Sfoglia il Catalogo ibs045
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 121-140 di 345 Articoli:
-
Ti racconto una canzone
Le canzoni che ascoltiamo, a volte per caso, a volte per scelta, spesso rimangono dentro di noi e ci accompagnano per tutta la vita. Questo libro nasce con l’idea di raccontare un momento particolare, delle emozioni, dei ricordi, e ovviamente una canzone che è legata indelebilmente a essi. Un universo sonoro che scorre accanto a noi, nei modi più disparati, per accompagnare la nostra vita. E senza scomodare Charles Baudelaire, di certo la musica come arte ha qualcosa in sé di più “diretto”, più potente e coinvolgente di tutte le altre arti. In questo libro più di quaranta autori e autrici, di ogni età, noti e meno noti, esperti o meno esperti, coinvolti da Massimiliano Nuzzolo, coadiuvato da Eleonora Serino, raccontano con passione la loro canzone: un modo personale di raccontare le emozioni che va oltre la canzone stessa. -
Il jazz e i mondi. Musiche, nazioni, dischi in America, Africa, Asia, Oceania
Fin da subito, il jazz si espande dagli Stati Uniti al Mondo intero, diventando in poco tempo world music o “musica globale” per eccellenza, salutata in ogni Paese – dapprima europeo, poi centro e sud americano, quindi africano, asiatico, oceanico – quale eccitante novità in grado di soddisfare i gusti di pubblici diversi, grazie all’azzeccatissima miscela di spettacolo, folklore, arte, industria. Il jazz, dopo una fase iniziale di emulazione o scopiazzatura, verrà quindi declinato in ogni singola nazione, secondo regole proprie, intrecciandosi via via alle sonorità locali, alle culture autoctone, alle forme popolari, classiche, indigene, moderne, giovanili che ne faranno un’autentica musica di Mondi di volta in volta avveniristici, fantasmagorici, squillanti. In questo libro l’autore, memore dei viaggi compiuti negli ultimi vent’anni tra Usa e Brasile, Giappone e Canada, Nord Africa e Medioriente – oltre i numerosi incontri lungo lo Stivale con jazzisti da ogni continente – tratteggia una serie di ministorie del jazz in Mondi sia familiari sia insospettabili, ma che, proprio per la loro natura plateale e arcinota o, al contrario, misteriosa e appartata, riserveranno a tutti grandi sorprese. -
...È per l'amore che si canta. Una vita da gigante
In questo libro double-face Enrico Maria Papes – sollecitato dai suoi biografi Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini – chiama a raccolta i suoi ricordi, professionali e personali, per raccontare una vicenda che, tra musica ed esperienze di vita vissuta, è esemplare dei tanti giovani che, negli anni Sessanta, furono protagonisti del boom economico e dei rivolgimenti culturali e sociali di quel periodo. Batterista e voce bassa del gruppo milanese I Giganti, insieme ai colleghi Sergio, mino e Checco è protagonista del beat italiano. Il complesso, nel breve giro di un triennio, inanella successi come Una ragazza in due, Tema e Proposta, per chiudere la carriera discografica con un 33 giri intitolato Terra in bocca (sottotitolo: Poesia di un delitto, 1971), dedicato a una cruda storia di mafia, censurato ai tempi dalla Rai e poi premiato, quattro decenni più tardi, con il Premio Paolo Borsellino. Accanto alla parabola dei Giganti e alla passione per la musica, Papes racconta la porzione più intima della sua vicenda umana, che parte dalla Milano affaticata del secondo dopoguerra e si snoda nel tempo in luoghi diversi e diversi mestieri. Ne emerge il ritratto di un uomo e di un artista vivace, curioso e inquieto, pronto alla scoperta e disponibile a mettersi in discussione, senza mai abbandonare per strada i suoi valori: l’amore per i familiari e gli amici, il vegetarianismo, l’affettuoso legame con gli animali, il gusto per i viaggi… Prefazione di Ellade Bandini. Postfazione di Red Ronnie. -
Il sound della frontiera. Libertà e disillusione nella musica folk americana
