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Senza sapere dove. I patriarchi
"In questo volume i testi prendono spunto da cinque veglie intitolate ad alcune delle grandi figure della storia della salvezza: sono i tre patriarchi Abramo, Giacobbe e Giuseppe, a cui si aggiungono Mosè e Giosuè. Tutti e cinque questi personaggi vengono sorpresi e accompagnati da Giovanna nei momenti in cui l'esperienza della notte, nel corso dell'esistenza umana, li chiama alla fede nella presenza di Dio e nella sua pedagogia d'amore. Gli interventi di Giovanna sono il frutto della sua diretta esperienza di preghiera, maturata attraverso la familiarità con la sacra scrittura e con le vicende di coloro che Dio ha scelto per rivelare se stesso fino alla pienezza dei tempi, fino all'incarnazione del figlio suo, Gesù Cristo. Avviene così che, mentre la parola di Dio volge in preghiera la vita umana, è la stessa vita che diventa parola, in ascolto di Dio e per la crescita nel corso della conversazione tra viandanti sulle strade del mondo - come siamo tutti noi - di notte in notte e di fede in fede"""" (Pino Stancari)" -
Questo pindarico carme etc. etc.
"Questo pindarico carme di Enzo Ferraro si presenta come un intrigo di fili colorati che hanno intrecci diversi, apparentemente confusi, percorsi sotterranei improvvise riemersioni, ma è solo il rovescio! Appena si riesce a girare il tessuto, ecco apparire lo splendido arazzo con i colori diversi e smaglianti al loro posto a comporre un disegno di armonica profonda bellezza, una sinfonia di elementi che si presterebbe ad essere accompagnata dalla musica (come ogni oratorio che si rispetti) è fatta per essere letta ad alta voce o, meglio ancora, recitata per apprezzarne tutta la variegata, ironica, profonda, ma scoppiettante bellezza."""" (Luigina Guarasci)" -
Diario dalla quarantena
Una vecchia scrittrice avanti negli anni e con il pensiero sulla vita. La splendida luna delle sere dell'otto e nove di aprile: leniscono le notizie giornaliere sulle tantissime morti. Un giovane uomo, legge l'Espresso di qualche mese prima su una terrazza. La camorra, il suo insinuarsi, appena le povertà verranno fuori. Un fugace rapporto madre-figlia destinato a non risolversi. I vecchi che sgranano gli occhi increduli. Le morti di Bergamo, le morti italiane. Taranto che vede finalmente il suo cielo terso. Milano a non darsi pace. Napoli, l'Italia ferita, il Paese che vuole rialzarsi. Il borgo immerso in un silenzio diverso e nuovo. Sono solo alcune delle brevissime storie riportate in un libro di rara contemporaneità. -
Il gabbiano inattuale. Poesie 1982-1985
"Occorre leggere questo poemetto nel quale si vuole narrare la conclusione di un periodo storico “nel quale la polvere sulle erbe si separava lasciando la cenere sulle creature” come un gioco speculare passato, presente, con proiezioni sul futuro, e in questo contesto le figure scompaiono e ricompaiono come in una sorta di sequenza musiva. La narrazione si svolge fra presente storico, imperfetto e passato remoto in modo da ottenere una descrizione in un risultato epico aperto a possibili punti fermi: ciò che avviene, ciò che potrebbe avvenire e ciò che fa parte, infine, del sottotesto, onde evitare una lettura ondivaga. Il divenire e l’essere in anni nei quali molto fu messo in gioco perché la storia del “secolo breve” si avverasse e molto fu irrimediabilmente perduto, ma non la speranza affidata a chi mosse la penna oltre la ceduità delle cronache nella dimensione utopica del comune divenire"""". Dalla prefazione di Franco Manescalchi" -
La Resistenza dimenticata. Vite di partigiani taurianovesi
