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Andata e ritorno. Ediz. illustrata
Un'avventura strabiliante che non è il racconto di un viaggio, ma è un viaggio dalla campagna alla città e ritorno. Fai l'andata voltando le pagine dall'inizio alla fine, poi gira il libro sottosopra e... ritorna a casa! Sarà difficile credere a ciò che vedrai! Tutto il libro è un gioco di prestigio costruito da simmetrie, allineamenti, prospettive, e altri effetti visivi geometrici che trasformano il tratto in bianco e nero in un universo variopinto da esplorare. Una gioia per gli occhi per i bambini ricchi di immaginazione e per i grandi amanti di grafica e design. Età di lettura: da 4 anni. -
Le ultime lezioni
Il celebre libro postumo di José Raúl Capablanca, che raccoglie una serie di insegnamenti che il campione tenne per radio nel febbraio del 1942, meno di un mese prima della sua scomparsa improvvisa. In parte chiacchierata a ruota libera, con aneddoti simpatici e storie curiose, in parte manuale tecnico di grande profondità, ma sempre chiaro e accessibile – proprio come l'inconfondibile stile di gioco dell'""invincibile"""" maestro –, """"Le ultime lezioni"""" sono un invito ad approfondire gli scacchi mettendo al primo posto la semplicità («perché sono le cose semplici quelle che spesso passano inosservate») senza cadere nelle scorrette abitudini tipiche dei dilettanti, prima fra tutte quella di concentrare lo studio sulle aperture anziché sul finale. Una lettura spensierata e al contempo ricca di precetti fondamentali. È inclusa l'appendice """"Come ho imparato a giocare a scacchi"""" di Capablanca. Prefazione di Federico Cenci."" -
Istituto di bella morte
Una moglie inappuntabile, una bella casa, un’ottima posizione da dirigente di banca, ma all’improvviso arriva l’occasione della vita: quella di cambiare tutto. C’è un misterioso istituto, con cui Wilson entra clandestinamente in contatto, che mette in scena la morte o la scomparsa dei suoi clienti e costruisce per loro una nuova identità, un nuovo posto nel mondo più affine all’indole e ai desideri profondi del rinato. Il prezzo da pagare è che non si può tornare indietro; e Wilson, come molti altri, dovrà fare i conti con un istituto che non perdona chi prova a venire meno al contratto stipulato, ma ancora di più con un passato impossibile da cancellare con un colpo di spugna. ""Istituto di bella morte"""", pubblicato per la prima volta nel 1964, è un romanzo dai toni del thriller psicologico, dove gli ingredienti fondamentali sono l’intrattenimento, la suspense e, non ultima, una profonda riflessione su temi di importanza sempre più attuale come l’insoddisfazione strisciante nelle nostre vite e il senso della società moderna e del posto che ne occupiamo."" -
La principessa Angina
Angina è una piccola principessa che ha dovuto abbandonare il suo regno per le perfide trame dei nemici della Corona, e ora è in viaggio alla ricerca di uno zio lontano, su un furgone a forma di elefante con il fido cancelliere, vecchio poeta ubriacone, e Jonathan, ragazzo raccolto per strada che si unisce suo malgrado alla strampalata spedizione. Ma ha poco senso accennare alla trama. Così come ha poco senso parlare di fiaba, di racconto nero, di satira di costume o anche – come fa l’autore nella prima pagina, per depistarci – di cronaca metaforica di una malattia: perché è proprio il non-senso il senso del libro. La principessa Angina è un romanzo fantastico che pare scaturire dalla fantasia sfrenata di un bambino, priva di filtri o schemi prestabiliti; è un gioco stravagante con accadimenti e situazioni buffe, ma anche con scherzi e capriole testuali; è un immenso territorio dell’immaginario dove persino le illustrazioni e gli effetti grafici non sono meri ornamenti ma deliziose estensioni della storia… e della follia creativa dell’autore. La principessa Angina, in definitiva, altro non è che un inno alla libertà artistica come insopprimibile e inarrestabile istinto vitale. -
