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I sogni d'oro dei Beatles. Guida all'ascolto di Abbey Road
"Abbey Road"""" è l'ultimo vero lavoro discografico dei Beatles, dato che """"Let it be"""" - benché pubblicato successivamente - fu registrato in precedenza. A 50 anni dalla sua uscita, """"Abbey Road"""" rimane un disco innovativo e importante dal punto di vista compositivo e produttivo, un raro esempio di come una band concluda la propria esistenza con un'opera che rappresenta un vero e proprio picco creativo. Questo album, inoltre, ha avuto una forte influenza sulla musica successiva tanto da rappresentare un collegamento fra le fasi precedenti della popular music e l'inizio del rock progressivo. Nel libro vengono trattati i legami fra questo e i dischi immediatamente precedenti dei Beatles, il contesto in cui è nato l'album e la sua produzione. Tre capitoli sono dedicati all'analisi dei brani: rispettivamente, i cinque a firma Lennon/McCartney, quelli composti da Harrison e Starr e il lungo medley della seconda facciata. Tutte le canzoni sono analizzate prendendo in considerazione gli aspetti armonico/melodici, la struttura formale e i vari parametri che concorrono a formare lo spazio sonoro di ciascun pezzo. Le analisi sono correlate con le informazioni sulle modalità produttive dei brani. Gli ultimi due capitoli riguardano i testi e le considerazioni conclusive riguardo la creazione di questo storico album." -
Patriots. La musica italiana da Berlusconi al sovranismo
Tempi strani, quelli che stiamo vivendo: un rapper spagnolo finisce in carcere per le sue rime, la stessa sorte tocca agli artisti russi e nel mondo angloamericano nuove leve e musicisti affermati prendono posizione su Trump e Brexit. Insomma, in altri paesi gli artisti si espongono e lo fanno con album, canzoni, interviste, concerti o partecipando a iniziative di vario genere, qui in Italia numerosi articoli sottolineano il letargo della canzone politica. Al contempo testate estere quali il «New York Times» raccontano di come i rapper, afroitaliani e non, stiano fronteggiando il clima xenofobo che attraversa la penisola. I dibattiti sulla presunta ""italianità"""" delle canzoni in radio e di quella vincitrice a Sanremo, la querelle sui porti chiusi, i duelli a suon di tweet tra politici e cantanti, nonché la mobilitazione per Riace da parte di un folto gruppo di artisti, mostrano tuttavia che qualcosa si muove. """"Patriots"""" è un'indagine sul complesso rapporto tra politica e musica in Italia negli ultimi vent'anni, un tentativo di capire cos'è rimasto delle canzoni di protesta degli anni Sessanta e verificare se il nostro paese si allinea con quanto sta succedendo in Gran Bretagna e Stati Uniti. D'altronde, l'ascesa di Salvini e del Movimento 5 Stelle non sono fenomeni destabilizzanti come il referendum britannico e le ultime elezioni presidenziali americane? Queste pagine provano a comprendere le reazioni del mondo musicale italiano a eventi importanti come il G8 di Genova, i casi Aldrovandi e Cucchi, così come alle esternazioni dei politici nostrani. """"Patriots"""" è un viaggio negli ultimi due decenni di storia e musica italiana, una fotografia di come l'Italia sta cambiando e, di conseguenza, di come stanno mutando gli italiani. Perché, in fin dei conti, non sono mai soltanto canzonette. Prefazione di Emanuele Coen."" -
Faber nella bottega di De André. Musica, musicisti e produzione collettiva nell'opera del più grande cantautore italiano
