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Spiritualità contemporanea. Arte e oreficeria nelle collezioni private
L'arte del XX e del XXI secolo è riuscita a guardare il tema del sacro riconfigurandone realtà e racconto, tale codice figurativo e simbolico attinge dal passato più remoto fino all'attualità proponendo chiavi di lettura non univoche sulla spiritualità, sulla fede, sul mistero, perciò perfettamente conformi alla complessità della società contemporanea. -
Lubia
È una giornata di pioggia, tutto è grigio. Le nuvole basse sembrano appoggiate direttamente sulle lamiere delle baracche. Il terreno è una distesa di fango, tutto farebbe pensare a una brutta giornata. Invece per i ragazzi dell’orfanotrofio di Val Gan è quasi un giorno di festa, perché con quelle condizioni non si possono cercare le mine antiuomo e quindi, almeno per questa volta, non ci sarà il sorteggio. Sono trentanove, tra bambine e bambini dai sei anni ai sedici. Tutti venduti per pochi spiccioli al loro attuale padre padrone: un uomo sui quaranta che si atteggia da ufficiale, infatti si fa chiamare Comandante delle guardie ed è sempre vestito con una sorta di divisa in stile militare. I bambini non conoscono il suo nome e si possono rivolgere a lui solo con l’appellativo di Signore. -
Carnem levare. Personaggi, storie e ricette di una volta
Antichi piatti quasi dimenticati, poveri, cucinati con poco: è la cucina di casa nostra, quella di una parte dio Piemonte dove la Langa incontra il Monferrato. Questo ricettario racconta piatti semplici e piccole storie di tempi sempre più lontani. -
Il rifiuto che non si rifiuta
Una storia che parla di giudizio e di discriminazione ma anche di rispetto per l'ambiente e di astuzia e di bontà, un racconto apparentemente triste ma che ha invece una forte valenza educativa e un bel lieto fine e che insegna ai bambini non solo a saper godere di quello che si ha, a non giudicare dalle apparenze e ad accettare gli altri anche se ""diversi"""" da noi e lontano dal nostro modo di vedere e pensare ma anche ad prendere un insegnamento da ciò che l'altri ci porta. Età di lettura: da 9 anni."" -
Cucina povera di Ponente e di Levante. La Liguria dei sapori e dei saperi
In questo libro il lettore è accompagnato in un simbolico viaggio a tappe all'interno della Liguria di Ponente e di Levante ed è condotto a scoprire il suo potenziale gastronomico e di sui saperi tradizionali attraverso una Pro Loco, una coppia di pastai e varie categorie di ristoratori. -
Marco secondo Marco. Polizia partigiana in val Borbera, 1943-1945. Divisione Pinan-Cichéro
"Uno che come me ha fatto la Resistenza non può assolutamente accettare l'insensibilità, la trascuratezza e l'inadeguatezza della nostra classe politica rispetto al problema della corruzione. Il problema principale è l'eticità della politica. Su questo punto si può siglare un patto, un'intesa per un'intransigente eticità della politica. Intesa su cui però sono scettico, perché la corruzione in Italia è talmente profonda che investe tutti gli strati della società. Siamo immersi nell'immoralità e il vero tradimento della resistenza è rappresentato dalla corruzione. La questione morale è ciò che più m'è rimasto della Resistenza: il valore della moralità nella vita pubblica.""""" -
Dal prima al dopo. Testimonianze sull'esperienza del Concilio nelle Chiese Locali, dagli anni '50 ad oggi
Come è stato vissuto e attuato il Concilio Vaticano II tra gli anni '50 e i nostri giorni, alle prese con il cammino sinodale? Quali attese e quali attuazioni? Come l'hanno vissuto coloro che hanno avuto la sorte di passare ""dal prima al dopo"""" Concilio nelle nostre Diocesi? È a partire da queste domande che la ricerca ha mosso i primi passi, attraverso undici interviste, testimonianze di persone, laici, laiche, presbiteri e assistenti della nostra regione che hanno vissuto in prima persona questo lungo percorso, attraverso l'esperienza associativa, ecclesiale, sociale e politica."" -
Storia della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe dal 1946 al 1958
Gli anni che questo quinto volume della storia della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe attraversa, sono 13, dal 1946 al 1958. Anni immediatamente successivo alla tragedia della seconda guerra mondiale, che vanno sotto il nome significativo di ""ricostruzione"""". In questi anni l'antica Casa Madre di Asti continua ad essere il centro direttivo e propulsore della vita della Congregazione in Italia e all'estero. E pur rinvigorendo le opere già esistenti, inizia e riorganizza altre grandi opere soprattutto in favore della gioventù, anche all'estero la Congregazione si espande. Il volume giunge al 1958, perché tra il 1958 e il 1959 avvengono fatti nuovi e decisivi per la Chiesa e la Congregazione preludio di una nuova mentalità e conduzione."" -
