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La verità
Tu non lo conosci. Ma lui sa tutto di ternrn«La risposta tedesca alla Ragazza del treno» - Allegriarnrn«Il romanzo di Melanie Raabe unisce suspense e raffinata capacità di introspezione psicologica» - Für SiernrnPhilip Petersen, brillante uomo d'affari, è scomparso da sette anni senza lasciare traccia durante un viaggio di lavoro in Sudamerica. Da allora la moglie Sarah vive sola prendendosi cura del loro bambino. Fino a quando, improvvisamente, viene annunciato il ritorno di Philip, lasciato libero dopo essere rimasto per sette anni nelle mani di una banda di rapitori. La notizia diventa un caso mediatico. Sarah è frastornata, non sa cosa aspettarsi, ma di sicuro non immagina che l'uomo che le si presenterà davanti dopo essere sceso dall'aereo non sia il marito. Eppure è così. È un estraneo, ne è certa, un estraneo che sostiene di essere Philip... Sarah è sconvolta, nessuno le crede, e lei ha il terrore di perdere tutto: suo figlio, la sua casa, la sua vita... -
Come una farfalla
La storia d’amore travolgente fra due anime che combattono i fantasmi del passato e del presente per ritrovarsirn""Lui non si muove, non respira neppure mentre gli dipingono tutto il viso con l'indice, lasciandogli una pennellata invisibile color desiderio.""""rnrnIn un bosco romantico ai margini della città, Tori ha appena ricevuto un anello di fidanzamento quando viene aggredita da un uomo che tenta di derubarla e violentarla dopo aver messo fuori combattimento il compagno. Uno sconosciuto mette in fuga l’aggressore, ma non riesce a evitare che lei venga gravemente ferita. Tori fatica a riprendersi dal trauma e durante la convalescenza scopre che il fidanzato la tradisce. Decisa a cambiare drasticamente vita e fare affidamento solo su stessa, si trasferisce in un'altra città dove incontra un misterioso vicino dai nostalgici occhi azzurri, Jude, di cui diventa amica. La sincerità del loro rapporto porta con sé l’inevitabile attrazione e l’intesa che nasce fra i due non fa altro che accrescere il reciproco desiderio. Jude cerca in tutti i modi di allontanarla da sé, ma l’alchimia di questo legame è speciale e va oltre l’umana comprensione: è la forza di un sentimento che ha il potere di riscrivere la storia di due persone destinate ad amarsi e a cambiare il proprio passato per poter vivere il futuro insieme."" -
La dama di Barcellona
Dall'autore del Segreto di Gaudí, un romanzo ambientato in una Barcellona misteriosa. rnUn monastero nel cuore di Barcellona. Un macabro ritrovamento. Una maledizione su una città prigioniera delle sue mura.rn«Un avvincente noir storico, ambientato dentro le mura di una Barcellona ottocentesca, con personaggi ben caratterizzati che coinvolgeranno il lettore in un'avventura da brividi.» - La Vanguardiarn""In quel momento provò la sensazione familiare che qualsiasi cosa stesse per accadere fosse già accaduta un'infinità di volte nel passato, e sarebbe accaduta ancora un'infinità di volte nel futuro, perché qualsiasi cosa fosse accaduta in quella sua città di fantasmi e simulacri era condannata ad accadere di nuovo all'infinito, ancora e ancora, senza tregua né variazione, fino alla fine dei tempi.""""rnrnrn1854, Barcellona. Una città soffocata dalla paura e da un’incombente epidemia di colera è il palcoscenico di una serie di morti misteriose. Quando il cadavere di una fanciulla viene ritrovato in fondo al pozzo di un monastero, da tempo immemore al centro di oscure leggende, il terrore non può che fomentare l’immaginazione popolare. Octavio Reigosa, ispettore del Corpo di vigilanza, sarà chiamato a indagare sui crimini che sconvolgono la città e sugli assurdi miracoli che l’anziano vescovo Riera si ostina a leggere come altrettanti segni dei tempi. Non solo: cosa si nasconde dietro l’estrema segretezza della clinica psichiatrica Neothermas, diretta dal dottor Carrera? A dipanare questo folle intrico di sacro e profano interverrà Andreu Palafox, giovane chirurgo con un passato torbido, affiancato dalla conturbante scrittrice Teresa Urbach e dalla sua ingegnosa e giovane governante. Ma, soprattutto, Palafox ha un dono, o forse una maledizione: «abitare il tempo sacro»…rnDopo Il segreto di Gaudí, Daniel Sánchez Pardos fa di nuovo centro con un romanzo avvincente ambientato nelle atmosfere cupe e misteriose di una Barcellona inedita."" -