Il folk è un genere musicale profondamente radicato nella cultura americana, fin da quando le antiche ballate attraversarono l’Atlantico viaggiando sulle navi dei migranti per colonizzare il nuovo mondo. La musica popolare si è storicamente legata all’immaginario statunitense e in questo caso alle sue due fonti primarie: il puritanesimo e la frontiera. Compiendo un viaggio attraverso più di un secolo di produzione culturale si possono scoprire i riferimenti continui all’immaginario collettivo americano, i simboli della ricerca di spazio derivante dall’ideale di frontiera come la strada, il fiume, il treno e successivamente l’automobile. Per cercarne le tracce, questo libro mette al centro le figure fondamentali del genere musicale, i grandi folksinger quali Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen, ma anche gruppi folk più recenti come i Lumineers e i Caamp. La matrice puritana, portata dai padri fondatori, si incontra e si scontra con la frontiera, contribuendo a costituire l’ideale di spazio nell’immaginario statunitense. Il movimento eterno per arrivare al luogo dove costruire la propria casa sulla collina, il viaggio verso l’Ovest in cerca della terra promessa anche quando, dopo il 1890, viene dichiarata la fine della frontiera storica. La ricerca non finirà mai, si sposterà in altezza con i grattacieli o con le missioni spaziali, in profondità con il web, in altre dimensioni con le droghe. Ogni cantautore folk è pregno di riferimenti allo spazio, che sia l’Ovest per Guthrie, la libertà per Dylan o l’assenza di un luogo dove realizzarsi che caratterizza i loser di Springsteen. Leggendo in quest’ottica i testi dei brani che hanno segnato varie epoche della storia americana, tutto acquista un senso e il richiamo della frontiera e dell’elezione puritana è più vivo che mai. -
Dolores O'Riordan & the Cranberries. Parole di una star riluttante. Testi commentati
I Cranberries sono stati uno dei fenomeni musicali più interessanti e apprezzati della prima metà degli anni Novanta, uno dei pochi che ha saputo fare da contrappeso al grunge americano. Ma anche il primo gruppo rock irlandese a ricavarsi uno spazio in un orizzonte dominato in maniera incontrastata dagli U2. Un miracolo, quest’ultimo, reso possibile dalla voce inconfondibile di Dolores O’Riordan, divenuta fin da subito modello da emulare per moltissime cantanti. E tuttavia, passata quasi in un baleno da un minuscolo sobborgo di campagna ai riflettori di tutto il mondo e cresciuta in un’epoca precedente ai social network – dove tutti espongono tutto di sé per ventiquattro ore al giorno, come fossero le star del Truman Show – Dolores non si è mai completamente adattata a essere divenuta personaggio pubblico. “Vorrei poter cantare senza essere mai guardata”, ha ripetuto in più occasioni. Ma la O’Riordan non è stata solo l’interprete, è stata anche l’autrice di tutti i testi dei Cranberries e di quelli della parentesi da solista. Liriche quasi sempre incentrate su di sé, nelle quali mostra in trasparenza e senza alcuna mediazione le proprie luci e ombre; e molto spesso la propria fragilità. La contraddizione tra questa intimità esposta e il disagio di avere migliaia di occhi estranei sempre puntati addosso è solo apparente e sembra anzi confermare per paradosso la non accettazione dello status di star. È come se ogni volta ci dicesse: scrivo per me, non mi importa che cosa pensiate e non vi devo giustificare niente. Che è in fin dei conti l’essenza della poesia: dire soltanto il proprio “particulare” per parlare dell’universale. -
David Bowie. Il divino alchimista
“David Bowie. Il divino alchimista” è una biografia assolutamente atipica, perché prende le mosse dalla tradizione aneddotica che accompagna sin dall’antichità le vite di personaggi straordinari, ovvero la cosiddetta Leggenda dell’Artista. In essa ricorrono alcuni fattori diventati nel tempo dei veri e propri topos narrativi: l’estrazione sociale di umile origine, la formazione autodidatta, l’incontro con straordinari Magister (L. Kemp, W. Burroughs), le tecniche misteriose utilizzate (abiti sacri, cut-up, tarocchi). La biografia approfondisce anche uno dei temi cari a Bowie: la ricerca di spiritualità. Una sete di conoscenza, a tratti ossessiva, che lo spinge a mostrare interesse, fino alla fine della sua vita, per le dottrine esoteriche più estreme. Molte le tracce di questa fascinazione per l’occulto: il dito sulla bocca che invita al silenzio arpocratico; le braccia incrociate sul petto simbolo di Osiride risorto. Ma la ricerca spirituale di Bowie si lega a doppio filo con la sua personale fabbrica dei personaggi, che ha molto a che vedere