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Sospiro. Identità di un territorio
Sospiro. Identità di un territorio è un documento redatto da vari studiosi, del panorama culturale cremonese, suddiviso nei vari capitoli che caratterizzano la ricerca. Dall'archeologia alla storia attraversando i secoli, dalla caratterizzazione del territorio agricolo all'architettura per terminare con la cronaca si percorrono i millenni che hanno visto delinearsi questo paese e il territorio circostante, sede di uno dei più grandi nosocomi d'Italia, ubicato nella splendida villa Cattaneo. Testi di Marco Bellini, Simona Bini, Andrea Foglia, Fausto Ghisolfi, Valeria Leoni, Liliana Ruggeri, Giovanni Scotti, Fabrizio Superti, Sonia Tassini, Marina Volontè. -
Nella foresta. 53 appunti di viaggio e di musica
Nella Foresta è il viaggio intimo della parola nell'essenza della musica dalla quale si genera, facendosene interprete e madre in un'interazione tra passato e presente, che si evolve in nuovi ritmi dai sapori ancestrali. È la storia dell' uomo e di una strada, di un passo che tenta la sua orma nella memoria d'altri passi e con le note intuisce, orgoglioso ed umile, il suo volto; lo spartito di un Ulisse che varca le Colonne d'Ercole e, innamorato d'Itaca, traccia la rotta del futuro, sicuro della musica dentro di lui ad aspettarlo in un dove senza tempo. Nella Foresta è il dispiegarsi di un canto, una danza di parole e suoni che ha il sapore della pietra e del vento. ""Dopo Note al margine"""" (effigie, 2012), Fabio Turchetti, viaggiatore-musicista cremonese, presenta il """"diario di bordo"""" di alcuni viaggi. 53 quadri in movimento: sfondi geografici e storici carichi di emozioni che risuonano in altrettanti brani musicali; appunti per guidarci nel leggere la """"profondità di campo"""" di composizioni quasi mai accompagnate dalle parole durante i concerti: live è solo musica."" -
Alex e la voce del fiume
Sulle rive del Po accade un fatto eccezionale. Il grande fiume confida ad Alex, un ragazzino di dieci anni, che la sua vita è in pericolo: i veleni lo stanno uccidendo e ha urgente bisogno di aiuto. Come fermare la banda di avvelenatori che getta nelle acque del fiume sostanze tossiche e i predoni della sabbia che ne saccheggiano i fondali? Alex insieme a tre suoi amici decide di ascoltare l'appello disperato del Po. Con il fiume che guiderà i loro passi, vivranno un'incredibile avventura tra colpi di scena e momenti di paura travolgenti. Una storia che avvicina i bambini al rispetto della natura e ai temi ambientali. All'interno: una cartina del corso del Po, giochi, approfondimenti, disegni da colorare, leggende e un glossario sui termini relativi al fiume. Età di lettura: da 10 anni. -
Il cancello non cigola più ed altri racconti di semplice follia
Un giorno in treno un tale seduto di fronte a me se ne uscì con una frase sorprendente: ""Tutti gli uomini nascono pazzi, alcuni lo restano. Io ci sono rimasto a metà: sono in me per metà del mese e fuori di me per l'altra metà."""" Quello strano incontro mi fece riflettere molto e spronò ad indagare sulla follia e le sue manifestazioni più semplici ed innocue. E così sono nati questi racconti. Trattano casi di alterazioni della logica comune che si riflettono in comportamenti non pericolosi, a volte in un vero squilibrio mentale, ma più spesso in modeste fissazioni o feticismi che connotano i protagonisti delle storie tutt'al più come tipi originali ed eccentrici."" -
Il filo di Arianna. La misteriosa morte di Arianna Zardi, Torricella del Pizzo 2001
Il 2 ottobre 2001, sul fondo di una chiusa tra i comuni di Motta Baluffi e Torricella del Pizzo lungo l'argine maestro del Po, viene rinvenuto il corpo senza vita di Arianna Zardi, una venticinquenne di Casalmaggiore. Testimonianze contrastanti e l'assenza di un movente inducono gli inquirenti a chiudere il caso come una caduta accidentale o suicidio. La famiglia non ci sta e, in particolare, la sorella Sara legata ad Arianna da un filo invisibile. Cinque anni dopo, la vicenda viene riesaminata e sugli slip della vittima si trova un DNA sconosciuto, non compatibile con quelli controllati tra i presunti indagati. È la firma del suo assassino? Il caso rimane aperto. -
