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Notizie intorno a Obizo (Obizzo) di Montegarullo
È questo il primo tentativo conosciuto, datato 1740, di ricostruire la genealogia della famiglia frignanese dei Montegarullo che ha avuto in Obizzo il suo più famoso esponente. Un documento corredato da due alberi genealogici che aggiungerà sicuramente nuovi motivi di interesse alla ricerca storiografica del Frignano. -
Premio nazionale di poesia e narrativa «Il Trebbo». Antologia 2011
Antologia della settima edizione del premio nazionale di poesia e narrativa ""Il Trebbo"""" di Riolunato, incantevole comune arroccato sull'Appennino modenese. 164 i partecipanti di questa edizione. Il presidente del premio, Franca Ascari Scanabissi, ha avuto quest'anno come componenti della giuria: Michele Barbieri, Maria Teresa Gestri, Luigi Golinelli e Oriana Manfredini."" -
Premio nazionale di poesia e narrativa «Il Trebbo». Antologia 2009-2010
È giunto ormai alla sua sesta edizione, il premio nazionale di poesia e narrativa ""IL TREBBO"""" di Riolunato, suggestivo comune dell'Appennino modenese. Quest'anno per la prima volta l'amministrazione comunale e l'editore Adelmo Iaccheri hanno dato vita ad un' antologia che ripropone i brani e le poesie premiate o segnalate negli anni 2009 e 2010 divise in due apposite sezioni. Le premiazioni 2010 hanno avuto luogo domenica 3 ottobre quando si è appunto presentata l'antologia. Le 196 opere valutate provenivano da tutta Italia per un totale di 105 partecipanti. La giuria, presieduta fin dalla sua prima edizione da Franca Ascari Scanabissi, aveva quest'anno come componenti: Michele Barbieri, Teresa Gestri, Luigi Golinelli e Gemma Messori."" -
Cronache di guerra di un paese e di un territorio a ridosso della linea gotica
Non è vero che la guerra ha lasciato i suoi segni solamente sui campi di battaglia. Molti paesi del Frignano hanno conosciuto l'occupazione tedesca e la guerra partigiana, soffrendo per due lunghi anni di occupazione che hanno lasciato segni indelebili nei ricordi e nei materiali lasciati sul campo. Un parroco di quel tempo (don Ercole Bertolani), attraverso il suo Chronicon parrocchiale (1941-1948), ha trasmesso a noi le ansie e le paure che, giorno dopo giorno, hanno guidato le sue azioni, finalizzate alla protezione del suo piccolo gregge di anime, per questo dobbiamo essergli grati onorando la sua memoria. Il libro offre inoltre una inedita catalogazione di reperti e documenti del periodo bellico, interamente provenienti dal territorio frignanese. -
La mia montagna. Novelle, leggende e varietà (1903-1925)
"Qual sia la mia montagna è presto detto. È quella che si estende dal Secchia al Reno, dall'Abetone a Sassuolo e Vignola; che è attraversata dalla superba via Giardini e vigilata dal gran padre Cimone. Esagero io forse se affermo essere la montagna frignanese una delle più belle e nobili regioni d'Italia? No. Paesani e forestieri, uomini di lettere ed arte, tutti sono ormai concordi nell'esaltare questa selvosa chiostra di monti friniati, e più lo saranno domani quando sarà cessata la stolta abitudine di lodare le bellezze straniere a scapito delle nostre""""" -
Leggende del Frignano
Fate, streghe, folletti, esseri diabolici... si rincorrono fra le pagine di questo ""magico"""" libro, scrigno prezioso di antiche leggende della montagna modenese, tramandate gelosamente dai nonni ai nipoti... 196 leggende illustrate da Dario Brugioni per i lettori di tutte le età."" -
Frate Giovanni Antonio Cavazzi. Monteccucolo di Pavullo (MO) 1621-Genova 1678. Scrittore, illustratore e missionario per Congo, Matamba ed Angola
