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Quando parla la Gioconda. Racconti d'arte
È possibile trasmettere con le parole la bellezza di un dipinto o l'armonia di una scultura? In questi quindici racconti Alessandro Castellari si affida ad una inedita invenzione letteraria, quella di lasciar parlare protagonisti inusuali: così la Gioconda e altri soggetti di opere famose narrano di sé e delle loro vicende. Un libro che, oltre a precisione storica e profonda conoscenza artistica, offre pagine di raffinata letteratura. Postfazione di Eugenio Riccomini. -
Breve storia della direzione d'orchestra. Ieri, oggi... e domani?
"Direttore d'orchestra in tedesco si indica con 'dirigent', in francese con 'chef d'orchestre' e in inglese è 'conductor'. La prima volta che andai negli Stati Uniti, sceso dall'aereo ho dovuto sottopormi ai controlli della dogana; il funzionario fra le altre cose mi chiese quale fosse la mia professione e io risposi 'conductor'. Ma lui insistette 'Tram or train conductor?'.""""" -
L' altro Ottocento. Austria, Germania, Russia
"C'è ancor oggi un Ottocento 'altro'. E cioè poco o pochissimo noto; e anzi del tutto sconosciuto, e inatteso. Me ne accorgevo, durante qualche mia conversazione, osservando l'espressione stupita di chi scrutava sullo schermo immagini spesso sorprendenti, di pittori di cui mai nessuno aveva udito il nome, come Isaak Levitan, o Nikolay Ge, o Mihdly Munckdcsy o altri ancora; e udivo mormorii anche di sconcerto, quando timidamente m'azzardavo a supporre che un paesaggio russo, o un gruppo di figure tedesche o austriache potesse trovare gradimento come un buon dipinto di Francia.""""" -
L' amore vince sempre. La storia della mia vita
"Mi chiamo Angela Lodi, sono nata ottant'anni fa a San Giovanni in Persiceto, un piccolo paese vicino a Bologna. Sono cresciuta in una famiglia povera ma ricca di valori e di amore. In questa meravigliosa vita esiste sicuramente una parte buona: cerchiamo sempre di vedere e percepire il lato positivo, apprezzandola e amandola. Forse un giorno molto lontano arriveremo ad un mondo più puro e più pulito. L'impegno di vita è camminare, prendendoci per mano tutti insieme.""""" -
Chi ha scatenato la tempesta
"Questo libro racconta la storia di sei Paesi - Siria, Libia, Iraq, Iugoslavia, Laos, Vietnam - che subirono un atroce destino perché ebbero la sfortuna di disporre di importanti risorse minerarie, perché si trovarono sulla via di eserciti in guerra, perché avevano programmi economici propri e si rifiutavano di allinearsi con la volontà capitalistica occidentale, o perché avevano governi comunisti. Segue un breve accenno agli attacchi nucleari contro il Giappone, e alla viltà esibita quando, nel 1963, il suo tribunale distrettuale di Tokyo giustificò l'impiego delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki (sentenza Ryuichi Shimoda v. The State). Il libro si conclude con un esame del Trattato di non proliferazione, fallito perché le grandi potenze nucleari non hanno, in buona fede, disarmato, come imposto e promesso, con la conseguenza del ritorno alla proliferazione, che le potenze nucleari - nonostante il loro stesso illegittimo continuo riarmo - violentemente avversano. E l'inutilità della Corte internazionale di giustizia la quale, richiesta di esprimere un parere sul quesito se la minaccia o l'uso di armi nucleari fosse illegale in ogni circostanza, si rifiutò di renderlo, quando sarebbe stato semplice rispondere che le armi nucleari non devono esistere, e che devono essere tutte eliminate. Sono passati cinquant'anni da quando i Paesi nucleari promisero di disarmare, senza farlo. L'unica risposta dei Paesi non nucleari è di industriarsi numerosi a costituire propri arsenali. Di questo passo si giungerà al risultato che sarà l'atomica, la peggiore delle armi, ad assurgere a strumento di pace. Questa è la tragedia dell'umanità."""" (dall'introduzione)" -
Il vento nelle mani
