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Le ateniesi
Atene, 411 a.C. Siamo in campagna, appena fuori dalle porte della città, dove, in due casette adiacenti, abitano due vecchi reduci di guerra, Trasillo e Polemone. Anni prima hanno combattuto insieme nella ingloriosa battaglia di Mantinea, che ha visto gli Ateniesi sbaragliati dagli Spartani, sono sopravvissuti e ora vivono lavorando la terra e senza mai decidersi a trovare un marito per le loro due figlie, Glicera e Charis, che però iniziano a mordere un po' il freno. Per i due vecchi l'unica cosa che conta è la politica. Atene ha inventato la democrazia ma deve difenderla, i ricchi complottano per instaurare la tirannide: anche il vicino Eubulo, grande proprietario che si ritira in una villa poco distante quando le fatiche della vita nella polis richiedono un po' di riposo, è guardato con sospetto. Ma Charis e Glicera pensano che i padri vivano fuori dal mondo: per loro il giovane Cimone, figlio di Eubulo, ricco, disinvolto e arrogante, è un oggetto di sogni segreti. È così che, quando tutti gli uomini si radunano in città per la prima rappresentazione di una commedia di Aristofane, le ragazze violano tutte le regole di una società patriarcale e accettano di entrare in casa di Cimone, lontane dagli occhi severi dei padri. Ma mentre in teatro l'ateniese Lisistrata e la spartana Lampitò decretano il primo, incredibile sciopero delle donne contro gli uomini per invocare la fine di tutte le guerre, la notte nella villa di Eubulo prende una piega drammatica... -
La rete degli invisibili. La 'ndrangheta nell'era digitale: meno sangue, più trame sommerse
Come sono fatti gli 'ndranghetisti del Terzo millennio? Continuando nella loro infaticabile indagine su una realtà criminale sommersa e misteriosa, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso analizzano la 'ndrangheta 2.0, sempre più collusiva e sempre meno violenta, e i suoi rapporti con i centri di potere economico, politico e finanziario, con la massoneria deviata, con il narcotraffico, con il «deep web» e con i social network. -
Italiana
Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Maria Oliverio in un romanzo vivo, mescola documenti e leggenda, rovescia la sua immaginazione nella nostra, disegna dramma famigliare e dramma storico ed evoca l'epica grandezza di una guerra quasi ignorata, una guerra civile combattuta in un mulinare di passione, sangue e speranza, come nella tradizione dei poemi cavallereschi, del melodramma e del cinema americano.rn«Al personaggio di Cicilla, sospeso tra storia e leggenda, Giuseppe Catozzella dedica il suo nuovo libro, Italiana, da cui emerge una accurata ricostruzione del cosiddetto ""brigantaggio""""» - Chiara Fenoglio, la LetturarnrnItaliana. Una donna italiana. Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce a Casole, nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, a volte oscura, a volte generosa come una madre. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando la sorella maggiore Teresa, tornata a vivere in famiglia, le toglie il letto e il tetto. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell'esercito regio. Se da una parte Teresa trama contro di lei una incomprensibile tela di odio, dall'altra Pietro la guida dentro l'amore senza risparmiarle la violenza che talora ai maschi piace incidere sul corpo delle donne. Ciccilla passa la giovinezza nei boschi, apprende la grammatica della libertà, legge la natura, impara a conoscere la montagna, a distinguere il giusto dall'ingiusto, e non teme di battersi, sia quando sono in gioco i sentimenti, sia quando è in gioco l'orizzonte ben più ampio di una nuova umanità. Il volo del nibbio, la muta complicità di una lupa, la maestà ferita di un larice, tutto le insegna che si può ricominciare ogni volta daccapo, per conquistarsi un futuro come donna, come rivoluzionaria, come italiana di una nazione che ancora non esiste ma che forse sta nascendo con lei."" -
Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura
