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Manuale del curator. Teoria e pratica della cura critica
"Manuale del curator. Teoria e pratica della cura critica"""" è il testo che consente di accedere con facilità ad una serie di dati relativi alla storia recente della cura critica, dagli anni dell'Impressionismo sino ai nostri giorni, per comprendere difficoltà ed astuzie di un mestiere, quello del Curator, complicato dal suo aspetto culturale e manageriale. Il Manuale raccoglie in due sezioni testi storici e testi critici suddivisi per aree d'appartenenza: nel primo caso la storia dell'arte da un punto di vista curatoriale, nella seconda parte la teoria della cura critica più recente. In entrambe le sezioni sono presenti connessioni ad aree d'argomento di ricerca metodologica." -
Gibellina. Nata dall'arte. Una città per una società estetica
Il percorso (l'aspirazione) 'verso l'estetica"", che sembra contrassegnare come uno dei motivi di fondo la concezione urbanistica italiana del 'modo di pensare la città"""" , e la 'svolta"""" dal Sessantotto in poi, si possono forse cogliere in questo itinerario come aspettativa o volontà sempre deluse di integrazione fra l'organizzazione tecnica e produttiva (con le 'tecniche"""" per l'organizzazione del territorio) e i nuovi dati dei processi sociali."" -
Tomaso Binga. Autoritratto di un matrimonio
Tomaso Binga celebra in questo libro il matrimonio avvenuto, quasi trentanni fa, tra sé persona e sé artista, tra Bianca Menna e Tomaso Binga (suo pseudonimo): due emisferi di una complessa realtà umana e creativa. Un libro-autoritratto per un artista che si esprime fondamentalmente con la SCRITTURA, declinandola in tutte le sue sfaccettature e varianti, facendola vivere su carta, oggetti, tele, corpo, voce. Ogni segmento del testo si apre con un ritratto dell'artista, a ribadire l'idea globale di questo unione con l'arte: un Auto-ritratto in progress di Bianca/Tomaso. -
Cronache dalla collina. Un romanzo tra storia e memoria
Savino, il protagonista di questo romanzo, è solo una delle tante voci di un quadro complessivo, emblema e cardine, oltre che testimone, di una ""mutazione"""" storico-sociale nell'Italia meridionale a cavallo fra Otto e Novecento. La memoria della sua terra d'origine, del vecchio paese contadino al centro della Capitanata, del tragico viaggio americano alla ricerca del """"sogno"""", e comunque la voglia di riscatto, porta il lettore ad appassionarsi alla sua storia, a quella della sua famiglia, ai suoi amici, ai suoi amori, alle sue illusioni. Di questo affresco che si và decolorando come un vecchio dagherrotipo restano scolpiti alcuni segni indelebili di dialetto e sullo sfondo la trama remota del territorio, delle albe e dei tramonti, degli ulivi e del grano."" -
Giangaetano Patanè. 32 rooms. Catalogo della mostra (Roma, 16 giugno-16 luglio 2005). Ediz. illustrata
Questa mostra rappresenta, per la carriera di Giangaetano Patanè, una fase di esaltazione di un'idea figurativa che lo accompagna da qualche anno e che ha avuto sviluppi interessanti fino a culminare in ciò che viene presentato al Vittoriano. Patanè ha concepito la mostra come un insieme organico che vuole porsi davanti al visitatore come una sorta di ""albergo"""", come lo ha definito lui stesso, in cui si possa trarre una esperienza estetica particolare e necessaria. È un insieme serrato e le opere sono tutte permeate di riferimenti interni come se l'artista volesse raccontare una storia o una sequenza costituita di tanti tasselli che si corrispondono, si integrano, si sovrappongono. L'individuazione di un tema che domina con la forza perentoria della propria presenza consente all'artista di dipanare, da quel presupposto, una trafila ininterrotta di immagini che si manifestano come altrettante epifanie di un contemplatore che scruta il proprio universo vigilandone le mutazioni e imponendo su tutto il marchio di una personalità vivida e multiforme. Nel passare da una """"stanza"""" all'altra si reitera l'incontro con sé e con l'altro, mutando continuamente punto di osservazione e scoprendo ancora una volta una nuova uscita."" -
