in materia di scelte di struttura finanziaria analizza i mercati, gli operatori e gli strumenti finanziari esistenti, in Italia e all'estero, proponendo numerosi esempi pratici immediatamente fruibili dal lettore nell'operatività quotidiana. Gli autori approfondiscono i processi decisionali in tema di scelte di struttura finanziaria e di distribuzione di dividendi sia in Italia, sia all'estero investigando le scelte di finanziamento e di investimento effettuate da aziende quotate in Italia, Francia, Germania, Regno Unito, USA, Giappone e Cina nel quadriennio 2007-2010. Infine, casi aziendali relativi a quattro realtà nazionali e internazionali (Lottomatica, Piaggio, Telecom Italia, Snam Rete Gas) chiariscono la manovra congiunta delle politiche dell'attivo e del passivo al fine di garantire una crescita sostenibile. -
L'impresa aeroporto. Il marketing come leva competitiva
L'industria aeroportuale è migrata da un contesto monopolistico, riferito al presidio di un bacino territoriale, a una dimensione multipolare e ipercompetitiva, in cui la proliferazione degli scali e l'avvento dell'alta velocità ferroviaria generano pressione competitiva sui processi di movimentazione di passeggeri e merci (aviation related), comprimono la redditività del core business e richiedono soluzioni di mobilità integrata tra gli attori in gioco. Anche l'impresa-aeroporto può però generare una nuova sfida dalle caratteristiche proattive: la progettazione di un'offerta commerciale non aviation (retailing, parking, advertising, congressuale, real estate), in concorrenza con l'offerta dei bacini geografici di prossimità e con valenza attrattiva verso i passeggeri in transito. Il libro, cui hanno contribuito top manager del settore, esplora il consolidarsi dell'obiettivo di massimizzazione del ROI per un'impresa-aeroporto attraverso i nuovi processi di marketing per le attività aviation related e non aviation related, la cui proposizione di valore è costantemente analizzata dalla prospettiva di un potenziale investitore in una società aeroportuale. Prefazione di Giuseppe Bonomi e Rocco Sabelli. -
Diritto e fisco nel mondo dei giochi. Profili regolatori, civilistici e tributari
In Italia il settore dei giochi è sottoposto a un elevato numero di vincoli e disposizioni normative. In questo scenario il ruolo fondamentale è stato assunto dall'Amministrazione dei Monopoli di Stato la quale ha organizzato il settore dei giochi portando il modello italiano a essere uno tra i più completi e coerenti, favorendo la nascita di un avanzato comparto industriale che opera in condizioni di sicurezza normativa e di continuo avanzamento tecnologico. Da qui una imponente e complessa normativa settoriale e fiscale in continua evoluzione. Il libro affronta la materia dei giochi dal punto di vista regolatorio, civilistico e tributario. Gli autori, grazie a una quasi ventennale esperienza professionale in comune nel settore dei giochi, intendono in tal modo fornire un supporto agli operatori e agli esperti che fanno di questo business il centro del loro impegno, spesso settoriale, e possono sentire l'esigenza di una guida ""completa e leggibile"""". Nel contempo è intenzione degli autori rivolgersi anche a tutti gli esperti non specialisti che hanno visto da """"lontano"""" la materia, con l'auspicio di avvicinarli a tematiche così specifiche e peculiari."" -
La rete che lavora. Mestieri e professioni nell'era digitale
Il lavoro è diventato un oggetto sempre più sfuggente: non solo le scienze sociali, anche la letteratura, il cinema e l'arte hanno perso la capacità di rappresentarlo. Le associazioni sono in affanno: faticano a entrare in relazione con lavoratori dispersi e mobili, non riescono a individuare bisogni collettivi su cui costruire le proprie piattaforme contrattuali, hanno perso quel senso di appartenenza necessario all'esercizio della rappresentanza. I siti di social network sono una piazza, dove incontrarsi e parlare del proprio lavoro, ma anche un auditorium, dove confrontarsi e riflettere, una fiera, dove mettere in mostra i propri prodotti e un mercato, dove scambiare risorse. Attraverso i social network, l'azione collettiva lascia il passo a quella connettiva, l'appartenenza alla connessione, la solidarietà alla collaborazione. Questo libro raccoglie le esperienze e i racconti del lavoro che cambia, attraverso i social media. Storie di lavoratori che nei social network vedono cadere i confini tra i loro ruoli e cercano nuove modalità per rappresentare la propria identità e costruire una reputazione; storie di persone che navigano le reti per cercare lavoro; storie di dipendenti alla ricerca di informazioni e occasioni di confronto che vadano oltre i confini delle loro aziende; storie di professionisti che nei social media costruiscono nuove comunità professionali. -