con il processo alchemico di trasformazione spirituale del proprio io. L’immaginazione bowiana diviene il dispositivo per la proiezione delle manifestazioni inconsce universali. Con il ricorso alla mitizzazione della sua figura attraverso l’archetipo del dio che muore e rinasce, Bowie ci svela il mistero legato alla finzione letteraria dei suoi alter ego (Ziggy Stardust, il messaggero del messia alieno; l’extraterrestre Newton caduto sulla Terra in cerca di acqua per salvare il suo popolo; il cabalistico Duca bianco alla ricerca del Graal; il Minotauro di 1.OUTSIDE; Button Eyes di Blackstar e Lazarus, il risorto). Profeta di se stesso, Bowie si è definito con ironia un Dio del rock: mai affermazione è stata così ermeticamente veritiera. -
Come si scrive una canzone. Lezioni di composizione pop
Nel corso degli ultimi trent'anni il mercato editoriale, soprattutto anglosassone, ha visto una proliferazione di libri dedicati a una particolare attività musicale: lo scrivere canzoni. Sebbene non ancora in numero superiore ai manuali per i vari strumenti, questi testi si sono rivelati molto utili per avere un'infarinatura sui principali aspetti formali, le strategie narrative e la consapevolezza lessicale; nessuno di essi, però, si è rivelato un riferimento costante e durevole: primo, perché la pop song cambia abito a seconda delle stagioni; secondo, perché, sebbene tutti possano farlo, scrivere una canzone non è cosa semplice, né banale. Insegnare come si fa, poi, è difficilissimo. In Italia, invece, ci si è limitati a pochi libri, centrati esclusivamente sulla stesura di un testo, buoni per approfondire il discorso sulla metrica, sulla rima e sul verso. Ma non ci sarebbe canzone se i testi non poggiassero su una musica. E qui entra in gioco questo libro, che si schiera apertamente dalla parte della musica, e spiega quali sono gli elementi da conoscere, le tecniche da utilizzare, gli obiettivi da raggiungere. Un libro pieno di idee, nozioni, spunti, tecniche e umorismo. Leggibile anche da chi non ha una formazione teorica. -
B-side. L'altro lato delle canzoni. Primavera
È finalmente primavera nel magico mondo di “B-Side”: le rondini che volano alte nel cielo cantano a squarciagola le canzoni degli hippie, si torna a vivere soleggiate avventure en plein air e i fiori colorano i prati, adornano i capelli, decorano camicie e vestiti mentre il polline trasporta nell’aria profumi di rivoluzione. Ispirandosi alla musica dei “figli dei fiori”, il terzo volume della tetralogia di “B-Side” (nonché primo dedicato a brani esclusivamente stranieri) trasporta il lettore all’interno di nuove e appassionanti storie di fantasia che attraversano i generi letterari e le emozioni; storie straordinarie, talvolta leggere e altre volte drammatiche, talvolta realistiche e altre volte allucinate, in un turbinio variopinto di eventi che nascono come sempre dalle parole e dalle note delle canzoni, ma che al tempo stesso da esse si slegano volando via alti come le rondini verso nuovi e inaspettati orizzonti. Partendo dalle note di famosi brani di Jefferson Airplane, Kansas, Kinks, Tyrannosaurus Rex, Mamas & Papas, Guess Who, Beach Boys, Lovin’ Spoonful, Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival e altri, questi nuovi racconti non mancano di divertire ma anche di far riflettere affrontando come sempre temi di grande attualità, dalle malattie mentali alla violenza, dagli amori impossibili alla ricerca del proprio io, dalle battaglie in difesa dell’ambiente a quelle per l’emancipazione e la libertà dei singoli individui. Un nuovo viaggio senza limiti nel piccolo grande mondo delle canzoni. -
1977. Gioia e rivoluzione