Fede incrollabile e fame di conoscenza sono i ""motori"""" della vita di Frate Giovanni Antonio Cavazzi da Montecuccolo, instancabile e produttivo personaggio che, tanto in ambito religioso, quanto culturale, è capace di distinguersi come uno dei più significativi nel contesto modenese, italiano ed internazionale di sempre. Fra i primissimi Europei ad avventurarsi tra gli inospitali e sconosciuti popoli e terre dell'Africa centro - occidentale ed a descriverli con approfonditi e particolareggiati scritti e disegni, egli denota un amore per la sua missione cristiana ed una competente passione per la Storia, la Geografia, la Zoologia, la Botanica e tanti altri ambiti della scienza del '600 non solo africano, ma anche europeo e sudamericano, da divenire straordinario messaggero della parola di Dio nonché divulgatore di un'enorme quantità di nozioni preziosissime per l'erudizione pluri - settoriale del suo tempo e di quelli successivi. È pertanto parso doveroso a Carlo Previdi ripercorre, in questo libro, la vita avventurosa e le eccellenti opere del Cavazzi, al fine di consentirne una maggiore conoscenza e di contribuire a tributare i giusti meriti a questo coraggioso, tenace, determinato, grande Cappuccino e letterato del Frignano."" -
Memorie ritrovate di Pavullo nel Frignano. Un intreccio di storie. Prima parte
Il libro è il frutto di uno scavo pluriennale in numerosi archivi locali e modenesi, che ha permesso di scoprire e ricostruire la storia inedita del paese più importante del Frignano. Il volume raccoglie la storia civile delle tre comunità che ora fanno capo a Pavullo, ma che per lunghi secoli ebbero vita autonoma, gelosamente custodita: Torricella, Monteobizzo e Pavullo. -
Il sacro ponte d'Ercole (Ponte del Diavolo). Iscrizioni religiose e antiromane degli antichi abitanti del Frignano. Con DVD
Il Ponte d'Ercole, comunemente detto Ponte del Diavolo, si trova in una singolare posizione geografica al confine di tre comuni che ne condividono la gestione territoriale: sono il Comune di Lama Mocogno, quello di Pavullo nel Frignano e quello di Polinago, sull'Appennino modenese. Le antiche incisioni presenti sul Ponte e nei dintorni, confermano che i precedenti ritrovamenti nella valle di Ospitale (Fanano) di iscrizioni databili al tempo della rivolta dei popoli italici contro Roma (91-89 a.C.) furono incise dagli antichi abitanti del Frignano. Anche sul Ponte d'Ercole c'è la testimonianza che essi chiamavano se stessi Ombri o Umbri. La struttura del Ponte, la presenza di numerosi epiteti divini, le tracce di scene mitologiche e di ritratti di divinità indicano che il Ponte stesso era un santuario: probabilmente il più importante santuario dei Friniati. -
Diario di guerra (di Carlo Caselgrandi «Carluccio» dal 1° Agosto 1944 al 29 Aprile 1945)
Questo diario, scritto giorno per giorno da Carlo Caselgrandi (1914/1993), è la cronaca pavullese, ma non solo, dal 1° Agosto 1944 al 29 Aprile 1945. E' una narrazione spontanea dei tragici avvenimenti di quell'ultimo anno di guerra. Nel testo, scritto di getto e che riporta inevitabilmente anche le proprie vicende famigliari, vengono descritti tutti i fatti più rilevanti di quel periodo, oltre che interessanti note su molti aspetti del vivere quotidiano. La lettura può risvegliare nei pavullesi non più giovani lo spirito di una comunità che si sta perdendo, mentre le nuove generazioni potranno meglio comprendere le devastazioni della guerra. Il testo è corredato da foto, note esplicative e da una breve appendice fotografica sulla ricostruzione. -
Antologia Frignanese. Libro Sussidiario di cultura regionale per le scuole elementari e medie (rist. anast. 1924)
Questa antologia datata 1924, autentico condensato di cultura Frignanese, fu pensata ad uso delle scuole elementari e medie da due illustri personaggi di quel tempo: don Augusto Banorri e Adriano Gimorri. La presente ristampa anastatica modificata, ripropone quindi dalle ninne-nanne alle fiabe e leggende, dai giochi per bambini ai proverbi, dalla venerazione dei santi alla religiosità popolare, dalle tradizioni alla storia del territorio Frignanese. Un libricino per tutti gli appassionati di Frignano. -
Pratolino. Miracoli all'oratorio, delitti all'osteria
