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La memoria del mondo
«Mi era stata chiesta una scelta dei racconti contenuti nei miei due volumi Le Cosmicomiche e Ti con zero. Organizzai i racconti prescelti più un certo numero di racconti inediti in un libro costruito in maniera diversa dai volumi originali: con un ciclo di storie sulla Luna, uno sulla Terra, uno su Sole Stelle Galassie, uno sull'Evoluzione, uno sullo Spazio e sul Tempo. Mi accorsi che il libro che avevo messo insieme, e che s'intitolò La memoria del mondo, più che una rielaborazione di cose già pubblicate per avvicinare un pubblico di lettori nuovi, era il vero libro che avevo voluto scrivere fin da principio, o almeno era ciò che più vi si avvicinava. L'idea che avevo cercato di realizzare con Le Cosmicomiche e che ancora cercavo di raggiungere continuando a lavorare su quella via, era appunto un libro organico sul tipo di quello.» (Italo Calvino) -
La piccola grande enciclopedia. Ediz. a colori
Tutte le cose hanno dei nomi e impararli non è difficile. Soprattutto se ad aiutarti c'è la buffa famiglia Porcellini! Leggi ed esplora questo libro speciale e divertiti a scoprire tante parole nuove! Età di lettura: da 3 anni. -
Oro puro
Palos, Spagna, agosto 1492. Nuno ha sedici anni, ed è un granchio. O almeno questo è il soprannome che gli ha dato sua madre, morta pochi mesi prima, di cui Nuno conserva un ricordo che è dolore e luce insieme. Pur vivendo sul mare, Nuno non ha mai desiderato solcarlo, e preferisce guardarlo restando aggrappato alla terra, proprio come fanno i granchi. Finché, per una serie di circostanze tanto sfortunate quanto casuali, deve imbarcarsi su una nave di cui ignora la destinazione. Si tratta della Santa María, a bordo della quale Cristoforo Colombo scoprirà – per caso e per sbaglio – il Nuovo Mondo. Mentre Nuno si renderà conto, lui che di navigazione non sa nulla, di condividere lo smarrimento coi suoi compagni molto più esperti: tutti spaventati da quell'impresa folle e mai tentata prima. Avendo imparato dalla madre a leggere e scrivere, Nuno diventa lo scrivano di Colombo, e trascorrendo ore ad ascoltarlo sente crescere l'entusiasmo per i grandi sogni di questo imprevedibile esploratore visionario. Attraverso lo sguardo di Nuno, percorriamo il viaggio più importante della storia dell'umanità: i giorni infiniti prima di avvistare terra, fino alla scoperta di un mondo nuovo, una nuova umanità, una nuova, diversa possibilità di intendere la vita. In questo Paradiso Terrestre, Nuno imparerà quanta ferocia, quanta avidità possa motivare le scelte degli uomini, ma anche la forza irresistibile dell'amore, che lo travolgerà fino a sconvolgere i suoi giorni e le sue notti. In questo romanzo, Fabio Genovesi non solo ci racconta la navigazione di Colombo come mai è stato fatto prima, ma ci cala dentro una grande avventura umana, esistenziale e sentimentale, che si snoda attraverso imprese, amori, crudeltà spaventose e improvvise tenerezze, svelandoci come dietro la scoperta occidentale delle Americhe si nascondano violenze, soprusi e malintesi, ma soprattutto l'insopprimibile, eterno istinto degli uomini a prendere, consumare e distruggere tutto, persino se stessi. -
Dafni e Cloe. Testo greco a fronte
Dafni e Cloe porta ai massimi vertici l'esperienza del romanzo greco, affrancandolo dal peso degli elementi tradizionali. Al lettore contemporaneo il testo può apparire niente di più che una raffinata variazione sul tema del romanzo pastorale in cui l'ostentazione degli ingenui sentimenti di una coppia di pastori risulta, spesso, troppo artificiosa per essere credibile. In realtà Longo Sofista spicca per la padronanza divertita di ornamenti e astuzie retoriche per i quali è divenuto un modello molto seguito, esercitando una duratura influenza nel corso della storia letteraria e artistica. -
LuCake. Il mio manuale di pasticceria per tutti
