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Il libraio di Firenze. Vita e avventure di un mercante di manoscr...
L'idea del Rinascimento, a Firenze, evoca immediatamente immagini di splendidi affreschi e edifici eleganti, opera dei tanti artisti e architetti che in quegli anni irripetibili popolavano la città. Ma altrettanto decisivi, sebbene meno conosciuti, furono per la storia e la cultura dei secoli a venire anche stampatori, cacciatori di manoscritti, copisti, librai, editori. Ross King dedica questo libro appassionante proprio a loro, e in particolare alla vita e alle avventure di un uomo straordinario: Vespasiano da Bisticci, «il re dei librai», capace di trasformare la propria bottega in un prestigioso luogo di incontri e discussione. In un'epoca di libri fatti a mano riuscì a produrre centinaia di volumi, copiati da scribi di talento e impreziositi dai più abili miniaturisti: vere opere d'arte destinate alle biblioteche private di papi, re e principi di tutto il continente. Ma, proprio quando Vespasiano era all'apice del suo successo, l'avvento in Europa della stampa a caratteri mobili travolse il suo impero commerciale e il mondo intellettuale che attorno a lui si riuniva, segnando l'inizio di una rivoluzione. Avvincente ricostruzione di un'epoca e riscoperta di un personaggio dimenticato, ""Il libraio di Firenze"" conquisterà tutti quanti ancora oggi avvertono il fascino di una delle più insostituibili invenzioni della nostra civiltà. -
Eraclidi-Supplici. Testo greco a fronte
Negli ""Eraclidi"" (430-427 a.C.) i figli di Eracle perseguitati da Euristeo, tiranno di Argo, si rifugiano a Maratona, invocando la protezione delle leggi di Atene. Il tema di fondo della tragedia è la lotta dei giusti contro i prepotenti pronti a violare con la forza il diritto (il diritto di asilo, il diritto a vivere in pace e sicurezza), e più in generale il conflitto tra legalità e umanità da un lato, e ferocia e disumanità dall'altro. Un conflitto che dilania gli stessi protagonisti: Alcmena, la madre di Ercole, invoca la morte di Euristeo trasformandosi in punitrice ancor più spietata del suo persecutore, mentre Euristeo, feroce oppressore, davanti alla morte reclama per sé quei diritti che ha sempre disprezzato. L'encomio di Atene come soccorritrice dei deboli e dei perseguitati risuona anche nelle ""Supplici"" (424 o 421 a.C.), in cui le madri dei capi argivi uccisi nell'assalto contro Tebe implorano l'intervento di Teseo, il sovrano di Atene, per ottenere la restituzione delle salme dei caduti e dare loro una pia sepoltura. Riecheggiano nella tragedia i dibattiti su democrazia e tirannide del tempo di Pericle, cui dà voce proprio il personaggio di Teseo, alfiere della libertà contro il dispotismo e interprete delle istanze di Euripide. Introduzione e traduzione di Umberto Albini Note di Fulvio Barberis. -
L'amante di lady Chatterley
Nelle pagine di Lawrence vibra ancora intatta la potente sensualità degli amanti che respira all'unisono con la natura selvaggia della campagna inglese delle Midlands, un Eden incontaminato per questi nuovi Adamo ed Eva che cercano la via della rigenerazione in una sessualità pura e innocente, libera da ogni tabù.rnrnConnie Chatterley è moglie di sir Clifford, un aristocratico che in seguito a una ferita di guerra è diventato impotente (metafora della sterilità intellettualistica della sua cultura e della sua classe). Connie desidera la maternità e la sua carica vitale la spinge verso il guardacaccia Mellors. Nasce tra i due una passione e quando Connie si accorge di aspettare un bambino, lascia il marito e va a vivere insieme a Mellors. Per il verismo tattile con il quale racconta l'amore sessuale, per la critica aperta alle convenzioni sociali, per l'apparente esaltazione dell'adulterio, l'opera più famosa di Lawrence (colpita da sentenze di oscenità e volgarità) uscì ""purgata"" nel 1928, in Inghilterra; sarà pubblicata in edizione integrale solo nel 1960. Introduzione di Paolo Ruffilli. -