Una sera d'estate, la terrazza di un ristorante alla moda, una cena fra amici, vino bianco e risate. Per la prima volta dopo tanto tempo, Marco ha un valido motivo per uscire dalla silenziosa solitudine in cui ama rifugiarsi: lei si chiama Anna, bella, simpatica, interessante. E l'inizio di un amore che li accompagna oltre il fallimento dei rispettivi matrimoni e li trasporta in un territorio tanto familiare quanto sconosciuto. Perché Marco e Anna non sono più due ragazzini e la realtà non tarda a insinuarsi nell'incantesimo che li ha avvinti l'uno all'altra. Una realtà fatta di doveri quotidiani, piccole e grandi incomprensioni, una crisi economica che rende incerto il futuro e la soffocante incapacità di comunicare che l'amore non sempre è in grado di risolvere. In questo libro, l'autore traccia una storia d'amore matura, racconta un ""seconda occasione"""" che spinge i protagonisti a rimettersi in gioco e a fa i conti con la fragilità del sentimento, ma soprattutto, con le idee spesso lusorie che abbiamo di noi stessi."" -
Metalcastello University. Ediz. bilingue
"Ho accolto con grande piacere la richiesta di introdurre questa bella pubblicazione che racconta una delle realtà economiche di eccellenza del nostro Appennino. Un territorio verso il quale sono sempre particolarmente attento e interessato perché, così come conosco la sua bellezza, vedo anche le sue difficoltà: per il lavoro, la mobilità, i servizi. Nell'incitare azienda e lavoratori a continuare in questa sfida che li ha portati così in alto voglio anche rassicurarli sul fatto che anche l'impegno delle istituzioni per l'Appennino è vivo: nel cercare di mantenere l'industria manifatturiera dove storicamente è stata insediata, nel valorizzare le sue caratteristiche ambientali, paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche creando le condizioni per lo sviluppo di un turismo di qualità che sia in grado di creare reddito; e intendiamo farlo anche partendo dai numeri positivi del capoluogo, cercando di dirigere una quota delle presenze della città sugli itinerari dell'Appennino. Molto ci stiamo impegnando anche per migliorare le connessioni di questo territorio che - come si ricorda anche in queste pagine - rappresentano un elemento strategico e fondamentale affinché aziende e cittadini non lo abbandonino."""" (Virginio Merola, sindaco della città metropolitana di Bologna)" -
Nel petto il grido Italia. 1799 Ugo Foscolo prigioniero in Bazzano e Vignola
Il 30 maggio 1799 Ugo Foscolo venne arrestato nei pressi dell'abbazia di Monteveglio, dove era rifugiato, e portato a Bazzano. Qui venne affidato ad una pattuglia austriaca che lo portò a Vignola, in quei giorni sede di un piccolo distaccamento militare austriaco. Nel pomeriggio del 31 maggio venne infine trasferito a Modena e imprigionato nel carcere militare della Cittadella dove infine fu liberato il 12 giugno dall'esercito francese del generale Macdonald che aveva riconquistato la città. Il libro ricostruisce questa vicenda di Foscolo, allora ventunenne, sullo sfondo della guerra tra la Francia repubblicana e l'armata austro-russa per il controllo dell'Italia. Era il 1799, anno che vide all'inizio i patrioti italiani nutrire grandi speranze di estendere e consolidare i principi repubblicani su tutta la penisola, ma che finì con francesi e cisalpini ricacciati nella sola Genova assediata. Nell'intero paese avevano vinto le forze dell'ancien regime, rappresentate dall'esercito austro-russo, ma anche dalle folle tumultuanti che, insorgendo, conquistavano ovunque borghi e città, ripristinando le insegne dei vecchi sovrani e della Chiesa di nuovo trionfante. La ricostruzione di questo episodio della vita del giovane Foscolo ci porta alle radici del Risorgimento. -
Contro ogni probabilità
