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Giovanni Prini. Il potere del sentimento. Ediz. illustrata
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Io proprio io: Antonello Falqui
Si dice Antonello Falqui e subito di pensa al varietà televisivo di cui il Regista è stato inventore, cultore appassionato e maggiore interprete, sempre con la capacità di tenere insieme il gusto, lo stile, il ritmo e la contemporaneità dei linguaggi. Il primo autore riconoscibile per raffinatezza, classe, distinzione, ricerca della perfezione nella galassia di quanti hanno dato vita, da autentici pionieri, alla tv del servizio pubblico, nei lontani anni '50. Tanti i successi che hanno illuminato la sua carriera e contribuito al cambiamento dei costumi del nostro Paese. Basti ricordare Il Musichiere, Canzonissima, Studio Uno, Millelluci e i personaggi che Falqui ha incoraggiato o lanciato: Mina, Raffaella Carrà, Heather Parisi, le gemelle Kessler, Milva, Don Lurio, Nino Manfredi, Delia Scala, Paolo Panelli ed altri ancora. Falqui ha rappresentato l'espressione più alta del varietà televisivo classico, l'eleganza formale, gli ampi e maestosi movimenti di macchina e la proposta del numero internazionale costituiscono certamente il marchio di fabbrica del più formidabile regista del varietà televisivo tradizionale. Tutto questo e molto altro ancora è raccontato in questo volume -
L'ottavo figlio. Nozze a Cana di Galilea: tutti invitati
""Fin dalle prime righe si ha l’impressione di essere di fronte ad uno scritto ricco di vita che prende respiro da un animo appassionato, innamorato della Parola di Dio (tant’è che il racconto è diviso in rotoli e non in capitoli) e conquistato dall’ardore missionario che trova espressione perfino nel titolo di una parte del racconto: “andare oltre”. Leggendo pagina dopo pagina di questo libro si ha l’impressione che il filo rosso che lo attraversa sia in realtà un intreccio di più fili colorati, le relazioni intessute da don Ottavio in ogni incarico e guidate dalla mano sapiente di Dio. Dal primo ministero a Verona alla missione, dal tempo di direttore dell’ufficio missionario fino al ritorno in parrocchia la sua vita appare come una sartoria che si è arricchita progressivamente di stoffe preziose fino a creare l’abito giusto della sua storia. È la storia di un prete, un uomo che è passato in mezzo a tante altre vite con atteggiamento itinerante e orante, con le scarpe preparate dalla mamma e con il cuore innamorato della Terra Sacra, dell’incontro con Dio nel volto degli altri: preti, suore, uomini e donne, amici, sposi, vescovi, padri spirituali. Tutti riflessi di quella luce divina che è come sole che sorge dall’alto, una luce unica che prelude all’alba di un giorno che sa di eternità e che splende per tutti noi."" (Dalla prefazione di Mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona). Postfazione di Giuseppe Laiti. -
Trapani. Una cristianità d'Africa
I segni della presenza umana nell’estremo lembo della Sicilia Occidentale indicano una terra di transito che offriva rifugio nelle isole adiacenti e nel porto naturale di Trapani. Con il tempo si consolidò la rotta che dall’Italia peninsulare, e segnatamente dal porto di Genova, si indirizzava alle coste mediterranee dell’Africa, con alcune tappe per passare in Oriente. In particolare, da Trapani vi si giungeva in una giornata ed una notte con barca a vela, vento favorevole e bella stagione. La rotta marittima, percorsa da sempre, in epoca cristiana lasciò tracce che in questo volume sono ben evidenziate. Quanto basta per legare all’Africa la comunità cristiana di Trapani, ora che i rapporti sono di ben altra natura, ma da rinsaldare nell’accoglienza e nella prodigalità nei bisogni, anche in nome di Santi protettori. -
Curriculum vitae. Poesie 1960-1968. Testo catalano a fronte. Ediz...
Quella di Gabriel Ferrater è fra le poesie più originali e profonde espresse in lingua catalana ed è ormai tradotta in molte lingue. Secondo Josep M. Castellet, le poesie di Gabriel Ferrater «formano una totalità coerente e omogenea, con una struttura interna di una gran solidità, fatta di immagini ricorrenti e di metafore ossessive, e una grande preoccupazione linguistica, con una volontà di perfezione formale per nulla disprezzabile, vale a dire il tipo esatto di creazione letteraria destinata a durare e a crescere in qualsiasi letteratura». Ferrater non aspira a una compiaciuta rievocazione autobiografica. Nella sua poesia, infatti, il dato autobiografico si perde insieme alla zavorra di ciò che è stato. Essenziale piuttosto nella sua opera è lo sforzo di eliminare il ricordo e di fuggire il fiume della memoria al fine di creare un presente poetico in grado di sfociare e dissolversi nel lago fermo e cristallino dell'immemorialità. -
The barefoot navigator. Navigare con l'abilità degli antichi. Edi...