Un anno da ricordare. Per la musica, la creatività, la letteratura, il cinema, il teatro. E poi per i sogni, le passioni, i desideri. Per l’amicizia e l’amore. Per la voglia di cambiare il mondo, per la ricerca della felicità, per la bellezza e i colori di una intera generazione in movimento. Il 1977 è stato un anno chiave della nostra storia, lo è stato per la politica, la società, i rapporti sociali e personali, la cultura e la comunicazione; è stato l’anno in cui le radio libere erano “libere veramente”, come cantava Finardi, in cui i volantini e i Ta Tze Bao erano i social network più diffusi, in cui gli indiani metropolitani si facevano beffe della realtà portando la fantasia nelle stanze del potere, in cui tutto veniva messo in discussione e nessuno era lasciato indietro. Il 1977 viene ricordato troppo spesso per gli scontri, la violenza, le P38, i blindati delle forze dell’ordine nei centri cittadini. Ma una generazione intera ha vissuto quell’anno tra passioni e sentimenti leggendari, scrivendo una storia diversa, fatta di canzoni, libri, film, cortei, assemblee, fumetti, giornali, spettacoli, nei quali scorreva inarrestabile e meravigliosa la vita. Questo libro vuole ricordare e raccontare un anno bello e terribile, intenso e travolgente, nel quale una generazione intera, in maniera caotica, creativa, violenta, appassionata, era alla ricerca della gioia e della rivoluzione. -
Amerigo Verardi. Il ragazzo magico
Amerigo Verardi è uno dei più affascinanti rompicapi della musica italiana. Negli anni Ottanta, alla guida degli Allison Run, mescola psichedelia e post-punk in una formula fascinosa e immaginifica, nei Novanta con i Lula dispensa caramelle rock, acide e visionarie, e infine all’alba del nuovo millennio perfeziona una formula dal respiro classico, ma allo stesso tempo personale e immediatamente riconoscibile. Ciononostante, rimane lontano dalla notorietà, diventando piuttosto il perfetto eroe di culto: l’artista puro capace di lanciare le carriere di band come i Baustelle o di lavorare con gruppi come i Virginiana Miller, per poi ritornare alle proprie miniature pop, in una nicchia appartata ma accogliente per chiunque voglia approcciarsi alla sua musica. Si dipana così la storia di un’affascinante ricerca musicale, che ha portato questo “ragazzo magico” dalla trasfigurazione onirica della realtà fino alla sua piena accettazione, giungendo alla rinascita artistica e umana degli ultimi lavori, ""Hippie dixit"""" e """"Un sogno di Maila"""". Una ricerca il cui esito finale sembra realizzare la meta che da alcuni anni ossessiona beneficamente Amerigo Verardi: riflettere come uno specchio la bellezza del mondo, affinché la canzone diventi un momentaneo e sfuggente punto di convergenza tra questa e i nostri sensi."" -
Mina. Parole... parole... parole
Mina è così brava che potrebbe cantare anche l'elenco del telefono. Chissà chi ha detto questa frase, ma poco importa: perché per tutti gli italiani Mina Anna Mazzini è, resta e sarà per sempre La Voce. L'autore Fernando Fratarcangeli - direttore della rivista ""Raro!"""" - racconta in questo libro due storie parallele: l'epopea della cantante nata a Busto Arsizio il 25 marzo del 1940 e, in contemporanea, gli avvenimenti più significativi (ma anche quelli più curiosi) che hanno segnato la storia del nostro costume nazionale. Da Baby Gate al clamoroso ritiro dalle scene, fino agli ultimi exploit dei """"dischi doppi"""", Fratarcangeli fa scoprire una Mina a tratti inedita: la nascita del suo mito ma anche le sue prese di posizione protofemministe, le collaborazioni storiche con Battisti e Celentano ma anche la costante scoperta dei giovani talenti, il rapporto con il figlio-compositore Massimiliano ma anche il suo status di icona gay."" -
Horror rock. La musica delle tenebre
Rock & Horror: un incrocio pericoloso? Quando il rock diventa realmente 'orTorifico''? Qual è l'evoluzione del genere? Quali i pilastri, quali le nuove leve? In Horror Racle. La musica delle tenebre, Lazzati & Vitolo delineano attraverso una serie di capitoli tematici le varie commistioni e fusioni tra l'immaginario tipicamente horror (fumetti, letteratura, cinema), la teatralità e i contenuti controversi del rock e i suoi effetti sulla realtà, a volte pericolosi, a volte semplicemente fraintesi. Seguendo la definizione più ampia di horror, esplorano quelle aree oscure del reale e il loro rapporto con la musica hard rock e heavy metal, per analizzare tematiche cjuali l'influenza dei serial killer, il rapporto con figure storiche divenute fonti di ispirazione anche per il cinema e per la letteratura, fino a giungere agli orrori del quotidiano. Vecchie riviste polverose, fanzine straniere, album finiti del dimenticatoio, band perse nell'oblio del tempo, saggi e cronache dall'universo rock hard. Tutto questo è Horror Rock. -
Mod. Vita pulita in circostanze difficili. Ediz. illustrata
