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Coppie e famiglie. Non è questione di natura
Nulla di meno naturale della famiglia, si potrebbe dire. Famiglia e coppia sono tra le istituzioni sociali più oggetto di regolazione che ci siano. È la società che di volta in volta definisce quali dei rapporti di coppia e di generazione sono ""legittimi"""" e riconosciuti come famiglia, e quindi hanno rilevanza sociale e giuridica. Storicamente e nelle diverse culture queste definizioni sono cambiate, così come sono mutati i soggetti cui è riconosciuto il diritto/dovere di normare che cosa sia famiglia, quali siano le obbligazioni e responsabilità connesse ai legami familiari, la distinzione, o viceversa l'assimilazione, tra coppia e famiglia. Su queste differenze che hanno una lunga storia si innestano oggi, soprattutto nei paesi sviluppati, i mutamenti prodotti da processi di tipo sia demografico sia culturale. L'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle coppie di fatto e la richiesta degli omosessuali di vedersi riconosciute le proprie unioni stanno modificando sia l'idea di coppia sia i processi di formazione della famiglia. Le possibilità offerte dalle tecniche di fecondazione assistita, infine, rompono l'ovvietà del legame biologico tra chi è genitore e chi genera. All'incrocio di demografia, storia, cultura e norme la famiglia si presenta insomma come un fenomeno cangiante, come un caleidoscopio, più che in crisi, in tensione per i cambiamenti che la attraversano."" -
Teorie e istituzioni penali. Corso al Collège de France (1971-1972)
Con questo volume si conclude la pubblicazione delle lezioni tenute da Michel Foucault al Collège de France, cominciata in Francia nel 1997.rnrnrnrn«È un testo seminale, che segna il passaggio di fase della ricerca foucaultiana dall'archeologia del discorso alla genealogia della relazioni tra saperi e poteri» - Massimiliano Panarari, Il Venerdìrnrn""Ciò che caratterizza l'atto di giustizia non è il ricorso a un tribunale e a dei giudici; non è l'intervento dei magistrati (anche quando si limitavano a essere dei mediatori o degli arbitri). A caratterizzare l'atto giuridico, il procedimento o la procedura in senso ampio, è lo sviluppo regolato di una controversia. E in questo sviluppo, l'intervento dei giudici, il loro parere o la loro decisione costituiscono sempre e soltanto un episodio. Ciò che definisce l'ordine giuridico è il modo di affrontarsi, la maniera in cui ci si scontra. La regola e la lotta, la regola nella lotta: è questo il giuridico."""" """"Teorie e istituzioni penali"""" è il titolo scelto da Michel Foucault per il corso che tenne al Collège de France dal novembre 1971 al marzo 1972. In queste lezioni Foucault ha teorizzato per la prima volta la questione del potere, che sarà al centro della sua ricerca fino alla scrittura di """"Sorvegliare e punire"""" nel 1975 e oltre. A partire dallo studio minuzioso della repressione architettata da Richelieu per respingere la rivolta dei Piedi scalzi (1639-1640), il corso analizza la nascita di un dispositivo del potere che rompe con le istituzioni giuridiche e giudiziarie del Medioevo e si sviluppa in un apparato di repressione statale, la cui principale funzione è difendere il proprio ordine. Con lo studio delle """"matrici giuridico-politiche"""" prende forma l'approccio sistematico alla storia della verità, già avviato l'anno precedente con le Lezioni sulla volontà di sapere, ed emerge il ruolo centrale della relazione tra sapere e potere."" -
Sull'orlo del precipizio. 1939. Il mondo in guerra
25 agosto 1939: l'Inghilterra e la Polonia firmano un patto di alleanza per garantirsi mutua assistenza in caso di attacco militare tedesco. 3 settembre 1939: l'Inghilterra e la Francia dichiarano separatamente guerra alla Germania, che due giorni prima ha invaso la Polonia. Per dieci giorni l'Europa vive sull'orlo di una crisi di cui nessuno prevede ancora tutte le conseguenze. Lo scoppio della guerra la precipiterà in una delle più grandi tragedie della sua storia. Richard Overy ci immerge nel ritmo incalzante degli eventi di quei drammatici dieci giorni. Giorno per giorno seguiamo l'evolvere della situazione fino al terribile epilogo finale: l'ultimatum tedesco, i travagli di inglesi e francesi, le manovre italiane, gli estremi tentativi diplomatici, l'atmosfera febbrile in cui maturano scelte decisive. Tutto inevitabile? Forse sì, se per molti europei la guerra appariva ormai l'unico sbocco possibile per le troppe tensioni politiche, economiche e sociali accumulatesi nel corso degli anni trenta. -