«Questo libro nasce dal desiderio di far entrare l'arte della pasticceria nelle vostre cucine e nei vostri cuori. Non solo un insieme di ricette, ma anche una raccolta di tecniche spiegate nel dettaglio, segreti svelati, paragoni tra diverse preparazioni, consigli e accorgimenti: un manuale di pasticceria alla portata di tutti, adatto a chi si sta approcciando a questo mondo ma anche a chi ha già una grande passione per i dolci ed è pronto a fare un salto in avanti. Spesso alcuni trucchi della pasticceria vengono custoditi gelosamente, ma non è il mio caso. Io credo nella bellezza della condivisione, nel piacere di diffondere quello che conosco. Vi suggerirò preparazioni classiche o moderne, semplici o elaborate, spiegate con parole da pasticcere per essere lette da chiunque ami preparare dolci.» Questo libro raccoglie tutte le tecniche e i segreti che il giovane pasticcere e food blogger Luca Perego, in arte LuCake, ha imparato negli anni. Il risultato è un manuale chiaro e golosissimo, con più di novanta ricette che vanno dagli impasti base alle preparazioni più raffinate. Con LuCake la pasticceria professionale è finalmente alla portata di tutti. I procedimenti sono spiegati passo passo e non servono ingredienti e utensili strani: bastano quelli più comuni, che tutti abbiamo in casa. Il resto lo fanno la passione e la fantasia. «Sapere tra le vostre mani questo libro realizza il mio sogno: farvi diventare pasticceri nella vostra cucina!»? -
Tutte le poesie
Figura centrale della nostra poesia novecentesca, in ogni sua opera Vittorio Sereni ha saputo scriverne un capitolo particolare. Il volume che si ripropone, apparso per la prima volta postumo nel 1986, ripercorre – identificando anche le edizioni di riferimento – i momenti essenziali della sua vicenda poetica, scanditi dai suoi quattro libri con l'importante aggiunta del quaderno di traduzioni, dove si trova concreta traccia delle sue predilezioni letterarie per poeti come – tra gli altri – Apollinaire, Char, Williams. Si inizia con le delicate trasparenze liriche della raccolta d'esordio, Frontiera (1941), seguita dal Diario d'Algeria (1947), in cui la tragica vicenda storica della Seconda guerra mondiale, vissuta dall'autore e subita in prima persona con la prigionia, trova decisiva testimonianza. Si tratta di un testo classico in cui le lacerazioni del conflitto e il dramma personale toccano la più alta dimensione espressiva nella fermezza antiretorica e nella impeccabile pronuncia di Sereni. Un poeta che, nella coerente fedeltà a se stesso e nella strenua attenzione alla realtà, riesce a rinnovare ogni volta la fisionomia della propria scrittura e perviene così, con Gli strumenti umani (1965), a una tensione viva e potente del linguaggio, a un'assunzione del dato esperienziale nel corpo del testo, passando dalla castità formale degli esordi a un dire felicemente abbassato con inserti prosastici, rompendo «la crosta dell'elegia», come scrisse Montale. La complessità dei mutamenti epocali si riflette nella consapevole, per quanto problematica presenza del poeta negli intrecci del reale, ma sempre con un'opzione di netta apertura alla vita, nonostante la piena coscienza della precarietà, e tenendo bene aperta «la possibilità di dare voce a tutto il ventaglio dei sentimenti», come scrive Dante Isella nella Prefazione. Un'apertura vitale che si esplicita nel quarto capitolo del suo cammino poetico, Stella variabile (1981), in cui trovano spazio, in perfetto equilibrio, respiro lirico e spunto meditativo o narrativo, lievità di accenti e intensi passaggi prosastici. Una poesia, quella di Sereni, che, a quarant'anni dalla scomparsa, sempre più si conferma nella profondità della sua umana indagine esistenziale e nella splendida energia comunicativa della sua parola. -
Strega comanda colore
Tutto comincia nella provincia più dimenticata della Bassa Padana, dove una nonna feroce tiene in scacco la famiglia a colpi di umiliazioni e crudeltà. Il denaro per lei è potere, e il potere è controllo. La nipote, protagonista di questa storia, cresce affamata: vuole l'amore, vuole la bellezza ma vuole ancora di più i soldi. Una saga familiare luminosa e scellerata, la storia di un'emancipazione che passa attraverso il sangue, l'epopea di una ragazza che impara dal niente un alfabeto emotivo e che si salva anche grazie alla possibilità di un grande amore. -
Twin crowns
Wren Greenrock ha un solo obiettivo: vendicare l'omicidio dei genitori e ottenere la corona per proteggere le streghe tra le quali è cresciuta. La principessa Rose Valhart, invece, sa che dal potere derivano enormi responsabilità, ma non ha la minima idea di come sia la vita fuori dal palazzo, finché una serie di emozioni impreviste la metterà a dura prova... Se la scelta tra allearsi o scontrarsi può fare la differenza tra la vita e la morte, chi tra le due sorelle indosserà infine la corona?rn Età di lettura: da 12 anni. -
