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Lord Jim
Considerato il capolavoro di Joseph Conrad, Lord Jim oltre ad essere un classico romanzo d’avventura, è nello stesso tempo un romanzo d’introspezione. Un singolo e terribile evento cambia radicalmente la vita del protagonista che tenterà con tutte le sue forze di lottare contro l’ignominia e l’isolamento. Una costruzione narrativa e uno stile originale che dividono il racconto in due parti distinte, contrassegnate entrambe da una corsa verso una fine fatale. Jim è un giovane marinaio accusato davanti al tribunale di aver abbandonato la propria nave e i compagni quando avevano più bisogno di aiuto. La sua reputazione è distrutta e, attanagliato da profondi sensi di colpa, Jim viaggia cercando di sfuggire alla vergogna ormai legata al suo nome. Una nuova vita, un nuovo amore e la speranza di riabilitare la propria coscienza sembrano finalmente giunti per lui dopo tanto tempo, ma il destino segue sempre strani percorsi… -
Il sogno di un uomo ridicolo e altri racconti
I racconti ""Il sogno di un uomo ridicolo"""" e """"La mite"""", inclusi in questo volume, sono parte di """"Diario di uno scrittore"""", che Dostoevskij scrisse a partire dal 1873. Essi hanno la caratteristica comune, peraltro ricorrente nell'autore, di utilizzare la forma della """"confessione"""" per raccontare fatti avvenuti in precedenza. L'attenzione viene posta sul narratore e sulla sua coscienza, elementi che ci portano su un piano più interiore. La volontà dello scrittore è sempre quella di rappresentare la coscienza dell'individuo, non un personaggio socialmente e storicamente determinato. C'è poi un aspetto psicologico pressoché costante nei suoi racconti: i protagonisti vivono in un costante conflitto con il mondo esterno che si esteriorizza in comportamenti che possono definirsi, a tratti, masochistici. Il rifiuto degli altri, l'orgoglio estremo e una tendenza perversa all'autoumiliazione sono elementi tipici dei suoi scritti."" -
Storia dei tredici
A trentadue anni - quando Balzac progetto la Storia dei Tredici e ne scrisse la prefazione - è facile affermare che la società non è ben organizzata; è meno facile suggerire i mezzi per organizzarla meglio. L'autore immagina un'associazione antisociale, o meglio, una società ristretta: la société de Jésus au profit du diable. La virtù non trova nella vita normale un sufficiente capo d'azione: ecco quindi una tenebrosa promessa di simpatia per i reprobi che siano almeno buoni fra loro, per l'anticristo che conceda ai suoi dodici discepoli un terreno meno fallito di quello del Cristo. E nacquero Ferragus e La duchessa di Langeais, primo e secondo episodio de I Tredici, nei quali questa simpatia per i reprobi si manifesta in forma assolutamente più romantica; nel terzo episodio, invece, La fanciulla dagli occhi d'oro, domina una forma più viziosa e sensuale. Negli eroi de I Tredici, la virtù è viziosa, il vizio virtuoso o eroico; i protagonisti vivono intensamente, operano con frenesia, volti completamente al mondo esterno, che devono dominare e possedere. -
Alla ricerca di Livingstone
Livingstone, missionario-esploratore disperso nell'Africa nera al tempo dell'Inghilterra vittoriana. Un'impresa sovrumana, che Stanley portò a termine con successo. In queste pagine il grande esploratore narra quell'avventura leggendaria, divenuta famosa anche per le parole che il giornalista rivolse al missionario, una volta trovato: ""Il dottor Livingstone, suppongo""""."" -
La casa dell'alchimista
"La casa dell'alchimista"""" è un libro iniziatico. Esso rappresenta la sintesi della ricerca letteraria e spirituale di Gustav Meyrink. Ambientato in una indefinita metropoli tedesca, intorno agli anni Trenta, vede un giovane reporter intento a indagare su un vecchio edificio sul conto del quale circolano oscure leggende. Recatosi nel palazzo, egli incontra un vecchio cancelliere giudiziario in pensione di nome Gracchus Meyer, tra i pochi a conoscere la storia e i segreti del vecchio edificio dalle origini, che gli rivela come esso sia stato edificato da un alchimista, Gustenhöver, nel Medioevo, e ricostruito e ampliato nel corso dei secoli. Secondo Meyer, è come se il palazzo fosse cresciuto da solo, proprio come un organismo vivo. La leggenda vuole inoltre che Gustenhöver avesse trovato l'Elisir di Lunga Vita..." -