La seconda vita del Che. Storia di un'icona contemporanea
Nel I960, il fotografo cubano Alberto Korda scattò a Ernesto Che Guevara una foto destinata a diventare la fotografia più riprodotta della storia. ""La secondo vita del Che"""" è il racconto della incredibile metamorfosi di questa immagine che da scatto fortuito è diventata uno dei simboli di ribellione per eccellenza e si è poi trasformata in un brand stampato sugli oggetti più impensabili, dalle T-shirt ai preservativi. Casey ne ripercorre la storia, dall'uso consapevole che ne fece Fidel Castro per promuovere la Rivoluzione cubana, al suo imporsi come icona dopo la morte del Che, anche grazie a personalità come Jean-Paul Sartre, Giangiacomo Feltrinelli e Andy Warhol che la portarono nel mondo. Casey ne segue le tracce in Europa, nelle Americhe, in Asia, tra dissidenti e governi rivoluzionari, idealisti e mercanti, nell'industria del turismo e nella nuova economia dell'informazione, nell'arte e sulle etichette delle bottiglie, mostrando come il processo di costruzione del mito e quello della sua mercificazione si sono intrecciati, fino a creare un simbolo immortale, una bandiera capace di rappresentare un'infinità di significati, idee, desideri."" -
La provincia e l'impero. Il giudizio americano sull'Italia di Berlusconi
Il trafugamento dagli archivi statunitensi di centinaia di migliaia di documenti ha rivoluzionato nel 2010 il panorama informativo mondiale, imponendo il ""caso WikiLeaks"""" all'attenzione generale. Gli inconfessabili retroscena dell'invasione dell'Iraq e i reali motivi della presenza militare in Afghanistan costituiscono solo una parte dei dispacci diplomatici centrati sulla politica estera statunitense, ovvero sul sistema di potere che condiziona gli assetti internazionali. La valanga di materiale desecretato in un modo così inusuale e massiccio coinvolge un decennio di vicende italiane: dai rapporti italo-statunitensi alle valutazioni sul """"personaggio"""" Berlusconi, alla politica interna ed estera del nostro governo. Franzinelli e Giacone a partire dai precedenti di WikiLeaks (come la clamorosa pubblicazione dei Pentagon Papers sulla guerra in Vietnam che nel 1971 ne svelò errori e menzogne sulla base di documenti governativi trafugati) analizzano il significato della pubblicazione di queste fonti segrete da parte di Julian Assange. Dall'interpretazione critica dell'imponente documentazione si delinea la visione della politica italiana negli Stati Uniti, vengono ricostruite le strategie dei politici italiani per blandire il potente alleato e utilizzarlo nello scontro tra centrodestra e centrosinistra. Se ne ricava, tra l'altro, l'interpretazione americana del fenomeno mafioso, dei rapporti italo-russi, dell'amicizia tra Berlusconi e Gheddafi."" -
I Feltrinelli. Storia di una dinastia imprenditoriale (1854-1942)
Ai più giovani il nome Feltrinelli evoca anzitutto una catena di librerie e poi la casa editrice che pubblica libri di successo, soprattutto di narrativa. Per le generazioni meno giovani il nome è associato ad alcuni grandi casi editoriali, come ""Il Gattopardo"""" o """"Il dottor Zivago"""", nonché a un drammatico evento storico, la morte del fondatore della casa editrice, Giangiacomo Feltrinelli, nel 1972. Questo libro non si occupa di quella Feltrinelli e accenna appena a Giangiacomo. Si arresta infatti alla Seconda guerra mondiale, quando la famiglia Feltrinelli era considerata una delle più importanti del capitalismo italiano, a fianco degli Agnelli, Pirelli, Volpi, Orlando, Breda, Falck, Cantoni, Donegani: grandi famiglie che avevano legato il proprio nome alla nascita di una nuova Italia, che avevano saputo trasformare, in poco più di un paio di generazioni, un paese fondamentalmente agricolo in una moderna nazione industriale. Quando molti dei nomi più altisonanti del nascente capitalismo industriale italiano muovevano i primi passi sulla scena economica del paese, i Feltrinelli avevano già alle spalle quaranta o cinquant'anni di storia, costellati di successi e iniziative in diversi settori economici. Frutto di una ricerca condotta in vari paesi europei e in una trentina di archivi, primo fra tutti quello della famiglia, questo libro illustra la storia di tre generazioni di Feltrinelli e delle attività economiche che hanno consentito loro di raggiungere le vette del capitalismo italiano ed europeo."" -
