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Furore Simbolo Valore
La lucana Tricarico, in cui nel dopoguerra il sentimento religioso popolare convive con la lotta di classe. I boschi della Bassa Sassonia, in cui i riti stregoneschi occupano il vuoto lasciato dalla fine del nazismo. Stoccolma, in cui la sera di Capodanno del 1956 migliaia di adolescenti scendono in piazza vestiti di teschi e iscrizioni cabalistiche, trascinati da un furore e una violenza ancestrali. La Russia post-stalinista, in cui gli operai invocano la necessità di vere e proprie ""cerimonie sovietiche"" per superare quelle cristiane. In questa raccolta di saggi, da lui personalmente curata e ordinata, Ernesto De Martino indaga il carattere dell'esperienza religiosa che da sempre attraversa e plasma le civiltà: una meticolosa analisi delle profonde motivazioni esistenziali che spingono il singolo a costruire un legame con il trascendente nelle sue diverse espressioni storiche e culturali; un viaggio nella nostra inesauribile ""fame di simboli"", che esplora il valore e il furore della spiritualità come radice del tessuto sociale e dei percorsi individuali, dalle scienze alle arti, dalla musica al costume. -
Piccolo manuale illustrato per cercatori di foglie. Ediz. a colori
Amate anche voi conservare le foglie degli alberi tra le pagine di un libro? Piccolo manuale illustrato per cercatori di foglie è dedicato a voi. Accanto alle illustrazioni di Sofia Paravicini e ai testi di Giuseppe Zare, che raccontano mito e storia, botanica e meraviglia degli alberi, troverete infatti pagine bianche per custodire i vostri tesori: foglie larghe o sottili, robuste o delicate, dei più diversi colori - dai gialli e malinconici ventagli del Ginkgo biloba alle punte rosso sangue degli aceri autunnali - che vi ricorderanno per sempre l'incontro con le creature più misteriose e affascinanti del pianeta Terra. -
Il mio lavoro non è ancora finito
«Si distacca dalle altre opere del suo autore, Il mio lavoro non è ancora finito. Lo fa con un'iniezione di horror legato alla realtà e con una lingua più fastidiosa. Sembra di trovarsi davanti alle velenose invettive di Thomas ernhard, costellate stavolta da elementi metafisici e da delitti soprannaturali» - Orazio Labbate, la LetturarnIl giovane manager Frank Dominio è perseguitato al lavoro, e la sua multinazionale lo sfrutta fino a licenziarlo senza motivo. Ma proprio nel momento peggiore, Frank risorge con il massimo della violenza distruttiva: il suo alleato è una forza oscura e malevola che gli conferisce poteri soprannaturali e Frank si vendica nei modi più orribili dei sette manager che lo hanno umiliato. Ma il prezzo da pagare per assaporare il gusto della vendetta sarà terribile. -
Sulla libertà. Un canto d'amore e di rinuncia
Maggie Nelson definisce la sua scrittura un «pensare ad alta voce». E noi leggendo siamo trascinati dalla corrente elettrica della sua mente, dalla sua scrittura energica e affilata, che penetra come una lama in ciò che diamo per scontato. Tra vicende personali e rimandi alla cultura pop e alla critica, Sulla libertà è il racconto del corpo a corpo di Maggie Nelson con il concetto più strumentalizzato della storia. Libertà è un insieme di pratiche; è l’intreccio delle nostre relazioni con gli altri e con l’ambiente intorno a noi; è creare comunità da cui non siano esclusi il conflitto e le differenze. E scriverne, leggerne, parlarne è un gesto di amore e di liberazione.«Maggie Nelson e` una delle scrittrici e pensatrici piu` affilate e duttili della sua generazione» - Olivia Laing«La ferocia con cui Maggie Nelson penetra nella nostra cultura e` al servizio dell’amore. Nulla e` al sicuro; non la pieta`, non l’ortodossia, non la facile ironia» - Ben Lerner«L’energia della prosa di Maggie Nelson e la finezza del suo sguardo ristorano la mente e lo spirito» - Kirkus Reviews«Volevo scrivere da tanto un libro sulla liberta`. Non volevo cederla alle forze del male, alla morte; arrivera` fin troppo in fretta. Fino ad allora voglio esserci fino in fondo: con tutto il cuore, senza scappare.»Libertà è fare quel che si vuole. Libertà è non calpestare la libertà altrui. Libertà è non avere leggi. Libertà è