Il mare dei mostri. Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. Vol. 2
Il Campo Mezzosangue, dove Percy Jackson trascorre le estati insieme ai suoi simili da quando ha scoperto di essere un semidio, è in grave pericolo: l'albero magico che lo protegge è stato avvelenato. Per salvarlo, bisogna recuperare il Vello d'Oro custodito da Polifemo, tra le acque tumultuose del Mare dei Mostri... Età di lettura: da 12 anni. -
La ladra del vento. La saga dei Da Mar
All'alba di un giorno di fine inverno, mentre tutti in casa ancora dormono, Angela Da Mar prende la barca e si spinge nell'acqua bassa della laguna di Venezia. Non è consueto, per una ragazza, andarsene in giro da sola, su un barchino a remi, vestita da maschio, ma Angela, nonostante i rimproveri di sua madre, non vuole rinunciare a quella libertà. Proprio quando sta per rientrare, senza che nessuno l'abbia vista, il suo remo urta qualcosa che galleggia. Un uomo in acqua. Un cadavere! Al collo porta un pendente con lo stemma dell'impero di Bisanzio e Angela comprende da subito che cosa significa: la sventura si è abbattuta sulla sua casa. Siamo nell'anno 828 dopo Cristo e la regione di Venezia è governata dal doge per conto dei bizantini. E sono proprio gli uomini del doge a piombare a casa Da Mar, con l'accusa di assassinio. Il padre di Angela viene immediatamente tratto in arresto e per sfuggire allo stesso destino ad Angela non resta che imbarcarsi su una nave diretta nel lontano Oriente. Ma lo scopo del viaggio non è quello che il comandante dichiara, e la ragazza si troverà implicata in un gioco ben più grande di lei.rn Età di lettura: da 10 anni. -
Lettere a Chichita 1962-1963
Il primo appuntamento con Chichita, a Parigi nell'aprile 1962, è uno dei momenti che Calvino identificava come cruciali nella propria parabola esistenziale, insieme alla partecipazione alla Resistenza e all'ingresso nella casa editrice Einaudi. Argentina di nascita, di professione traduttrice presso l'Unesco e l'International Atomic Energy Agency, colta, estrosa e brillante, Esther Judith Singer, detta Chichita, diventerà nel 1964 la moglie di Calvino. Il carteggio ha inizio subito, quando i due sono ancora praticamente estranei l'uno all'altra. Le lettere sono quindi per Calvino il modo di presentarsi, elaborando nei mesi un autoritratto intimo per la sua interlocutrice ideale. Ritrovate dalla figlia Giovanna, quelle missive del 1962-1963 sono qui pubblicate per la prima volta assieme a un testo inedito coevo, Sulla natura degli angeli , e a una delle risposte di Chichita. Se ne ricava l'affresco di una quotidianità ricca e sfaccettata: oltre alle immancabili incomprensioni della comunicazione a distanza, l'attesa degli incontri con la donna amata, le complicazioni logistiche degli spostamenti (Sanremo-Torino-Roma-Parigi), le luci e le ombre del lavoro editoriale, l'irresistibile richiamo della vocazione letteraria. -
Medicamenta e altri medicamenta
I “medicamenta” di Patrizia Valduga non dispensano né l’amore né l’oblio né la morte: perché la tragedia di questo linguaggio poetico non si risolve né si placa: non c’è più spazio davanti; bisogna tornare indietro e lavorare sui rottami. Questo linguaggio fa come lo scorpione che si uccide col proprio aculeo quando è prigioniero del fuoco. Qui siamo a un limite estremo di reclusione; tra questi huis clos si muore per asfissia: il linguaggio allora si uccide come antico e, risorgendo dalla propria spoglia, diventa moderno; e poi, da moderno, siferisce ancora e ritorna antico(…)E’ tale sovraccarico di tensione a rendere potenti i medicamentosi veleni. Certo, non ho memoria, tra i moderni, di un poeta che abbia allacciato così strettamente la propria urgenza di esistere con l’urgenza di dire e di dirsi”. (Luigi Baldacci) -
Cento quartine e altre storie d'amore
Il libro ospita all'inizio cento quartine per dire senza alcuna reticenza quello che succede fra un uomo e una donna nel ""tempo reale"" di un incontro d'amore; alla fine, mille versi in terza rima per raccontare la metamorfosi di una sopraffazione erotica in un'esperienza o visione iniziatica: due storie diversissime e complementari, racchiuse entrambe nello spazio di una sola notte. E fra l'una e l'altra, a distanziarle o a colmare la distanza che le separa, due voci che emergono dall'oscurità del passato e del mito con le loro eterne vicende d'oltranza e di sconfitta... -