40 libri per 40 emozioni. Un viaggio nella vita interiore
Un bellissimo viaggio nel mondo delle emozioni e delle sensazioni, attraverso le parole di grandi scrittori e poeti raccolte e commentate da un grande esperto dell'animo umano.rnrn«La vita interiore è quel flusso incessante di pensieri, di immagini, di ricordi, di progetti, di stati emotivi e di sensazioni fisiche, che si creano e si disfano in continuazione dentro di noi. A volte è soltanto un vago rumore di sottofondo nella nostra vita, simile a un mormorio discreto che, per chi lo sa ascoltare, può anche diventare fonte di insegnamenti e di arricchimenti per comprendere e guidare la nostra esistenza. In questo libro vorrei invitarvi a prestare un'attenzione tranquilla e costante alla vostra vita interiore, a questo vostro modo di essere come siete e di attraversare il mondo. Nella società di oggi impregnata di materialismo e di apparenze, questo percorso diventa essenziale e fecondo: per il nostro equilibrio emotivo, la nostra creatività, le nostra empatia e la nostra libertà.» -
Il filo di Auschwitz
Dall'oscurità di Auschwitz allo splendore dell'alta moda a Parigi: la straordinaria storia di un ragazzo ribelle.rn«Un destino più grande della vita, raccontato da una penna magistrale. Un romanzo superbo» - Ellern«Rileggere con occhi nuovi la tragedia dell'Olocausto: ecco cosa è riuscita a fare Véronique Mougin» - La Viern«Véronique Mougin riesce a raccontare una storia di Olocausto con un'eleganza e un'ironia che ricordano Benigni di La vita è bella» - Femme actuellern«Il mondo è esploso, ma non sono solo. E tornerò a vivere, ricucendo il mio passato»rnTomas Kiss, quattordicenne scapestrato, è la disperazione del padre perché si rifiuta di studiare nonché di impararne il mestiere di sarto. Ma, nella cittadina ungherese dove vive, nel 1944 per la comunità ebraica i problemi sono ormai altri. Dalle progressive restrizioni delle libertà personali si passa ai rastrellamenti e la famiglia di Tomas finisce, come le altre, ad Auschwitz. Qui Tomas perde subito di vista i suoi famigliari tranne il padre con cui combatte una lotta per la sopravvivenza quotidiana che, paradossalmente, lo porterà, per salvarsi, ad avvicinarsi proprio al mestiere paterno imparando a cucire le divise degli ufficiali e rappezzare quelle dei prigionieri. Sopravvivono entrambi, ma il Tomas che esce fra mille peripezie dal campo di concentramento è drasticamente cambiato: è – precocemente – un adulto disincantato e duro. Insieme al padre tenta di tornare nel paese di origine, dove però tutto è cambiato, compresi i confini, ed emigra definitivamente a Parigi dove, grazie all’aiuto di una variegatissima comunità ebraica, dolente ma con una grande voglia di ricominciare a vivere, troverà infine la sua strada. Nel ""Filo di Auschwitz"""" Véronique Mougin racconta con penna magistrale la storia di un ragazzo, feroce e fragile come tutti gli adolescenti, un Tom Sawyer ungherese e ribelle che non è «solo» una vittima, non è un eletto, non è un simbolo, bensì una persona di quelle che si devono ricostruire dopo essere state all'inferno."" -
Il cervello trova la strada
Come si sviluppa il senso dell'orientamento e perché in alcuni è più forte che in altri.Il mondo fisico è infinitamente complesso, eppur la maggior parte di noi riesce a orientarsi. Camminiamo lungo strade sconosciute, mantenendo il senso della direzione, prendiamo delle scorciatoie su sentieri che non abbiamo mai percorso e ricordiamo per molti anni luoghi che abbiamo visto una volta sola: sono tutti fatti notevoli. In Il cervello trova la strada Michael Bond spiega come è possibile: in che modo il nostro cervello elabora le «mappe cognitive» che ci permettono di orientarci anche in luoghi sconosciuti; in che modo ci poniamo nello spazio e come la nostra visione del mondo esterno influenza la nostra psiche e i nostri comportamenti. La concezione dello spazio fisico è un elemento cruciale nella nostra evoluzione: la capacità di muoversi su lunghe distanze in età preistorica ha dato all'Homo sapiens un vantaggio sul resto degli ominidi. I bambini sono istintivamente degli esploratori e appena incominciano a muoversi acquisiscono una comprensione dello spazio. E ciononostante, oggi pochi di noi fanno buon uso delle facoltà ereditate dai nostri avi peripatetici. E la maggior parte di noi non capisce cosa stiamo perdendo. -
La casa sempreverde. Trasforma i tuoi spazi con le piante