L' interpretazione dei sogni. Ediz. integrale
Sigmund Freud viene riconosciuto come il fondatore della psicoanalisi. Le teorie da lui elaborate hanno avuto un incredibile impatto su molti settori della cultura e hanno influito sulle ricerche antropologiche e di medicina psicosomatica degli studiosi che lo hanno seguito. Nella notte del 23 luglio del 1895 Freud incomincia una ricerca che darà vita al suo saggio L'interpretazione dei sogni che fonderà le basi per lo studio della psicoanalisi. Nella sua ricerca il sogno è visto come la soddisfazione di un desiderio profondo della persona; analizzarlo nelle sue componenti più recondite significa quindi addentrarsi nell'inconscio, rivelando il quale è possibile comprendere molti comportamenti e stati emotivi alterati. -
Gli ammutinati del Bounty
Avventura e dramma si fondono nell’appassionante resoconto scritto da William Bligh, famoso nel mondo per essere stato al comando del Bounty, la fregata che fu teatro del più celebre ammutinamento della storia. Queste pagine intense, ricostruite sulla base di varie testimonianze, ripercorrono le incredibili tappe di questa vicenda: dalla crudeltà del capitano alla rivolta dell’equipaggio, dall’abbandono di Bligh in mare, su una scialuppa con pochi fedeli, fino alla loro salvezza, dopo 5800 chilometri di navigazione disperata. -
Sotto il sole di Satana
Strutturato in tre parti “Prologo – Storia di Mouchette”, “Il demone della disperazione” e “il santo di Lumbres”, a loro volta suddivisi in singole parti, il romanzo di Bernanos ci sorprende già dal titolo: quale luce può portare un’entità che appartiene per antonomasia al buio delle tenebre? La storia è semplice, anche se narrata in maniera magistrale, e richiama Lo Scontro per antonomasia: da una parte il Bene, rappresentato da un giovane curato di campagna, rozzo nella sua semplicità ma umile e di buoni sentimenti, che vive la penitenza e l’autoflagellazione come le uniche vie per sconfiggere il male, e il Male stesso, che parla attraverso la giovane Germaine Malhorty, ragazzotta borghese di facili costumi, assassina e poi suicida, che non si pente né riflette sulla propria condotta, ma vive con odiosa leggerezza e noncuranza del prossimo suo. -
Estate
La vita di Charity Royall è segnata fin dal principio, suo malgrado, da una catena di scelte che influenzeranno indelebilmente il suo futuro, a partire dalla decisione della madre di affidarla ad uno sconosciuto per scongiurarle un destino simile al suo. Seppur a tratti ingenua, nel suo rifiuto di una condizione femminile da cui non può scappare, Charity Royall rappresenta una volontà di distinzione e di emancipazione senza tempo. In Estate, Wharton crea un universo femminile indipendente e variopinto che da vita ad un discorso incentrato sulla condizione delle donne all'interno della società; le figure maschili, seppur sempre in una posizione di potere, virtualmente intoccabili, non spiccano nel romanzo se non come meri espedienti narrativi. Lucius Harney entra nella vita di Charity con noncuranza, spensierato come solo un giovane uomo poteva essere nella società del tempo, e con la stessa noncuranza la abbandona alle conseguenze della sua ingenuità. La sua figura, quando separata dal viaggio di crescita emotiva che vede Charity protagonista, ha ben poco da offrire, se non un'illusione di libertà e spensieratezza -
Lettere a un giovane poeta
Le Lettere a un giovane poeta non sono un breviario: guai a considerarlo tale, come invece numerosi avventori della prima ora avrebbero preferito fare; non sono nemmeno una mappa incisa di segnali oscuri ancorché studiatamente leggibili. Queste lettere sono scritte da un giovane uomo che cerca di rifuggire il vaticinio cui il suo interlocutore sembra volerlo destinare, che non ha consigli se non quello di restare legati ""alle piccole cose che le persone faticano a vedere e che tutto a un tratto possono divenire grandi e incommensurabili"""". Nutrire """"amore per ciò che è inappariscente"""": questo l'approdo, infine, per chi sente nell'arte la dismisura, l'impossibilità di adempimento, e che tuttavia non può che risolversi nel tentativo supremo di toccare la forma e farla sua, ora e sempre."" -
Lorenzo Pellegrini e le donne
