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Perché accapigliarsi si fa per dire
È il ricordo di anni stupendi trascorsi al villaggio del lago di Villagrande, un piccolo Comune del Montefeltro. Lì, per passare le serate al fresco in compagnia di amici e conoscenti della via Fellini, eravamo soliti, dopo cena, incontrarci al parlamento: una panchina in muratura che facemmo costruire sul passo, nel punto dove inizia la discesa per Soanne. Le chiacchiere per una ragione e l'altra finivano sempre per cadere sulla politica facendoci accalorare in discussioni interminabili. C'erano amici e conoscenti di sinistra, fans della destra e vecchi nostalgici del regime, una varietà di soggetti che comprendeva l'impiegato, l'artigiano, il professore, l'imprenditore, il professionista, l'operaio e anche le casalinghe, in pratica: una sintesi del pensiero politico... -
Roberto Burle Marx. Verso un moderno paesaggio tropicale
Roberto Burle Marx (São Paulo 1909 - Rio de Janeiro 1994) può essere considerato uno dei maggiori esponenti del movimento artistico brasiliano del Novecento, rappresentante di quell'architettura del paesaggio che era anche peculiare espressione di un'arte globale. I suoi progetti e le sue realizzazioni muovono da un'originale interpretazione della natura tropicale, inserendosi all'interno di una prospettiva di forte rinnovamento nella costruzione dell'architettura del giardino e di una nuova coscienza del paesaggio. Autore di oltre mille progetti nel suo paese e in diverse parti del mondo, Burle Marx mette in scena, attraverso una singolare capacità espressiva, una moderna estetica del paesaggio. Profondamente radicata nella realtà brasiliana, la sua intensa attività multidisciplinare viene indagata in queste pagine da studiosi europei e brasiliani: un itinerario che si compie tra forme, colori, tessiture del giardino e dominio paesaggistico della città, tra la scala minore di un'estetica pittoresca, associata a un impiego rigoroso delle essenze autoctone, e la grande scala di un park system teso a ridefinire la nozione stessa di spazio pubblico e l'identità urbana. Un programma ambizioso, che si estende fino a comprendere la dimensione visionaria di un progetto territoriale ideato in virtù di processi ecologici per la difesa del paesaggio e dell'ambiente. -
Architettura, paesaggio, fotografia. Studi sull'archivio di Edoardo Gellner
Architetto di fama internazionale, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, più volte al centro di polemiche e dibattiti per la forte carica innovativa delle sue opere, Edoardo Gellner (1909-2004) rappresenta una figura di primo piano nel panorama architettonico del Novecento italiano. I saggi proposti in questo volume, che nascono dai recenti lavori di ordinamento del suo archivio professionale e personale - oggi conservato presso l'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia -, analizzano tappe significative della sua intensa carriera, con particolare riferimento al rapporto con la progettazione, alle relazioni culturali e professionali, alle interazioni con la terra d'origine e con Cortina d'Ampezzo, città in cui visse e per la quale ideò numerose opere, ma al tempo stesso gettano luce sull'amore mai sopito per la fotografia, coltivato con passione, talento e rigore metodologico. Il paesaggio, la difesa dell'ambiente, l'attenzione alle peculiarità del territorio rappresentano temi di riflessione imprescindibili nell'attività dell'architetto istriano. I materiali che costituiscono il suo ricchissimo lascito documentario testimoniano la meticolosità, lo scrupolo professionale e l'attitudine alla sistematicità che hanno contraddistinto l'opera di questo grande professionista, capace di cogliere gli stimoli provenienti dalle esperienze più disparate e di trasformarli in progetti e realizzazioni unici. -
Operazioni di rigenerazione