Storia dei ricchi. Dagli schiavi ai super yacht, duemila anni di ineguaglianza
Dalla Repubblica dell'antica Roma agli oligarchi russi di oggi, è sempre stato così: un ristretto numero di individui spaventosamente ricchi domina l'economia e la politica del suo tempo. Come abbiano accumulato capitali così spropositati diventa irrilevante una volta che siano entrati nella ristretta cerchia di chi conta davvero. Dal banchiere dei papi Cosimo de' Medici ai padroni delle ferriere della Rivoluzione industriale, l'origine di quelle favolose fortune viene presto dimenticata, mentre i super-ricchi forniscono fondi per la costruzione di chiese e istituzioni culturali, si inventano patroni delle arti e delle lettere e, ansiosi di essere accettati dall'establishment, si sforzano di ripulire la loro immagine con grandiosi gesti di filantropia, esibizioni di stile e opulenza, imprese che i comuni mortali possono solo sognare. Gli oggetti del desiderio e gli status symbol possono cambiare, ma le regole sono sempre le stesse: gli schiavi, le concubine, i forzieri pieni d'oro e i castelli inespugnabili hanno lasciato il posto ai jet privati, i super-yacht, le isole private e le squadre di calcio, ma il gioco rimane uguale - e la storia sembra dimostrare che questo 0,01% vince ogni volta sul restante 99,99%. Ma è destinato a essere sempre così? dimostrare che questo 0,01 per cento vince sempre sul restante 99,99 per cento. Ma è destinato a essere sempre così? -
Adorno a Napoli. Un capitolo sconosciuto della filosofia europea
Dopo Il tempo degli stregoni, il grande racconto della nascita di un pensatore geniale nell'atmosfera incantata di Napoli negli anni Venti.rnrnNel 1925 Adorno è un giovane studente di composizione a Vienna. Parte per un viaggio di tre settimane nel Golfo di Napoli con Siegfried Kracauer, più grande di quattordici anni e, soprattutto, innamorato di lui. A Napoli Adorno e Kracauer incontrano Walter Benjamin, che è alle prese con la lunga stesura del Dramma barocco tedesco e a Capri ha conosciuto la sua amante Asja Lacis. È a Napoli anche Alfred Sohn-Rethel con il compito di seguire uno dei cantieri di suo zio, grande industriale dell'acciaio a Düsseldorf. Ma quando arriva in Italia, Sohn-Rethel abbandona molto presto il cantiere. È già amico di Ernst Bloch e conosce Adorno e Kracauer, studia economia e il suo obiettivo è salvare Marx dal revisionismo borghese. Diventerà un economista e frequenterà la Scuola di Francoforte. Il viaggio a Napoli è un importante momento di svolta nel pensiero di Adorno, perché la vivacità creativa della città diventa per lui un modello per la critica dell'aridità della borghesia. Napoli è per Adorno ciò che Parigi sarà per Benjamin. Mittelmeier rivela un capitolo sconosciuto della storia di Napoli che, lontana dall'etica protestante alla quale i protagonisti sono abituati, ha il potere di innescare la creatività, le idee e le ossessioni che formano un pensatore. E ricostruisce un momento straordinario e irripetibile della storia del pensiero, ambientando per le strade e i caffè della città magica le conversazioni e i dibattiti, i ragionamenti e le riflessioni del protagonista assoluto della filosofia del Novecento. -
I compiti a casa. Genitori, figli, insegnanti: a ciascuno il suo ruolo
Fonte di conflitti e di un interminabile braccio di ferro familiare, i compiti a casa sono la cassa di risonanza per affrontare la questione cruciale della motivazione allo studio. Philippe Meirieu si rivolge agli studenti, ai genitori, agli educatori e colloca il problema nel complesso delle questioni che attualmente attraversano la scuola. Il saggio passa in rassegna gli aspetti concreti del lavoro individuale degli studenti e fornisce loro una serie di suggerimenti applicabili per rendere più facile l'apprendimento. -
No drugs, no future. Le droghe nell'età dell'ansia sociale
