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Il restauro dei materiali lapidei. Vol. 2
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Corso di teologia morale fondamentale. Vol. 2: Le fonti della mor...
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Corso di teologia morale fondamentale. La persona umana una e mol...
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Corso di teologia morale fondamentale. Vol. 5: La felicità orizzo...
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Gesù mio perdona le nostre colpe...
Questo libretto intende offrire qualche spunto a margine della preghiera insegnata da Maria ai pastorelli di Fatima. Si tratta senza dubbio di una delle suppliche più diffuse e recitate nell'ultimo secolo. Tra le più vibranti; capace di visitare con semplicità le sfumature tremendamente serie e rasserenanti della fede. Le parole di questa invocazione a Gesù hanno ormai quasi cento anni (1917); continuano però a stupire per la finezza, il garbo, la profondità. La concisione della preghiera ne rende facile l'apprendimento ""a memoria"", o come direbbero francesi e inglesi, ""tramite il cuore"" (par coeur, by heart). Possa quindi essere gentile e fedele compagna di viaggio lungo la via che siamo chiamati a percorrere. -
Dialogo tra credenti: profezia di pace
Il dialogo tra credenti rappresenta indubbiamente un campo decisivo per favorire percorsi di convivenza e di pace, nell'attuale contesto. Il volume, che raccoglie gli atti del XXI corso di aggiornamento dell'Associazione Teologica Italiana, offre un quadro ricco delle diverse prospettive a partire dalle quali ci si può accostare al dialogo come tema e come stile, fino a rendere conto di alcuni laboratori in atto. L'attenzione posta sui credenti aiuta a evitare di affrontare il tema con un approccio istituzionale o astratto. -
Scavare in sicurezza. Norme e buone pratiche per la prevenzione d...
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Confessioni di un convertito
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Vite che si incrociano
Un dolore violento, una perdita affettiva difficile da superare, costituisce l'inizio di questo percorso interiore, di questa riflessione su di sé e sul proprio passato. ""L'io narrante - come scrive Claudio Gorlier nella Prefazione - non si compiace di una pura e semplice evocazione; specularmente, il ricordo, la memoria, non sostanziano alcun cedimento patetico. Al contrario, il ricordo presente del padre stroncato dal male, da una sorta di impossibilità di vivere, rende possibile un controllato autoritratto."" Laura Gabbiano mostra così una vena stilistica limpida e sincera, che dà forza e coinvolgimento al racconto. Laura Gabbiano, giornalista del Giornale Radio Rai, esperta di arte e di letteratura, cura attualmente le rubriche: ""Fine settimana con l'arte"" e ""Il mercato dell'arte"". -
Storie dalla SNIA
""...Un'area industriale dismessa, non diversamente da un castello diroccato o da un quartiere bombardato, può assumere funzioni diverse da quelle originarie senza per questo smettere di essere luogo e segno della memoria; oppure essere abbandonata all'opera del tempo e rimossa dallo sguardo, fino a diventare un vero e proprio buco nero del territorio e della memoria, e come tale infestato da muti fantasmi: nel caso della SNIA, fantasmi di coloro che vi hanno lavorato e vissuto, approdandovi generazione dopo generazione da luoghi sempre più lontani; e fantasmi di coloro che clandestinamente vi transitano, apparendo e svanendo nel nulla, tra sgomberi e ruspe"". L'autrice ha dato voce a coloro che hanno lavorato alla SNIA e ""vissuto"" con la SNIA, coloro che sono passati lasciando il labile segno di una vita di lavoro, fatta di drammi e di gioie private. Vite che hanno incontrato altre persone, altre vite, in epoche che appaiono ormai lontanissime. -
Al sole
Partito per il Maghreb come giornalista, ma in realtà spinto dal desiderio di sole e di calore, Maupassant finisce per alternare il reportage con la contemplazione, quasi come un turista qualsiasi, dei luoghi e delle persone. Così l'osservatore attento che cerca di penetrare il cuore e il pensiero degli arabi, lascia spesso la parola al narratore, allo scrittore appassionato, affascinato dalla natura e dalla vita del sud. Ne deriva un testo complesso, seducente e ambivalente: da una parte Maupassant ci parla dell'islam e dei gruppi religiosi, delle città popolate e rumorose, dei mercati traboccanti di colori e di voci, ma poi si lascia trascinare dalla bellezza emozionante dei luoghi isolati, dalla tranquillità e dalla solitudine che scopre lungo la costa o nel deserto: le due facce del Maghreb quasi a cercare di ricomporre l'io diviso dell'autore. -
Discorso della verità
Nel ""Discurso de la verdad"", Miguel Mañara riflette sulla morte e sul valore delle opere buone, ma al di là del suo libro e delle sue affermazioni traspare il riferimento alla fama stessa del suo autore che per il suo passato libertino viene spesso accostato al personaggio teatrale di Don Giovanni e d'altra parte il Discorso rimanda al capolavoro artistico barocco che, per volere di Mañara, i migliori artisti dell'epoca realizzarono nella basilica della Confraternita della Caridad di Siviglia, da lui presieduta. -
La vita è un cetriolo... Alla scoperta dell'umorismo arabo
Come scrive Paolo Branca: «[...] i motti di spirito, non solo per il contenuto, ma per la loro stessa dinamica funzionale, uniscono popoli che potrebbero essere considerati talmente e tanto irriducibilmente diversi da far disperare rispetto a qualsiasi possibilità di intesa e di scambio. Se queste pagine sono servite a far incrinare anche solo di un poco barriere ritenute insormontabili, avremo raggiunto il nostro scopo». Le barzellette, al pari dei proverbi, ingiustamente considerati generi 'minori' di espressione, sono invece il distillato di lunghe esperienze e forniscono dettagli non secondari sulla cultura popolare diffusa e condivisa. Proprio per questo permettono di cogliere elementi profondi e specifici di una società e delle sue modalità di relazioni tra le persone. Il mondo arabo non si sottrae a questa considerazione generale e l'analisi condotto da Angelo Villa, psichiatra, e Paolo Branca, docente di lingua e letteratura araba, ci permette di cogliere aspetti rilevanti della società araba. -