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... Di lotta e di cura...
Femminicidio e violenza domestica sono parole purtroppo di uso quotidiano, contrastate sempre più dalla diffusione dei Centri antiviolenza. Ma che cosa è un Centro antiviolenza, come si costruisce una Casa delle donne contro la violenza? Che cosa offre? Come si trova? Chi ci lavora? Come si finanzia? Perché è diversa da un servizio psicosociale? L'autrice ha scritto un racconto liberamente ambientato nella Casa delle donne di Bologna, dalla nascita nel 1991 fino al 2021. La voce narrante è quella di Francesca, venticinquenne studentessa di medicina, femminista, che assiste da sempre, impotente, ai maltrattamenti della madre da parte del padre. Riesce a difendere sé stessa, ma non a sottrarre alle botte la madre. Nel 1985 incontra altre giovani donne desiderose come lei di fare qualcosa di concreto per aiutare le donne che subiscono violenza. Un piccolo gruppo che riteneva la cura una forma importante di lotta e di militanza, valutando non più sufficienti i momenti di elaborazione teorica. Il gruppo dopo anni di studio e ricerca in giro per l'Europa elabora il progetto della Casa delle donne, che con il contributo di elette nelle Istituzioni, avrà finanziamenti da Comune, Provincia e Regione. Il 18 febbraio 1991 inizia il lavoro della prima Casa delle donne in Italia. La vita di Francesca è ad essa strettamente intrecciata, anno dopo anno, crescono assieme. Lei e tutti i personaggi che compaiono nella storia e le loro vicende, sono frutto della fantasia. Tutto il resto appartiene alla realtà. -
Le margherite gialle. La pazzia che alberga in noi
Un drammatico intreccio tra il dolore altrui e il proprio. Tra la vita andata in frammenti dei pazienti e la propria: questo è il nucleo essenziale de ""Le margherite gialle. La pazzia che alberga in noi"" di Elena Ciciolla. L'autrice, di professione psichiatra, tenta con la scrittura di questo libro un'immersione totale nella vulnerabilità della condizione umana. Le storie qui narrate, riprese dalla sua pratica clinica, sono in tutti i sensi diverse: troviamo i cosiddetti ""casi disperati"" o quelli che inventano soluzioni ingegnose e divertenti ai loro deliri, o quelli purtroppo che si chiudono con il suicidio. Elena Ciciolla si può dire non faccia quasi niente per tenersi a distanza dai pazienti che cura. Tanto da ritrovarsi in un drammatico intreccio tra il dolore altrui e quello proprio. -
Dalla malasanità alla sanità. Un progetto a misura di Calabria
Il piano di rientro a cui è sottoposta la sanità calabrese dal 2009 ha portato a un commissariamento ultradecennale definito dalla Corte Costituzionale ""un unicum nel panorama nazionale"". Una subitanea conseguenza è stata la dismissione di ben 18 ospedali, con l'inevitabile desertificazione della medicina territoriale ed i LEA sempre più lontani dal minimo accettabile stabilito in Italia. Gli autori Mario Bozzo, Domenico Gimigliano e Piero Piersante, partendo da una scrupolosa analisi centrata sulla Provincia di Cosenza, propongono un nuovo modello di sanità in Calabria, coerente con la Missione 6 del PNRR e basata sulla riutilizzazione delle strutture ospedaliere dismesse, che contribuiranno a formare la Rete di Prossimità e la sanità innovativa volute dal PNRR, in sinergia con specifiche strutture di contrasto all'emigrazione sanitaria e di organizzazione del pronto intervento. Caratterizzano la proposta: la valutazione della qualità, il metodo d'indagine e l'attenzione ai bisogni. Prefazione di Nerina Dirindin. Postfazione di Paolo Palma. -
I delitti del borgo marinaro
Storia d'amore e d'amicizia, di passioni, delitti e tradimenti, di denaro, sentimenti e sesso da leggersi nelle fredde sere d'inverno, accoccolati nell'intimità in semplice compagnia di un calice di Sangiovese o di un bel boccale di birra fresca e spumeggiante mentre fuori c'è una notte stellata che te la raccomando con una palla di luna grande così. -
Alfonso Gatto. Un poeta in prosa. Cronache del piacere (1957-1958)