Cantautore per eccellenza, artigiano di suoni e parole. Fabrizio De André non è solo poeta e genio solitario nel senso ""romantico"""" del termine, ma musicista moderno, maestro di una bottega in cui si avvicendano le più grandi firme della canzone italiana del Novecento. Un'arte nuova, che vive di nuovi strumenti e professioni. Partendo da uno sguardo a 360 gradi sul Faber musicista — chitarrista, cantante, compositore, performer — varchiamo la soglia della bottega di De André per riscoprirne collaboratori, musicisti, colleghi e discepoli; figure che in vario grado concorrono alla realizzazione della sua opera. Una bottega moderna, in cui si produce per nuovi committenti — l'industria discografica e dello spettacolo — e per un nuovo pubblico, il cui ruolo è sempre più importante. Una produzione collettiva, ma allo stesso tempo unitaria, per un nuovo concetto di authorship nella popular music. Fabrizio De André, attraverso la sua opera, il suo messaggio e la sua immagine, ci parla ancora; lo fa per sé, per i suoi collaboratori, per i suoi ascoltatori. Parla, in maniera autorevole, con più voci. Con una sola invece, canta, riunendo in maniera sublime tutti i frammenti di un discorso sempre vivo."" -
Dallo stornello al rap
"Dallo stornello al rap"""" si propone l'obiettivo di dimostrare, attraverso un'analisi comparata, le analogie esistenti tra due generi musicali apparentemente molto diversi sia per origini storiche sia geografiche. Lo si potrebbe definire un viaggio nella storia musicale e sociale, che si estende ben oltre i confini italiani. L'autrice, infatti, fornisce una ricostruzione della nascita e dello sviluppo dello stornello nella nostra penisola, evidenziandone le caratteristiche ritmiche, melodiche, strumentali e la funzione sociale e politica svolta nella società capitolina. Il medesimo excursus storico è dedicato al rap, che dall'ambiente afroamericano si è nel tempo diffuso in tutto il mondo come voce del dissenso sociale. Infine, nel libro di Elena Bonelli si evidenzia l'arco storico, dal suo nascere a oggi, della canzone romana, spesso erroneamente confusa con lo stornello e per questo emarginata, ponendo l'accento sulla necessità di attribuirle un posto più importante nella musica italiana, avendo molti suoi brani riscosso un successo di rilievo internazionale." -
B-side. L'altro lato delle canzoni. Autunno
Quante volte capita, ascoltando una canzone, di immaginare nella nostra mente la storia che quei versi raccontano, delineando magari nettamente i volti dei personaggi, ambientandoli in scenografie ben definite e rendendo insomma quella canzone un piccolo film tutto nostro? L'immenso potere della musica non si consuma nei pochi minuti in cui i brani vengono trasmessi alle nostre orecchie ma continua ogni qual volta le emozioni e le immagini che trasmettono le canzoni prendono forma e vita attraverso di noi. Questo mondo parallelo, il mondo della musica, è identificato con B-Side: reale nella sua surrealtà, dettagliato nonostante i dettagli siano diversi in base a chi ascolta. B-Side è ""l'altro lato delle canzoni"""", il lato nascosto a cui ha accesso soltanto la nostra mente. È lì che possiamo incontrare davvero i personaggi cantati dai nostri artisti preferiti, è lì che possiamo condividere ogni volta le loro storie, ridere con loro, piangere con loro, sognare con loro... Ed è lì che possiamo toccare, vedere, odorare, gustare e non più solo ascoltare le nostre canzoni: è lì che possiamo davvero viverle sulla nostra pelle. Uno dei """"portali"""" verso questo mondo è aperto dai racconti di Doriana Tozzi, che in questo volume (sottotitolato """"Autunno"""", in riferimento a una futura tetralogia delle stagioni che si inaugura con questo volume dedicato al rock alternativo italiano) ha rivestito brani di Afterhours, Verdena, Marlene Kuntz, Perturbazione, Diaframma, Ministri, Baustelle, FASK, Zen Circus e molti altri con storie a volte fantastiche e altre volte quotidiane, a volte ispirate al passato e altre ambientate in un futuro immaginario. Le canzoni sembrano prendere forma leggendo queste pagine scritte con passione e rispetto per gli artisti coinvolti ma anche senza limite alcuno alla fantasia, per intraprendere un viaggio fantastico verso B-Side, il pianeta della musica. Al ritorno forse non saremo più gli stessi, perché la musica può davvero trasformarci e trasformare il mondo intorno a noi."" -