L'esecuzione
Attraverso la finzione scenica, l’attesa di una esecuzione che avrà luogo domani, prende corpo e parola nei due protagonisti, pur restando metafora, un tormento interiore estremo, accompagnato, anzi indotto, da un urgente bisogno di verità. È così che un uomo e una donna, nella loro solitudine, ci indicano la necessità di un riscatto, di una rinascita che può arrivare solo attraverso una spietata messa a nudo della propria interiorità, con le ferite che tale scavo procura, in quest’epoca arrogante e filistea, le cui ferite si comprano al supermarket già cicatrizzate. -
Tu es libre
«Haner se ne è andata e nessuno ha capito perché». Haner è partita per la Siria. Si è unita a Daesh e, così, ha aderito ad un sistema sociale, culturale, etico del tutto differente da quello a cui noi apparteniamo. Ma Haner non ha origini mediorientali, non è un’immigrata, non è un’emarginata, non è stata manipolata e non è pazza. Haner è una giovane donna francese che può fare, ed essere, tutto ciò che vuole. Quanta e quale libertà siamo capaci di tollerare? -
Isabel Green
Isabel è una grande star di Hollywood. Ha appena vinto il Premio Oscar come miglior attrice protagonista. È sul palco con in mano la statuetta, che sognava fin da quando era bambina. Dovrebbe essere al massimo della felicità, ma dentro di lei qualcosa non va. Mentre all’esterno cerca di dissimulare fingendo emozione e imbarazzo, al suo interno un turbine di pensieri la porta lontano, in una dimensione solitaria in cui le riflessioni sulla propria vita si mescolano al tentativo di far fronte alla situazione attuale. Un parossismo tragicomico che la porta a rompere ogni convenzione e a mettere in discussione i cardini della sua stessa esistenza. -
Prigionia di Alekos
Oggi occorre interrogarsi sul senso del teatro, sul ruolo sperduto del drammaturgo, sull’esercizio dello scrivere, mentre sembra indebolirsi l’idea di teatro come luogo della coscienza e della riflessione. Prigionia di Alekos tenta di dare una risposta ad alcune di queste domande attraversando il mito moderno di Alexandros Panagulis, l’uomo che sconfisse la dittatura dei colonnelli nella Grecia degli anni Settanta con la forza della poesia e della creatività. Il racconto di Alekos ci permette di indagare i valori profondi e fondativi dell’esistenza umana, di scoprire la poesia come forza vitale e come espressione primordiale di libertà e consapevolezza. In Prigionia di Alekos è l’immaginario di Panagulis a venir messo in scena. Il suo potente mondo interiore contrapposto a una realtà fatta di tortura e privazione. La sua volontà poetica e la sua vocazione narrativa e teatrale contro l’incubo e l’umiliazione. Accanto ad Alekos avranno spazio Dalì, uomo/scarafaggio e amico fidato, un Vecchio Cieco, un moderno e deluso Tiresia, e i carcerieri fino a Caronte per la catabasi dell’eroe. -
Viva l'Italia. Le morti di Fausto e Iaio
È la sera del 18 maggio 1978. Aldo Moro è stato rapito da due giorni. Ma in questa storia che racconta gli anni di piombo sotterranei, quelli della gente comune, non siamo a Roma. Siamo a Milano, sono le otto di sabato sera e Fausto e Iaio vengono uccisi a colpi di pistola da un commando composto da tre ragazzi venuti da Roma. Fausto e Iaio muoiono e Viva l’Italia racconta chi gli sopravvive. Angela, la madre di Iaio. Giorgio, uno dei tre killer. Salvo, il commissario della Digos che conduce le indagini. E Mauro, un giornalista che comincia a indagare sul caso parallelamente alla polizia. -
Rime inesplorate
