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Ho scritto questo libro invece di divorziare. Cronaca di liberazi...
Succede all'improvviso, quasi per caso. L'eccezionalità di una nuova routine, dettata dalla pandemia, getta luce su una verità che Annalisa Monfreda si era a lungo taciuta. L'autrice osserva la vita di suo marito e delle sue figlie riassestarsi su un nuovo equilibrio, mentre la sua si consuma dentro la macchina che lo rende possibile. È dura accettare che proprio lei, che da anni come giornalista indaga gli ostacoli più sottili che impediscono alle donne di desiderare liberamente, proprio lei, che ha sposato un uomo femminista e assieme a lui cresce due figlie nel culto della libertà, proprio lei stia soccombendo alla più ovvia delle disparità, quella che si consuma silenziosamente dentro le mura domestiche: lo squilibrio del carico mentale. Su di lei, in quanto donna, ricade la responsabilità dell'organizzazione di tutto ciò che ruota attorno a casa, marito, figli e famigliari. Il suo cervello ha un file sempre aperto e non perché si sia dimenticata di chiuderlo, ma perché lo consulta di continuo, infinite volte al giorno. Da quel momento inizia per l'autrice un'indagine poetica e scientifica lungo le radici di quella disparità. Per un intero anno, di giorno incontra scrittrici e scienziate, casalinghe e imprenditrici; analizza numeri e ricerche; si immerge nelle pagine della letteratura, nei saggi di storia, nei fondamentali della sociologia. E poi di sera, siede al tavolo della cena, che diventa teatro di piccole conversazioni rivoluzionarie, durante le quali l'intera famiglia stabilisce assieme una lingua nuova con cui parlare. Un patto nuovo attorno a cui fondarsi. Un nuovo trampolino di lancio. -
Angele del focolare. Dove sta di casa la felicità?
""Fatti una famiglia!"" Dicevano. E adesso che ce la siamo fatta, non è che sia finita? Sfiorita tra le mani, persa tra aspettative e realtà, tra come la ordini e come ti arriva. Di solito con le istruzioni sbagliate, o scritte solo in polacco, comunque in una lingua che non capisci e che devi imparare da zero. “Una volta si stava insieme tutta la vita.” Dicono. Siamo sicure che fosse questa grande benedizione? E nell’algoritmo, c’entrava pure la felicità? Noi, in fondo, ci abbiamo creduto. Pensavamo di trovare la felicità nel matrimonio, con tanto di abito bianco, festa sfarzosa e viaggio di nozze. L’abbiamo cercata nella casa di proprietà e in un lavoro sicuro. Pensavamo di riuscire a trattenerla all’arrivo di un figlio, e poi di un altro figlio. L’abbiamo inseguita prendendo un cane, mangiando sano, nei vetri puliti. Pensavamo che saremmo state felici avendo tutto sotto controllo. E invece la felicità continua a sfuggirci, a spostarsi. Sarai felice se, sarai felice dopo che… In pensione, sarò felice? “A casa tutti bene?” Sì, ma non benissimo. Diciamocelo. Spetta ancora a noi, angele del focolare, accompagnare per mano e traghettare tutti quanti, e noi stesse, fuori dai momenti difficili. E quindi, sinceri, dove avete detto che si trova la felicità? Dopo ""Non farcela come stile di vita"", un altro libro dalle bad influencer più amate dalle donne, che smonta gli stereotipi, le false aspettative, le ingannevoli promesse, gioie e dolori, vizi e virtù del metter su famiglia. -
Lezioni d'amore per un figlio. Accompagnare i ragazzi nei labirin...