Se ai modelli economico-sociali di paesi come la Cina, l'India e il Brasile corrispondono ""metropoli a sviluppo illimitato"""", in Europa, non essendo più applicabili principi di illimitatezza della crescita, delle risorse e del suolo disponibile, è diventato indispensabile confrontarsi con il disegno dello spazio antropizzato, non come territorio da colonizzare, ma come ri-caratterizzazione e ri-funzionalizzazione dell'esistente. Il concetto di sostenibilità si attua nel recupero di quanto può ancora essere utile: la reinvenzione per mezzo del progetto consente di risignificare, di """"fecondare e rigenerare ciò che è"""". Ne derivano nuove configurazioni del territorio e nuovi edifici restituiti ai cittadini in un processo che rappresenta una palingenesi, un creativo e fecondo atto di risignificazione. Il volume raccoglie alcune riflessioni sul tema del riuso di manufatti obsoleti e di intere parti di città e di territorio che nel tempo hanno perso la loro funzione originaria: la reintegrazione nel paesaggio antropizzato di vuoti residuali, di scarti accidentali, di aree e di edifici dismessi consente di saggiare le potenzialità di rigenerazione di un luogo, all'interno del quale le tracce del passato testimoniano la stratificazione della presenza umana e nel contempo esprimono un """"desiderio di futuro""""."" -
Dalla paglia all'abbigliamento. Ferruccio Los, la Belfe e Marostica
Il presente volume rievoca una pagina importante nella storia della comunità di Marostica lungo il Novecento, attraverso la vita e le esperienze di uno dei suoi protagonisti. In queste pagine viene ripercorso l'itinerario umano e professionale di Ferruccio Los (1904-1961), storico dirigente della ditta ""Belfe"""", negli anni d'oro dell'espansione del marchio vicentino nel mondo, ma anche uomo impegnato nelle istituzioni, come assessore del Comune di Marostica, e nella società civile, grazie ai propri molteplici interessi. Fino alla prematura scomparsa, sarà tra i promotori più lungimiranti di una fase di intenso sviluppo economico e sociale per il territorio. I contributi qui raccolti seguono le vicende di una tra le realtà imprenditoriali più innovative nel campo dell'abbigliamento all'interno del panorama veneto e nazionale: lo storico marchio """"Belfe"""", nato nel 1920 proprio a Marostica, in un piccolo laboratorio che inizialmente produce cappelli di paglia. Dopo essersi distinto per la creazione di prodotti innovativi come impermeabili per lo sci, abbigliamento da caccia e, dall'immediato dopoguerra, capi in filo di nylon, la definitiva consacrazione internazionale per il marchio di Marostica arriverà nel 1954, quando sarà targata """"Belfe"""" anche la celebre spedizione nell'Himalaya degli scalatori Compagnoni e Lacedelli."" -
Paolini Villani. La compagnia veneziana delle Indie. Cento anni di lavorazione delle droghe, delle spezie e dei coloniali tra Venezia, Mestre e Porto Marghera
Le vicende della Paolini Villani & C. rappresentano un'esemplare ricostruzione di storia d'impresa, che ci restituisce il gusto tutto italiano dell'arte di insaporire le vivande. Cento anni di attività (1892-1992) tra Venezia, Mestre e Porto Marghera, i cui protagonisti sono commercianti e imprenditori veneziani e lombardi nel campo delle spezie, delle droghe e dei coloniali. Nata a Venezia nel 1892, l'impresa si trasferisce nel 1913 a Mestre; dopo la guerra, nel 1953 si insedia definitivamente a Porto Marghera, divenendo una fabbrica all'avanguardia, dotata di un grande reparto dedicato alla lavorazione e al confezionamento del Thè Lipton, di cui fu concessionaria in Italia fino al 1978. Tra i marchi registrati: ""Droga Combinata Paolini"""", """"Lievito Paolini"""", insetticida """"Sterminio"""", """"Budino dei Dogi"""", """"Fast"""" e la famosa """"Ovocrema"""". La comunicazione diventa un filo narrante che traccia e scandisce le trasformazioni aziendali, assecondandole e anticipandole, per arrivare alle grandi campagne pubblicitarie basate su mezzi di comunicazione di massa. Un'affascinante storia per immagini che ripercorre con spettacolarità il cammino originale di un'eccellenza veneta e veneziana."" -
Un cosmo di anime. Un invito al risveglio
Un cosmo di anime porta il lettore dietro le quinte e gli fornisce la distaccata ed imparziale visione di coloro che osservano la Terra da lontano. Questo libro ci invita, al di sopra di tutto, a riconoscere cosa significa diventare esseri umani vera- mente divini, dando il nostro contributo alla realizzazione del piano cosmico per il nostro pianeta. -