L'autore di questa raccolta di poesie porta in sé una ispirazione istintiva, quasi praticata come un oracolo, e per questo nascosta, profonda, appena sfiorata e tuttavia vigorosa, che dà origine a una architettura poetica originale, in grado di descrivere il groviglio delle vibrazioni che si sprigionano dal suo animo. Così, come se vivesse in un vettore temporale alternativo, il poeta si fa osservatore di un presente invisibile ai più, intraprendendo un viaggio introspettivo, messaggero di valori universali nella sua proposizione di simbologia archetipica. ""Rime inesplorate"""" è una silloge di liriche su temi cari all'autore: la leggerezza, l'arte poetica, l'ansia di eternità, l'amore, la tensione religiosa, la memoria degli affetti e dei luoghi cari, il tempo presente, la felicità nelle piccole cose. L'indagine è condotta su soggetti diversi e ogni poesia si nutre di purezza e di essenzialità, immergendosi nella """"parola"""" che al poeta piace contemplare nel gioco di trasformarla in un coacervo di emozioni e suoni."" -
Senza riparo al respiro dei sogni
"Amore ed emozione. Questo è quello che resta della mia vita, dopo tutte le battaglie perdute, le ferite sterminate e indelebili che solcano la mia anima. Sì, io sono un corpo di carne e anima, di parole d'aria scritte nel cielo dei miei pensieri, che raccontano ogni mio respiro. Nelle mie semplici poesie si rincorrono strutture poetiche riconoscibili e vere urla dell'anima, sempre legate alla ricerca del bene più prezioso e più raro: l'amore.""""" -
Nozione d'amore. Appunti di un viaggio all'inverso
Aurora, madre di due amatissime ragazze autistiche, Laura e Luce, compie attraverso queste pagine un incredibile viaggio all'inverso, lasciando alle sue spalle la mancanza d'amore e d'amicizia che per anni l'ha condizionata. Il dolore non ha indurito il suo cuore, gli abbandoni non hanno minato il suo amor proprio e le malattie non l'hanno resa impotente: vive di concretezza e immaginazione, seguendo l'incombenza di un disegno superiore, intravisto con la mediazione della sua interiorità e dei suoi arcani contenuti. -
Scrivo per te
Non tutti nel corso della propria esistenza hanno la fortuna di imbattersi nell'anima gemella, di conoscere il vero amore, quello delle fiabe e dei sogni ad occhi aperti. Tuttavia, tutti, grandi e piccoli, hanno l'opportunità di provare delle emozioni per qualcuno, di avere il cuore a mille incrociando lo sguardo della persona amata, parlandole, dedicandole parole e pensieri. Interessarsi a qualcuno fa sentire vivi. Anche quando il proprio interesse non è ricambiato, l'esperienza arricchisce e fa crescere, donando sensazioni forti. Avere una missione da portare a termine induce a ricorrere a ogni risorsa disponibile, con il solo scopo di conquistare il cuore dell'altra persona, o forse, ancor prima, di manifestare apertamente i propri sentimenti. Solo i più coraggiosi e determinati riescono a prendere in mano il proprio destino, a credere finalmente in se stessi e ad agire, indipendentemente dall'esito della loro impresa, perché l'importante è mettersi in gioco. -
Le mie pagliuzze
«... La blogger e autrice teatrale Dora Buonfino, nel suo ""Le mie pagliuzze"""", sceglie di attingere al più indicibile, al più inaudito dei traumi: quello di un'infanzia violata, abusata, che finalmente, che finalmente, molti anni dopo, diventa storia romanzata» - Ruggero Cartak, La Repubblica.rnrnScegliere di parlare dell'abuso sessuale infantile è un atto coraggioso, in tempi in cui vanno di moda i sentimenti e le emozioni usa e getta e in cui si prediligono le soluzioni preconfezionate agli inviti alla riflessione. E a Dora Buonfino quel coraggio non è mancato. Con la sua penna delicata ha dato voce al silenzio della protagonista, le ha permesso di aprire il proprio scrigno segreto e di distribuire le sue pagliuzze a chi avrà altrettanto coraggio di prenderle in custodia."" -