Sui social, dove oggi si spende larga parte della vita adolescente, successo e prestazione si traducono in corpi, sorrisi, vestiti e sogni che devono rispecchiare il filtro implacabile della perfezione. E non solo i social proiettano sui ragazzi aspettative e promesse di luminosi futuri. Angosciati dalle nuove metriche del fallimento,ragazzi e ragazze si scoprono più fragili che mai e, se un tempo si confrontavano con lo spettro della colpa, oggi vivono lo spettro dell’inadeguatezza. Stefano Rossi – tra i maggiori esperti di infanzia e adolescenza in Italia – vi guiderà col suo stile delicato e profondo, fatto di metafore illuminanti, in 16 lezioni d’amore per insegnare a ragazzi e ragazze l’arte più importante della loro esistenza: imparare a volersi bene. Ogni lezione condurrà alla comprensione dei 16 più diffusi labirinti dell’anima adolescente, tra cui l’autodenigrazione, il perfezionismo, la non accettazione del proprio corpo, lo scarso controllo emotivo, il fascino per le challenge, la solitudine digitale, il sexting e la pornografia fino alle nuove ombre delle cyber-molestie e della violenza di genere. Ai labirinti in cui si perdono, i ragazzi rispondono con diverse modalità di fuga, comunque fallimentari, di cui sono inconsapevoli maestri. Esse uniscono in un pericoloso filo invisibile gli adolescenti ipervestiti a chi si denuda su Onlyfans, le nuove babygang ai bulli 2.0; chi abbandona la scuola e chi sceglie il ritiro sociale fino al caso più estremo del suicidio. Fughe e labirinti vanno visti con occhi consapevoli e non possono essere liquidati con regolette, ma scardinati da un insegnamento fondamentale, che vale per noi adulti quanto per loro, quello dell’amore. -
Il dono. Vita familiare e relazioni pubbliche nella Francia del c...
Il libro esamina il significato del dono in diversi ambiti della Francia del Cinquecento: dalla concessione di una carica a un cliente all'invio di un libro d'ore a una nipote, alla dedica di un'opera letteraria, fino a toccare il problema del sacrificio religioso e del rito della Messa. Alcune pagine sono dedicate ai doni fatti a varie categorie professionali e sociali: magistrati, peotettori, medici, sovrani, religiosi, selvaggi in via di colonizzazione, dimostrando il sottile intreccio che si veniva a creare tra dono e scambio. L'autore costruisce ""il registro del dono"", un nuovo modo di assegnare ai differenti tipi di dono un carattere permanente e distintivo delle relazioni sociali di una certa epoca. -
I signori delle mosche. L'uso militare dei bambini nei conflitti ...
Questo libro è uno studio serio su come sta cambiando il modo di fare la guerra. I nuovi guerrieri hanno il volto di bambini, imparano presto e bene, sono temibilissimi perché non conoscono altro. I governi possono fare molto per disarmarli e reintegrarli, ma le armi costano poco e le loro vite quasi nulla. Il futuro ci riserva forse sempre più guerre combattute da soldati bambini? -
Nel segno dell'esilio. Riflessioni, letture e altri saggi
Critico letterario, musicista, militante palestinese, Said sfugge a ogni tentativo di classificazione: un intellettuale la cui influenza è ben lontana dall'essere confinata al mondo accademico. ""Nel segno dell'esilio"" rispecchia questa sua versatilità. È una raccolta di quarantasei saggi, scelti da Said stesso e scritti tra il 1970 e il 2000, su una sorprendente varietà di argomenti: la diaspora palestinese, i ricordi di gioventù al Cairo e Alessandria (con un saggio straordinario dedicato a una famosa danzatrice del ventre), il confronto tra culture, ma anche il machismo di Hemingway e l'epica di Tarzan. E ancora: George Orwell, Giambattista Vico, Nagib Mahfuz, Joseph Conrad, Antonio Gramsci, E. M. Cioran, T. E. Lawrence, W. S. Naipaul, Eric Hobsbawm in ritratti che confermano Said come uno dei più importanti ed eleganti critici letterari del nostro tempo. Su tutti, il saggio che dà anche il titolo al libro: una riflessione profonda e intensa sull'esilio, il luogo impossibile attorno a cui ruotano la biografia e l'intero percorso intellettuale di Said, esilio che è anche il filo rosso che attraversa tutta questa raccolta di scritti, nella cui ricchezza e magnificenza l'elemento biografico e quello generale, il personale e il politico sembrano ricomporsi. -
Foucault, oggi
