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Santu, riccu e furtunatu. Padre Placido Brancato, album di una vita dedicata ai giovani
"Santu, riccu e furtunatu"""". Sembra ancora di sentirle quelle sue parole. Sembra ancora di vederlo per le viuzze dell'Annunziata. Padre Placido Brancato resta nei ricordi collettivi di diverse generazioni, nella sua Biancavilla. La sua figura è un tassello della memoria storica cittadina. Il suo impegno sacerdotale è legato alla parrocchia dell'Annunziata, guidata per quasi mezzo secolo. Il suo impegno sociale richiama le esperienze dell'Azione Cattolica e dell'oratorio: luoghi di aggregazione, formazione e rifugio. Un prete d'altri tempi, fedele all'esempio di don Bosco. Un prete """"costruttore"""". Capace di intuire che con un biliardino in sagrestia o un campetto di calcio si poteva fare sana educazione. La vita di padre Brancato è un pezzo di storia """"sociale"""" della Biancavilla del Novecento. Giuseppe Gugliuzzo e Giuseppe Ciadamidaro la raccontano in questo libro una biografia essenziale, una serie di testimonianze e un prezioso album fotografico con immagini d'epoca. Una storia visuale in cui ognuno si può riconoscere. Perché ogni biancavillese - che ha ricevuto uno scappellotto o un pesciolino zuccherato da padre Brancato o ha ascoltato racconti su di lui - ne fa parte." -
Una vita ancora più bella. La guerra, l'8 Settembre, i lager. Lettere e memorie 1941-1945
Sono scritti intensi. Lettere e riflessioni di Gerardo Sangiorgio, siciliano di Biancavilla, che vive gli eventi della guerra, dell'8 Settembre e della deportazione nei lager nazisti. Lui, antifascista che rifiuta di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò, segue il destino degli internati militari italiani. Rinchiuso nei campi di sterminio in Germania, vive indicibili sofferenze. Si aggrappa tenacemente alla sua fede cristiana. Il rapporto epistolare che riesce ad avere con i familiari (soprattutto con la madre) copre il periodo 1941-1945: lettere che vengono qui pubblicate per la prima volta. Bagliori di umanità nel buio della grande Storia, che travolge l'Italia, l'Europa, il mondo. Dopo ""Internato n. 102883/IIA. La cattedra di dolore di Gerardo Sangiorgio"""" (Nero su Bianco Edizioni, 2019), Salvatore Borzì ci restituisce, ancora una volta, la voce di un autentico testimone di libertà, sopravvissuto agli orrori del Novecento. Un uomo giusto, capace di """"parlarci"""" ancora oggi, grazie alla sua eredità civile, intellettuale, educativa e letteraria: antidoto ai rigurgiti di intolleranza e allo smarrimento della memoria di un atroce passato."" -
Antonio Bruno, letterato e politico
Poeta raffinato, elegante narratore, sensibile traduttore ed intelligente polemista. Qualità riconosciute ad Antonio Bruno, tra i protagonisti della vita culturale di Catania ad inizio Novecento. Il suo lirismo, la sua adesione al Futurismo, la sua produzione poetico-letteraria e giornalistica sono stati studiati negli ultimi anni. Ma c'è tanto ancora da approfondire su un intellettuale che ha varcato i confini della provincia, riuscendo ad essere apprezzato negli ambienti culturali d'avanguardia. Alfio Grasso dà il suo prezioso contributo, attraverso un'angolazione particolare, che ci fa conoscere Antonio Bruno per il suo impegno culturale, ma anche per il suo attivismo politico: fu osservatore acuto delle questioni cruciali della sua epoca e consigliere comunale, al fianco del padre, Alfio, sindaco defeliciano di Biancavilla, amato quanto osteggiato, l'ultimo democraticamente eletto prima del fascismo. -
Amore è gioia. Storie di donne maltrattate. Manuale essenziale per riconoscere i segnali della violenza e non cadere nel vortice delle relazioni pericolose
