Sfoglia il Catalogo illibraccio006
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9201-9220 di 10000 Articoli:
-
Il paese del sale e delle stelle
Qualunque cosa accada, puoi trovare la strada di casa.«Un romanzo meraviglioso e necessario» – The New York Times«Una storia di speranza e sopravvivenza. Non perdetelo» – Booklist«Un debutto ambizioso dotato di una scrittura rara e immaginifica allo stesso tempo» – Kirkus Reviews«Una favola lirica. Una storia saggia. Una lettura obbligatoria oggi più che mai» – Library Journal«Uno stile che incanta a ogni riga» – The Seattle Times«Tensione e realismo si mescolano alla perfezione in questo magnifico romanzo sulla ricerca della strada di casa» – Stylist«Due storie che si intrecciano in un esordio fuori dal comune» – The MailIl mondo di Nour, è fatto di colori. Ogni volta che sente una voce o legge una lettera, davanti ai suoi occhi tutto si tinge delle più brillanti tonalità di verde, rosso, giallo e blu. Ma da quando è ritornata in Siria dagli Stati Uniti, dopo la morte del padre, intorno a lei vede solo grigio, non ci sono più sfumature né riflessi. Ora Nour deve occuparsi da sola delle sue sorelline. A dodici anni è un compito difficile, soprattutto in una terra che ti è estranea. Una terra in cui dovrebbero affondare le tue radici, ma dove non conosci nessuno. Una terra rischiosa, con pericoli nascosti dietro ogni angolo. Ma Nour ha le storie che suo padre le raccontava prima di dormire a farle compagnia. È a quelle parole che si aggrappa per trovare il coraggio di affrontare le difficoltà. In particolare, alla leggenda di Rawiya, la sua preferita che racconta di una ragazzina come lei costretta a fingersi uomo per realizzare il suo sogno proibito, far parte di una spedizione che vuole disegnare la carta geografica del mondo. Un'impresa straordinaria, in cui riesce a dimostrare tutta la sua forza. Per Nour, che la conosce a memoria quella favola adesso ha un significato completamente diverso. E anche la mappa che ha trovato tra i documenti della sua famiglia assume un valore speciale. Forse indica la strada da seguire per mettere in salvo sé stessa e le sue sorelle. Forse è la sua unica possibilità. Quello che deve imparare, però, è che ci sono sentieri tracciati sulla carta e sentieri tracciati nel cuore. Che anche le parole a volte possono essere una guida e una protezione, soprattutto se vengono dalla persona che l'ha amata di più al mondo. Il paese del sale e delle stelle venduto in più di venti paesi è stato un grandissimo successo del passaparola. Ha sbalordito la stampa con uno stile potente che incanta a ogni riga. Lettori e critica l'hanno definito ""il Cacciatore di aquiloni siriano"". Una storia sui legami familiari sull'importanza del racconto sul fascino delle mappe. Una storia che insegna a trovare la strada di casa. -
Una stanza tutta per sé
Una «stanza tutta per sé» racchiude al proprio interno ciò di cui si ha bisogno per scrivere: tempo libero e indipendenza economica - benefici di cui le donne per secoli non hanno goduto, e cui ancora oggi spesso non possono accedere. Questo testo raffinatissimo e ironico, basato su due conferenze tenute da Virginia Woolf all'università di Cambridge nel 1928, ripercorre la storia delle donne nella letteratura: Christina Rossetti, Jane Austen, Emily Brontë, George Eliot rivivono nelle sue pagine, e la loro vicenda s'intreccia con ricordi, immagini e suggestioni di straordinaria forza evocativa. Vero e proprio manifesto della condizione femminile, ""Una stanza tutta per sé"" è un'esortazione, rivolta a tutte le donne, a lottare per la propria libertà, a seguire la propria vocazione, a diventare, finalmente, ciò che nel loro intimo già sono. Introduzione di Attilio Bertolucci. -
Fuga sulla luna