"Il mio solo scopo è quello di fare emergere dal ricordo figure di giovani meridionali cresciuti nella mia terra, colma di miseria, di violenza e di emarginazione. Questi giovani, con il loro esempio e il loro sacrificio hanno saputo regalarci il bene più grande, la libertà. Salvatore """"Bibi"""" Carrozza, Giuseppe Surace, insieme agli antifascisti Alfonso Zagami, Bruno Polifroni, Salvatore Fazzolari, Giulio Petrilli e al martire Cipriano Scarfò aiutano a superare l'immagine distorta che vede il Mezzogiorno come interamente conservatore e filofascista. Il recupero di queste microstorie dimostra come la guerra di Liberazione fu un valore """"italiano"""" nel suo significato più inclusivo.""""" -
Binario 16
"Ho provato a immaginare la vita come un binario, immagine piuttosto scontata, ma capace di ispirare veloce comprensione; il binario è, infatti, il luogo fisico di un percorso facilmente assimilabile alla vita, un tragitto che prevede fermate e scambi, ma anche unico, stretto e direzionato verso una meta. Nella singolarità dell'esperienza di un binario, si inserisce un tempo, il mentre del viaggio, le occasioni dell'incontro con l'altro, opportunità di crescita per la conoscenza comprensiva dell' essere umano. In questa realtà dell'incontro, talvolta inconsapevolmente, si sperimenta la possibilità di maturare un'apertura verso l'esterno, in modo che il tu diventa riflesso dell'io, a volte con riluttanza, altre con intesa e complicità, certamente in una reciproca comunicazione di aliti e soffi di vita. Credo che in questa reciprocità vi sia l'opportunità di pensare e ripensare il proprio percorso, alla luce di una illuminante condivisione, in modo che l'esperienza personale, spesso chiusa in un faticoso e sofferente silenzio, acquisti la luce della condivisione e si riconosca nell'altro"""". (Maria Virginia Basile)" -
La carezza del gabbiano
Il tempo presente e quello passato si intrecciano svelando la psicologia complessa di Elisa, ex cantante affermata. Personalità fragile, alla ricerca di punti di riferimento in grado di risollevarle l’animo tormentato, Elisa trova una via d’uscita in un amore quasi impossibile da accettare, vietato dalle regole morali. Figlia di genitori indifferenti, nipote di una zia che l’ha allevata con dedizione, moglie di un marito attento ma non sempre presente nella sua quotidianità, la protagonista si barcamena tra due realtà esistenziali nelle quali i suoi stati d’animo sono in costante opposizione: sta bene in un luogo, si sente oppressa nell’altro. La storia disegna percorsi inediti ma anche orme su cui procedere: è difficile fare la scelta giusta. -
Nuda povertà
«Senza porselo come obiettivo scoperto, come sanno fare i poeti, l'autrice con ferma dolcezza e voce autentica parla al nostro cuore, in virtù di una sensibilità che sa parlare alle fibre più profonde. Senza sottovalutare che ""le ferite dei combattenti/ bruciano di più/ nell'atrio destro del cuore/ e un groppo in gola/ affolla di lacrime liberanti"""".» (Enzo Ferraro, direttore di collana)"" -
Ornitottero
Loise è della stirpe dei samurai. Sempre in giro con la sua daga che è la parola, ora vellutata, ora insolente, ora tremenda, ora irritosa/irritante. Parole (ecco il samurai!) sempre brandite con lealtà, amore, pietas, tragico fulgore. Sette poesie, in questo esordio poetico, con il ""sette"""" non voluto e studiato, ma che però qualcosa nell'oscurità dell'essere pure significherà."" -
La ninna nanna in Calabria e nel comprensorio di Amantea
Il canto popolare è stato molto importante nella vita affettiva di ogni uomo, perché legato ai tempi dell'esistenza umana e ai ""vari riti di passaggio"""", nelle sue diverse forme poetiche, tra cui appunto la ninna nanna, in italiano e specialmente in dialetto. Da qui il nostro tentativo di far rivivere lo spirito antico senza alcuna tentazione nostalgica, per rendere il presente (e anche il futuro) un tempo di curiosità, di non banalità, di ricerca, di maggiore consapevolezza di sé e del mondo."" -
La farfalla e l'ultimo diaframma