Istrioni e sirene. Vol. 3: Da Ollie Nightingale a Nina Simone, da Frank Sinatra a O.V. Wright
Con questo terzo volume si conclude il denso e animato percorso alla scoperta delle voci più significative e creative del panorama nordamericano del Novecento (e oltre), nell'articolato spazio canoro che prende il via dai grandi maestri emersi nei primi decenni del secolo scorso e in particolare dai ruggenti anni Venti, quelli di Louis Armstrong, Al Jolson, Bing Crosby, Ethel Waters, Bessie Smith, espressioni sorprendentemente affini di un formidabile melting pot etnico e culturale. Voci che attraverso la prosa immaginifica e il gusto per il dettaglio dell'autore vengono esplorate a fondo nei loro tratti stilistici e interpretativi, partendo da uno o più album particolarmente rappresentativi e andando ad analizzare l'intera opera discografica di ciascun artista. Sviluppato alfabeticamente da Ollie Nightingale a O.V. Wright, entrambi esponenti della più profonda vocalità soul (e gospel) di Memphis, il libro tocca i divi più illustri della canzone americana, Frank Sinatra (e la sua controparte nera in chiave soul-jazz, il chicagoano Lou Rawls), Barbra Streisand, Elvis Presley e Stevie Wonder, e spazia attraverso le variegate suggestioni jazzistiche di Sarah Vaughan e Cassandra Wilson, il vibrante eclettismo pop di Kay Starr e Jo Stafford, le sofisticate ed emozionanti miscele blues e jazz di Dinah Washington, Esther Phillips e Nancy Wilson, il fervido ""shouting"""" del Sud-Ovest di Jimmy Rushing, Big Joe Turner e Jimmy Witherspoon, il luminoso raccontare country di Hank Williams, Charlie Rich e Randy Travis, l'intensità soul meridionale di Otis Redding o Irma Thomas, la potente, arcaica visionarietà blues di Charley Patton e quella raffinata e swingante di Junior Parker o T-Bone Walker, la dinamica ed eccitante vocalità di gruppo dei Ravens, dei Temptations e dei Take 6. Ma va anche a esaminare carriera, stile e impatto emotivo di numerosissimi artisti """"minori"""" legati per diversi motivi ai protagonisti principali di Istrioni e sirene: interpreti magari di modesta risonanza o vicini a essere dimenticati ma in realtà memorabili per originalità e tensione espressiva e per la capacità di evocare i valori della loro epoca."" -
Così parlò Vasco Rossi. Antologia poetica integrale. Nuova ediz.
A inaugurare la presenza di musicisti/poeti italiani nella collana TXT non poteva che essere il rocker di Zocca, al quale Salvatore Martorana dedica uno studio monumentale. Così parlò Vasco Rossi, infatti, nasce con l’intento di scovare tra tutti i testi del musicista ogni singola traccia del caos, del disordine mentale, dello spirito ribelle e geniale che ha fatto di lui la più grande stella del panorama rock italiano. L’autore si inoltra tra le righe stupefacenti della sua produzione artistica, mettendo scrupolosamente al vaglio le provocazioni, i doppi sensi, l’acuta ironia, ma anche le citazioni, i riferimenti culturali, i richiami appena accennati eppure ben presenti, troppo spesso non evidenziati secondo un processo di banalizzazione del personaggio che forse ha fatto comodo anche allo stesso Vasco nella conquista sconfinata del mercato tricolore. Prima del rocker verrà, dunque, il cantautore, il poeta. Non la voce, rauca e inconfondibile, ma il tocco della mano, fragile e incendiario, capolinea in versi scritti delle nausee della pancia, dei tumulti del cuore, delle fantasie della mente, delle paranoie e delle eccitazioni di un’anima fragile e di molte generazioni, che in essi si riconoscono. Se il cantautorato troverà, come tutti auspichiamo, il suo definitivo e riconosciuto spazio nel programma di istruzione nazionale, allora questa potrebbe essere la prima antologia dedicata all’opera di uno tra i più grandi, contraddittori e dissacranti autori italiani viventi. -