Cento anni di cinema cinese 1905-2005. Ombre elettriche. Catalogo della mostra (Roma, 29 giugno-24 luglio 2004)
Il volume è il catalogo della Rassegna Retrospettiva sul Cinema Cinese di Roma (Complesso del Vittoriano, 29 giugno 24 luglio 2005), organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall'Istituto LUCE, e da Comunicare Organizzando al Complesso del Vittoriano in collaborazione con l'Amministrazione Statale della Radio, Cinema e Televisione Cinesi, e con l'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese presso l'Italia. La mostra, con i suoi oltre 250 manifesti storici provenienti dal China Film Archive di Pechino e dallo Shanghai Film Group e con i suoi filmati e montaggi di pellicole, in alcuni casi mai visti prima in Italia, vuole ripercorrere lo sviluppo della cinematografia cinese dalla sua nascita, nel 1905, ad oggi. -
Tradizione costruttiva e terremoto. L'edilizia storica a Cosenza
Forme e materiali dell'edificato storico minore sono depositari di un saper fare quasi sempre relegato nell'anonimato delle maestranze e trasmesso, per via di esperienza, generazione dopo generazione. Alle volte quelle stesse forme e materiali derivano da un sapere empirico-scientifico applicato alla risoluzione di problemi imposti da drammatici eventi naturali che si traducono in accorgimenti tecnici integrati indelebilmente nelle costruzioni. La linea di ricerca che viene presentata in questo volume, nella cura con la quale è riproposta la lettura di alcune soluzioni costruttive antisismiche adottate nel passato, specialmente in ambito meridionale, vuole contribuire a far emergere e a spiegare i perché sottesi alle forme e alle costruzioni. -
La cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. Arte e committenza nella Roma di Caravaggio
Il volume raccoglie alcuni saggi di approfondimento su uno dei complessi artistici più importanti della Roma seicentesca, la cappella del cardinale Contarelli in San Luigi dei Francesi, resa celebre dalle straordinarie tele di Caravaggio. Dalle opere fatte realizzare da Mathieu Cointrel per la chiesa della nazione francese, alle intrecciate vicende della committenza Crescenzi, subentrata nel patronato della cappella alla morte del cardinale, sino alla percezione che di questo insieme decorativo si ebbe nella letteratura artistica dal Sei all'Ottocento, nei testi qui raccolti si ripercorrono gli aspetti meno indagati di questa cruciale commissione, che tuttavia lascia aperti ancora molti quesiti in cerca di soluzione. L'avvicendarsi di Girolamo Muziano e Jacob Cobaert, Cavalier d'Arpino e Caravaggio all'abbellimento del sacello illustra emblematicamente il trapasso dalla tarda Maniera al naturalismo, come momento di snodo della cultura figurativa in età di Controriforma. Furono infatti proprio i grandi quadri della cappella Contarelli, prima opera pubblica di Caravaggio, ad imprimere una svolta nella pittura di inizio Seicento, aprendola ai valori del vero di natura come presa immediata e drammatica sulla realtà. Completano la raccolta alcuni documenti inediti sui restauri ottocenteschi dei dipinti di Caravaggio e l'edizione critica di tutti i documenti relativi alla committenza della cappella, trascritti e regestati dagli originali secondo i moderni criteri paleografici. -
Repertori del Museo Centrale del Risorgimento. Vol. 5: Pittori-soldato della grande guerra.
