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Navi, porti, bordelli. Vita di marinaio. Dall'Adriatico al Sudamerica
«La storia che mi accingo a narrare mi sembra più interessante di un romanzo, ma non è un romanzo. È il racconto dei fatti salienti della vita di un uomo di mare che ne passò di cotte e di crude sia in mare che sulla terraferma. Ma l'eccezionalità del racconto, a parte le numerose avventure, ora divertenti ora drammatiche, sta nel fatto che con esso scorrono tutti gli eventi salienti del secolo scorso. Dalla rivoluzione russa all'avvento del fascismo e del nazismo, dagli anni del proibizionismo alla crisi del '29, dai drammi delle migrazioni per le Americhe alla guerra nel pacifico e così via, fino al dopoguerra. Il protagonista è un dalmata, anzi lo era, perché dal 10 febbraio 1998 le sue spoglie riposano nel cimitero di Fiume, la città marinara nella quale – dopo una gioventù tutta avventurosa ""poté crearsi una famiglia ed ebbe un porto di approdo per oltre mezzo secolo, gli ultimi anni di una lunga e spericolata vita protrattasi per nove decenni"""".» (Giacomo Scotti)"" -
La gatta persiana
Con l'Introduzione di Francesco De Nicola sulla nascita del ""giallo italiano"""" Alessandro Varaldo è nome di spicco del giallo italiano, da molti considerato il padre dello stesso per essere stato il primo autore italiano pubblicato nella collana dei Gialli Mondadori con il suo romanzo Il sette bello nel 1931. Con questo libro nacque la figura del commendator Ascanio Bonichi, il commissario di Polizia un po'bonaccione, ma furbo come una volpe, dall'aria vagamente maigretiana. """"La gatta persiana"""", che qui presentiamo, è il terzo romanzo in ordine di una lunga sequenza di titoli che l'autore ligure pubblicherà con grande successo tra le due guerre, anch'esso uscito nei Gialli Mondadori nel 1933. Qui, il commissario Bonichi è affiancato dal detective di Polizia Gino Arrighi che, qualche anno dopo, diverrà protagonista dei libri di Varaldo in qualità di detective privato. I personaggi principali della vicenda, oltre al Bonichi e all'Arrighi, sono sicuramente la gatta persiana, appartenuta al primo assassinato e accolta in casa da Gino Arrighi, con esiti del tutto imprevedibili, e l'arma usata per l'omicidio: una """"misericordia"""". Anche in questo, come in tutti i romanzi di Varaldo i colpi di scena hanno molto di teatrale, considerando il suo mestiere di commediografo, di tale levatura da prendere il posto di Silvio D'Amico nella direzione dell'Accademia d'Arte Drammatica nel 1943."" -
La professoressa Da Ros
L'equinozio di primavera, il giorno che segna l'inizio della bella stagione, spinge con forza un'intera classe a marinare la scuola. Un gruppo di ginnasiali, anche con l'inconsapevolezza tipica dell'adolescenza, vuole sentirsi libero di interpretare quel cambiamento che già si avvertiva pulsare nell'aria, nella musica, nella società di quegli anni, nel momento in cui il buio lascia spazio alla luce, vera e propria metafora di quel periodo. Per quei ragazzi un Illuminismo astronomico! Ma la fuga della Quinta A assumerà dimensioni ""epiche"""", costringendo le giovani vite di quella classe ad affrontare difficoltà che nessuno di loro poteva immaginare e che, attraverso incalzanti esperienze formative, porterà quei giovanissimi a crescere e a misurarsi con il mondo degli adulti nell'ultimo, difficile trimestre di un anno indimenticabile. Indimenticabile come l'amicizia che lega i cinque protagonisti di """"Chinese Cafè"""" che si ritrovano, ormai grandi, dopo gli anni del liceo nello stesso locale dove trascorrevano le giornate da ragazzi a stringere quel legame che ancora dopo molto tempo li fa sentire uniti. Ed è proprio un forte legame tra vecchi compagni di classe che nell'ultimo scritto, """"Bridge"""", diventa il protagonista principale del racconto, a rimarcare come i sentimenti, a dispetto degli anni e delle vite, mantengano una forza irrazionale e sorprendente."" -
