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Atlante delle scrittrici piemontesi dell'Ottocento e del Novecento
Compongono il mosaico della cultura femminile dell'Atlante delle scrittrici piemontesi autrici note (come Sibilla Aleramo, Natalia Ginzburg, Lalla Romano) o meno conosciute (quali Carlottina Rocco, Giulia Cavallari, Ottavia Borghese), insieme a donne impegnate in settori collaterali (giornaliste, narratrici per l'infanzia, saggiste). Il volume, strutturato in forma di dizionario, accoglie dunque con schede di varia misura, improntate però a un criterio omogeneo, le protagoniste più o meno di rilievo della scena culturale piemontese, tracciando attraverso i loro profili il quadro della vita intellettuale tra Ottocento e Novecento e delle principali sedi (in particolari salotti e riviste) alle quali è legata l'attività letteraria delle donne del Piemonte. -
Lingua madre Duemilasette. Racconti di donne straniere in Italia
La poesia di un racconto sul desiderio di diventare madre, tra sogno e fatalismo, si contrappone al linguaggio semplice e crudo del resoconto di una vita in cui il dolore e la lotta quotidiana per la sopravvivenza nascondono lo strazio dell'anima. Sono solo alcuni dei temi di questa raccolta. Sono le storie di donne cubane, argentine, marocchine, senegalesi, vietnamite, indiane, rumene, bulgare, camerunensi, ecuadoregne e di tante altre nazionalità che hanno partecipato alla Seconda edizione del Concorso letterario nazionale ""Lingua Madre"""" e che hanno colto con entusiasmo l'opportunità di raccontarsi confrontandosi con la cultura, gli usi e i costumi della vita italiana."" -
Lingua madre Duemilaotto
L'ironico ribaltamento di un dramma epocale si stempera nella risata di un bambino ed ecco che in un istante i ruoli si confondono: chi sono gli indigeni, chi i conquistatori? Intanto, i diversi suoni della pioggia, del vento, del mare attraverso i continenti narrano di un legame con la natura vitale e irrinunciabile. E ancora la gioia di vivere, la musica, il canto, l'amore incondizionato per la famiglia contrapposti all'abbandono, al piacere fisico negato, a una migrazione sofferta, alla difficoltà di essere donna. Voci e colori che si affollano, si confondono, si uniscono in un unico abbraccio. Sono le storie di donne cinesi, ghanesi, argentine, brasiliane, keniote, nigeriane, cambogiane, indiane, rumene, polacche, albanesi, croate, serbe e di tante altre nazionalità che hanno partecipato alla Terza edizione del Concorso letterario nazionale ""Lingua Madre""""."" -
Mayno, il brigante della Spinetta. Intorno a un soggetto cinematografico di Armando Mottura e Pinin Pacòt
Protagonista per quasi due secoli di romanzi, racconti, testi teatrali e copioni per marionette e burattini, Mayno della Spinetta il capo di una banda piuttosto vasta di briganti che agì nella zona dell'alessandrino piemontese dal 1803 all'anno della sua morte, per mano della gendarmeria francese, nel 1806: tre anni in cui diede filo da torcere alle truppe napoleoniche e irritò Bonaparte stesso, che Mayno sfidava ironicamente autonominandosi ""Re di Marengo e Imperatore delle Alpi"""". Mottura e Pacòt si confrontano con la tradizione romanzesca e teatrale del """"Brigante di Marengo"""", e aggiungendo o togliendo particolari avventurosi al catalogo degli aneddoti tramandati nel tempo, ci offrono uno sguardo semplice e popolare su Mayno che, in linea con la figura del """"bandito sociale"""", rappresenta in fin dei conti l'aspirazione alla giustizia dei popoli oppressi."" -
La soglia dell'arte. Peter Eisenman, Robert Smithson e il problema dell'autore dopo le nuove avanguardie
