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Le imperfezioni del silenzio. Riflessioni antropologiche sulla de...
A partire da una ricerca compiuta all'interno di un Centro di Salute Mentale, la riflessione dell'autrice si focalizza sulle declinazioni locali dell' ""essere, sentirsi depresse"" di un gruppo di donne che abitano in Carnia, la zona montana del Friuli. Colti al momento del primo incontro con il servizio, prima della definizione di una diagnosi, i brani di queste narrazioni rendono conto delle dimensioni sociali e dell'esperienza individuale che trova nella ""depressione"" un modo per esprimere una costellazione di malesseri -le difficoltà nel lavoro, il peso dell'emigrazione, quello delle relazioni familiari e sentimentali- tracciando una fitta rete di rimandi tra la storia individuale, quella comunitaria e quella societaria. -
Mimiambi. Testo greco a fronte
Nella letteratura greca vengono detti mimiambi i mimi scritti in versi giambici. Il mimo proponeva la messa in scena di azioni che intendevano imitare gli aspetti quotidiani della realtà, con protagonisti appartenenti al ceto più umile, ed era probabilmente di origine popolare. Sebbene Eroda non possa essere considerato un autore ""maggiore"", bisogna dargli il dovuto riconoscimento a livello artistico per avere scritto opere tra le più interessanti e divertenti di età alessandrina. In questa edizione il lettore troverà tutti i mimiambi di Eroda a noi noti (compresi i frammenti), ognuno accompagnato da una introduzione per agevolare la comprensione del testo. Questa edizione è basata su quella edita nel 1987 da I.C. Cunningham per la ""Bibliotheca Teubneriana"". Prefazione di Michele Napolitano. -
Come, ma diversamente. Le vicende di uno psicologo nella casa del...
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Scritti autobiografici
Praghese di nascita, viennese per cultura e americano d'adozione, Hans Kelsen è una figura cardine della filosofia del diritto. Le sue memorie narrano degli anni giovanili nella Vienna fin de Siecle, in pieno Modernismo, dell'incarico presso l'Università di Vienna e successivamente in Germania, a Colonia. Per arrivare alla fuga negli Stati Uniti - in seguito all'avvento del nazismo dove insegnò diritto nelle università di Harvard e di Berkeley. Kelsen è il creatore del celebre concetto di Grund-norm, la ""norma fondamentale"" che egli pone a fondamento del rispetto dell'ordinamento stesso: ogni norma è giustificata dalla conformità alla norma ad essa superiore gerarchicamente, sino ad una norma cardine, come uno statuto o una costituzione. L'impatto del pensiero kelseniano è estremamente attuale, poiché coinvolge profondamente la filosofia del diritto e la filosofia morale, in opposizione alle concezioni giusnaturalistiche, che vedono la Giustizia come immanente e non artificialmente creata dal volere umano. -
Logiche di azione formativa nelle organizzazioni
A partire dalle più significative elaborazioni italiane degli ultimi trent'anni, Lipari ricostruisce il dibattito sul rapporto tra organizzazione e formazione: lo sviluppo delle teorie e dei modelli organizzativi si pone come punto di riferimento a partire dal quale si costituiscono le pratiche formative e i loro orientamenti teorici e di metodo. Questa prospettiva assume le principali tendenze organizzative articolandole in tre grandi paradigmi (modernista, neo-modernista e post-modernista), a ciascuno dei quali corrisponde quasi specularmente un orientamento di pratica della formazione. È così possibile mettere in evidenza anche l'evoluzione delle culture formative dai modelli deterministici originari. -
Scritti di critica e storia. Stendhal e Balzac
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Prove di sublime e altri esperimenti. Letteratura e cinema in pro...
Il proposito di questo libro è quello di mostrare se e come, implicitamente o esplicitamente, il canone del Sublime sia passato nell'esperienza artistica di alcuni scrittori molto significativi della tradizione letteraria italiana (Carducci, D'Annunzio, il futurismo di Marinetti) e francese (Raymond Roussel, Malraux, Sartre, Paul Valéry), nonché di verificarne la capacità ermeneutica in relazione all'""ottava arte"", il cinema, ricercandolo nelle opere di alcuni autori considerati, al riguardo, esemplari: primo fra tutti Stanley Kubrick e poi Erich von Stroheim, Max Ophüls e Karel Reisz. -
Invecchiamento attivo. La nuova frontiera della longevità
La longevità di una popolazione rivoluziona i rapporti generazionali fino ad essere la prima economia in tutti i paesi sviluppati. L'età della vecchiaia si è spostata di circa 10 anni in avanti, così ora una persona di 75 anni è come una di 65 del 1960. Ma è nel lavoro, nella politica, nei consumi, nella formazione che si comprende il peso reale di una generazione. -
Ricostruzione della dinamica degli incidenti stradali. Principi e...
