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Mi ha salvato la matita
L'autore traccia un quadro, a tratti spietato della scuola italiana e delle sue diverse componenti attraverso una selezione di appunti e vignette umoristiche raccolte nel corso della sua lunga carriera di insegnante di Educazione Artistica. Un racconto puntuale, ironico e divertente, ma anche appassionato, di un sopravvissuto alle riforme scolastiche grazie all'amore per il suo lavoro e per il disegno. -
La vita esiste
Il suo messaggio di luce e di saggezza porta alle coscienze il risveglio dell’anima. Dopo aver vissuto una vita intensa, per di più riconosciuto nell’ambito della professione come un artista inconfondibile per il suo talento e le sue esibizioni in varie parti del mondo. Olivier si dedica ad una proficua ricerca che gli viene offerta. Il privilegio di incontrare nel suo spazio tempo i più grandi “maestri vissuti in quest’era” «Nessuno di loro può darci la chiave della felicità. Il sentiero per arrivarci? Può darsi... e ancora...» L’esperienza è nell’esistenza della vita. Quale vita scegliere? Abbiamo ad ogni istante il libero arbitrio di vivere la propria vita... a quale prezzo? Ecco che inizia il gioco! Un gioco nel quale l’autore descrive le sue profonde sensazioni, espressamente sottili e dirette, che la vita esiste. -
Sardegna. Carta stradale 1:200.000. Ediz. multilingue
Questa carta è l'ideale strumento per scoprire la Sardegna e i suoi angoli più remoti: fa parte della serie di mappe stradali di Libreria Geografica costantemente aggiornate alla scala di dettaglio 1:200 000. Le carte regionali d'Italia si contraddistinguono per il dettaglio cartografico, la ricchezza dei nomi e la simbologia, con indicazioni di strade panoramiche, località turistiche e grandi percorsi escursionistici. L'utilizzo dei colori offre un'interpretazione immediata del territorio e la nuova cartografia diventa sempre più stradale e turistica. Carta antiriflesso con ottima opacità che garantisce il massimo dettaglio grafico, fornendo al contempo consistenza e resistenza alla mappa. -
La guerra a Milano. Estate 1943
Ne ""La guerra a Milano"" l'allora sottufficiale Fortini, esule in Svizzera, narrò gli eventi bellici di cui era stato spettatore nell'estate del 1943. Con non poche modifiche, il testo de ""La guerra a Milano"" fu pubblicato vent'anni dopo, assieme a Sere in Valdossola, in un volume che testimoniava la partecipazione dello scrittore alla Resistenza. Grazie alla scoperta del dattiloscritto originale presso la Biblioteca Centrale di Zurigo, quest'edizione critica offre per la prima volta il testo nella sua veste originaria e pubblica in appendice i frammenti manoscritti conservati presso l'Archivio Franco Fortini di Siena. Prefazione di Stefano Carrai. -
La bottega del vasaio. Uomini, tecniche, modelli
«Per uno dei due sabati della prima metà di giugno 2020 era programmato ad Orvieto il quinto Convegno biennale di studi sulla ceramica, ma il diffondersi preoccupante del Covid-19 suggerì di annullare responsabilmente l'incontro. Il tema scelto era ""La bottega del vasaio"", un luogo mitico - come tutte le botteghe - per la formazione e la trasmissione del sapere, una fucina per il confronto delle idee e l'affinamento delle tecniche impiegate per realizzare oggetti funzionali e artistici. Tali botteghe, capillarmente insediate in città e borghi nel corso dei secoli, non furono nella maggior parte dei casi soggette a riorganizzazioni ""industriali"": le conoscenze acquisite e tramandate spesso da padre in figlio, fortemente conservative per loro natura, mal si conciliavano con i processi di meccanizzazione, tanto che le esperienze insostituibili del passato trovano ancora oggi attivi artigiani in un ciclo produttivo non molto dissimile da quello del lontano passato. In verità la cultura materiale che sottende ogni processo creativo non era trasmessa soltanto da padre in figlio, pertanto non si tenga conto della declinazione al genere maschile delle parole scelte per il sottotitolo. All'interno delle botteghe le donne svolgono un ruolo centrale, insostituibile. Citiamo soltanto due casi, a titolo di esempio, qui trattati all'interno del volume: Daria Rubboli a Gualdo Tadino e la bottega di Ilario Ciaurro a Orvieto: il lavoro della ceramica rappresenta per molte donne una possibilità di emancipazione, un luogo dove poter esprimere - per