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Studium (2020). Vol. 5: Natura e paesaggio in Dante.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende ""restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche"""". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario """"far parte a sé"""" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua """"etica""""; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo."" -
Rivista di studi politici internazionali (2020). Vol. 3
La Rivista di Studi Politici Internazionali (RSPI) fu fondata a Firenze nel 1934, lo stesso anno in cui vennero creati a Milano l'Istituto per gli studi politici internazionali (ISPI) e a Roma la Giunta centrale per gli studi storici con il compito, fra gli altri, di rappresentare all'estero la scienza storica italiana. La sua nascita nello Studio fiorentino di politica estera fu, quindi, espressione della volontà del regime, orientato a partecipare più incisivamente al gioco politico europeo in una prospettiva revisionista delle situazioni esistenti, di promuovere gli studi politici internazionali e di rafforzare la presenza italiana all'estero, anche riverberando esternamente l'immagine del paese che la nuova storiografia andava componendo. Diretta da studiosi eminenti quali i professori Giacinto Bosco e Jacopo Mazzei, che facevano capo al più antico Istituto universitario italiano di scienze politiche e sociali, il Regio ""Cesare Alfieri"""" di Firenze, e da diplomatici sperimentati, divenuti senatori del Regno, quali Cesare Majoni e Amedeo Giannini, la Rivista pubblicò fin dai suoi primi numeri contributi politici e scientifici di grande attualità, sempre di primo piano, sotto forma di saggi, articoli, profili di sovrani, di uomini politici e di diplomatici, commenti di fatti internazionali, documenti inerenti agli avvenimenti internazionali in corso, recensioni. La grande cesura storica del 1943 segnò il passaggio della Rivista alla proprietà privata, che pochi anni dopo, nel 1947, si trovò riunita nelle mani di un giovane professore di Diritto internazionale e di Storia dei trattati e politica internazionale, Giuseppe Vedovato, che ne era già stato capo-redattore per dieci anni e che l'avrebbe diretta ininterrottamente fino al 2005. Divenuto attore egli stesso sulla scena politica italiana ed europea, Vedovato fece della RSPI e dell'annessa Biblioteca lo strumento di una partecipazione multinazionale all'approfondimento scientifico dei problemi internazionali, storici ed attuali: sollecitando ricerche, ponendo a confronto tesi diverse, sottoponendo ad esame critico protagonisti ed eventi, attirando tempestivamente l'attenzione su documenti significativi e non facilmente accessibili. Nell'insieme la Serie Storica 1934-2005 offre più di 70 anni di politica estera italiana e di politica internazionale testimoniati e commentati: le scelte del regime fascista e della nuova democrazia del dopo-guerra, il concretizzarsi del binomio atlantismo-europeismo negli anni della guerra fredda, l'evoluzione del processo d'integrazione europea, la caduta della politica internazionale nel vicolo cieco della bipolarità, la ricerca della pace e della sicurezza tra i popoli attraverso il negoziato internazionale, le modificazioni impresse al sistema internazionale dall'emergere di nuovi attori pubblici e privati e di nuove problematiche, il crollo del regime comunista in Urss e la catena delle sue conseguenze. Dal 2006, con la direzione della professoressa Maria Grazia Melchionni, si è aperta la Nuova Serie della RSPI, che, erede del patrimonio della Serie Storica, ne conserva la peculiarità di costituire un ambiente culturale di alto livello e ne sviluppa i caratteri dell'interdisciplinarità e della transnazionalità. Il Consiglio scientifico, internazionale e multidisciplinare, è composto dai professori Fabio Bertini, Sabino Cassese, Teresa Freixes, Wolf D. Gruner, Christopher Hill, Bichara Khader, Valentina Piacentini Fiorani, Tatiana Zonova, e dagli ambasciatori Giorgio Bosco, Pietro Calamia e Luigi Vittorio Ferraris.... -
Morìa. La sapienza altra del mondo. Rivista semestrale di studi moreani Centro Internazionale Thomas More (2019). Vol. 1-2