Le piante da interni sono belle, migliorano la vostra casa e il vostro benessere. Trasformate la vostra casa in uno splendido giardino!rn«Le bellissime fotografie di lussureggianti spazi verdi sono la dimostrazione più esaustiva delle idee di Jen Stearns: chiunque abbia sempre desiderato avere delle piante in casa temendo però di non essere capace di accudirle si sentirà incoraggiato e finalmente pronto» - Publishers Weeklyrn«Il libro perfetto per tutti i ""giardinieri indoor"""" di ogni livello e ambizione». - Seattle MetrnrnRicco di splendide immagini, La casa sempre verde è il libro giusto per ispirarvi creare un giardino in casa vostra. Che siate alla ricerca di un sempreverde per il soggiorno, che aspiriate a progettare e creare un terrarium o a disporre in modo artistico una serie di piante aeree, La casa sempreverde è lo strumento che fa per voi. Ed è un bellissimo oggetto da sfogliare per trovare idee sempre nuove e anche per rilassarvi. Nella Casa sempreverde troverete: le nozioni base per avvicinarvi alla scelta e alla cura delle piante da appartamento; una guida su decide di piante da interni con tutte le loro caratteristiche; una serie di progetti divertenti e suggestivi per realizzare terrarium, composizioni di piante aeree, marimo e piccoli giardini acquatici, kokedama, felci e piante commestibili; elementi di design, per armonizzare le piante alla vostra casa... o la vostra casa alle piante che amate"" -
Dread Inna Inglan. Identità, musica e lotte politiche della controcultura Black British (1948-1981)
Tra la metà degli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta, il Regno Unito viene attraversato da un fermento che, raccogliendo il ribellismo della gioventù afrodiscendente nata o cresciuta nei ghetti della regina, riusciva a rinnovare il patrimonio culturale e musicale caraibico sollecitando la necessità di nuove mobilitazioni politiche. Nasce così la controcultura Black British: un fenomeno di rara potenza di cui Dread Inna Inglan rappresenta uno dei pochi tentavi di rigorosa ricostruzione storica. Prendendo le mosse dalle origini del potere nero in Gran Bretagna, Fantazzini dà voce alle prime generazioni - raccontate dal calypso - per spingersi nel cuore del mondo Black British, dove a pulsare sono le sonorità reggae e in cui, a concretizzarsi in pratiche di resistenza antirazzista mentre il conflitto tra comunità nera e istituzioni tocca il suo apice, sono i sound system e la dub poetry. Parole, quelle che finiscpo nell'arsenale Black British, in grado di «volare come una farfalla e pungere come un'ape». Colonna sonora destinata a travalicare i confini della sua genesi per imporsi ovunque come inno di liberazione collettiva. Introduzione di Flavio Frezza. -
La città delle donne. Sicurezza, spazio pubblico e strumentalizzazione del corpo femminile nel contesto urbano: una prospettiva di genere
Sono decenni che, a fronte del progressivo annientamento del tema dei diritti (alla salute, alla casa, allo studio...), la politica continua a puntare tutto su un discorso in cui il tema della ""sicurezza"""" è sempre al primo posto, in cui gli unici investimenti parlando di telecamere da piazzare ovunque e dove sfratti e sgomberi vengono venduti all'opinione pubblica come vere e proprie battaglie di civiltà. Nel nome del """"decoro"""", chi non ha una casa assurge velocemente allo status di nemico pubblico, i lavoratori """"colpevoli"""" di scioperare rischiano anni di galera e i migranti costretti ad affrontare un'esistenza priva di qualunque garanzia. La situazione, come dimostra la ricerca di Bianca Fusco, peggiora quando la tematica della sicurezza si intreccia con la questione di genere. Perché, in questo caso, la strumentalizzazione dei corpi femminili diventa addirittura spettacolare e la tanto sbandierata sicurezza si rivela per ciò che è: nient'altro che un dispositivo materiale utile a normalizzare le soggettività ritenute non conformi e a guadagnare al terreno del profitto gli ultimi scampoli di libertà e di agibilità collettivi ancora presenti nei contesti urbani."" -
SMV. La sindrome di Andy Capp. Lo stile maschio violento e i demoni del nostro tempo