Badante diabolica. Le tre vittime di Teresa Ravani, Cremona 1922
Tra i mesi di maggio e giugno del 1929, viene processata a Cremona la badante Teresa Ravani, accusata dell'omicidio di tre donne. Le prove sono schiaccianti, ma in sua difesa scendono in campo i principi del Foro locale, che riescono grazie a una straordinaria abilità e competenza a farla dichiarare innocente, convincendo la Corte della incapacità d'intendere e volere della donna. Il coinvolgimento dei grandi avvocati difensori è frutto della caparbia volontà di una seconda badante, Teresina Rottoli, già fidanzata con un sindacalista rivoluzionario, Alfredo Turotti, seguace di Filippo Corridoni, entrambi interventisti alla vigilia della prima guerra mondiale e volontari caduti in battaglia. In fin dei conti Teresina è il demiurgo in gonnella che dimostra come la forza del potere e l'intrigo possano prevalere nei confronti di ogni altra supposta logica. -
Cioccolata all'arsenico. L'inspiegabile avvelenamento di Adelmo De Luca, Caltelverde, 1995
Cosa si cela dietro la misteriosa morte di Adelmo De Luca, l'imprenditore di Castelverde, avvelenato da una cioccolata all'arsenico? A cosa hanno portato dieci anni d'indagine della magistratura su un caso che ha occupato per giorni le pagine dei maggiori quotidiani nazionali? Omicidio premeditato, come ancora oggi sostengono i familiari, o suicidio. L'intera storia è ripercorsa nei minimi particolari, anche attraverso l'esclusiva testimonianza del Procuratore capo della Repubblica che per primo ha indagato su quella morte sospetta. Le vicende personali dell'imprenditore si in-trecciano con quelle di affaristi senza scrupoli. Un'inquietante ragnatela di rapporti che getta una luce sinistra sull'intero caso. Una lettera anonima dimenticata e i molti testimoni sentiti sono gli elementi che alimentano il giallo della cioccolata all'arsenico. Adelmo De Luca, vittima di se stesso o di una brutale vendetta? -
Il decollato di Annicco. L'accoltellamento di Francesco Achilli. Annicco 1895
Una recente statistica, comunicata alla trasmissione televisiva Super Quark, afferma che alla fine del 1800 i delitti in Italia erano, ogni anno, il doppio degli attuali, nonostante la popolazione fosse quasi la metà di adesso. In questa collana, quindi, non poteva mancare un caso irrisolto avvenuto la vigilia di Natale del 1895 ad un personaggio particolare e bizzarro, omonimo e lontano parente di uno storico presidente della società editrice del giornale La Provincia: Francesco Achilli. La peculiarità del protagonista, uomo dai molti affari, nonché dongiovanni impenitente, ha reso difficoltoso trovare il movente del suo assassinio e, di conseguenza, l'esecutore materiale. La vicenda si svolge ad Annicco, paese teatro di altri casi analoghi e controversi. -
Il ponte della morte. L'atroce fine di Marco Euli, Calvatone 1990
Un agghiacciante delitto consumato nelle campagne cremonesi. Le indagini. I sospetti. La disperata lotta contro il tempo per scovare le belve umane che hanno torturato, ucciso e scaraventato in acqua il corpo del giovane Marco, dopo averlo accoltellato per settanta volte. Era il venerdì di Pasqua di ventitre anni fa. Un caso proprio quel giorno? La sua morte è ancora avvolta nel mistero. A ricordarla una lapide posta sulla sommità di un ponte. Il ponte della morte. Un nome, una circostanza, un sospetto e la verità potrebbe riaffiorare. Qualcuno sta già frugando nella memoria. Potrebbero essere gli assassini. Quelli della porta accanto. -
La Macuna. L'oscura vicenda di Teresa Spotti. Vescovato 1968
Nella notte tra venerdì 1° e sabato 2 novembre 1968, in una piccola corte di via Cairoli (Co' del Muliin ) a Vescovato, Teresa Spotti vedova Ferrari, titolare del baretìin del cìnema, cade dalle scale di casa sua. Dopo cinque giorni di agonia, muore all'ospedale Maggiore di Cremona. Viene subito escluso l'incidente. Teresa Spotti, da tutti conosciuta come La Macuna, è una figura di rottura nel panorama vescovatino: benestante, ancora piacente nonostante l'età avanzata, indipendente e volitiva, è una donna che, trascinata dai venti della contestazione, rifiuta le vecchie regole della società rurale. Chi può aver avuto interesse ad ucciderla? C'è chi parla di vendetta d'amore, chi di invidie, ma non è da escludere un tentativo di furto andato male. La vicina di casa, quella notte, sente una discussione concitata e vede una figura che si allontana dall'abitazione. I dubbi e i sospetti inquinano la tranquilla realtà di Vescovato. -