Poeta, narratore e saggista finissimo, Lu Hsün (1881-1936) è una delle figure di spicco della letteratura cinese contemporanea, al cui rinnovamento ha dato un contributo fondamentale. Fuga sulla luna raccoglie per intero la sua produzione narrativa, influenzata dai modelli occidentali e fortemente polemica nei confronti della società tradizionale. Ironici e implacabili, dominati da un profondo senso di angoscia, disperazione e solitudine, i suoi racconti, scritti tra il 1918 e il 1926, smascherano la barbarie e la sopraffazione dell'uomo che si celano dietro la rispettabilità di facciata della millenaria civiltà cinese. Esemplare in tal senso è il Diario di un pazzo (1918), una denuncia della morale disumana della Cina feudale, definita cannibalesca, condotta attraverso l'allucinato diario di un intellettuale convinto che verrà divorato dai propri famigliari. Nella lunga novella La vera storia di Ah Q (1921) è tratteggiato l'archetipo spirituale del popolo cinese: un contadino atenente e parassita, retrivo e vanaglorioso, che si getta nella «rivoluzione» per opportunismo e viene giustiziato senza rendersi conto della propria sorte. -
Un altare per la madre
Il libro racconta l'invenzione di un dolcissimo rito di salvezza: in una famiglia contadina muore la madre, e tutta la famiglia lavora a richiamarla in vita per sempre. Traducendo questo libro in francese, l'editore Gallimard lo dedicò a Roland Barthes, scomparso da poco. La traduttrice rumena a sua figlia, vittima di un incidente. Un lettore americano, ebreo, ne lesse tre pagine per dare l'addio al padre. L'editore islamico di Istanbul ne fece leggere alcuni capitoli in una madrassa della Moschea Blu. -
Etica per giorni difficili
La sensazione più diffusa, in questi giorni difficili, è di smarrimento: viviamo in balia di un consumismo sempre più sfrenato, della paura suscitata da una guerra vicina e assurda, di una crescente incertezza del futuro. Avvertiamo il naturale bisogno di trovare un punto fermo su cui poter fare affidamento, ma al contempo constatiamo come a vincere e prosperare, attorno a noi, sia non di rado l'immoralità. Perché quindi il bene dovrebbe essere preferito al male, se questo risulta più conveniente e piacevole? Aiutandoci a fare chiarezza nel nostro intimo, con questo libro coraggioso e controcorrente Vito Mancuso ingaggia prima un ideale corpo a corpo con il più radicale tra i suoi nemici filosofici, Nietzsche, e poi ci guida, per mezzo di insegnamenti concreti e attraverso la pratica quotidiana dell'agire morale, verso la risoluzione dei tormenti, dubbi e conflitti che attanagliano le coscienze. Perché è solo ritrovando un'etica condivisa, e rinnovando il legame che ci unisce in quanto esseri umani, che le nostre ferite potranno finalmente essere rimarginate. La posta in gioco è altissima: chiamati a invertire la rotta di questa «nave dei folli» in cui si è trasformata la società, dall'esito delle nostre scelte dipenderanno il futuro del pianeta e le sorti delle generazioni future. -
Tolstoj o Dostoevskij
In questo saggio Steiner pone a confronto i due maestri, riconoscendo nelle loro opere le massime espressioni della scuola russa, e il momento in cui essa si solleva con più decisione al di sopra delle altre esperienze europee.In qualunque storia del romanzo moderno, a prescindere dai metodi e dal gusto di chi la scrive, Tolstoj e Dostoevskij sono inevitabilmente destinati a occupare i capitoli centrali. Nelle loro opere si espandono e giungono a piena maturazione i caratteri maggiormente significativi della grande narrativa dell'Ottocento: il senso del drammatico della storia e dei conflitti sociali, la riflessione individuale, le passioni più pure e quelle più torbide, l'introspezione e l'analisi minuziosa e profonda dell'animo umano. In Tolstoj o Dostoevskij Steiner pone a confronto i due maestri, riconoscendo nelle loro opere le massime espressioni della scuola russa, e il momento in cui essa si solleva con più decisione al di sopra delle altre esperienze europee. -
Tre racconti