La violenza sulle donne raccontata e spiegata a ragazzi e ragazze di scuole superiori. Un compito arduo ma necessario. È quanto si propone, con questo agilissimo volume, Pilar Castiglia, avvocata ed attivista contro abusi e maltrattamenti sulle donne. Lo fa senza piglio ideologico né modi bacchettoni o prediche noiose. Castiglia si rivolge direttamente ai suoi interlocutori - immersi nella loro delicata fase adolescenziale - guidandoli in un itinerario di conoscenza di vite vissute. Storie di donne della provincia di Catania, che Castiglia ha seguito in prima persona. Racconti crudi, quasi in ""presa diretta"""". Solo senza retorica né edulcorazioni si avrà piena coscienza di un fenomeno macroscopico, benché spesso invisibile. «Cronaca di una guerra silenziosa», così la chiama Roberta Rei, inviata de """"Le Iene"""", che ha firmato la prefazione di questo libro. È un percorso per gli studenti, quello che si sviluppa in queste pagine, ma consigliabile pure ad insegnanti e genitori. Un libro-bussola per orientarsi nella conoscenza dell'amore vero, autentico. E riconoscere i segnali di allarme per non cadere nel vortice delle relazioni malate e pericolose."" -
La collegiata di Biancavilla. Tre secoli di storia, trame e dispute ecclesiastiche
Documenti impolverati e carte ingiallite rivedono la luce per ricostruire le vicende storiche della Collegiata di Biancavilla. Tre secoli di trame e dispute ecclesiastiche raccontate da Giosuè Messina, dopo un'appassionata e scrupolosa ricerca d'archivio, effettuata sotto la guida dello storico mons. Gaetano Zito. Uno studio sugli eventi - tra conflitti e fazioni, controversie e manovre - che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo di un'importante istituzione nella vita pubblica del paese alle pendici dell'Etna. Non solo nelle dinamiche interne alla Chiesa locale, ma anche per le implicazioni sociali, politiche ed economiche che ha determinato sull'intera comunità. Dal passaggio della cappellania alla erezione della Collegiata (avvenuta con decreto del vescovo Pietro Galletti), dalla riforma del cardinale Giuseppe Francica Nava (confermata con bolla di Papa Pio XI nel 1924) fino ai prevosti Giosuè Calaciura e Carmelo Maglia (tra le figure più emblematiche). Un arco di tempo che va dagli inizi del Settecento al 2000, scandagliato con rigore scientifico. Un prezioso tassello da incastonare nell'articolata storia dell'Arcidiocesi di Catania. -
Piccola storia di un'anima
"Frammenti della memoria e spruzzi di sentimento. Ricordi, esternazioni e sfoghi dell'animo. In prosa e in versi, siciliani e italiani. Con alcune confidenze e confessioni. È uno scrigno di umanità, quello che ci lascia Luciano Vinci con la sua limpida e scorrevole scrittura, in un'alternanza di dolore e ironia, malinconia e amore per la vita, osservazioni e riflessioni: 'U me chiantu e 'u me risu, 'a me fantasia e 'u me pinzari.Vinci ci porta nel suo mondo interiore, accogliendoci tra i suoi più cari affetti. Pagina dopo pagina, si rivolge al lettore, accompagnandolo nel percorso di un'esistenza vissuta appieno. La famiglia e le relazioni familiari, soprattutto l'adorata moglie Clara, sono al centro della produzione poetica contenuta in questa """"Piccola storia di un'anima"""". Ma Vinci - cultore di storia patria e tradizioni locali - si dimostra essere pure un attento osservatore di usi e costumi, la cui rievocazione, attraverso l'inconfondibile bellezza del dialetto catanese, ci offre lo spaccato di un'epoca scomparsa e di una Sicilia d'altri tempi.""""" -
Cronache di Adrano nel secolo di ferro. Fatti e misfatti tra la fine del '500 e l'inizio del '700
Baroni e villani, preti e banditi, uomini e donne protagonisti di vicende ""diseroiche"""" in un'epoca in cui violenza e prevaricazione si sommavano all'estrema miseria. Sono personaggi di ogni ceto sociale, quelli che emergono da queste vecchie cronache di Adrano (Adernò), datate tra il XVI e il XVIII secolo. Documenti sottratti alla polvere e all'oblio, grazie a Pietro Spitaleri Perdicaro, dopo accurate ricerche d'archivio. Così, sullo sfondo dei grandi fatti del Seicento, l'Autore rievoca una serie di episodi di cronaca (dettagliato quello sul tentato omicidio di una donna, presa a pugnalate e colpi di scopetta) e fa luce su alcuni aspetti socio-economici e culturali di Adrano nel """"secolo di ferro"""". Attraverso verbali giudiziari, atti notarili e riveli, in queste pagine prendono forma individui, diversi per ruoli ed estrazione, che però convivono nella stessa congiuntura della storia. Dal soldato di origine balcanica ai nobili trasformatisi in ladri di passo, dal giovane costretto a farsi monaco al prete accusato di """"commercio carnale"""". Sembrano personaggi di opere letterarie di Manzoni, Verga o Pirandello. E invece sono veri, autentici, tutti drammaticamente esistiti."" -
Cesare Battisti: 10 luglio 1916. Una fine cercata?
