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Ceramica Florio. Dalle origini al collezionismo
Il libro propone per la prima volta un'analisi critica e puntuale della Ceramica Florio, dal 1884, anno in cui viene impiantata la prima fabbrica, fino al 1940, quando già Società Anonima Siciliana Ceramiche viene acquisita dalla Ri-chard-Ginori. Uno studio organico e sistematico di numerosi oggetti ceramici, anche rari, e di reperti documentali inediti capace di ricostruire il profilo storico e artistico della Manifattura, che viene finalmente tirato fuori da quell'inspiegabile immobilità che ha alimentato per troppi anni false leggende e imprecise e molto spesso errate attribuzioni. Attraverso un'instancabile raccolta e l'osservazione di innumerevoli ceramiche si è formulata un'attenta catalogazione stilistica e funzionale, anche comparata, dei modelli e decori realizzati durante 60 anni di produzione, oltre che un inedito registro dei marchi, tra i quali il famoso cavalluccio marino nelle sue differenti varianti. Un testo pensato e dedicato agli amanti della Sicilia dei Florio e ai collezionisti della ceramica, capace di accompagnare anche il lettore meno esperto attraverso il variegato e complesso mondo delle ceramiche, fornendo consigli e riferimenti utili. -
La responsabilità dell'uomo per l'evoluzione del mondo. Attravers...
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Nelle prove, la fiducia. Piccole catechesi
Teodoro (759-826) fu igumeno del monastero di Studio a Costantinopoli. Questo volume presenta la traduzione italiana delle sue Piccole catechesi, celebre raccolta di 134 brevi omelie. Il contesto in cui furono pronunciate queste omelie è particolare: la comunità monastica ""studita"", per la sua aperta presa di posizione in difesa del culto delle immagini, si trovava in esilio, nella miseria materiale e nel continuo timore di una possibile ripresa delle persecuzioni da parte dell'imperatore: il martirio era una possibilità reale. E forse sta proprio qui il segreto della loro grande fortuna nel monachesimo orientale: le generazioni successive di monaci non solo vi hanno potuto riconoscere una sintesi autentica dell'intera tradizione dei padri, ma vi hanno letto la verità ultima di ogni vocazione cristiana e monastica: la testimonianza, il martirio vissuto fino alla fine. -
Nobile semplicità. Liturgia arte e architettura del Vaticano II
Se il Vaticano II è stato un evento che ha cambiato il corso della storia non solo del cattolicesimo e delle altre chiese ma anche della società, la Sacrosanctum concilium ha cambiato il corso della liturgia cristiana. I contributi qui raccolti narrano come il concilio non abbia creato uno stile artistico, bensì abbia costituito un corpus di chiese generate da una nuova comprensione della liturgia e della chiesa. -
L' ecumenismo di papa Francesco. Il cammino ecumenico del XXI secolo
Le parole e i gesti di papa Francesco per l'unità visibile della chiesa hanno aperto una nuova stagione del cammino ecumenico, soprattutto per quanto riguarda la sua dimensione quotidiana e locale: l'ecumenismo, infatti, deve diventare ""pane quotidiano"" nella vita dei cristiani, chiamati a una conversione del cuore per essere sempre docili strumenti nelle mani di Dio. Il movimento ecumenico è nato dal desiderio di una migliore conoscenza dell'altro: anche oggi l'accoglienza della diversità è l'elemento essenziale che caratterizza i cristiani nel mondo, dove testimoniano insieme la loro profonda e reale unità nell'accogliere chi è ai margini della società. -
Persone e soggetti nel diritto della Chiesa. Temi di diritto dell...
Nella Chiesa le norme canoniche sono al servizio delle persone e contribuiscono non solo alla tutela della loro essenza e della loro libertà, ma anche degli enti che nascono dalle loro iniziative. Il Codice di diritto canonico del 1983, accogliendo in ciò l'ecclesiologia conciliare, rappresenta un passo in avanti in questo ambito. La formalizzazione delle norme riguardanti gli enti nella Chiesa - siano questi nati dai fedeli o dall'autorità ecclesiastica - e la nuova configurazione dello statuto giuridico dei chierici, dei laici e dei fedeli che seguono la vita consacrata, incidono sicuramente sulla tutela dell'essenza e della libertà degli enti e delle persone nella Chiesa. In questo libro non si è cercato semplicemente di presentare la normativa vigente ma di strutturarla sistematicamente, collocandola in un contesto che ne renda possibile una più approfondita comprensione. Perciò accanto a temi più tecnici come la capacità giuridica, la capacità di agire e le circostanze che incidono su di essa, si analizzano i principali statuti giuridici personali come espressione della diversità sacramentale e vocazionale nella Chiesa. In questo modo si è in grado di intendere meglio l'agire dei soggetti all'interno della missione della Chiesa. -
Accompagnare nel cammino matrimoniale. La pastorale familiare all...
