Sfoglia il Catalogo ibs043
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9341-9360 di 10000 Articoli:
-
Home Hell Home. The Evil Dead. Storia di un mito... fatto a pezzi!
Ironica, violenta e unica, la saga di The Evil Dead di Sam Raimi è un punto di riferimento importante all'interno della cinematografia horror mondiale che lascia dietro di sé una scia di fan appassionati. Un'analisi che ripercorre una straordinaria avventura e che affronta tutti gli aspetti di una storia epica, con protagonisti degli eroi atipici che hanno contribuito a costruirne il mito. Un saggio raccontato a capitoli in ordine (non) casuale, dove, indipendentemente dal punto di partenza, si torna sempre a casa. In quella Casa. Prefazione di Marco Giusti. -
Sunshine doom 1971
26 giugno 1971. Odore di uova fritte, grasso e sudore. Una giornata come le altre al Mr Happy Food & Drink, un lurido drugstore lungo la statale 62 vicino El Paso. Ogni persona che abita nel raggio di 700 miglia concorda che le uova fritte con pancetta croccante di Mister Happy sono le migliori di tutto il Texas, ma non sembrano dello stesso parere quei due strani clienti. Uno dei due è un uomo cupo dai tratti austeri che inizia a prendere a pugni la sua colazione dichiarando ad alta voce di essere un cavaliere dell'apocalisse. L'altro invece è un veterano del Vietnam, non sa perché si trova in quel drugstore, non ricorda il suo nome, non rammenta nulla del suo recente passato, ricorda soltanto l'inferno sofferto nella giungla vietnamita. Cosa accadrebbe se l'uomo che si crede un cavaliere dell'apocalisse iniziasse a predicare l'avvento di un giudizio universale imbracciando un fucile Remington a canne mozze che porta inciso la parola ""salvation""""? E quale sarebbe la reazione del reduce senza nome se oltre a non ricordare il suo recente passato soffrisse anche di attacchi psicotropi derivanti dall'assunzione e dall'abuso di sostanze sperimentali per uso militare? Scopritelo leggendo Sunshine Doom 1971. Fughe e inseguimenti tra cactus e teste umane che esplodono, in un racconto hard boiled dai tratti psichedelici, dove l'unica vera protagonista è la Morte."" -
Anche gli zombi si sposano. Cadaveri & polpette
Un manipolo di ragazzini zombi forma una micro-società in cui si vivono i drammi che affliggono gli esseri umani normali. Affetti, amore, invidia, rivalità, cinismo e aggressività. Tutto ruota attorno a Giulietta e Romero, la coppia del gruppo in continua crisi: lui, innamorato e idealista, lei aggressiva e dominante. L’amore in tutte le sue sfumature di humour nero, prima, durante e dopo il tanto (in)desiderato matrimonio. Prefazione di Stefano Fantelli. -
La notte dei bambini cometa
Tutti i bambini hanno un amico immaginario, ma quello di Zeno è addirittura un ""mostro"""" che parla in prima persona, ed è proprio lui a narrarci la sua storia. Tra il racconto fantastico e il romanzo di formazione, il libro ci affascina per le molteplici invenzioni narrative e per l'originalità del linguaggio, che risulta felicemente adeguato nel rappresentare - evitando sia i toni introspettivi sia la visione dall'esterno propria dell'osservatore adulto - le attese, la meraviglia e lo sgomento di un preadolescente di fronte alle situazioni inaspettate e a volte indecifrabili che la vita gli fa incontrare. Ma poi, """"quando diventi grande non ci sono più misteri, solo problemi"""", si stemperano gli ingenui innamoramenti infantili, si fanno strada le prime confuse rivelazioni della sessualità. Zeno finirà per dimenticare il suo amico immaginario."" -
Briciole sparse su una tovaglia da scuotere
Compongono questo romanzo il diario e le lettere che Nicoletta M., ormai sola e stanca, scrive tra il 1975 e il 1980, dando ampio spazio alla rievocazione degli anni universitari: le prime prese di coscienza, la contestazione, l'impegno politico, ma anche entusiasmi e delusioni per grandi amicizie o per amori un po' fraterni, sempre casuali ed effimeri, sempre inadeguati rispetto all'ideale segretamente sognato. Ma al di là delle vicende personali e spesso rocambolesche di Nicoletta e dei suoi interlocutori, Astrologo ci offre in queste pagine una vivacissima ricostruzione del periodo sessantottino e post-sessantottino, anche a partire da testimonianze dirette raccolte intervistando numerosi protagonisti. Fra le tematiche più interessanti, le fasi iniziali del movimento delle donne in Italia: possiamo leggerne una cronaca fatta di episodi dove si confondono realtà storica e realtà romanzata, come nella prima ""vacanza femminista"""" in Calabria nell'agosto 1973."" -