piegarsi come un giunco ai casi della vita. Libertà è scegliere. Libertà è rinunciare. Qual è il confine tra me e te? Tra me e noi? Dove finisce l’amore per se stessi e inizia l’amore per l’altro? È il 1994. Maggie Nelson è nel pieno di un vortice di alcolismo; seduta con una sigaretta in bocca e una bottiglia di Jim Beam in mano su una scala antincendio dell’Upper East Side, si chiede quale sia il rapporto tra libertà e dipendenza da sostanze. Anni dopo, passeggiando nel campus dell’università in cui insegna, vede uno stand che inneggia alla libertà dove si vendono spille pro vita e pro armi. In questo arco di tempo il tema non ha smesso di ossessionarla. Per lei la libertà è una pulsione complessa, che opera in molti ambiti della nostra vita di tutti i giorni. Nell’arte, dove la libertà espressiva oggi si rivolta contro lo stesso sistema che l’ha garantita; nel sesso, dove la conquista dell’emancipazione cozza col moltiplicarsi dei racconti di molestie; sulle sostanze, dove si consuma con più evidenza lo scontro tra libertà e illibertà; sul clima, per fermare il cui cambiamento è necessario rinunciare ad alcuni diritti individuali. -
La scuola della mente. Come funziona il nostro cervello dall'infa...
C'è un mondo nella nostra testa, ben più grande di quello che vediamo fuori: una terra avventurosa e impervia, piena di tesori nascosti, di immagini indelebili, di parole rimaste in sospeso. Quando siamo piccoli è una landa vulcanica, attraversata da milioni di crateri in eruzione e vita brulicante. Da adulti, diventa una solida montagna, illuminata in vari punti dalla luce e abitata da buie e profonde caverne. Invecchiando, si trasforma in una foresta di possenti alberi, che a poco a poco perdono le loro foglie. Edoardo Boncinelli ci accompagna alla scoperta della mente e delle lezioni che possiamo apprendere dal suo funzionamento nelle diverse fasi della vita: dalle riflessioni attorno alla nascita del linguaggio nell'infanzia a ciò che i differenti tipi di memoria - a breve termine, a lungo termine, emotiva, dichiarativa, procedurale - sembrano suggerirci essere rilevante a ogni età; dalle domande che l'invecchiamento del cervello ci pone a fronte dell'aumento medio della durata della vita fino alle questioni esistenziali nascoste nello sviluppo di percezione e autopercezione. ""La scuola della mente"" è un viaggio scientifico attraverso biologia e chimica, filosofia e antropologia che ci svela come nascono ragionamenti, ricordi, emozioni, sensazioni. Un percorso affascinante che cerca nei nostri neuroni la risposta all'interrogativo che ci accompagna da sempre: ""noi chi siamo davvero?"". -
L'immaginazione melodrammatica
Con “L’immaginazione melodrammatica” Peter Brooks analizza e spiega, a partire dalla sua nascita in seno alla Rivoluzione francese, cosa è stato, cosa è diventato e qual è la natura del melodramma, da genere teatrale a modello compositivo di romanzi, film e altri tipi di narrazioni. L’immaginazione letteraria contemporanea cela le proprie radici nel melodramma, una forma di teatro in prosa con accompagnamento orchestrale che ha conquistato Parigi nei primi decenni del XIX secolo per diffondersi poi con successo in tutta Europa in quelli successivi. Questi spettacoli attiravano un pubblico vario, «dalle classi più umili alla media borghesia e persino taluni aristocratici », sia per i temi sia per il lessico, ma anche per la strutturazione. Il palco permetteva infatti a fanciulle innocenti e subdoli traditori, giovani coraggiosi e tiranni malvagi di dare voce ai sentimenti più profondi, alle paure più angoscianti, e di mettere in scena rappresentazioni di «immagini iperboliche, di eventi grandiosi e foschi, di legami occulti e di identità mascherate, di rapimenti, di veleni ad azione lenta e prolungata, società segrete, paternità misteriose». Ovvero, tutto ciò che sarebbe diventato ingrediente fondamentale del romanzo ottocentesco. Alternando analisi storica e critica, Brooks svela non solo come nelle opere di Honoré de Balzac e Henry James, Charles Dickens e Fëdor Dostoevskij siano rintracciabili gli elementi costitutivi del melodramma, ma come il successo e l’affermazione del genere romanzo siano legati a quella specifica prassi di racconto di ambienti, personaggi e passioni: un modo di concepire e narrare i conflitti nella società che ci ha aiutato a comprendere il mondo e noi stessi; chi siamo e chi potremmo essere. Prefazione di Mariolina Bongiovanni Bertini. -