Questo libro propone un percorso storico e insieme teorico. L'indagine sulle potenzialità di espressione di uno specifico giudizio di valore di fronte a temi politici e sociali è condotta sulla falsariga di un dibattito ricostruito tra Stati Uniti e Italia tra gli anni sessanta e settanta. Oggetto del dibattito sono le connessioni praticate e teorizzate tra critica d'arte e architettura. Luoghi dell'indagine sono le redazioni di riviste, le istituzioni culturali, le opere stesse; mentre i protagonisti sono figure note e meno note che hanno proposto, criticato, travisato quelle forme del pensiero filosofico che adottano il linguaggio come metafora della conoscenza, come luogo a cui riferire i discorsi delle differenti pratiche artistiche e architettoniche. -
La natura e le macchine. Le piramide economica del consumismo ha la base nella miseria
L'informazione acquisita nella conoscenza scientifica è unidirezionale, va dalla Natura all'uomo e avanza con la speculazione teorica e la conferma dell'esperimento. Questo procedere ha da una parte la faccia luminosa della conoscenza e dall'altra la faccia nascosta delle filiazioni tecnologiche, il contatto con il mondo delle macchine, che appartiene alla società e porta con sé arbitrio e istinti di prevaricazione, predominanti sul progresso materiale. La scoperta della fisica nucleare è stata immediatamente incanalata verso l'esito di Hiroshima e Nagasaki e ci vorranno forse secoli prima che la specie umana riesca a liberarsi di tale impronta originale. Il maxipotere concentrato in poche mani non è il portatore della bellezza e della creatività che la Natura fa nascere in continuazione; all'opposto impone il consumismo, macchina inutile, che genera ricchezza concentrata e ignoranza diffusa. -
Donne di carta. Tracce di donne nell'Archivio di Stato di Novara
L'Archivio di Stato di Novara ha la sua splendida sede in un edificio che risale alla seconda metà del XVII secolo e faceva parte del convento delle monache di S. Maria Maddalena, insediate nella zona a partire dal Seicento. Già nel 1806 l'edificio smette di essere una chiesa e diventa sede dell'Archivio Notarile. La facciata viene realizzata negli anni cinquanta dell'Ottocento e a coronamento del portale d'ingresso viene collocata l'opera dello scultore Giuseppe Argenti: il Genio della Conservazione. Si tratta in realtà di una Genia, un'autorevole figura femminile incoronata d'alloro e assisa tra volumi, pergamene, rotoli e scudi araldici. Svolto sotto la protezione della Genia e con il competente aiuto della direttrice dell'Archivio, Maria Marcella Vallascas, questo volume è ispirato alla mostra che nel 2008 venne proposta alle scuole novaresi col fine di far nascere nei giovani l'amore per la ricerca storica e interessarli a seguire le tracce lasciate dalle opere e dalla vita delle donne tra i documenti che l'Archivio conserva. -
Un medico della Resistenza. I luoghi, gli incontri, le scelte. Con DVD
Simone Teich Alasia si fece partigiano ma non impugnò le armi. Occupando i locali di una scuola elementare abbandonata, organizzò un efficientissimo ospedale militare. Onestamente si trattò di qualcosa di prodigioso. L'ospedale sorse dal nulla. Come in un racconto di Manuel Scorza, in una notte, arrivarono materassi, cuscini, lenzuola, letti. E poi medicine, ferri chirurgici. La popolazione della valle si era mobilitata, in una notte che ha qualcosa di fiabesco. Fu un'esperienza del tutto insolita nell'intero panorama della Resistenza italiana. Né vittima, né eroe, Teich Alasia ci propone un territorio in cui al rancore si sostituisce la fiducia. E le sue memorie private prefigurano uno spazio pubblico in cui quella fiducia diventa la chiave per accedere a una visione della storia sorretta dai valori che ispirarono le scelte della militanza partigiana. Lo scrive lui stesso, ancorando le sue memorie a un solo, decisivo ricordo, quello che definisce ""l'incredibile senso di solidarietà umana che, come un'invisibile trama di sottofondo, univa la vita di chi si trovava a combattere per uno stesso, intensissimo ideale"""" (dalla Prefazione di Giovanni De Luna)."" -