Terry Rawlings è una delle figure cardine della scena Mod inglese dalla fine degli anni Settanta. Appassionato e studioso della cultura sixties autoctona, ha seguito l'evolversi del Mod-revival a fianco di gruppo come Jam, Chords, Purple Hearth e Long Tall Shorty. -
Queen. La musica e lo stile. Guida illustrata alla discografia completa
Album-per-album, pezzo-per-pezzo, ""La musica e lo stile"""" è un vorticoso viaggio all'interno di una delle discografie più ricche e variegate della storia del rock. Dagli hit glam dei Settanta a quelli da stadio degli Ottanta, senza tralasciare pezzi apparentemente minori ma ugualmente amati dai seguaci di tutto il mondo, qui ci sono i Queen in tutta la loro esplosiva bellezza. Il libro-base per ogni fan del gruppo, denso di fatti, dettagli e immagini."" -
Sogni ad alta voce. Le canzoni che hanno fatto la storia degli U2
Oltre trent'anni di carriera discografica e ""solo"""" una dozzina di album di studio, ma gli U2 vantano un songbook tanto alto e forte da far impallidire qualsiasi altra band del firmamento rock. Ogni canzone di Bono e soci è un'epifania, è una valvola aperta, è un messaggio scritto nell'anima. La musica degli eterni ragazzi di Dublino si fa di volta in volta slancio giovanile (""""I Will Follow"""") e commentario sociale (""""Sunday Bloody Sunday""""), filtra con le avanguardie (""""Zoo Station"""") e con il cinema (""""Until The End Of The World""""), aspira alla ricerca dell'amore (""""Pride"""") e dell'unità (""""One"""") senza mai perdere aderenza con la realtà e le passioni terrene, """"Sogni ad alta voce"""" racconta tutto questo in 30 canzoni che sono un fuoco indimenticabile."" -
Springsteen. Spare parts. Testi commentati. 1973-2012
Cos'è questa terra chiamata America? Ci prenderemo cura l'uno dell'altro perché hanno distrutto le nostre fabbriche e seminato morte nella mia città. Questo mondo complicato scioglie lentamente i sogni: badiamo solo a noi stessi. È la mia confessione, ho bisogno del tuo cuore, tutte le mie preghiere sono state vane. Ho affrontato questi viali fino a che le mie gambe si sono fatte pietra, sdraiato sul letto non prendo sonno. Allora andiamo in città in cerca di soldi facili. Sono l'uomo di ghiaccio, combatto per il diritto di vivere, ho una Smith & Wesson calibro 38, fatevi avanti con la vostra palla da demolizione. Cresci i tuoi figli e insegni loro a camminare fieri e sicuri, preghi che i tempi difficili non tornino più. Siamo stati ingoiati, siamo scomparsi dal mondo, ma stanotte tutti i morti sono qui, e se posassimo l'orecchio sulle lapidi sentiremmo cantare questa canzone. Così, amico, trovatene una e cantala fino alla fine, perché questo è l'ultimo ballo, l'ultima possibilità concessa ai cuori di pietra. Salite sul treno, preparatevi: è un viaggio lungo, senza soste né riparo. Un altro bacio, fratello, e poi avanti. Ho cercato la mappa che mi riporti a casa. Siamo vivi. -
Lo scrigno dei segreti. L'odissea dei Pink Floyd
Una biografia della complicata vicenda dei Pink Floyd, dai giorni eroici di Syd Barrett al formidabile successo degli anni Settanta e ai velenosi intrighi degli anni Ottanta, dagli irripetibili spettacoli stroboscopici del 1967 ai pupazzi horror di ""The wall"""": una meticolosa ricerca d'archivio, sulle tracce di una favolosa storia tra la Londra psichedelica e le grandi arene del rock, grazie alla quale e a decine di interviste a critici, collaboratori del gruppo, amici e addetti ai lavori, Nicholas Schaffner è riuscito a comporre un affresco definitivo di uno dei gruppi rock che hanno più profondamente inciso il loro solco nell'immaginario contemporaneo."" -
Stayin' alive. La storia dei Bee Gees