Dopo il suo primo libro ""Cesare Battisti: il Tirolo tradito"""", Giuseppe Matuella ritorna ad affrontare il tema dell'irredentista trentino, focalizzando questa nuova ricerca sugli ultimi mesi di vita di Cesare Battisti e sulla sua cattura, avvenuta sul monte Corno di Vallarsa il 10 luglio 1916. L'analisi delle vicende avvenute in quel periodo, attraverso i numerosi documenti riportati e citati, tutti di esclusiva provenienza italiana, induce a pensare seriamente che altri soggetti, all'indomani della Strafexedition tanto annunciata in anticipo e con precisione da Cesare Battisti, abbiano voluto la sua fine. I numerosi lati oscuri della fallimentare conduzione da parte dell'esercito italiano dell'assalto al monte Corno di Vallarsa e la celerità con la quale la macchina della propaganda si mise in movimento per celebrare """"il martire di Trento"""" rafforzano tale sospetto, per cui sorge spontaneo interrogarsi se l'esecuzione del boia Lang nella fossa del Castello di Buonconsiglio, in quel fatidico 12 luglio 1916, sia stato solo il compimento, scontato, di un percorso preparato, ma non dall'Austria-Ungheria."" -
La Fersina, antica signora della valle
Non si può non amare un fiume o un torrente, l'acqua che scorre, carica di simbologie, miti, paure, demoni, streghe e fate; l'acqua che scorre è vitale, ma è anche lotta dell'uomo per sopravvivere, per domare la sorte e la terra che calpesta. La vitalità dell'acqua fa della Fersina natura pura. Chi ha scritto queste pagine ha amato la Fersina, l'ha vista, l'ha vissuta da bambino, l'ha percorsa dalla sorgente alla foce, l'ha studiata, l'ha personificata, l'ha raccontata dal punto di vista storico, geografico, antropologico, scientifico, ingegneristico, letterario e iconico. -
Molti viaggi
Sono molti i percorsi che attraversano un'esistenza, spesso sono fili nascosti, cammini minuti, che si confondono e si perdono, di rado si fanno traccia evidente da seguire, sempre immersi nella più grande mappa del tempo, nello schizzo confuso dei fatti che accadono ben prima di appartenere alla netta geografia della Storia. Sono, per Elia, il destino dettato da un nome rigettato, in una terra dai confini mobili; sono l'impronta di una colpa e una lunga assenza; sono un viaggio di ritorno e sono i molti viaggi di tutte le esistenze incontrate, amate, temute, a volte recise o solo sfiorate. -
Selvatica
La vita di Matilde è semplice e complicata insieme, con lo sguardo sempre rivolto alla natura, madre più benevola e accogliente di quella morta quando lei era ancora bambina, lasciandole in eredità un fardello di parole che le piegherà per sempre le spalle. La storia, collocabile negli anni Cinquanta del secolo scorso, si dipana in ambiente rurale, segnato dalla fatica, da una tradizione patrilineare e dai ritmi di una vita essenziale che piano piano viene contaminata dalla modernità. Le vicende narrate attingono ai ricordi dei genitori dell'autrice, creando un intreccio tra il vero e la fantasia. -
La montagna incarcerata. Guida all'interno dei contorni
Tommas rifiuta l'idea di convertirsi in una vittima ulteriore del potere rappresentato dal fantasma. Inghiotte la paura, cammina nelle oscurità della montagna perché il suo inconscio gli lascia intravvedere che in qualche luogo esiste un barlume di speranza, il Corcolocio, lo spirito del popolo che, infine, relega al suo posto il fantasma, il quale, a sua volta, rappresenta lo spirito della dittatura e del controllo sociale ai quali si era abituato dai tempi in cui il sangue scorreva nelle sue vene portando al contempo globuli rossi e avarizia, nutrimento e fame, piastrine e guerra interminabile. -