La borgata di Pratolino risale sicuramente a prima del secolo XVI. La località sorge sul crinale di una catena che divide diverse vallate collegate tra di loro da una rete di strade che qui si incrociavano. La storia è legata, per una singolare coincidenza, ad un popolarissimo oratorio e ad una malfamata osteria. Alla fine del Cinquecento l'immagine di una Madonna dipinta in una cappelletta pianse davanti ad una vecchietta di Camatta che qui veniva a pregare. Il fatto ebbe grande risonanza e i conti Montecuccoli, sul cui territorio sorgeva la cappella, fecero erigere un vero e proprio oratorio, partecipando di persona allo scavo delle fondamenta. La venerazione per la Madonna di Pratolino si diffuse presto in tutto il Frignano per le numerose grazie ottenute per sua intercessione, soprattutto guarigioni da gravi malattie, come un manoscritto coevo riporta con dovizia di particolari. Quasi di fronte all'oratorio nel Settecento i Montecuccoli aprirono un'osteria che davano in affitto. Nell'esercizio posto su una strada molto trafficata, come raccontano le cronache, si commettevano reati di ogni tipo: risse, omicidi, liti furibonde, furti. L'osteria di Pratolino, nonostante la sua breve vita, fu una delle più malfamate dell'epoca e le guardie dalla vicina rocca di Montecuccolo dovettero intervenire spesso per sedare le liti, per catturare dei malfattori o per appurare fatti delittuosi qui capitati. -
Il sogno interrotto. Uno straordinario opificio di arti e mestieri in terra frignanese
Il libro è la storia di don Antonino Cenacchi (classe 1919) umile prete di montagna, che in pochi anni seppe creare il Centro di Addestramento Professionale ""Leonardo da Vinci"""" di Montecreto, una struttura di assoluto valore formativo. Scrive Carlo Beneventi """"Ho avuto modo di conoscere marginalmente don Antonino Cenacchi; di questo anziano, discreto signore, arciprete di Montecreto negli anno 1949 - 1967, conoscevo solamente le opere ancora esistenti, perché esse fanno parte ancor oggi del paese e niente più. Ma era veramente tutto qui? Da un nostro incontro casuale è ritornato alla luce un incredibile archivio di ricordi ingialliti dal tempo, dai quali è emersa una straordinaria capacità di aggregazione di un parroco che seppe creare un microcosmo di sapere per tanti giovani disoccupati dei comuni di Montecreto, Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno, Fiumalbo, Sestola, Vignola, Riolunato, Polinago, Fanano, Palagano, Modena, Bologna, Livorno, Milano, Genova, Pescara, Salerno, San Marino e tanti altri..."""". Un don Lorenzo Milani dell'Appennino modenese."" -
Fanano. Gli anni della nostra storia... (Cronistoria dal 217 a.C. al 2014)
L'autore, nell'arco di un ventennio, ha raccolto migliaia di notizie da libri, giornali e riviste riguardanti Fanano, nota località turistica del Frignano. Opportunamente le ha poi ordinate in maniera cronologica, dando vita ad una autentica enciclopedia, ricca di immagini, sul suo amato territorio. Da un esercizio nato unicamente per piacere personale, nasce l'idea di racchiudere tutto in un libro, quale prezioso scrigno di informazioni di uno dei comuni più suggestivi e ricchi di storia di tutto dell'Appennino modenese. -
Sfumature di vita popolare frignanese
In questa raccolta di novelle, datata 1936, don Banorri (1873-1945) tratteggia una nuova galleria di personaggi. Di tutti questi personaggi, tanti realmente esistiti ed alcuni frutto di fantasia narrativa, che rappresentano altrettanti attori di quel teatrino della vita che l'autore ci rappresenta, don Banorri, anche quando essi indulgono alle malefatte, ci parla sempre con affetto, a volte sornione sì, ma con quella comprensione che sottintende la speranza della redenzione. -
Un feroce e taciturno mostro quotidiano
Un filo sottile tiene legati questi 34 racconti brevi scritti da Nicolò Marchini. Filo su cui il lettore-equilibrista impara pagina dopo pagina a giostrarsi al meglio. Conoscerà compiendo un passo alla volta la follia che aleggia nel quotidiano. Un circo di immagini e personaggi dai connotati strambi e grotteschi caratterizzano i racconti, atmosfere surreali, ironiche ed emblematiche. La quotidianità di questi nostri tempi viene analizzata dall'autore in modo arbitrario utilizzando immagini assurde per tradurre l'assurdità che si cela dietro a ogni giorno. Tante le domande che potranno sorgere dopo la lettura, ma quella che potrebbe racchiuderle tutte è forse la seguente: ""Tutta la mostruosità che viene raccontata, è fantasia o è semplicemente realtà?"""""" -
