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Il poema onirico. Boccaccio e Chaucer
Nel corso del XIV secolo, sogno e visione perdono il carattere di simbolo del sacro per legarsi progressivamente alla finzione dell'opera letteraria, diventando narrazione e nascondendo sub velamine significati nuovi, da scoprirsi mediante gli strumenti non solo dell'onirocritica classica ma anche dell'esegesi letteraria. Con sapiente e divertito uso della parola, Boccaccio e Chaucer sfruttano le potenzialità del genere onirico e visionario, dando vita a meravigliosi viaggi allegorici che pongono al centro dell'azione il personaggio del poeta pellegrino, quale figura itinerante tra gli archetipi della cultura occidentale, in una rilettura laica e mondana del poema sacro dantesco e sulla base di una continua contaminazione di modelli appartenenti alla tradizione letteraria, al patrimonio intellettuale e alla cultura artistico-figurativa cui si ancora l'immaginario di tutta un'epoca. -
Io, il mistero della selva e il mio coraggio
Diviso in due parti, il racconto è scandito in singoli capitoletti o momenti, dalla struttura agevole e lineare, che permettono al lettore di seguire le avventure del protagonista, dalla casa dei nonni alla selva, tra elfi e troll, forze del bene e forze del male, amuleti, magiche armature... fino all'epilogo-lieto fine, che ricompone l'equilibrio e ribadisce l'esemplarità dell'avventura del protagonista. E pronunciata è la sua carica metaforica, che va a incontrare l'immaginario dei giovani: attraverso le avventure del protagonista è possibile misurare la propria forza, i propri valori e acquisire un modello comportamentale ispirato a valori e virtù che possono aiutare la crescita: la selva, fuor di metafora, è la vita, topos tradizionale, ma rivitalizzato dalla fantasia del giovane scrittore, nella quale si misura sì il valore del protagonista, ma soprattutto quello dello scrittore e dei suoi lettori. Dalla Prefazione di Rosa Giulio (Università degli Studi di Salerno). -
La sabbia del tempo. Ancora d'Annunzio
Giorgio Bárberi Squarotti scandaglia in profondità l'opera dannunziana nei suoi molteplici aspetti e nella sua volontà di esaurimento e sperimentazione della tradizione - dalla metrica, ai temi, allo stile, alle citazioni, alle riprese intertestuali più o meno note -, per offrirla al lettore nella sua globalità, nel suo disegno complessivo, nel suo valore eminentemente letterario e poetico, a testimonianza, se mai ve ne fosse bisogno, di una visione critica unica, lucida e appassionata, interessata da sempre soprattutto, e al di là di tutto, alle ""invenzioni"""" e alle """"avventure"""" degli autori e della letteratura."" -
Il falso e il vero verde. «Le ore» (1960-1964)
"La rubrica Il falso e il vero verde, che Quasimodo tenne sul settimanale d'area socialista 'Le Ore' dal 1960 al 1964, presenta numerose sfaccettature tematiche, assai indicative della psicologia, della cultura, dell'ideologia politica, dell'inesausta tensione morale e della connessa, innovativa poetica dell'autore. E ciò, a conferma, se ce ne fosse bisogno, della rilevanza che possono assumere - e assumono spesso, di fatto - gli scritti giornalistici dei grandi scrittori sul piano propriamente documentario e conoscitivo. Né la cosa sorprende, ove si consideri che la collaborazione del poeta siciliano a """"Le Ore"""", copre il periodo immediatamente successivo alla """"laurea"""" del Nobel, particolarmente denso, per lui, di attività, di volizioni, d'entusiasmo comunicativo, d'impegni, di conferme, di polemiche, ma altresì pregno, per gli italiani (e non solo), di fermentanti problematiche generali. È, ad ogni modo, segnato da incisivi tratti di organicità, nonostante la dispersione cui soggiace, di norma, l'attività giornalistica, il quadro che gli articoli quasimodiani - spesso fulminanti asterischi - pubblicati su 'Le Ore' disegnano"""". (dalla Prefazione di Giuseppe Rando)." -