Nel ventennale della morte di Michel Foucault, in Italia e nel mondo si sono moltiplicati i convegni, i dibattiti, gli incontri. Il filosofo francese è stato per così dire canonizzato, trasformando il suo pensiero critico e vivo in storia commemorativa e celebrativa. Anche questa raccolta ha avuto origine da un incontro, tenutosi a Venezia nel 2004, ma la sua ambizione è di tornare, a partire da Foucault, al lavoro critico del pensiero su se stesso, all'esercizio pieno della filosofia. Per questo, nel libro, oltre agli interventi più significativi del convegno di Venezia, sono stati inseriti alcuni saggi scritti appositamente per questa raccolta, quali quelli di Pier Aldo Rovatti, Judith Revel e Roberto Esposito. Una raccolta, dunque, che muove agevolmente dai temi cari agli studi foucaultiani (psichiatria, governamentalità, estetica dell'esistenza) al piano di una riflessione sull'attualità della politica e sui suoi concreti dilemmi. -
L' apparizione dell'altro. Lo scarto e l'incontro
«Si esiste solo in quanto si può incontrare: se smetto di incontrare, la mia vita si esaurisce.»rn«L'incontro con l'altro non è l'incidente di percorso di una vita che dovrebbe magicamente compiersi da sola, ma fa parte della nostra natura: per trovare l'altro basta quindi essere disponibili ad aprire un varco in ciò che troppo superficialmente consideriamo banale e familiare e iniziare a vederlo nella sua vera identità» - Giuseppe Bonvegna, AvvenirernSe c'è qualcosa che accomuna tutti i giorni di una vita è la ricerca di qualcosa che manca. C'è un desiderio, un impulso che spinge a riempire una mancanza strutturale, che fa parte di noi. Quello che, per così dire, la nostra natura ci invita a cercare imbattendoci nell'insoddisfazione e nell'inquietudine di mille vicoli ciechi è l'altro. Non dobbiamo però aspettarci di trovarlo laggiù da qualche parte, come se fosse un fantasma lontano, perché in questo modo il pensiero si attorciglia su se stesso e non trova nulla. François Jullien ci svela che l'altro si trova vicino a noi, a portata di mano, in ciò che pigramente consideriamo già nostro. L'inaudito, il diverso, non cade magicamente dal cielo, ma si trascina in modo spensierato nei momenti più banali. L'altro non è ciò che è opposto e contrario. Ciò che è contrario è posto di fronte, è inerte e ordinato, e non ha bisogno di affrontare l'ignoto. Cercare l'altro è possibile soltanto aprendo un varco in ciò che consideriamo simile e familiare, vicino, apparentemente già noto. L'incontro con ciò che ci manca è possibile se mettiamo in discussione quello che crediamo di possedere. Così scopriremo che la nostra ricerca quotidiana ci spinge incessantemente a smascherare l'ignoto in ciò che già ci appartiene. Pensare all'altro: non è questo che può far rivivere la filosofia e, soprattutto, darci l'accesso all'esistenza? -
La speranza progettuale. Ambiente e società
Acqua, aria e suolo. Sono i tre elementi fondamentali del nostro ambiente fisico, sempre più degradato e maltrattato. La posta in gioco della nostra epoca è ritrovare un rapporto sostenibile con questi elementi senza deprimere la qualità della vita degli esseri umani che abitano il pianeta. Come farlo? È questa la sfida che deciderà il nostro futuro.rnIn questo saggio visionario e proiettato in avanti nel tempo, il problema della catastrofe ecologica è messo in relazione alle violenze della razionalità tecnocratica, alle utopie e al conformismo della progettazione ambientale, alla scarsa autonomia degli intellettuali nella società del tardo capitalismo, al nichilismo giovanile e al rapporto cruciale tra progettazione e rivoluzione. Non si parla di natura, ma di ambiente umano: qui sta l'attualità politica della speranza progettuale. La terra non può autoregolarsi di fronte alle insidie che la minacciano. Gli esseri umani hanno un ruolo nel processo di costruzione e, oggi più che mai, nella distruzione dell'ambiente. Di questa responsabilità dobbiamo diventare consapevoli. Tomás Maldonado mostra la via di una disperata speranza, di un pessimismo costruttivo: ""Per noi esiste una sola possibilità: respingere sempre e di nuovo tutto quanto può minacciare la sopravvivenza umana; contribuire a disinnescare le 'bombe ad orologeria', cioè replicare all'incremento irresponsabile con il controllo responsabile, alla congestione con la gestione. In breve: la nostra scelta è la progettazione"". -
Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto colon...