Il gran teatro del mondo. Testo spagnolo a fronte. Ediz. bilingue
Nel ""Gran teatro del mondo"" (composto nel 1633 e più volte rappresentato) Calderón mette in scena l'eterna commedia della vita, nella quale i diversi tipi umani - il Re e il Contadino, il Ricco e il Povero, la Bellezza e la Prudenza - interpretano il ruolo che è stato loro assegnato da Dio. Tema e tono sono quelli degli autos sacramentales, le composizioni drammatiche di carattere allegorico-morale che discendono dalle sacre rappresentazioni del medioevo ma che nei versi raffinati degli autori del Siglo de Oro diventano una delle più caratteristiche espressioni del barocco spagnolo. Calderón si muove nel perimetro del genere, ma il suo memento sulla condizione umana, sulla brevità e precarietà della vita si sottrae alle rigidità del modello e regala accenti commossi alle figure del dramma che da meri simboli si tramutano in esseri reali. Introduzione di Andrea Baldissera. -
Finché il caffè è caldo
Un tavolino, un caffè, una scelta. Basta solo questo per essere felici.rn«Una meravigliosa lettura su una caffetteria in cui tutto è possibile» - Publishers WeeklyrnECCO LE 5 REGOLE DA SEGUIRE:rn1. Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te.rn2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.rn3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.rn4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi.rn5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.rnIn Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutti scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.rnFinché il caffè è caldo è diventato un caso editoriale in Giappone, dove ha venduto oltre un milione di copie. Poi ha conquistato tutto il mondo e le classifiche europee a pochi giorni dall’uscita. Un romanzo pieno di fascino e mistero sulle occasioni perdute e sull’importanza di quelle ancora da vivere. -
Notre-Dame de Paris
«Notre-Dame de Paris» racconta il destino di Esmeralda, donna conturbante che scatena passioni e desideri. Molti uomini si contendono il suo amore: l'arcidiacono di Notre-Dame, Claude Frollo, uomo di chiesa e di scienza che cede alle lusinghe di eros; il capitano Phoebus de Châteaupers, incallito seduttore; il gobbo Quasimodo, campanaro della cattedrale, anima sensibile imprigionata in un corpo deforme. Ma la vera protagonista di questa storia è Parigi, e soprattutto la maestosa cattedrale di Notre-Dame, che domina la città con i suoi segreti di pietra e con l'ombra cupa delle sue torri. Introduzione di Carlo Bo. -
Il libro della giungla
La storia di Mowgli, il cucciolo d'uomo allevato da un branco di lupi nel cuore della giungla indiana, è uno dei miti letterari più famosi e amati della storia. Via via che affronta una serie di appassionanti avventure che lo trasformeranno da bambino in uomo, Mowgli incontra e stringe amicizia con gli animali della foresta, che si trasformano in altrettanti indimenticabili personaggi: il saggio e scontroso orso Baloo, la pantera nera Bagheera, simbolo del coraggio, e specialmente il pitone bianco Kaa, interprete di concetti mistico-filosofici ispirati alla tradizione indiana. Antagonista assoluta è la tigre, Shere Khan, che incarna la volontà di morte e di distruzione opposta al senso di amicizia e di solidarietà che accomuna gli abitanti della giungla. Il libro della giungla , pubblicato nel 1894, è una favola che non ha mai smesso di affascinare i lettori di tutte le età. -
Il sogno di Roma
