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Napoli. Storie personagi curiosità dagli antichi greci al Novecento
Il libro, agile ma denso di contenuto, raccoglie nell'arco di 25 secoli frammenti di storia della città su singoli argomenti, aspetti, curiosità, raccontati non a fini di erudizione o passatempo, ma come chiavi di comprensione della realtà napoletana, passata e presente. A differenza dalle innumerevoli pubblicazioni che rievocano il passato di Napoli, questo libro racconta fatti, eventi, personaggi in parte inediti e comunque qui trattati da angolazioni meno abituali. Anche l'estesa parte iconografica propone immagini meno diffuse, reperite presso privati, in archivi poco frequentati, in pubblicazioni dimenticate. -
Il paroliere
Prefazione di Matteo Palumbo. -
Bomber di razza... Azzurra
"Perché ho scritto questo libro? Ma perché il calcio è la mia vita. Mi emoziona, mi affascina, certe volte mi commuove. Il primo bomber che ho visto è stato Savoldi, quello che sto ammirando è Mertens. Un viaggio lungo 40 anni, attraverso i bomber che hanno fatto grande la mia squadra del cuore e cioè il Napoli. Emozioni vissute allo stadio e raccontate in questo libro. In mezzo, tutta la mia passione per questo sport meraviglioso: il calcio. Il gol: il bomber vive per quell’attimo che sogna anche la notte prima di giocare. La corsa verso i suoi tifosi, l’abbraccio con i suoi compagni. Si vive per il gol, il bomber lo sa! E quando non arriva, soffre come un bambino. Ma poi, eccolo ritornare nella sua vita. Ecco che quel sogno diventa di nuovo realtà ed il bomber è lì ad abbracciarlo ed a viverlo ancora!""""" -
Il filo rosso. Dialoghi etico-politici col mio tempo
Il volume comprende una serie di dialoghi dell'autore con voci spesso lontane, ma ancora vive, da Vico a Marx, da Croce a Gramsci, da Labriola a Gentile, da Fiorentino ad Acri, da Dostoevskij e Solov'ëv a Warburg, Musil, Garin, Bachtin e tanti altri autori fondanti la modernità: voci degne di essere sempre ridiscusse, ripensate, che stimolano lo studioso del nostro tempo a dialogare, a sua volta, con i propri contemporanei. Una vasta, polimorfa costellazione di temi etico-politici costituisce il filo rosso che collega tra loro gli scritti di Giovanni Mastroianni: sprone a un riesame accurato, puntuale, di problemi mai risolti una volta per tutte; occasione di discussioni scientifiche, che investono l'immediatezza polemica dei nessi di cultura storica e azione politica responsabile. Rivisitazione sempre nuova, che una vita di studio e di insegnamento, intesa come impegno civile, lascia a sempre nuovi lettori, in una successione destinata a non esaurirsi. -
Oggi spose. Una storia d'amore e di coraggio
Le protagoniste, Angela e Maria Cristina, si amano da oltre vent'anni e il 9 maggio 2017 celebrano la loro Unione Civile in forma pubblica per offrire una testimonianza ""culturale"""" ad una società ancora imbarazzata dalle coppie omosessuali e percorsa da mille contraddizioni e atavici, bigotti timori. Contro il pregiudizio e ogni forma di intolleranza e violenza di genere si leva la voce dell'autrice, che senza rivendicazioni, senza volontà di provocare, mette in queste pagine la narrazione di un amore così normale da essere sovversivo. Anche perché Maria Cristina Orga fa l'insegnante, anzi, la maestra elementare, ed è convinta che ai bambini si possa e si debba dire tutto. Prefazione di Monica Cirinnà."" -
Il giardino dei tigli
E se in una terra che brucia il canto di un uccello notturno... sconvolge... e il passo del buio che corre incanta e lo squarcio nel cuore di un albero trascina... e il cammino soffocato e discusso travolge... e i corpi che si cercano senza paura e senza pudore placano... e le mani che si afferrano senza ritegno compensano... e il bianco e il nero che si attraggono illuminano... e l’affanno di un corpo bianco rattrista... e l’affanno di un corpo nero rattrista... e la melodia imperversa... e il ritmo è incessante... e le risate coinvolgono... e le foglie dei tigli continuano a parlare... c’è passione. «È qualcosa che solo chi calpesta il mio asfalto può capire... che solo chi respira la mia aria può immaginare... che solo chi comprende le mie ragioni può sospirare... che solo che ascolta le foglie dei miei tigli può cantare». -