La chitarra elettrica nella musica da concerto. La storia, gli autori, i capolavori
La chitarra elettrica non è solo lo strumento principe del blues, del rock e degli altri generi cosiddetti ""extra-colti"""". Dal 1945 in poi, la chitarra elettrica è presente nei brani per ensemble di compositori colti importantissimi quali Igor Stravinsky, Bruno Maderna, Luciano Berio e Karlheinz Stockhausen, solo per citare i primi che l'hanno utilizzata. I compositori, nell'ambito della loro continua ricerca sui timbri e sui nuovi linguaggi espressivi, esplorano anche le possibilità sonore della chitarra elettrica, elevandola da strumento popolare a strumento da concerto. La chitarra elettrica è impiegata in composizioni di ricerca, ma anche in opere minimaliste, sperimentali e neoclassiche. Notevole è il repertorio da concerto per chitarra elettrica sola o con elettronica (Morton Feldman, Steve Reich e moltissimi altri) ma eccellente è anche il repertorio per ensemble di chitarre elettriche (Glenn Branca, Rhys Chatham) e per chitarra elettrica e orchestra (ad esempio i Concerti di Tristan Murali e Bryce Dessner). Oggi, i grandi compositori (anche italiani) continuano a mostrare notevole interesse per questo strumento. Su invito dell'autore di questo libro, musicista di fama internazionale, di recente hanno composto per chitarra elettrica autori quali Gavin Bryars, Alvin Curran, John King, Van Stiefel, Azio Corghi, Stefano Taglietti e molti altri. Grazie ai suoi contatti diretti con i compositori e a un profondo lavoro di ricerca sulle fonti e sulle partiture Sergio Sorrentino è riuscito a ricostruire una storia del repertorio, completamente immersa nella storia della musica generale. All'interno del libro compaiono anche brevi interviste ai compositori (tra cui Giorgio Battistelli, Gavin Bryars, Rhys Chatham, Alvin Curran, Fred Frith, Michael Gordon, David Lang). Prefazione di John King e postfazione di Guido Michelone."" -
Adepti della Chiesa del Metallo. Riflessioni su ciò che siamo stati per capire ciò che siamo diventati
Viviamo l'era della digitalizzazione di ogni attività umana, musica compresa. Tutto corre in rete e il tempo in cui per procurarsi quella preferita bisognava ricorrere alle rare riviste in edicola, alle fanzine e al passaparola, sembra lontanissimo. Il brivido dell'ordine dei dischi al buio, della distribuzione tra i pochi amici interessati, della registrazione su cassetta di quanto comprato dagli altri, sono solo ricordi. ""Adepti della Chiesa del Metallo"""" non vuole solo ricordare quei tempi e cercare di risvegliare in chi li ha vissuti quella gratificante iniezione di endorfine scatenata dal primo ascolto o, al contrario, la delusione nello scoprire di aver preso un “pacco”. Tornare a quei tempi può essere il pretesto per parlare non solo di ciò che eravamo, ma anche di ciò che siamo diventati e di cosa rischiamo di diventare. Perché conoscere il passato è la chiave per capire il nostro presente e cercare di pianificare il futuro. Cosa significava essere un metallaro all'alba degli anni Ottanta diventa così il modo per parlare dell'Italia del tempo. Ricordare l'epopea del vinile quello per discutere del suo ritorno e di ciò che vi ruota intorno. Dibattere dei nastri e delle piattaforme digitali come Spotify quello per riflettere su come sia rischioso il nostro modo di conservare musica e cultura. Sfogliare mentalmente le vecchie fanzine quello per discutere del concetto di critica ai tempi del Web e guardare a zone del mondo in cui gli appassionati di rock rischiano la vita può darci più consapevolezza del nostro quotidiano in Italia. Perché il tempo che dedichiamo o non dedichiamo alle nostre passioni racconta molto di noi come uomini e del modello di società che stiamo costruendo. Con i contributi di: Giacomo Voli (Rhapsody of Fire); Tony Fontò (White Skull); Flegias (Necrodeath, Cadaveria); Tony D'Alessio (Banco); Zorama (Musicista, autore per Mina); Giuseppe Scaravilli (Scrittore, musicista dei Malibran); Fabio Rossi (scrittore, critico musicale); Fabio Lanciotti (discografico, produttore); Floriana Ausili (storica dell'arte); Antonio Keller (discografico). Prefazione di Gianni Della Cioppa (scrittore, giornalista, discografico)."" -