Per una terra possibile
Jean Sénac, scrittore algerino di lingua francese, fu assassinato ad Algeri nel 1973. Amico di Albert Camus e di René Char, poeta di altissima levatura riconosciuto a livello internazionale, ha lasciato un'opera letteraria considerevole, di cui una parte è rimasta inedita – in Italia è apparso solamente nel 2017 ""Ritratto incompiuto del padre"""". Questo volume colma la lacuna e permette di meglio comprendere la sua vita tormentata, al servizio della poesia, dell'emozione e della terra d'Algeria, appassionatamente amata. Oltre ai testi poetici, il volume riporta due lettere del Nostro ad Albert Camus e a René Char. Tutti i testi, comprese le lettere, le note della traduttrice, l'Introduzione e le note bio-bibliografiche, sono con testo francese a fronte. I disegni che illustrano l'opera sono tutti di Denis Martinez."" -
Mala morte a San Nicolao
Fabrizio Benente, archeologo, professore all'Università di Genova in archeologia medievale, uno dei primissimi autori della Oltre Edizioni con il libro Appunti di viaggio, conduce da anni gli scavi presso l'Hospitale di San Nicolao di Pietra Còlice che si trova sulla diramazione della Via Francigena che da Pontremoli porta a Santiago de Compostela, passando sulle alture alle spalle di Sestri Levante, Liguria. I risultati di questi scavi sono stati naturalmente pubblicati in riviste specialistiche dallo stesso Benente. Ma, tra i tantissimi ritrovamenti ce n'è stato uno in particolare che ha scatenato la fantasia del professore: lo scheletro di un uomo morto trafitto da 19 colpi di spada e di pugnale. Agli scavi, in qualità di allieva del Benente, partecipò anche Marzia Dentone, figlia dello scrittore Mario Dentone che ha preso a scrivere, su ""istigazione"""" dello stesso Benente, un racconto di assoluta fantasia su questo ritrovamento e le sue possibili implicazioni, una specie di cold case. Ne è uscita l'idea di questo libro in due parti: quella di una fiction, una sorta appunto di cold case, che integra in maniera avvincente la relazione, scientifica ma, in questo caso, anche molto di personale divertimento, delle evidenze dagli scavi, all'interno della quale sono emerse più di una storia, tutte assai curiose, oltre a quella dello sconosciuto ucciso dal cui ritrovamento è partita l'indagine Ne è nata un'opera avvincente, composta in due parti, che appassionerà gli amanti dell'archeologia e, perché no?, anche quelli del giallo."" -
Milano
Milano, luogo dall’energia straordinaria e locomotiva d’Italia, forse la più europea delle città, sconta in chi la conosce poco il peso dei pregiudizi legati alla sua forza economica che ne mette in ombra la rilevanza storica, artistica e culturale. D’altra parte suscita invece sentimenti profondi e fortissimi in chi si prende il tempo e la briga di desiderarla. Basti citare qualche caso celebre: Albert Einstein ci ha passato i mesi che definisce dei suoi più bei ricordi, ad Ernest Hemingway è bastato qualche giorno per incontrarci l’amore della sua vita, Verga elogia le sue seduzioni, Stendhal ne era letteralmente innamorato, tanto che sulla sua tomba a Parigi ha voluto fosse scritto in italiano “Arrigo Beyle, milanese, scrisse, amò, visse”. Milano è una città che o si ama o si odia, di una bellezza riservata che come una “bella signora” non mostra tutto a chiunque e subito, ma pretende ingaggio, corteggiamento, conquista. Non sono questi i presupposti delle storie d’amore più intense e durature? Milano presuppone al visitatore un impegno attivo, di “salire sulla giostra” per usare le parole di Bertolino. Questa guida vuole essere il biglietto per salire sulla giostra, o la presentazione d’un amico alla bella signora per entrar da subito nelle sue grazie. Fuor di metafora, uno strumento per conoscerla come un milanese, come qualcuno che ci vive, fin dal primo giorno. Un libro che accosta perle poco conosciute o visitate a un racconto da punti di vista inediti e meno scontati dei luoghi più noti, e per questo immancabile anche nelle librerie dei milanesi che vogliono conoscerla meglio e forse non ne hanno ancora trovato il tempo o il modo. Tra i tanti volumi dedicati al capoluogo lombardo, lo distingue il taglio narrativo che sfrutta la sua “stratificazione orizzontale” per leggere la storia girando i quartieri di Milano o, se si preferisce, leggere Milano girando i secoli. -