Tre vite slegate, tre destini incrociati. Un sicario di professione, un ragazzo autistico e un giovane consegna-pizze a domicilio condivideranno un tratto delle loro stravaganti esistenze ai margini della società, in un crescendo di suspense, emozioni e colpi di scena. Inconsapevolmente, si schiereranno nell'attesa di eventi che potrebbero riscattarli dalle loro miserie e dalle loro sconfitte personali. Rifletteranno con ironia e sagacia sui ruoli in cui l'odierno vivere li ha incastrati e percorreranno la via di fuga dei sogni per arrivare alla piena visione e all'affermazione di se stessi. -
Come quando fuori piove
Questa è una storia che puzza. Che puzza di umidità e sangue rappreso, di alcol, di mozziconi spenti male. Che puzza di morte, di marcio, di piscio. Di incenso svanito, di zolfo. Ma, soprattutto, questa è una gran brutta storia, un casino. Anzi, questa storia è il Gran Brutto Casino. E così che la chiamerà, istintivamente, il Reverendo. Piero è un giallista famoso che ha appena perduto il manoscritto del suo ultimo romanzo, ancora inedito. Spillo è uno smidollato senza aspirazioni e ora ha in mano quel manoscritto. Lucy è una donna misteriosa, che ha convinto Spillo a uscire finalmente dal suo anonimato, a commettere gli stessi omicidi seriali descritti nelle pagine del romanzo di Piero. Morti violente e incomprensibili cominciano a susseguirsi rapide, la polizia si muove senza successo, ma Piero ne conosce la trama e si sente accerchiato, teme di essere prima o poi coinvolto o sospettato. Decide allora di fuggire lontano, in Messico. Laggiù, grazie a Silvio, suo amico e agente letterario, conosce un investigatore scorbutico ed eccentrico, il Reverendo, specialista in casi impossibili come questo. Una galleria di personaggi strambi e apparentemente inconciliabili, una continua commistione di realtà e finzione, un romanzo in cui inseguiti e inseguitori, Bene e Male si rincorrono e si intrecciano fino a confondersi. -
Polvere e perle. Donne in un interno familiare del Novecento
Tra memoria e storia, con vicende individuali che si intrecciano ai diversi contesti politici e ambientali, questo libro ricorda la vicenda esistenziale e politica di Silvia Bazzocchi, madre dell'autrice e staffetta partigiana. In una prosa limpida e scorrevole, ripercorriamo i primi anni del socialismo nei borghi ravennati, l'ascesa e l'opposizione al fascismo attraverso gli occhi di Silvia, che ventenne entrerà nella Resistenza. E poi il dopoguerra, l'impegno civile attraverso la partecipazione alle Giunte popolari dove la protagonista conosce Nello Patuelli, che sposerà e sarà il padre di Paola. Nella seconda parte della narrazione, le storie di Silvia e di Paola, madre e figlia, si intrecciano nel contesto di una famiglia comunista degli anni Cinquanta e Sessanta, dei suoi valori di riferimento, della sue scelte, della sua cultura, delle sue contraddizioni; al tempo stesso, però, lo sguardo si allarga alla scena culturale e politica ravennate e poi, attraverso la vicenda di Paola, al 1968 e agli anni immediatamente successivi, per concludersi con la morte prematura di Silvia. Una storia familiare che si intreccia con la storia del Novecento italiano. -
Il cappellano. Appennini. Natale 1944
Dopo avere partecipato alla Seconda guerra mondiale in Italia come soldato statunitense, Klaus Mann si fermò a Roma dove, a partire dall'estate del 1945, lavorò con Roberto Rossellini e altri alla sceneggiatura di un film in sette episodi, Severi from the US, che poi fu intitolato Paisà. Quello che in origine doveva essere il penultimo episodio, concepito e scritto unicamente da Mann, fu però espunto. Questa sua ultima, compiuta, opera di finzione letteraria, dal titolo The Chaplain, è stata rinvenuta tra i manoscritti di famiglia da Fredric Kroll, biografo dell'autore. Il testo di The Chaplain, fino a oggi inedito, viene qui proposto in traduzione italiana, arricchito da alcuni contributi che ne raccontano la genesi, il contesto biografico e il quadro storico nel quale è maturato. -
Il cerchio di gesso. Antologia (1977-1979)