Eugenio Tavolara. Il mondo magico
Eugenio Tavolara, il primo divulgatore di ""un fare moderno"""". In questo volume se ne riscopre la straordinaria ricerca, di una qualità forse mai più raggiunta, orientata all'aggiornamento di temi e materie tradizionali e arcaiche, attraverso un ricco nucleo di fondamentali lavori inediti, selezionati dai curatori col piglio critico di chi intenda capire quanto la spinta al Moderno abbia avuto peso in Tavolara e di riflesso, nella volontà di svecchiamento dal primitivo. Un libro di opere così belle da poter essere associate al misticismo sacro; così ricche di simboli da costituire l'alfabeto magico che, decodificato, svela il senso leggendario e mitico dell'infanzia di ciascun sardo."" -
Racconti drammatici
Il volume comprende due opere teatrali ""La giustizia"""" e """"Qui non c'è guerra"""". Nella """"Giustizia"""" il file rouge è l'omicidio della vecchia e litigiosa Lucia Giorri. Avvolto da un alone di mistero il delitto sembra richiamato dallo spettro della vittima che pare voler far luce sull'accaduto ed ottenere giustizia. In """"Qui non c'è guerra"""" si consuma il dramma dell'avidità nel metter mani sulle proprietà del vecchio conte Massimo in fin di vita. Dessì, in queste opere, intesse trame articolate anticipatorie delle più moderne sceneggiature. Prefazione di Rodolfo Sacchettini."" -
La Sardegna nell'Ottocento
"La Sardegna nell'Ottocento"""" di L. Del Piano è articolata in dieci capitoli, equamente distribuiti tra le vicende della Sardegna della prima metà e quelle della seconda metà del secolo. Momento nodale di svolta, la fusione perfetta del 1847-48, segna il punto di arrivo, sotto il profilo istituzionale, del processo di svecchiamento delle strutture politiche, economiche e sociali dell'isola, e il punto di partenza del problematico ingresso della Sardegna nella """"modernità"""". Il suo approccio definito """"deideologizzato"""" alla problematica storica, sempre documentata e basata sui fatti, e mai marcatamente ingabbiata all'interno di una definita """"ideologia"""", insieme ad una scrittura e una narrazione molto vicina a quella di tipo giornalistico, e infine il suo sguardo disincantato, rendono particolarmente gradevole la lettura di quest'opera." -
Formaggio e pastoralismo in Sardegna. Storia, cultura, tradizione e innovazione
Il volume Formaggio e pastoralismo in Sardegna. Storia, cultura, tradizione e innovazione rappresenta un'importante tappa del percorso di conoscenza e comprensione della cultura materiale e immateriale sarda. Cultura comprensiva dell'antica sapienza tradizionale, ma anche dell'innovazione tecnologica per il miglioramento della produzione e del lavoro. Scrivere del Formaggio e del Pastoralismo in Sardegna, pertanto, pone una questione non soltanto concreta e fondamentale sulle pratiche del fare, ma anche di natura culturale. -
I cabilli
Una sorta di diario, così definito dall'autore, che, con linguaggio scorrevole e leggero, descrive la vita di due paesi molto diversi tra loro, tra la I e la II Guerra Mondiale. È la storia di Vico Mossa e della sua famiglia divisa tra il paese natio, ""il paesone"""", e quello materno. L'autore ricostruisce la sua infanzia e giovinezza con uno sguardo attento a quel mondo dove ogni vicenda si consuma nel cerchio ristretto del villaggio e, dove, chi giunge da fuori è un """"cabillo"""", un pericolo certo. E sui cabilli fin da piccolo si interroga: dapprima cerca una risposta dal padre, poi, non soddisfatto, si ripromette «di venirne a capo, una buona volta, da solo»."" -
Gaudia. Gosos e lodi sacre
Le composizioni religiose di Bonaventura Licheri si pongono all'interno di una attività molto intensa, in Sardegna, in un settore della produzione letteraria di tematica e argomento religioso. Questo tipo di scrittura ha una consolidata tradizione dietro di sé, e la lingua sarda mostra una ormai acquisita capacità stilistica che, qui, Bonaventura Licheri mostra di usare in maniera certamente consumata ed esemplare. -
Il tempo dei fenici. Incontri in Sardegna dall'VIII al III secolo a.C.. Ediz. illustrata
La vita in Sardegna tra l'VIII e il III secolo a.C., un periodo fondante per la cultura isolana. Quest'epoca straordinaria - che ha visto i sardi protagonisti nell'ampio scenario mediterraneo - rivive sulle pagine del libro attraverso i manufatti preziosi e gli oggetti quotidiani, le città e le rotte di navigazione, i rapporti con le altre popolazioni, la politica e la religiosità. L'apparato iconografico e le tavole illustrate guidano il lettore nella grande avventura del ""viaggio nel tempo dei fenici""""."" -
I racconti di padre Brown: Il paradiso dei ladri-La parrucca color porpora. Ediz. a caratteri grandi