«Non sono venuto a portare la pace ma la spada». Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, cinquant'anni dopo in Basilicata
Il volume a cura di Maura Locantore raccoglie saggi e interventi di insigni studiosi, critici, giornalisti, testimoni che si interrogano sulla genesi, sulla realizzazione e sull'accoglienza nelle sale cinematografiche del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, e dibattono sul film, in modo originale e appassionato, non senza pregevoli rilievi di carattere scientifico, a cinquanta anni dalla prima proiezione. L'opera filmica pasoliniana, come opera d'arte, viene esplorata mettendo a fuoco alcuni nodi teorici e concettuali, nonché approfondendo i rapporti del cinema con le altre forme espressive contigue, illustrando inoltre la posizione dell'autore sia rispetto alle ideologie dominanti e al momento storico nel quale il film viene girato, sia la sua attenzione ai luoghi, alla scelta attoriale, delle maestranze e dei collaboratori. La lingua e la letteratura, il rapporto fra sacro e religione, la pittura e la musica, l'antropologia e il pensiero politico, la storia e la memoria, i metodi e le tecniche sono solo alcuni dei temi che emblematicamente confluiscono in un volume, che illumina criticamente sull'oggi, omologato e consumista, grazie al Vangelo pasoliniano. -
Alberto Moravia e «La ciociara». Storia, letteratura, cinema. Atti del 3° Convegno internazionale (Fondi, 10 maggio 2013)
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale ""Alberto Moravia e La ciociara. Letteratura. Storia. Cinema. III"""", giunto alla sua terza edizione e svoltosi a Fondi (Latina) il 10 maggio 2013. Due anni di lavoro sono occorsi al curatore, Angelo Fàvaro, per organizzare e rendere disponibili gli interventi e i saggi scientifici, che confermano con attenzione e originali percorsi critici, corredati da documenti inediti o poco conosciuti, la vitalità di un romanzo e di un film, entrati ormai nell'immaginario letterario e cinematografico italiano, europeo, e sulla scena culturale di tutti quei paesi nei quali l'opera è stata tradotta e il film è giunto nelle sale. Alberto Moravia e i suoi testi sono al centro dell'indagine di studiosi e critici italiani e stranieri, che, riconfermando il valore e l'attualità della sua scrittura, a partire dal suo romanzo """"sulla guerra"""", giungono a ripercorrere le fasi salienti della sua produzione letteraria e di intellettuale, vivacizzando e stimolando un dialogo che come quello autorizzato da ogni classico, non si interrompe."" -
Un anno speciale. Il cinquantesimo anniversario di Sabaudia
Chi sale attraverso i sentieri del Parco, fino al Picco di Circe o, più agevolmente, raggiunge in automobile il piazzale delle ""Crocette"""", sul promontorio, da più punti lungo la strada, vede aprirsi negli spazi tra gli alberi uno spettacolo di rara bellezza. Una straordinaria composizione di variegati tesori della natura: il mare azzurro, le spiagge dorate, l'arcuata striscia verde delle dune, le plaghe blu dei laghi costieri, l'estesa foresta verde cupo... Luoghi ricchi di una storia millenaria. Le famiglie patrizie in età repubblicana e successivamente l'imperatore Domiziano, affascinati da tanta meraviglia, venivano a recuperare le loro energie intellettuali e fisiche nelle residenze create sulle sponde del lago. Duemila anni dopo, terminata la grande opera di bonificazione della palude pontina, a poche centinaia di metri dalla riva orientale del lago, il 15 aprile 1934 fu inaugurata Sabaudia, la città considerata dagli urbanisti di tutto il mondo uno degli esempi più rappresentativi della cultura architettonica e urbanistica del Novecento."" -