Lingua madre duemilaundici. Racconti di donne straniere in Italia
"Ho camminato in un solco tracciato per me da generazioni di migranti, ho viaggiato leggera, e strada facendo ho abbandonato pezzi di bagaglio. Ho fatto spazio per questo paese: il mio"""". Migrazioni, spostamenti, esperienze di confine. A raccontarle tante voci di donne. Sfidano luoghi comuni e stereotipi narrando il cambiamento di cui sono protagoniste le autrici diventano testimoni di un modo diverso di affrontare i temi della migrazione. Un modo che allo scontro contrappone la relazione, che alla strenua difesa dell'identità contrappone il riconoscimento reciproco nell'alterità." -
Senza più tornare. L'esodo istriano, fiumano, dalmata e gli esodi nell'Europa del Novecento
Al termine del secondo conflitto mondiale milioni di persone attraversano l'Europa, ridisegnata da trattati e protocolli di pace. Spostamenti forzati di popolazione che toccano da vicino anche la componente italiana dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia: uomini e donne chiamati a vivere la dolorosa esperienza dell'esilio, diventando protagonisti di un esodo che, snodatosi per oltre un decennio, si intreccia in una maglia fitta con quanto avviene nel resto del continente. Analizzare il caso giuliano-dalmata nel quadro dei grandi spostamenti di popolazione che segnano la fine della seconda guerra mondiale è particolarmente efficace per illustrare pagine della storia europea lasciate ai margini della conoscenza nei media e nei libri di scuola. Viceversa tali fenomeni, con il loro riprodursi costante nei contesti di crisi e nelle zone contese, rimandano al sistematico agire di politiche e culture legate alle ingegnerie sociali del Novecento, ancora oggi operanti. -
Coito ergo bum! Stampa «alternativa» e fogli underground nell'ovest del triangolo industriale
Giovani visionari, capelloni, beat e omosessuali, sono i protagonisti di questo libro che si concentra sulla così detta stampa ""alternativa"""" che, tra mille difficoltà, ha impresso un segno prezioso nell'evoluzione dell'editoria contemporanea. I personaggi e le esperienze, che hanno caratterizzato controcultura e underground in Piemonte, raccontati attraverso un viaggio tra poesia, diritti civili, utopie e musica; un viaggio tra le anime del mondo giovanile degli anni Sessanta e Settanta, spaziando dall'impegno politico, sociale e culturale alle manifestazioni più istintive di ingenuo misticismo o di esuberante irriverente estrosità. Insomma i """"bisogni"""" e soprattutto i """"desideri"""" di una generazione colti attraverso le pagine con cui essa stessa ha scelto di rappresentarsi nelle sue irrequiete declinazioni; libri, opuscoli, periodici """"aperiodici"""" e ogni sorta di altro materiale a stampa autoprodotto, in una società che, a quanto pare, ben porta in sé il germe dell'odierna società della comunicazione."" -
Lingua madre Duemiladodici. Racconti di donne straniere in Italia
"Siamo speciali, noi straniere e figlie di donne straniere. Abbiamo in memoria i sapori e i profumi di terre lontane"""". Nei racconti delle donne straniere, la scrittura in lingua italiana diventa il tramite con cui rivendicare se stesse, la propria esperienza, la propria unicità. Più di tutto, per esprimere un tenace e profondo amore per la vita. Attraverso la rabbia, lo smarrimento e l'incertezza, la scrittura si trasforma in uno strumento gioioso di affermazione. La tensione tra un passato nostalgico e un presente prescrittivo, tra un altrove denso di ricordi e un nuovo luogo da chiamare """"casa"""", tra il sapore dolce di un'infanzia spensierata e il passaggio a un'età adulta a volte amara: i racconti della settima edizione del Concorso """"Lingua madre"""" segnano un viaggio, la cui meta è frutto di un percorso di analisi e riflessione sul sé, sulla propria condizione, ma soprattutto sui propri desideri. Sogni, parole e legami. Sapori, odori e immagini. Ma anche realtà, silenzi e assenze. Uno sguardo al femminile sul mondo, che si appropria di un linguaggio e di una simbologia inediti, differenti." -