Una storia di fantasmi
Tom dorme con gli occhi aperti, rannicchiato nella sua solita posizione. Órla osserva il suo compagno nel letto. Tom. Chi è Tom? Un uomo cui piacciono la birra, la palestra, le donne. Forse. Tom è anche il coinquilino di Daniel, che lavora in un seminterrato in cui, come in un laboratorio segreto, una prodigiosa stampante 3D è in grado di riprodurre qualsiasi cosa. Ora Tom è ossessionato da un diario del XIX secolo nel quale, tra un appunto e l'altro, si riporta la testimonianza di un omicidio. In effetti, da quando ha iniziato a leggere quel diario Tom non è più lo stesso. Come se qualcosa ne avesse preso il posto. Chi è Tom adesso? ""Una storia di fantasmi"" è il romanzo di tre vite intrecciate, tre personaggi segnati da eventi inconsueti, atmosfere sospese e incontri inspiegabili con entità misteriose ai margini della realtà. Tutto comincia con un'innocente festa per accogliere il nuovo coinquilino, tutto finisce con una serata di Halloween che si trasforma in un rito dai risvolti surreali. Daniel, Órla e Tom assistono impotenti al crollo dell'illusoria stabilità delle loro vite, confrontandosi con una forza oscura proveniente dal passato che sfugge a ogni spiegazione razionale. Con la sua prosa poetica e volatile, Helen McClory firma la storia di fantasmi del nostro tempo. Erede di Henry James e Shirley Jackson, McClory pone un nuovo, decisivo tassello nella grande tradizione letteraria dello straniante e del perturbante. Un tassello opaco come uno specchio in frantumi, un punto di vista frammentato in tre personaggi, tre voci spezzate che di volta in volta celano o svelano nuovi elementi della loro storia. Una fessura attraverso la quale esistenze diverse sembrano sovrapporsi, lasciando che entri qualcosa di radicalmente altro. -
Solenoide
Il capolavoro di uno dei più grandi romanzieri del nostro tempo«Cartarescu è semplicemente Cartarescu, la sua prosa, il lettore la può amare o odiare, la può trovare affascinante o estenuante, la può vivere come essenziale oppure eccessiva; o anche provare sentimenti ambivalenti, ma non è possibile restare indifferenti, una volta inoltratisi fra le parole di questo autore che in ogni suo libro, non solo racconta storie, quanto ricrea l’universo» - Wlodek Goldkorn, Robinsonrn«Spunta un capolavoro vero, un tipo di evento che in letteratura si vede di rado» - Vanni SantoniDentro una strana casa a forma di barca uno scrittore fallito consuma la vita creando pianeti nella propria testa, annotando sogni e incubi su un diario folle, vagando con la mente per una Bucarest allucinata, pulsatile, ectoplasmatica. Divenuto professore di romeno in una scuola di periferia, lavoro che detesta e ripudia, in quel tetro edificio conosce figure che diventano per lui punti di riferimento: un matematico che lo inizia ai segreti più reconditi della sua materia, gli adepti di una setta mistica che organizza manifestazioni contro la morte nei cimiteri della città e infine Irina, la donna di cui si innamora. In un delirio abbacinante di immagini assurde, lo scrittore tenta disperatamente di sfuggire alla tirannia dei nostri cinque sensi e di accedere a un'altra dimensione dell'esistenza. ""Solenoide"" è il capolavoro di Mircea Cartarescu, l'opera monumentale che ingloba e fagocita tutte le precedenti, restituendoci la totalità del suo pensiero e l'eccezionalità della sua scrittura, la quale ricorda Kafka, Borges, Pynchon, Bolaño. C'è qui l'impronta di un visionario, un profeta che ci svela in tutta la sua evidenza la «cospirazione della normalità», la gabbia che il nostro cervello ha costruito per noi. Perché per Cartarescu la realtà è un carcere e noi, come il protagonista di questo libro, abbiamo il dovere di evadere, di cercare, anche a rischio di impazzire, un'altra verità. ""Solenoide"", è questa la sua grandezza, apre uno squarcio e illumina la via di fuga. -
Camminare il mondo. Vita e avventure di Leonardo Fioravanti, medi...