Highest Order. Ordine Supremo
Due destini segnati da un passato lontano, quelli di Giorgio ed Elena, manovrati da ombre oscure e demoni in agguato, che attendono con pazienza la resa della loro anima. Un viaggio calcolato nel tentativo di opporsi a un fato avverso, con l'illusione che l'amore possa fornire un'espiazione al peccato. Un'avventura estenuante, riflessa in fatti storici realmente accaduti, che ripercorre il pensiero di un ordine religioso, l'Highest Order, nella ricerca invana, da parte dei protagonisti, della vita eterna. -
Infinità. Miriade di te e di me
C'era una volta, che tempo non è, Insieme. Insieme era anche lo spazio, che spazio non è, visto che nulla vi si muoveva essendo Insieme quel che si può definire ciò in cui ogni cosa è al proprio posto. Insieme era perfetto e completo, bastava a se stesso: Insieme era finito. Chiuso come in un contenitore ermetico, pieno di sé, immobile, limitato dal suo stesso essere spazio, arrivò il momento, che tempo non è, in cui Insieme sentì il bisogno di manifestarsi all'esterno, ma, essendo spazio e tempo, doveva esplodere per creare il proprio esterno nel quale espandersi. In caso contrario, se fosse imploso, Insieme avrebbe annientato se stesso e perso ogni speranza di essere. L'esplosione fu fragorosa e scatenò una grande energia che frantumò Insieme in una infinità, e miriadi di particelle cominciarono a vagare in uno spazio caotico, come polvere invisibile. -
Ritmi del cuore
Oltre all'attività pittorica, Pietro Scoppetta fu anche poeta. Sotto lo pseudonimo di ""Pictor Petrus"""" pubblicò nel 1919 a Napoli la raccolta """"Ritmi del cuore"""". Il filone guida dell'opera è lo struggimento d'amore, riflesso letterario di un vero amore, che l'artista coltivò in età già avanzata per una giovane allieva."" -
Versi per Raffaele Viviani. Premio letterario
L'associazione culturale ""Terra Utopiam"""", in collaborazione con la casa editrice """"Le Parche Edizioni"""" e l'agenzia letteraria """"Vena Letteraria"""", ha indetto nei primi mesi del 2017 il premio per poesia e narrativa dedicato a Raffaele Viviani, con l'intento di onorare, e ricordare, il nome dell'artista stabiese. La casa editrice pubblica questa antologia che include tutte le poesie pervenute in redazione e un breve cenno alle opere di narrativa presentate."" -
Giudizio universale
La creazione, minuziosamente narrata dall'autore, parte dalla discesa agli inferi dell'Inferno dantesco, per incontrare la debolezza di Dante, in un incipit particolarmente infuocato. Tutto comincia da qui, vestendo i panni dell'occhio universale virgiliano. È qui che ha inizio il difficile viaggio introspettivo dell'autore, partire dalla debolezza del peccato, dalla vanità di Lucifero, e cercare a tutti i costi di non essere subordinato; cercare quella perfezione che solo Dio può avere e che l'uomo cerca di rincorrere, con tutti i suoi mezzi. -
Festa notturna
Tutto quello che, generalmente, si conosce sulla festa di Piedigrotta deriva da un'immensa letteratura. Si può dire che, dal '600, fino quasi ai giorni nostri, non c'è stato storico, viaggiatore o cronista che, scrivendo della città di Napoli, non abbia lasciato una qualche notizia, o osservazione, su quell'evento. Testimonianze che risultano presenti in ricordi di viaggio, storie e opuscoli sulla canzone napoletana, opere specifiche, descrizioni, considerazioni e articoli di giornale. Dai più antichi documenti storici finora pervenuti, si evince che il Santuario mariano, principale luogo della festa, sarebbe stato meta di pellegrinaggio dei sovrani di Napoli fin dall'epoca angioina.