Li ho visti così. Protagonisti di università, industria, banca, professione nell'ultimo mezzo secolo. Vol. 3
"Il terzo volume di """"Li ho visti così"""" porta da 35 a 47 i personaggi della mia galleria, scelti fra i tanti che ho conosciuto durante la lunga vita accademica e professionale. La mia vita operativa nel frattempo sta raggiungendo i 63 anni: 1949-2012. Ciò malgrado ho esteso - con coraggio (o incoscienza?) - gli impegni accademici fino al 2014. Le regole non sono cambiate. In questo terzo volume si può forse notare un'accentuata presenza di figure di un passato meno recente. Rimane valida in ogni caso la regola del filosofo Joubert: """"la storia, come la prospettiva, ha bisogno della lontananza"""". Nel terzo volume, solo per il professor Giovanni Ferrerò, appare un """"co-personaggio"""": il miglior amico della sua vita, il professor Pellegrino Capaldo. Aumentano, invece, da sette a nove le """"classi di personaggi"""": abbiamo aggiunto le classi dei Maestri """"non bocconiani"""" che pure sono stati (o sono) grandi Maestri; e dei """"bocconiani di ferro"""" che, pur non avendo raggiunto la """"fama"""" in un campo specifico, hanno fatto onore alla loro università. Contravvenendo infine a tutte le regole, a queste oltre alle sette classi di personaggi comprese in questo terzo volume, ne ho aggiunto una che non so qualificare, ma che comprende il """"personaggio"""" più importante della mia vita: mia moglie Lina che, tragicamente mi ha lasciato il 14 dicembre 2010.""""" -
Lavorare o collaborare? Networking sociale e modelli organizzativi de l futuro
"Meno finanza e più società"""": così suona oggi l'appello condiviso da più parti quando si tocchi il tema della crescita. Alla ricerca di una via nuova per generare quel valore che l'accumulazione capitalistica non è più in grado di garantire, in un contesto di complessità e connessione crescenti, dominato dai fattori intangibili della conoscenza e della capacità di innovazione, e dalla richiesta di un'efficienza sempre più spinta, il modello alternativo deve ripartire dall'interno delle imprese e dalle capacità delle persone. La domanda posta dal titolo di questo libro implica allora nella realtà molto più di un semplice shift pratico, facilitato dalla tecnologia """"social"""" del momento. Arriva a racchiudere un profondo riesame del proprio """"essere impresa"""" prima ancora di incontrare il mercato e focalizza un punto cruciale della sfida che le organizzazioni si trovano ad affrontare: chiudersi o aprirsi? Resistere sul fronte dell'""""abbiamo sempre fatto così"""" o mettersi in gioco e misurarsi con la riscoperta di un """"sé"""" collaborativo e comunitario all'interno di un processo di massa? Ridefinire il concetto di giornata, così come di luogo di lavoro; immaginare strutture organizzative adhocratiche anziché gerarchiche; sconvolgere abusi semantici tipici del secolo scorso come team o riunione; sfidare il caos; mettere in discussione anni di leadership cristallizzate; confrontarsi con il perimetro labile di una privacy tutta da reinventare: è arrivato il momento di iniziare a collaborare." -
Contenere i costi. Una via per crescere senza rinunce
Il contenimento dei costi è un approccio alla gestione dei risultati economici aziendali non ancora pienamente compreso nelle sue reali potenzialità. Troppo spesso dettato dall'urgenza, si traduce in tagli drastici, poco selettivi e indifferenziati: una pratica alla quale si arriva malvolentieri, quasi fosse una sostanza da maneggiare con cura, una medicina da somministrare solo in situazioni di crisi. Comunemente associato all'idea di rinuncia, il contenimento dei costi è invece un meccanismo in grado di liberare risorse inaspettate, già presenti in azienda. Un modesto risparmio può procurare un beneficio economico pari a un ragguardevole incremento di fatturato e potenziare le capacità competitive dell'azienda, consentendo il raggiungimento degli obiettivi strategici ed economico-finanziari di medio periodo. Il libro dimostra che una maggiore e costante attenzione ai costi è non solo una via per curare - o prevenire - situazioni di difficoltà, quanto piuttosto una strada maestra per crescere senza rinunce. Risultato di oltre vent'anni di esperienza in ricerca, formazione manageriale e consulenza direzionale sui meccanismi di programmazione e controllo e sui sistemi di contabilità direzionale, il volume delinea una logica e un modello generale nel quale ricomprendere e inquadrare tutte le tecniche e i metodi comunemente impiegati in questo campo. Prefazione di Marco Agliati. -