Il trattato, nuovo testo di riferimento per gli operatori del settore, offre una panoramica completa e aggiornata dei principi e delle applicazioni della ricostruzione della dinamica degli incidenti stradali. Lavoro unico nei suo genere nel panorama editoriale italiano, si indirizza in particolar modo ai professionisti che operano nel settore giudiziario/assicurativo e ai tecnici della sicurezza stradale. L'opera offre una panoramica sui modelli e sulle formulazioni empiriche generalmente utilizzati per l'analisi e la ricostruzione delle varie fasi degli incidenti stradali. Lo scopo è quello di fornire una base teorica che consenta l'applicazione dei modelli anche in casi non canonici, che nella ricostruzione degli incidenti sono spesso la norma. Con un'impostazione metodologica rigorosa, i fenomeni che intervengono in un sinistro vengono trattati come una branca della fisica e dell'ingegneria, senza limitarsi a un approccio semplicemente manualistico o alla collezione della casistica di incidenti tipo. -
Pensiero globale, cervello sociale
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Bhishma. Vivere e morire secondo il Mahabharata
Nel più vasto poema epico dell'umanità, il ""Mahabharata"", la figura del condottiero Bhishma occupa un posto centrale. I suoi insegnamenti descrivono una filosofia in azione applicabile, anche e soprattutto oggi, ai diversi casi della vita. Coraggioso, leale, memore dell'aspetto spirituale di ogni azione, Bhishma combatte con equanimità e distacco, consapevole che il più grande campo di battaglia è nascosto nella propria niente. In questo libro dallo stile agile, ricco di aneddoti e dialoghi, Swami Veda Bharati apre al lettore lo scrigno del Mahabharata e rende possibile ammirare il tesoro di una saggezza senza tempo in cui lo straordinario Bhishma risplende, nella vita come nella morte. In appendice compare la traduzione dal sanscrito del ""Re degli Inni"", una composizione poetica inclusa nel sesto libro del Mahabharata, che raccoglie gli insegnamenti di Bhishma morente. -
Fuori di sé. Poteri e soggettivazioni in Michel Foucault
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Napoli verso Oriente
Napoli verso oriente guarda il Vesuvio. La vasta pianura, le antiche Paludi fuori le mura, sono oggi un luogo di attesa, una parte di città da tempo in una condizione di sospensione, in cui le fasi di evoluzione novecentesca (industriale, di residenza operaia, commerciale, terziaria...) - e i loro progetti - si sono succedute esaurendosi l'una nell'altra, si sono interrotte sovrapponendosi, sono state abbandonate senza mai giungere al compimento di una figura urbana definita. In questo libro, da diversi punti di vista e con approfondimenti differenziati, si è mirato a ricomporre lo specifico carattere del luogo con letture orientate, svolte per strati tematici, e con l'elaborazione di progetti urbani di diversa natura che indicano i modi possibili della trasformazione, individuando questioni e prefigurando assetti. Progetti che delineano futuri urbani restituendo riconoscibilità all'area e un ruolo alle sue varie parti, rimettendo in tensione punti ed elementi esistenti, innovando la connessione e il significato degli spazi tra le cose, in funzione di una nuova possibile configurazione complessiva. -
Terre comuni
""Terre comuni"" esplora le potenzialità degli spazi aperti della città contemporanea come nuovi spazi di relazione. La città contemporanea è una moltitudine di parti edificate disperse in un vuoto; lo spazio pubblico si ritrae in scatole e recinti separati dal contesto. La grande quantità di spazi aperti di questa reverse city suggerisce, di contro, una riflessione per una loro, almeno parziale, significazione pubblica. L'attenzione si sposta così dall'oggetto allo spazio tra gli oggetti, fissa il proprio fuoco sui residui: i vuoti inutilizzati, le aree dismesse, i frammenti agricoli e naturali, le spianate tra i contenitori specializzati e le piazze dei quartieri moderni. Spazi che, proprio in quanto ""laterali"" presentano potenzialità di trasformazione e caratteristiche tali da configurare un nuovo tessuto connettivo tra i frammenti della contemporaneità. Si attribuisce così agli spazi aperti un carattere riconducibile alla tradizione dei parchi territoriali e urbani, ma che, ad integrazione di questo significato, si intende declinare anche con modi più propriamente urbani e civici. Modi che hanno l'ambizione di concorrere a una figura spaziale - che chiamiamo ""terra comune"" - capace di concorrere a trasformare il rumore della città contemporanea in frammenti armonici, alla ricerca di nuovi suoni e ritmi. -
Una nave per il Re