La storia dell'antica Roma e del suo sconfinato impero non ha mai smesso di suscitare stupore. A impressionare è soprattutto l'inarrestabile ascesa di un villaggio che, dai colli del Lazio, finì per imporsi come prima superpotenza mondiale: assoggettando popoli diversi per lingua, religione, costumi e tradizioni, Roma riuscì infatti nella straordinaria impresa di riunire in una sola cultura milioni di cittadini, dalle coste del Mare del Nord alle pianure mesopotamiche, dalle rive del Mar Nero all'attuale Marocco. Boris Johnson - che prima di diventare giornalista e uomo politico di successo ha studiato antichità classica all'Università di Oxford - racconta come Roma abbia realizzato una civiltà in grado di far convivere entro gli stessi confini mondi in apparenza lontanissimi. Storicamente impeccabile, brillante e ricca di curiosità, la ricostruzione di Johnson, pubblicata per la prima volta nel 2006, non si limita a documentare il passato, ma offre strumenti utili a interpretare il presente. Perché la sfida dell'integrazione, raccolta e vinta a suo tempo da Roma, non è in fondo troppo dissimile da quella che oggi deve affrontare l'Europa, ma con una fondamentale differenza: trovare nell'accoglienza - e non più nelle armi - la via per costruire un futuro di pace. -
Europa. I primi cento milioni di anni
Intrecciando abilmente la storia della natura con quella degli uomini, in questo libro l'esploratore e scienziato di fama mondiale Tim Flannery racconta come improvvisi mutazioni atmosferiche hanno trasformato l'Europa, quanto sia stato decisivo l'impatto umano sulla flora e sulla fauna, e restituisce il ritratto senza precedenti di un continente che esercita ancora una enorme influenza sul pianeta, e che non smette mai di stupirci.«Un viaggio affascinante a ritroso nel tempo» – Riccardo de Sanctis, Il Manifesto«Svela un mondo ricco di sorprese, descrivendolo con brio» – Literary Review«Un'illuminante ricostruzione storica e un avvertimento per il futuro» – Kirkus Review«Questo superbo libro ci mostra che l'Europa è una terra resiliente dall'eccezionale dinamismo» – The GuardianQuesta storia inizia 100 milioni di anni fa, quando dalla collisione tra continenti emerge un arcipelago di isole tropicali che diventeranno l'Europa attuale. Molta parte di ciò che ha plasmato il mondo moderno ha avuto origine nel vecchio continente. Già al tempo dei dinosauri l'Europa presentava particolari caratteristiche che hanno condizionato l'evoluzione dei suoi abitanti e che tuttora non smettono di esercitare la propria influenza: luogo dall'eccezionale diversità e dall'altissima energia vitale, è stata letteralmente il crocevia del mondo e ha accolto lungo i millenni innumerevoli ondate di migrazioni; ha visto nascere le prime barriere coralline; ha ospitato alcuni tra i più grandi mammiferi mai vissuti sulla Terra. Intrecciando abilmente la storia della natura con quella degli uomini, in questo libro l'esploratore e scienziato di fama mondiale Tim Flannery racconta come improvvisi mutazioni atmosferiche hanno trasformato l'Europa, quanto sia stato decisivo l'impatto umano sulla flora e sulla fauna, e restituisce il ritratto senza precedenti di un continente che esercita ancora una enorme influenza sul pianeta, e che non smette mai di stupirci. -
Autoritratto
Questo ""Autoritratto"" è l'ultimo libro al quale si è dedicato Mario Luzi, un testamento ampio e completo per tutti gli appassionati di poesia. In queste pagine infatti il poeta fiorentino ha raccolto una serie di testi chiave, sia in prosa sia in poesia, che permettessero di seguire le tappe essenziali del suo percorso poetico. È lo stesso Luzi a condensarlo nella sua introduzione: ""Del mondo, della vita che da sempre in te hanno premuto perché tu le esprimessi, per essere detti e comunicati ai tuoi fratelli. Che cosa è rimasto delle tue molte pagine? [...] un sentimento di sconforto ininterrotto e alternato da una conquista dell'anima e della conoscenza: che la piccolezza consentita all'uomo rispetto alla grandezza impensabile della vita sia sentita misericordiosamente e accettata con umiltà"". Ad accompagnarci lungo questo percorso di conoscenza e di bellezza curato da Paolo A. Mettei e Stefano Verdino, un'ampia antologia critica, con testi di Ennio Antonelli, Achille Silvestrini, Gianfranco Ravasi, Anna Mitrano, Massimo Cacciari, Sebastiano Grasso, Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde, Mario Specchio, Stefano Verdino, Vincenzo Vitiello e Sandro Lombardi. -