Il rapimento della sposa. Fughe e rapimenti a lieto fine nel teatro comico e musicale
Il matrimonio è il più classico lieto fine di tutto il teatro comico. L'amore in tutte le sue forme e in tutte le sue criticità, che sia Eros e passione, devozione o struggimento, fedeltà o infedeltà, è il sentimento che domina la commedia e rappresenta il nodo centrale intorno al quale si svolge il processo dialettico teatrale. Ogni commedia punta a stupire il pubblico con inganni e beffe ben congegnati, raffinati oppure osceni, spassosi o dolceamari, a volte perfino crudeli. Ma anche all'interno di queste fasi variabili alcune strategie si ripetono e diventano meccanismi consueti cui fare ricorso per sbloccare una situazione in stallo. Una di queste, che può essere usata per ostacolare, o viceversa per risolvere una questione amorosa impedita o minacciata, è il rapimento. Rapimento si intende della 'futura' sposa, della giovane amorosa, di colei che nella pièce si sa che convolerà felicemente a nozze nel finale. Lei è l'oggetto del desiderio conteso da più pretendenti, la preda che innesca la lotta per la conquista. Il rapimento a scopo matrimoniale è un motivo trasversale che tocca diverse aree d'interesse e porta a riflettere in senso più ampio sul matrimonio e sulle norme di organizzazione sociale di un popolo. Non riguarda soltanto il rapporto tra sposo e sposa, tra innamorati, certo una delle coppie drammatiche più celebri e seguite, ma in senso più ampio rimanda al rapporto di questi con il sistema familiare e sociale che li comprende e, non da ultimo, con il sistema culturale di riferimento. È quasi dal nulla, da un caos iniziale, dal disordine dell'antefatto che tutto si crea: si corteggia e si lotta, s'inganna e si deride, si ama e si odia, per ribadire o forzare i limiti del sistema, gli spazi leciti e illeciti, per creare nuovi equilibri e coronare nuovi duraturi legami. -
Pensieri all'improvviso. Cantata di prima e dopo
Una raccolta di poesie, pensieri brevi, riflessioni lunghe e brevi, appunti di viaggio in cui la grande artista per la prima volta si confessa a tutto tondo. Confessa le sue fragilità, le sue debolezze, ma anche i grandi amori della sua vita. Ne viene fuori una donna dalla grande personalità, che non ha paura di mostrarsi in tutta la sua umanità. Poesie in dialetto e in italiano, con rime spezzate e rime baciate. Introduzione di Ruggero Cappuccio. -
L' altro radicale. Essere liberali senza aggettivi
Partendo dalle ragioni dell'""alterità"""" del partito fondato da Marco Pannella, Giuseppe Rippa riflette sull'eclisse attuale dei radicali nello scenario italiano dopo la morte del leader nel 2016. È l'occasione per raccontare la propria esperienza politica dagli esordi nella Napoli degli anni Settanta alla situazione attuale, che a due anni dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti registra una svolta epocale dai contorni ancora indefiniti. Attraverso la carrellata di incontri ed eventi emerge con nitidezza l'analisi politica del direttore di «Quaderni Radicali» e «Agenzia Radicale», contraddistinta dal complesso rapporto con Pannella - a un tempo dialettico ma sempre improntato a lealtà - e dalla determinazione a concepire l'impegno civile come una ragione di vita irrinunciabile. Introduzione di Silvio Pergameno. Postfazione di Biagio de Giovanni."" -
Malli di noci. Poesie e filastrocche
