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La casa della mimosa
La storia di una famiglia nella cornice di un luogo ristretto dal nome buffo, Maluè, di sapore africano e dove gli affetti si mantengono inalterati a dispetto delle avversità della vita. -
Che incanto questi canti
Campagna e città, realtà e sogno, le sagre e le feste contadine, e tanti personaggi, tutti veri o somiglianti ai veri, che l'autrice segue con sguardo attento e affettuoso in momenti della loro vita che meglio ne svelano il carattere, la personalità, la filosofia di vita. -
Il palazzo del diavolo
Può un essere umano arrivare a compiere delitti tanto terribili, a torturare donne e uomini senza provare un briciolo di pietà? Una famiglia mefistofelica, individui oscuri, riti satanici e una lunga, perversa teoria di morti si celano tra le stanze buie e remote del Palazzo del Diavolo. Don Natale Colonnino de Cazzador, brillante commissario di Polizia giunto all'età della pensione, sceglie di trascorrere la sua maturità in una tranquilla cittadina dell'Italia meridionale per dedicarsi al suo passatempo preferito: studiare vizi e virtù degli esseri umani. Mai e poi mai si sarebbe aspettato di incontrare sul proprio cammino crimini tanto efferati e crudeli. -
Aspettando la badante
Scorci di vita moderna, quotidiana, attorno a Lorenzo, protagonista ironico e spassionato: la famiglia, il volontariato con gli anziani, l'ospedale, l'esser nonno... Un libro sull'amicizia, l'altruismo, la socialità, un inno alla voglia di esistere e all'importanza dei rapporti umani. -
La scritta sul muro di casa
Fantasiosi racconti all'insegna del mistero, anche se spesso quel che è inspiegabile è solo frutto dell'immaginazione. Si sa, ""è difficile distinguere fra l'immaginazione e la cosiddetta realtà""""."" -
Tra contos e cuentos. Ditzos, e modos de narrere, cantzoneddas e anninnias, pregadorias e attitos, mutos, cantos antigos e naratias, artes e traballos
Nel volume sono stati raccolti ordinati e commentati oltre 500 proverbi, circa 4000 tra modi di dire, locuzioni avverbiali ed espressioni idiomatiche, e poi centinaia di preghiere, di ninne nanne, di filastrocche, di attitos e mutos scritti nella variante tonarese del sardo. Testi che rappresentano una documentazione straordinaria sull'evoluzione delle varianti della lingua sarda che si collocano tra il logudorese ed il campidanese. Inoltre, vi sono decine di racconti, contos de fogile e paristorias, scritti da vari autori che attingono alla tradizione favolistica locale, ma che prendono anche spunto dalla realtà perché la lingua sarda non può e non deve essere avulsa dall'attualità. Sono stati poi inseriti nella pubblicazione i racconti dello stesso autore e di alcuni artigiani o ex artigiani, di contadini, di pastori, di tessitrici ed altri che parlano di mestieri e professioni (artes e traballos) cancellati da un progresso che tende globalizzare anche i saperi materiali. Ed anche questi racconti, che sono soprattutto una testimonianza di carattere antropologico, sono stati scritti in lingua sarda tonarese. Da questa appassionata raccolta viene fuori una sorta di lungo racconto che è quasi la storia di una comunità rurale che lentamente subisce la trasformazione dettata dal progresso; ed è soprattutto una narrazione dei sacrifici della gente che vive in queste montagne, del suo rapporto con la terra e, se vogliamo, anche della condizione femminile in genere. -
Boe Muliake il re templare
L'autore ci propone un romanzo storico ambientato nella Sardegna dell'XI e XII secolo, l'epoca delle crociate e dei cavalieri templari. Nella ricostruzione storica si intrecciano storie al confine del sogno e della fantasia (Musca Macedda, La bella Samira, La perla di Tunisi), esseri fantastici e leggende della tradizione sarda (Jana - una bellissima fata che rinuncia all'immortalità per seguire l'uomo di cui si è innamorata -, Panas, il mitico Jolao, Boe Muliake che semina il terrore nelle strade di Torres nelle notti senza luna). Il racconto storico diventa avventura quando l'autore descrive il cammino delle carovane che, da un caravanserraglio all'altro, portano la seta, le spezie e l'incenso dalla Cina, dall'India e dall'Arabia. -
Racconti del più e del meno
"Questi trentaquattro racconti sono stati scritti nell'arco di vent'anni, a partire dagli inizi degli anni Ottanta, e sono la prosecuzione di una poetica e di una stilistica che Conte ha perseguito da sempre, sia come scrittore che come artista figurativo. Ogni """"situazione"""" ha la sua ambientazione che ospita un racconto, di volta in volta nuovo, ma di volta in volta confermativo di una stessa condizione rivelatrice dell'irrealtà del reale. Ragion per cui i personaggi sono personaggi di natura irreale, proprio perché fatti della stessa sostanza emblematica e linguistica di cui sono intessute le situazioni, le ambientazioni e le azioni, delle quali esse sono funzioni di narrazione."""" (Dalla nota di Cesare Milanese)" -
Il giardino urbano