Creare valore a lungo termine. Conoscere, promuovere e gestire l'investimento sostenibile e responsabile
L'investimento sostenibile e responsabile è un autentico Giano bifronte. Riunisce in sé due dimensioni distinte, seppure non rivali, dell'attività di investimento: quella economica, dell'investitore che desidera accrescere il valore del proprio risparmio, e quella socio-ambientale, dell'investitore che vuole assegnare alla propria attività fini altruistici, volti a generare esternalità positive a vantaggio dell'intera comunità. È questa duplice natura a rendere l'investimento sostenibile e responsabile una realtà non semplice da concettualizzare e laboriosa da governare. Il volume nasce dalla consapevolezza che è arrivato il momento di mettere ordine su questi argomenti e offre un'occasione di riflessione e sistematizzazione a quanti ne sono incuriositi, siano essi operatori del mondo della finanza, aspiranti tali, semplici utilizzatori degli strumenti finanziari oppure osservatori del mercato. L'approccio scelto è molto concreto, lascia più spazio alle pratiche che alle teorie e predilige un linguaggio semplice, accessibile anche ai non addetti ai lavori. Lo scopo non è tanto quello di aprire un dibattito tecnico sui dettagli, quanto di allargare la platea dei soggetti che ne sanno a sufficienza per prendere (o suggerire), scelte di investimento consapevole. Le tre parti del libro forniscono un inquadramento generale sulle questioni fondamentali (definizioni e classificazioni, modalità di gestione, caratteristiche del mercato)... -
L' intelligenza collaborativa. Verso la social organization
Lo scientific management formalizzato da Taylor disegna un'organizzazione in cui il potere scende dall'alto, le strategie sono definite da un vertice ristretto, gli obiettivi assegnati e non scelti, con un sistema di comando e controllo in cui sono i senior executives ad allocare le risorse. Prima del web era difficile immaginare alternative a questa ortodossia manageriale, ma Internet ha determinato l'esplosione di nuove forme di vita organizzativa, in cui il coordinamento si ottiene senza centralizzazione, il potere sta nelle capacità e non nei ruoli, la conoscenza condivisa trionfa sull'autoritarismo. Le comunità spontanee intorno a specifici interessi aumentano le opportunità di innovazione e le performance sono valutate dai pari. La crescente disponibilità di social software (anche gratuiti) e la massiccia introduzione sul mercato di piattaforme collaborative da parte di tutti i grandi player dell'ICT rendono oggi realizzabile questa nuova visione. La social organization, intesa come un modo nuovo di fare impresa che consente a un vasto numero di persone di lavorare collettivamente - valorizzando le singole riserve di competenza, talento, creatività ed energia -, può diventare realtà. Il libro fornisce una guida strategica per affrontare il cambiamento derivante dall'utilizzo dei social media e dai processi di collaborazione emergenti dal basso. -
La conoscenza partecipata. Nuove pratiche di knowledge management
Le nuove pratiche di knowledge management richiedono di considerare la gestione della conoscenza non come una tecnica, ma come un processo - per sua natura sociale e dinamico - che per funzionare deve coinvolgere le persone ed essere integrato nelle loro prassi di lavoro. La conoscenza di cui parla questo libro è pertanto quella partecipata, ovvero utilizzata dalle persone e da loro continuamente alimentata. È quella creativa, da cui può nascere e che può rendere i processi più efficienti, le decisioni più rapide, le soluzioni più a portata di mano. È quella che si trasforma in apprendimento individuale e organizzativo e che pertanto mette un'azienda in condizione di competere e di evolvere. Un approccio partecipativo alla conoscenza richiede un modo nuovo di governare le dinamiche evolutive del sapere, e di gestire le relazioni e la comunicazione con le persone. Queste pagine, che non offrono ricette ""preconfezionate"""", suggeriscono possibili percorsi per adottare tale approccio attingendo sia a modelli teorici, sia a esperienze pratiche, sia a interpretazioni sul futuro che ci aspetta."" -