Federico Faggin è il padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo. Con questo libro stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi. Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c'è qualcosa di irriducibile nell'essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente. ""Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano… In una macchina non c'è nessuna 'pausa di riflessione' tra i simboli e l'azione, perché il significato dei simboli, il dubbio, e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo."""" Il pioniere della rivoluzione informatica arriva così a mettere radicalmente in discussione la teoria che ci descrive come macchine biologiche analoghe ai computer e che tralascia di considerare tutti quegli aspetti che non rispettano i paradigmi meccanicisti e riduzionisti: """"Se ci lasciamo convincere da chi ci dice che siamo soltanto il nostro corpo mortale, finiremo col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo fisico. Che senso avrebbero il sapore del vino, il profumo di una rosa e il colore arancione?"""". Finiremmo col pensare che i computer, e chi li governa, valgano più di noi. Irriducibile è un saggio entusiasmante, capace di tenere assieme rigore scientifico, visionarietà tecnologica e afflato spirituale, che suggerisce una irrinunciabile e inedita fisica del mondo interiore. Cristallino nelle sue parti divulgative (meccanica quantistica, coscienza, teoria dell'informazione…), illuminante nelle nuove connessioni che propone e, infine, esaltante nell'idea che promuove di come essere davvero, profondamente, umani."" -
Le cronache lunari. Vol. 1
Gli affascinanti retelling delle classiche fiabe di Cenerentola, Cappuccetto Rosso e Raperonzolo, coraggiose ragazze in lotta contro la Regina Levana in un mondo di cyborg. -
Le cronache lunari. Vol. 2
Un affascinante retelling della classica fiaba di Biancaneve, tra principi azzurri e regine malvage in un universo fantascientifico. -
Platone, c'ho l'ansia. 8 filosofi per trovare il tuo posto nel mondo
Questo libro è per chi si sente fuori posto o, come si dice in greco, 'atopos'. Pare che uno dei primi a essere definito così sia stato Socrate, giudicato troppo strano, a volte anche fastidioso. Dopo di lui, tutti i filosofi vennero considerati 'atopoi'. Le loro vite erano tormentate dalla ricerca di qualcosa che continuava a sfuggire e osservavano il mondo dall'esterno, senza farne mai davvero parte. Chi si sente fuori posto prova ogni giorno il doloroso desiderio di trovare un luogo da chiamare casa e vive la vita col fiato sospeso, sperando di riuscire un giorno a respirare. Viaggia per trovare il suo posto nel mondo, ma la strada sembra non avere mai fine e, nei momenti bui, si chiede se davvero esista un luogo in cui potrà essere se stesso. Si sente diverso dagli altri ma, nel contempo, teme di non avere niente di speciale. A volte il peso che gli opprime il petto può essere tanto forte da fargli credere che valga la pena di rinunciare a una parte di sé pur di sentirsi a proprio agio con gli altri, a volte invece fa di tutto per rimanere fedele a se stesso e si arrabbia con un mondo che sembra essere piatto, banale e crudele. È una guerra difficile da vincere, se si combatte da soli. In ""Platone c'ho l'ansia"""" Benedetta Santini ci svela con chiarezza e semplicità i pensieri complessi e le vite complicate di otto grandi filosofi, in un percorso di crescita psicologica che aiuta il lettore a trovare esempi e strumenti per superare le difficoltà che a volte ingabbiano le nostre vite: sapersi perdonare, trovare la felicità, superare l'ansia del giudizio altrui, imparare a fare una scelta… Da Platone a Nietzsche, da Socrate a Schopenhauer, otto storie di 'atopoi' che dovettero lottare contro uomini potenti, contro delusioni, abbandoni e anche contro se stessi. Il loro modo di pensare atipico, causa della emarginazione, fu proprio la loro salvezza. Sono filosofi, ma soprattutto persone che hanno trovato un posto nel mondo e, oggi, possono aiutarci a trovare il nostro."" -
Sanguina ancora