Le scarpe di Klara. Storia di una ebrea boema
Klara, la protagonista del libro, è appassionata di scarpe del modello ""Mary Jane"""", scarpe con un cinturino sul collo del piede e un bottone come chiusura. Sono scarpe che l'accompagnano in tutta la sua breve vita: dagli anni sereni della gioventù passata in una famiglia della borghesia ebrea benestante a Pilsen, città della Boemia occidentale, alla scuola di fotografia a Vienna e al matrimonio con l'architetto Adolf Loos, dalle difficoltà e tribolazioni all'inizio della Seconda guerra mondiale alla persecuzione, essendo lei ebrea, fino alla morte nella lontana Lettonia. Partendo da un paio di scarpe, scarpe sporche e logore, l'autrice percorre le tappe più significative della vita di Klara Beck, nata il 4 novembre 1904 a Pilsen (oggi Repubblica Ceca) e morta massacrata verso la meta di gennaio 1942 in un bosco vicino a Riga."" -
Verso il Brennero. Luoghi nel tempo
Questo libro compie un vagabondaggio. Dai sentieri della prima guerra mondiale che ancora tracciano le creste del Becco di Filadonna, ai palazzi che sono stati sede di case commerciali nel distretto paleo-industriale della seta della Rovereto sei-settecentesca, in una passeggiata che attraversa i luoghi forgiati dall'età della seta roveretana. Dagli altipiani coperti di selve affacciati sulla val d'Adige, colonizzati da popolazioni germaniche nel basso medioevo, alle architetture razionaliste della Bolzano ""italianizzata"""" dal fascismo dopo la grande guerra. Dalla valle dell'Isarco, grande scenario della rivolta contadina del 1525 guidata dal Bauernführer Gaismair, alla val Pusteria che nella prima metà Cinquecento pullulava di anabattisti, e dove ancora tornano - discendenti degli esuli - gli hutteriti canadesi a metter lapidi in onore del loro fondatore, al maso natale di Moos. Luoghi nelle terre fra Verona e il Brennero, da sempre corridoio di transito per merci, eserciti, idee, in viaggio fra l'Europa centrale e il mondo mediterraneo."" -
Due spose. Storie d'amore e di Paesi
Le vite diventano storia in questo libro, e la storia - narrata citando e reinterpretando autentiche documentazioni epistolari, e racconti familiari tramandati - diventa letteratura, tornando alle parole emozionate, alla commozione delle gioie e dei dolori della vita quotidiana. Partendo da due raccolte di lettere fortunosamente conservate dalla sua famiglia e dalla famiglia di una vicina - lettere che hanno attraversato l'Europa da est a ovest, e i secoli centrali del Novecento, due guerre mondiali e una guerra fredda - l'autrice narra la storia contrastata di due coppie miste dell'epoca della Grande Guerra '14 -18: di una ragazza trentina sfollata in Moravia, che si fidanza con un maestro locale poi subito arruolato e mandato al fronte (proprio in Trentino), e di un prigioniero trentino in Russia, che si sposa con una ragazza russa trovata nella tenuta agraria dove è stato mandato a lavorare. -
Marettimo e altri racconti
Niente è come sembra. Nel continuo richiamo a guardare oltre quello che si vede e a cercare il racconto nascosto e meno scontato delle cose, l'autore rimane coerente con sé stesso. In questa raccolta di brevi, talora brevissimi, acquerelli, abbandona però un pensiero critico e un registro irriverente per lasciare spazio - in una dimensione narrativa vicina al sogno e alla fiaba - allo stupore, alla meraviglia per l'inatteso, a una ormai quasi impossibile autenticità. In un momento nel quale tutto sembra essere ridotto a calcolo o a prestazione, rimane, ci dice, un mondo di significati da raccontare e di valori da riaffermare. È un mondo che sfugge alla logica perché fa semplicemente quello che vuole. Quasi ogni racconto vuole liberare un sentimento di perdita, una nostalgia. L'isola che dà il nome alla raccolta, la più lontana e la più magica delle Egadi, ci ricorda che anche a quelle latitudini può cadere un fiocco di neve. Che lì è ancora possibile vedere una cometa, sempre che si sia fortunati e la si sappia riconoscere. -