Anatomia esoterica. Vol. 2
Il corpo umano è il tempio dell'anima. Parte importante del processo dello sviluppo spirituale è mettere ordine in questo tempio. Naturalmente, non si può mettere in ordine ciò che non si conosce; da qui l'importanza di questo libro, che insieme al primo volume, mette a disposizione del lettore informazioni, indispensabili per procedere sul proprio cammino spirituale. -
La dottrina del sé
Questo libro, frutto di un lungo studio e di una lunga pratica, è un tentativo di inter- pretare gli aspetti fondamentali del buddhismo e dello Zen alla luce della psicologia universalista di Carl Gustav Jung, che per tutta la vita si occupò degli stessi processi psichici che sono al centro della dottrina del Buddha. Jung riconosceva l'enorme contributo che il pensiero buddista ha da offrire all'Occidente, ma credeva anche nella possibilità e nella necessità di creare uno yoga occidentale. L'elaborazione di tale yoga è il tema principale di questo testo. -
Sciamanesimo e guarigione
In questo suo libro, Luciano Silva illustra tutte le principali tecniche di guarigione sciamanica. Chiarisce, inoltre, che lo sciamanesimo va inteso soprattutto come un percorso di crescita spirituale, seguendo il quale si può accedere ad un più espanso stato di coscienza e stabilire un sano rapporto con sé stessi, gli altri e la natura. -
Guarigione esoterica. I disturbi da stress
In quest'opera vengono trattati in modo chiaro ed approfondito i disturbi e le malattie che più facilmente colpiscono l'individuo che calca il sentiero dello sviluppo spirituale, ma anche in generale chiunque si trovi in una situazione cronica di stress. L'autore sostiene che, se da una parte è vero che lo stress può essere causa di molte patologie, è altrettanto vero che esso, se adeguatamente affrontato, può costituire un importante stimolo per la crescita spirituale. -
Il lavoro senza rappresentanza
Nel mondo dei Marchionne e del capitale finanziario, il lavoro è oggetto di innumerevoli ricatti che mirano a ridurne i diritti. Ma ormai da molti anni non dispone più di un'autonoma e libera rappresentanza politica: questo è uno degli approdi della transizione italiana, oltre che della competizione globale. DopoT89 il conflitto capitale-lavoro, lungi dall'essere stato cancellato, si manifesta in forme inedite. Il lavoro, come il capitale, è stato investito da grandi trasformazioni, ma la sinistra politica ha cessato di rappresentarlo e la globalizzazione si è rivelata un gigantesco processo di subordinazione dei lavoratori allo sfruttamento capitalistico. Di fronte al partito della proprietà e dell'impresa, a tutela dei lavoratori è rimasta parte del sindacato, e quella galassia di movimenti che mettono a nudo le contraddizioni del neo-liberismo e i processi di degrado sociale che hanno investito le nostre società. -
Il tempo delle costituzioni. Dall'Italia all'Europa
Questo volume indaga la riapertura della ""questione costituzionale"""" in Italia, dinanzi alle radicali trasformazioni del tessuto sociale e produttivo realizzate dal liberalismo all'italiana del """"ventennio berlusconiano"""". Al tempo stesso mette a fuoco la dimensione istituzionale propriamente europea, sconvolta dal crescente rilievo del """"diritto europeo dell'emergenza"""" che, con il Fiscal Compact e gli altri Trattati internazionali varati per cercare di fronteggiare la crisi dell'Eurozona, ha profondamente mutato il tradizionale """"quadro comunitario"""" (che si era cercato di rafforzare con il Trattato di Lisbona entrato in vigore nel dicembre 2009) entro il quale operavano le politiche dell'Unione. Si è determinato così anche un conflitto strisciante tra gli accordi di diritto internazionale sottoscritti dagli Stati sovrani e le istituzioni dell'Unione europea. L'obiettivo dei saggi che compongono il volume è quello di affrontare le crisi istituzionali ed economiche rivendicando spazi politici, sociali e istituzionali dove affermare inedite pratiche democratiche, nuovi diritti e politiche sociali che rispondano a criteri di giustizia ed equità, lottando contro il progressivo concentramento della ricchezza nelle mani di sempre più ristrette élites globali."" -
Diritto al lavoro. Beffa o sfida?