Nell'esortazione apostolica Amoris laetitia Papa Francesco ha parla- to della pastorale matrimoniale come una presentazione del Vangelo della famiglia. Questa pastorale va impostata come una presentazione alle famiglia di valori quali «la generosità, l'impegno, la fedeltà e la pazienza» (n. 5). Per riuscire questo scopo bisogna formare bene sia i pastori che tutti coloro che si occupano della pastorale matrimoniale: presbiteri, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose, ma anche i laici che collaborano come catechisti e agenti di pastorale (n. 202). Essi sono chiamati a far «sperimentare che il Vangelo della famiglia è risposta alle attese più profonde della persona umana: alla sua dignità e alla realizzazione piena nella reciprocità, nella comunione e nella fecondità» (n. 201), e ad essere segni di misericordia e di vicinanza (n. 5). Il Centro di Formazione Sacerdotale e il Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia della Pontificia Università della Santa Croce hanno voluto assecondare questo desiderio del Papa organizzando nel 2019 la seconda edizione del Corso sull'accompagnamento pastorale nel cammino matrimoniale. Con una prospettiva interdisciplinare, sono intervenuti relatori, anche laici sposati, di diverse professioni. Questo volume raccoglie le relazioni del corso. -
Garantire i diritti. Le innovazioni biomediche e biotecnologiche ...
Viviamo un'epoca caratterizzata, come mai prima, da forti aspettative nei confronti della medicina e delle biotecnologie. Il progresso delle conoscenze biomediche così come, più in generale, di quelle biotecnologiche pone però, allo stesso tempo, inquietanti interrogativi in merito alla garanzia dei diritti fondamentali delle persone. Il volume presenta i risultati di una ricerca pilota volta, da un lato, a individuare i benefici, ma anche i rischi di lesione dei diritti, legati allo sviluppo delle conoscenze nel campo biomedico e biotecnologico e, dall'altro lato, a comprendere quali siano le opinioni dei professionisti - medici, biologi, genetisti, ma anche giudici - a diverso titolo coinvolti e quale il loro livello di consapevolezza rispetto alla tutela dei diritti fondamentali. -
Il mio nome è Pietro
In un monologo teatrale l'apostolo Pietro rivive la sua eccezionale amicizia con Gesù, dal cambiamento del nome ai miracoli nella vita quotidiana fino al tradimento e al pentimento. Il testo di Gian Piero Pizzol è come sempre ricco di ironia e di umanità così che nella vicenda di Pietro ci si possa ritrovare ogni uomo che vive la fede in Gesù di Nazareth. L'attore Pietro Sarubbi nella seconda parte del volume descrive il suo percorso di ripresa di coscienza di fede dalla partecipazione al film di Mel Gibson impersonando Barabba alla recitazione di questo monologo teatrale in cui si immedesima pienamente con il personaggio di Pietro. -
Ruolo della copertura forestale dei versanti nella mitigazione de...
Il quaderno n. 5 è interamente dedicato ai problemi che riguardano la gestione della copertura forestale dei versanti, intesa come componente essenziale delle politiche di difesa del suolo e di mitigazione dei rischi idrogeologico e idraulico. La terribile recrudescenza degli incendi boschivi del 2017 ha mostrato ancora una volta quanto l'uso improprio e irrazionale del patrimonio forestale può tradursi in aggravamento delle condizioni di rischio idrogeologico nelle aree pedemontane, per effetto dell'elevato incremento dell'erosione superficiale del suolo e della formazione e trasporto di sedimenti a valle. I contributi di questo quaderno tendono tutti a sviluppare la riflessione sul ruolo fondamentale che la gestione attiva delle foreste può assumere nel contenimento dell'erosione superficiale dei versanti e nella mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico. -
Le ragioni del lupo
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I sentieri delle Cinque Terre. Ediz. illustrata
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La gioia: dono o scommessa?