la prima volta - la propria creatività e sensibilità. Ma la bottega, come si vedrà negli studi qui pubblicati, è sì luogo di creazione e di sperimentazione - talvolta in contesti di vita familiare - ma molto spesso anche teatro di fallimenti, trasgressioni e comportamenti illeciti. Emerge pertanto in questo volume un quadro complesso che tocca aspetti molto differenti tra loro - umani, tecnici, economici, culturali - trattati da specialisti competenti in diverse discipline applicate a casi di studio riguardanti una grande varietà regionale, dalla Puglia fino al Veneto. Nonostante l'impossibilità di presentare le relazioni in sede di Convegno è stato chiesto agli studiosi invitati di consegnare i loro testi per la pubblicazione degli Atti. Ciò anche per non interrompere la diffusione degli studi ceramistici elaborati per la serie dei Convegni tenuti fin dal 2012, prima a Civita di Bagnoregio e Bagnoregio, poi a Orvieto, e che grazie alla collaborazione dell'Istituto Storico Artistico Orvietano hanno trovato una sede fissa.» (i Curatori) -
Urbanalogy. Pinocchio architetto. Ediz. illustrata
«Urbanalogy è un incontro inatteso tra due esperienze artistiche diacroniche sui luoghi dell'architettura, della città e del paesaggio antropizzato nell'epoca della crisi globale. Due esperienze professionali, quella dell'architetto e quella del fotografo, che si confrontano in un intreccio di analogie formali e concettuali sfociando in un doppio progetto artistico-illustrativo dove il disegno e la fotografia diventano strumenti correlati nel delineare il ritratto di un mondo in rapida evoluzione. Disegnare e fotografare significa in primis 'impadronirsi' della realtà attraverso la sua osservazione e, in un secondo tempo, ricrearne una diversa con lo spirito dell'immaginazione e del progetto; Il disegno è lo strumento qualificato a trasferire il concetto di architettura verso la sua ideazione, mentre la fotografia ne manifesta la sua concretizzazione. La genesi di Urbanalogy risale al 2016. Ci siamo resi conto inaspettatamente che emergevano delle analogie nelle nostre personali ricerche. Entrambi lavoravamo alla rappresentazione di forme architettoniche e di composizioni fatte di luci e ombre molto simili, quasi sovrapponibili. Disegni e fotografie realizzati in momenti diversi del nostro percorso artistico e professionale, che erano racchiusi nell'archivio fotografico da una parte e nei taccuini neri dall'altra, potevano, e dovevano, essere abbinati. Da questi primi abbinamenti fatti di luoghi e segni sempre molto distanti fra loro ci siamo concentrati poi sul tema della verità (o della finzione) del disegno e della verità (o della bugia) della fotografia arrivando, appunto per analogia, fino al capolavoro di Carlo Lorenzini, un testo senza tempo e senza luoghi, di architettura priva di riferimenti. Con il desiderio e la curiosità di interpretare la sapiente mancata descrizione dei luoghi del libro attraverso un nostro palinsesto grafico, abbiamo elaborato il nostro contributo al racconto di Pinocchio concretizzandolo in una sorta di ripensamento dei luoghi o delle scene ideali in cui la storia può essere ancora rinvenibile. Ovunque Pinocchio non è più un burattino, ma un'architettura, disegnata o fotografata, fatta di pezzi e giunture, di bugia e verità, un macro-oggetto che si muove in una macro-scenografia: Urbanalogy-Pinocchioarchitetto. L'invito ad esporre alla 17° Biennale di Architettura di Venezia nel Padiglione Italia nella sezione ""Italian best practice"" ci ha dato l'opportunità di raccontare, e sintetizzare visivamente il progetto in progress, in un video. Abbiamo messo in scena la nostra narrazione all'interno di un contesto altamente suggestivo, l'ex manicomio di Volterra, un luogo denso di architettura che l'inesorabile trascorrere del tempo ha quasi irrimediabilmente negato. Nei silenti padiglioni, dove la verità si trasfigurava rumorosamente in follia, la nostra dualistica rappresentazione mentale, disegno/fotografia, architetto/fotografo, Urbanalogy-Pinocchioarchitetto trova la sua prima ideale scenografia. La seconda attraverso le due distinte narrazioni esposte in questo libro.» (Da Presentazione di Massimo Gasperini e Irene Taddei) -
Jacques Maritain un filosofo per il nostro tempo
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Principio protestante e situazione proletaria. Testo tedesco a fr...