Sibille
«Lettrice di libri, di vita… Le Sibille di Danila Boggiano parlano sommesse ma decise. Vengono da una lunga esperienza di storie, parole e vita. Come la loro autrice. Tessono. Quasi tutte si rivolgono a un interlocutore maschio, con un pizzico di risentimento, ma cercando di chiarire qualche termine in una situazione in cui tutto è incerto, colto a barbagli. Poesie brevi, che presumono familiarità coi racconti da cui nascono, dall'Eneide e l'Odissea a Cupido e Psiche, a Proust, a Emily e Virginia. Un pantheon sentito presente, vivo. Cechov, Ibsen, Kierkegaard, Kahlo. Figure con cui si è discorso a lungo e che qui discorrono pianamente ma anche recisamente, con coraggio e chiarezza. La forza di Clarissa evocata nell'ultimo ritratto, Clarissa a cui Danila non dà voce ma che descrive… Un autoritratto? ""Lei e l'onda verde che la porta"""".» (dalla Prefazione di Massimo Bacigalupo)"" -
Quel delitto del '56
È il 19 febbraio del '56, prima domenica di quaresima, Roma imbiancata, quartiere Appio-Latino. Alle 7 del mattino un tramviere, mentre attraversa il ponte che passa sopra la ferrovia vede per caso, addosso al muretto, un cumulo di neve dal quale spunta qualcosa di nero. Per curiosità si avvicina, scosta la neve e si rende conto che il nero è un cappotto, una manica, e poi vede una mano e infine un viso… il viso di un uomo che si scoprirà essere morto ammazzato, ucciso da un colpo di pistola. Nei pressi abita anche un maresciallo dei carabinieri, chiamato dal portiere, a sua volta avvisato da una guardia notturna che il tramviere aveva incrociato al momento della scoperta del cadavere. Il maresciallo accorre, si porta dietro pure una macchina fotografica del figlio, appassionato di queste cose, e fotografa il morto. Poi arrivano, dal vicino commissariato, i poliziotti e, poi, i carabinieri, ma nel giro di poco tempo, il maresciallo fotografo verrà a sapere che le indagini non sono più affare loro e che tutto passa in mano ai servizi segreti… Chi era quell'uomo ammazzato? E perché tanto interesse da parte dei Servizi? E perché, ancora, la sua morte è stata poi gabbata come suicidio se al maresciallo è apparso chiaro, vedendo il cadavere, che l'uomo era stato ucciso e solo dopo portato nel luogo del ritrovamento? Il maresciallo, uomo valoroso, decorato in guerra e per la sua partecipazione alla Resistenza, non si rassegna ai risultati ufficiali, vorrebbe indagare, anche perché, una volta sviluppata la pellicola, mostrando la foto del morto al figlio, questi ricorda di aver visto quell'uomo frequentare la vicina sezione del PCI e tutto lascia credere, a un certo momento, dal racconto del figlio, che il cadavere sia stato appositamente lasciato lì, a due passi dalla sezione comunista. Vorrebbe indagare e, infatti, indaga per conto suo, scoprendo che – sono gli anni della guerra fredda, del ""pericolo comunista"""" – probabilmente l'uomo è un infiltrato, tant'è che a un certo momento il maresciallo viene richiamato e invitato – un invito che è un ordine, se non addirittura una minaccia - a lasciar perdere le sue personali indagini… Non ha lasciato perdere Mario Quattrucci, figlio di quel maresciallo, che con """"Quel delitto del '56"""" ci consegna una testimonianza e una rivelazione insieme, che ha tutti i crismi di un grande giallo, avvincente e scritto in uno stile personalissimo che ricorda il Gadda di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. Un giallo che, dopo tanti anni, fa luce su un delitto rimasto insoluto fino ad oggi."" -