La capacità tutta umana di raccontare è un’arma di emancipazione, ma anche di controllo. In questo lavoro di indagine letteraria e storica, Edward W. Said getta luce sulle complicità della cultura occidentale con il progetto egemonico di vecchi e nuovi imperi. Da Cuore di tenebra di Conrad a Mansfield Park di Jane Austen, dall’Aida di Verdi a Lo straniero di Camus, quest’opera spinge a rileggere con occhio critico i grandi capolavori della letteratura, svelandone il retroterra ideologico a lungo ignorato. Allo stesso tempo, nelle opere di autori come Frantz Fanon, Aimé Césaire, C.L.R. James e Salman Rushdie, l’autore indica la grande ricchezza della letteratura di resistenza che si oppose, e si oppone, al dominio imperiale. Emerge così la realtà di un’attualità postcoloniale caratterizzata da culture ibride e interdipendenti. Un’opera ancora urgente, in un presente in cui il retaggio del colonialismo si mescola a nuove forme di imperialismo e profonde divisioni. -
Michel Foucault. Il filosofo del secolo. Una biografia
Chi era quest'uomo, Michel Focault? Che cos'è un'esistenza filosofica? In che modo un gesto teorico è ancorato all'esperienza vissuta? Esce in Italia in una nuova edizione la biografia definitiva di Michel Focault.Al momento della sua morte nel 1984, all'età di cinquantotto anni, Michel Foucault era considerato una delle menti più grandi del Ventesimo secolo. Oggi continua a suscitare un dibattito molto vivace. Foucault scoraggiava le domande biografiche, perché le considerava poco interessanti. Il racconto di Didier Eribon rovescia questa affermazione. Eribon conosceva Foucault e lo intervistò a lungo. Per scrivere la biografia definitiva del grande filosofo ha attinto ai resoconti dei testimoni più vicini a Foucault in tutte le fasi della sua vita: sua madre, i suoi insegnanti di scuola, i suoi compagni di classe, i suoi amici e nemici nella vita accademica e i suoi celebri compagni di attivismo politico, tra cui Simone Signoret e Yves Montand. Eribon ha ripercorso le orme del suo soggetto peripatetico, dalla Francia alla Svezia alla Polonia, dalla Germania alla Tunisia, dal Brasile al Giappone, fino agli Stati Uniti. Il risultato è una narrazione serrata, leggibile e rigorosamente documentata che ci avvicina alla verità sulla vita del pensatore che si sostituì a Sartre nel ruolo dell'intellettuale parigino e cosmopolita. E ci costringe a considerare seriamente l'idea che tutti i suoi libri siano davvero, proprio come Foucault disse alla fine della sua vita, ""frammenti di un'autobiografia"". Una grande narrazione di vita e di pensiero, che ricostruisce il clima culturale, politico e intellettuale della Francia dal Dopoguerra alla fine del Ventesimo secolo. È la storia di un uomo e del suo tempo. -
Una storia del mondo a buon mercato. Guida radicale agli inganni ...