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I denti dell'arte. La letteratura entre-deux-guerres nell'«Italia...
Quanto ha segnato finora la sfortunata ricezione critica dell'«Italiano» fu quel sottotitolo che con varianti minime portò con sé fino alla fine: «Settimanale della gente fascista». Quando nel 1926 uscì il primo numero dell'«Italiano», Leo Longanesi non era ancora maggiorenne, ma portò avanti ostinatamente questo suo progetto fino al 1942. A nessun'altra delle sue riviste avrebbe dedicato se stesso come alla sua prima avventura di direttore. Ma l''«Italiano» riceverà minor attenzione da parte della critica posteriore rispetto a «Omnibus» e al «Borghese». Negli anni Trenta «L'Italiano» diede voce ai migliori scrittori della nuova generazione, quali Comisso, Moravia, Buzzati, Soldati, Tobino, Benedetti e Brancati. Evitando lo sperimentalismo e l'avanguardia, il foglio seppe nondimeno rivelarsi spregiudicato e moderno, fuggendo strenuamente quelle novità che sono i denti della letteratura e dell'arte: «servono solo per mangiare, ma ingialliscono e si perdono». Il risultato è una testata ricca di contraddizioni e di notevole fascino («L'Italiano si vende moltissimo, ed è seguito», scrive nel marzo 1931 all'amico Pellizzi), capace di accostare un testo di Mussolini a un racconto di Hemingway, poesie di Ungaretti ad aforismi dello stesso Longanesi, nonché in grado di far collaborare un antifascista pentito come Giovanni Ansaldo con il selvaggio Mino Maccari. Questo libro prova a dar conto dell'idea di letteratura proposta dall'«Italiano», studiando i contributi dei suoi principali collaboratori ed esaminando il loro effettivo apporto alla fisionomia del periodico. Si tenterà, insomma, di restituire al lettore un quadro quanto più sintetico ed esauriente dell'identità di una rivista che, nelle storie letterarie, dovrebbe occupare almeno lo stesso spazio riservato a «Solaria». -
Delirium tremens. L'inferno dell'alcool
Un saggio che analizza il vissuto interiore e i mondi ""sottocutanei"" a cui la mente dell'essere umano può giungere. Il Delirium tremens è un insieme di sintomi che si manifestano nell'alcolista cronico in seguito all'interruzione di una ingestione prolungata di alcool. Nella maggior parte dei casi le allucinazioni visive sono gli indizi più evidenti di un quadro in cui l'alcolista è sottoposto a visioni di misticismo esasperato o di diabolico delirio. Un incubo in cui la realtà si frammenta e il delirio prende il sopravvento. Nessuno, prima di Solares, aveva analizzato il delirium tremens da un punto di vista letterario. Attraverso l'analisi di alcuni casi clinici, in cui sono proprio gli alcolisti a mettersi a nudo, l'autore stabilisce un ponte fra neurobiochimica e psicologia, attribuendo un significato psicodinamico alla simbologia allucinatoria. Una simbologia in cui la mente implode, aprendosi ad insospettabili possibilità di comunicazione extrasensoriale. -
La biblioteca manoscritta greca di Achille Stazio
Nel cuore della Roma rinascimentale della seconda metà del Cinquecento si colloca la fase piú matura dell’operato dell’umanista portoghese Achille Stazio (Aquiles Estaço, Vidigueira 1524-Roma 1581). Impegnato nelle attività editoriali e propagandistiche ispirate dai dettami tridentini e in particolare nell’edizione dei testi dei Padri della Chiesa greca, Stazio allestí una delle maggiori biblioteche private romane del tempo, di particolare rilievo per mole e valore intellettuale. L’imponente raccolta libraria di circa duemila titoli tra manoscritti e stampati venne donata in eredità alla neoistituita Congregazione dell’Oratorio di Roma e rappresenta il nucleo fondativo della biblioteca della comunità filippina. All’interno di questa istituzione il lascito staziano finí per confondersi con quelli di altri eruditi e benefattori per passare infine, senza soluzione di continuità, all’attuale Biblioteca Vallicelliana di Roma. In linea con il rinnovato interesse da parte della comunità scientifica verso vari aspetti della poliedrica figura dell’umanista, il lavoro mira alla ricostruzione di una parte della biblioteca di Achille Stazio, ossia quella manoscritta di lingua greca. Muovendo dagli indizi di natura materiale desumibili dai codici vallicelliani, confrontati con i dati reperibili da fonti di natura differente – in primis storica, archivistica e biblioteconomica –, l’indagine si propone come base per ulteriori ricerche dedicate a Stazio e contribuisce, per mezzo del caso di studio del lusitano, a gettar lumi sull’intricato mondo degli eruditi rinascimentali. -