Durante la prima guerra mondiale numerosi artisti si arruolarono e andarono sui fronte anche con l'obbiettivo di documentare, mediante disegni e dipinti, luoghi e fasi del conflitto in corso. Le loro opere diventarono così una sorta di reportage in diretta della guerra e, allo stesso tempo, un particolarissimo diario dell'esperienza fatta sul fronte giacché questi pittori-soldato annotavano, giorno per giorno, sui fogli o sulle tele, i luoghi visitati, i ritratti dei commilitoni e le vicende belliche che li avevano visti protagonisti tra il 1915 e il 1918. Questo volume raccoglie il repertorio completo delle opere dell'attività dei pittori-soldato presenti all'interno delle collezioni del Museo Centrale del Risorgimento di Roma. -
Jiang Guo Fang. Il pittore della città proibita. Catalogo della mostra (Roma, 27 luglio-2 ottobre 2005). Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della mostra di Roma (Palazzo Venezia, 27 luglio - 2 ottobre 2005), dedicata a Jiang Guo Fang, uno degli artisti più significativi della Cina contemporanea. L'esposizione abbraccia un periodo fondamentale nel percorso artistico di Fang: la serie dei dipinti che raffigurano la vita quotidiana all'interno della Città Proibita. Le sue grandi tele sono opere senza tempo, nelle quali la profonda conoscenza della storia e della tradizione cinese si fondono con una tecnica che molto deve allo studio dei grandi Maestri europei del Seicento. -
Sükran Moral. Apocalypse. Ediz. italiana e inglese
Molti dei lavori di Sükran Moral sono fisici, di una materialità sorda, sembrano aggiungere una dose di sfacciata intensa drammaticità al surplus di realtà che esibiscono come Speculum, Manicomio, Dolore, Zina; al contrario, altri anelano alla leggerezza, alla levità, ad una vaporosa perdita di gravità, a un'ascesi spirituale, come Hamam, Bülbül e Despair mostrano chiaramente. (Patrizia Mania) -
Judith Cowan. The capacity of things: from life. Ediz. italiana e inglese
Sin dal 1978 in Judith Cowan troviamo incorporata la prima chiave della storia recente dell'arte, quella della dematerializzazione, individuata da Lucy Lippard nei sei anni tra 1966-1972. Se si può parlare dunque della Cowan come di una dei maggiori esponenti della New British Sculpture dagli anni 80, in quella linea che ha come suoi massimi esponenti Stephen Cox, Tony Cragg e Anish Kapoor, Judith Cowan spicca per il suo esprit de finesse, unito al suo spirito di contraddizione. Lo farà ritrovando e ibridando a suo fine le tre filosofie clou dei maestri non solo inglesi degli anni Sessanta e Settanta, minimalista (Richard Long, Robert Morris), povera (Luciano Fabro, Mario Merz), testimoniale (Beuys, poi Boltanski). -
Tutela e restauro in Abruzzo. Dall'unità alla seconda guerra mondiale (1860-1940)
Nota soprattutto per le invasive campagne di ripristino degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, la storia del restauro in Abruzzo costituisce in realtà un'occasione per verificare l'applicazione a scala regionale di principi e metodi che la cultura italiana andava faticosamente mettendo a fuoco nella fase postunitaria. Un momento di svolta è rappresentato dalla ricostruzione successiva al terremoto marsicano del 1915, che vede l'applicazione di materiali e criteri innovativi sullo sfondo del dibattito nazionale - auspice Gustavo Giovannoni, buon conoscitore dell'Abruzzo destinati ad alimentare l'operato della Soprintendenza regionale fino alle profonde ferite inferte dalla seconda guerra mondiale. -
Strumenti di valutazione per i musei italiani. Esperienze a confronto
All'istituzione museale sono stati dedicati in questi anni analisi, dibattiti, pubblicazioni che ne hanno esaminato sotto diverse angolazioni i profili giuridici ed economici, le forme innovative di organizzazione e di comunicazione, la funzione educativa e sociale. L'Atto d'indirizzo ministeriale del 2001 sui Criteri tecnico scientifici degli standard dei musei - frutto di una intensa collaborazione tra Stato, Regioni e Autonomie locali ha poi sistematizzato l'intera materia, elaborando norme e linee guida per una corretta gestione delle collezioni ed un'ampia apertura alla società contemporanea. Questo volume passa in rassegna le metodologie proposte e le sperimentazioni effettuate dal Ministero e da alcune Regioni. -
Il design delle strategie. Un modello interpretativo della relazione tra design e impresa