La rivista del Centro Internazionale ""Thomas More"""" si articola in otto sezioni che ospitano interventi di largo respiro, contributi di carattere scientifico, pubblicazioni e traduzioni di testi inediti o rari di particolare rilievo per la diffusione della memoria del martire inglese e del pensiero moreano, quale promozione di una sapienza """"altra"""" per il mondo, capace di generare un pensiero di vita, verità e giustizia. La rivista inizia la sua storia proponendosi la pubblicazione di due fascicoli annuali intorno al periodo della memoria liturgica e della nascita di Tommaso Moro."" -
Morìa. La sapienza altra del mondo. Rivista semestrale di studi moreani Centro Internazionale Thomas More (2020). Vol. 1-2
La rivista del Centro Internazionale ""Thomas More"""" si articola in otto sezioni che ospitano interventi di largo respiro, contributi di carattere scientifico, pubblicazioni e traduzioni di testi inediti o rari di particolare rilievo per la diffusione della memoria del martire inglese e del pensiero moreano, quale promozione di una sapienza """"altra"""" per il mondo, capace di generare un pensiero di vita, verità e giustizia. La rivista inizia la sua storia proponendosi la pubblicazione di due fascicoli annuali intorno al periodo della memoria liturgica e della nascita di Tommaso Moro."" -
La famiglia. Rivista di problemi familiari (2020)
"La Famiglia"""" è uno strumento dedicato a tutti coloro che operano, a vario titolo, a contatto con la famiglia e desiderano analizzare criticamente le problematiche educative più attuali in un contesto sociale in costante trasformazione. La rivista viene pubblicata e stampata in formato cartaceo, spedito agli abbonati, in un unico numero annuale, al quale si affiancano gli approfondimenti on-line, anch'essi riservati agli abbonati." -
Rivista di studi politici internazionali (2020). Vol. 4
La Rivista di Studi Politici Internazionali (RSPI) fu fondata a Firenze nel 1934, lo stesso anno in cui vennero creati a Milano l'Istituto per gli studi politici internazionali (ISPI) e a Roma la Giunta centrale per gli studi storici con il compito, fra gli altri, di rappresentare all'estero la scienza storica italiana. La sua nascita nello Studio fiorentino di politica estera fu, quindi, espressione della volontà del regime, orientato a partecipare più incisivamente al gioco politico europeo in una prospettiva revisionista delle situazioni esistenti, di promuovere gli studi politici internazionali e di rafforzare la presenza italiana all'estero, anche riverberando esternamente l'immagine del paese che la nuova storiografia andava componendo. Diretta da studiosi eminenti quali i professori Giacinto Bosco e Jacopo Mazzei, che facevano capo al più antico Istituto universitario italiano di scienze politiche e sociali, il Regio ""Cesare Alfieri"""" di Firenze, e da diplomatici sperimentati, divenuti senatori del Regno, quali Cesare Majoni e Amedeo Giannini, la Rivista pubblicò fin dai suoi primi numeri contributi politici e scientifici di grande attualità, sempre di primo piano, sotto forma di saggi, articoli, profili di sovrani, di uomini politici e di diplomatici, commenti di fatti internazionali, documenti inerenti agli avvenimenti internazionali in corso, recensioni. La grande cesura storica del 1943 segnò il passaggio della Rivista alla proprietà privata, che pochi anni dopo, nel 1947, si trovò riunita nelle mani di un giovane professore di Diritto internazionale e di Storia dei trattati e politica internazionale, Giuseppe Vedovato, che ne era già stato capo-redattore per dieci anni e che l'avrebbe diretta ininterrottamente fino al 2005. Divenuto attore egli stesso sulla scena politica italiana ed europea, Vedovato fece della RSPI e dell'annessa Biblioteca lo strumento di una partecipazione multinazionale all'approfondimento scientifico dei problemi internazionali, storici ed attuali: sollecitando ricerche, ponendo a confronto tesi diverse, sottoponendo ad esame critico protagonisti ed eventi, attirando tempestivamente l'attenzione su documenti significativi e non facilmente accessibili. Nell'insieme la Serie Storica 1934-2005 offre più di 70 anni di politica estera italiana e di politica internazionale testimoniati e commentati: le scelte del regime fascista e della nuova democrazia del dopo-guerra, il concretizzarsi del binomio atlantismo-europeismo negli anni della guerra fredda, l'evoluzione del processo d'integrazione europea, la caduta