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Non essere una macchina. Come restare umani nell'era digitale
Impiegati, baristi, cassieri, ma anche chirurghi, piloti d'aerei e tassisti: sono tantissimi i mestieri che, nell'era dell'economia digitale, potranno essere sostituiti da macchine capaci di svolgere le stesse mansioni in maniera più efficiente e a costi inferiori. Secondo Nicholas Agar, tuttavia, non è la perdita di posti di lavoro il prezzo più alto che rischiamo di pagare: in un mondo nel quale le macchine saranno programmate non solo per compiere operazioni automatiche, ma anche per ragionare, prendere decisioni e risolvere problemi, sarà infatti drasticamente ridotto il grado di umanità presente nella nostra società. Nel volgere di pochi anni, facoltà quali far accadere le cose, intervenire sulla realtà ed esercitare un potere causale rischiano di essere affidate totalmente ad agenti non umani. È davvero questa la forma che vogliamo dare al futuro che ci aspetta? Come possiamo fare per evitarlo? Secondo Agar, la soluzione è nella costruzione di una società che sia capace di integrare l'economia digitale con quella sociale, promuovendo un progresso tecnologico che metta al centro l'umanità e le sue interazioni. L'Era digitale ci pone di fronte a quella che è forse la sfida più importante della nostra storia: difendere la capacità umana di generare cambiamento nella società. Rispondere a questa sfida è urgente e necessario, per poter dire che restiamo umani nell'Era digitale, per dimostrare che siamo ancora artefici del nostro destino. Prefazione di Andrea Prencipe. -
Disciplina delle società e legislazione bancaria. Studi in onore di Gustavo Visentini. Vol. 2: Società, interessi e tutele.
Disciplina delle società e legislazione bancaria, titolo della raccolta dei tre tomi scritti in onore del Professore Gustavo Visentini, non è soltanto un riferimento, se vogliamo evocativo, ad alcuni tra i principali temi del suo ampio percorso di studio, ma rappresenta la cifra del rilievo scientifico del pensiero dell’Onorato, che nel suo percorso ha esplorato diversi ambiti disciplinari, sia del diritto privato che di quello pubblico, passando per l’etica e la teoria generale del diritto. La raccolta di saggi su argomenti assai variegati e provenienti da studiosi di diverse discipline, insieme alla presenza di molti contributi e all’ampia partecipazione all’iniziativa sono espressione dell’amicizia e della stima che nel mondo scientifico il Professore Visentini raccoglie. Ne è seguita un’opera ricca di spunti di attualità e di riflessioni di principio, di temi di legislazione speciale o di teoria generale, realizzando una sintesi ideale del percorso del Professore; nonostante la grande varietà di scritti è difficile trovarne uno i cui temi non siano stati anche da lui affrontati. Società, interessi e tutele, secondo tomo della raccolta, prosegue nel solco del primo volume, l’analisi di temi di attualità ed interesse in materia di tendenze e sviluppi del diritto societario, svolgendo anche un esame di alcune questioni di rilievo concernenti il processo cautelare societario. -
Disciplina delle società e legislazione bancaria. Studi in onore di Gustavo Visentini. Vol. 3: Banca, finanza e concorrenza.