Open. Modelli di business per l'innovazione
A Henry Chesbrough (e al suo primo libro) si deve l'espressione open innovation, entrata a pieno titolo nel linguaggio manageriale insieme al concetto che veicola: in un mondo in cui le fonti della conoscenza sono sempre più distribuite e diffuse, per spingere la crescita bisogna cogliere le buone opportunità al di fuori delle mura aziendali. Le imprese - di ogni dimensione - devono imparare a gestire un processo innovativo ""aperto"""" agli stimoli esterni, capace al contempo di esportare quelle idee che all'interno non verrebbero messe a frutto. Per realizzare profitti diventano allora necessari nuovi modelli di business, improntati a questa apertura. Il volume propone quindi una serie di strumenti utili per la loro diagnostica e prende in esame ostacoli e rischi del percorso di apertura, indicando come sfruttare al meglio le opportunità presenti all'esterno, sul mercato delle idee e delle tecnologie. In un contesto di protezione di marchi e brevetti, l'impresa deve imparare innanzitutto a gestire e valorizzare la proprietà intellettuale e, a partire da essa, ideare modelli di business innovativi, in grado di far leva sugli asset intangibili per accrescere la competitività. L'edizione italiana è arricchita dal racconto di decine di casi di aziende che nel nostro Paese hanno saputo innovare il loro approccio al mercato proprio cogliendo nuove opportunità dall'esterno."" -
Diamoci del noi. I legami che danno futuro al lavoro
A chi di noi non è capitato, in questo tempo di crisi, di sentirsi richiedere sul lavoro maggior coinvolgimento, più energia, partecipazione e anche responsabilità crescenti? Tutto ciò in un contesto di poca chiarezza e in un mondo organizzativo nel quale gli spazi di ascolto, coesione e dialogo sono erosi dall'emergenza, dalla frenesia e da una sorta di anestesia emotiva. La quotidianità, inoltre, offre sempre meno occasioni alla pratica del dubbio e della riflessione, con l'evidente paradosso che il crescere dell'incertezza e della vulnerabilità non producono un pensiero altrettanto capace di porsi interrogativi, semmai l'opposto: un agire reattivo e spontaneo, ancor più ancorato al funzionamento inconsapevole delle strutture neurologiche di risposta e adattamento alla realtà. Quale spazio resta allora per una speranza diversa dalla salvaguardia del proprio lavoro, dal si salvi chi può, connessa invece alla realizzazione di una cittadinanza di sé nel lavoro e nel mondo? E, dalla parte delle organizzazioni, come rifondare l'alleanza tra persona e lavoro, tra individuo e società? La costruzione di un futuro migliore passa per la capacità di dirsi e darsi un ""noi"""" fatto di progetti, basato sulla bellezza, sulla forza di volontà e su una leadership più vicina. Un futuro che ha bisogno di riabilitare le risorse neurologiche cognitive della coscienza e della consapevolezza, un futuro che inizia dal coraggio di vincere la routine e la sua rassicurante protezione."" -
Per me... numero 1. Aneddoti (sportivi e non) per allenarsi da leader
Dan Peterson è ""il"""" Coach per antonomasia. Quello che forse non tutti sanno è che alla carriera sportiva ne ha affiancata una seconda come business coach, in cui da anni mette in gioco le sue grandi capacità comunicative e di motivazione sui temi della leadership e dell'efficacia personale, temi che avvicinano il mondo dello sport alle dinamiche di quello aziendale. Non è necessario essere appassionati di basket, aver seguito le squadre da lui allenate o le partite accompagnate dalle sue vivacissime telecronache: Dan Peterson lo conosciamo tutti. E chi non ricorda le sue frasi a effetto, su tutte """"Per me... numero 1!""""? Leadership, oggi più che mai, significa essere unici. Per crescere come leader (o far crescere dei leader) basta allenarsi, lavorando innanzitutto sulla capacità di apprendimento e sulla consapevolezza che questo processo richiede. Il libro raccoglie per la prima volta direttamente dalla voce del protagonista - una serie di aneddoti della vita di Dan Peterson. Da ciascuno degli episodi selezionati, e raccontati con tutta la vivacità del personaggio, si evincono gli insegnamenti che Dino Ruta ci aiuta a mettere a fuoco negli """"schemi di allenamento"""" a chiusura di ogni capitolo. Disegnate all'interno di un discorso coerente e scientificamente fondato sul tema della leadership, tali indicazioni trovano puntuale riscontro in """"schede di allenamento"""" spendibili nella pratica. Rivolto, come direbbe Peterson, agli """"amici sportivi e non sportivi""""..."" -