della politica internazionale nel vicolo cieco della bipolarità, la ricerca della pace e della sicurezza tra i popoli attraverso il negoziato internazionale, le modificazioni impresse al sistema internazionale dall'emergere di nuovi attori pubblici e privati e di nuove problematiche, il crollo del regime comunista in Urss e la catena delle sue conseguenze. Dal 2006, con la direzione della professoressa Maria Grazia Melchionni, si è aperta la Nuova Serie della RSPI, che, erede del patrimonio della Serie Storica, ne conserva la peculiarità di costituire un ambiente culturale di alto livello e ne sviluppa i caratteri dell'interdisciplinarità e della transnazionalità. Il Consiglio scientifico, internazionale e multidisciplinare, è composto dai professori Fabio Bertini, Sabino Cassese, Teresa Freixes, Wolf D. Gruner, Christopher Hill, Bichara Khader, Valentina Piacentini Fiorani, Tatiana Zonova, e dagli ambasciatori Giorgio Bosco, Pietro Calamia e Luigi Vittorio Ferraris.... -
Studium (2020). Vol. 6: Fare i conti con i tempi nuovi. Chiesa e Santa Sede a cavaliere della Breccia.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende ""restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche"""". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario """"far parte a sé"""" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua """"etica""""; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo."" -
Studium (2021). Vol. 1: Nuove questioni di poetica e gnoseologia in Dante.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende ""restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche"""". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario """"far parte a sé"""" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua """"etica""""; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo."" -
Studium (2021). Vol. 2: ultimo decennio democristiano. Per una stagione di studi sulla Democrazia Cristiana negli anni Ottanta, L'.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende ""restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche"""". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario """"far parte a sé"""" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua """"etica""""; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo."" -
IO01. Umanesimo tecnologico (2021). Vol. 1
In questo numero: Gli umanisti e la tecnologia; Giovanni Battista Montini e la teoria critica della società; Gestire la condizione tecno-umana; L'etica d'impresa nell'umanesimo tecnologico; La memoria delle aziende fra mercato e umanesimo; Con il pubblico, niente di nuovo; Il Collettivo Studio Azzurro; Periferiche visioni; Dibattito contemporaneo; Alcune suggestioni bibliografiche. -
Studium (2021). Vol. 4: questione della morte dell'autore, La.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende ""restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche"""". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario """"far parte a sé"""" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua """"etica""""; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo."" -
Pedagogia e vita (2021). Vol. 2: Progettare nuovi scenari per l'educazione.
Abstracts Editoriale Saggi Livia Cadei Pedagogia, nuovo umanesimo e democrazia: la ricerca educativa verso il bene comune Andrea Bobbio Nuovi scenari educativi per l'infanzia Pierpaolo Triani Ambienti educativi e nuove tecnologie: la sfida permanente di contesti personalizzanti Marcello Tempesta Ri-fare scuola, oltre il '900 Paola Dusi Ripensare le pratiche nei contesti educativi eterogenei: approcci teorici Luca Agostinetto Ripensare i servizi territoriali per minori Paola Zini The crisis in life planning, adult education and perspectives on training Liliana Dozza L'anziano, ovvero il valore della continuità educativa Pierluigi Malavasi Costruire forme di fraternità sociale. Tra Laudato si' e Fratelli tutti. Emblematiche questioni educative Antonio Bellingreri Rilievo formativo del dialogo interreligioso in una società post-secolare Recensioni Evelina scaglia Michele Aglieri, La formazione degli insegnanti e con gli insegnanti. Contesti, scenari, percorsi, messaggi, Pensa Multimedia, Lecce-Rovato 2020 -
Pedagogia e vita (2021). Vol. 3: scuola come comunità educante: nuove opportunità per il nostro tempo, La.