Vendette maremmane. Malidetto 'l mi' paese
Il volume raccoglie espressioni e sentimenti in una trentina di argomenti, composti da racconti alternati a prosa satirica prevalentemente tosco-maremmana. -
Io a destra di me. Dialoghi con i giovani di Alleanza Nazionale
Da una semplice indagine giornalistica, che lo ha visto catapultato nel mondo virtuale delle mailing list su internet, Fabrizio Bucciarelli ha avuto l'occasione di confrontarsi con il mondo dei giovani di Alleanza Nazionale e non solo. In questi confronti, tramite messaggi e-mail letti in contemporanea da migliaia di loro, si sono sviscerati infiniti argomenti cui ha sempre risposto senza utilizzare i soliti luoghi comuni che si addebitano a questa area ideologica e politica e che lo ha portato anche a condividere propri valori, esperienze e analisi. Tra ironia e satira, rabbia e dolore, serenità e dubbio, l'autore manifesta le proprie opinioni dinanzi alle domande e ai quesiti che ragazzi e ragazze ben più giovani di lui, ma anche deputati e giornalisti, liberi professionisti e operai, gli pongono per alla fine scoprire che possono esistere Destre senza stereotipi e nostalgie. E che i giovani non omologati non hanno etichette, così come l'autore. -
Ai quattro venti
Nelle opere di Plinio Mariani, in cui sovente compaiono personaggi mitici e storici, i temi principali sono l'amore, la bellezza, Dio e il sacro. ""Ai Quattro Venti - Poesie"""" è la sua ventesima silloge in versi sciolti."" -
Il capitalismo maturo ovvero la dialettica spiritual-materialistica della storia
Questo volume, pensato ed elaborato dall'autore all'indomani della caduta delle Torri Gemelle di New York, intende offrire una chiave interpretativa dei problemi socio-economici e finanziari del mondo attuale, alla luce di una nuova e moderna lettura del pensiero filosofico-economico di Karl Marx. -
Rime e satirime
I versi di questa raccolta, oltre a rappresentare l'espressione di un afflato fresco e vivace, al di là dell'età anagrafica dell'autore, evidenziano una prerogativa di notevole qualità: sono capaci di nobili sentimenti. Riescono, infatti, a trasmetterci gli stati d'animo del poeta, stupito di fronte ai paesaggi; a renderci partecipi dei suoi momenti di sconforto, o di distensione, quando ci racconta il percorso impervio e discontinuo del suo cammino. Si ravvisa, in queste pagine, una filosofia dell'esistere fatta non di concezioni astratte, ma di serrato ascolto della vita. E chi crede che la poesia debba occuparsi soprattutto dell'attualità e sia, nella penna di un buon verseggiatore, uno strumento legittimo per descriverla, farà bene a non perdere i frammenti di saggezza di questa silloge: frammenti che si evincono, in particolare, nei versi dialettali e nelle chiuse delle liriche in lingua italiana. -
Elogio degli studenti padovani. Una polemica risorgimentale
Una polemica sugli studenti e sull'università nella Padova del dopo 1948 che vede coinvolto lo studente in legge Ippolito Nievo, futuro autore di quel capolavoro che saranno ""Le Confessioni di un italiano"""", e Luigi Mazzoldi, giornalista al soldo dell'Austria. L'occasionalità della controversia diventa per Nievo una riflessione sulla condizione degli studenti e sull'età giovanile che ricordano le stesse riflessioni che fece il giovane universitario Walter Benjamin nel 1916 con """"La vita degli studenti"""". Dall'elogio: «Ella crede che noi entreremo come elemento di corruzione nella generazione futura; ed io son certo che le generazioni cresceranno sempre al meglio, e che di questo miglioramento, noi, noi esseri depravati avremo qualche merito. La gioventù è generosa»."" -
Le origini del santuario di Monteortone attraverso le fonti e i documenti antichi
