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Manuale di diritto dell'informazione e della comunicazione
Le tumultuose vicende della Rete, la sua influenza sul più tradizionale settore delle comunicazioni hanno imposto una quinta edizione del Manuale, nella consapevolezza che è impossibile inseguire gli eventi, mentre invece è necessario fornire ai tanti studenti che si formano su di esso un quadro d’insieme attendibile e sistematico proposto da specialisti della materia. I temi affrontati coprono l’intero spettro delle comunicazioni e della informazione, dai principi costituzionali al diritto d’autore, dalla stampa al commercio elettronico, dalle Autorità di garanzia alla pubblicità, dalla radiotelevisione alla privacy, dalla comunicazione istituzionale alla firma digitale, dal teatro e il cinema alla moneta elettronica.rnrnSTRUTTURArnrnIl volume è organizzato in capitoli e paragrafi, come la precedente edizione. Corredato da un indice analitico finale. -
Commentario breve al codice civile
La 14° edizione del Commentario guida verso una sicura interpretazione degli articoli del Codice Civile, grazie ai commenti autorevoli, in grado di organizzare sistematicamente e in modo sintetico la giurisprudenza più recente e il pensiero della dottrina. -
Diritto privato. Corso istituzionale
Il Corso offre agli studenti di Corsi di laurea che richiedono una formazione di base di istituzioni di diritto privato un testo quantitativamente contenuto, che tuttavia consente di capire la logica propria al diritto privato, acquisirne il linguaggio attraverso la comprensione dei concetti usati, capire lo scopo delle norme e la dinamica degli interessi regolati, dotando lo studente di una base solida con cui affrontare corsi successivi più specifici. -
L' ansia si specchia sul fondo
Questo libro parla di un'inquietudine esistenziale per ciò che si muove e perennemente ondeggia e oscilla come la superficie dell'acqua, spingendo l'uomo alla ricerca di ordine e sicurezza sia nel sistema politico sia negli enunciati filosofici. Le avventure sulle acque, i rischi di naufragio, i pericoli marini, l'affanno e la pena, nonché la nostra inadeguatezza antropologica, fanno sì che ci rivolgiamo per la nostra sopravvivenza ad artefatti simbolici, alla retorica, ai ""verba"""" più che alle """"res"""". Digressioni e deviazioni, aforismi, glosse, aneddoti, miti antichi, racconti filosofici: si compone di questo la materia cui Blumenberg attinge per riflettere intorno agli interrogativi che riguardano l'esistere dell'uomo e del mondo."" -
Le origini culturali delle nazioni
In aperto contrasto con l'ortodossia corrente, in questo nuovo originale lavoro Anthony Smith mette in discussione l'idea di nazione come prodotto della modernità. A suo giudizio i caratteri nazionali poggiano su modelli di identità risalenti al passato premoderno e riconducibili sostanzialmente a tre: il modello gerarchico, che vede nella comunità l'incarnazione di un ordine ultraterreno e che ha le sue prime espressioni in Egitto e in Mesopotamia; il modello dell'alleanza, che introduce un'idea più egualitaria di comunione tra i membri della società, sancita tipicamente nel patto tra dio e il suo popolo sul monte Sinai; il modello repubblicano, che prima in Grecia e poi a Roma si articola nella costruzione di una comunità autogovernata. Le tradizioni nazionali, dunque, non sono effimere e artificiali, magari anche manipolabili alla bisogna, ma hanno radici antiche e profonde nella cultura dei popoli. In tempi di arrembanti localismi, un'indispensabile riflessione su una componente fondamentale della nostra identità. -
Tre storie extra vaganti
Storie curiose, fuori del comune (extra vaganti, appunto), divertenti, ma tutte rigorosamente vere, quelle raccontate in questo libretto. La prima storia è ambientata nel XIV secolo e vede protagonista una potentissima consorteria di banchieri fiorentini, i Bardi. La seconda ricostruisce un singolare brutto scherzo giocato dagli Europei ai Turchi nel secolo XVII. Nell'ultima sono commentati due famosi trattati francesi del XVII e XVIII secolo dedicati al commercio e alle manifatture del tempo, in cui abbondano giudizi, acuti e gustosi, su genti e popoli. -
Amazzonia. L'impero dell'acqua 1500-1800