Il Saggiatore prosegue la ripubblicazione del corpus delle opere di Piero Camporesi con Camminare il mondo, narrazione dei viaggi rocamboleschi di Fioravanti. Avido lettore di ogni documento del passato, Camporesi restituisce al lettore moderno la biografia non di un medico, ma del mondo che calpesta, il gran secolo del Rinascimento; e lo fa con tutta la maestria che gli conosciamo: l’abilita` nell’attraversare saperi, nel disgregarli e riassembrarli in nuove forme, dando loro la matericita` delle «cose basse» e dando alle «cose basse» la sublime leggerezza della conoscenza.rn«Se si ha la voglia di precipitare nel vivo del Cinquecento, secolo per tanti aspetti fascinoso, il racconto di Camporesi e le mille avventure del medico Fioravanti sono una perfetta guida e anche un istruttivo manuale su che cosa significava allora medicina» - Paolo Maurrnrnrn«Cupido di danaro ma ancor piu` di fama, avidissimo di conoscenze e di esperienze, spinto da una inesauribile curiosita` di vedere, apprendere, fare e provare, aveva lasciato la “dolce patria” per esercitare la professione di medico vagabondo ed errante. Se dobbiamo credere alle sue numerose pagine autobiografiche, si tratto` di una scelta soprattutto culturale. Fosse sincero o no, fosse ardore di conoscenza o piu` semplicemente bisogno di lavorare per sbarcare il lunario, la sua e` una singolare autobiografia, unica nella storia medica e culturale italiana.»Partito da Bologna, Leonardo Fioravanti attraversa regni, principati, repubbliche; affina il mestiere guardando lavorare i colleghi, come pure i contadini e i pastori che curano i loro animali e gli animali che curano se stessi. Non si lascia inibire dai pregiudizi scolastici e dagli intoccabili canoni dettati dai luminari, ma crea una pratica medica nuova, basata sull’esperienza. A volte fa centro; spesso invece no. E soprattutto si attira le antipatie delle venerabili auctoritates della «cirugia». Forse proprio questa e` la ragione del suo vagabondare: lo vediamo dunque a Tropea mentre assiste due barbieri che riattaccano un naso; a Palermo mentre asporta la milza della donna piu` bella della citta`; sulle coste mediterranee dell’Africa a salvare i soldati di Carlo V da un’epidemia mortale grazie ai bagni nel mare. Sempre inseguito da accuse di inettitudine e ciarlataneria; ma «la buona sorte sorrideva a questo bolognese che con il suo eloquio fluente e rassicurante, con la sua prosopopea teatrale condita da una spruzzata di saccenteria istrionica, sapeva conquistare la fiducia di malati d’ogni genere e di ogni ceto». -
I racconti della creazione. I miti della genesi fra paesaggio nat...