Tutto comincia con Delitto e castigo , un romanzo che Paolo Nori legge da ragazzo: quel romanzo, pubblicato centododici anni prima, a tremila chilometri di distanza, apre una ferita che non smette di sanguinare. «Sanguina ancora. Perché?» si chiede Paolo Nori. La risposta è in queste pagine, in cui da una parte Nori ricostruisce gli eventi capitali della vita di Fëdor M. Dostoevskij, dall'altra lascia emergere ciò che di sé, quasi fraternamente, Dostoevskij gli lascia raccontare. -
Gideon la nona
Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un'infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù - nell'aldiquà - e una da cadavere rianimato - nell'aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un'audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. -
Harrow la nona
Harrowhark Nonagesimus, l'ultima necromante della Nona Casa, è stata ingaggiata dall'Imperatore per combattere una guerra che non si può vincere. Fianco a fianco con la rivale che più detesta, Harrow deve perfezionare le sue arti e diventare un angelo della non-morte. Ma si sente sempre peggio, la sua spada le dà la nausea e persino la mente minaccia di tradirla. Chiusa nell'atmosfera gotica del Mithraeum dell'Imperatore con tre insegnanti poco amichevoli, inseguita dai fantasmi pazzi di un pianeta assassinato, Harrow deve affrontare due scomodi interrogativi: c'è qualcuno che sta provando a ucciderla? E, qualora ci riuscisse, l'universo sarebbe un posto migliore senza di lei? -
Baciami senza rete. Buone ragioni per sottrarsi alla seduzione digitale
Paolo Crepet analizza senza pregiudizi la condizione dell'individuo e dei rapporti interpersonali nel mondo digitale e interconnesso, soprattutto guardando alle giovani generazioni. Come sarà, da adulto, un bambino che ha comunicato sempre e soltanto attraverso un device? Quali cambiamenti interverranno nel suo modo di vivere i sentimenti e le relazioni sociali, nella sua capacità empatica? -
90 al cinema|Einaudi|4.17|libro|in stock|100|new|https://www.ibs.it/90-al-cinema-libro-lietta-tornabuoni/e/9788806123147||https://www.ibs.it/images/9788806123147_0_0_300_50.jpg|https://www.ibs.it/images/9788806123147_0_0_0_50.jpg|Cinema, televisione e radio|Tascabile;|Lietta Tornabuoni|Libri||FALSE|Cinema, musica, tv, spettacolo|Einaudi tascabili|4.39|||||yes||0|YES|||||| B9788806224240|9788806224240|Crimea. Lultima crociata
La guerra di Crimea ha dominato la metà del XIX secolo, provocando la morte di almeno 800 000 persone e ridisegnando la mappa dell'Europa. Iniziata come una guerra di religione, fu determinata dalla convinzione dello zar Nicola I che quella guerra doveva essere una crociata, l'adempimento del destino della Russia a governare tutti i cristiani ortodossi e a controllare i Luoghi Santi. Fu anche una guerra basata sull'odio e sull'ipocrisia, segnata in particolare dall'ondata di russofobia che travolse buona parte dell'Europa. Figes descrive la guerra come un'ultima crociata, nella quale la religione ebbe un ruolo fondamentale, tanto da farla diventare la prima ""guerra totale"""" della storia. Nessuno ha contato i morti tra la popolazione civile: vittime dei cannoni o della fame nelle città assediate; etnie devastate dalle malattie diffuse dagli eserciti; intere comunità spazzate via durante i massacri e le campagne di pulizia etnica nel Caucaso, nei Balcani e in Crimea. L'autore utilizza materiali di prima mano (lettere dei soldati, diari, documenti provenienti dagli archivi russi ecc.), tratta gli eventi bellici da una prospettiva che dà vita a nuove interpretazioni, riuscendo a trasmettere quella partecipazione umana che può emergere solo dall'impiego di testimonianze molto diverse."" -
Io e Henry
Louis Ives, venticinque anni, crede di essere un gentiluomo uscito da un'opera di Scott Fitzgerald, in cerca dell'amore e di se stesso. Nella realtà, per colpa di un reggiseno, perde il posto a Princeton, e deve trasferirsi a New York. L'unica camera in affitto è nell'appartamento disordinato, pieno di pulci e scarafaggi di Henry Harrison, scrittore e commediografo fallito, già avanti negli anni, che si tinge i capelli con il mascara e per campare accompagna ricche vedove fuori a cena. Louis si adegua alla puzzolente dimora, conquistato dalla bizzarra personalità del proprietario: Henry si tiene in forma ballando pezzi di Cole Porter, lava le camicie pestandole nella doccia, adora la famiglia reale inglese e scrive opere teatrali... -