Con un linguaggio prossimo alla strada, Valerio Marchi in SMV ridicolizza i meccanismi con cui da secoli l'ordine costituito continua ad addossare al capro espiatorio di turno quelle che, dal lavoro che manca fino all'alienazione urbana, sono sempre state precise responsabilità di una società divisa in classi.Poco istruito, povero o timoroso di diventarlo, violento in famiglia come nella società, intollerante: questo, secondo i mass media, l'identikit di chi è affetto dalla «sindrome di Andy Capp»: il depositario dello «Stile Maschio Violento» (SMV) a cui allude il titolo di questo libro. Un male che non sembra risparmiare nessuna categoria tra le tante gettate in pasto all'opinione pubblica occultando, dietro la distorsione delle più diverse appartenenze politiche, sociologiche e/o sottoculturali («ultras», «hooligans», «teddy boys», «mods», «rockers», «skinheads», «naziskin», «ravers» ma anche «anarchico», «autonomo», «tossico», «immigrato» o, in tempi di ipocrita ""correttezza"""", «abitante delle periferie» invece che «borgataro»), tutto ciò che ha a che fare con le discriminazioni legate al genere, all'età e alla diversa disponibilità economica."" -
Gianni Rodari. Vita, utopie e militanza di un maestro ribelle
In questa biografia, autentico viaggio nella vita di Gianni Rodari, Lorenzo Iervolino, con l’ausilio delle dichiarazioni di Rodari e le testimonianze di prima mano dei suoi amici e colleghi, compone un racconto corale e appassionante della straordinaria esistenza di un maestro ribelle. Un intellettuale che, piuttosto che scrittore di libri, amava definirsi un fabbricante di giocattoli.«Ogni libro per ragazzi è un libro impegnato.»Piemontese di nascita, lombardo di adozione, Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni, non è “solo” l’autore di un’opera vastissima e variegata, capace di rivoluzionare i parametri della letteratura rivolta ai più piccoli fino a restare impressa nell’immaginario collettivo di intere generazioni. Ma se libri come Favole al telefono o Grammatica della fantasia sono entrate a far parte del patrimonio culturale internazionale, lo scrittore Gianni Rodari fu pur sempre anche studente seminariale, maestro elementare, militante comunista, partigiano e giornalista e, oltre che pedagogo e poeta, anche marito e padre. -
Occhio al castello! Con lente d'ingrandimento
Brandisci l'arma, mio prode scudiero! Impugna la lente, ed errando tra le selvagge pagine contro i ribaldi copriti di gloria! Davanti a te si svolge un cavalleresco cerca-e-trova, una caccia al tesoro con oltre 200 cose da scovare.rnrnTorna al Medioevo, tra mazze e speroni, stendardi e gualdrappe, menestrelli e paggi, nobildonne e signori. Imparerai il mestiere delle armi, magia e medicina non avranno per te più misteri: bada però a non finire nelle segrete umide e buie di un maniero! Dopo il successo di «Occhio ai pirati», ecco il secondo album cerca-e-trova del duetto David Long & Harry Bloom, con la sua lente d'ingrandimento inserita nella copertina. Età di lettura: da 7 anni. -
La casa nel cuore. Ediz. a colori
«Perché è così speciale la casa in cui viviamo?» è la domanda che si pongono Mamma gatta e il suo micetto. Tra giochi, pisolini, spuntini e coccole, capiranno che è tra le pareti di casa che batte il cuore della famiglia. I tenerissimi libri di Emma Dodd sono dedicati all'universo di emozioni che anima il rapporto fra genitori e piccoli, fatto di amore, gioco e complicità. Età di lettura: da 1 anno. -
Ideali dell'Oriente. Lo spirito dell'arte giapponese
"L'Asia è una. L'Himalaya separa, accentuandone i tratti distintivi, due potenti civiltà - la cinese del comunismo confuciano e l'indiana dell'individualismo vedico. Nemmeno le barriere innevate possono però interrompere per un solo istante l'ampio fluire dell'amore per l'Ultimo e l'Universale, retaggio ideale che accomuna i popoli di tutta l'Asia. Spetta però al Giappone il sommo privilegio di realizzare, con particolare chiarezza, una tale unità nella complessità. La storia dell'arte giapponese diventa allora quella degli ideali asiatici, la spiaggia su cui il susseguirsi delle onde del pensiero orientale lascia la propria traccia andando a toccare la coscienza nazionale. Come la rete di diamante di Indra, in ogni suo anello l'arte riflette l'intera catena. Non esiste un momento storico in cui abbia forma definitiva. Si tratta invece di una crescita ininterrotta, che sfida il bisturi dello storico. Dissertare su una particolare fase dello sviluppo artistico significa considerare infiniti cause ed effetti, dal passato al presente. L'arte è per noi, come per ogni popolo, l'espressione più elevata e più nobile della cultura nazionale. Una storia degli ideali dell'arte giapponese è pressoché impossibile finché il mondo occidentale resta all'oscuro della mutevolezza dell'ambiente e dei correlati fenomeni sociali, in cui l'arte è incastonata come una gemma.""""" -