Ritratti irriverenti
Adamo, Circe, Giunone, e ancora Arianna, Penelope, Elena, Beatrice, ... in tutto sedici brevi ritratti che sono autentiche irriverenti pennellate di colore sulle vicende storiche, letterarie e mitiche, di altrettanti personaggi affascinanti e indimenticabili. Rosalba Fossati Veronesi torna a condividere, mediante una scrittura dal ritmo breve ma vivace, la sua passione per il passato. Ci descrive con naturalezza e spontaneità le vicende che hanno reso straordinari alcuni personaggi noti a tutti e che qui ritroviamo come immortali. Una lettura piacevole, leggera, con uno stile letterario e un linguaggio poetico. -
Marjorie Daw
Marjorie Daw è un racconto epistolare costruito con una trama semplice ma avvincente. Il protagonista, John, è un giovane costretto in casa da una frattura a una gamba. Edward, suo fraterno amico, si incarica di alleviargli la forzata immobilità scrivendogli con assiduità. Nelle sue lettere gli parla di una fanciulla, sua vicina di casa, e la descrive con tanta passione che John finisce per innamorarsene. Appena ristabilito, il protagonista si reca dall'amico per conoscere questa meravigliosa fanciulla... -
Inventare la sanità pubblica in età moderna: Venezia e l’Alto Adr...
Oggi pensiamo alla sanità pubblica come ""la scienza e l'arte di prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute"", ma come si è arrivati a questa concezione? Attraverso un racconto fatto di parole e immagini, in queste pagine si ricostruiscono le radici storiche della sanità e il percorso che a partire dall'età moderna l'ha portata a divenire pubblica, in un intreccio di medicina e amministrazione, scienza e controllo. Tra la fine del Quattrocento e il Settecento, le pratiche sanitarie passano da essere una rincorsa a fronte delle frequenti minacce epidemiche ad una attività di pianificazione e prevenzione. Con una medicina ancora assai incerta e poco efficace, a decretare il successo delle misure sanitarie d'età moderna sono soprattutto un'efficiente macchina amministrativa e un capillare controllo dell'informazione. Per studiare questo percorso, ci si è concentrati sull'alto Adriatico: qui, infatti, nascono i primi protocolli di quarantena, i primi lazzaretti, le prime magistrature sanitarie permanenti. Il focus è sul Settecento, perché è in questo periodo che le pratiche sanitarie diventano sempre più sistematiche e diffuse. Ciò che emerge alla fine è come Venezia, in collaborazione e competizione con le altre città porto mediterranee, abbia inventato la sanità pubblica. -
Inventing public health in the early modern age: Venice and the N...
Today we think of public health as ""the science and art of preventing disease, prolonging life and promoting he-alth"", but how was this concept shaped? Through a story made of words and images, these pages reconstruct the historical roots of health and the path that from the early modem age led it to become public, in an intertwining of medicine and administration, science and control. Between the late 15th and 18th centuries, health practices hifted from being a run-up to face frequent epidemie th-eats to an activity of planning and prevention. Since medicine was stili very uncertain and ineffective at the time, the success of early modem age health measures resulted from an efficient administration and a widespread control of information. To study this evolution, the volume focu-ses on the Northern Adriatic: here, in fact, the first quarantine protocols, the first lazarets, the first permanent health magistracies were established. The focus is on the 18th century, because in this period health practices became more and more systematic and widespread . What emerges in the end is how Venice, in collaboration and competition with other Mediterranean port cities, invented public health. -
Povertà. L'arca delle virtù da Agostino al XXI secolo
La Povertà è una delle virtù effigiate nell’Arca di Agostino in Pavia. La donna che la impersona reca nella destra un ramo d’olivo e nella sinistra una palma e due tavolette rilegate. Sono attributi che non identificano immediatamente la statua con la virtù monastica della Povertà. Tuttavia, l’incertezza che coglie i visitatori del XXI secolo riguarda ben più che gli aspetti iconografici. La discussione a più voci ospitata in questo libro testimonia che l’associazione del termine virtù a quello di Povertà provoca stridore, obbliga a riflettere. Come va intesa la Povertà? La parola definisce solo l’ostacolo al progresso identificato dall’Onu? E come allora è potuta apparire tra le beatitudini evangeliche o divenire la “Madonna Povertà” di Francesco? La Povertà è un insulto alla dignità dell’uomo ovvero un cimento alla santità? O contiene una proposta spirituale più accessibile? Filosofi, storici, teologi e scienziati politici, nel contrasto delle loro risposte, fabbricano qui al lettore un’arca, di giunchi stavolta, per navigare tra i flutti di queste domande. -
Scuola di Pitagora: I versi d'oro
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Domizio Curti
Volume che raccoglie il diario e le memorie di Domizio Curti, nato nel 1890 a Piazzo, allora frazione del Comune di Pomarolo (in provincia di Trento), terzogenito di 11 fratelli. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale Domizio presta servizio nell'esercito austroungarico, inquadrato nel 4° Reggimento Tiroler Jäger nel corso delle prima campagne di Galizia di agosto e settembre 1914, a presidio dei confini tirolesi del II Rayon Tonale fino al maggio 1918.