Si tratta della seconda edizione. Il testo presenta in modo chiaro e dettagliato la ricerca storica dell'origine del santuario di Monteortone (frazione di Abano Terme - PD) ed evidenzia quali storici e pontefici si occuparono per primi di indagare i fatti miracolosi là avvenuti nel 1428. L'autore contribuisce a mantenere viva e a tramandare la devozione popolare alla Madonna della Salute. Si è detto che «la tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri»: la pubblicazione del volume va accompagnata evidenziando alcuni nessi teorici che sottendono e incorniciano un'operazione culturale di tale sorta. Presentiamo infatti un saggio di taglio storico, frutto di paziente ricerca delle fonti, di analisi critica dei documenti reperiti, di disposizione attenta e precisa dei dati raccolti. Ricerca, analisi critica e disposizione: tre operazioni che richiedono tanta passione quanta precisione, tanto l'acribia dello storico quanto la poesia del comunicatore. Ramazzina, come in altri suoi scritti storici, letterari e poetici, ha nuovamente riunito tali abilità mettendole al servizio di un luogo preciso, di una vicenda singolare e di un complesso di elementi che hanno nel santuario il loro punto focale. -
La tentazione democratica. Politica, religione e diritto nel mondo arabo
In questo lavoro Yadh Ben Achour analizza le ragioni dei mutamenti e delle continuità che caratterizzano il diritto, la religione e la politica nei moderni paesi arabi, facendo tesoro dell'esperienza del riformismo arabo-musulmano ottocentesco e contemporaneo. Nella sua ricostruzione, il contesto delle relazioni internazionali - passate e presenti - concorre in modo determinante alla definizione dei termini del dialogo tra il mondo arabo e i paesi occidentali e alla costruzione delle rispettive identità collettive. L'autore dà conto della vitalità e della dinamicità che appartengono da sempre alle società civili arabo-musulmane, nonché della preziosa ricchezza dei dibattiti che appassionano le cittadine e i cittadini dei paesi del sud del Mediterraneo in tema di diritti umani, democrazia, Stato di diritto e costituzionalismo. ""La tentazione democratica agita il mondo arabo"""", spiega Ben Achour, e """"le forze democratiche esistono, tra i partiti liberali di opposizione, le organizzazioni di difesa dei diritti umani, i movimenti femministi"""". La ricchezza di questo libro, la descrizione chiara e colta delle complesse questioni giuridiche, politiche ed etiche che investono la sponda sud del Mediterraneo aiutano senza dubbio a cogliere la vastità della civiltà araba e musulmana, che permane pressoché sconosciuta, se non addirittura maltrattata, derisa, ridotta a uso e consumo di quell'Islam globalizzato e standardizzato, che molti autori hanno contribuito a criticare o a diffondere."" -
La testa del drago. Lavoro cognitivo ed economia della conoscenza in Cina
Di fronte al prevalere di dubbie immagini cronachistiche, stereotipate e fobiche, questo libro si propone un duplice obiettivo: da un lato, far conoscere anche nel nostro paese almeno una parte della ricca letteratura internazionale sulla Cina, quasi del tutto ignota al pubblico italiano; dall'altro, analizzare la transizione cinese all'interno delle trasformazioni produttive che negli ultimi decenni hanno cambiato globalmente il rapporto tra capitale e lavoro vivo. E infatti assai riduttivo e fuorviante continuare a pensare alla Cina nei termini di una sterminata riserva di forza lavoro impiegata in occupazioni manuali prive di abilità che invece sarebbero scomparse nei centri della produzione globale. Come mostrano gli studi qui raccolti, lungi dal presentarsi come una periferia del capitalismo cognitivo, la Cina sta diventando uno dei suoi nodi nevralgici. Lo dimostrano i grandi investimenti nella formazione, la produzione hi-tech, la mobilità del lavoro e i conflitti che pochi o nessuno raccontano nel leggere il ""miracolo cinese"""". Oltre al valore scientifico, i saggi qui presentati hanno il pregio di essere frutto di lunghe ricerche sul campo e di accurate indagini etnografiche. Il modo migliore, dunque, per addentrarsi nell'ancora troppo poco noto continente cinese."" -
Così lontano, così vicino. Tattiche mediatiche per abitare lo spazio