Fra terra e cielo. Vita di Daniele stilita
«Quando tirarono giù la ringhiera, lo trovarono con le ginocchia piegate al petto, le cosce attaccate ai talloni e ai polpacci. E dopo che il suo corpo venne disteso a forza, ci fu uno scricchiolio d’ossa sì da pensare che fosse andato in pezzi; ma una volta disteso, non mancava assolutamente nulla, anche se i piedi erano consumati dalle infezioni e mangiati dai vermi. La massa dei capelli che scendeva dal capo era divisa in dodici trecce, ciascuna delle quali lunga quattro cubiti; allo stesso modo anche la barba era divisa in due, e ciascuna treccia era lunga tre cubiti; tutto questo lo vide la maggior parte degli uomini devoti a Cristo. Lo rivestirono con una tunica di pelle, come era suo costume, e, portata una tavola, la collocarono sulla colonna ed egli fu deposto sopra di essa». -
L'eroe
«Quanto illustre ti voglio! M’accingo a formare con un libro nano un uomo gigante, e con brevi periodi immortali imprese. Creare un uomo superiore è miracolosa perfezione; e poiché costui non sarà sovrano per natura ma per le sue doti, questo è un pregio. […] Avrai qui non una ragione politica né una ragione economica, ma una ragion di stato di te medesimo, una bussola per navigare verso l’eccellenza, un’arte di essere illustre con poche regole di saggezza». -
La casa dell'incesto
Nell’aprile del 1932, facendo riferimento a La casa dell’incesto, Anaïs Nin annota nel proprio diario: «Ho scritto le prime due pagine del mio nuovo libro in uno stile surrealista. Sono influenzata da “Transition”, da Breton e da Rimbaud, che danno alla mia immaginazione l’opportunità di scorrere liberamente». Testo, in effetti, di natura audacemente sperimentale, sospeso com’è tra il romanzo e la prosa lirica, La casa dell’incesto rappresenta il felice e per molti aspetti irripetibile punto d’incontro tra i due momenti fondamentali dell’ispirazione di Anaïs Nin: da una parte, la ricerca di una totale e potente naturalezza nell’esprimere la vita e l’emozione dei sensi; dall’altra, il proposito di «procedere dal sogno per entrare nel dato sensibile», cioè di immergere l’esperienza onirica nel flusso della vita quotidiana, accostandosi così alle ricerche del gruppo surrealista. Nasce in questo modo quello che è, forse, il libro letterariamente più elaborato e intenso della Nin: un racconto allucinato, «stratosferico», caratterizzato da una prosa sontuosa e musicale, da una ragnatela sottile ma fortissima di immagini e di suoni, «la mia stagione all’inferno», come ebbe a definirlo l’autrice stessa. Con uno scritto di Gunther Stuhlmann. -
Dèi senza età. Dalla culla del mito alla terra degli Etruschi. Tra antico e contemporaneo alla scoperta del mito di Demetra, Persefone e Ade. Catalogo della mostra (Ferrara, 24 febbraio 2018-24 m...
"La mostra di Alessandro La Motta presso il Museo dell'antica città di Spina, concretizza lo spazio di un incontro fra le statuette antiche di dee e devote, rinvenute nelle tombe, e le opere moderne ad esse ispirate. Le trasfigurazioni proposte, trascolorate e rarefatte, quasi a voler manifestare lo scorrere del tempo su quegli antichi archetipi, trasmettono un vigore ancestrale, che ne rivela l'imperitura essenza. E proprio dal rispecchiamento puntuale delle moderne forme, gemmate su prototipi greci, sugli originali spineti si genera lo spazio del dialogo e si riannodano i fil di una remota radice comune."""" (Paola Desantis)" -
I want you. Reclutati per la santità
Chi dice che la santità non possa essere una faccenda per tutti? Un’esperienza alla portata di ciascuno di noi? Perché non può essere un mestiere di ogni giorno? ... tipo che ci si alza ogni giorno e si va a fare il santo? -
Perimetro del sensibile. Giuseppe Spagnulo Raffaele Quida. Ediz. illustrata
Il progetto espositivo Perimetro del sensibile desidera perlustrare due prospettive visive contemporanee, quelle di Giuseppe Spagnuolo e Raffaele Quida, promotrici di nuovi spazi e forme del sensibile. Tale perlustrazione avviene negli spazi seicenteschi della Chiesa della Madonna del Carmine (1608-1610) di Matera - inglobata nel Museo Nazionale di Matera, Palazzo Lanfranchi).