Un sax nato per correre. Il racconto di un'epopea musicale
«Un sax nato per correre» è il racconto di una vita nella quale la musica ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Come musicista e soprattutto come appassionato ricercatore e divulgatore di opere discografiche, Max Marmiroli è cresciuto nella convinzione che ci sia stata una sorta di ""epopea"""" nella storia della musica moderna. L'elaborazione di questa idea lo ha portato a focalizzare la descrizione di un periodo storico di undici anni, dal 1965 al 1975, in altrettanti capitoli, per poi concludere con un epilogo che riassume le vicende musicali vissute in prima persona dal 1976 a oggi. Spaccato di vita di provincia con avventure adolescenziali, concerti, incontri ravvicinati con produttori discografici, distributori, artisti italiani e stranieri (Pierangelo Bertoli, Rino Gaetano, New Trolls, Curved Air, Ike & Tina Turner...), «Un sax nato per correre» è però anche una sorta di almanacco di produzioni discografiche con decine di titoli di Lp brevemente recensiti con l'intento di infondere nel lettore una sana curiosità. Una lettura che può dimostrare quanto cruciali, per la musica moderna, siano stati gli anni che vanno dalla pubblicazione di A Love Supreme, il capolavoro di John Coltrane, al bellissimo Born To Run di Bruce Springsteen. Prefazioni di Ermanno Labianca e Daniele Benvenuti."" -
L'ultimo disco dei Cure
Questo è un romanzo di musica e passioni che per colonna sonora ha le canzoni di Robert Smith e The Cure, dei Joy Division, dei Jesus and Mary Chain. Un romanzo che parla del difficile passaggio dalla gioventù all'età adulta. Di concerti. Dell'Amore con la A maiuscola. Della morte, era inevitabile. E di una nuova vita, dopo tutto. Una fotografia ritrae due bambini durante una vacanza estiva a Rimini di tanti anni fa: sotto il sole, si tengono per mano nella luce piena dell'estate, di fronte all'azzurra immensità del mare. Pietro, il protagonista, ha compiuto trent'anni, appassionato di musica, è un 'neet' suo malgrado. È lui che conserva la foto in un cassetto. Deciderà di partire in cerca di quel passato, insieme a un amico; nell'attesa di trovare nuovamente la perfetta innocenza contenuta in quell'immagine. Alice, l'altra protagonista del romanzo, è una manager discografica. Una giovane donna di successo, agiata ma infelice. Anche lei deciderà di tornare a Rimini per assistere al concerto di un gruppo che forse produrrà. Nel caos sonoro e multicolore del Velvet, lo storico club dove si terrà l'esibizione, ognuno dei personaggi farà i conti con se stesso, con le proprie scelte, con le proprie illusioni e ciò che invece il mondo ha in serbo per lui. -
Mio padre odiava il rock'n'roll
Magro come una sottiletta, goffo come una tartaruga, un ragazzino è davanti alla televisione. Mentre fa zapping, è fulminato da un cantante con un nome impronunciabile. Un pomeriggio come tanti si trasforma, così, in un evento biblico. In un terremoto emotivo. E mentre il cantante con il nome impronunciabile suona, suda, urla, dichiara di essere ""nato negli Usa"""" (sì, parliamo di Bruce Springsteen), quel ragazzino perde in un attimo ogni certezza. E, in quello stesso istante, capisce che la sua vita è cambiata. Per sempre. Per lui ora ha senso una cosa sola: la musica. Quello che c'era prima viene, improvvisamente, spazzato