Originariamente pubblicato in sole 999 copie numerate e autografate, ""Lorenzo Pellegrini"""" e le donne è il terzo titolo dell'Epopea Fantastorica Italiana. Lo sfondo: ìl nostro Paese è uscito vincitore dalla Seconda guerra mondiale, e il fascismo è rimasto al potere. Lorenzo Pellegrini, il protagonista della saga, nel 1950 vive la stagione verde e spregiudicata dei vent'anni: lo troviamo giornalista in erba, amante dello swing e sottoposto agli obblighi di leva. Fidanzarsi con la soave Irene, conquistare la propria autonomia e stare al mondo con stile: queste le priorità del nostro giovane, combattuto fra l'amor cortese e un'irresistibile tendenza a finire in situazioni boccaccesche. Frattanto, il prestigio littorio appare legato al successo della Nazionale - innervata sul Grande Torino - ai Mondiali brasiliani; per gli Azzurri, però, è in agguato un imprevisto che terrà il Paese col fiato sospeso. Una storia potente ed esemplare sul frenetico entusiasmo della giovinezza, ambientata in un'Italia immaginaria che, per molti versi, riassume usanze, vizi e passioni di quella che ben conosciamo."" -
Fiorirà l'aspidistra. Ediz. integrale
Il protagonista di quest’opera, Gordon Comstock, trentenne d’estrazione piccolo-borghese, è presentato in una serie di situazioni che l’autore delinea come veri e propri stati di prigionia. Nel primo capitolo viene descritta la libreria dove Gordon lavora come una tomba, un’immagine che tornerà spesso anche per indicare l’atmosfera della società nel suo insieme. Al centro del romanzo vi è proprio quella società di cui Orwell, per bocca di Gordon, denuncia lo stato di decadenza e la condizione di un mondo in apparenza vivo ma invero morto a causa del dio-denaro. -
Sei personaggi in cerca d'autore. Ediz. integrale
Luigi Pirandello seppe, forse meglio di chiunque altro, illuminare ed esplorare le angosce, le dissociazioni e i contrasti interiori che lacerano la coscienza e lo spirito della modernità. Nei Sei personaggi in cerca d’autore, questa visione tormentata e schizoide si traduce in un vero e proprio “teatro della mente” nel cui allucinato e straniato spazio scenico la coscienza osserva e tortura ossessivamente se stessa. In altri termini, si traduce nella geniale innovazione del “metateatro”, del teatro “su” e “nel” teatro, della rappresentazione che rappresenta se stessa proprio nel momento e all’atto del proprio farsi, del proprio divenire, del proprio prender forma nel tumultuoso groviglio che avvolge e intreccia la vita e la forma, la realtà e la sua ombra, l’esistenza e la maschera, la “vita nuda” e il suo illusorio fantasma. -
Psicopatologia della vita quotidiana. Ediz. integrale
Pubblicato per la prima volta nel 1901, e rivisto ed aumentato fino all’edizione definitiva del 1924, questo saggio si contraddistingue per la varietà di esempi riportati: attraverso l’analisi di lapsus, gaffe, dimenticanze e di tutte quelle disattenzioni apparentemente insignificanti, così frequenti nella nostra vita quotidiana, Freud accompagna il lettore nella comprensione delle strade possibili per raggiungere l’inconscio. La trattazione viene quindi presentata sulla base di osservazioni realmente sperimentate. Tutti i nostri comportamenti hanno un significato, anche quando razionalmente non gliene attribuiamo alcuno, perché motivati da elementi che sfuggono alla nostra coscienza: la psicoanalisi, infatti, altro non è che una teoria del funzionamento della mente e un metodo di cura e di ricerca per i disturbi psichici. -
La vita dopo la morte. Da Dante agli egizi
Attraverso un ampio saggio introduttivo e una singolare antologia di testi, questo volumetto presenta una ricostruzione di talune immagini esemplari dell’aldilà, proposte nei secoli dalle tradizioni d’Oriente e d’Occidente, a partire dall’ottica dantesca. Ciò spiega il senso dell’espressione: da Dante agli Egizi. Assumendo il punto di vista dantesco sull’aldilà come quello più ricco, complesso e illuminante, i curatori dell’opera procedono infatti a ritroso: muovono così dagli Egizi, e continuano poi con l’Antico Testamento, i classici greci (non disponibili, salvo eccezioni, all’epoca di Dante) e romani, i testi patristici e scolastici, quasi in un lavoro di scavo nelle fonti – dirette e indirette – che hanno contribuito a formare l’incomparabile aldilà di Dante, così autenticamente cattolico e così fervidamente umanistico da inglobare, forse, nei tre regni che superano la morte tutte quante le forme di divinità e di simbolo apparse presso le antiche civiltà. -