Un mucchio di cadaveri
Eugene Tarpon si è improvvisato investigatore privato. Ma c'è davvero bisogno di investigatori privati nella vita quotidiana? Apparentemente no, perché Tarpon non ha uno straccio di cliente e si appresta a lasciare la professione, tornando al paese natio, dalla mamma, nella profonda Francia. Di colpo però i clienti arrivano. Tutti durante l'ultima notte, quando i bagagli sono fatti e Tarpon aspetta solo la luce del sole per dire addio a Parigi. Uno, due, tre clienti, uno dopo l'altro, senza che abbia neanche il tempo di finire l'ultima bottiglia. -
Il diavolo in cattedra. La logica da Aristotele a Gödel
La logica è lo studio del logos - cioè del pensiero e del linguaggio - e poiché le più profonde realizzazioni del pensiero e le più sofisticate espressioni del linguaggio si trovano nella filosofia e nella matematica, la logica permea le storie di queste due discipline, come intende mostrare ""Il diavolo in cattedra"""". Con tono scherzoso, ma anche con il rigore e la precisione dell'Odifreddi docente di Logica all'Università di Torino, il libro prende in esame la logica formale, le sue intersezioni con la logica matematica e con la dialettica."" -
Mille anni che sto qui
Grottole, nei pressi di Matera: dall'Unità d'Italia ai giorni nostri, le vicende straordinarie e quotidiane dei Falcone, una famiglia lucana cui il destino dona tutto e non risparmia niente, dalla guerra all'emigrazione, dalla fame alla ricchezza, passando per scandali pubblici e furori individuali. Dal capostipite Don Francesco con i suoi barili d'oro sepolti e mai più ritrovati alla piccola Gioia che fugge di casa un secolo dopo per dimenticare tutto e tutti, mille e ancora mille storie d'amore, morte, gelosia, amicizia, mentre intorno infuriano le tempeste della Storia e si susseguono le generazioni passandosi silenziosamente il testimone. -
La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi
Che succede a giocare con le illusioni, a cancellare i sogni? Una cartomante e un'usuraia, nella stessa persona: inventare il futuro e sbriciolarlo tra le dita. Mentre la città si apre alla primavera, nel solito trionfo di profumi e canzoni, il più tenero degli amori diventa la peggiore delle condanne: e spegne nel sangue anche il ricordo di un'antica passione. -
L' illuminismo perduto. L'età d'oro dell'Asia centrale dalla conquista araba a Tamerlano
L'affascinante storia culturale dell'Asia centrale nel suo periodo di massimo fulgore, quando tra Kazakistan, Afghanistan, Iran e Xinjiang fiorirono commerci, città leggendarie, arti raffinate e tutti i campi della conoscenza, dall'astronomia alla matematica, dalla filosofia alla medicina conobbero sviluppi con pochi eguali nella storia dell'umanità.rnrnIn questo ampio saggio riccamente illustrato, S. Frederick Starr racconta la storia affascinante e in gran parte sconosciuta dell'illuminismo medievale nella Grande Asia centrale. La vita movimentata in popolose città organizzate e le sorprendenti creazioni di molte importanti personalità nei più svariati campi del sapere vengono collocate dall'autore all'interno di un vivace affresco storico del periodo. Poiché molti scienziati e intellettuali scrissero per lo più in arabo, a lungo sono stati definiti «arabi». In realtà, appartenevano a popolazioni persiane e turche che vivevano nella vasta regione che oggi si estende dal Kazakistan all'Afghanistan e dall'area più orientale dell'Iran fino allo Xinjiang, in Cina. Fu infatti nell'Asia centrale che tra il 750 e il 1150 si diede un nome all'algebra, si calcolò il diametro della Terra con una precisione senza precedenti, si scrissero alcune delle più belle poesie del mondo e libri che sarebbero serviti a definire la medicina europea. Con i soli strumenti della logica, basandosi sui dati dell'osservazione diretta, il persiano Biruni dedusse persino che dovevano esistere altre terre oltre a quelle conosciute, scoprendo in un certo senso l'America cinque secoli prima di Colombo. Raramente nella storia vi fu una simile concentrazione spaziale e temporale di saperi. Non c'è da stupirsi che ciò abbia influenzato la cultura europea dai tempi di Tommaso d'Aquino fino alla Rivoluzione scientifica, e abbia avuto un medesimo, profondo impatto in India e in gran parte dell'Asia. Questa storia culturale e intellettuale dell'Asia centrale inquadra nascita, sviluppo e declino di un periodo cruciale nella storia dell'umanità.Traduzione di Luigi Giacone -