Guerra e pane
Luigino, detto Gino, fa parte di una famiglia qualunque di un paese poco importante. Ha combattuto nella grande guerra e, quando ritorna a casa, riesce a realizzare il suo sogno: diventare un panettiere. I fascisti vanno al potere, ma Gino ritiene di essersi già speso abbastanza per la patria e non ha nessuna intenzione di combattere di nuovo; si rifiuta di far parte del partito fascista e di iscrivere i suoi figli all'opera nazionale balilla. Viene minacciato e picchiato, ma non cede. Preferisce opporsi e per questo viene trasportato in un campo di concentramento, poi trasferito in un altro. Viene risparmiato dai nazisti perché è panettiere e, quindi, utile. Gino vede arrivare e morire ogni giorno centinaia di persone, ma decide che non farà la stessa fine. Assieme ad altri prigionieri inizia a sottrarre armi, benzina, soldi, e a tramare per radere al suolo il lager. -
Le api. Nostre insostituibili compagne di viaggio
Il libro vuole far conoscere le stupefacenti capacità dell'ape mellifera ma anche la stringente necessità di una sua tutela; da millenni l'ape garantisce la biodiversità delle piante, sarebbe veramente grave interrompere questa sua funzione. Da una decina d'anni infatti arrivano da tutto il mondo notizie sempre più allarmanti legate alla mortalità delle api e alle possibili conseguenze negative sulla biodiversità; di fronte a simili notizie l'opinione pubblica dovrebbe reagire con la necessaria forza e sostenere con convinzione le politiche finalizzate al miglioramento della qualità dell'ambiente e alla minimizzazione dell'impatto ambientale attraverso una razionalizzazione dei pesticidi impiegati in agricoltura. L'approccio con l'allevamento apistico è bene che subisca un profondo cambiamento; sarebbe necessario privilegiare l'aspetto biologico rispetto a quello prettamente produttivo, magari attraverso incentivi economici di compensazione che sarebbero certamente giustificati, data la funzione impollinante delle api. -
Il castello di Pergine. Un volo nella sua storia. Ediz. illustrata
Silent book che racconta la storia del Castello di Pergine, dalla preistoria ai giorni nostri, un lungo periodo ricco di mutamenti nel paesaggio, nell'ambiente, nell'economia, nella costruzione sociale e politica, narrati dalle 12 tavole che lo compongono. L'autore e artista Adriano Siesser ha dato corpo a un'idea di Giampaolo Dalmeri, archeologo e conoscitore del territorio perginese, e si è avvalso delle indicazioni storiche dello stesso Giampaolo Dalmeri e di David Benedetti, giovane studioso di storia locale, che hanno suggerito le coordinate storiche. -
Le porte di Isdor. Vol. 1
Isdor è un luogo apparentemente lontano dal nostro mondo, ma vicino all'essenza di ogni cosa; qui dimorano esseri incapaci di mentire e di odiare, anche se gli uomini tentano di oscurare la verità alla ricerca di un potere dimenticato e pericoloso. Aron, un giovane come tanti, si troverà coinvolto in un viaggio che lo trascinerà al centro di questa ricerca, fino alle origini della sua misteriosa identità. Esiste una forza che può salvare o distruggere, guarire o uccidere, e il futuro di Isdor dipenderà dalla realtà a cui Aron, in bilico tra due mondi, sceglierà di appartenere.