È difficile entrare e orientarsi nel territorio vasto e labirintico delle prose che compongono le Cronache del piacere di Alfonso Gatto, nella successione dei temi variegati che rimbalzano dalle vicende private allo sport, dalla cronaca spicciola di costume alle citazioni di Kafka e Leopardi. Gatto scrive come se avesse di fronte un amico cui confida impressioni, umori momentanei, disagi e nostalgie, ma anche il ruvido di un’etica sempre all’erta. A leggerle, si ha la sensazione di frequentare «circoli di un colloquio minuto e di quel pettegolo notiziario che avvicenda morti e vivi, fortunati a sfortunati, vincitori e vinti nel commento dell’ultim’ora prima del sonno» (Le città sono gli uomini). Forse il modo migliore per affrontare la molteplicità di queste scritture sarebbe accettarle come una collezione disordinata di accadimenti, una sorta di minima enciclopedia da ordinare per temi, privatamente. -
Cristo e la Samaritana di Artemisia Gentileschi. Ediz. illustrata
Nel volume si descrive tutta la straordinaria storia documentaria e collezionistica del dipinto Cristo e la Samaritana al pozzo, capolavoro di Artemisia Gentileschi, di cui si ha traccia già nelle sue lettere indirizzate al Cavalier Cassiano Dal Pozzo (1637). Recentemente acquisito dalla Fondazione Pisa per le raccolte del Museo di Palazzo Blu, il quadro viene esposto dopo un attento restauro conservativo. ""L’opera ci appare oggi com’era percepita allora, pulita da vernici ossidate, restauri coprenti e debordanti: i colori accesi, splendenti, le espressioni e i gesti eloquenti, penetranti, la monumentalità delle figure e del paesaggio della campagna partenopea sono i particolari che rendono il dipinto una prova strepitosa della pittrice matura. Guardando la Samaritana, apprezziamo l’eloquente e intensa dolcezza con la quale è rappresentato l’incontro tra Gesù e la peccatrice di Samaria attorno al pozzo di Giacobbe: le due figure a grandezza più del naturale sono affrontate attorno al pozzo, un Cristo giovane e attraente è simile a quello bellissimo, leggermente più antico, ritratto nel Sinite parvolus oggi conservato presso la sacrestia dalla chiesa romana dei Santi Ambrogio e Carlo"". -
Longo. Dall'industria alle opere di Marco Angelini
Oggetti, persone e opere d’arte raccontano un’epoca recente ma che sembra lontanissima nel tempo. Un percorso insolito per riscoprire una delle industrie protagoniste del boom economico italiano. Ascanio Balbo di Vinadio ha concepito questo volume quale seguito della mostra A ciascuno il suo giorno. Opere di Marco Angelini ispirate alla storia dell’azienda Longo allestita a Bologna al Museo del Patrimonio Industriale. Un dialogo tra materiali di cancelleria e creazioni artistiche che fanno rivivere una quotidianità d’altri tempi nell’era digitale. -
Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo. Il castello racconta la su...
Raccontare la storia di Castel Sant’Angelo attraverso le opere d’arte conservate al suo interno è stato il tema del riallestimento di questa parte del complesso Monumento, le cosiddette Armerie inferiori, corpo di fabbrica costruito nel XVI secolo per ricoverare le armi, numerose, conservate a Castello. Dopo la seconda guerra mondiale, con il progressivo allontanamento dal Castello dei militari del Genio, l’intero edificio delle Armerie è stato convertito a spazio espositivo per divise, armi e cimeli di guerra. È attualmente in corso la progettazione delle sale delle Armi storiche, che troveranno posto come tema non eludibile del Museo di Castel Sant’Angelo in ambienti più idonei alla loro esposizione, mentre le Armerie superiori e inferiori sono state ristrutturate per accogliere le prime le mostre temporanee e le seconde la Storia di Castel Sant’Angelo. Dipinti, sculture, incisioni, stampe e fotografie d’epoca raccontano la complessità delle trasformazioni e degli usi che, dal Mausoleo di Adriano del II secolo d.C. alla roccaforte difensiva e prigione ancora in uso nell’800, si sono succeduti incidendo profondamente nella struttura del Monumento, mai allontanandolo tuttavia dal suo essere un evidente simbolo romano, ora del potere pontificio ora di quello laico. Si è voluto anche dar conto della fortuna dell’immagine di Castel Sant’Angelo, diffusa prima attraverso stampe, incisioni e dipinti, poi con