Il simpatico personaggio di Padre Brown fu modellato da Chesterton sulla figura dell'amico padre O'Connor: un sacerdote cattolico, che, sotto l'apparenza umile e quasi sciatta, nasconde doti di acuto osservatore. Amante della verità, non teme di guardare negli occhi la perfidia, poiché è sicuro che il bene sia sempre più grande del male e quindi in grado di sconfiggerlo. Il piccolo sacerdote possiede la capacità di identificarsi in ogni uomo, con i suoi difetti, le sue debolezze, ma anche con la sua capacità di amare che nulla può spegnere: ""poiché nessuna catena è più forte del suo anello più debole"""". Età di lettura: da 9 anni."" -
Il brutto anatroccolo-L'acciarino-l'usignolo. Ediz. a caratteri grandi
Questo percorso per i più piccoli tra le Fiabe di Andersen privilegia il puro divertimento, la morale è solo quella della favola, a volte sorprendente, mai imposta. ""Il Brutto Anatroccolo"""" è una storia sull'apparenza, """"L'acciarino"""" sulla furbizia, """"L'Usignolo"""" sulla poesia... Non c'è oggetto, fiore o animale che nelle novelle dello scrittore danese non acquisti vita, vivacità e brio. La psicologia dei personaggi è eccezionalmente penetrante: siano cose, animali, esseri umani, o non umani, alla fine sono tutti e sempre """"persone"""". Come ha scritto Gianni Rodari, """"Andersen scopre nuove sorgenti del meraviglioso e dona un tipo di fiaba utile alla formazione della mente, per affrontare la realtà con occhio spregiudicato e vedere l'invisibile, o l'infinitamente piccolo"""". Età di lettura: da 6 anni."" -
La sirenetta seguito da La piccola fiammiferaia
Nella Collana JUNIOR D in EasyReading, con file audio gratuito scaricabile dal sito del Centro Internazionale del Libro Parlato ""A. Sernagiotto"""" ONLUS www.libroparlato.org (Voce Narrante Donatella Vanghi), due fiabe tra le più famose di Hans Christian Andersen. Il percorso tra le fiabe di Andersen segue la traccia della """"diversità"""", con efficacia e ardore. Per """"La Sirenetta"""" lo scrittore danese costruisce non solo una storia appassionante, ma tutto un fantastico e variopinto mondo sottomarino. Eppure questa fiaba è considerata una delle più rappresentative e autobiografiche, perché, attraverso la finzione fiabesca, in essa viene a galla l'insicurezza del giovane Andersen: """"Come fare quando si sarebbe voluto a tutti i costi diventare un attore e si ha un naso ridicolo e un'aria timida?"""" (Régis Boyer). """"La piccola Fiammiferaia"""", invece, fa riflettere, con delicatezza e poeticità, sulla fortuna di avere una famiglia, una casa, del cibo tutti i giorni, sulla possibilità di giocare e persino di andare a scuola: tutte cose che, purtroppo ancora oggi, per molti bambini non sono affatto scontate. Età di lettura: da 6 anni."" -
Non dimenticar le mie parole... Canzoni «sempreverdi» nell'archivio della memoria
"Non dimenticar le mie parole"""" scrive Alfredo Bracchi su musica di Giovanni D'Anzi. È una consueta canzone d'amore o vi si nasconde la speranza del paroliere che si faccia attenzione al testo? Franco Clivio compone un garbato saggio, piacevolmente discorsivo, sulla musica leggera degli anni Trenta Cinquanta, specchio di due periodi storici e sociali fondamentali per l'Italia. Ampio spazio è dedicato ai testi delle canzoni, tanto da farne quasi un'antologia tematica. Nei ricordi che ci portiamo dentro per tutta la vita c'è più d'una canzone legata ad un incontro, ad un momento lieto, ma anche ad una delusione. Risentendo quelle note e quelle parole la nostra mente ci fa rivedere, come in una sequenza filmica, episodi vissuti, momenti particolari, che pensavamo solo nostri. Basta un verso, una frase a suggerirci un motivo che continua ad essere presente, che fa parte del nostro modo di vivere. Le canzoni sono un appuntamento e una compagnia inseparabile. È giusto ricordare quelle """"sempreverdi"""" che hanno superato indenni la difficile prova del tempo e costituiscono un vero archivio della memoria, emotiva e culturale." -
Donna Lucrezia. Sposa di Guido Aldobrandino, generale dalla doppia casacca. Ediz. a caratteri grandi
Novembre 1929. Il Priore dell'Abbazia di Pomposa ritrova un diario di carta pergamena, con due iniziali che riportano a Lucrezia Trivulzio... È lo spunto per una ricostruzione liberamente romanzata della vita della devota Principessa, nata a Milano nel 1582, vissuta a Torino e a Casale Monferrato. Sposa di Guido San Giorgio di Biandrate detto l'Aldobrandino, patrizio monferrino e generale coi colori del Gonzaga e con quelli del Duca di Savoia. Dai sogni di fanciulla alle nozze, dalle aspettative deluse alla scoperta della libertà del pensiero, fino alla morte di peste nelle lagune ferraresi del delta del Po, accanto all'unico uomo forse mai amato: una visione umana e alta della donna, aperta, per quei tempi splendidi ma pervasi di fanatismo e di ignoranza.