Natura, soldi, lavoro, assistenza, cibo, energia e vita. Sono le sette cose che hanno costruito il nostro mondo e che daranno una forma al nostro futuro. Mettendo a profitto ciascuna di queste, l'economia moderna ha trasformato, governato e devastato la Terra. Dopo ""I padroni del cibo"" e ""Il valore delle cose"", Raj Patel presenta insieme a Jason W. Moore un nuovo modo di analizzare le emergenze planetarie del nostro tempo. Gli studi più recenti sullo stato di salute del pianeta accompagnano la narrazione delle vicende del colonialismo, delle lotte indigene, delle rivolte degli schiavi. Come Jared Diamond in ""Armi, acciaio e malattie"", Patel e Moore si lanciano in un viaggio straordinario nel tempo e nello spazio, alla ricerca di casi esemplari della capacità del capitalismo di piegare alla propria costante esigenza di profitto qualsiasi cosa, anche la vita stessa. È una storia che comincia con Cristoforo Colombo, primo grande esportatore del colonialismo e dell'economia del capitale, e arriva fino a oggi. Ripercorrerla significa scoprire una verità inquietante: le più grandi crisi della politica e dell'economia mondiali hanno offerto ogni volta nuove strategie per sfruttare in modo sempre più insidioso le risorse disponibili, facendo del mondo l'arena del mercato capitalista. Una critica appassionante delle leggi del capitale, una visione originale per un mondo sostenibile, che si legge come una grande storia. -
Nel paese della pseudoscienza. Perché i pregiudizi minacciano la ...
Con un'analisi rigorosa, Corbellini costruisce una mappa per orientarsi nel dibattito pubblico senza subire la dittatura delle false opinioni.rnrnLa democrazia rappresenta una condizione essenziale per lo sviluppo della ricerca scientifica. Non solo: la libertà di pensiero e la libertà di ricerca scientifica sono due facce della stessa medaglia, e si può dimostrare che una precisa consapevolezza del valore morale e politico della libertà di pensiero è coeva ai primi passi compiuti dalla rivoluzione scientifica. Oggi, spiega Gilberto Corbellini, la scienza è sotto attacco e questo è un problema, una minaccia per la democrazia liberale come la conosciamo e la pratichiamo nelle società aperte. Il pensiero critico e pluralista è fragile, e la scienza è facilmente esposta all'incomprensione e all'insofferenza. La scienza occidentale è minacciata dalla diffusione sistematica della pseudoscienza, coltivata anche da certa politica e diffusa capillarmente attraverso i social media. La pseudoscienza prolifera soprattutto attraverso la formazione spontanea di reti di cittadini che si organizzano per affermare teorie cospirative o diffondere credenze pseudoscientifiche. Queste comunità trovano grande visibilità e conquistano consenso, come nel caso degli Ogm, dei vaccini e delle medicine alternative. Con un'analisi rigorosa, Corbellini costruisce una mappa per orientarsi nel dibattito pubblico senza subire la dittatura delle false opinioni. -
Post. L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità sociale
L'arte è diventata lo sfondo dei nostri selfie, un accessorio della nostra esperienza e della nostra immagine sociale. Vuol dire che ha smesso di essere elitaria o si tratta di un grande inganno?rnrnrnrnUn tempo l'opera d'arte era elitaria ed era soprattutto uno strumento della religione o della propaganda. Poi è diventata un oggetto di lusso per il piacere di pochi. Infine, i musei e le mostre hanno esteso alla massa la sua fruizione. Oggi la si guarda e la si giudica dal punto di vista della sua riproducibilità sociale attraverso mezzi di condivisione sociale sempre più vari e diffusi. I like, mi piace, hanno a che fare con la capacità dell'opera di sostenere la nostra immagine e la nostra presenza sociale. Con la sua capacità di farci piacere al più vasto numero di gente possibile. Da misteriosa sconosciuta, da scrutare, scoprire e svelare, l'opera d'arte è diventata uno sfondo, un panorama, un accessorio alla nostra esperienza. L'arte è diventata un punto di riferimento come altri. Una qualunque fra le tantissime prove schiaccianti della realtà che utilizziamo per dimostrare che esistiamo, che ci muoviamo, che viaggiamo. Così molte opere d'arte contemporanea rimangono lì a guardare le nostre spalle, accettano di farsi usare e abusare. Si tratta di opere in cui l'arte ha deciso di rinunciare alla sua sacralità e alla sua aura per trasformarsi in gioco, illusione ottica, trucco. Cosa racconta questa rivoluzione della nostra società? Il mondo in cui viviamo sta cambiando. Le sue regole, i suoi codici, la nostra postura non sarà più la stessa. Francesco Bonami compie un viaggio attraverso l'arte che diventa sempre più autonoma dall'opera e si trasforma nello sfondo della nostra esistenza nella società. -
Nudge. La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le no...