Le virtuose adunanze. La cultura accademica tra XVI e XVIII secolo
"Dunque Accademia come crocevia di esperienze, distanti, eterogenee, difficilmente cumulabili e talvolta contraddittorie, ma derivanti, tutte, dalla medesima tendenza associativa e finalità culturale. Quali siano le ragioni, i modi e le costanti di questo atteggiamento e in che modo si siano stratificate a tal punto da costituire un referenziale paradigma accademico ed ancora quale sia, in questo sistema collettivo, il ruolo dell'intellettuale è argomento comune ai vari studi di settore che, attraverso piani d'analisi differenti, hanno proposto, ciascuno distinte soluzioni interpretative. A queste si possono aggiungere le più recenti conoscenze scientifiche e prospettive di indagine illustrate durante le dense giornate del convegno, approdate a convincenti esiti critici e interpretativi.""""" -
«Per guisa d'orizzonte che rischiari». Florilegio degli scritti
Il florilegio degli scritti di Alberto Granese, in occasione dei 750 anni dalla nascita, da un omaggio a Dante: dal Paradiso (XIV 69) è tratto un luminoso e illuminante verso del titolo, ""Per guisa d'orizzonte che rischiari"""". Segue un gruppo omogeneo di tre lavori, dall'autore definito il suo """"asse"""" civile, su Giannone, nel contesto storico culturale del contradditorio rapporto tra intellettuale riformatore e despota illuminato, Vico, di cui dà una lettura """"diversa"""" e in chiave dialettica, Pagano, """"costruttore"""" dello stato repubblicano e insieme promotore del fallimento della rivoluzione napoletana del 1799. Subito dopo, Alvaro e Quasimodo rispecchiano, per gli argomenti svolti, i suoi interessi di ricerca, rispettivamente, sul Potere e sul Tragico, mentre la Medea, da Euripide a Lars von Trier, e il romanzo-film di Moravia-Godard riflettono i suoi amori per il teatro e per il cinema. Infine, altri due omaggi: a Pasolini, per i 40 anni dalla sua tragica morte, e a Debenedetti, con cui si è laureato, da sempre considerato il suo """"maestro"""" di critica letteraria."" -
L' incredibile mondo di Laura
Età di lettura: da 6 anni. -
L' altra prigionia. Dino Casanovi: memorie dai POW camp inglesi
"Una storia italiana appassionante"""", come quelle dei tanti soldati prigionieri nei POW camp inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale, vicende che hanno attraversato tre quarti di secolo senza quasi lasciare traccia, dimenticate o volutamente ignorate. Le memorie e le emozioni di Dino Casanovi sono una testimonianza diretta di quegli eventi, un racconto individuale che cerca di dare un volto umano alla guerra e alle sue conseguenze, con il desiderio di affidare al tempo le voci dei ragazzi di allora, oggi flebili o zittite dall'inesorabile trascorrere degli anni." -
L' alambicco e la bambina
È un borgo piccolo ma è il regno delle grappe. Per arrivare ad Aratrice, in Maremma, si entra nel bosco. Come d'incanto, dalla facciata di un antico casale, si spalancano le porte della distilleria Nannoni. È qui che Priscilla Occhipinti, fin da bambina incuriosita dal fascino degli alambicchi, ha imparato i segreti del mestiere dal suo maestro Gioacchino. Per poi diventare una imprenditrice di successo, una donna maestro distillatore conosciuta in tutto il mondo. -
Come tra le foglie il vento
Proseguono ""le avventure"""" del giovane Rudy, che, dopo """"Leggero ma non troppo"""", riesce a cogliere in """"Come tra le foglie il vento"""" il passaggio dagli anni '70 agli '80; diviso tra l'Abruzzo, sua terra d'origine e la Toscana insperato estremo approdo lavorativo. Fedele alla prima esperienza lo stile letterario risultante dall'alternanza di più generi e contenuti, non potendosi mai escludere """"sorprese"""" e uscite dialettali ad effetto. Colpisce la lucidità, il coraggio, la passione, la candida """"spregiudicatezza"""" di un'anima ancora fresca e giovanile, nonostante il carico degli anni e di situazioni scarsamente favorevoli sulla persona."" -