Era una nave umile. Era uno chalutier armato francese, varato nel 1917 con il nome di Lamproie. Partecipò agli ultimi momenti della lotta contro i sommergibili tedeschi nella Prima Guerra Mondiale. Sopravvisse alle demolizioni della smobilitazione e come White Diamond venne trasformata in yacht negli anni '30. Divenne la nave reale di re Zog con il nome di Illiria nel 1938. -
New Jersey
"E se non fosse ciò che siamo, ma la distanza da quel che poteva essere a definirci? Forse proprio l'estraneità e la lontananza - dal cuore delle cose, dal desiderio, dal senso - sono tra le cifre del nostro tempo. Basta poco, come fa il breve braccio di fiume tra lo Stato del New Jersey e le luci scintillanti di New York, a separarci dalla nostra Terra Promessa. In ""New Jersey"", il suo terzo libro di poesie, Marco Bini riporta questa metafora alla provincia emiliana, il luogo in cui si inscena l'""errore di progettazione"" della natura umana: desiderante, ma incapace di raggiungere uno stato di grazia. Come scrive Cristiano Poletti nella prefazione «la provincia è così: non si afferra, non ne prendi esattamente tutti i contorni». La divaricazione è geografica, ma anche storica ed esistenziale: riguarda i sogni, gli affetti e il tempo non decisivo che sembriamo vivere, dove tutto è già successo, magari altrove. Se, come diceva Iosif Brodskij, «la poesia è la miglior scuola d'insicurezza che ci sia», ""New Jersey"" è un piccolo manuale in versi di insicurezze e ossessioni, zavorre e cicatrici, accanto ad accensioni liriche che sembrano lanciate all'inseguimento di un riscatto possibile." -
Edward vuole un cavallo. Ediz. a colori
Edward abitava al ventunesimo piano di un palazzo molto alto e la cosa non gli dispiaceva affatto perché, da lassù, poteva guardare gli aerei e le nuvole, ma un cartello posto al suo ingresso recitava ""Qui cani e gatti non possono entrare"". Questo invece gli dispiaceva molto, perché Edward avrebbe tanto voluto un cane o un gatto. A dirla tutta però, più di qualsiasi altra cosa, Edward voleva un cavallo. E il cartello, di cavalli, non diceva nulla... Età di lettura: da 4 anni. -
Anima e paura. Studi in onore di Michele Ranchetti
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Ritmografie. Derrida, la letteratura, la cenere
«Ritmo che si dà il suo ordine senza lasciarsi imprigionare da questo. La letteratura non conosce prigionia, fosse pure quella del senso di cui pure non può fare a meno: la letteratura, che nel corso della sua storia ha - più o meno consapevolmente - parassitato categorie e orizzonti della tradizione filosofica, mostra al contempo la chance di una possibile liberazione da tali orizzonti, il che equivale a dire che la letteratura mantiene intatta la possibilità di liberarsi di sé». Jacques Derrida ha instancabilmente attraversato la letteratura senza permettere che paratoie disciplinari o astratte questioni di metodo ostacolassero letture e percorsi, incontri e innesti. Che si tratti di Agostino o di Jean Genet, di Hélène Cixous o di William Shakespeare, la scrittura del filosofo algerino si è sempre mossa alla ricerca di un ""ritmo"" capace di inaugurare prospettive inedite sia per la letteratura, sia per la filosofia. È dunque dal ""ritmo"" che occorre forse ripartire... -
Giapponismi italiani tra Otto e Novecento
Stimolato dal tentativo, da un lato di verificare e approfondire alcuni temi già toccati nella mostra fiorentina ""Giapponismo. Suggestioni dell'Estremo Oriente dai Macchiaioli agli anni Trenta"" del 2012, dall'altro di aprire il discorso su nuove realtà indagando aree geografiche, culturali e cronologiche rimaste fuori dalla ricerca avviata in quell'occasione, il presente volume raccoglie gli atti - ampliati e integrati - del colloquio ""Giapponismi italiani tra Otto e Novecento"" organizzato presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa all'aprirsi del 2014. I nuovi studi qui presentati confermano che, a fronte del sempre più ricco filone di esposizioni e studi dedicati al Giapponismo internazionale, le ricerche sull'incidenza di questo fenomeno nel contesto artistico italiano possono rivelare ancora molte sorprese e scoperte poiché il Giapponismo fiorito nella nostra penisola - al contrario di un antico pregiudizio duro a morire - non solo è indubbiamente esistito, e in termini molto più precoci e articolati di quanto solo fino a qualche anno fa ci si potesse immaginare, ma che detti termini possono essere ravvisati anche ben oltre i primi decenni del Novecento, confermando così, anche sotto questo profilo, l'ampiezza di un problema che sembra aver rivelato solamente la punta di un iceberg fecondo di sviluppi ed approfondimenti ad oggi ancora imprevedibili.