"Malli di Noci"""" è una finestra aperta su un cuore, quello di un poeta che cerca, con estrema passione, di regalare un'emozione, un sorriso e magari sollecitare una riflessione sincera su quello che è il mondo e l'essere umano in generale. I protagonisti delle poesie e delle filastrocche sono personaggi presi in prestito dall'immediata realtà e trasformati in """"conduttori"""" del pensiero del poeta. Talvolta il poeta cita i suoi figli, gli amici, i parenti più prossimi, perché da loro ne trae l'ispirazione più profonda; altre volte invece sono gli animali antropomorfizzati a dire la loro sul mondo e sugli uomini. """"Mali di Noci"""" è un tentativo di far emergere la sensibilità di chi ha posato la penna sul foglio e ha scritto, ma nello stesso tempo prova a far emergere la sensibilità del prossimo, a toccarne il cuore e a strapparne una promessa di bontà. Se è vero che la poesia salverà il mondo, allora bisogna continuare a scriverne, continuare a leggerne." -
Ercolano. Una storia antiracket
Sul luogo del delitto la prima ad arrivare fu la figlia, una ragazza dal volto pulito e dai modi educati, pareva molto riservata anche nel dolore. Chiese di poter riconoscere il padre e le fu concesso. Colmò rapidamente la distanza da quel corpo che giaceva insanguinato: scattò verso il padre strappandosi la maglietta di dosso e, dopo aver affondato le mani nel liquido rosso vivo, si cosparse tutta del sangue di famiglia. -
La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Tessuti a meandro e ricami tra XVIII e XIX secolo
Draghi, pavoni, fenici, animali improbabili affollano tessuti, paramenti, vesti, raccontano storie fantastiche, rimandano a paesi lontani sognati e idealizzati. Questo piccolo catalogo di paramenti sacri provenienti dalla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli può sembrare ambizioso di fronte ai monumentali cataloghi stampati in quei luoghi dove l'interesse per i tessuti è stato coltivato sia dalle Università quanto dalle Soprintendenze che hanno avviato catalogazioni scientifiche sistematiche. A Bianca Stranieri si deve il merito di aver intrapreso e realizzato questa schedatura e, soprattutto, di saper conciliare la ricerca archivistica con l'osservazione sul campo dei materiali e con la lente di ingrandimento per indagare i materiali, le procedure di lavorazione, lo stato di conservazione e le ragioni del loro degrado. -
Napoli. Design impermanente
In Italia vengono riconosciute come ""città del design"""", solo Milano e Torino. Ma occorre ragionare, con prudenza, senza rivendicazionismi sud contro nord, sul ruolo reale che Napoli ha svolto. Questo libro inizia a porre questo tema all'attenzione comune. Ma c'è una seconda questione che così di fatto si pone. È importante chiedersi che cosa abbia fatto sì che Napoli, malgrado la serie di contributi e proposte che ha sviluppato per il design italiano, sia sempre rimasta laterale, almeno parzialmente, in quanto """"città del design""""."" -
In giro per Napoli. Un verso per ogni vicolo
Questa è una sorta di passeggiata virtuale nelle strade di Napoli, ma racchiude percorsi e luoghi di esperienza vissuta. Rievoca il concetto della filosofia aristotelica del ""peripato"""", quel camminare che non è solo un moto del corpo, ma anche dell'anima. Così ogni immagine rievoca un verso, uno stato d'animo oppure un cenno storico sulle tradizioni partenopee. L'intento dunque non è erudito, piuttosto di natura sentimentale ed emotiva. Uno sguardo soggettivo su ciò che ci circonda e che inevitabilmente rimanda ad un'interiorità, ad un sentire che si fa immagine. Uno dei più grandi pensatori della storia, Giordano Bruno, invitava ad imparare a pensare per Immagini. La poesia con le sue metafore è immagine che si fa verso, allo stesso modo l'immagine di una fotografia o di un quadro è immagine che diviene verso e parola."" -
Straordinario