Abstracts Parte monografica Editoriale Livia Romano La scuola come comunità educante nella pedagogia italiana del secondo Novecento Marcello Tempesta Scuola ed era globale. A proposito del dibattito sui possibili modelli di scuola del futuro Amelia Broccoli Relazione interpersonale e mutuo riconoscimento tra scuola e comunità educante Giuseppina D'Addelfio Spazi e tempi dell'educare tra casa e scuola: note di pedagogia fondamentale alla luce della pandemia Valeria Rossini Scene di gruppo. Nuove prossimità scolastiche ed educazione alla cittadinanza Antonia Rubini Scuola e famiglia. Crescere tra affezione e conoscenza Pierpaolo Triani Può la scuola aprirsi al territorio e restare identica? Domenico Simeone, Livia Cadei Il Service Learning a scuola: un'esperienza di apprendimento e di partecipazione sociale Luigi d'Alonzo Cambiare passo all'inclusione nella scuola italiana Agostino Portera, Marta Milani, Cristina Balloi Teachers'Intercultural Competences. New Scenarios and Perspectives to Develop Intercultural Professionalism Fabio Alba Il profilo professionale dell'educatore dell'accoglienza: note pedagogiche sul valore dell'orientamento per i migranti Rosa Romano Il digitale come ""abilitatore traversale"""" ad ampio spettro Rita Locatelli Ripensare il ruolo della scuola nella prospettiva dell'educazione come bene comune"" -
La famiglia. Rivista di problemi familiari (2021). Vol. 55: Vita familiare ed educazione ai valori.
"La Famiglia"""" è uno strumento dedicato a tutti coloro che operano, a vario titolo, a contatto con la famiglia e desiderano analizzare criticamente le problematiche educative più attuali in un contesto sociale in costante trasformazione. La rivista viene pubblicata e stampata in formato cartaceo, spedito agli abbonati, in un unico numero annuale, al quale si affiancano gli approfondimenti on-line, anch'essi riservati agli abbonati." -
Rivista di studi politici internazionali (2021). Vol. 1
La Rivista di Studi Politici Internazionali (RSPI) fu fondata a Firenze nel 1934, lo stesso anno in cui vennero creati a Milano l'Istituto per gli studi politici internazionali (ISPI) e a Roma la Giunta centrale per gli studi storici con il compito, fra gli altri, di rappresentare all'estero la scienza storica italiana. La sua nascita nello Studio fiorentino di politica estera fu, quindi, espressione della volontà del regime, orientato a partecipare più incisivamente al gioco politico europeo in una prospettiva revisionista delle situazioni esistenti, di promuovere gli studi politici internazionali e di rafforzare la presenza italiana all'estero, anche riverberando esternamente l'immagine del paese che la nuova storiografia andava componendo. Diretta da studiosi eminenti quali i professori Giacinto Bosco e Jacopo Mazzei, che facevano capo al più antico Istituto universitario italiano di scienze politiche e sociali, il Regio ""Cesare Alfieri"""" di Firenze, e da diplomatici sperimentati, divenuti senatori del Regno, quali Cesare Majoni e Amedeo Giannini, la Rivista pubblicò fin dai suoi primi numeri contributi politici e scientifici di grande attualità, sempre di primo piano, sotto forma di saggi, articoli, profili di sovrani, di uomini politici e di diplomatici, commenti di fatti internazionali, documenti inerenti agli avvenimenti internazionali in corso, recensioni. La grande cesura storica del 1943 segnò il passaggio della Rivista alla proprietà privata, che pochi anni dopo, nel 1947, si trovò riunita nelle mani di un giovane professore di Diritto internazionale e di Storia dei trattati e politica internazionale, Giuseppe Vedovato, che ne era già stato capo-redattore per dieci anni e che l'avrebbe diretta ininterrottamente fino al 2005. Divenuto attore egli stesso sulla scena politica italiana ed europea, Vedovato fece della RSPI e dell'annessa