Abbandonate le ""epifanie domestiche"""" della prima raccolta, con """"Il giardino urbano"""" Fabio Ciriachi esce di casa e si guarda intorno con attenzione. Non gli sfuggono, così, le radici degli alberi che premono sotto l'asfalto come """"varici di vecchia città"""", le antenne paraboliche che """"guardano tutte dalla stessa parte / concavi girasoli dell'ascolto"""", sente il coro delle cicale sui platani di una grande strada e il vento che """"parla palme e parla pini"""" nel giardino di un ospedale, si rivolge alle palme di una piazza per affermarne la bellezza e guarda perplesso i frutti maturi marcire sul marciapiede."" -
Leggende indiane del Canada
Trenta racconti della tradizione orale indiana raccolti da Margaret Bemister agli inizi del secolo scorso. In queste leggende gli elementi fantastici si mescolano a narrazioni realistiche, in cui elementi, personaggi e situazioni rappresentano un particolare ambiente umano e geografico, un modo diverso di vedere e percepire la realtà. I protagonisti più straordinari di queste leggende sono gli animali che parlano e agiscono da veri esseri umani, come nel racconto del favoloso matrimonio tra una lumaca che si trasforma in uomo e la sua sposa castoro. -
La forza dell'amore. Poesie per bambini
Età di lettura: da 6 anni. -
Il teatro di Salvatore Di Giacomo. Strategie drammaturgiche nell'opera teatrale di Salvatore Di Giacomo
Prefazione di francesco Di Vaio. -
Quasi con gli occhi spalancati. L'arazzo di nostra Signora
La poesia di Péguy è una poesia che cammina. E il cammino nella Beauce, le cui tappe la poesia segna come un diario, è un cammino con un peso enorme ma non greve, dove dunque quel che conta non sono né i rimorsi né gli scrupoli, ma la strada. Come un camminatore quando ammira la mèta alla quale è vòlto il cuore, anche Peguy conosceva una lena che sopraggiunge strana, un passo dimentico del peso e del male, un andare, ancora andare. -
Cinetivù. Santarcangelo-Roma '35-'99
Questo volume raccoglie conversazioni, interviste e testimonianze di Teresa Franchini, Paolo Carlini, Flavio Nicolini, Gianni Fucci, Tonino Guerra e Rina Macrelli e fa luce su quel periodo particolarissimo che ha visto Santarcangelo di Romagna, negli anni cinquanta, divenire un importante crocevia cinematografico... oltre agli indigeni citati, tutti di Santarcangelo, vi si incontrano Petri e Casadio, ci capita spesso Zavattini, ci viene regolarmente Antonioni. -
Il mare dei pesci d'argento
Una fiaba originale ed inedita di Marco Campana in cui l’Autore usa testo e disegno integrandoli l’uno nell’altro come unico linguaggio. Il risultato è quasi ''magico'' per la semplicità e l’efficacia del lavoro che rendono il libro apprezzabile non solo dal pubblico dei bambini, ai quali è principalmente rivolto. -
L' invornita (due novelle)
«Questi due racconti di Benedetto Benedetti sono due tranches de vie ricavate dalla rappresentazione di un mondo fra il contadino e il preindustriale che ha qualcosa di mitico, pur essendo assolutamente reale, storico… Ciò che colpisce in questi due racconti è soprattutto l’atmosfera notturna. Grava sulle cose e sui viventi un buio che annera tutto, salvo rompersi, qua e là, in brevi squarci di luce: un acetilene, le luci della miniera, il lume di un caffeuccio, luogo di transito per chi comincia a lavorare prima dell’alba. In questa mezza tenebra i viventi hanno una presenza spettrale e tuttavia molto concreta. Specie le donne.» Manlio Cancogni -
La stella della semplicità. Conversazione con Mario Luzi
I testi di due conversazioni fra Fabio Grimaldi e il poeta Mario Luzi avvenute la prima nel luglio del 1991 e la seconda, dopo quasi un decennio, nel gennaio 2000, toccano i punti focali del fare poesia e del ruolo del poeta. Soprattutto nel secondo colloquio Luzi risponde in maniera concisa, lapidaria, forse per obbedire, silenziosamente, ad un nuovo insegnamento: riacquistare semplicità. -
La conca del tempio. Ezra Pound e Sigismondo Malatesta
Questa pubblicazione contiene gli atti dell’appassionante convegno tenutosirna Montefiore Conca il 16 giugno 2001 al quale Ugo Amati e Simona Rinciarirnhanno saputo dare, nel nome dell’intrigante binomio Pound-SigismondornMalatesta, la forma di un’affascinante ''traversata artistica''.rnRaccoglie i contributi di: Gillo Dorfles; Luca Cesari; Piero Sanavio; SimonarnRinciari; Mary de Rachewiltz; Ugo Amati e Moreno Neri. -
Cronache malatestiane del terzo millennio
«Bisogna capire che in quel pezzaccio di terra tra i colli e il mare che va pressappoco da Santarcangelo a Cattolica e ha come centro Rimini, accadono cose che non succedono in nessuna altra parte della Romagna. Perché lì non vivono romagnoli bensì Malatestiani, gente che ha un suo rapporto particolare con l’universo mondo.rnCon questo spirito ironico e sagace le “Cronache malatestiane” di Bonizzato dipingono pregi e virtù delle nostre terre e dei loro particolari abitanti.»rnGlauco Cosmi -
Canzoniere
«In questi anni ""a riposo"""" sono tornata al parlar materno, cioè all’inglese, ma sfogliando l’ultima agenda del passato millennio, trovo diversi scampoli in italiano e penso ne verrebbe fuori una specie di Canzoniere che ricondurrebbe alla mia prima plaquette del 1963: 12 poesie con 12 incisioni di Silvano Scheiwiller, per ambedue un esordio. […] Il Canzoniere non sarebbe inteso espressamente per lui, ma per la Poesia che legava due generazioni, due famiglie e due lingue, l’inglese e l’italiano.» Mary de Rachewiltz""