Cristiani inquieti tra fede e politica. La figura e le carte di Ettore De Giorgis
Interventi di: Giovanni Avonto, Dimitri Brunetti, Giorgio Campanini, Andrea D'Arrigo, Marta Margotti, Alessandro Parola, Enrico Peyretti, Micaela Procaccia, Pier Luigi Quaregna, Alberto Bruno Simoni, Paolo Zanini. -
Lingua madre Duemilatredici. Racconti di donne straniere in Italia
C'è un sottile filo che congiunge le storie lontane, taciute e spesso sconosciute delle donne straniere. Un filo che va a ricomporre la relazione genealogica, che tematizza il nodo dell'autorità femminile, quello dell'ordine simbolico della madre, quello della lingua materna. Sono tante, sono donne in viaggio, anche quando stanno ferme. Dirette nei loro altrove trovano nel racconto di sé una chiave preziosa che sembrava loro smarrita, la chiave per aprirsi alle loro nuove case, in città e paesi prima solo immaginati. È un dialogo corale che non si arresta, stravolge le certezze in un racconto unico fatto di parentesi chiuse e vite mandate a capo. Spesso felicemente. I racconti dell'Ottava edizione del Concorso ""Lingua Madre"""" parlano la lingua universale del cambiamento; testimoniano che costruire è sempre possibile; che il terreno, anche se sconosciuto, può essere addomesticato e rifiorire, portando con sé la meraviglia di profumi sempre diversi."" -
Storia dell'incertezza. Il difficile dialogo fra l'uomo e la natura
L'uomo cerca la certezza nella guida della religione, nelle leggi dello stato, nelle misure dell'economia. Ma c'è un quarto polo di guida, il procedere della conoscenza scientifica. Sono i quattro linguaggi, mappe della realtà. La realtà perenne che ci circonda e ci sfugge. Il divenire dell'uomo è punteggiato dal succedersi delle generazioni, dal loro imparare e dimenticare. Il procedere della scienza offre all'uomo protesi all'agire collettivo che nessun'altra specie vivente possiede. L'uomo appartiene alla biosfera terrestre, nasce, si nutre e muore come ogni altro organismo, ma si comporta in modi diversissimi da una generazione all'altra, perché si impadronisce di tecnologie sempre nuove, e le usa senza saggezza. Il procedere della scienza è un continuo correggersi, ma gli strumenti di questa conoscenza sono usati dall'uomo sotto l'impulso del caso, in un continuo sbagliare. Potenza tecnologica ed errore appartengono all'umanità e rendono la storia dell'uomo incerta, ossia disobbediente all'armonia della Natura. In questo libro si tracciano alcune tappe di questa storia, partendo dall'ansia per la salvezza, espressa nel Dies Irae medioevale, arrivando al presente che cerca di collocare la vita nel quadro immenso della dinamica cosmologica, piena di sconfinato fascino e di domande senza risposta. -
Luigi Cosenza. Architettura e tecnica
L'analisi delle architetture di Luigi Cosenza rivela una continua ricerca della ragione (ratio) di ogni singola scelta, di modo che il progetto e la costruzione realizzata mostrino con chiarezza quasi didascalica la propria funzione complessiva e anche le singole funzioni (o ragioni) di ogni sua parte. La ricerca della razionalità e dell'utilità della progettazione, non esclude affatto la componente poetica, che Cosenza ritiene elemento necessario alla fruizione dell'opera. La poeticità è da lui espressa compiutamente nel rapporto interno/esterno, e si sviluppa nella particolare attenzione che egli mostra per gli spazi a verde progettati in unità agli interni. Parole chave: Landis&Gyr, Olivetti, villa Oro, ampliamento GNAM, quartiere Olivetti, quartiere Sperimentale. -