Uova cosmiche, coyote truffatori, divinita` proteiformi e isole che cadono dall’alto. Un viaggio tra le epoche e le culture attorno alla domanda che da sempre attraversa la mente umana: come e` nato il mondo?Come nasce il mondo e` un segreto, un segreto da tramandare nel tempo. All’origine di tutto era un uovo. Oppure il buio, o un corvo imbroglione, un pescatore di isole, una donna danzante, un concilio di dei intorno a un fuoco sacrificale. Uno stato informe in cui tutto era nel contempo in costante trasformazione e nella piu` totale assenza di movimento. Poi, d’improvviso, qualcosa si e` spezzato: il verbo si e` fatto luce, da un albero di mango e` sgorgato il mare, un pesce gigante e` stato fatto a pezzi e i suoi resti sono stati abitati dagli esseri umani; il cielo e` stato strappato dalla terra, e cio` che sarebbe potuto essere e` stato diviso per sempre da cio` che e`. Anthony Aveni indaga le storie della creazione del cosmo secondo varie culture ed epoche per comprendere che cosa le accomuni e dove la scienza di oggi sfiori la mitologia del passato. Il suo e` un viaggio tra montagne magiche e corsi d’acqua sacri, tra profonde caverne buie e isole scese dal cielo, dai maya agli aborigeni, dall’America Latina al Polo Nord, dalla Bibbia al Nihongi: una riflessione sul modo in cui abbiamo provato a spiegarci l’imperscrutabile passaggio dal nulla all’esistenza, e abbiamo trovato risposte nel paesaggio che ci circondava. Come la violenta battaglia tra Marduk e la madre Tiamat raccontata nel babilonese Enuma Elish, che rispecchia le trasformazioni climatiche e geografiche del territorio; o come le distruzioni (e successive rinascite) dell’azteco racconto dei Cinque soli, che mimano i frequenti terremoti e le eruzioni del Popocate´petl. I racconti della creazione e` un’opera che si muove tra archetipo e fenomeno, tra simbolo e svelamento, tra superstizione e razionalita`. Un mosaico di immagini, miti, frammenti e visioni, a ricordarci l’esistenza di una storia, sepolta nei nostri sogni piu` profondi, che contiene in se´ tutto l’esistente; ma che puo` essere narrata solo attraverso la molteplicita`. -
L' anno del pensiero magico
L’anno del pensiero magico, l’opera piu` famosa e apprezzata di Joan Didion, e` racconto del parossismo e della rinascita, memoriale dell’intimita` violata, indagine giornalistica sulla solitudine e saggio sul destino e la speranza umana; e` l’opera che meglio ha saputo raccontare il lutto e il dolore, toccando ferite ancora pulsanti, aprendone di nuove sulla pagina. E` il prezzo pagato da Joan Didion per prendere coscienza che, se anche tutto intorno a lei sembra essere crollato, occorre liberare dalla presa dei ricordi coloro che l’hanno lasciata, e vivere le possibilita` del presente senza rifugiarsi nei rimpianti del passato.rnrn«L’anno del pensiero magico e` un libro vivo, tagliente e memorabile; un racconto preciso, candido e penetrante; un ritratto indelebile della perdita e del lutto.» - The New York Timesrnrn«Non mi viene in mente un libro piu` necessario di questo. Non riesco a immaginare di morire senza L’anno del pensiero magico.» - The New York Review of Booksrnrn«La vita cambia in fretta.rnLa vita cambia in un istante.rnUna sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi e` finita.»rnrnE` la sera del 30 dicembre 2003 quando John Gregory Dunne, sposato da quarant’anni con Joan Didion, muore all’improvviso. Da quella data inizia per la scrittrice l’anno del pensiero magico, in cui lutto e sogno sovrascrivono la vita, e l’impossibile addio all’uomo amato si trasforma lentamente in un profondo colloquio con la morte, durante il quale tutto viene riconsiderato: la malattia, la cecita` della fortuna, le parole non dette dell’amo- re, l’essenza sfuggente e ingannevole della memoria, la consapevolezza di dover fare prima o poi i conti con la fine. Il pensiero magico disseziona la perdita, illude Joan Didion di poter fermare, per incanto o sortilegio, chi se ne e` andato per sempre. Ma i ricordi che la legano a lui, chiusi in un abbraccio troppo stretto, tramutano in polvere. -
Prendila così