Disciplina delle società e legislazione bancaria, titolo della raccolta dei tre tomi scritti in onore del Professore Gustavo Visentini, non è soltanto un riferimento, se vogliamo evocativo, ad alcuni tra i principali temi del suo ampio percorso di studio, ma rappresenta la cifra del rilievo scientifico del pensiero dell’Onorato, che nel suo percorso ha esplorato diversi ambiti disciplinari, sia del diritto privato che di quello pubblico, passando per l’etica e la teoria generale del diritto. La raccolta di saggi su argomenti assai variegati e provenienti da studiosi di diverse discipline, insieme alla presenza di molti contributi e all’ampia partecipazione all’iniziativa sono espressione dell’amicizia e della stima che nel mondo scientifico il Professore Visentini raccoglie. Ne è seguita un’opera ricca di spunti di attualità e di riflessioni di principio, di temi di legislazione speciale o di teoria generale, realizzando una sintesi ideale del percorso del Professore; nonostante la grande varietà di scritti è difficile trovarne uno i cui temi non siano stati anche da lui affrontati. Banca, finanza e concorrenza, terzo tomo della raccolta, reca un insieme di contributi che affrontano criticamente temi di particolare rilevanza afferenti alle aree del diritto bancario, del diritto dei mercati finanziari e del diritto della concorrenza, con attenzione alle nuove sfide poste da ciascuna area del diritto. -
Il punto d'incontro. Il negoziato nell'Unione Europea
L'Unione europea è un'organizzazione ibrida, strutturata sul negoziato permanente tra governi nazionali, un rapporto complesso tra gli Stati membri e tra Stati e istituzioni nel quale ogni minimo processo decisionale gioca un ruolo di fondamentale importanza. Con Il punto d'incontro, Nicola Verola analizza le dinamiche più profonde che sono alla base del funzionamento dell'Unione europea nel suo quotidiano, dalle logiche negoziali tra gli Stati membri al cruciale ruolo equilibratore delle istituzioni europee. L'autore esamina le tecniche e gli strumenti che portano un negoziato al raggiungimento del suo principale obiettivo: generare un accordo positivo per tutte le parti in causa soddisfacendo ogni singola posizione negoziale. Dalla sua lunga esperienza nelle istituzioni, Verola disegna così un affresco del processo di integrazione europea che si alterna tra luci e ombre, utile per comprendere le difficoltà degli ultimi anni, la gestione della crisi attuale e le prospettive future dell'Unione. Prefazione di Sergio Fabbrini. -
The handbook of family business
Le imprese familiari rappresentano la tipologia di business più diffusa al mondo: il loro impatto è determinante non solo per lo sviluppo del territorio nel quale sono radicate ma anche per lo stato di salute dell'intera economia del paese. In questo libro alcuni tra i massimi esperti del tema passano in rassegna le principali caratteristiche delle imprese di famiglia: dalle strategie di crescita alla governance, dall'organizzazione del processo decisionale alla gestione del passaggio generazionale nell'era digitale. Un volume fondamentale per comprendere la struttura, l'organizzazione e le ragioni del successo di questo straordinario veicolo di crescita e benessere. -
Africa's pathways. The future of the continent through Europe, Italy, China and new actors
Prefazione di Romano Prodi. -
Prigioni e paradisi
"Prigioni e paradisi"""" raccoglie brevi bozzetti, note di costume, impressioni, composti da Colette tra il 1912 e il 1932, molti dei quali precedentemente apparsi su riviste o volumi. Tessere che compongono un'autobiografia sensoriale affatto priva di umorismo, che restituisce l'immagine della seduttrice scandalosa, ma anche di attenta osservatrice del mondo naturale e animale: vi compaiono le """"bestie"""", alle quali è legata da una fascinazione per il mostruoso che allo stesso tempo è inavvicinabilità; nozioni di botanica sulle varietà floreali dei giardini della Treille Muscate; le abitudini culinarie della Borgogna e il primo bicchiere di vino bevuto a tre anni; le amicizie parigine con un ritratto insolito di Coco Chanel; il nord Africa e i viaggi delle note marocchine alla ricerca dell'arabesco, una tessitura che ricrea la trama del mondo. Nella scrittura la metafora in particolare è il mezzo per muoversi alla ricerca dei paradisi della sensibilità senza mai tralasciare l'aspetto estraneo e oscuro del reale." -