I fatti parlano in modo brutale: nonostante le costituzioni di molti paesi europei riconoscano un "" diritto al lavoro"""", la disoccupazione ha superato in Europa i trenta milioni di individui. Questo libro, con un'indagine insieme rigorosa e provocatoria, s'interroga sulle ragioni profonde di questa contraddizione tra i principi e la realtà. L'autore ripercorre le tappe storiche attraverso cui si è giunti a rivendicare un diritto al lavoro e analizza la natura dei mutamenti sociali che, con il Welfare di tipo keynesiano, hanno consentito un primo effettivo riconoscimento di questo diritto. Si addentra poi nell'analisi della crisi che ha investito il Welfare State facendo riesplodere la disoccupazione. Poiché al passato non si ritorna, e poiché la disoccupazione è il portato di una tendenza di lungo periodo imputabile all'applicazione della tecnologia ai processi produttivi, la vera sfida del diritto al lavoro può essere vinta, a livello europeo, solo scommettendo sulla riduzione della giornata lavorativa a parità di salario, quindi con una redistribuzione del lavoro che, rifondando lo Stato sociale, prospetti un'uscita dal modo capitalistico di produzione e di consumo."" -
Il sogno di Alice. Creatività e suoni (1976-77)
Tutto ha inizio, qui da noi, nel 1976, quando una sentenza della Corte Costituzionale mette fine al monopolio istituzionale sull'emittenza radiofonica. In una stagione segnata da un diffuso impegno politico e da una vivace creatività culturale, un gran numero di collettivi politici, aggregazioni sociali, gruppi di produzione musicale e culturale, si impossessano dell'etere, si autorganizzano, impongono nuovi gusti e nuovi linguaggi, diffondono nuove sonorità, partecipano da vicino alla vita e alle lotte dei movimenti di quegli anni. È la rivoluzione delle Radio libere che attraversa da nord a sud l'intero paese. Con un radicamento territoriale e una costante e decisiva partecipazione degli ascoltatori, impensabile ai tempi del monopolio Rai. Questo libro si propone di ricostruire, anche servendosi di rari materiali documentari e grafici, le esperienze comunicative più rilevanti che presero vita nel biennio 1976/1977. Concentrandosi più sugli aspetti di innovazione linguistica e musicale che non su quelli direttamente politici, con i quali i primi restano comunque strettamente intrecciati. -
Un decennio incostituzionale
Questo libro raccoglie gli articoli pubblicati da Massimo Villone nell'arco di dieci anni su vari giornali, e da ultimo su ""Il Manifesto"""". Dieci anni di crisi culturale e politica della sinistra, che hanno coinciso con l'indebolimento delle istituzioni democratiche e delle garanzie costituzionali. Il libro espone le contraddizioni, le scelte sbagliate e le degenerazioni che hanno via via prodotto il sostanziale dissolvimento delle organizzazioni di partito. È anche una serrata critica al renzismo, che """"rottama"""" la storia e l'identità della sinistra insieme ai valori da essa scritti nella Costituzione del 1948."" -
La città e l'accoglienza