Nel 1977 veniva lanciato ""La febbre del sabato sera"""", il film di John Badham destinato a dar voce a un'intera generazione, quella del disimpegno, della voglia di divertirsi e della libertà da vincoli d'ideologia. Il giovane Tony Manero, lavoratore di giorno e di notte ballerino dominatore incontrastato delle discoteche di Brooklyn - interpretato da un John Travolta agli esordi - diventa punto di riferimento per i ragazzi degli anni Settanta, quelli lontani dalle barricate del punk e del rock. È però la colonna sonora a decretare il successo planetario della pellicola: a firmarla, quasi per intero, sono i Bee Gees, leggendario gruppo dell'Isola di Man. Contattati dal loro manager (e produttore della pellicola) Robert Stigwood, i fratelli Gibb (Barry, Robin e Maurice), già bambini prodigio e poi idoli del pop internazionale negli anni Sessanta, riemergono da un tormentato periodo di crisi artistica, mettendo a segno quasi inconsapevolmente uno dei colpi più riusciti nella storia della musica leggera. Da """"Jive Talking"""" e """"You Should Be Dancing"""", passando per """"More Than A Woman"""", """"How Deep Is Your Love"""", fino a """"Stayin'Alive"""" e """"Night Fever"""", i Bee Gees rivoluzionano, reinventano e nobilitano la disco music. """"Saturday night fever"""" si rivela il disco più venduto al mondo (15 volte disco di platino, 24 settimane nella Top di «Billboard» e 5 Grammy), e lo rimarrà fino all'arrivo di thriller di Michael Jackson. Talento e successo dei Bee Gees risalgono, però, a dieci anni prima di fever e non si arresteranno certo con quell'album, nonostante la critica sia stata spesso ostile e li abbia ingiustamente stigmatizzati o snobbati. Ora un libro racconta tutta la loro storia: una storia complessa e affascinante, una saga familiare ricca di colpi di scena, di ascese e cadute, di polvere e oro, ma soprattutto di memorabili canzoni che, nel bene e nel male, fanno parte del vissuto di tutti noi."" -
One shot band. Gruppi, artisti, visionari e sognatori con idee (spesso) geniali e un solo disco alle spalle
La Hampton Grease Band mangiava cereali sul palco mentre improvvisava duetti tra chitarre e motoseghe. I Monks se ne andavano in giro vestiti con un saio nero e la testa rasata come dei monaci veri. Alexander ""Skip"""" Spence tentò di uccidere i suoi compagni di band con un'ascia. I La's cercarono di convincere i propri fan a non comprare il loro disco. E i John's Children si fecero costruire dalla NASA venti amplificatori che facevano impallidire il suono degli Who. Gente scomparsa troppo presto, o semplicemente dimenticata, che dopo il loro primo e unico disco è stata risucchiata da un oblio impietoso. Per alcuni giusto, per molti crudele. Per tutti necessario a diventare una """"one shot band"""", gruppi o artisti solisti, cioè, crollati davanti alla prospettiva del secondo tentativo discografico, quando cominci ad annusare la fama ma non sai ancora se ti piace, se ne sei degno o semplicemente se sei preparato a reggere l'urto del successo. Questo libro parla, dunque, di reietti, geni, musicanti, sognatori e rivoluzionari schiacciati, molto spesso per sfortuna, dal """"sophomore slump"""" (il """"crollo al secondo tentativo"""") ed entrati per sempre nel limbo del quasi-successo che li ha lasciati senza un soldo in tasca ma li ha resi, dopo tutto, immortali."" -
Poesia in forma di rock. Letteratura italiana e musica angloamericana
Kurt Cobain leggeva Dante. Potrebbe sembrare uno slogan da fiera del libro, invece è la verità. È più che sorprendente e certamente poco noto il rapporto costante tra alcuni dei più grandi interpreti del rock - inglese e americano - e la letteratura italiana dal Medioevo fino ai giorni nostri. Un percorso che muove per vie misteriose, dove Dylan rilegge Dante e Petrarca, Patti Smith e Morrissey incontrano Pier Paolo Pasolini, i Radiohead e i Nirvana si inoltrano nell'Inferno della Commedia, Sting evoca Italo Calvino, Mike Patton interpreta Edoardo Sanguineti. Questo studio unico nel suo genere, condotto tra Oxford e Roma, attraverso il dialogo dinamico tra testi musicali e testi letterari, ripercorre cinquant'anni di rock come non l'avete mai letto prima, tra intersezioni inaspettate, scoperte inedite, citazioni, aneddoti, interviste ai protagonisti. Il risultato è un vero e proprio canone alternativo della letteratura italiana declinata nei suoi profili più espressivi e anticonformisti, capace di offrire uno spaccato inaspettato sulla fortuna e sui canali di diffusione della nostra cultura all'estero nel secondo dopoguerra. Un'incursione innovativa nella musica rock a metà tra l'underground e l'Università, impreziosita da testimonianze inedite - con un contributo d'eccezione a opera di Carlo e Paolo Verdone - per indagare l'intersezione tra musica e letteratura ""in un territorio ancora inesplorato del postmodernismo"""", come avrebbe detto Umberto Eco.""