Il primo europeo a conoscere l'Amazzonia fu Pinzón, già capitano della Niña con Colombo, che nel 1500 risalì l'estuario del Grande Fiume. Ma la notizia non destò grande interesse e del Rio Santa Maria del Mar Dulce, come venne inizialmente battezzato, non si parlò più per vari decenni. Fu invece dal Perù che venne il tentativo, alimentato dalla leggenda dell'oro, di esplorare le sconfinate distese a oriente delle Ande. Nonostante le imponenti dimensioni (210 spagnoli, 4.000 indios, 5.000 maiali, 1.000 cani, greggi di lama), una spedizione partita da Quito nel 1541 rimase ben presto intrappolata nella selva, spingendo alcuni a scendere il Rio delle Amazzoni fino all'Atlantico. Vent'anni dopo la stessa impresa fu tentata dal gentiluomo Urzua, ucciso nella rivolta capeggiata dal luciferino Aguirre. La discesa del fiume diventa allora un allucinato dramma grondante di sangue, fino alla morte dell'uomo assurto a torbido mito: angelo del male, ribelle sognatore, folle visionario. Anche di questa oscura ma affascinante vicenda - qui ricostruita nei dettagli - si nutre l'epopea dell'Amazzonia, scrigno di tesori e triste Tropico, miraggio dei diseredati e nemesi degli avidi. -
Umani e umanoidi. Vivere con i robot
Aiutano l'uomo nei lavori domestici, intervengono accanto ai chirurghi nelle sale operatorie, affrontano situazioni estreme, dai disastri naturali ai conflitti. In un futuro non poi così lontano l'uomo vivrà e lavorerà con robot costruiti a sua immagine e somiglianza, sempre più sofisticati negli aspetti cognitivi come in quelli emotivi. Una prospettiva affascinante che suscita domande ineludibili. Per esempio: macchine che sanno decidere, scegliere, pensare hanno anche delle responsabilità nei nostri confronti? E noi, a nostra volta, abbiamo responsabilità verso di loro? Tra vent'anni potrebbe esserci un umanoide amico in ogni casa per assistere i nonni, portare i nostri figli a scuola e prepararci il caffè. -
Il Mulino (2018). Vol. 500: Viaggio tra gli italiani all'estero. Racconto di un Paese altrove.
Non è solo la tanto citata «fuga dei cervelli» che viene analizzata in questo volume. Ma più in generale il fenomeno di una nuova emigrazione (spesso non caratterizzata da lavori altamente qualificati). In particolare, in queste pagine si parla di coloro che, in ragione della loro età, dovrebbero costituire l'architrave del Paese in cui sono nati. Quanti sono? Da dove vengono e dove vanno? Che cosa li ha spinti a lasciare l'Italia? Come vedono la loro esperienza di vita? Suddivisi per area geografica - dai principali Paesi che oggi accolgono l'emigrazione italiana in Europa alle aree meno scontate dell'Est europeo, al continente americano, all'Oceania, all'Afica, al Giappone - quaranta italiani che hanno scelto di vivere all'estero si raccontano in altrettante storie autobiografiche. Qualcuno torna. Ma per quasi tutti la vita prende una strada che li allontana progressivamente. È anche il segno di un declino che, per essere arrestato, richiede all'Italia una visione che possa ridare la fiducia nel futuro che in tanti hanno scelto di cercare altrove. -
La libertà negli altri. Saggi di filosofia sociale
In continuità con la Scuola di Francoforte Axel Honneth, fra i più influenti pensatori contemporanei, pone al centro della propria ricerca il ruolo della critica come denuncia delle patologie sociali. Un percorso teorico che viene delineandosi a partire dal concetto hegeliano di «riconoscimento» fino all'idea di «libertà sociale», intesa come il valore che riunisce e fonda le condizioni individuali e collettive della giustizia sociale. Su ciascuno di questi temi l'autore apre suggestive piste di approfondimento, in cui i problemi della società contemporanea vengono affrontati dialogando con grandi classici come Rousseau, Hegel e Freud, con interlocutori contemporanei come Nancy Fraser o Michael Walzer, ma anche con le canzoni di Bob Dylan. -
Storia della finanza internazionale. Dalle origini a oggi