L' ombra di Maccastorna
Dopo seicento anni dall'eccidio della famiglia Cavalcabò per mano di Cabrino Fondulo, a due passi dal castello di Maccastorna, un giovane Procuratore della Repubblica indaga su un fatto criminoso, le cui ricerche portano alla luce vicende e personaggi collegati al delitto del XV secolo. Il romanzo pur rimanendo fedele a luoghi e personaggi storici, ha risvolti di carattere onirico-visionario che si sposano con una narrazione pregna di suspence. Senza scomodare Sigmund Freud, è risaputo che nella mente umana c'è un meccanismo che, in determinate occasioni, secondo la sensibilità soggettiva, rimuove i pensieri alla ricerca del passato. Sarà l'ombra che grava su Maccastorna a materializzarsi, per una vendetta postuma, calandosi nelle sembianze di un interprete del nostro tempo. -
Movenze Pitto-Materiche (2003-2014). Ediz. illustrata
Bruno Zaffanella ha dedicato la vita alla produzione artistica e continua con immutata passione la sua attività. Ha realizzato opere, e relative mostre, dedicate al ritratto, al corpo, al paesaggio, dalla fine degli anni '90. Nell'ultimo decennio qualcosa è cambiato, portandolo ad un ripensamento complessivo dei metodi e della matericità della sua arte. La sua produzione artistica è diventata più complessa, più introversa, frutto di contaminazioni materiche, linguistiche, temporali. Nel catalogo troviamo opere raccolte volutamente e fermamente in modo autonomo rispetto alla vastissima produzione di Zaffanella, che testimoniano la profondità della ricerca artistica, per nulla scontata e superficiale, legata alle tematiche e problematiche attuali. -
I girasoli di Château de Berne
A Bianca, la giovane donna protagonista di questa storia, viene diagnosticata una grave malattia. La sua vita subisce una brusca svolta, ma lei non si abbatte, prende il male per le corna e cerca una nuovo modo per affrontare la quotidianità. Qualche tempo dopo l'avvicina un signore anziano che, tra l'altro, la invita a visitare la mostra del pittore americano Edward Hopper in corso a Palazzo Reale a Milano. Sembra un consiglio casuale, ma invece si rivelerà determinante per il futuro di Bianca. Milano, una ridente località della Provenza ed infine New York la porteranno, attraverso una particolare caccia al tesoro, seguendo i petali del girasole, a conoscere la sua vera identità. -
... E quel suon che nell'anima se sente. Omaggio a Giovanni Vailati (1815-1890)
Biografia di Giovanni Vailati (1815-1890) detto per gloria il cieco di Crema o il Paganini del mandolino, in occasione del bicentenario della nascita del musicista. Vailati rimasto cieco fin dalla prima infanzia si dedica, da autodidatta, al mandolino. Approfondisce lo studio della musica con diversi maestri diventando uno dei più sensibili esecutori, tanto da saper trasportare sul proprio strumento qualsiasi composizione che gli venisse proposta. Comincia a guadagnarsi da vivere suonando nei caffè di Crema e in poco tempo approda in vari teatri della Penisola, fino ad esibirsi sui più importanti palcoscenici d'Europa. Nonostante la cecità riesce a comporre anche alcune melodie. É stato in contatto con i più grandi personaggi di quel periodo: Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, Charles Gounod, Victor Hugo, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini. -
Binari divaganti
Quanto tempo sprecato nell'attesa ogni giorno. Quanti minuti passati ad attendere un poi. Attesa e ancora attesa che si accumula nelle giornate a interrompere il ritmo frenetico che ci accompagna. Stop! Perché ogni attesa dev'essere un gettare qualcosa? Perché ogni momento di stasi deve essere senza significato? I Binari Divaganti ci conducono a godere e vivere questo tempo sospeso, mai sprecato. I pensieri fluiscono come flutti di una corrente e scorrono intensi o lievi, impetuosi o placidi nei nostri occhi. Si vive quell'istante sospeso tra un atto e l'altro e gli si dona vita. -
Ritorno a Pieve