Infowar. La battaglia per il controllo e la libertà della rete
Lo scandalo PRISM - il programma in forza del quale le agenzie di intelligence NSA e FBI possono spiare telefonate e movimenti nel Web di cittadini statunitensi ed europei - le sempre più frequenti notizie di azioni di spionaggio cinesi ai danni di imprese statunitensi e la conferma dell'esistenza di piani USA per lanciare attacchi informatici contro paesi nemici hanno indotto i media di tutto il mondo a destarsi dal proprio torpore e a titolare a chiare lettere: ""Attenzione, siamo nel pieno di una cyberguerra!"""" Dovunque volgiamo lo sguardo possiamo ricavare istantanee che diffondono incertezza e sconcerto. Di fronte a uno scenario in così rapido e tumultuoso cambiamento non si hanno riferimenti certi ai quali aggrapparsi. Oggi più che mai si avverte il bisogno di una riflessione sui media che riesca a mettere in luce connessioni inaspettate tra gli eventi e a suggerire nuove prospettive attraverso le quali affrontare le complessità delle società contemporanee in Rete. """"InfoWar"""" prova ad affrontare il controverso scenario delle attuali guerre per il controllo delle informazioni, tentando di far luce su limiti e contraddizioni di alcuni approcci alle tecnologie della comunicazione. Prefazione di Geert Lovink."" -
L' Italia che abbiamo trovato, quella che lasciamo
Il libro racconta, da diversi punti di vista quanti sono gli autori, la storia del nostro Paese a partire dagli anni '20, del secolo scorso. I cinque autori principali sono: Umberto Veronesi, Victor Uckmar, Vittorio Gregotti, Luigi Guatri (che del libro è anche coordinatore) e Tancredi Bianchi che, liberamente, trattano dei temi di loro competenza: salute e sanità, fisco, paesaggio e architettura, industria e università, banche. Saggi di altri autori completano l'opera: ""Il nostro passo deve farsi più spedito nel ripercorrere le strade del mondo"""" di mons. Ennio Apeciti, """"Dal miracolo economico al distacco dall'Europa"""" di Roberto Artoni, """"Tre generazioni di italiani"""" di Francesco Biliari e """"Sulla giustizia e altro"""" di Piergaetano Marchetti. Introduzione di Cesare De Carlo."" -
Resilience. Sette principi per una gestione aziendale sana e prudente
Gli indicatori di performance più comunemente utilizzati dalle imprese misurano l'andamento su un arco temporale che raggiunge al massimo un anno, ma sempre più spesso si arresta sulla soglia del semestre quando non del trimestre. Se a ciò si aggiunge il sempre più veloce turnover del top management, risulta che poche aziende elaborano strategie di lungo termine e molte restano concentrate su tattiche a tre mesi. Alla luce di questi fenomeni, appare necessario per le imprese (se non urgente) acquisire l'abilità, chiamata resilience, di adattarsi, resistere e risollevarsi dagli shock esterni. Sono molte le aree in cui un manager si trova oggi a dover prendere decisioni: capire quanto internazionalizzare e in quali mercati, su quali business investire, se propendere per un'intensa diversificazione delle attività o focalizzarsi su business specifici, quale immagine trasmettere ai consumatori, come incentivare i dipendenti. Sapere come porsi di fronte a questi trade-off può garantire la sopravvivenza oltre la crisi, la possibilità cioè di essere resilienti. Per affrontare tali sfide al meglio, il libro individua sette driver concreti, analizzabili attraverso schede di self-assessment, e offre un indicatore per misurare la resilience, basato sulla relazione tra ritorno sugli investimenti a lungo termine ed esposizione al rischio (un tool consente di calcolare la misura). -
Rewire. Cosmopoliti digitali nell'era della globalità