Principio protestante e situazione proletaria è un chiaro esempio di pensiero militante, ovvero di una proposta teoretica impegnata nel difendere un'opzione sociale intollerante all'ingiustizia. Perciò il principio non rimane esterno al dramma della responsabilità, chiamata a destreggiarsi tra cinico realismo e speranza utopica. Tillich opera una critica filosofico-morale che accetta il rischio e l'ambiguità dell'azione politica. Banco di prova di questo esercizio è l'analisi della situazione proletaria, che muove dall'opzione umanistica, da una dottrina dell'uomo che riconosce come originario l'intreccio tra l'autocoscienza della propria singolarità e l'essenziale condizione sociale e politica dell'esistenza. -
In dialogo con H.U. Von Balthasar. Cristocentrismo, sacrificio, f...
Tra i possibili modi di rendere omaggio alla lezione di un grande teologo quale H.U. von Balthasar, si è scelta la strada di verificare la fecondità di alcune intuizioni centrali che strutturano la Trilogia, ovvero l'estetica teologica (Gloria), la Teodrammatica e la Teologica, mettendole in relazione con problematiche attuali della riflessione credente. Contributi: Von Balthasar e la sua estetica teologica (Nicola Gardusi); Sacrificio ed Eucaristia tra verità di Dio e salvezza dell'uomo. Contributi a partire dalla Teodrammatica (Alberto Cozzi); La fede di Gesù, forma e mediazione cristologica della verità di Dio (Simone Duchi). -
Gli spostamenti del desiderio
Con “Gli spostamenti del desiderio” Raffaela Fazio affina ulteriormente la riflessione sul senso dell’esistere, costante pungolo della sua scrittura, partendo questa volta da una prospettiva inedita: il desiderio come forza che ricalibra il reale modificando di continuo la visione e orientando il passo. L’instancabile messa a fuoco operata dall’autrice avviene sia grazie all’immersione nella propria coscienza, sia tramite il confronto con il mondo, con la storia, con l’arte (qui, in particolare, con il cinema e con la letteratura). Un simile dialogo era avvenuto anche in libri precedenti: Midbar era ispirato a figure e narrazioni dell’Antico Testamento; Ti slegherai le trecce riprendeva archetipi femminili della mitologia greco-latina; Meccanica dei solidi faceva rivivere personaggi anonimi della storia recente, capaci all’improvviso di un eroismo grandioso. Sotto questo aspetto, ogni silloge di Raffaela Fazio, oltre ad essere uno scandaglio interiore, ha la consistenza di un quaderno morale. Non è un caso che “Gli spostamenti del desiderio”, che si aprono con un lutto irrimediabile e si nutrono di una materia profondamente autobiografica, febbrile e lucida al contempo, si concludano con alcune poesie ispirate al diario di Etty Hillesum, morta ad Auschwitz nel 1943, e alla sua testimonianza luminosa. Qualcosa, anche nel buio della storia, personale e collettiva, continua a bruciare in quel misterioso anfratto della coscienza in cui le forze del desiderio e dell’immaginazione, della lingua e della memoria non si arrendono alla crudezza dei fatti. Tra lo sguardo e la parola, tra ciò che si perde e ciò che risorge, è l’enorme materia del vivere con la sua energia rigenerante: «Tanto nero. / Ma solo / raggiunto il fondo / senti / che non ha materia. / È un foro. / Non dissimile / dal cielo». Giancarlo Pontiggia. -
Il castello interiore. Tratto dall'opera di Teresa d'Avila
Un libro da far conoscere ai genitori e ai bambini. Entrambi vi scopriranno un tesoro. E per di più, in modo reciproco. «I piccoli», con la loro capacità di stupirsi e di porre domande, stimolando ""i grandi"". L'eroe è un ragazzino di 10 anni, allo soglia del proprio mistero, nel bel mezzo delle sue fantasie sui castelli. Età di lettura: da 9 anni. -
Pastorale liturgica e altre pratiche della fede
Il volume intende mettere a fuoco il metodo pastorale proprio della liturgia, nel contesto della svolta pastorale promossa dal Concilio Vaticano II. Riconoscere la forma specifica della pragmatica rituale è essenziale non solo per evitare riduzionismi, ma anche per scoprire il grande contributo che essa può dare oggi alla vita di fede, nel quadro di una pastorale organica. -
Storia di vini e di vigne intorno al Vesuvio. Il vino nella Campa...