Il volume consente di cogliere a tutto tondo la qualità del lavoro poetico di Flavio Giacomantonio, che ci regala una poesia densa e composita, ""naturale"""" per un uomo di cultura che da decenni si incontra/scontra on i grandi testi della letteratura inglese, di cui è profondo conoscitore, tanto da aver maturato la lodevole esigenza di offrire ai lettori splendide traduzioni. In varie composizioni si """"sente"""" questa magistrale frequentazione che è alla base della sua poesia di ragione e riflessione, concettualmente assai pregnante."" -
...E l'alba verrà. I profeti
Il profeta è colui che interpreta gli eventi e le cose, interpreta il Disegno di Dio sul mondo. È l'uomo del passato e del presente, insieme, portavoce di Dio e coscienza del popolo. A partire da ciò, è colui che riesce a scoprire, nonostante tutto e dentro tutto, la promessa di un futuro ancora e sempre radicato nella Promessa di Dio. Come tale è l'uomo del discernimento, della speranza, ma soprattutto è l'uomo della Parola, della solitudine, del conflitto. L'uomo di quella consolazione che la Parola stessa fa, poi, nascere in cuore. -
Un giornale studentesco cattolico tra post-Concilio e '68. Estratto da «Eccellenza, distruggete Diapason! Un periodico studentesco nella stagione ribelle»
Questo testo costituisce la parte introduttiva del volume ""Eccellenza, distruggete Diapason! Un periodico studentesco nella stagione ribelle"""" a cura di Piero Piersante (ilfilorosso, 2018). Scritto sul filo della memoria e fondato su una vasta bibliografia, il saggio segue il percorso del giornale, pubblicato a Cosenza da un gruppo di studenti cattolici del quale faceva parte l'Autore. Vi sono descritti gli intrecci fra la vita della giovane redazione e la """"grande storia"""" di quegli anni con la quale essa si cimentava pur in una piccola città di provincia. Grande attenzione è dedicata alle vicende ecclesiali dell'epoca sulle quali vengono forniti interessanti spunti di conoscenza e riflessioni, con particolare riferimento al retroterra culturale del Concilio Vaticano II e al tormentato rapporto tra Chiesa e modernità nel secolo scorso."" -
Back to Diana
La Gran Bretagna è ormai da tempo sotto gli effetti della brexit, opprimenti come la grigia calura dell'estate del 2022. Anche Janine non se la passa bene. Il marito l'ha lasciata, la figlia è un'arrogante insoddisfatta. Finché nello squallido call center in cui lavora organizzano una gita a Parigi. Un pullman di donne di mezza età che andrà a commuoversi sul ponte de l'Alma per l'anniversario di morte di lady Diana. Nella capitale francese Janine è subito travolta dal fascino di una città sempre sognata. L'incontro con un originale gentleman inglese apre una diversa prospettiva sul mondo. Janine è risucchiata in un gorgo d'affanni e rivelazioni, tra una vecchia boulangerie, il retro del Ritz e una Fiat 127. Fino a una rivelatrice tazza di caffè. -
Io venivo dal sud e sapevo
ilfilorosso nasce come volontà di comunicazione, di creare relazione, di favorire incontri, di intercettare bisogni di cammini comuni, di ponti da costruire. Il premio dedicato a Francesco Graziano non vuole essere una passerella di poeti e scrittori più o meno laureati, ma spazio di incontri, fili gettati fra territori diversi ma con un fondo comune, aperture di sentieri nuovi da percorrere insieme, fondando amicizie consolidate nel segno di un uguale sentire che diventa impegno condiviso. Questo volume raccoglie i testi dei vincitori dell'VIII edizione del premio dedicato a Francesco Graziano per la sezione narrativa breve. (Mariateresa Aiello, Maria Grazia Alia, Lella Buzzacchi, Marialuigia Campolongo, Giulia Cappello, Pierpaolo Cetera, Stefania Chiaselotti, Umberto Di Pietro, Rosa Naccarato, Bruno Nadalin, Loredana Nigri, Gennaro Puritano, Emilio Tarditi, Amelia Valentini, Luciana Vasile, Natale Vulcano) -
Il vuoto e il pieno tra dipendenza e solitudine. Vol. 2