La finanza internazionale fa la sua prima sorprendente apparizione nelle incisioni cuneiformi dell'antica Babilonia. Nel corso di tremila anni non sono mancate crisi finanziarie, causate dal fallimento del coordinamento tra le banche, i mercati dei capitali e i governi. Ma nella storia del capitalismo finanziario quali sono state le concrete soluzioni che hanno contribuito sia a preservare i guadagni già raggiunti, sia a mitigare i pericoli delle crisi successive? Concentrandosi, più che sulle cause delle ripetute crisi, sulle soluzioni virtuose che nel tempo si sono trovate per prevenirle e risolverle, l'autore vuole rintracciare elementi comuni capaci di fornire indicazioni valide per le politiche del futuro. -
Contro Maestro Ciliegia. Commento teologico a «Le avventure di Pinocchio»
Chi non conosce Pinocchio e le sue avventure? Quando e da chi uno le ha conosciute? Difficile la risposta. Pinocchio fa parte della memoria di tutti. Poche cose sono così radicate nella cultura popolare del nostro come di altri paesi. Ma questo significa che nel rimettersi a leggere, a capire le avventure di Pinocchio, si possono capire le esigenze più profonde di quella umanità che le ha fatte proprie. Le esigenze dell'uomo sono la grande strada per comprendere il suo senso della vita, il suo senso religioso. Questo spiega la nascita di un libro di teologia che, capitolo per capitolo, segue le avventure di Pinocchio. La differenza tra burattino e figlio, nolenti o volenti, resta la sintesi del dramma dell'uomo contemporaneo. -
La voce e il fenomeno. Introduzione al problema del segno nella fenomenologia di Husserl
"Durante gli anni che seguirono, circa dal 1963 al 1968, cercai di dare forma - in particolare nei tre lavori pubblicati nel 1967 - a ciò che non doveva in alcun modo essere un sistema, ma una specie di dispositivo strategico aperto sul suo proprio abisso, un insieme non chiuso, non chiudibile e non totalmente formalizzabile di regole di lettura, d'interpretazione, di scrittura..."""". Così confessa Derrida; gli anni a cui egli si riferisce sono quelli dominati dallo strutturalismo e dalle indagini sulla natura del segno, sullo statuto del testo, sul rapporto tra linguaggio e potere. Con i tre volumi ricordati - La voce e il fenomeno, Della grammatologia) e La scrittura e la differenza) -, il filosofo intervenne in questo dibattito cercando di individuare, all'interno di un sistema che finisce sempre per concepirsi come chiuso e autosufficiente, le tracce di quelle contaminazioni che, più che distruggerlo, lo decostruiscono e così facendo anche lo aprono e lo sollecitano verso una scena - in verità la stessa all'interno della quale ogni esperienza umana fin da principio drammaticamente si muove - che non è mai stata e mai potrà essere concepita come una mera struttura. In queste pagine, attraverso un confronto serrato con la fenomenologia di Husserl, le ragioni di una simile sollecitazione sono individuate con un'originalità e un rigore tali da rendere ha voce e il fenomeno un classico della filosofia contemporanea." -
Musei e museologia. Nuova ediz.
In questo snello libro l'autore è riuscito a condensare con rigore e lucidità di narrazione tutto ciò che un appassionato di musei o uno studente che si affaccia alla museologia devono conoscere di questa antica, ma sempre attuale e moderna istituzione culturale. Vi si spazia su tutti gli aspetti della museologia: narra la storia dei musei dal Rinascimento italiano sino alle realizzazioni più recenti; illustra le trasformazioni del significato e del senso delle istituzioni museali, i ruoli e le funzioni che hanno assunto storicamente, la loro capacità di adeguarsi all'evolversi delle società, che le ha portate a essere protagoniste indispensabili della crescita culturale e dell'identità delle comunità umane attraverso un costante e spesso controverso confronto con la politica, l'architettura e l'economia di mercato. ""Musei e museologia"""" non si limita tuttavia alla storia e alle esigenze cui il museo è chiamato a far fronte, ma si proietta nel dibattito attuale sulla scienza che si pone al crocevia tra antropologia della cultura, sociologia del lavoro e storia degli oggetti, e che sovrintende alle grandi azioni del museo - conservare, studiare, esporre, comunicare - dando anche vita a nuove professionalità."" -
Gli alberi di Natale. Ediz. illustrata
È la vigilia di Natale, tutto è bianco: i tetti delle case, gli alberi e le strade, su fino al cielo, carico di fiocchi di neve. Oscar è rannicchiato fra i genitori nel piccolo carro che li porterà a casa di nonno Simeone. A un tratto, spunta un'ombra. - Attenzione! grida Oscar ... e d'improvviso gli sembra di volare ...Cos'è, un miracolo? Un miracolo di Natale? Età di lettura: da 6 anni. -