Achille Mantignetti è un eclettico fisico astroparticellare di quasi quarant’anni devoto al Destino, da cui attende costantemente una svolta. Antieroe per eccellenza e campione olimpionico di gaffe, Achille attraversa fantasie mentali per sfuggire a una quotidianità consacrata esclusivamente al lavoro e scandita da pochi contatti sociali, in primis con la sarcastica sorella Angelica e poi con Don Raffaele, portiere di condominio e filosofo di strada. La vita di Achille subisce una deviazione improvvisa quando, tra gli scaffali di un supermercato, appena ricevuta la notizia di essere candidato al premio Nobel per la fisica, vede Isabella. Da quel momento si troverà coinvolto in un turbinio di vicende che lo porteranno persino ad essere accusato di un tentato omicidio. Il romanzo tratta con ironia e delicatezza temi come la difficoltà di essere diversi in un mondo di uguali, il desiderio di soddisfare le proprie aspirazioni e la capacità di ricominciare. Sullo sfondo Napoli, la città dalle mille anime e dalle mille difficoltà, il suo cuore e la sua poesia. -
Al lavoro con Eduardo. Un grande maestro raccontato dai suoi colleghi
Quarantacinque testimonianze di chi ha lavorato con Eduardo De Filippo, al suo fianco, sopra, sotto, dietro le tavole del palcoscenico. A loro il privilegio di essere ancora una volta protagonisti di un racconto straordinario durato decine di anni. Tutta la vita, cioè, che Eduardo ha dedicato al teatro, formando e segnando, con il suo esempio e le sue indicazioni, generazioni di “gente di teatro”, qualunque fosse il loro compito all’interno del complesso meccanismo della messa in scena delle sue commedie. Ho avuto la fortuna ed il privilegio di essere testimone del suo lavoro. Eduardo, mitico “Direttore”, paziente e molte volte impaziente, severo o cordiale con chi meritava rimproveri o elogi, rispettoso sempre del lavoro di chi gli stava vicino, prudente sempre, esigente sempre. Perché “il teatro è fatica” è stata regola ferrea della sua vita. -
Se io fossi il Kaiser
Qualche giorno dopo l'assassinio dell'arciduca d'Austria a Sarajevo, il barone Luparelli entra in contatto con un generale italiano che, in punto di morte, gli affida un documento di vitale importanza per gli equilibri europei. Il documento, destinato alla Germania, prende una strada imprevista e trascina i nostri protagonisti in missioni di spionaggio attraverso una sequenza di colpi di scena in cui si susseguono armi segrete, piani d'invasione, ambasciatori e spie. Alla fine, il documento arriva alla sua destinazione. Ma nulla è come sembra. -
È tornato
La quotidianità di una piccola comunità deve fare i conti con il secondo conflitto mondiale che a volte è così vicino e a volte sembra così lontano. Pietro è un giovane dall’animo inquieto, che cerca nella pazienza e nella determinazione un modo per trovare il suo posto nel mondo. A grandi passi, però, la guerra occuperà quasi ogni momento della giornata. In un lento ma costante crescendo, tutte le emozioni si amplificheranno e si distorceranno in un turbinio di necessità, paure e speranze. Se la morte sembra avere il sopravvento, la vita comunque non si ferma. Tutti verranno coinvolti. -
Per una pedagogia emancipante. Pasolini, con rustic amòur
In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, quale scuola avrebbe scelto e voluto il docente Pasolini oggi, durante la catastrofe pandemica? E in che modo gli studenti possono ancora fare esperienza dell'apertura dei mondi, e i maestri potranno riuscire a decentrarsi dal proprio Io e dai suoi fantasmi per aprirsi all'altro, come il maestro Pasolini pretendeva da sé stesso? Sono domande che ci accompagnano se rileggiamo questi interventi originali, che si rivelano ancor più signi cativi se confrontati con il presente, come le curatrici hanno deciso di fare. -
Il cavaliere senz'ombra
Francia, 1295. Gualtiero, ultimo rampollo di un'antica casata, eredita l'armatura dal padre, cavaliere templare. Le crociate sono finite, ma lui non vuole crederci e le utilizzerà come pretesto per non abbandonare la sua armatura. Scopre che la sua ombra scompare quando la indossa e ricompare non appena se la sfila. Parte per le presunte crociate e lungo il suo cammino iniziatico incontra una comunità di vagabondi, viene derubato dai briganti, truffato dai mercanti, fa sosta in un monastero, consulta una maga che gli farà una profezia, un filosofo che lo porterà a interrogarsi sul senso della vita.