L'uomo contemporaneo vive in uno stato di continuo sovraccarico, determinando un aumento della richiesta di farmaci per il ripristino di una ""personalità armoniosa"""". Questa tendenza si è manifestata all'inizio degli anni Sessanta quando l'industria farmaceutica invase il mercato con prodotti promossi da una campagna pubblicitaria di dimensioni inaudite. La risposta alla perdita di controllo sui consumi, causata dalla diffusione di marjuana e LSD, fu il metadone, con il suo forte potere di assuefazione e i suoi danni collaterali. Oggi, stupefacenti e psicofarmaci rivestono un doppio ruolo: come sostanze psicotrope aiutano a superare la quotidianità; come sostanze per migliorare le prestazioni aiutano a sopportare l'intensificazione dei ritmi di lavoro."" -
Fuoco amico
Giuliana Sgrena racconta la drammatica esperienza del suo sequestro, del ferimento e della morte di Nicola Calipari, l'agente che poco prima l'aveva salvata dai rapitori. I ricordi del rapimento, le sensazioni quotidiane vissute in una stanza chiusa e al buio, gli incubi del sequestro, il rapporto con i rapitori si intrecciano alle tematiche della realtà irachena (guerra, sequestri, profughi, resistenza, terrorismo, religione, la condizione delle donne, il processo di balcanizzazione del paese ecc.) con richiami anche al passato regime, a Saddam, alle guerre, all'embargo, ai preparativi bellici angloamericani in contrasto con le decisioni dell'Onu e alla vicenda delle mai rinvenute armi di distruzione di massa. -
Le mie montagne. Gli anni della neve e del fuoco
Nel giugno del 1940 l'esercito italiano attacca la Francia sul confine alpino: i francesi sono già prostrati dalla disfatta appena subita a opera dei tedeschi, ma i fanti italiani avanzano con enorme fatica e l'equipaggiamento inadatto miete più vittime, per assideramento, delle pallottole nemiche. ""Alla prova della montagna il fascismo era già finito"""", scrive Bocca. L'autore ha girato il mondo e all'Italia ha dedicato diversi libri: qui ritorna alla """"patria alpina"""", alla provincia incastonata tra le montagne da cui proviene e che diventa il crogiuolo in cui si mettono alla prova gli uomini e le idee. Dalla grande schiatta piemontese dei maestri di antifascismo - i Gobetti, i Galimberti, gli Einaudi, i Bianco - al rapporto con i valligiani nella Guerra di Liberazione, alla scoperta dell'eredità occitanica tra Piemonte e Francia, dalla provincia eterna che produce buoni alimenti ma è politicamente sempre rivolta al passato, fino alle montagne amatissime in cui ha passato la sua giovinezza di forte sciatore e che sono ora anch'esse vittime dell'industrializzazione, trasformate in palestre meccanizzate per il tempo libero."" -
Ritratti da vicino
David Remnick è affascinato da quei personaggi ossessionati dall'idea di fare la storia di questa era e offre ai lettori imprevedibili sguardi della loro sfera intima, come quando ritrae Al Gore all'indomani della sua sconfitta alle elezioni presidenziali o Tony Blair nel pieno della crisi irachena. Remnick ritorna inoltre a due aree geopolitiche che ben conosce: Israele (con un'analisi accurata di Hamas e dello scenario politico dopo la morte di Arafat) e la Russia postcomunista (con un ritratto della figura di Vladimir Putin). Ma anche alcuni tra i maggiori scrittori della letteratura degli ultimi anni non sfuggono al suo sguardo acuto: Philip Roth, Don De Lillo, Amos Oz per non parlare di una sua vecchia passione, il pugilato, che già l'aveva fatto conoscere anche dal pubblico italiano. Il Mike Tyson da lui disegnato è un cammeo di rara bellezza. Una raccolta dei reportage e dei ritratti più memorabili del direttore del ""The New Yorker"""". Ciò che li contraddistingue è la capacità di andare oltre l'immagine pubblica dei protagonisti che modellano la nostra contemporaneità, restituendo la sfera intima delle loro emozioni."" -
Mondi al limite. Nove scrittori per Medici senza frontiere