Il vino che oggi beviamo è frutto della grande cultura d epoca romana nella coltivazione della vite. Questo libro in maniera particolareggiata, ma al tempo stesso divulgativa, descrive la vita quotidiana in una ""villa rustica"" romana, i suoli più adatti ai diversi vitigni, i tempi per la vendemmia, il commercio del prezioso prodotto; ma anche il vino nella tradizione storica da Dionisio ai Bacchanalia. E non a caso i migliori vini dell'antichità decantati da Livio, Cicerone, Plinio, Marziale o Tibullo, erano il Falerno, il Greco, il Faustiniano, il Caleno... Insomma i ""vini degli imperatori"" che trovavano proprio in Campania la loro area d'elezione, grazie alle caratteristiche del territorio e alle raffinate tecniche di coltivazione e vinificazione. -
Norwegian talks. L'architettura di Kunt Hjeltnes, Carlo-Viggo Hol...
Il volume presenta per la prima volta in Italia il lavoro di tre studi di architettura norvegesi: Knut Hjeltnes, Carl-Viggo Hølmebakk e Jensen&Skodvin, ancora poco noti in Italia ma tutti eredi, in modo diverso, della lezione di Sverre Fehn, il grande maestro recentemente scomparso. I tre studi di architettura, tutti con alle spalle una carriera piuttosto consolidata, sfruttano al meglio le difficili condizioni ambientali del loro paese, coperto dai ghiacci per lunghi mesi, dando vita ad architetture site specific, vale a dire accomunate dallo speciale genius loci norvegese. Ivo Pannaggi, pittore di formazione e poi architetto attivo per oltre un trentennio a Oslo, aveva già individuato molti anni or sono questo carattere peculiare nella ""luce siderale che sviluppa i solidi in una successione di superfici piane, senza ombre e senza chiaroscuro, come nel più ortodosso dei quadri cubisti"". -
Social network e diritto
Il proliferare dei social network, che in breve tempo hanno radicalmente modificato il nostro modo di comunicare, consentendo una condivisione immediata di un numero illimitato di informazioni, pongono i giuristi dinanzi a delle problematiche non sempre di immediata soluzione. Il presente volume ha come obiettivo quello di affrontare le questioni maggiormente rilevanti, sotto un duplice aspetto: sostanziale e processuale. L'analisi si concentra sui reati che, con maggiore frequenza, possono essere commessi attraverso l'utilizzo distorto della rete e dei social network, passando poi alla disamina degli aspetti tecnici e processuali, in sede civile e penale, afferenti alla genuinità e liceità della produzione probatoria. In questo contesto assume importante rilievo il rispetto della privacy, che si impone ai giuristi anche in sede processuale e che deve essere necessariamente coniugata con l'osservanza delle regole deontologiche. -
Architetture interiori. Immagini domestiche nella letteratura fem...