Il tendone dei sogni
"Una vita divisa dallo stesso mare"""" di Sanja Hiblovic Regazzoni è la storia di una donna che nasce nella ex-Jugoslavia, dove ha un'infanzia travagliata, divisa tra due affetti: la mamma e il papà , la Croazia e la Serbia; conosce l'amore, mette al mondo una figlia quando è ancora giovane e si trova improvvisamente sola ad affrontare una vita per niente facile che, a un certo punto, da Belgrado, al momento dello scoppio della guerra, la costringe a spostarsi in Italia, dove non si perderà mai d'animo. Sanja racconta le sue avventure in giro per il nostro Stivale a bordo del carrozzone del circo che fa da cornice alla sua vita. """"Scritto in maniera semplice, riguardo vicende che non lo sono affatto, in luoghi disseminati in vari Paesi"""" scrive lo scrittore serbo Goran Stojicic """"Una vita divisa dallo stesso mare"""" racconta """"una vita che in pochi possono dire di aver vissuto, insoliti e rari rapporti tra i personaggi (quando mai avete letto di persone meravigliose che lavorano nel circo, senza che fossero frutto della fantasia?). Il parto, la vita, la morte... l'amore... Sanja per descrivere le emozioni utilizza colori che non hanno un nome, che prima di lei nemmeno esistevano. Sulla sua tavolozza scrittoria mescola ciò che di più delicato può essere spremuto dai tubetti delle parole e amalgamando crea sfumature che guariscono l'anima, modificano le espressioni del viso dei lettori, da quelle deformate dalle risate ad altre diverse, umide di lacrime. È fantastico vedere con quanta semplicità vengono affrontati temi difficili e quanto materiale scivoli sinuoso tra le righe, raggiunga le dita che tengono il libro e si riversi nel vostro sistema sanguigno, attraverso spazi che non sapevate esistessero. A dir la verità si trovano lì proprio solo per accogliere le emozioni di Sanja. Non è un caso che questo romanzo sia nelle vostre mani. Dopo di lui vi sentirete meglio, indipendentemente da quanti fazzoletti avrete consumato. E ne avrete consumati sicuramente più del tempo impiegato, perché si legge in un sospiro, abbandonati ai viaggi in cui vi avventurerete. Sanja vi condurrà in luoghi dove forse siete già stati, ma che non avete mai vissuto in questo modo""""." -
Chi ha rubato Pecos Bill?
Un giallo che, in realtà , è un entertaintment, ovvero un divertimento, questo romanzo di Giuseppe Fiori. Il protagonista di questo romanzo, il commissario della polizia fluviale sul Tevere, Omar (anagramma di Roma) Martini, è un personaggio tipicamente romano, titolare di un commissariato scalcagnato e dimenticato sull'isola Tiberina e che ci trascina in una avventura che ha per protagonista niente meno che Pecos Bill, non quello della leggenda, ma il cowboy in sella a un cavallo bianco e che per arma usa solo il lazo, ormai oggetto di ricco antiquariato. Un collezionista ha di questo mitico fumetto tutti i preziosissimi fascicoli che gli vengono rubati. Al commissario Omar Martini, figura anch'essa degna di un Jacovitti, il compito di ritrovare l'intera collezione. -
Arrivano parole dal jazz
Un omaggio al jazz. Un progetto in versi dedicato a questo genere musicale attraverso i suoi protagonisti. È composto di quattro sezioni. La prima, Le bocche d'oro del jazz, contiene ritratti di alcuni tra i più grandi musicisti: i cosiddetti ""fiati"""", da Miles Davis a Clifford Brown passando per Chet Baker e altri ancora. La seconda, Donne che cantano il jazz, dedicata alle più belle voci femminili che hanno cantato e reso grande il jazz, da Nina Simone a Sarah Vaughan passando per Billie Holliday e altre ancora. La terza, Le grandi mani del jazz, ritratti e suggestioni sui grandi musicisti che con le mani hanno reso grande il jazz: Duke Ellington, Count Basie, Michel Petrucciani, giusto per citarne alcuni. La quarta, infine, Perché amo il jazz, contiene una serie di poesie sul jazz e sui suoi effetti sulla scrittura dell'autore. Il libro è illustrato dai disegni di Alfonso Avagliano. L'artista ha colto i jazzisti citati dal poeta in versione minimal ed essenziale, soffermandosi sulle loro posture leggendarie."" -