"La maggior parte di chi viaggia, viaggia per tornare indietro"""", ha scritto Michael de Montaigne. Anche chi scappa, chi fugge deliberatamente, chi se ne va in cerca di una nuova vita, porta con sé il calore della casa che lo ha cresciuto, dei luoghi, degli oggetti, degli odori, dei suoni familiari. Ricominciare in un altro luogo richiede un lungo processo di """"colonizzazione"""" dello spazio ospite, di addomesticamento del nuovo. Una volta abbandonato il proprio spazio domestico, però, è facile sentirsi stranieri, fuori posto, senza casa. Quando siamo in cammino, dispersi dalle guerre, dalla politica o dal desiderio di una vita migliore, come facciamo a sentirci """"a casa""""? Possiamo, attraverso i media, ricreare almeno un po' del calore di casa: la radiolina, il telefono, il giornale, la videocassetta, il dvd, l'ipod, l'antenna satellitare, Internet. Questo libro prova a definire il nuovo concetto di """"casa"""" (intesa come home/heimat) prodotto dal mix di globalizzazione e nuovi media e indaga gli usi, le tattiche, le storie di coloro (migranti, turisti, rifugiati) che per qualche motivo - temporaneamente o per sempre - sono costretti a vivere lontano dal proprio paese, dalla propria famiglia, dal proprio universo culturale e fanno di tutto per tornare a casa con ogni mezzo (di comunicazione) possibile." -
Dalla diaspora, voci in contrappunto. Hannah Arendt ed Edward W. Said nel conflitto sionista-palestinese
Attraverso le vicende biografiche, intellettuali e politiche di Hannah Arendt, un'ebrea tedesco-americana, e Edward Said, un palestinese americano, l'autrice ripercorre alcuni momenti significativi del conflitto che, fin dagli anni Venti del Novecento, ha contrapposto le aspirazioni sioniste (che porteranno nel 1948 alla nascita dello Stato di Israele in Palestina) alle reazioni del popolo palestinese alla espropriazione della propria terra. Con voci diverse, Arendt e Said hanno raccontato la storia di quel conflitto e la sua genesi, tragicamente intrecciata alle vicende europee di fine Ottocento (segnate da imperialismo, nazionalismo e antisemitismo) e della prima metà del Novecento (primo conflitto mondiale e nazismo). Alle profetiche previsioni di Arendt, che sin dagli anni Quaranta temette un esito catastrofico dell'avventura sionista, si affianca, in contrappunto, la voce di Said che, pur denunciando l'originaria ingiustizia storica subita dal popolo palestinese - che ancora attende almeno un risarcimento morale -, ritiene sia possibile arginare la catastrofe che abita in quel disgraziato lembo di terra mediorientale, purché la pace sia coniugata con la giustizia, al di là delle truffaldine formule degli accordi di Oslo che, costruite dagli israeliani e dagli americani, hanno fatto sì che il conflitto si incancrenisse e la tragedia del popolo palestinese si aggravasse. Un ammonimento per l'oggi? -
Politiche della verità. Michel Foucault e il neoliberalismo
Si può parlare di una funzione critica del liberalismo inteso come ""stile governamentale"""" e non (solo) come tecnologia di potere? Fino a che punto, tuttavia, è possibile mantenere quest'attitudine critica dal momento che il liberalismo contemporaneo si struttura in un """"regime di veridizione""""? In una prospettiva foucaultiana, la posta in gioco consiste precisamente nell'individuare """"la verità nei suoi effetti di potere e il potere nei suoi effetti di verità"""". Intorno a questi due interrogativi si sviluppa l'indagine di Foucault in """"Nascita della biopolitica"""", vero e proprio work in progress di un'ontologia storica del presente che dà luogo a un compito etico-politico che si esprime in un """"giornalismo filosofico"""" da intendersi come atteggiamento critico nei confronti del proprio presente e indirizzato a far emergere la configurazione attuale dei rapporti di forza, al fine di mettere in luce sia la sua contingenza storica, sia le linee di fragilità del potere su cui è possibile agire. Foucault individua nella governamentalità neoliberale uno scarto essenziale rispetto al liberalismo classico: con il neoliberalismo è in gioco una tecnologia governamentale che ridefinisce completamente il potere di normazione, che investe non tanto l'individuo come soggetto psicologico ma la razionalità contemporanea. Prefazione di Judith Revel."" -