Le pietre della memoria. Antiche iscrizioni nell'alto Frignano
Dalla Preistoria al Medioevo l'uomo ha sempre cercato di trasmettere i suoi messaggi incidendo la dura pietra con la speranza che figure e frasi risultassero pressoché eterne, e questo è quanto avvenuto grazie alla straordinaria opera di reimpiego di pietre iscritte che anonimi costruttori medievali recuperarono da antiche rovine e riutilizzarono per la costruzione di svariati borghi del nostro Appennino. La sensibilità artistica e il rispetto verso i loro misteriosi antenati, indusse queste maestranze a riutilizzare queste pietre lasciando in vista le antiche iscrizioni, alcune delle quali furono poi successivamente cristianizzate, permettendoci di recuperare questa importante memoria storico-archeologica. Dallo studio approfondito dei messaggi di pietra sono emersi idoli, frasi, incitamenti e divinità che ci confermano la straordinaria tenacia e l'orgoglio dei Liguri Friniates, un popolo fiero, annientato nell'impari lotta per la difesa della loro identità. -
Le campane raccontano. Storie di comunità del Frignano
La storia dei campanili e delle campane rappresenta un capitolo significativo della nostra cultura occidentale, civile e religiosa, perché entrambi ne sono un simbolo identitario, punteggiando i territori dove essa si è diffusa. Simboli che hanno radici antiche, come dimostrano le cronache che in questo libro sono narrate e che tramandano gli sforzi delle antiche comunità, anche le più povere, per avere le campane, lo strumento con cui il campanaro dava alla popolazione i segnali necessari al regolare svolgimento della vita quotidiana. La gioia, il dolore, il lavoro, i doveri erano comunicati da suoni diversi, ma inconfondibili. Le campane non erano uno strumento qualunque, perciò si commissionavano ai più famosi fonditori e si facevano istoriare con i simboli della comunità e con le immagini dei santi protettori. Non si badava a spese neppure per ingaggiare capaci maestranze per la costruzione del campanile che per la sua struttura svettante verso il cielo e la sua forma caratteristica doveva identificare il paese e rappresentarne il simbolo distintivo. -
La sorprendente storia dell'ospedale di Pavullo. Un ospedale di montagna da un secolo al servizio del Frignano
Raccontare, dopo poco più di un secolo di presenza e di attività, la storia dell'ospedale di Pavullo significa riscoprire le vicende che hanno caratterizzato e segnato la più importante struttura sanitaria del Frignano, passata anche con momenti drammatici attraverso due Guerre Mondiali, la fine del secondo e l'inizio del terzo millennio. È una storia che ripercorre l'evoluzione dell'arte medica in questo lungo periodo e che dimostra l'attenzione, crescente nel tempo e sempre più incisiva, rivolta al benessere fisico e psichico dei cittadini frignanesi. È una storia dei grandi progressi compiuti in campo edilizio e tecnologico, ma soprattutto di donne e di uomini che, con professionalità e sacrificio, hanno reso importante l'ospedale di Pavullo quale presidio insostituibile della Sanità del Frignano. Anche per il futuro. -
Ardondla' d'na volta (quel ch' im' arcordo)
Ecco la dimostrazione di come l'amore possa manifestarsi nei modi più svariati: per una persona, per un animale, per un oggetto o per un... luogo. Questo è il caso di Tullio Nardini che raggiunti gli 83 anni di vita, ripercorre gli anni '40 e '50 del Novecento, gli anni della sua infanzia e della sua adolescenza ricostruendo il suo paese casa per casa, strada per strada, persona per persona. Siamo nel comune Riolunato (in dialetto Ardondlà) sull'Appennino modenese.