"Il design delle strategie"""" rientra negli studi finalizzati alla comprensione delle modalità di interazione tra il Disegno Industriale e il sistema tecnico/produttivo delle Piccole e Medie Imprese. Attingendo alle discipline del Management e del Marketing, viene indagato il contesto nel quale l'impresa opera, avvisandone due peculiarità interdipendenti - la produzione parlante e il ruolo della conoscenza - dalle quali emerge che la sostenibilità sociale delle organizzazioni produttive, condizionate delle ICT, si misura sulla capacità di gestire i processi di sviluppo della conoscenza e la sua traduzione in valore." -
Modernocontemporaneo. Scritti in onore di Ludovico Quaroni
Questo volume nasce da una iniziativa avviata nel 2004 promossa dall'allora DAAC (Dipartimento di Architettura e Analisi della Città) associata al Convegno organizzato dalla Prima Facoltà di Architettura dell'Università di Roma ""La Sapienza"""" dedicato alla figura di Ludovico Quaroni. Il libro, raccoglie 46 scritti oltre alla presentazione e ai saggi introduttivi (che non sono direttamente corrispondenti alla figura dell'architetto e del maestro romano) pervenuti in seguito all'invito di provare a raccontare una visione molteplice del Modernocontemporaneo che scandagliasse temi e progetti con sguardi e strumenti diversi, ampiamente trattati dal maestro (ma non esclusivamente di matrice quaroniana) centrali nel segnare il passaggio tra la stagione del moderno (moderno come movimento) e quella del contemporaneo."" -
Corrispondenze. Teorie e storie dal landscape
Non solo il termine landscape è di sempre più frequente uso comune, ma discipline un tempo indipendenti, come l'arte, l'architettura e l'urbanistica, avvisano la necessità di associare i loro nomi a questo concetto. Più adatto del contesto a rappresentare l'attuale uso allargato del territorio e la distribuzione dei fatti urbani sulla crosta terreste, il landscape appare però capace di affermarsi soprattutto perché è molto più efficace nel rispondere al bisogno di spettacolarizzazione che l'epoca presente richiede. A questa spettacolarizzazione si consegnano anche le attività del landscape design, accettando spesso di rimanere delle pratiche accessorie, limitate a ""decorare"""" di qualità estetiche, ambientali, programmi e progetti contraddittori."" -
Spazi altri ed eventuali. Interviste di Giovanni Damiani
Tre progetti di concorso legati strettamente a specificità funzionali ma anche a forme narrative dello spazio: un auditorium a Sarajevo, un museo per l'ex campo di lavoro di Mittelbau Dora vicino al campo di sterminio di Buchenwald, un centro commerciale a Brescia, diventano dispositivi per la costruzione di un racconto privato. Il libro propone tre interviste di Giovanni Damiani a Paolo Ceccon della primavera del 2003 ed è illustrato da un testo fotografico di Nicola Belluzzi. -
Problema Europa. Unità politiche e molteplicità culturale
"L'espressione Unione europea induce a pensare più a un processo che a un fatto, anche quando si nasce """"europei"""", """"politicamente"""" europei si può solo diventarlo. Gli europei bisogna """"farli"""", come una volta si """"son fatti"""" gli italiani, i francesi ecc. Ma come farli? Ed è domanda alla quale non si può rispondere adeguatamente, se non si tiene conto del ruolo anche """"pedagogico"""" di cui si investono i """"costituenti"""" che si son trovati e si trovano a fare un'Europa politicamente unita partendo da una situazione che, nella sua realtà più dura e più inequivocabile, ben è quella in cui, per dirla con estrema chiarezza, l'italiano è anzi tutto italiano, il francese anzi tutto francese, il tedesco anzi tutto tedesco ecc...""""" -
I nostri giardini. Tutela, conservazione, valorizzazione, gestione
"I nostri giardini"""": il titolo sembrerebbe indicare un senso di proprietà; al contrario, il possessivo """"nostri"""" vuol suggerire la necessità del """"prendersi cura"""", l'urgenza di una nuova responsabilità che non sia solo di chi possiede o no in gestione il parco o il giardino, ma diventi un sentire comune. La scelta dei """"case studies"""" e ricaduta su alcuni giardini di proprietà demaniale - gestiti dalle Soprintendenze e dai Poli museali - interessati in anni recenti da progetti o da interventi di restauro. Ne è emersa una casistica ampia: restauri nella maggior parte dei casi attenti alla fragilità del manufatto, idealmente legati fra loro da un comune intento conservativo, ma talvolta oggetto anche di scelte non sempre condivise."