via. Compreso l'intesa con suo padre, perché suo padre odiava il rumore, odiava il volume alto, odiava i ritmi forsennati. Odiava il rock'n'roll. A distanza di anni, quelle canzoni diventano la lingua con la quale quel ragazzino, ormai adulto, può raccontare la vita di suo padre: l'ammirazione, la disillusione, il conflitto, la depressione, la malattia, la morte. Attraverso una fitta rete di ricordi e nostalgie, intrecciando tutto al potere della musica, """"Mio padre odiava il rock'n'roll"""" è assieme un racconto autobiografico, un saggio di sociologia del rock e un piccolo jukebox letterario/musicale."" -
Cose dell'altro suono. Avventure musicali in Italia ’50-’90
Avvenimenti e personaggi in Italia. Un percorso che inizia negli anni Cinquanta e si conclude nei Novanta. con contributi di oltre 100 protagonisti. Fotografie di Fabio Emilio Simion, Fabio Treves, Fabio Minotti, Germano Casone, Livio Macchia, Attilio Tripodi. 1952 Anteprima Jazz con la Milan College Jazz Society. 1957 Nasce il rock italiano; 1965 I favolosi Beatles in Italia; 1968 Il marziano Jimi Hendrix arriva in Italia; 1971 Il volo magico di Claudio Rocchi; 1977 Avanguardia e provocazione. L’arte di John Cage; 1979 Demetrio Stratos. Un Ribelle a tre voci; 1981 Alla ricerca della luce, Karlheinz Stockhausen; 1987 Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti. Lo dice Freak Antoni; 1998 Gli altri suoni di Franco Battiato, da Fetus a Gommalacca -
Kiss. Cerone, costumi e un pugno di sogni
Mascherati e mondani. Irriverenti e patriottici. Ambiziosi e popolari. Distinti e lussuriosi. Gli eccessi e le contraddizioni nella lunga saga dei Kiss non mancano e non sono mai mancati. Dagli scarsi successi dei pittoreschi esordi al fanatismo isterico di milioni di appassionati, non c’è mai stato un momento di mediocrità nella storia di questi mostri sacri del rock. Le gesta dei loro personaggi hanno entusiasmato generazioni di ragazzi, le loro canzoni hanno deliziato milioni di fan, le loro esibizioni hanno incendiato tutti... Kiss – Cerone, costumi e un pugno di sogni è il racconto di quasi cinquant’anni di musica attraverso gli occhi di tre esploratori attenti del pianeta Kiss e analizza la storia della band newyorkese soffermandosi su tutti i momenti significativi dell’evoluzione dell’iconico gruppo, guidato dalle sapienti e sagaci menti di Paul Stanley e Gene Simmons. Contrasti, contratti, compromessi e imprevedibili retromarce: non c’è mai stato tempo di rilassarsi per il demone, il figlio delle stelle, il gatto e l’uomo dello spazio. Ma non ci sono solo i personaggi che hanno calcato i palchi di tutto il mondo: tra le righe del libro scopriamo i profili degli uomini che hanno vestito quelle maschere, le loro fragilità, le distrazioni, i talenti e i tratti eroici. Una miscela esplosiva fatta di grande musica, sfrontato marketing, allusioni sessuali a iosa e repentini cambi di rotta! I Kiss non sono mai stati una band come le altre. Ogni addio ha avuto il sapore di un arrivederci, da ogni scelta irreversibile si è sempre potuto tornare indietro. Se questa volta la fine della strada fosse davvero vicina… non fatevi trovare impreparati! -
Quando scriverai la tua canzone. 12 racconti ispirati alle canzoni di Ligabue
Trent’anni di carriera di Luciano Ligabue. Dodici canzoni, una per ognuno dei suoi album di studio, dagli esordi del Bar Mario nel lontano 1990 alla recente Ancora noi dei giorni nostri. Dodici come i racconti che prendono forma e vita, capitolo dopo capitolo, dalle strofe e dai testi dell’artista di Correggio in un viaggio lungo tre decenni. Personaggi bizzarri, sognatori illusi, giovani innamorati, donne seducenti e uomini ingenui, piccoli eroi e semplici comparse che si incontrano, sognano, lottano, si perdono e si ritrovano tra le strade di un borgo qualsiasi del nostro Paese a far da cornice alle loro esistenze. Sullo sfondo, protagonisti inconsapevoli ed essenziali, la poesia affascinante delle parole e la forza prorompente della musica di Luciano Ligabue. -