"I racconti presentati sono legati da un filo rosso di desiderio e di fuoco che veicola pensieri e riflessioni sul mondo dei giovani, sui loro sogni e sulla loro capacità di vivere il mondo e il loro tempo. Storie misteriose di un tempo d'utopia, sospese tra coraggio e protesta, di essenziale nudità e di sguardi disincantati, sul dramma di esistenze doloranti e mortificate dalla solitudine. Storie quotidiane uniche, esistenze scarnificate dalla solitudine e dalla dipendenza dalle sostanze, dalle tecnologie, dall'amore malato, dal sesso, ma sempre attraversate dalla luce della speranza. Frammenti di vita raccontati con la delicatezza e la forza degli adolescenti che scandagliano l'opacità della vita e mostrano la lotta per affrontare il dolore di esistenze sballate, bruciate dalla dipendenza."""" (Vera Segreti)" -
Faro per chi rischia il naufragio
ilfilorosso nasce come volontà di comunicazione, di creare relazione, di favorire incontri, di intercettare bisogni di cammini comuni, di ponti da costruire. Il premio dedicato a Francesco Graziano non vuole essere una passerella di poeti e scrittori più o meno laureati, ma spazio di incontri, fili gettati fra territori diversi ma con un fondo comune, aperture di sentieri nuovi da percorrere insieme, fondando amicizie consolidate nel segno di un uguale sentire che diventa impegno condiviso. Questo volume raccoglie i testi dei vincitori dell'VIII edizione del premio dedicato a Francesco Graziano. (Alberto Accorsi, Lidia Apa, Vincenzo, Bacchi Mellini, Armando Bettozzi, Mariagina Bonciani, Marco Brunatti, Lella Buzzacchi, Barbara Cerquetti, Giuseppina De Iacovo, Marco De Paola, Fulvia Diotti, Fiore Francesco, Giovanni Franco, Sara Fruci, Antonio Galizia, Salvatore Gazzara, Angelo Greco, Bruno Greco, Giuseppe Leonetti, Lucia Longo, Simone Mandarini, Giorgio Mattei, Antonella Monaco, Flavio Nimpo, Francesco Palermo, Stefano Peressini, Vincenzo Pizzarotti, Fiorella Raffaelli, Alessandro Ramberti, Licia Aresco Sciuto, Gianni Terminiello,Simonetta Vignoli, Massimo Zona, Paola Zugna) -
Gesù profeta di laicità
Il Dio dal volto umano testimoniato dal Gesù della storia non è solo il Padre misericordioso di tutte le sue creature; è anche il Dio delle Scritture che volle stabilire un suo privilegiato rapporto con l'uomo, ""creato a sua immagine e somiglianza"""": raziocinante, cosciente e libero. Ma tali attributi non costituiscono forse quei valori da cui l'albero della laicità, con le sue radici, sugge la sua linfa vitale? Quell'Assoluto della Spiritualità che chiamiamo Dio, qualora esistesse, non sarebbe identificabile anche come Assoluto della laicità?"" -
Nel rigo vuoto
Nelle sue ""visitazioni notturne"""", Marchese non solo avverte la tensione di quella poetica dolorante ma si è spinto a guardare nello specchio della perdita e a penetrare nel vortice dell'anima del poeta con un """"io dialogante"""", che s'interroga e s'incammina verso un nuovo """"sentire"""", verso una nuova conoscenza, con lo sguardo disincantato sul sentiero del domani che verrà. Un canto e dialogo nel silenzio della notte che mostra le piaghe di una sofferenza lacerata e solitaria, che sollecita e vibra nell'animo di Marchese, spesso obliata ma mai dimenticata. Uno scavo profondo della parola sfibrata e densa di Calogero, che smuove l'opacità delle nostre parole mondane e formali, e si trasforma in vento di tempesta, in urlo acuto di dolore, foriero di nuove aperture e conoscenze."" -
Caldarroste
"Leggendo le liriche Caldarroste di Alberto Accorsi vengono alla mente subito due cose: una riguarda la relazione con altri poeti, l'altra riguarda la struttura delle liriche. Per quanto riguarda la relazione con altri poeti viene in mente la linea milanese che va da Giancarlo Majorino, a Raboni, a Pagliarani, a Milo de Angelis. Insomma la cosiddetta """"linea lombarda"""". Per quanto riguarda la struttura, per la brevità delle composizioni si potrebbe pensare agli haiku. Ma la poesia di Accorsi va ben oltre. Queste liriche richiedono la complicità e l'impegno del lettore, ma il lettore ne sarà ripagato e potrà godersi la musicalità, riflettere sui contenuti, apprezzare una poesia che è veramente di valore"""". Andrea Cabassi"