Il cerchio di gesso è il segno che gli inquirenti tracciano, dopo una sparatoria, intorno ai fori prodotti dai proiettili. Un cerchio di gesso delimitò, su un muro della via Mascarella a Bologna, i fori causati dai colpi esplosi dalle forze dell'ordine che la mattina dell'11 marzo 1977 uccisero lo studente Francesco Lorusso, provocando la rivolta di migliaia di giovani, alla quale seguì una pesante repressione. «Il Cerchio di gesso» è il titolo che un gruppo di intellettuali provenienti da esperienze politiche e culturali diverse, ma accomunati da un atteggiamento critico verso la politica di compromesso storico e di unità nazionale, volle dare ad una rivista il cui primo numero apparve qualche mese dopo, nel giugno del 1977. «Il Cerchio di gesso» volle essere una voce indipendente, che dissentiva dalla politica e dalla cultura egemone per ricercare nuovi criteri di lettura della realtà. -
Giardino d'infamia. Viaggio nel mondo dei dimenticati
Una vicenda giudiziaria che ha davvero dell'incredibile quella che vede protagonista Berti Bruss, storico speaker della Barcolana triestina. Incensurato e uomo di specchiata onestà, si ritrova a dover scontare ventidue mesi di reclusione - tra il 2014 e il 2017 - per il furto (presunto) di un contatore del gas del valore di 60 euro. Un'esperienza, questa, che ha stravolto letteralmente la sua esistenza e quella delle persone a lui vicine. Una storia vera, da cui l'autore stesso trae una sorta di diario di prigionia nel quale offre ai lettori uno spaccato del sistema di detenzione in Italia, con le sue disumanità e le sue stranezze. -
La Bohème
Opera in quattro atti. Musica di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896. -
L' istante
"Non ho paura e muoio di paura"""". Così, verso la fine dell'Istante, dice un io che alla perentorietà oracolare unisce una reticenza di bestia ferita, tutta intenta a schivare i fulmini della sorte. Si tratta di un io al tempo stesso chiaro ed enigmatico. Nei paragrafi in cui prende la parola, potrebbe essere quello di una narratrice che si stacca novecentescamente dalla trama uscendo dalla buca del suggeritore. Eppure ha la naturalezza sfacciata di un personaggio che scivola via tra gli altri, sebbene la storia di questi altri appaia aliena dalla sua. È una storia in molti sensi greca, che mette in scena un'agghiacciante vicenda familiare. Agghiacciante e statica: perché ha la calma terribile di uno di quei laghi che ti trascinano giù a tradimento senza lasciare tracce. Il tempo, che si srotola avanti e indietro pagina dopo pagina, sembra in realtà tutto contenuto in questo spazio immobile. È l'effetto di un montaggio in cui si giustappongono disinvoltamente le più varie tecniche narrative: racconti neri, atti unici da tragedia '900, aperture di romanzo storico-sociologico presto fatte a coriandoli dalla fissazione su dettagli irrelati che una depressione profonda impedisce di comporre in un disegno organico di senso. L'unico ritmo che tiene insieme i pezzi è appunto la percezione che tutto è già sempre avvenuto come nei miti, e che tutto - nomi, azioni, voci - ritorna come una fatalità assurda, omicida e suicida, nel trascorrere delle generazioni-copie, o se si vuole delle generazioni-parodie: da Poplia, madre degenere, a Ester, la complice di tutti, alla dolente Rosa; dal mostruoso Picador al mostruoso Ape, un """"Caro Michele"""" crocifisso alla nascita; da un matrimonio illecito ma reale a un altro lecito ma irrealizzabile... Si può scrivere un Cocteau, un nouveau roman con pathos? Si può concepire un giallo dall'aroma oulipiano dove il gioco esclude ogni potenzialità? Lo schema a vista qui non serve all'esibizione metaletteraria, semmai all'ostensione rituale, al tentativo di placare un terrore che per l'io è quello dei lutti futuri, e che nel plot diventa l'indicibile trauma originario di stupro e incesto. In ogni caso non si esce mai dalla famiglia, dove pure non si può abitare. E qui sta il vero orrore, il doppio legame, lo stallo. L'ipnotico ripetersi delle stesse figure mitiche e futili, della stessa gestualità coatta e apotropai-ca, può infine far dimenticare che esiste la vita presente, singola, col suo peso paralizzante e le troppe possibilità che minacciano la schizofrenia. Quell'io lo sa bene: """"Da bambina ho attaccato dietro la porta della mia camera un cartello: 'Devo esserci'"""", ci dice poco prima del sipario." -