Critica del cielo, critica della terra. Saggi su marxismo, religione e teologia
Fredric Jameson definisce l'opera di Roland Boer ""uno straordinario tour de force"""" alla scoperta delle riflessioni che numerosi intellettuali marxisti hanno dedicato alla religione e alla teologia. Prendendo le mosse da pensatori classici quali Walter Benjamin, Antonio Gramsci e Louis Althusser, fino ad arrivare ad alcuni autori al centro del dibattito contemporaneo - Alain Badiou, Slavoj Zizek, Giorgio Agamben e Antonio Negri -, il progetto critico di Boer mira innazitutto a sviluppare categorie utili al rinnovamento del dibattito sul rapporto tra marxismo e religione. A guidarlo in questo lavoro è la convinzione, seguendo Marx, che la religione sia quella """"coscienza capovolta del mondo"""" che il mestiere della critica deve ribaltare, riportare con i piedi per terra, rivelandone le forme e le funzioni ideologiche ma anche i complessi legami che essa intrattiene con i bisogni e i desideri dell'animo umano. Boer non intende riproporre un'analisi dei fenomeni religiosi come mere espressioni della """"miseria reale"""", né proporre una riedizione di temi già esplorati dalla teologia della liberazione. E neppure si deve leggere il suo lavoro come una corrente marxologica interna a quella costellazione affatto disomogenea che è la teologia politica. La sua originalità e la sua forza stanno soprattutto nella capacità di portare alla luce l'inconscio religioso di tanta parte del marxismo occidentale. Con una postfazione di Antonio Negri."" -
Senza asilo. Saggi sulla violenza politica
Il volume propone alcune riflessioni sulla scena nascosta della politica, quella in cui la violenza gioca un ruolo fondamentale tanto nell'ordinamento quanto nella disgregazione dei collettivi umani. Da diverse prospettive disciplinari, il tema della violenza politica è affrontato cercando di sottrarlo ai luoghi comuni che ne accompagnano l'osservazione contemporanea, in particolare quelli che vorrebbero limitarlo alla guerra e al terrorismo. L'attenzione è dunque rivolta a quelle dimensioni della violenza collettiva di cui è sempre più difficile comprendere il carattere politico. Le ricerche partono da una duplice constatazione: da un lato, che la violenza, quando interpretata politicamente, stenta ad assumere un ""valore eticamente"""" univoco, tale da determinarne la condanna di ogni sua espressione (l'esempio tipico è quello delle professioni di non-violenza), dall'altro, che è sempre più problematico configurare un punto di raccolta (istituzionale, organizzativo, ideale) in cui le violenze collettive siano considerate legittime (come, ad esempio, accadeva nel passato nel cono d'ombra delle """"rivoluzioni""""). Le ragioni di questa problematicità dipendono sostanzialmente dalle trasformazioni di cui la violenza politica è stata protagonista nella storia recente, e i saggi qui proposti cercano innanzitutto di rendere osservabili alcune di esse."" -
La vita che verrà. Biopolitica per Homo sapiens
La vita che verrà è quella che, finalmente, di nuovo possiamo immaginare oltre quella che stiamo vivendo. Una vita che in molti hanno provato a farci credere fosse non solo l'unica possibile ma anche la migliore. Ma oggi sappiamo che questo non è vero, che altre vite sono possibili, che così come - ad esempio non moriamo più per il virus del vaiolo (che sopravvive ibernato solo nei frigoriferi di due laboratori scientifici), possiamo anche vivere senza e oltre il capitalismo. Non è certo la prima volta che una vita diversa viene immaginata, e non sarà certamente nemmeno l'ultima. L'idea di questo libro è che per provare a immaginare la vita che verrà sia necessario partire dalla natura umana. Siamo animali fatti di immaginazione, e quindi di desiderio, quello stesso desiderio di cui il filosofo Gilles Deleuze diceva che ""non ce n'è mai abbastanza"""". E siamo questa capacità di immaginare perché la nostra natura biologica coincide, di fatto, con la facoltà di linguaggio. Forse allora è la biolinguistica, la scienza che studia il linguaggio come fenomeno biologico, che ci serve per capire come può essere una vita umana adatta alla nostra natura.""