Le lontane origini del blues e del jazz
È esaminando alcuni fatti risalenti al XV secolo, fatti che apportarono enormi trasformazioni negli equilibri mondiali facendo cadere antichissime civiltà e sorgere nuovi imperi e che posero in contatto popolazioni che non si erano mai conosciute, che l’autore rintraccia le radici di due originalissime espressioni musicali: il blues e il jazz. Partendo da lontano, e seguendo le drammatiche vicende che indussero milioni di disperati a lasciare l’Europa alla ricerca di una vita migliore nel Nuovo Continente, mentre masse di africani vi venivano inviati come schiavi, “Le lontane origini del blues e del jazz” analizza le condizioni geo-politiche e socio-culturali che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso, diedero vita a queste nuove forme musicali. Dopo avere appreso il linguaggio del blues e del jazz delle origini, il lettore completerà il suo percorso conoscendo quelle donne e quegli uomini che contribuirono alla sua diffusione nel mondo. L’opera, presentata con un’inedita fotografia d’epoca (risalente al 1956), si conclude con un’ampia discografia. -
Pick & rock. Quando la musica va a canestro
Il playmaker palleggia, il pivot sale all’altezza della lunetta e piazza un blocco il più possibile granitico per poi introdursi nell’area dei tre secondi, in attesa di ricevere un passaggio che lo porterà, almeno in teoria, a insaccare un canestro facile facile. Lezione tecnica, per forza di cose coincisa e grossolana anzichenò, per spiegare ai non edotti di questioni cestistiche il Pick & Roll. Uno schema offensivo usato con frequenza durante le partite di basket, forse non troppo divertente ma senza dubbio efficace. Il libro che avete tra le mani, invece, esce con il titolo di “Pick & Rock”. Un richiamo alla pallacanestro e uno alla musica. Semplice, no? Come ogni internauta attento saprà, “Pick & Rock” ha un’origine che si perde tra i meandri della Rete. Il progetto parte nell’aprile del 2014 con una rubrica (provate a indovinarne il titolo…), ospitata da dailybasket.it, uno dei siti web più popolari e seguiti da chi ama la spicchia. Una rubrica animata da un’idea anch’essa piuttosto semplice: recensire tutte le canzoni, belle o brutte poco conta, che, in un modo o in un altro, hanno inserito nel loro immaginario il basket e tutto ciò che gli gira attorno. Ne è uscito fuori uno spaccato all’interno del quale convivono insospettabili cantautori, band di fama planetaria e band che non si è filato nessuno o quasi, portatori sani di trash music, gruppi beat, rapper di ogni ordine e grado, allenatori e giocatori che, a un certo punto della loro esistenza votata alla palla a spicchi, hanno deciso di piazzarsi di fronte a un microfono. Anche quando non era strettamente necessario. -
L & R. L'enigma Lindemann e Rammstein
Prima con i Rammstein e poi con il side project omonimo, Till Lindemann si è divertito a sconvolgere nei modi più svariati il pubblico: performance tra fiamme e oscenità, videoclip choc, testi imbevuti delle più turpi perversioni, aggiungendo alla personale Antologia dell'Orrore anche tragedie e serial killer, intrecciando tutto alla potenza dei brani sostenuti dalla lingua madre, il tedesco, senza evitare accuse e polemiche. Si è creato così l'Enigma: può una band con tali connotati vivere un successo di critica e pubblico internazionale senza precedenti? Forse la risposta è nel cuore oscuro della produzione firmata Lindemann & Co. Questo libro, più che una biografia incentrata sulla vita dei musicisti, è l'analisi dei temi e degli aspetti più significativi dei Rammstein. Cardine dell'opera è l'attività artistica del leader, che con le sue scelte ha marcato a fuoco – in tutti