Imitazione di Cristo
L'""Imitazione di Cristo"", testo devozionale scritto alle soglie dell'età moderna la cui paternità è ancora oggetto di discussione, ha goduto nel corso dei secoli di una straordinaria fortuna, fino a essere definito come il libro più apprezzato della cultura occidentale dopo la Bibbia. Trattato di iniziazione alla vita ascetica basato sulla profonda devozione alla figura di Cristo, insegna il distacco dal mondo, il raccoglimento interiore e la dedizione a Dio di fronte alla caducità dell'esistenza umana. Fondamentale per la comprensione del cristianesimo medievale, della via ascetica lungo la quale molti credenti si sono avventurati, del misticismo moderno, l'""Imitazione di Cristo"" è un testo eterno, che sa offrire il conforto dello spirito, anche al più disincantato lettore di oggi. -
La bellezza
""Rientra in te stesso e guarda: se non ti vedi ancora bello, imita lo scultore di una statua che deve diventare bella. Egli toglie, appiana, liscia, ripulisce le impurità, fino a che non si mostri la bellezza che rifulge sul volto"". Che posto ha la bellezza nella vita dell'uomo, e qual è il suo significato? Per Plotino essa è manifestazione visibile del divino: per mezzo della contemplazione del bello l'uomo può intraprendere quel cammino di purificazione, di riscoperta di sé e di elevazione spirituale che lo riconduce alla scintilla divina da cui tutto scaturisce. Questo itinerario viene qui delineato attraverso il trattato ""Sulla bellezza"" e una selezione di testi dalle ""Enneadi"" che ci guidano alla scoperta del più grande spirito laico del mondo antico. -
Poesie
""Ciò che Biagio Marin canta costantemente e inconsciamente è la tensione generatrice"", ha scritto Pier Paolo Pasolini. La sua poesia, ha aggiunto Claudio Magris, costituisce ""una risposta consapevolmente radicale alla crisi della lirica moderna"". L'opera di Marin si muove tra questi due poli: un'autenticità istantaneamente comunicativa e una raffinata coscienza delle lacerazioni del nostro tempo; suo fulcro e chiave è un linguaggio che si sottrae a ogni compromesso, proteso verso quella ""vita vera"" di cui la lirica moderna constata e denuncia l'esilio. Il dialetto si cristallizza in una lingua poetica immediata, elementare, progressivamente assimilata a oggetti e orizzonti drasticamente semplificati. -
Il primo respiro dopo la pioggia
Lucia sembra quasi riuscire a sentire il vento che scompiglia i capelli della madre e a vedere il suo sorriso. Sono passati molti anni, ma ricorda perfettamente la vecchia casa con il grande giardino. La casa in cui suo padre tornava dopo lunghi viaggi di lavoro per ritrovare l’abbraccio della moglie. Ora che ha quarant’anni, Lucia si trova a pensare a quell’amore assoluto, di cui è stata testimone da bambina. Ora che nella sua vita è momento di bilanci, si chiede se sia riuscita a provarlo anche lei. Se il marito giornalista, con cui si scambia solo brevi telefonate, la ami ancora. Se il primo lavoro che ha scelto, e che per pigrizia non ha mai lasciato, sia davvero quello giusto. Se il silenzio di sua figlia sia un segno dell’adolescenza o nasconda qualcosa di più. Ma spesso la vita non concede il tempo di riflettere, perché i segreti vogliono solo venire a galla e le scelte sbagliate tornano a chiedere il conto: come un ospedale che chiama perché una madre sta male, o un marito che non risponde più alle telefonate, o un’amica che si rifà viva dopo anni in cerca di risposte. Lucia non può più nascondersi tra i panni stesi al sole, come quando era bambina. Deve scoprire se dopo la pioggia c’è un respiro nuovo con cui guardare al futuro. Deve decidere se vuole essere comparsa o protagonista della propria esistenza. -