Due. Ediz. integrale
Pubblicato nel 1939, Due racconta la storia di un gruppo di giovani parigini che vivono negli anni Venti con la voglia di sperimentare l’amore. Antoine Carmontel e Marianne Segré si innamorano dopo il primo incontro, la notte di Pasqua del 1920. La relazione viene vissuta però in modi diversi dai due: Antoine frequenta addirittura un’altra ragazza, non lasciandosi coinvolgere troppo; Marianne invece dà tutta se stessa e viene completamente travolta da questo rapporto. La giovane, sentendosi trascurata, inizia ad allontanarsi dal fidanzato, ma dopo alcune vicende tragiche i due si ricongiungono, finendo per sposarsi. Sarà, tuttavia, un matrimonio ormai privo d’amore e passione, cosa che li porterà sulla strada dell’adulterio. -
La fattoria degli animali. Testo inglese a fronte
Con La Fattoria degli Animali Orwell intendeva mostrare il “tradimento della rivoluzione” bolscevica, il suo trasformarsi dapprima in una dittatura e poi in un regime totalitario tale da annichilire ogni libertà individuale. A tal fine, scelse la forma della favola, con animali parlanti e pensanti che vivono assieme agli esseri umani. La favola ha in sé un'universalità e un valore morale che danno alla rivoluzione russa una valenza più generale, un'applicabilità ad altre rivoluzioni, inserendola nel discorso del pessimismo sulla possibilità di costruire un'autentica e duratura democrazia. -
Leviatano. Ediz. integrale
Filosofo politico inglese e primo teorico dello stato moderno,Thomas Hobbes (1588-1679) fu legato al realismo politico, al pessimismo antropologico e a una concezione anti-conflittualistica e inegualitaria della società. Fine ultimo della sua filosofia fu quello di porre i fondamenti di una comunità pacifica e di un governo illuminato, dimostrando che l’unità politica assoluta corrisponde al bisogno più profondo della natura umana. A metà tra giusnaturalismo e positivismo giuridico, si fa portavoce di un materialismo meccanicistico ed etico e di un pensiero sistematico, basato su verità scientificamente accertabili, che uni sce logica, filosofia della natura e filosofia politica. Tra le opere principali sono da ricordare Elementi di legge naturale e politica(1640), Obiezioni alle “Meditazioni” di Cartesio (1641), Libertà e necessità(1654), Behemoth (postumo, 1679) e gli scritti fondamentali: il Leviatano (1651) e gli Elementa philosophiae composto da De Cive (1642), De Corpore (1655), De Homine (1658). -
Il vino della solitudine. Ediz. integrale
Leggere Il vino della solitudine equivale a fare un salto nella vita dell’autrice: infatti, la protagonista, Hélène, ricorda molto la giovane Irène, sia nell’aspetto che nell’esistenza, nel rapporto con sua madre e con l’amore. Persino le case descritte ricordano quelle davvero occupate dalla scrittrice durante i suoi soggiorni parigini. Conflitto madre-figlia, corruzione, affarismo, sono questi i temi che ricorrono nel romanzo, tipici dell’intera opera di Némirovsky. -
Punto, linea, superficie. Ediz. integrale
Punto, linea, superficie si presenta come un’opera prettamente tecnica, ma si rivela l’espressione più articolata, matura e sorprendente del pensiero di Kandinsky. Pubblicato nel 1926, si definisce una sorta di trattato-manifesto, nato dalle lezioni tenute nei primi anni Venti in Germania, nel quale si propone di redigere una sorta di scienza esatta dell’arte. Il saggio appare comprensibile solo avvicinandosi ad esso con spirito acritico e mentalità aperta, verrebbe da dire “astratta”, intendendo proprio il senso etimologico del termine, ovvero distaccata dal contesto, con un approccio filosofico fortemente speculativo. In poco meno di duecento pagine, popolate da figure, disegni, foto e annotazioni musicali, l’autore propo ne al pubblico un’analisi approfondita degli elementi essenziali e costitutivi delle varie forme ed espressioni artistiche: la pittura, in primis, ma anche la musica, la danza, la geometria, i rapporti cromatici, l’ingegneria, la poesia, la matematica, persino la natura e quindi la realtà stessa, sono unite da rapporti di equilibrio, o disequilibrio necessario, a seconda dei casi. Detti rapporti legano le parti costituenti l’intero, in un avvicendarsi di forme, naturali o artificiali, che si esprimono in una sottesa tensione di forze.