Prima antologia
Dopo le ""Cento quartine d'amore"", Patrizia Valduga riunisce in questo volume due delle sue raccolte, ""Donna di dolori"" (1991) e ""Corsia degli incurabili"" (1996), alle quali aggiunge nuovi componimenti. -
La schizofrenia
La schizofrenia, in quanto testo classico della psichiatria del Novecento, ha la sua platea ideale nell'ambito della Facoltà di Medicina e della scuola di specializzazione in Psichiatria. Data la particolare prospettiva assunta dall'autore e la ricchezza di pensiero filosofico e psicologico del libro, è una lettura consigliata anche a tutti quegli operatori della salute mentale i quali, abbandonato per un momento l'atteggiamento irriflessivo di chi pretende una risposta per ogni problema umano, siano disposti a porsi ancora qualche domanda circa l'enigma della psicosi schizofrenica e dell'umano dolore. -
Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve
""La poesia di Bonnefoy illumina un arrière-pays, un ""entroterra"" nel quale non si penetra che per desiderio: una promessa è dunque il luogo della poesia. Gli oceani, le stelle sono ""perfezione e assenza"": ma il solco e il rovo restano qualcosa di tracciato qui, ""Il dolore di essere nati nella materia"", quel segno che si è aperto e non cicatrizza."" (Carlo Ossola). -
Pittura ed esperienze sociali nell'Italia del Quattrocento
Il libro di Baxandall ricostruisce i criteri interpretativi e i modi di fruizione dell'opera d'arte figurativa facendo ricorso a quella sorta di archeologia del giudizio - com'è stata felicemente definita - che va al di là della storia del gusto per diventare una storia delle esperienze e delle abitudini percettive.In questa ricerca, innovativa anche sul piano metodologico, Baxandall esamina contratti, lettere, registrazioni contabili per individuare le strutture del mercato dell’arte quattrocentesco. Mostra quindi come il modo di guardare della vita quotidiana di una società nei suoi momenti sociali, religiosi e commerciali, si rifletta negli stili pittorici. Giunge infine alla definizione delle abitudini visive del pubblico del ‘400, proponendo inoltre un esame dei termini usati dal miglior critico d’arte dell’epoca, Cristoforo Landino, per descrivere la pittura di Masaccio, Filippo Lippi, Andrea del Castagno e Beato Angelico. Sono il pubblico e, in particolare, i singoli gruppi sociali nelle loro caratterizzazioni, gli autentici protagonisti dello studio di Baxandall. -
Marcel Proust e i segni
L'opera di Proust ha ispirato più volte il pensiero critico producendo una straordinaria ricchezza di esiti e di approcci. Deleuze precisa le articolazioni di quell'itinerario verso l'essenza della Recherche attraverso molteplici piani semiologici e rigorose rispondenze. Non si propone di estrarre dal racconto una versione proustiana del mondo poiché esperienza e racconto tracciano in Proust una critica della filosofia intesa come progetto di conoscenza. -
Stile Calvino
Alberto Asor Rosa ha definito ""studi"" questi cinque pezzi su Calvino in coerenza con la sua concezione della critica letteraria come attività d'interpretazione e di conoscenza. In questo caso lo scavo segue passo passo, in una sorta di prolungato confronto intellettuale, lo sviluppo dell'opera di Calvino, che Asor Rosa considera lo scrittore italiano più grande del secondo Novecento. Le singole indagini definiscono i connotati principali, le costanti, le problematicità, le inquietudini, l'incessante rovello stilistico, gli aspetti ambigui di questo scrittore - quelli che, con espressione sintetica, Asor Rosa ha definito ""Stile Calvino"" - contribuendo a demolire un'immagine riduttiva e razionalistica della sua opera. -
Macello
Una raccolta di poesie che è macabro resoconto di un viaggio, attraversato da sensi di colpa e da una implorazione di spiritualità, in quelle sale inondate di sangue dove si macellano gli animali, ""dove si esibisce la morte"". Uno spazio di morte in cui i corpi degli animali diventano quarti di carne e mucchi di ossa. Le crude immagini di un mattatoio dove quasi ogni verso ha un suo ictus determinato da una provocazione lessicale, che è poi una provocazione tonale, quindi psicologica, ed è anche soprattutto un'immagine visiva. Nel ""Macello"" di Ferrari la carne è calda, pulsante, liquorosa: il suo espressionismo è lontano dal freddo nichilismo di Gottfried Benn, è più lombardo, testoriano.