""Tre racconti"" (1875-77) è lo splendido frutto dell'ultima stagione creativa di Flaubert, un trittico in cui protagonista assoluto è lo stile. Una prosa piana e asciutta è la cifra di ""Un cuore semplice"", la storia «molto seria e molto triste» di Félicité, umile e oscura serva fedele come un animale alla famiglia per cui lavora: capace di un amore puro e disinteressato, accetta le privazioni che via via la vita le infligge come una condizione naturale, fino ad approdare, nella sua ingenua santità, alla beatitudine del nulla. Un ritmo rallentato e un'atmosfera di sogno caratterizzano ""San Giuliano Ospitaliere"", in cui rivive la leggenda del cavaliere medievale che, per un fatale equivoco, uccide il padre e la madre ed espia la colpa mettendo la sua esistenza al servizio degli altri. In ""Erodiade"" Flaubert indulge invece al gusto per l'orientalismo nel ricreare con una scrittura sontuosa e opulenta l'ambiente lascivo e decadente della corte del tetrarca di Palestina davanti al quale, secondo le parole della Bibbia, la giovane Salomè «danzò e piacque». Introduzione di Giovanni Giudici. -
Storia del dottor Faust
La figura di Faust è divenuta nei secoli il simbolo dell'individuo spregiudicato che insegue il sogno impossibile di un sapere assoluto, pronto ad accettare persino la dannazione eterna pur di superare i limiti della condizione umana. Alle origini del mito sembra esservi il personaggio realmente esistito di Georg (o Johann) Faust (1480-1540 ca), medico, filosofo, astrologo ed esperto in arti magiche. I vaghi accenni alle sue imprese contenuti nei documenti d'epoca hanno trovato forma organica nella Storia del dottor Faust, anonimo racconto popolare pubblicato nel 1587 a Francoforte sul Meno da Johann Spies che, oltre a esserne lo stampatore, fu quasi certamente anche colui che rielaborò i materiali preesistenti, con lo scopo, da luterano convinto qual era, di mettere in guardia i lettori dalle conseguenze nefaste cui conducono la tracotanza, la ribellione a Dio e il commercio con gli spiriti infernali. Oggi è con emozione che si ritrovano in queste pagine gli elementi in seguito ripresi e mirabilmente reinventati da scrittori come Marlowe, Goethe, Puskin e Mann. -
La luna e i falò
Nella vicenda di Anguilla, che dopo la Liberazione fa ritorno dall'America nelle Langhe, s'intrecciano e si sovrappongono fino a confondersi passato e presente, storia pubblica e storia privata, narrazione e autobiografia. Il suo viaggio è prima di tutto - osserva Massimo Schilirò - un «pellegrinaggio sentimentale», un «rito»; ma il paese che Anguilla ritrova è un luogo diverso da quello che ha lasciato vent'anni prima: i noccioli della sua infanzia sono stati abbattuti, e la vecchia casa in cui è cresciuto è ora abitata da una famiglia che non è la sua. Su questo mutamento, doloroso e irreversibile, si misura il dramma del protagonista: è il dramma della perdita, dell'esclusione e della solitudine, di uno spaesamento e di una nostalgia che caricano la sua esperienza individuale di un significato cosmico e universale. Pubblicato nel 1950, ""La luna e i falò"" è l'ultimo e il più celebre romanzo di Cesare Pavese. Appendice critica di Federico Musardo. -
A cantare fu il cane
La quiete della notte tra il 16 e il 17 luglio 1937 viene turbata a Bellano da un grido di donna. Trattasi di Emerita Diachini in Panicarli, che urla «Al ladro! Al ladro!» perché ha visto un'ombra sospetta muoversi tra i muri di via Manzoni. E in effetti un balordo viene poi rocambolescamente acciuffato dalla guardia notturna Romeo Giudici. È Serafino Caiazzi, noto alle cronache del paese per altri piccoli reati finiti in niente soprattutto per le sue incapacità criminali. Chiaro che il ladro è lui, chi altri? Ma al maresciallo Maccadò servono prove, mica bastano le voci di contrada e la fama scalcinata del presunto reo. Ergo, scattano le indagini. Prima cosa, interrogare l'Emerita. Già, una parola, perché la donna spesso non risponde al suono del campanello di casa, mentre invece è molto attivo il suo cane, un bastardino ringhioso e aggressivo che si attacca ai polpacci di qualunque estraneo. E il Maccadò, dei cani, ha una fifa barbina. -