Ogni giorno prendiamo decisioni sui temi più disparati: come investire i nostri soldi, cosa mangiare per cena, con quale mezzo di trasporto raggiungere il centro città. Spesso facciamo scelte sbagliate. Mangiamo troppo, usiamo la macchina quando potremmo andare a piedi o scegliamo il mutuo meno conveniente. Siamo esseri umani, non calcolatori perfettamente razionali, e siamo condizionati da troppe informazioni contrastanti, dall’inerzia e dalla limitata forza di volontà. È per questo che abbiamo bisogno di un “pungolo”, una spinta gentile che ci indirizzi verso la scelta giusta: di un nudge, insomma, come l’hanno battezzato l’economista Richard Thaler e il giurista Cass Sunstein. Nell’ultimo decennio questo libro è diventato un bestseller mondiale e ci ha insegnato una buona architettura della scelta, aiutandoci a prendere decisioni migliori per noi stessi, per le nostre famiglie e per la nostra società. La parola nudge è entrata nel vocabolario di uomini d’affari, politici, cittadini e consumatori di ogni latitudine. L’idea di Thaler e Sunstein è semplice ma geniale: per introdurre pratiche di buona cittadinanza, occorre imparare a usare a fin di bene l’irrazionalità umana. E i campi di applicazione sono potenzialmente illimitati. Oggi gli autori hanno riscritto il libro da cima a fondo, affidandosi alle loro esperienze dentro e fuori il governo e l’accademia. Per non prendersi mai più la briga di fare un lavoro così imponente hanno chiamato questa edizione “definitiva”. E in effetti ci sono moltissime nuove intuizioni, sia per i fan sia per i neofiti, su un’enorme quantità di problemi che affrontiamo tutti i giorni: dalla salute alle finanze personali, dai risparmi per la pensione ai pagamenti con la carta di credito, dalla donazione degli organi ai cambiamenti climatici, fino allo sludge, cioè le scartoffie e le altre seccature che eviteremmo volentieri e che ci impediscono di ottenere ciò che vogliamo. Il tutto onorando una delle regole fondamentali del nudging: divertirsi. -
Giorgio Agamben
Un viaggio nell'orizzonte di senso del più grande filosofo italiano vivente.rnrnGiorgio Agamben è uno dei maggiori filosofi viventi. Il suo pensiero è studiato in tutto il mondo. La sua opera si costituisce di incontri ripetuti e profondi con i problemi e i protagonisti della filosofia occidentale. Da Aristotele a Leibniz, da Carl Schmitt a Walter Benjamin, da Heidegger a Foucault, le voci più autorevoli della storia del pensiero occidentale sono presenti in un confronto serrato sui temi della filosofia del linguaggio e della rappresentazione, della storia e della temporalità, della forza della legge e della biopolitica. Riccardo Panattoni ha deciso di avventurarsi nell'orizzonte di senso di Giorgio Agamben e per ripercorrere i suoi scritti si lascia guidare dal filo rosso della clandestinità. La clandestinità appartiene alla natura della nostra vita. Caratterizza l'esperienza e si manifesta nell'incapacità che abbiamo di appropriarci del nostro corpo, per esempio nei disturbi della parola e della gestualità come i tic. È testimoniata dal concetto di inconscio, che irrompe per deludere ogni illusione di integrità di un qualche Io, di un'identità personale. Un percorso sulle tracce di un grande filosofo, una guida rigorosa e appassionante attraverso le sue parole. -
Hannah Arendt. Un umanesimo difficile