Thailandia e Cambogia, Somalia e Repubblica Democratica del Congo, Brasile e Colombia, Pakistan e Italia. Sono alcune delle aree in cui Medici Senza Frontiere svolge da più di trent'anni la sua opera di soccorso rivolta alle popolazioni povere e alle vittime delle catastrofi e delle guerre. Nove scrittori italiani (Alessandro Baricco, Stefano Benni, Gianrico Carofiglio, Mauro Covacich, Sandro Dazieri, Silvia Di Natale, Paolo Giordano, Antonio Pascale, Domenico Starnone) le hanno visitate e in questo libro raccontano ciò che hanno visto e le loro reazioni di fronte a realtà fatte di violenza urbana, prostituzione, conflitti, diritti calpestati, fame, malattie. Sono storie, ritratti, brevi affreschi dipinti a volte con toni accesi, altre volte con tinte lievi o addirittura ""leggere"""", ciascuno specchio di una diversa sensibilità. In comune, c'è la capacità di far rivivere l'impatto con situazioni estreme, impensabili, in cui è annichilita ogni dimensione umana e di giustizia. Situazioni che ci riguardano però in maniera diretta. E di cui non dovremmo più dimenticare l'esistenza, se non vogliamo diventare tutti un po' complici dei mali che affliggono il nostro tempo."" -
Gorgo. In fondo alla paura
Tutto avviene nella notte del 20 agosto 2007. Il luogo è Gorgo al Monticano, nel cuore della Marca trevigiana, ma la ""scena"""" è in realtà quella del profondo Nordest. Due anziani coniugi, custodi di una grande villa, vengono sorpresi nel sonno da banditi che li uccidono brutalmente dopo averli torturati per costringerli ad aprire la cassaforte. Il delitto è orrendo, bestiale. Il paese è sconvolto, ma è l'intero Nordest a ritrovarsi profondamente scosso. A Roma, il governo guidato da Romano Prodi vara provvedimenti straordinari. Mentre le polemiche si fanno roventi, con la Lega che rilancia le ronde padane a presidio del territorio, si giunge all'arresto di tre sospetti. Sono un ragazzo romeno di vent'anni, che lavora nell'azienda del proprietario della villa, e due albanesi, Artur Lleshi e Naim Stafa, irregolari, pregiudicati, fuori in anticipo grazie all'indulto varato l'anno prima dal Parlamento: i personaggi ideali per scatenare un'ulteriore ondata di rabbia e per radicare ancor più il senso di minaccia in tutto il paese."" -
La peste di Milano
Ormai da troppi anni quella che è stata la città più avanzata del paese sembra aver smarrito la strada, sfiancata da dinamiche ben lontane dalla sua grande tradizione di riformismo illuminato. Il punto di svolta è stato lo shock di Tangentopoli. Da allora, la metropoli che ha guidato la modernizzazione italiana rischia di scivolare in un pantano fatto di inerzia, miopia, ritardi. ""La peste di Milano"""" è un'inchiesta senza sconti sui mali che affliggono la ex capitale morale: la fine di un vero progetto condiviso sulla città, la mancanza di strategia delle classi dirigenti, la struttura neofeudale del potere economico-finanziario, l'incapacità di pensarsi come grande metropoli multietnica, il declino della creatività, addirittura il pericolo crescente di infiltrazioni della criminalità organizzata. È una storia di grandi e piccoli fallimenti, dal caso Malpensa-Alitalia ai germi di razzismo e intolleranza che ancora covano nelle sue viscere. Persino il successo dell'Expo 2015 ha dato il via in pochi mesi a una estenuante lotta per le poltrone e per il controllo dei sostanziosi appalti. Milano è ancora ricca di talenti straordinari. Saprà metterli una volta di più al servizio del suo futuro e dell'intero paese?"" -
Ma le donne no. Come si vive nel Paese più maschilista d'Europa
Libere e padrone del proprio destino: era questa l'idea che le donne italiane avevano di sé. Ma era un'illusione, perché le cose negli ultimi vent'anni sono cambiate profondamente. In peggio. Non solo le donne italiane non hanno più fatto progressi, ma hanno cominciato ad arretrare, svegliandosi nel paese più maschilista d'Europa. Quali sono le radici di questo fenomeno e, soprattutto, perché le donne italiane hanno smesso di combattere per difendere i propri diritti? Il libro racconta storie, personaggi e fenomeni forse imprevedibili come la nascita e l'evoluzione del velinismo politico o la degenerazione dell'immagine delle donne in televisione e nella pubblicità. O ancora il ritorno di parole antiche, che riemergono da un passato fatto di playboy, massaie e ragazze illibate. Ma soprattutto descrive le donne reali, che quotidianamente devono fare i conti con discriminazioni sul lavoro, part-time negati e l'impossibilità di conciliare lavoro e vita familiare. Il confronto tra la situazione italiana e quanto succede all'estero - dove ci si imbatte in belle storie di donne vincenti, che reagiscono e si realizzano - sconcerta e indigna, ma dimostra che un altro mondo meno sessista è possibile. Un mondo dove vivrebbero meglio anche gli uomini. -