La foresta d'acqua
Kenzaburo Oe, premio Nobel per la letteratura nel 1994, ci consegna un romanzo visionario che rappresenta la summa della sua esperienza autoriale: un’acuta riflessione sulla forza della narrazione e dei modi in cui può ricomporre fratture emotive, personali e collettive.rn«Un romanzo epico in cui Oe si confronta con i grandi temi della paternità e dei doveri di famiglia» – Ellern«Uno dei romanzi di Oe meglio riusciti: provocatorio, profondo ed elegante» – Kirkusrn«In La foresta d’acqua, Oe, con grande maestria, guida il lettore in una densa foresta di storie e reminiscenze e riflette sul valore inestimabile della memoria» – The Guardianrnrn«Il fiume più lungo scorre dentro di noi. Solo risalendo la corrente, possiamo conoscere la verità.»La tempesta imperversa sul fiume, ma la luna buca la coltre di nubi e illumina a giorno la figura di un uomo inghiottito dalle onde. È questo il sogno che tormenta Choko Kogito da quando suo padre è annegato, anni prima, proprio in quelle acque. Da allora, ha cercato di affidare alle pagine di un romanzo il senso di smarrimento che ancora prova, ma non ci è mai riuscito. Finché sua sorella Asa lo invita a tornare nella valle natia dello Shikoku: ad attenderlo c'è una valigia rossa che contiene alcuni documenti del padre che potrebbero aiutarlo a sciogliere i nodi del suo passato e a mettere fine a una crisi d'ispirazione durata troppo a lungo. Kogito non esita un istante a lasciare Tokyo per tornare nel luogo in cui è cresciuto. Qui, giorno dopo giorno, cerca di trovare un senso a eventi che la sua immaginazione ha ormai trasfigurato e di mettere ordine dentro sé stesso. Ma si rende conto che da solo non può riuscirci. Ha bisogno di qualcuno con cui condividere le difficoltà e che sia in grado di guidare il suo sguardo nella giusta direzione. Ed è nella giovane Unaiko che trova l'aiuto desiderato. Come lui, l'aspirante attrice nasconde profonde fragilità e sa cosa significhi passare la vita alla ricerca di un finale che tarda ad arrivare. Dopo il loro fortuito incontro, Kogito e Unaiko iniziano a collaborare alla stesura di una complessa sceneggiatura teatrale. Perché sono convinti che unendo le forze potranno ritrovare la linfa creativa necessaria a dar voce a ciò che finora è stato solo silenzio. -
Introduzione a Nietzsche. Opera per opera
Il dirompente pensiero di Nietzsche ha scardinato assiomi e certezze, e ha aperto interrogativi drammatici, ancora privi di risposta. I saggi introduttivi di Sossio Giametta raccolti in questo libro mostrano in che modo Nietzsche persegua, attraverso uno scetticismo profondo e sconvolgente, l'ideale dell'indipendenza umana e l'educazione di sé e degli altri alla grandezza, rivestendo di alta poesia la multiforme tragedia del vivere; ma anche in che modo egli, sotterraneamente sospinto dalle correnti dell'epoca, per combattere la decadenza nel suo aspetto morboso-estetizzante sviluppi l'altra sua faccia, quella della violenza, accelerando la crisi involutiva della civiltà cristiano-europea giunta al tramonto. -
Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)