Cara Ijeawele ovvero Quindici consigli per crescere una bambina femminista
Adichie ha scritto un intenso pamphlet sotto forma di lettera, con uno sguardo confidenziale eppure politico.«La maternità è un dono fantastico, ma evita di definirti solo in termini di maternità. Sii una persona completa.In queste prime settimane da neo mamma sii gentile con te stessa. Chiedi aiuto. Pretendi aiuto. Non esistono le Superdonne.Non dire mai a tua figlia che deve fare una cosa o che non la deve fare ""perché sei una femmina"""". """"Perché sei una femmina"""" non è mai una buona ragione. In nessun caso.»Cosa significa essere femminista oggi? Per prima cosa reclamare la propria importanza, di individuo e di donna insieme; reclamare il diritto all'uguaglianza senza se e senza ma. E cosa significa essere una madre femminista? Non smettere di essere una donna, una professionista, una persona, e condividere alla pari la responsabilità con il proprio compagno. Mostrare a una figlia le trappole tese da chi la vuole ingabbiare per mezzo della violenza, fisica o psicologica, in un ruolo predefinito, e spiegarle che quel ruolo non ha nessun valore reale e che potrà scegliere di essere ciò che vorrà. Farle capire che la sua dignità non dipende dallo sguardo e dal giudizio degli altri e che la sua realizzazione non dipenderà dal compiacere quello sguardo. E significa soprattutto insegnarle che l'amore è la cosa più importante, ma che bisogna anche capire quando è il caso di battersi contro l'ingiustizia.rnAdichie ha scritto un intenso pamphlet sotto forma di lettera, con uno sguardo confidenziale eppure politico. La sua voce, che sa essere intima e allo stesso tempo universale, ha saputo dare vita a un manifesto necessario in un presente in cui dobbiamo imparare a vivere la differenza per poterci ancora dire umani."" -
Le confessioni di Frannie Langton
Una ricostruzione della Londra ottocentesca gotica e sensuale, un thriller labirintico come il cuore umano. Le confessioni di Frannie Langton è stato il libro d'esordio piú letto e premiato dell'anno. rn«Un libro cosí nasce quando si mettono insieme Toni Morrison e Jean Rhys» - Margaret Atwoodrn«Non avrei mai fatto a Madame quanto sostengono che le abbia fatto, perché l'amavo. Eppure dicono che devo essere messa a morte per questo, e vogliono che confessi. Ma come posso confessare un delitto che non credo di avere commesso?»rn1826. Londra è in fermento. La folla ha preso d'assalto l'Old Bailey, il tribunale in cui si celebrano i processi piú importanti del Paese. La folla è lí per vedere Frannie Langton, la cameriera incolpata di aver ucciso senza pietà i suoi padroni, Mr e Mrs Benham. L'accusa la dipinge come una sgualdrina, una ex schiava seducente e manipolatrice che ha approfittato del buon cuore dei suoi signori. Ma non è la verità, o almeno non è proprio tutta la verità. Cosí finalmente, dal banco degli imputati, Frannie può urlare al mondo la sua storia. Che inizia in una piantagione, quando da bambina impara a leggere, anche se è incatenata. E finisce nella Londra dei lord e delle dame, dove le catene sono altre, ma non per questo meno dure. In Inghilterra Le confessioni di Frannie Langton è stato un caso letterario: un romanzo gotico e passionale, una ricostruzione storica tanto evocativa quanto precisa, il libro d'esordio piú letto e premiato dell'anno. Sara Collins ci trasporta in una Londra fatta di viali oscuri e di segreti ben custoditi tra le stanze di eleganti palazzi. E ci restituisce l'emozionante battaglia di una donna che vuole riappropriarsi della libertà