Fuori luogo. Inventarsi italiani nel mondo
Che il nostro paese produca cervelli che poi migrano all'estero è una verità fin troppo accertata. Ma non ci sono solo le storie professionali e creative della categoria ""nemo propheta in patria"""". Federico Taddia e Claudia Ceroni hanno scelto un'altra strada: raccogliere le storie di chi ce l'ha fatta, inventandosi un mestiere, utilizzando la fantasia per plasmare un futuro che non li faccia più sentire """"fuori luogo"""". Taddia e Ceroni hanno raccolto e rielaborato una quindicina di """"casi"""". Ed eccoli qui, i nuovi migranti: Luca, giovane architetto che da sempre ama la neve e che ha deciso di diventare architetto di igloo in Norvegia; Dario, appassionato di musica e docente di Semiotica, che ha mollato tutto per fare l'etnomusicologo a Helsinki; Marco, richiesto in tutto il mondo: è il massimo esperto di bonsai; Cristiano, ex ingegnere e ora cantante gospel in una chiesa di New York; Roberto, che è partito da Sassari per fare il cantante rock in Lettonia; Licia, una milanese che ha seguito il marito negli Stati Uniti e si è ritrovata pastore anglicano. """"Fuori luogo"""" è un """"catalogo"""" dell'Italia che non ha mai smesso di arrangiarsi e di trovare un'alternativa. Ed è anche il grido potente e disperato di chi non ha smesso di sognare nonostante un paese che non offre possibilità per chi ai sogni non sa rinunciare."" -
Il libro dei pigri felici. Perché puoi tranquillamente rimandare a domani quello che dovresti fare oggi
Capita a tutti di rimandare le cose da fare e spesso per lungo tempo. Sia che si tratti di piccole incombenze quotidiane come il lavare i piatti o eseguire una manutenzione domestica, oppure di questioni più importanti come consegnare in tempo un lavoro o pagare le tasse, quando il rimandare le cose comporta persino una perdita di danaro. Si tratta di un atteggiamento mentale molto diffuso, peraltro presente a ogni livello, scandito dal rintocco continuo dei complessi di colpa. Eppure, è del tutto normale procrastinare le cose da fare e non essere sempre efficienti e organizzati. Con intelligenza e ironia Kathrin Passig e Sascha Lobo ribaltano i luoghi comuni sul tema e ci svelano come sottrarsi alla pressione delle interminabili liste di cose da fare, di e-mail, richieste, progetti e doveri, conservando il piacere e la gioia di fare quello che stiamo facendo. E ci spiegano perché attendere il momento giusto non è mai una perdita di tempo, visto che ci sono cose a cui sarebbe meglio non dedicarsi mai. Per tutti coloro, e sono tanti, che soffrono di ""procrastinazione"""" è finalmente arrivato il loro libro, che illustra come sottrarsi alla pressione degli infiniti post-it appiccicati al computer sapendosela cavare egregiamente in tutto."" -
Sotto la pelle dello Stato. Rancore, cura, operosità
Nella palude. La fase attuale della politica italiana potrebbe essere efficacemente riassunta così: da una parte il populismo di territorio di marca leghista, dall'altra il populismo del sogno berlusconiano. Nel mezzo una sorta di populismo giustizialista, marcato dai segni inquietanti dell'invidia sociale. Il tratto comune di questi fenomeni sta nel rinserrarsi cieco nei propri egoismi territoriali, nelle invidie di vicinato, nel gossip televisivo. Mai come ora c'è stato bisogno di politica, in grado di ripensare i comportamenti collettivi nel contesto di spaesamento prodotto dalla globalizzazione. Rancore, cura, operosità sono metafore sociali che indicano i modi differenti in cui i soggetti si relazionano di fronte alle difficili sfide poste dalla vita quotidiana. C'è un grave pericolo che bisogna evitare: la saldatura politica tra la ""comunità del rancore"""", con le sue paure già quotate da tempo al mercato della politica, e le preoccupazioni e le angustie degli """"operosi"""" che pur con mille difficoltà fanno impresa nella globalizzazione. Solo coniugando insieme la """"comunità di cura"""" figlia del welfare e fatta di operatori, medici, insegnanti, impresa sociale, volontariato, che quotidianamente si impegnano sul territorio per produrre inclusione sociale, con il mondo degli """"operosi"""" si potrà costruire una società aperta. Sta in questo corno la sfida della fase attuale.""