i sensi – la storia del metal estremo. Si affrontano nella maniera più ampia e approfondita le peculiarità di un musicista misterioso, controverso e affascinante, capace con uno stile unico di farci vivere gli scorci umani più terrificanti e le vette più intense dell'anima. Sotto il martellare elettronico c'è un profondo legame con i temi della famiglia, dell'infanzia, c'è un'acuta disamina della malvagità dell'uomo, senza dimenticare il rapporto con l'Alto, che crea così uno scenario spesso insostenibile capace di prendere per il collo l'ascoltatore e affondarlo nel più impenetrabile degli abissi. E sembra incredibile, appena toccato il fondale, ecco il luccichio di un tesoro. -
Prog rock! 101 dischi dal 1967 al 1980
Prendete uno dei saggisti musicali più preparati ed eclettici in circolazione, e un musicista prog tra i più attivi e rappresentativi della scena italiana (e non solo). Metteteli davanti a un microfono, o una telecamera, e otterrete Astrolabio. Dapprima fortunata trasmissione radiofonica, poi televisiva, ora si materializza su carta trasformandosi in ""Prog rock!"""": un libro nel quale Storti e Zuffanti scelgono, commentano, analizzano, contestualizzano e raccontano i 101 dischi prog che non possono mancare nello scaffale del vero appassionato. Per i due autori, prog, aggettivo che tende a essere usato con una certa disinvoltura, designa tutte quelle musiche che, a partire dai tardi anni Sessanta, hanno cominciato a espandersi e, contaminandosi con stili diversi, hanno allargato il concetto di pop song, sperimentando arditi accostamenti tra diverse influenze senza il timore di ricercare nuove melodie, armonie, suoni e strutture. Quindi, è progressive tanto il rock sinfonico degli Yes quanto la musica cosmica dei Tangerine Dream, l'hard psichedelico degli High Tide, il jazz-rock dei Nucleus, l'art-pop dei Roxy Music, le favole celtiche di Alan Stivell e molto altro. Il prog, insomma, non come definizione di un genere codificato, quanto come filosofia, modo di essere e approccio a ciò che si suona e si ascolta."" -
On some faraway beach. La vita e i tempi di Brian Eno
Per molti è la pietra di paragone delle innovazioni dell’arte e della musica pop negli ultimi quarant’anni. Per altri un pretenzioso dilettante, autore di ""scarabocchi musicali"""" o """"jazz che nessuno voleva"""": quel che è certo è che Brian Eno, musicista, produttore, scrittore e prolifico artista solista o, come lui stesso si definisce, """"paesaggista sonoro"""", continua a dividere l’opinione pubblica anche ora che ha superato i sessant'anni. La sua rubrica telefonica è un vero e proprio tesoro che racchiude i nomi delle maggiori star del pop e del rock, e le sue collaborazioni con i Roxy Music, David Bowie, i Talking Heads, i Devo e gli U2 hanno coinciso con i lavori più ambiziosi e riveriti dalla critica di questi artisti. Difficilmente in una collezione di dischi contemporanei mancherà l’impronta estetica di Eno: dalla teatralità del glam ai paesaggi sonori ambient e gli ibridi world music, dai campionamenti vocali cut’n’paste all'atmosfera amniotica delle sale chill-out, siamo circondati dalla sua musica. Senza contare il suo pezzo più famoso, i quattro secondi del suono d’avvio di Windows 95. Figlio delle libertarie scuole d’arte inglesi e dei movimenti avanguardistici degli anni Sessanta, Eno è ancora oggi un iconoclasta. I suoi approcci innovativi hanno infuso nuova linfa in una miriade di iniziative, dal Turner Prize alla campagna Stop the War, e nel suo curriculum figurano allegramente la creazione di profumi afrodisiaci e conferenze sulla decorazione delle torte. """"On Some Faraway Beach"""", scritto con la partecipazione dell’artista e della moglie e manager Anthea, è uno studio critico della vita di Brian Eno, e del lungo e variopinto viaggio che lo ha reso un """"uomo del Rinascimento"""".""