Fiamma abbagliante
Danny Rothbart è un brillante, vivace, attraente e popolare teenager di Yeoville, Johannesburg. Sembra avere il mondo ai suoi piedi, ma ha un problema: non riesce a perdere la propria verginità, e dunque rischia di perdere il proprio prestigio. È troppo difficile confessare il suo disagio ai genitori, piuttosto all'antica, e così Danny sceglie di confidarsi con l'unico adulto di cui si fidi, il carismatico e liberale zio Harold. Quando quest'ultimo lo coinvolge in una relazione fatta di manipolazioni e abusi, Danny sembra perdere del tutto la possibilità di avere una vita felice. Il romanzo ha un ritmo sostenuto e, senza perdere mai il tono ironico, evoca con grande sensibilità la vita dei sobborghi di Johannesburg della metà degli anni '70, in pieno apartheid, e in particolare della comunità ebraica di Yeoville. La descrizione delle complesse dinamiche e dell'interdipendenza emotiva legate agli abusi sessuali, donano profondità alla narrazione e fanno del romanzo anche la storia di un sopravvissuto, e il racconto di una perdita di innocenza. -
Prima lingua
Nel presente libro, vincitore del T.S.Eliot Poetry Prize nel 1993, Carson compone uno spartito per suoni e visioni, trascrivendo il formarsi di un linguaggio poetico che diventi ""prima lingua"""". Il suo inglese è dunque """"eseguito"""", lasciato intravedere e ascoltare nello stato meravigliato e infantile di una lingua appresa, naturale solo nei tecnicismi del gergo marinaro, a tratti paludosa e ribollente (i blop, blub, blah e bobbled che costellano il testo per comporsi in una ballad). [...] Questo inglese con le interferenze, sfarfallante, sminuzzato in monosillabi e fonemi che si rincorrono, che sciamano da un'immagine a un'altra, dalla Frigia a Babilonia, incontrando ai posti di blocco della frontiera nordirlandese soldati che si profilano come mummie egiziane dal volto pitturato, è la """"prima lingua"""" che dà il titolo alla raccolta."" -
Quelle mani
"L'intensità di 'Quelle mani', secondo romanzo di Carmela Cammarata, è tutta nel personaggio di donna che lo domina e lo investe con la sua forza: Zlata. Madre, moglie, amante, ormai in là con gli anni e costretta in un letto a fare i conti con la vita, chiedendo aiuto, o meglio approvazione incondizionata, a un prete cui racconta le battaglie che ha combattuto nella sua esistenza. [...] È qui la forza di 'Quelle mani', nella creazione di un personaggio che non ti lascia, la cui malvagità ostentata e quasi vanitosa ti si attacca addosso come la gramigna, e si ha la sensazione che sia molto più vicina di quanto si immagini."""" (Ivan Cotroneo)" -
La dea madrina
Monaco 1924. La crisi economica mette la Germania in ginocchio. Kajetan, sospeso dal servizio regolare per insubordinazione, si trova senza lavoro. Rifugiato tra gli ultimi della società, coinvolto in un losco traffico d'armi dall'ambiguo proprietario di un locale di cabaret, si innamora di una bellissima prostituta di nome Mia. Mia verrà avvelenata poco tempo dopo. Kajetan si getta a capofitto nelle indagini, per scoprire, ancora una volta, che i fili che legano gli eventi della storia e delle storie sono spesso intrecciati in maniera indissolubile. -
Apostoloff
Il nuovo romanzo di Sibylle Lewitscharoff è una storia raccontata dal sedile posteriore, il pungente, oscuro ed esilarante conto in sospeso di una figlia con il padre e il suo paese. Coloro che si avvicineranno alla scrittura di Sibylle Lewitscharoff troveranno un po' di Eichendorff, un po' di Robert Walser e di Peter Handke, e un po' di annoiata sfacciataggine e un tremendo desiderio di esprimersi, abbondante raffinatezza e sconcertante precisione, l'inclinazione a disdegnare l'assurdo in favore di un cosmopolita buonsenso che come è a proprio agio nei diversi ambienti così è difficile da dissuadere dalla convinzione che la vita è piena di bellezza. -
Il tempo è immobile
Poeta e scrittore un tempo molto famoso e apprezzato soprattutto nella DDR, tanto da ricevere, su proposta di Christa Wolf, il Premio Heinrich Mann, Czechowski si spegnerà in una clinica nei pressi di Francoforte nel 2009, dimenticato quasi da tutti. La sua produzione poetica offre la possibilità di conoscere la ricca e complessa esistenza del poeta, nato nel 1935, parte di quella generazione che ha vissuto il nazismo in età infantile e la cui età adulta si è realizzata in gran parte nella Germania divisa. In Czechowski, definito dai più un poeta ""soggettivo e storico"""" insieme, lo sguardo della poesia, così legata agli eventi, è sempre fortemente filtrato dalla soggettività, la poesia stessa è un'interrogazione sull'Io: """"Dietro alle domande che devo pormi si cela il problema dell'identità del soggetto con se stesso e con la società in cui vive"""". E la risposta a queste domande è ancora una volta compito della poesia."" -