Nel segno della parola
«Se i grandi cambiamenti si riconoscono dalle parole, allora l'imperativo è quello di creare un nuovo lessico per nominare questo presente globale, eppure così frantumato, estraneo, eppure così invadente» – Ivano DionigiLa parola che da arma difensiva e offensiva si riduce a ""merce"""" (Del Giudice); la parola che si piega a strumento di """"prevaricazione"""", come dimostrano gli eccessi tragici degli ultimi tempi (Eco); la parola dell'uomo che si contrappone a quella di Dio e si fa """"diabolica"""", divenendo veicolo di odio e di divisione (Ravasi). Tre autori contemporanei dialogano con i testi di Gerusalemme, Atene e Roma, riuniti qui in un'antologia che ripercorre alcuni momenti esemplari della riflessione antica sulla parola e sul rapporto con il potere, dalla Genesi alle Nuvole di Aristofane alle Confessioni di Sant'Agostino. Oggi, nel tempo del rinnovato """"impero della retorica"""", la tragedia è che i padroni del linguaggio mandino in esilio i cittadini della parola. In questa prospettiva la filologia, l'""""amore per la parola"""", trascende il significato di disciplina specialistica e si eleva a impegno morale e civile di ogni uomo."" -
Manon Lescaut
Quella di Manon è la storia di una passione amorosa e di un tormento che non conosce soluzione: Manon è una donna di grande tenerezza e di altrettanto grande indipendenza. Ama il nobile des Grieux ma è ugualmente un personaggio in fuga, moderno nella misura in cui ogni suo comportamento è vitale e contraddittorio. -
Lo spirito del Giappone. La filosofia del Sol Levante dalle origini ai giorni nostri
Dalla fine della Seconda guerra mondiale il Giappone è diventato una delle grandi potenze economiche del mondo moderno, i suoi prodotti hanno invaso ogni angolo del globo e tutti hanno almeno sentito parlare dello Zen e dei samurai. Eppure, il Giappone resta ancora sostanzialmente un mistero. Leonardo Vittorio Arena ci guida alla scoperta di questo Paese attraverso la sua filosofia e, insieme, la sua psicologia. Nata nei primi secoli dell'era volgare rielaborando in modo peculiarmente nipponico il pensiero cinese e indiano, la filosofia giapponese non cerca di spiegare il mondo su basi meccanicistiche e scientifiche e travalica il principio aristotelico di non contraddizione: il suo scopo è piuttosto di ricercare la saggezza individuale e l'armonia con il cosmo e la natura. Una lezione che l'uomo occidentale ha bisogno più che mai di riscoprire. -
Valzer con Bashir. Una storia di guerra
Beirut, 14 settembre 1982: il comandante capo delle Forze Libanesi Gemayel Bashir perde la vita in un attentato a opera di gruppi terroristi palestinesi. Due giorni dopo, i campi profughi di Sabra e Chatila vengono presi d'assalto dai più fanatici seguaci di Bashir, i falangisti cristiani, che vendicano la morte del proprio idolo trucidando centinaia di inermi palestinesi, tra cui donne, vecchi, bambini. Ari Folman è un giovanissimo soldato dell'esercito israeliano, e il suo posto è tra i cerchi concentrici di militari che circondano il luogo della carneficina. Forse i razzi che hanno illuminato a giorno la ferocia dei falangisti sono partiti anche dalla sua postazione, ma lui non sa dirlo: vent'anni dopo nella sua testa non è rimasto un solo ricordo, né della notte del massacro, né dei combattimenti che l'hanno preceduta. Sarà l'incubo ricorrente di un amico a spingerlo verso i racconti e le testimonianze dei protagonisti dell'epoca, nel doloroso tentativo di riportare in vita la memoria di quei giorni terribili. ""Valzer con Bashir"""" è il resoconto profondo e sofferto - ma non per questo meno lucido - di uno dei momenti più atroci della nostra storia, il risultato di un approccio delicato, originale, alle assurdità della guerra."" -
Il marchese di Roccaverdina
"È un dramma dell'inazione, dell'ignoranza, dell'orgoglio, della stupidità, della protervia, ma anche un'indagine arguta sulle zone oscure presenti nell'animo umano, realizzata nella frontalità dell'esperienza diretta, muro contro muro, fino all'estenuazione."""" (E. Affinati)"