Biblioteca lo strumento di una partecipazione multinazionale all'approfondimento scientifico dei problemi internazionali, storici ed attuali: sollecitando ricerche, ponendo a confronto tesi diverse, sottoponendo ad esame critico protagonisti ed eventi, attirando tempestivamente l'attenzione su documenti significativi e non facilmente accessibili. Nell'insieme la Serie Storica 1934-2005 offre più di 70 anni di politica estera italiana e di politica internazionale testimoniati e commentati: le scelte del regime fascista e della nuova democrazia del dopo-guerra, il concretizzarsi del binomio atlantismo-europeismo negli anni della guerra fredda, l'evoluzione del processo d'integrazione europea, la caduta della politica internazionale nel vicolo cieco della bipolarità, la ricerca della pace e della sicurezza tra i popoli attraverso il negoziato internazionale, le modificazioni impresse al sistema internazionale dall'emergere di nuovi attori pubblici e privati e di nuove problematiche, il crollo del regime comunista in Urss e la catena delle sue conseguenze. Dal 2006, con la direzione della professoressa Maria Grazia Melchionni, si è aperta la Nuova Serie della RSPI, che, erede del patrimonio della Serie Storica, ne conserva la peculiarità di costituire un ambiente culturale di alto livello e ne sviluppa i caratteri dell'interdisciplinarità e della transnazionalità. Il Consiglio scientifico, internazionale e multidisciplinare, è composto dai professori Fabio Bertini, Sabino Cassese, Teresa Freixes, Wolf D. Gruner, Christopher Hill, Bichara Khader, Valentina Piacentini Fiorani, Tatiana Zonova, e dagli ambasciatori Giorgio Bosco, Pietro Calamia e Luigi Vittorio Ferraris.... -
Rivista di studi politici internazionali (2021). Vol. 2
La Rivista di Studi Politici Internazionali (RSPI) fu fondata a Firenze nel 1934, lo stesso anno in cui vennero creati a Milano l'Istituto per gli studi politici internazionali (ISPI) e a Roma la Giunta centrale per gli studi storici con il compito, fra gli altri, di rappresentare all'estero la scienza storica italiana. La sua nascita nello Studio fiorentino di politica estera fu, quindi, espressione della volontà del regime, orientato a partecipare più incisivamente al gioco politico europeo in una prospettiva revisionista delle situazioni esistenti, di promuovere gli studi politici internazionali e di rafforzare la presenza italiana all'estero, anche riverberando esternamente l'immagine del paese che la nuova storiografia andava componendo. Diretta da studiosi eminenti quali i professori Giacinto Bosco e Jacopo Mazzei, che facevano capo al più antico Istituto universitario italiano di scienze politiche e sociali, il Regio ""Cesare Alfieri"""" di Firenze, e da diplomatici sperimentati, divenuti senatori del Regno, quali Cesare Majoni e Amedeo Giannini, la Rivista pubblicò fin dai suoi primi numeri contributi politici e scientifici di grande attualità, sempre di primo piano, sotto forma di saggi, articoli, profili di sovrani, di uomini politici e di diplomatici, commenti di fatti internazionali, documenti inerenti agli avvenimenti internazionali in corso, recensioni. La grande cesura storica del 1943 segnò il passaggio della Rivista alla proprietà privata, che pochi anni dopo, nel 1947, si trovò riunita nelle mani di un giovane professore di Diritto internazionale e di Storia dei trattati e politica internazionale, Giuseppe Vedovato, che ne era già stato capo-redattore per dieci anni e che l'avrebbe diretta ininterrottamente fino al 2005. Divenuto attore egli stesso sulla scena politica italiana ed europea, Vedovato fece della RSPI e dell'annessa Biblioteca lo strumento di una partecipazione multinazionale all'approfondimento scientifico dei problemi internazionali, storici ed attuali: sollecitando ricerche, ponendo a confronto