L'autore dopo quarantaquattro anni vissuti a Milano, sede lavorativa, e sul lago di Garda, residenza post lavorativa, torna al paese, con i pensieri, dove ha trascorso i 18 anni più affascinanti e spensierati della propria vita (1954-1972 ). I ricordi sono riapparsi per rivivere e raccontare quell'umile e laboriosa comunità rurale della Bassa Pianura Padana, quel modo di vivere e di essere, lontano anni luce dal mondo attuale. -
Le radici nell'anima
Scorrendo la vita e le vicissitudini di Guido Rampi (classe 1926) scopriamo le radici della terra contadina, fatta di sacrifici, privazioni, sofferenza, ma stracolme di dignità, solidarietà e onestà. Il duro lavoro nei campi e nelle stalle, la tragedia della guerra (1940-45), la lotta partigiana, il riscatto post-bellico dei lavoratori raccontano 40 anni di Storia che non si trova sui libri di scuola. -
L' uomo dalle ciglia intrecciate
In un paese siciliano due ragazzi si amano, si parlano e fanno progetti per il futuro. Alla vigilia del matrimonio, per un tragico incidente il ragazzo è costretto a nascondersi, ma non basta per sottrarsi alla Giustizia, e allora, dopo un'ultima canzone d'addio cantata nella notte all'amata, decide di espatriare. L'amore per la sua bella Virginia però, negli anni, continua a bruciargli nel cuore. All'estero, solo, senza un amico né un'altra donna, sopravvive tra i ricordi e i rimpianti di quanto avrebbe potuto essere e non si è realizzato. Anche Virginia non l'ha dimenticato, troppo forte il legame che li univa. Anche lei vive nel ricordo dell'amore spezzato dal destino e di quella Voce 'e notte, l'ultima canzone che l'innamorato le ha lasciato come estremo saluto. Dopo anni l'uomo ritorna al paese, vuole rivedere Virginia e donarle il suo amore intatto. Ma come fare a recuperare il tempo perduto e riunirsi per sempre? -
La trappola delle sfere. Antonio Stradivari raccontato dal suo gatto. Vol. 1
Antonio Stradivari raccontato dal suo gatto è una trilogia destinata ad un vasto pubblico, nella quale Analisa Casali, già autrice affermata di racconti per le scuole, ricostruisce in chiave brillante, ma con un tocco di mistero e di avventura, quella che avrebbe potuto essere la vita del più famoso liutaio, seguito da un immaginario ed arguto felino che vive insieme a lui i delicati momenti della vita e della sua missione, nella Cremona della fine del '600. Quando Antonio esce dall'orfanotrofio dei padri Somaschi, trova lavoro sul fiume, seguito dal suo fedele amico a quattro zampe. Poco dopo viene coinvolto in un intrigo in cui innocue sfere costruite per segnare il tempo, vengono usate per scopi malvagi incombenti sulla città. Questa avventura lo porta a conoscere, quasi per caso, il liutaio Niccolò Amati e a scontrarsi con il proprio destino: non diventerà un musicista come ha sempre sognato. La sua vera passione e l'indiscutibile talento vanno in un'unica direzione: costruire violini, mentre l'inseparabile micio dorme adagiato su milioni di trucioli. Età di lettura: da 8 anni. -
Il bosco degli alberi musicali. Antonio Stradivari raccontato dal suo gatto. Vol. 2
Antonio Stradivari è ormai un apprendista di Nicolò Amati e il suo inseparabile gatto Colosso è tutto felice. Amati decide che è giunto il momento per Antonio di fare un balzo in avanti nel suo apprendistato: deve imparare a conoscere i legni, così lo porta a Predazzo, in Val di Fiemme, per visitare il bosco di Paneveggio e imparare a riconoscere i famosi abeti di risonanza. A Predazzo inaspettatamente riscontrano un'atmosfera lugubre e tesa, gli abitanti sono perseguitati dal malocchio: una serie di sciagure perseguita la valle, si parla di streghe, si parla del maligno... Antonio, Colosso e Margherita, la nipote di Amati dovranno cercare di chiarire il mistero. Antonio, intanto è attanagliato dai dubbi circa la sua professione: ci sono tensioni con Nicolò Amati e il ragazzo non è più così sicuro che fare il liutaio sia la sua strada tanto che viene attratto dalla professione di intagliatore di statuine che vede così ben avviata in Val di Fiemme. Tutto però si risolverà per il meglio, per buona pace della liuteria cremonese: Antonio deciderà una volta per tutte che la professione del liutaio è il suo destino. Età di lettura: da 8 anni.