Enrico VI, parte terza. Testo inglese a fronte
La terza parte della trilogia dell' Enrico VI (1590-92) muove dai postumi della battaglia di Saint Albans, in cui il re è stato sequestrato dai nemici, ripercorre la fase dell'accordo temporaneo fra le due dinastie nobiliari, che ha tenuto Enrico sul trono ma ha consegnato la successione alla famiglia York, e accompagna il lettore sul campo delle grandi e decisive battaglie della Guerra delle due Rose: quella di Wakefield (1460), dove Riccardo di York, a un passo dalla corona, viene catturato e ucciso dalla terribile nemica Margherita d'Angiò, moglie di Enrico vi e ultimo baluardo contro le pretese dinastiche degli York; e quella di Tewkesbury (1471), nella quale Enrico VI è definitivamente sconfitto da Riccardo di Gloucester. Piombata nell'anarchia, l'Inghilterra scivola inarrestabile verso la tirannide dello spietato Riccardo III, figura deforme e diabolica generata dalla guerra civile che giganteggia nell'ultima parte del dramma, mettendo in ombra la docile e rassegnata personalità di Enrico vi, e già incarna l' homo novus rinascimentale, l'ideologia del potere regale assoluto libero da ogni vincolo etico. Introduzione di Nemi D'Agostino. -
Teatro: Il Cavaliere avaro-Mozart e Salieri-Il Convitato di pietr...
Prendendo a modello Shakespeare, Puskin mira ad affrancare la drammaturgia russa dalle convenzioni del teatro di corte per farne un genere autenticamente popolare. Boris Godunov (1825), storia del sovrano che ha conquistato il potere con un delitto, è il grandioso esito di questo processo di rinnovamento. Le quattro «piccole tragedie» del 1830 - Il cavaliere avaro , Mozart e Salieri , Il convitato di pietra , Festino in tempo di peste , cui questo volume affianca gli incompiuti Rusalka e Scene di epoche cavalleresche - sono invece brevi drammi in versi di «vertiginosa concisione» (secondo la definizione della Achmatova), nei quali l'autore affronta quattro umane passioni portate all'estremo sino a tramutarsi in vizi: avarizia, invidia, lussuria, bestemmia. Con una scrittura splendidamente disadorna, Puskin affida a questi straordinari frammenti poetici la sua meditazione matura sui grandi temi della sua poesia: l'arte, l'amore, la morte. Il volume comprende: ""Il cavaliere avaro"", ""Mozart e Salieri"", ""Il convitato di pietra"", ""Festino in tempo di peste"", ""Rusalka"", ""Scene di epoche cavalleresche"", ""Boris Godunov"". Introduzione di Serena Vitale Prefazione di Fausto Malcovati. -
Commedia
Con l'umiltà dei glossatori e una inesauribile passione per l'arte del divulgare, Emilio Pasquini e Antonio Quaglio firmano una edizione commentata della Commedia che si segnala per la sua didascalica ed esauriente chiarezza. Alle introduzioni e al ricco apparato di note i due curatori affidano il compito di prendere per mano il lettore e guidarlo, fra le insidie e le trappole esegetiche che si nascondono dietro ogni terzina, alla scoperta dell'insuperato prodigio poetico della Commedia. Con un obiettivo solo in apparenza modesto: mettere sempre al centro il testo e la lingua di Dante, eroe di un epico viaggio impegnato in uno strenuo corpo a corpo con i propri mezzi espressivi per redigere «il poema sacro al quale ha posto mano cielo e terra» e tracciare il diagramma della storia umana dal peccato alla redenzione. Pubblicato per la prima volta in tre volumi fra il 1982 e il 1986, e divenuto negli anni un vero e proprio punto di riferimento, il commento di Pasquini e Quaglio viene riproposto oggi in un'edizione rivista e corretta che raccoglie in un volume unico le tre cantiche della Commedia. -
In cerca del mistero