tesi diverse, sottoponendo ad esame critico protagonisti ed eventi, attirando tempestivamente l'attenzione su documenti significativi e non facilmente accessibili. Nell'insieme la Serie Storica 1934-2005 offre più di 70 anni di politica estera italiana e di politica internazionale testimoniati e commentati: le scelte del regime fascista e della nuova democrazia del dopo-guerra, il concretizzarsi del binomio atlantismo-europeismo negli anni della guerra fredda, l'evoluzione del processo d'integrazione europea, la caduta della politica internazionale nel vicolo cieco della bipolarità, la ricerca della pace e della sicurezza tra i popoli attraverso il negoziato internazionale, le modificazioni impresse al sistema internazionale dall'emergere di nuovi attori pubblici e privati e di nuove problematiche, il crollo del regime comunista in Urss e la catena delle sue conseguenze. Dal 2006, con la direzione della professoressa Maria Grazia Melchionni, si è aperta la Nuova Serie della RSPI, che, erede del patrimonio della Serie Storica, ne conserva la peculiarità di costituire un ambiente culturale di alto livello e ne sviluppa i caratteri dell'interdisciplinarità e della transnazionalità. Il Consiglio scientifico, internazionale e multidisciplinare, è composto dai professori Fabio Bertini, Sabino Cassese, Teresa Freixes, Wolf D. Gruner, Christopher Hill, Bichara Khader, Valentina Piacentini Fiorani, Tatiana Zonova, e dagli ambasciatori Giorgio Bosco, Pietro Calamia e Luigi Vittorio Ferraris.... -
Rivista di studi politici internazionali (2021). Vol. 3
La Rivista di Studi Politici Internazionali (RSPI) fu fondata a Firenze nel 1934, lo stesso anno in cui vennero creati a Milano l'Istituto per gli studi politici internazionali (ISPI) e a Roma la Giunta centrale per gli studi storici con il compito, fra gli altri, di rappresentare all'estero la scienza storica italiana. La sua nascita nello Studio fiorentino di politica estera fu, quindi, espressione della volontà del regime, orientato a partecipare più incisivamente al gioco politico europeo in una prospettiva revisionista delle situazioni esistenti, di promuovere gli studi politici internazionali e di rafforzare la presenza italiana all'estero, anche riverberando esternamente l'immagine del paese che la nuova storiografia andava componendo. Diretta da studiosi eminenti quali i professori Giacinto Bosco e Jacopo Mazzei, che facevano capo al più antico Istituto universitario italiano di scienze politiche e sociali, il Regio ""Cesare Alfieri"""" di Firenze, e da diplomatici sperimentati, divenuti senatori del Regno, quali Cesare Majoni e Amedeo Giannini, la Rivista pubblicò fin dai suoi primi numeri contributi politici e scientifici di grande attualità, sempre di primo piano, sotto forma di saggi, articoli, profili di sovrani, di uomini politici e di diplomatici, commenti di fatti internazionali, documenti inerenti agli avvenimenti internazionali in corso, recensioni. La grande cesura storica del 1943 segnò il passaggio della Rivista alla proprietà privata, che pochi anni dopo, nel 1947, si trovò riunita nelle mani di un giovane professore di Diritto internazionale e di Storia dei trattati e politica internazionale, Giuseppe Vedovato, che ne era già stato capo-redattore per dieci anni e che l'avrebbe diretta ininterrottamente fino al 2005. Divenuto attore egli stesso sulla scena politica italiana ed europea, Vedovato fece della RSPI e dell'annessa Biblioteca lo strumento di una partecipazione multinazionale all'approfondimento scientifico dei problemi internazionali, storici ed attuali: sollecitando ricerche, ponendo a confronto tesi diverse, sottoponendo ad esame critico protagonisti ed eventi, attirando tempestivamente l'attenzione su documenti significativi e non facilmente accessibili. Nell'insieme la Serie