Le sorelle Brelan
Judith, Marthe e Sabine, le sorelle Brelan, sono inseparabili. Quando, poco dopo la Seconda guerra mondiale, muore il padre, grande architetto, le tre sorelle rimangono nella splendida casa che egli stesso aveva progettato. Nel corso dei tre decenni successivi alla guerra, le tre donne sceglieranno strade diverse: Marthe sarà la madre devota non sempre capita dalle sorelle, Sabine diverrà un'imprenditrice di successo mentre Judith rimarrà l'eterna ragazza idealista e dannata. Il romanzo di François Vallejo è un brillante ritratto dell'evoluzione della condizione femminile nella seconda metà del Novecento. Una saga familiare in cui, oltre a personaggi memorabili, appare in chiaroscuro l'Europa che si rialza dalle macerie del secondo conflitto mondiale fino a liberarsi del suo spettro con la caduta del muro di Berlino. -
L' imperatore della Cina
Da dieci giorni, Keith Stapperpfennig se ne sta accucciato sotto la sua scrivania. Poco importa che Franziska lo cerchi e che il telefono squilli insistentemente, lui non si lascia trovare da nessuno. Dovrebbe essere in viaggio con il nonno per la Cina, almeno è quello che credono tutti, e invece Keith ha lasciato il vecchio testardo partire da solo, per giunta in macchina. Il nonno, però, muore senza riuscire nemmeno a lasciare la Germania. A Keith non resta che continuare la sua bizzarra messa in scena. Così dal suo strampalato punto di osservazione inizia a scrivere lunghe e dettagliate lettere dalla Cina, descrivendo il traffico di Shanghai, i ristoranti di Pechino, le avventure del nonno sulle tracce del suo passato. Scrive di un viaggio mai fatto; resuscita il nonno e lo rende protagonista di una storia che si irradia sotto la spinta di un'immaginazione fervida e una scrittura che cresce in vertiginose spirali. Un romanzo che parla del potere del racconto e della letteratura. Vi si narrano un viaggio, o molti viaggi, o nessun viaggio, ma non è ciò che importa perché tutto, in questa storia, è possibile. -
Nel cuore della notte
"Quante ore ha la notte? Quanto si distinguono fra loro? Come si passano il testimone, man mano, il giorno e l'oscurità? Quali sono gli uomini, i fantasmi, i sogni e le idee che popolano la notte? I nove racconti che compongono """"Nel cuore della notte"""" si svolgono in sequenza dalle 21.00 alle 6.00. Storie notturne cronometrate da Nicola Verde, Gianmaria Testa, Bruno Morchio, Grazia Verasani, Andrea Ballarini, Lidia Ravera, Gianluca Morozzi, Sandra Petrignani e Caterina Bonvicini. Ci sono ore della notte buone per dormire, per lavorare, per sognare, per fare l'amore, per uccidere, per nascere e per morire. Ore importanti, angoscianti, talvolta inutili. Nella zona ai confini della realtà raccontata dai nove scrittori di questa antologia tutto ha un inizio e una fine e il senso del tempo è scandito, inesorabile, perché """"soltanto le ore non muoiono mai!""""."""" (Luca Crovi)" -
Alla fine è la parola. Ediz. italiana e tedesca
Hilde Domin è, con Rose Ausländer e Nelly Sachs, una delle poetesse più significative della seconda metà del Novecento. Spinta all'esilio dall'ascesa del nazismo, trovò nella parola tedesca la sua vera dimora, per poi tornare in Germania dopo quasi trent'anni di assenza. Le sue liriche, intense ma mai patetiche o mai rabbiose, comunicano il coraggio, la volontà e la forza nella creazione di un'identità nuova dopo ogni perdita. In questo volume, che inaugura la pubblicazione della produzione lirica completa di Hilde Domin con le sue prime due raccolte, ""Solo una rosa a sostegno"""" del 1959, e """"Rientro delle navi"""" del 1962, si dà conto della forte coesione tra l'attività lirica, saggistica e filosofica di Hilde Domin, accompagnando le liriche a due brevi e significativi saggi dell'autrice, e corredando l'edizione di una particolareggiata introduzione e di dettagliate note editoriali e biografiche che restituiscono l'articolato percorso compositivo delle prime pubblicazioni."" -