Un coltello di ceramica verde
Una palazzina a due piani, sulla facciata sparse persiane biancazzurre e un'insegna rosso fuoco: è l'Albergo Stella Rossa, in estate la meta più ambita per turisti e rappresentanti di passaggio in quest'area della Bassa mantovana. A gestire la pensione sono le sorelle Laura e Marilena, belle, affascinanti e strette da un ambiguo legame. Determinata e pericolosa la prima, dolce e remissiva la seconda; insieme a loro, lo schivo fratello maggiore Aldobrando e il vecchio padre Tancredi. L'arrivo di Franco Rivelli, giovane rappresentante milanese, metterà a dura prova il precario equilibrio della Stella Rossa e farà emergere il volto più oscuro e morboso della sua instabile armonia familiare. Con una narrazione che segue il lento e ampio snodarsi del Po in un'estate afosa e soffocante, ""Un coltello di ceramica verde"""" è la storia di un'immobilità solo apparente, spezzata da tensioni sotterranee costrette a risalire in superficie, a qualunque prezzo."" -
Senza certezze
Il professor Petronio Penrose, scienziato con l'hobby della scrittura, è in un periodo di scarsa creatività. A languire non sono soltanto i suoi successi professionali, ma anche quelli letterari. E così che, indotto a prendere un periodo sabbatico dopo aver rischiato di far saltare in aria il laboratorio, decide di intraprendere un viaggio mentale alla ricerca del Sacro Graal del sapere scientifico: come si è formato, nelle menti dei grandi scienziati del passato, il seme della conoscenza? Con il ritrovamento di un misterioso frammento di pergamena nella basilica di San Petronio, al viaggio introspettivo se ne affianca ben presto uno vero e proprio che porterà il professore - accompagnato da un amico di vecchia data, colleghi vari, avvenenti russe e loschi figuri - in giro per l'Europa, dall'Emilia alle coste del Mar Bianco, dalla Carelia finlandese all'Istria. Tra intrighi, misteri, elevati tassi etilici e le più disparate disavventure, il professor Penrose dovrà fare i conti con le complicazioni della conoscenza e i limiti dell'intelletto umano. -
Il giudizio. Shi Li e la montagna più alta
Una tempesta in arrivo, un ponte di neve che crolla all'improvviso e la giovane Shi Li, alpinista provetta, precipita nelle profondità ghiacciate della Montagna più Alta. Nel ventre roccioso della montagna e alla luce di una misteriosa lastra di ghiaccio, Li ripercorre la sua vita nella Shanghai malfamata che l'ha vista crescere tra miseria, prostituzione e la noncurante crudeltà del prossimo. Un'immobilità obbligata in una realtà che, pagina dopo pagina, tende sempre più a perdere la propria fisicità e che la porterà a ripensare e a rivalutare il suo passato per tirare le somme di un'esistenza segnata da innumerevoli difficoltà e sofferenze. -
Sistema periodico. Il secolo interminabile delle riviste
Il ""sistema"""" rappresenta un oggetto che, pur costituito da elementi eterogenei che interagiscono tra loro e con l'ambiente esterno, si configura come un tutto regolato da leggi generali proprie. La sua complessità ben si presta a rispecchiare la problematica dell'evoluzione artistico-letteraria dal Novecento ai giorni nostri, specie in quella produzione e in quella auto-analisi che ne scandiscono la quotidianità. Ed è una periodizzazione quanto mai lunga, interminabile appunto, se consideriamo la durata di un secolo (il '900) che ancora fatichiamo a considerare concluso. Per questo le riviste letterarie ci sono sembrate il metro di misura su cui tarare una ricerca tesa alla restituzione di un panorama e una, seppur parziale, inchiesta sui modi di produzione della cultura letteraria. Un vero e proprio meccanismo che pone a sistema i periodici letterari per provare a formulare alcune delle questioni più stringenti dell'attuale produzione letteraria.""