L'immenso potere di Internet e delle nuove tecnologie ci ha fatto credere che il crescente numero di persone connesse avrebbe inevitabilmente portato a un mondo più piccolo e più cosmopolita. Niente di più falso. La tendenza umana a fare gruppo e a interessarsi a guanto la circonda fa sì che la maggior parte delle nostre interazioni, online e offline, sia con realtà con le quali abbiamo molto in comune. I formidabili progressi realizzati dalle tecnologie dell'informazione non hanno cambiato le nostre abitudini. La tecnologia finisce così per sconnetterci e distaccarci dal resto del mondo. Per contrastare questa tendenza all'autosegregazione, Zuckerman propone in particolare tre soluzioni per connettere il web. La prima è seguire coloro che definisce ""figure-ponte"""", blogger in grado di tradurre e contestualizzare idee da una cultura a un'altra. La seconda è poter contare su traduzioni trasparenti perché va da sé che un mondo interconnesso sia un mondo poliglotta. Si amplia il potenziale per conoscere e apprendere cose nuove. Ma lo stesso vale per la possibilità di fraintendere. La terza è programmare la """"serendipità"""", concetto oggi abusato e frainteso, e che potrebbe essere definito come la scoperta, tra causalità e sagacia, di cose che non si stavano affatto cercando."" -
Boomerang. Perché cent'anni di tecnologia non hanno (ancora) migliorato il mondo
Il boomerang è uno strumento infido: Charlie Brown l'ha provato sulla sua pelle. Ha bisogno di perizia, spazio, tempismo. Richiede una dose di rischio. Non è un gioco, comunque la si pensi. Per questo è una metafora che racconta maledettamente bene il modo con cui abbiamo lanciato negli ultimi cent'anni i nostri stream di ricerca, aspirazione, desiderio, ambizione attraverso la tecnologia, in nome di un non meglio identificato futuro che però assomiglia sempre di più alla fine dell'utopia. Questi boomerang hanno viaggiato. Alcuni per distanze e fratture temporali brevissime. Altri stanno ancora compiendo la loro parabola. Altri ancora, molti, troppi, ricadono - ieri, oggi, chissà come e quanto domani - sulla nostra vita. Hanno incisa la fine dell'utopia sul legno del loro dorso. Hanno effetti devastanti per il pianeta. Colpiscono ripetutamente, inaspettatamente (in un'era in cui dichiariamo di saper prevedere tutto), indistintamente, implacabilmente. Quando li abbiamo lanciati eravamo nel pieno del nostro sogno di crescita, di sviluppo, di possibilità. Alla scoperta di una nuova definizione di infinito, direttamente gestita dalle nostre mani e dal nostro sapere, abbiamo caricato la tecnologia di responsabilità mostruose nel promettere la salvezza per ogni disastro, la cura a ogni malattia, la soluzione a ogni equazione. Tutto era lontano e non ci siamo dati troppa pena delle conseguenze. Ma oggi? -
Vite vissute
Questo volume è idealmente il seguito dei tre libri ""Li ho visti così"""", scritti col giornalista Ermes Zampollo, che ringrazio di cuore. Esso porta da 47 a 57 i personaggi della mia galleria, scelti fra i tanti che ho conosciuto durante la lunga vita accademica e professionale. La mia vita operativa nel frattempo ha raggiunto i 64 anni: 1949-2013. Le regole non sono cambiate. In questo volume si può forse notare un'accentuata presenza di figure di un passato meno recente. Solo due i personaggi operativi."" -
Continuità e crescita dell'impresa familiare. Aspetti civilistici e fiscali. Con aggiornamento online
Continuità, crescita e passaggio generazionale sono temi che interessano gran parte delle imprese familiari. Il volume si pone come obiettivo l'analisi dei principali aspetti civilistici e fiscali che caratterizzano i suddetti temi, approfondendo aspetti operativi con l'utilizzo di casi pratici che prendono spunto dalle esperienze professionali affrontate. Il volume, dopo aver trattato gli aspetti relativi alla razionalizzazione del patrimonio dell'imprenditore, esamina le forme attraverso le quali l'impresa può ottenere nuovi mezzi finanziari, sia a titolo di capitale, sia a titolo di debito. Vengono poi approfonditi gli strumenti di governance per disciplinare i rapporti tra i soci (della famiglia o terzi), quali le categorie speciali di azioni, gli strumenti finanziari partecipativi, le clausole statutarie e i patti parasociali. Un capitolo è dedicato alla holding di famiglia, alle sue finalità ed alle modalità pratiche per la sua creazione. Vengono poi esaminati i vincoli civilistici al passaggio generazionale, evidenziando l'importanza della predisposizione, da parte dell'imprenditore, di un testamento, per poi chiudere con un'analisi dell'imposta sulle successioni e donazioni.