La tempesta di neve. Il ritorno dell'ispettore Kajetan
Anno 1928: tempi politicamente e socialmente turbolenti quelli in cui si muove il detective Paul Kajetan. La vita è faticosa e povera per la gente comune, artigiani, lavoratori a giornata, piccoli agricoltori, braccianti e donne di servizio dell'Alta Baviera. Anche Kajetan è di umili origini. Suo padre, un italiano del Friuli, era operaio in un paesino bavarese, e lui, figlio di immigrati, veniva insultato perché ""italico"""". Bassino, con pizzetto e occhio arguto, dapprima ispettore della polizia di Monaco, viene allontanato perché """"troppo zelante"""" e inviato in montagna, a Walching. Ma a ogni indagine svela corruzione e disonestà nel corpo di polizia e, radiato, finisce per fare l'investigatore privato. L'ultima indagine lo porta troppo vicino ai pezzi grossi della corruzione della polizia cittadina ed è costretto a fuggire. Nel varcare il confine austriaco, è colto da una tempesta di neve e rischia di morire, ma si salva per ritrovarsi invischiato in una nuova avventura: è il principale sospettato dell'omicidio del locandiere Thannheiser, e viene arrestato. Quando il commissario locale scopre la sua vera identità gli promette di non consegnarlo alla polizia di Monaco a una condizione: Kajetan dovrà aiutarlo nelle indagini sull'omicidio. Con il procedere dell'indagine, Hültner dall'arcaico e spoglio paesino di Zellach spalanca la visuale sugli albori dell'era hitleriana, e racconta una storia avvincente, profonda e crudele di persecuzioni politiche, perfide congiure e umana disperazione."" -
Concerto per mio padre
"Alla morte di Barbe Blanche, mio padre, ricevetti in eredità il târ che si trasmette nella mia famiglia di generazione in generazione. Ma immediatamente lo strumento mi si ribellò contro, rifiutandosi di librare quegli accordi incantevoli e mistici che hanno fatto la gloria dei musicisti dell'Iran. Sotto le mie dita, e al mio carezzare le corde, sembrava solo un pezzo di legno senza vita, senza vigore. Ero forse maledetto? Che crimine dovevo espiare?. Forse il târ custodiva dentro quei sinuosi fianchi di legno un segreto troppo pesante per poter vibrare come un tempo, leggero e suadente? Così ho strappato le corde, le ho bruciate e seppellite dietro casa. E sono partito alla volta di Ardabil, in cerca del più famoso liutaio della regione. Ma cambiare le corde di un târ equivale a cambiare la sua stessa anima e quella del musicista che lo possiede. E adesso che sono qui, rinchiuso con mio fratello Nur in questa cella di polvere e silenzio a scontare una condanna inclemente e sconosciuta, adesso che la vista mi sta abbandonando e che non riesco più a distinguere il giorno dalla notte, adesso che questo buio diventa sempre più mio senza voce e senza sguardi, ho paura. Ho paura di non tornare mai più.""""" -
Blumenberg
Di notte, Blumenberg, il filosofo, prepara le lezioni dettando i suoi pensieri a un registratore a nastro perché il giorno dopo la sua segretaria li trasferisca su carta. Una notte particolare, però, mentre sta per inserire un nuovo nastro, alza lo sguardo e vede, steso comodamente a pochi passi dalla sua scrivania, un leone. Chi o cosa lo ha inviato proprio a lui? Chi o cosa gli riconosce l'onore di un miracolo? La mattina dopo, in aula, il leone placidamente scende le scale e si sistema vicino alla cattedra. Blumenberg si sente vivificato, i suoi pensieri si rincorrono, la lezione è un successo. Ma, tra gli studenti, nessuno può vedere il leone. Non lo vede Isa, sempre seduta in prima fila, diritta come un fuso, turbata nell'animo e infatuata del professore. Non lo vede Gerhard, il ragazzo di Isa, geniale studente, ottimo allievo. Neanche Richard, che sta faticosamente tentando di portare a termine la sua tesi di dottorato, riesce a scorgere la regale presenza, né Hansi, delicato e bellissimo, che la sera gira per le taverne della città recitando poesie. Forse, ma non ne siamo sicuri, lo vede Käthe Mehliss, conventuale di un paese vicino. Però tutti finiscono per comporre le figure di un grandioso arazzo, in cui con guizzante ironia e profonda compassione si raccontano i momenti più importanti, gli incroci più significativi delle loro vite fino all'istante finale, lasciandoci all'ultima pagina con la forte sensazione di conoscere meglio il leone, i miracoli, il mondo, e la dignità degli esseri...