Trasmissibilità e insegnamento del progetto di architettura. L'esperienza della scuola di Palermo
Considerazioni e riflessioni critiche, nonché 17 interviste realizzate con architetti che hanno insegnato o tenuto lezioni presso la Facoltà di Palermo, con l'istruttoria delle questioni che cercano di definire l'ambito delle conoscenze trasmissibili nell'insegnamento della Progettazione architettonica, riferite a tutte le molteplici componenti del progetto, ed in particolare agli aspetti meno 'tangibili', quelli legati ai valori comunicativi, espressivi e 'poetici' dell'architettura. Interviste a: Cesare Ajroldi, Marcella Aprile Lorenzo Caracciolo, Giancarlo Carnevale, Francesco Cellini, Roberto Collovà, Pasquale Culotta, Paolino Di Stefano, Teresa La Rocca, Giuseppe Laudicina, Bibi Leone, Tilde Marra, Richard Vincent Moore, Marcello Panzarella, Maria Clara Ruggieri Tricoli, Alvaro Siza, Angelo Torricelli. -
Atmosfere d'Europa. Ediz. illustrata
Conoscere l'Europa attraverso la creatività di Venezia, il silenzio di Bruges, l'attivismo di Berlino, la mutevolezza di Parigi, la regalità di Praga, i miti del Mediterraneo. Città, architettura e interni, colti nel momento irripetibile che li ha consegnati alla storia; atmosfere rievocate armonizzando le tesi interpretative dell'autrice con citazioni tratte dalle opere di poeti, scrittori e viaggiatori. Un reportage scritto a più mani o, per meglio dire, a più fantasie. Un libro colto, ma nello stesso tempo non specialistico e rivolto ad un pubblico ampio che ama conoscere e visitare, in modo nuovo ed originale, le grandi città europee, ciascuna con una propria ""atmosfera"""" particolare in grado di suscitare forti emozioni e suggestioni. Il volume è corredato da un apparato fotografico estremamente ricco e particolare."" -
Piccola storia di un mondo alpino. Engadina
L'Engadina è sicuramente una delle mete turistiche preferite dell'intero arco alpino, ma sono in pochi a conoscerne la storia e i vissuti. In questo volume i coniugi Cavadini ci raccontano in modo leggero ma preciso i principali avvenimenti storici riguardanti questa sognante terra: dai carri romani che risalivano il passo del Maloja fino all'arrivo dei primi turisti nell'Ottocento, duemila anni di storia non hanno mutato la bellezza e i colori che ancora oggi richiamano ""viaggiatori"""" da tutto il mondo. Ad arricchire il testo vi sono preziose immagini d'epoca - molti delle quali inedite affiancate dalle fotografie scattate da Luca Merisio, che accompagnano il lettore in un viaggio piacevole e stimolante."" -
La scrittura è un aeroplano. L'avventura intellettuale di otto grandi firme del giornalismo italiano
Come si scova una vocazione? Perché, e in che modo, si diventa giornalisti? Queste pagine contengono otto risposte, otto percorsi esemplari di formazione intellettuale, otto incontri-ritratti con autorevoli protagonisti dell'industria delle coscienze, il pianeta dell'informazione. Ezio Mauro, Furio Colombo, Lucia Annunziata, Gianni Riotta, Maurizio Chierici, Lietta Tornabuoni, Tiziano Terzani e Michele Serra si raccontano ricostruendo la nascita e lo sviluppo delle loro specificità professionali. Non vengono adulati, non vengono provocati. Vengono ascoltati e studiati con attenzione. Questo libro, che non si rivolge solo agli aspiranti cronisti, ma anche al semplice curioso contemporaneo, racconta il romanzo della scrittura come esperienza esistenziale.