Romanzo dalla lingua essenziale e spietata, Prendila così fotografa gli aspetti più vacui e autodistruttivi della società americana, raccontando quanto sia doloroso vivere e quanto più facile semplicemente esistere.«Ogni romanzo di Didion è una sorta di avvenimento. Ciò che rende il mondo di ""Prendila così"" tanto inesorabile è il nulla che alberga nella protagonista» – The Wall Street JournalOra me ne sto distesa al sole e faccio un solitario e ascolto il mare e guardo un colibrì. Mi sforzo di vivere nel presente. Non vedo nessuno di quelli che conoscevo un tempo, ma del resto me ne importa pochissimo. Voglio dire, forse avevo tutti gli assi nella manica, ma a che gioco giocavo?In un'esclusiva clinica neuropsichiatrica di Los Angeles Maria Wyeth, attrice fallita, ripensa alla sua vita, frammentata in episodi che appaiono ormai distanti e freddi come gli astri nella volta celeste. Dal deserto del Nevada alle colline di Hollywood, da modella a protagonista in film minori: la sua parabola è quella di una stella che non ha mai davvero brillato. Dopo anni di scelte sbagliate e di ferite emotive, Maria ha smesso di provare qualsiasi sentimento e lascia che la vitale passi accanto. Anestetizza il dolore guidando per ore senza meta sulle autostrade della California, navigando nel traffico come nelle acque di un immenso fiume. Nonostante tutto, continua a voler giocare la sua partita, forse motivata dall'unica scintilla d'amore che riserva per Kate, la figlia malata che vede di rado. Joan Didion seziona con la sua penna affilatala fauna umana che orbita intorno a Hollywood, che sfodera sorrisi e false promesse in infiniti cocktail-party, che teme il fallimento come una malattia infettiva, pronta a tutto pur di riempire il vuoto che la assedia. Romanzo dalla lingua essenziale e spietata, Prendila così fotografa gli aspetti più vacui e autodistruttivi della società americana, raccontando quanto sia doloroso vivere e quanto più facile semplicemente esistere. -
Pulp Roma
Roma eccessiva. Roma disumana. Roma crudele. Roma sproporzionata. Roma intorpidita. Languida. Oziosa. Superba. Tronfia. Deserta. Spaccona. Tra le vie cieche della capitale as siate da una torrida estate postapocalittica si trascina un uomo indolente e triste, mentre un enorme polipo si avvinghia al corpo di una ragazza in una camera affogata in un oceano rosso sangue. Freud, ossessionato dalla città e bloccato al limite mai valicato da Annibale, soffoca sul lago Trasimeno, schiacciato da un desiderio nevrotico di visitare Roma che per Onfray è soltanto pulsione incestuosa. Davanti a una porta muta e chiusa un novellino, una rosetta appena sfornata dal centro d’addestramento, il giovanissimo agente ausiliario di Piesse cresciuto sotto la dominazione cattolica della nonna, è stato messo di piantone e immobilizzato in eterno, mentre dietro la porta uno, nessuno e centomila commissari Acaba riflettono sul concetto di molinello ingravalliano. Il divano e le pareti della suite 541 dell’Hotel Excelsior assorbono lo spirito infelice di Kurt Cobain, mentre il Colosseo avveniristico di Ranxerox è puntellato da immonde colate di cemento armato, ricoperto di plexiglas rosa e trasformato in albergo. -
Elogio del fallimento. Quattro lezioni di umiltà
Dobbiamo prendere sul serio il fallimento. Basta con il culto del successo, con le storie di persone che ce l’hanno fatta, con l’idea che siamo tutti destinati a grandi cose. «Pare non ci sia niente di peggio al mondo che fallire – la malattia, la sfortuna, persino la nostra stupidità congenita sono nulla al confronto. Eppure il fallimento merita di più.» Da qui inizia la lunga esplorazione di Costica Bradatan tra i meandri della fallibilità umana. rnrn«Siamo, a tutti gli effetti, quasi niente.» Ciò che facciamo nella vita – che ne siamo consapevoli o meno – è un tentativo di affrontare il malessere che nasce quando comprendiamo la nostra condizione di prossimità al nulla. Non possiamo far finta di non sapere che quel lampo di luce che è la nostra vita esiste tra due istanti di tenebra e che ciò che ha avuto inizio è destinato a una fine. Bradatan analizza i diversi ambiti del fallimento: fisico, politico, sociale e biologico. Nel corso della storia vari pensatori si sono allontanati dalla spinta ossessiva verso il successo mondano per fare i conti con la disfatta, ed è proprio da loro che il filosofo inizia il suo elogio. Simone Weil mal tollerava le storie felici e si sentiva sempre «fuori posto». Il Mahatma Gandhi ricordava sempre a se stesso: «Posso imparare solo quando inciampo e cado e sento il dolore». Emil Cioran considerava l’inazione l’unica risposta logica a un’esistenza priva di senso. -
Metodi matematici della fisica