«Scrive poco, non è grafomane, e lo si vede, che scrive proprio al momento giusto, e i momenti giusti sono pochi»: con queste parole Pier Paolo Pasolini si esprime sulla poesia di Bernardo Bertolucci, che nei confronti del padre Attilio letterariamente nutre allo stesso tempo una straordinaria fedeltà e una naturale polemica di figlio - in ogni caso dimostrando, come scrive Gabriella Palli Baroni, una «discendenza predestinata e importante nella sua storia d'artista». ""In cerca del mistero"", uscito per la prima volta nel 1962 e insignito nello stesso anno del premio Viareggio-Rèpaci opera prima, è la raccolta delle poesie scritte da Bernardo durante gli anni dell'adolescenza e della giovinezza. In questo volume, ora per la prima volta arricchito di undici testi inediti, trovano spazio la famiglia, le donne amate, i colli parmigiani e i piccoli eventi della quotidianità, in un'ambientazione intima e immaginifica che già contiene tutto il talento e tutta l'espressività di uno dei più grandi protagonisti del nostro cinema. -
La più breve storia della Germania che sia mai stata scritta
Davanti alle nuove ondate di populismo che minacciano l'Occidente, la Germania sembra essere rimasta l'ultima roccaforte a difesa della prosperità europea e dei valori civili su cui si basa la nostra società. È davvero così? Oppure l'Unione europea e la moneta unica sono state e sono tuttora gli strumenti di una nuova egemonia tedesca, come da più parti si sente argomentare? James Hawes risponde a questo e a molti altri interrogativi ripercorrendo gli ultimi duemila anni del paese: risale alla conquista di Giulio Cesare nel 58 a.C. chiedendosi se le popolazioni germaniche hanno distrutto la cultura di Roma o l'hanno invece ereditata; si domanda com'è nata la Prussia e se Bismarck ha unificato o conquistato il paese; individua le radici del nazismo; e spiega in che modo la Germania è arrivata agli attuali livelli di ricchezza rinascendo dalle macerie della seconda guerra mondiale. James Hawes racconta la storia del paese più ammirato e temuto d'Europa, il cui destino è decisivo anche per il nostro futuro. -
Discutere con gli zombie. Le idee economiche mai morte che uccido...
«Il più grande divulgatore di complicate teorie economiche» - il FogliornQuella del premio Nobel Paul Krugman è una delle voci più autorevoli al mondo in campo economico: i suoi libri e i suoi editoriali sono tradotti in decine di lingue, e ovunque non mancano di suscitare dibattito, polemiche, discussioni. Ma lo studioso è allo stesso tempo un popolare divulgatore capace di spiegare con semplicità le teorie economiche più complesse, e disvelare cosa si cela dietro le scelte a volte poco comprensibili di governi e multinazionali. In questo libro, Krugman affronta i temi decisivi al centro del dibattito pubblico dei nostri giorni: il ruolo futuro dell’Unione europea, i rischi della Brexit, le nuove strategie commerciali delle potenze mondiali; senza mancare di offrire soluzioni originali e commenti taglienti, si scaglia contro i sovranismi e i populismi su entrambe le sponde dell’Atlantico e con coraggio sfata tutte quelle convinzioni che le evidenze avrebbero dovuto definitivamente far mettere da parte decenni se non secoli fa, e che invece continuano a sopravvivere come zombie e a divorare il cervello di commentatori, intellettuali e di molti, troppi politici. -
I roghi dei libri
Accatastare libri scaraventandoli dagli scaffali di una biblioteca, poi giù in strada per dare loro fuoco, tra le urla scomposte di un entusiasmo delirante. Ma cosa significa davvero bruciare i libri. È solo il gesto violento di una censura o nasconde di più? Testimone diretto del rogo nazista del maggio 1933, Löwenthal traccia in questo saggio, scritto dopo il suo ritorno in Germania alla fine della seconda guerra mondiale, un percorso che dalla Cina del III secolo a.C. arriva fino ai giorni nostri. Come ricorda Giuseppe Montesano nel suo saggio che accompagna le pagine di Löwenthal, dare fuoco alla cultura, alla conoscenza e alla memoria (anche sotto forma di piccoli atti quotidiani di rimozione, scintilla apparentemente innocua ma facilmente infiammabile) si rivela più che mai come il gesto simbolico di un'autodistruzione. Punta di un iceberg che dalle pagine dei libri arriva dritta al corpo vivo dell'umanità. -
Gli ultimi re di Shanghai. La straordinaria storia di due dinasti...