C'era un bel dì
"C'era un bel dì/la battaglia di Magenta/che bel vedere/cavalcare i cavalieri..."""" È l'inizio di una canzoncina popolare celebrativa dell'avvenimento che ha reso famosa la nostra città; da qui viene il titolo di una rubrica di racconti pubblicati per qualche anno sul giornale della Pro Loco, """"Magenta Nostra."""" Lo stesso titolo è stato dato a questo libro che raccoglie quelle storie, ampliate e riscritte, insieme ad altre mai pubblicate ma dello stesso genere. Molte di esse sono nate intorno ad un proverbio, un soprannome o un episodio di storia locale, altre invece sono frutto di pura fantasia. In entrambi i casi, però, hanno per protagonista la gente di questa città, come il sapere popolare ce l'ha tramandata e come i nostri ricordi la custodiscono; si tratta di avvenimenti e di modi di vivere ormai superati che tuttavia costituiscono la nostra tradizione e, come diceva Gustav Mahler, tradizione non è adorazione della cenere ma custodia del fuoco. Le storie del nostro passato quindi non sono sterili come la cenere, ma possiedono la forza del fuoco che fa luce sul presente." -
Istituto Bernocchi: che storia!
Prodotto fuori commercio. Omaggio Rileggere la storia del nostro Istituto, conferma quel che è stato l'orizzonte di senso dell'azione dei tanti docenti e presidi che nel corso di un secolo si sono succeduti nella nostra scuola. Noi desideriamo proseguire su questo tracciato, consapevoli della sfida che ogni giorno ci attende, perché, oggi più di ieri, le studentesse e gli studenti hanno bisogno di essere motivati, sostenuti, incentivati; occorre trasmettere passione ed empatia senza le quali difficilmente si riuscirebbe a distogliere il loro sguardo dallo smartphone e l'attenzione dalla realtà virtuale dei social per indirizzarla a quella reale e vera che ti guarda negli occhi e ti sorride! Si tratta di una sfida educativa che accogliamo con fiducia, impegno e responsabilità, convinti che la fatica che ogni giorno chiediamo a noi stessi e ai nostri studenti sia uno sforzo leggero se lo si porta insieme e la meta è ben visibile a tutti. Annalisa Wagner dirigente dell'Istituto ""Antonio Bernocchi"""""" -
Il rumore nel silenzio
In un tempo così particolare come quello che stiamo vivendo, è nato ""Il rumore nel silenzio"""". Un piccolo libro che ha preso vita, nel vuoto che è parte di noi e si fa spazio quando lo accogliamo senza respingerlo. La percezione di ciò che accade fluisce nell'interiorità e si concretizza nelle parole. L'ascolto e la scrittura avvolgono e sono avvolti dal corso della vita."" -
Le cento rime
Poesie in rima, rigorose e precise, a dimostrare che il romanticismo mischiato al barocco è attualissimo. Una virata poetica sui classici. -
Verba mundi
La vera rivoluzione inquietantista della scrittura poetica, il mondo come vissuto nell'ideale, nel caos del fermento introspettivo. -
Pioggia di luce
Diario poetico di una donna e madre che ha saputo oltrepassare l'inferno per uscirne rigenerata e nuova. -
Anima carnale
La poesia come impasto d'emozioni, la poesia come forma musicale che comprende tutti i sensi. -
Racconti con sorpresa
Racconti vari con dettagli storici. -
Non avere paura di volare
Un giovane appena sedicenne narra la propria esperienza in una grande città straniera: Toronto, in Canada. La nuova scuola, la vita condotta, gli amici di varie etnie, lo sport, la famiglia ospitante. Un invito per gli studenti italiani a non disdegnare nuove strade, a non cedere alla paura di cambiare orizzonti. Il mondo merita di essere conosciuto, bisogna imparare a volare.