Questo volume di Metodi matematici della fisica risponde a un’esigenza molto sentita dagli studenti del terzo anno del corso di laurea in Fisica, che non dispongono di un trattato unitario in lingua italiana concepito secondo i programmi istituzionali. Il volume è corredato da numerosi esempi scelti in modo da combinare argomenti di carattere matematico con argomenti di carattere fisico: un’impostazione troppo astratta rischia infatti di allontanare dalle finalità di questo insegnamento, che riguardano la matematica di più largo impiego in fisica. L’idea principale che ha guidato la stesura del testo è stata quella di venire incontro alle difficoltà riscontrate nella preparazione degli studenti in una pluriennale esperienza di lezioni, esercitazioni ed esami. Oltre a una parte più tradizionale sulle funzioni di variabile complessa, corredata però da numerose applicazioni originali, si è provveduto a disporre una quantità di materiale, semplice e sistematico, su tutti quei problemi lineari che toccano le idee-chiave della fisica classica e relativistica, dell’elettromagnetismo e della meccanica quantistica. Vengono anche illustrati, con semplicità e chiarezza, alcuni esempi significativi di problemi non-lineari. -
Imparare a scrivere. Una guida teorico-pratica
Educare alla scrittura oggi non vuole dire più limitarsi all'insegnamento della grammatica e alle tradizioni dello ""scrivere bene"", ma significa stimolare capacità conoscitive e linguistiche adeguate alle esigenze sempre più complesse della comunicazione. Senza presupporre alcuna conoscenza tecnica, questo libro fornisce una guida alla scrittura sia dal punto di vista teorico che pratico. Pensato in primo luogo per gli studenti universitari, corredato da numerose esercitazioni può essere utilizzato anche da docenti e studenti delle scuole superiori, che troveranno in queste pagine indicazioni utili per affrontare i nuovi metodi previsti dalla riforma scolastica. -
La Cina e la storia. Dal tardo impero ad oggi
La studio della storia moderna e contemporanea della Cina conosce uno sviluppo senza precedenti, anche a seguito di significativi mutamenti di prospettiva sul presente e sul passato recente. Ne risulta un'immagine dell'evoluzione storica della civiltà cinese che non solo cancella stereotipi ed equivoci, ma conduce a interpretazioni innovative sulla posizione della Cina nel mondo contemporaneo e sulle trasformazioni problematiche che la transizione verso la modernità tuttora comporta. Il volume è una guida per riflettere sul ruolo della storiografia nella comprensione della civiltà cinese e per orientarsi sulle principali questioni. Una sezione specifica è, infine, dedicata agli strumenti e alle risorse bibliografiche fondamentali nel settore. -
Breve storia della lingua inglese
L'inglese è una lingua di origine germanica con un vocabolario ricco di termini francesi e latini. L'inglese antico era, però, molto diverso da quello moderno. Questo volume percorre i mutamenti intervenuti nella lingua, dall'inglese medievale a quello shakespeariano fino a oggi, con un'ampia scelta di testi e con riferimenti alle caratteristiche dell'anglo-americano. -
La formazione degli insegnanti. Percorsi, strumenti, valutazione
È indubbio che il tirocinio insieme ai laboratori didattici costituisca l'elemento più innovativo della formazione iniziale degli insegnanti nell'ambito del nuovo corso di laurea in Scienze della formazione primaria, in particolare per quanto riguarda l'introduzione delle nuove figure dei supervisori, insegnanti in servizio a tempo parziale o totale presso l'università, che operano in collaborazione fra questa e la scuola. Il volume prende in esame l'esperienza del tirocinio svolta nei primi anni del nuovo corso di laurea presso l'Università di Milano-Bicocca, mettendo a fuoco gli elementi qualificanti e le prospettive future di questo itinerario di formazione e di ricerca. -
Sufetes Africae et Sardiniae. Studi storici e geografici sul Medi...
Il volume si divide in due parti. La prima ha come argomento la raccolta delle fonti relative al termine sufes, sufeta, nelle civitates dell'Africa e della Sardinia. Nello studio l'associazione del sufetato a queste due grandi aree geografiche è giustificata dalla loro stretta connessione, con una ovvia prevalenza dell'Africa per la sua estensione geografica e per la densità della popolazione raccolta nei centri urbani. Dopo un breve excursus geografico sull'attestazione del sufetato, vengono svolti due approfondimenti: il primo sulla evoluzione giuridica della più alta magistratura delle civitates in Africa; l'altro sulla coesistenza, in uno stesso centro, dei sufeti con altre magistrature, quali il princeps e il magistratus.