Biologia quantistica e Cronobiologia fasciale osteopatica
La vera libertà dello scienziato, inteso come uomo che lavora con tecniche e metodi rigorosi, dovrebbe esplicarsi solo nel rispetto delle leggi della natura, non al di sopra di esse. A livello di scelte metodologiche questo rispetto potrebbe, ad esempio, tradursi in un tentativo d’imitazione di quelli che sono i dinamismi con cui operano i meccanismi naturali del pensiero. Il pensiero occidentale tenta il dominio sul creato, cerca di assoggettarlo e di violarne i segreti e le leggi, cerca di sezionarlo con l’acume della sua logica e la precisione delle sue leggi matematiche, della sua strumentazione, delle sue metodiche, finisce così per confondere la mappa con il territorio, con l’identificare la realtà con gli artifici tecnici usati per descriverla, tale pensiero ipertrofizza l’approccio analitico e lo espande dittatorialmente anche in territori di dubbia pertinenza. Nella grande matrice indifferenziata della natura si scorge un’armonia formatrice che perpetua gli eventi in un eterno movimento circolare, costantemente autoregolantesi; questa è una concezione che potremmo definire sistemica. -
Verità e esperienza. Saggi sulla genealogia della ragione moderna
“Appena trentenne, Italo Valent saluta il suo ingresso sulla scena filosofica italiana mandando in stampa una monografia dedicata al pensiero di David Hume. L’opera è raccolta nel volume insieme con altri saggi rivolti a insigni filosofi dell’età moderna. Cimentandosi con la ricca produzione humiana (e non solo), Valent restituisce intatto nelle mani dei lettori il dilemma che ha scosso la modernità: l’impossibilità di anelare a qualche certezza quanto all’umano, neppure accettando il dubbio metodologico e procedendo da esso, neppure ricercando le strutture elementari ed empiriche del nostro conoscere. Se la nuova scienza galileiana mostrava una via sperimentale e matematica, di epocale portata per la conoscenza della natura, la scienza dell’uomo restava oscura, contraddittoria, lacerata dalla tentazione di rifugiarsi in una ragione tanto formale quanto sterile, o di prendere per dimostrazioni associazioni di idee dalla incerta tenuta argomentativa. Al contrario, secondo Valent, in Hume la critica sferzante al razionalismo dogmatico si combina con il tentativo di salvare la ragione, scavandone la connessione profonda con l’esperienza. Ecco profilarsi, in nuce, quel percorso che anni dopo condurrà l’autore ai margini impensati e trascurati della filosofia di Emanuele Severino, il grande maestro con il quale mai verrà meno il confronto. Nel vortice dell’esperire non si trovano solo le differenze dei sensi, della temporalità, delle strutture relazionali dei fenomeni, ma si è toccati dallo scarto dell’alterità, dalla negazione come disconoscimento, esclusione e annientamento. È così che il giovane Valent getta le basi per i suoi lavori maturi, lasciando interagire Hume con Hegel e Severino, e mostrando una “modernità” nient’affatto superata ma ancora tutta da realizzare.” (Romano Màdera) Postfazione di Antonio Catalano. Con testi di Andrea Tagliapietra. -
Metti una sera a cena con Terry. Brevissima storia del terremoto ...
In occasione del cinquantesimo anniversario del terremoto che ha colpito la città di Ancona, abbiamo provato a ripercorrere le storie di coloro che hanno vissuto sulla loro pelle quella drammatica esperienza. Un racconto che non vuole essere solo una arida cronaca dei fatti, ma anche uno spaccato di vita dell'epoca, con le mode, le usanze e i costumi di allora. Non solo un viaggio tra i fatti di Ancona ma anche e soprattutto tra la gente che visse quel periodo. -
La fabbricazione industriale dei medicinali