L'accoglienza dei profughi è una delle sfide principali delle città contemporanee europee, la questione dove si gioca il destino stesso della civiltà europea: «ho un sogno», ha detto Francesco, «che l'Europa torni madre». L'Europa nasce, infatti, come spazio geoculturale della civitas e la ricchezza dell'Italia, come degli altri paesi, si fonda sul pluralismo dei municipi, veri e propri aggregati di ibridazione multiculturale, culle del cosmopolitismo. Contro il fondamentalismo e il verticismo di un unico Occidente, la storia della nascita delle prime città dimostra come siano esistiti più ""Occidenti"""" prodotti da incessanti transiti, traduzioni e narrazioni. L'ethos delle città si fondava proprio sugli incroci tra locali e stranieri che, nel corso dei loro transiti, innescavano mutamenti nelle mentalità dei """"locali"""" e nelle forme fisiche della città. La ricerca, oggi, di esperienze concrete di solidarietà non è, dunque, dolce utopia o buoni-smo da anime belle, ma il """"ritorno"""" a quella gloriosa tradizione che ha caratterizzato il contesto italiano ed europeo."" -
Città immaginate. Riuso e nuove forme dell'abitare
Minuziose e capillari operazioni del quotidiano interpretano i tanti luoghi, ormai senza vita, disseminati negli interstizi della città consolidata e nei suoi quartieri periferici, spesso senza lasciare tracce visibili. Si tratta di processi e pratiche di appropriazione e riappropriazione che trasformano gli spazi in contesti di vita. La ricerca presentata in questo volume nasce dalla determinazione di collettivi sociali (Lab!Puzzle, Dinamopress), studiosi accademici (Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Sassari, Università di Roma Tre, École Polytechnique Fédérale de Lausanne, Gran Sasso Science Institute) e artisti (LEROY S.P.Q.R'DAM) di analizzare, decifrare e far emergere i contenuti e i valori di quelle 'occasioni' che si intravedono all'orizzonte quando si è capaci di leggere le sperimentazioni presenti nei territori e le visioni di cui sono portatrici. Avvicinarsi, guardare, stabilire un primo contatto visivo, analizzare queste trasformazioni è la sfida che questo volume intende cogliere. -
Blind killer. L'Europa e la strage dei migranti
In poco più di quindici anni sono annegati nel Mediterraneo, soprattutto tra Sicilia, Tunisia e Libia, circa 30 mila migranti. Nessuno sa quanti ne siano morti nei deserti della Libia, del Marocco, dell'Algeria e del Ciad, sulla rotta cioè delle migrazioni dall'Africa subsahariana verso l'Europa. Questo è il prezzo che una percentuale non trascurabile di umanità sta pagando per il sogno di una vita migliore e per la sola sopravvivenza nell'occidente europeo. Ma negli ultimi anni l'Europa ha risposto innalzando muri o stipulando accordi con regimi. Il volume raccoglie gli editoriali pubblicati da Dal Lago su ""Il manifesto"""" negli ultimi due anni introdotti da un saggio in cui si documenta la straordinaria ipocrisia di un continente che parla a vanvera di diritti umani e multiculturalismo, e nel frattempo lascia morire decine di migliaia di esseri umani per terra e per mare."" -
Rosso digitale. L'algoritmo di Marx
La politica si è fatta comunicazione, e la comunicazione si è fatta politica. Questo è l'esito di quello che possiamo chiamare il berlusconismo, da non intendere come semplice descrizione delle alterne fortune del Cavaliere di Arcore, bensì come sintomo clamoroso del mutato rapporto tra rappresentanza e rappresentazione. La crisi del Politico, frutto della parabola discendente dei grandi partiti di massa, si manifesta in modo esplicito con l'epifania della società dell'informazione. Quest'ultima, nell'Italia degli irrisolti conflitti di interesse, vede al centro la televisione generalista commerciale, vero riferimento della e nella sfera pubblica. Una delle maggiori anomalie italiane rimane proprio la lunga inerzia della tv classica: in termini di frequenze, di risorse economiche e pure di costruzione del clima di opinione. Ma quali scenari si aprono per il futuro?