Shanghai, anni Trenta. Il Cathay Hotel, sul famoso lungomare della città, era uno dei più glamour al mondo. Costruito da Victor Sassoon - intraprendente playboy miliardario - ospitava celebrità del calibro di Charlie Chaplin e Wallis Simpson, mentre migliaia di turisti partiti da Trieste, Amburgo, Londra, Seattle, Vancouver sbarcavano dai nuovi, scintillanti transatlantici alla scoperta di una città che vantava grattacieli e uno skyline paragonabili a quelli di Chicago. Il merito di tanta modernità era soprattutto di due famiglie ebree, che prosperavano in Cina dal primo Ottocento, rivali in ricchezza e potere: i Kadoorie e, appunto, i Sassoon. Entrambe originarie di Baghdad, sono rimaste al vertice degli affari del paese per oltre un secolo, iniziando a fare profitti con le guerre dell'oppio, sopravvivendo all'occupazione giapponese, corteggiando Chiang Kai-shek, resistendo fino all'ultimo per salvare i loro imperi dalla rivoluzione comunista. Al culmine della Seconda guerra mondiale si unirono per salvare diciottomila rifugiati ebrei in fuga dal nazismo. Gli sfarzosi edifici che hanno costruito e le floride attività che hanno avviato continuano a definire Shanghai e Hong Kong fino ai nostri giorni. Jonathan Kaufman ricostruisce una storia troppo a lungo ignorata, ambizioni, rivalità, intrighi politici e tenacia di questi protagonisti del boom economico che ha aperto la Cina al mondo. -
Progettare il disordine. Idee per la città del XXI secolo
Urbanisti, privatizzazioni e sistemi di sorveglianza stanno assediando gli spazi pubblici urbani. Le nostre strade stanno diventando sempre più simili tra loro mentre la vita, il carattere e la diversità vengono espulsi dalle città. Che fare? È possibile concepire la sfera pubblica come uno spazio flessibile che si adatta ai tempi? Si può progettare il disordine. Cinquant'anni fa Richard Sennett scrisse la sua opera rivoluzionaria, Usi del disordine, in cui sosteneva che l'ideale di una città pianificata e ordinata fosse imperfetto, producendo un ambiente urbano fragile e restrittivo. Oggi torna sulla stessa idea e, insieme all'attivista e architetto Pablo Sendra, immagina il design e l'etica della ""città aperta"", alternativa: una proposta provocatoria per una riorganizzazione del modo in cui pensiamo e progettiamo la vita nei contesti urbani. Quelle che gli autori chiamano ""infrastrutture per il disordine"" combinano architettura, politica, urbanistica e attivismo al fine di creare luoghi che alimentano piuttosto che soffocare, uniscono piuttosto che dividere, sono disposti al cambiamento piuttosto che bloccati nell'immobilismo. Questo testo è un manifesto radicale e trasformativo per il futuro delle città del XXI secolo. -
Matta. Lettere a Luisa
Sebastián Matta è stato uno degli artisti più rappresentativi e originali del Novecento. Ma se la sua opera è nota, esposta nei maggiori musei del mondo, ciò che offre questo libro è un ritratto più intimo, domestico, che pagina dopo pagina si configura attraverso le lettere, i biglietti, le comunicazioni personali anche più banali con Luisa Laureati – che di Matta è stata prima rappresentante per l’Italia, poi amica e confidente. Scopriamo così l’artista nella sua quotidianità, i lati finora ignoti del suo carattere, la sua generosità. E scopriamo anche i magnifici disegni e le illustrazioni con cui adornava le comunicazioni all’amica – a volte accenni, altre vere e proprie opere pensate per la destinataria, sempre incredibilmente sfavillanti. Apre il volume una toccante introduzione di Luisa Laureati, seguita da un’intervista che Antonio Gnoli fece a Matta poco prima della sua morte e da un saggio di Giulia Lotti. In chiusura, un’autobiografia dell’artista e lo speciale contributo di Giuliano Briganti, storico dell’arte, giornalista e marito di Luisa.