È più libero uno schiavo
"... Che dirti sul caso, sul destino... non siamo sempre consapevolmente responsabili delle nostre azioni, anzi, il nostro agire è una componente biologica scritta nel patrimonio genetico di ognuno di noi, dunque...""""" -
Un caso irrisolto
"Un caso irrisolto"""" è il secondo giallo di Patrizia Licata dopo """"La donna nella vasca"""". L'inseparabile coppia di investigatori della Polizia, Cosmo e Maglio, si trova di fronte a un delitto che apre piste infinite, tra un bar dai loschi affari, una bisca blindata e pasticche spacciate di fronte ai licei. Cosmo finirà invischiato in un'amicizia che rischia di metterlo nei guai, ma è sempre Penelope la rossa ad ammaliarlo seguendolo a ogni passo e scardinando la sua calma sorniona. Uno spasso per Maglio, finché non si infila a sua volta in una pericolosa avventura che può mandare a monte le indagini. I personaggi si mescolano e la soluzione si allontana: chi è la vittima e chi l'assassino? Un caso irrisolto è un giallo e al tempo stesso un'opera di narrativa compiuta, un'immersione nelle pieghe di un sotterraneo mondo di delinquenza e uno spaccato di vita di persone vere.""""" -
Il tesoro di Giada
Età di lettura: da 7 anni. -
Via Larga
Il racconto onirico ci trasporta in una Firenze di oltre centocinquanta anni addietro. In una città ancora governata dai Lorena ma che di lì a poco assisterà al sorgere della nuova Italia, non la tanto agognata repubblica di sapore mazziniano ma la monarchia sabauda. È un viaggio attraverso il mondo degli artisti, dei pittori fiorentini che nel loro ""covo"""" del Caffè Michelangiolo, in via Larga (l'attuale via Cavour), daranno vita alla nuova e rivoluzionaria avanguardia artistica, quella dei """"Macchiaioli"""". È un'alternanza di pennelli e colori, di pensieri ed azioni politiche e sociali, con protagonisti quei giovani di metà Ottocento, nomi divenuti meritatamente famosi, scolpiti nella storia dell'arte."" -
Mare di conchiglia
“Dagli album dei ricordi spunta fuori quella foto che mi fa tanto ridere. Con tenerezza. Avrò avuto quattro anni e sto impettita a guardare il mare, sugli scogli di Punta Secca. Ai piedi due zoccoli enormi per me, che bello da bimbe infilarsi le scarpe della mamma. Ho il viso imbronciato e il corpo proteso verso il blu, in attesa. Esistono convinzioni che ci appartengono senza conoscerne l’origine. Non sapevo quando avrei trovato l’amore. Sapevo, però, che sarei stata Penelope.” (L'autrice) -
I meravigliosi racconti di Adelina
Dodici racconti gotici per ragazzi, scritti da un'autrice dei primi del Novecento, morta giovane. A un secolo di distanza lo spirito di una donna, Adelina, torna e parla a una scrittrice, che ogni giorno passeggia di fronte a quella che un tempo fu la sua dimora. Le narra la trama di tutti i suoi racconti: tragiche storie di bambini e di ragazzi morti prematuramente e trasformati anche loro in fantasmi. A fare da scenario il mare, di fronte a quell'antica casa, in Maremma, nella terra d'origine della scrittrice che ha il compito di far conoscere finalmente queste meravigliose storie. Età di lettura: da 10 anni. -
Il treno degli appuntamenti. Racconti di mare
Poco spazio alla letteratura e molto ai fatti, vicende vissute e narrate con il linguaggio crudo di un uomo degli abissi. Leggendole, si sente il profumo del mare, del vento, delle burrasche e delle bonacce e, tra le righe, quello dolceamaro di Eros e Thanatos. Fatti ed episodi apparentemente distanti tra loro, ma spesso collegati da un ?lo comune: quello di come e quando dovevano accadere.