La storia di una casa è sempre la storia di una donna, di una madre, di un focolare che cova sotto le ceneri i ricordi del nucleo sociale primario. Per le donne è quasi imprescindibile parlare di famiglia, di casa: si pensi ai primi quadri di Sofonisba Anguissola che dipinge le sue sorelle nell'intimità dei gesti domestici, semplicemente perché questo è il primo e di solito anche il solo ambiente che a una donna, un tempo, era concesso conoscere. Similmente a questi ritratti, anche la scrittrice incide spesso cammei dei ricordi dei suoi cari: non solo dunque la pratica dell'autobiografia è il medium che dimostra la frequentazione casalinga di molte autrici, ma in generale si può pensare alla scrittura come ad una stanza all'interno di una stanza. Luogo in cui si esperisce l'esperienza della soglia, la casa può essere carcere interiore, cattività ma anche la scenografia muta su cui incidere graffiti d'esistenza. Angolo visuale particolare, la casa permette di restare dentro e guardare fuori, sperimentando l'ambigua oscillazione tra il ruolo materno e il riconoscimento sociale. Nel viaggio intorno all'opera di Sibilla Aleramo, Natalia Ginzburg, Dolores Prato e Joyce Lussu, gli studi raccolti in questo volume raccontano una storia diversa, intima e familiare, ma anche - quando non in fuga -, aperta e accogliente verso il mondo. -
Affetti speciali. Il cinema e le immagini nell'educazione e nella...
Cinema e pedagogia possono andare a braccetto. La visione di un film può guidare un percorso educativo e portare in superficie visioni del mondo, pensieri e sentimenti capaci di interpretare la realtà, darle forma e sostenere la costruzione di relazioni positive. Con queste premesse, l'autore - docente di scuola secondaria di secondo grado, impegnato nello sviluppo di percorsi di educazione al linguaggio cinematografico e animatore di rassegne cinematografiche - mostra concretamente a educatori e insegnanti come usare efficacemente il testo filmico, senza tradire il cinema ed esaltandone invece la grande forza comunicativa. Non solo riflessioni teoriche ma anche un approccio pratico e sperimentato in contesti scolastici e di comunità offrono al lettore prospettive inedite e affascinanti per gustare e far gustare film di ieri e di oggi. -
L'ebraismo vien mangiando
L’ebraismo è una cosa che si mangia? Sembrerebbe di sì, a giudicare da queste esilaranti storielle di cucina e tradizioni giudaico-romanesche. Dai carciofi alla giudìa alle pizzarelle col miele, emerge una serie di divertenti quanto credibili bozzetti di riunioni familiari che ruotano attorno alla tavola, di tradizioni che si trasmettono (o si perdono) in cucina di madre in figlia, culminando in un “Glossario” che si candida a diventare un sarcastico Tommaseo della riunione di famiglia. Questo libro ci offre la risposta made in Italy al mito della Yiddishe Mame, completato dalle illustrazioni di Monica Incisa che interpretano egregiamente lo spirito pungente del testo. -
Il transito
Con il titolo ""Il transito"" l'autore ha inteso riassumere il significato della sua e nostra esistenza: ""dal cielo alla terra, dalla terra al cielo"". In un quadro così ampio l'autore si è fatto ascoltatore, talvolta anche deluso, di tanti insegnamenti, e hanno prevalso infine alcune figure di maestri che lo hanno guidato nel suo cammino di ricerca, a partire dal Gesù narrato dai Vangeli che è il Cristo di Dio. Con gratitudine ha quindi accolto riflessione dal libro Dialoghi con l'angelo, sentenze dello sciamano don Juan di Castaneda, illuminazioni di Rudolf Steiner e approfondimenti di Massimo Scaligero (per riferire gli autori più citati nel testo); ma è soprattutto dall'incontro con fra Giovanni Vannucci che ha ricavato un incisivo indirizzo di ricerca, confacente alla sua struttura interiore e alla sua sensibilità e collegato, in particolare, al simbolismo delle lettere dell'alfabeto ebraico e al pensiero mistico che ne è derivato. -
Liturgia viva
La liturgia, espressione visibile della vita della chiesa in Cristo, è animata e fecondata dallo Spirito: ogni gesto liturgico è evento spirituale vivificante per il cristiano. Il presente volume ci offre una panoramica su alcune questioni liturgiche che oggi hanno assunto rilievo in ambito pastorale e che possono diventare luoghi fecondi di dialogo ecumenico. Con uno sguardo sempre rivolto al cammino fatto dal concilio Vaticano II, l'autore propone una rilettura dei sacramenti, in particolare dei tre dell'iniziazione cristiana, e allarga la prospettiva ampliata fino ad abbracciare quei gesti vissuti dalla comunità cristiana in cui i fedeli riconoscono che ""Dio è all'opera in questo tempo"" attraverso le mediazioni più diverse.