l’avvento della fotografia divenuta facilmente riproducibile e vendibile. La famosa “Girandola di Castello” è stata tra gli eventi più riprodotti dagli artisti, sia italiani che stranieri del Grand tour. Si può senza dubbio affermare che Castel Sant’Angelo, con il suo ponte e lo sfondo della basilica di San Pietro, è stata tra le immagini di Roma più riprodotte nei secoli; le sue collezioni ancora conservano una parte cospicua di queste immagini. Nella Guida gli storici dell’arte Michele Occhioni, Laura Salerno e la direttrice Mariastella Margozzi, presentano l’iter espositivo che il pubblico può seguire per comprendere i tanti aspetti del Monumento e anche diversi aneddoti ad esso legati. Dopo la Guida sulle Sale Farnesiane e la Quadreria, questa è la seconda, ma non ultima tappa di un racconto, quello di e su Castel Sant’Angelo, che ha ancora molto da illustrare. Contiamo di continuare a farlo. -
Monumenta linguae raeticae
I Monumenta Linguae Raeticae raccolgono le iscrizioni provenienti dalla regione abitata dai Raeti - che comprendeva Trentino, Alto Adige, Tirolo, parte del Veneto e Bassa Engadina in Svizzera - durante la seconda età del Ferro, dalla fine del VI fino al I secolo a.C. È oggi un dato acquisito che la lingua retica appartiene alla famiglia linguistica non indo-europea chiamata ""Tirrenico Comune"", che comprende anche l'Etrusco e la lingua dell'isola di Lemnos nell'Egeo settentrionale. Le iscrizioni sono ordinate nel volume secondo l'ordine alfabetico dei luoghi di rinvenimento, riportati in una carta geografica nel ripiego di copertina. Ogni scheda contiene: la descrizione del supporto, l'analisi dell'iscrizione, foto e disegni, l'apparato critico e, dove possibile, la cronologia epigrafica ottenuta mediante analisi di seriazione. Completano il volume un apparato di tavole e gli indici sistematici. -
Incontro con la danza
In queste pagine, Anna Maria Prina si racconta in prima persona, trascinando il lettore insieme a lei alle lezioni di danza alla scuola scaligera e agli spettacoli che hanno dato inizio alla sua carriera di ballerina, culminata nella nomina a direttrice della Scuola di ballo del Teatro alla Scala. Da quel momento in poi, la sua missione sarà quella di formare giovani talenti ed étoile del futuro. Un viaggio appassionante nella memoria di una donna che ha dedicato tutta la sua vita alla danza, in compagnia di personaggi come R. Bolle, C. Fracci, M. Fonteyn, R. Nureyev, P. Grassi, G. Strehler. -
La parola ritrovata. Cammini di ricerca poetica nell'opera di Mar...
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Cuore di pellicano
""In quest'opera, dal lungo e generoso respiro, dal passo ampio, la scrittura e l'idea letteraria della Intermite si gettano a balzo, dilatano gli orizzonti sulla vertigine della storia, sulla sua evocazione, e con lei sono fatti vivi e presenti echi remoti che non sono mai stati così vibranti prima d'ora."" (Mattia Leombruno) -
Progettazione bioclimatica per l'architettura Mediterranea
Il testo rappresenta un manuale di nuova generazione di Architettura Bioclimatica, il primo che tenga conto non solo delle tecnologie più avanzate ma anche della geografia dei luoghi nei quali vengono erette le costruzioni. -
Con un soffio di Meltemi
Zoe ha tutto quello che ha sempre voluto: un lavoro che la soddisfa, un marito che la ama e, finalmente, anche la gravidanza tanto a lungo cercata. La sua serenità viene però sconvolta dalla morte improvvisa del padre Carlo, unico genitore che abbia mai avuto, e dal ritrovamento, nel suo appartamento, del vecchio diario di una vacanza in Grecia di tanti anni prima, ricordo di un tempo felice, di prima che sua madre sparisse, lasciando lei e Carlo senza mai guardarsi indietro. È proprio dalle pagine di quel diario, che si interrompe bruscamente a metà, che Zoe parte alla ricerca dei loro protagonisti, per ricostruire i tasselli della vita come un puzzle sparpagliato dal Meltemi, il vento dell'Egeo, dove, appena bambina, trascorreva l'estate con un padre avventuroso a bordo di un bellissimo catamarano in felice compagnia. Scoprirà così che il vento può scompigliare, ma anche rimettere tutto al proprio posto.