Hannah Arendt è l'esempio di un esercizio libero del pensiero, acrobatico e insieme dotato della tenacia del costruttore, arrischiato per le conseguenze irritanti dell'indipendenza, ma soprattutto per la fantasia necessaria e per il coraggio di creare nuove regole del gioco.rnrn«Se è la poesia, e non la filosofia, ad assolutizzare, allora c'è salvezza» – Hannah ArendtrnrnChi era Hannah Arendt? Oggi la filosofa è circondata da una popolarità aneddotica e alla moda. La sua vita e il suo pensiero sono divenuti oggetto di un giudizio storico. Come si può ereditarne l'opera, proteggendo la sua intimità dall'indiscrezione? Laura Boella ci conduce nella riscoperta delle esperienze fondamentali che costellano la sua biografia drammatica e avventurosa, segnata dall'esilio dalla Germania nazista, dalla faticosa ricostruzione di una vita personale e professionale negli Stati Uniti e dalla straordinaria produttività documentata da opere la cui attualità continua a rinnovarsi. Carteggi e diari costituiscono nuove chiavi d'accesso alla sua opera aperta e ci permettono di entrare nel cuore del suo pensiero, per scoprire i fili di pensiero e di scrittura intrecciati in una tela ampia e composita che resiste a ogni tentativo di appropriazione e di sistematizzazione. ""Molte questioni,"" scrive Boella, ""vanno avanti e indietro sul campo di battaglia dell'opera di Hannah Arendt, invisibili come gli dei di Omero per chi la consideri un 'classico' del Novecento. Esse offrono l'occasione di punti d'incrocio tra strade che vanno in direzioni divergenti e sono consegnate a chi continua a leggerla perché mettono in diretto contatto con l'imprevisto, con l'inevitabile novità di un tempo che non è più il suo."" -
Marcel Proust. Il romanzo del desiderio
Il desiderio, l’amore, le passioni, sono il campo privilegiato dell’arte, in particolare della letteratura, e rappresentano una grande sfida per la filosofia. Questo saggio intende rinnovare l’indagine sull’opera immensa di Proust, che non è stata ancora compresa adeguatamente, e non solo per ciò che riguarda i temi della memoria e del tempo. Con troppa disinvoltura si è affermata l’equivalenza tra amore e gelosia, si è attribuita alla gelosia una valenza conoscitiva, si è enfatizzato il suo versante “infernale” trascurando quello comico, che Proust fa emergere implacabilmente. Si è dato per scontato che l’innamoramento sia la prima tappa dell’amore, ma nella Recherche non è così: c’è un’estasi nell’innamoramento (per Gilberte, per le fanciulle in fiore) che l’amore disconosce, tanto più quando diventa la follia di voler possedere un altro essere. In Proust, l’oggetto del desiderio è una nebulosa di tratti, instabile, turbinosa, che si riflette nello stile labirintico, composto da stili in conflitto. Perciò l’indagine sulle passioni (e sul soggetto diviso) genera una teoria del “linguaggio diviso”, grazie alla quale soltanto il tempo può giungere alla resurrezione. Nel centenario della morte di Proust, una nuova lettura rivelatrice della Recherche, il romanzo del desiderio. -
Leggere Che Guevera. Scritti su politica e rivoluzione
L'immagine più nota di Che Guevara è quella dell'eroico guerrigliero che ha combattuto contro l'imperialismo. In questa rappresentazione, però, si trascura spesso il rapporto viscerale che egli ebbe con la Rivoluzione cubana e la spessore della sua ricerca teorica. ""Leggere Che Guevara"" ripercorre, attraverso le parole stesse del Che, le vicende della guerriglia, i primi anni al governo e l'intensa azione diplomatica per stabilire una solidarietà, fra tutti i popoli sfruttati del Terzo mondo. Queste pagine mettono in luce i contributi del Che alla teoria marxista, il suo lavoro per risolvere i problemi economici di un paese ancora poco sviluppato e avversato dal colosso nordamericano, la strenue difesa degli interessi di tutti i popoli. -
Su Mantegna. Vol. 1
Il contrastante successo nei secoli di Mantegna viene ricostruito attraverso episodi concreti, volti a mettere in luce lo stretto legame fra il pittore e gli scrittori, dai suoi contemporanei ai nostri contemporanei. La ricerca procede tra accumuli eruditi, parentesi didattiche, divagazioni divertite, affondi polemici, mentre ogni epoca scopre un Mantegna diverso e il libro, di pagina in pagina, di nota in nota, si trasforma in un portolano su come si fa la storia dell'arte oggi.