Storica 1934-2005 offre più di 70 anni di politica estera italiana e di politica internazionale testimoniati e commentati: le scelte del regime fascista e della nuova democrazia del dopo-guerra, il concretizzarsi del binomio atlantismo-europeismo negli anni della guerra fredda, l'evoluzione del processo d'integrazione europea, la caduta della politica internazionale nel vicolo cieco della bipolarità, la ricerca della pace e della sicurezza tra i popoli attraverso il negoziato internazionale, le modificazioni impresse al sistema internazionale dall'emergere di nuovi attori pubblici e privati e di nuove problematiche, il crollo del regime comunista in Urss e la catena delle sue conseguenze. Dal 2006, con la direzione della professoressa Maria Grazia Melchionni, si è aperta la Nuova Serie della RSPI, che, erede del patrimonio della Serie Storica, ne conserva la peculiarità di costituire un ambiente culturale di alto livello e ne sviluppa i caratteri dell'interdisciplinarità e della transnazionalità. Il Consiglio scientifico, internazionale e multidisciplinare, è composto dai professori Fabio Bertini, Sabino Cassese, Teresa Freixes, Wolf D. Gruner, Christopher Hill, Bichara Khader, Valentina Piacentini Fiorani, Tatiana Zonova, e dagli ambasciatori Giorgio Bosco, Pietro Calamia e Luigi Vittorio Ferraris.... -
Joannes XXIII. Annali della fondazione Papa Giovanni XXIII Bergamo (2020). Vol. 8: «Delle virtù dei santi io devo prendere la sostanza e non gli accidenti».
Editoriale studi: Luigi Franco Pizzolato, Le colonne del Santorale antico di papa Roncalli Ezio Bolis, Papa Giovanni XXIII, il monastero di Santa Grata e la spiritualità benedettina; Documenti: Alessandro Ange lo Persico, Alle fonti del cristianesimo. Gustavo Testa e i pellegrinaggi italiani; Vita della fondazione archivio: Luca Testa, Il fondo Gustavo Testa: nuove acquisizioni. -
IO01. Umanesimo tecnologico (2021). Vol. 1
Saggi Accademici Impresa, tecnologia, società Arti, ricerche, azioni Dibattito contemporaneo Editoriali Cristina Casaschi (direttore editoriale) Massimo Tantardini (direttore editoriale) Saggi accademici trascendenza elettronica di Paolo Sacchini il panneggio disabitato. Disporre pieghe nell'era digitale: dal monumento al documento di Silvia Giuseppone impresa tecnologia società kilometro rosso: un campus aperto al tecno-umanesimo a cura di Marco Sorelli sharenting: fotografiamo il fenomeno di Gianluigi Bonomi una esperienza di Maria Piera Branca un'etica umana per l'intelligenza artificiale a cura di Alessandro Ferrari arti ricerche azioni quando la didattica viene da dentro di Anna Giunchi il sacro insegna la tecnologia variazioni sinfoniche dell'umano-che-è-comune di Alberto Cividati dibattito contemporaneo in rassegna a cura di Marco Sorelli alcune suggestioni bibliografiche a cura di Marco Sorelli la Marelli Di Alessandro Marelli una recensione di Paolo Musso. -
Nursing outcomes. Gli esiti sensibili alle cure infermieristiche
Tutti i sistemi sanitari fronteggiano oggi, a livello globale e locale, sfide importanti relative all'aumento dei costi e alla capacità di fare fronte ai bisogni assistenziali di una popolazione che invecchia. L'unica soluzione praticabile passa attraverso il miglioramento della qualità dell'assistenza. Per fare ciò, tutti i sistemi sanitari devono poter accedere a dati affidabili e misurabili sull'assistenza che gli individui ricevono. Ecco perché la misurazione degli outcome è diventata il nodo essenziale del processo di miglioramento della qualità dell'assistenza. Sebbene la qualità sia riconosciuta come una sfida interprofessionale, è stato dimostrato che alcune tipologie di outcome sono sensibili e dipendono dall'assistenza infermieristica. ""Nursing outcomes"""" è nato proprio per rendere disponibili informazioni aggiornate su tali outcome.""