""Gli anni dello sterminio"" porta a compimento uno dei maggiori sforzi compiuti da uno storico contemporaneo per ricostruire e comprendere l'evento chiave del Novecento: la persecuzione e lo sterminio di milioni di ebrei nell'Europa occupata dai nazisti. Per portare a termine il loro piano, i tedeschi avevano bisogno della collaborazione delle autorità locali e dei vari corpi di polizia e della passività delle popolazioni, a cominciare dalle élite politiche e spirituali. Ma era necessaria anche la disponibilità a obbedire agli ordini da parte delle vittime, che così speravano spesso di veder alleviate le loro sofferenze o di sopravvivere abbastanza a lungo da ottenere un visto per sfuggire agli aguzzini. Saul Friedländer studia la macchina nazista ai suoi diversi livelli e nei diversi paesi: permette di capire la scala, la complessità e l'interdipendenza dei vari fattori che resero possibile lo sterminio. Il materiale esaminato è enorme: non solo documenti ufficiali, ma anche diari, lettere e memorialistica. Questa poderosa sintesi non addomestica la memoria dell'orrore, ma restituisce una terribile pagina di storia in tutte le sue sfaccettature, erigendo un autentico monumento alle sue vittime. -
Il caos
«Se dunque mi preparo a lottare, come posso, e con tutta la mia energia, contro ogni forma di terrore, è, in realtà, perché sono solo. Il mio non è qualunquismo né indipendenza: è solitudine»rnNell'agosto del cruciale e traumatico 1968, Pier Paolo Pasolini inaugura una rubrica sul settimanale «Tempo» e la intitola ""Il caos"": è l'anno delle contestazioni, delle proteste studentesche, della lotta per i diritti civili. Sullo sfondo di un Paese che sta rapidamente cambiando, Pasolini interviene con forza polemica sui temi dominanti di quei giorni, dando inizio a riflessioni - qui riunite per la prima volta con una prefazione di Roberto Saviano - che risulteranno fondamentali per la sua stagione corsara: la polemica contro la televisione, l'emergente questione giovanile, la posizione della Chiesa, le accuse al capitalismo. Dal 16 agosto 1968 al 24 gennaio 1970, ""Il caos"" affronta così l'attualità politica e le novità culturali, la cronaca pubblica e la vita privata dell'autore. Rileggerlo oggi permette di comprendere fino in fondo un periodo decisivo della nostra storia, e di riascoltare la voce ostinatamente fuori dal coro del poeta che ne fu il più consapevole protagonista. -
La saggezza del bosco
Il bosco è in grado di tirare fuori il meglio delle persone.rnrn«Peter Wohlleben ha decifrato il linguaggio degli alberi. E adesso parla al loro posto» – The New York Review of BooksrnrnRomantico e poetico angolo dove ritirarsi per godere della sua ombra e simbolo di natura incontaminata: ecco cos’è il bosco nel nostro immaginario. Eppure questi luoghi splendidi stanno diventando, per colpa dell’inquinamento e dello sfruttamento da parte dell’uomo, sempre più rari. Peter Wohlleben ci dimostra che un diverso e più sano rapporto con la natura che ci circonda è possibile e necessario, descrivendo in che modo possiamo proteggere il fragile ecosistema di una foresta per scoprire che anche le piante comunicano, provano sentimenti, si aiutano fra loro. Partendo da quello che la sua lunga esperienza di forestale gli ha insegnato, e cogliendo la possibilità di accompagnarlo lungo i sentieri incontaminati della riserva di Hümmel, in Germania, che gestisce personalmente, possiamo immergerci in una lettura affascinante e ricca di avventure, un vero e proprio viaggio alla scoperta della natura più selvaggia e autentica, per imparare a prenderci cura degli alberi e, quindi, di noi stessi. -
Geografie
Una voce prestigiosa si misura con la bellezz e il senso dei luoghi che abitiamorn«Ci fa pensare che sia ancora possibile immaginare una realtà che non sia tutta ridotta a polvere e scarto.» - Alberto Asor Rosa, la Repubblica «La sua è la chiarezza conquistata a fatica di un poeta che fa musica dal quotidiano.» - Times Literary SupplementrnAntonella Anedda è uno di quei poeti che sa coniugare - cosa rara - i caratteri della poesia più densamente espressiva con le ragioni di quella più raffinata e analitica. Già stabilmente accolta nel canone letterario dei nostri giorni, dalla sua prima raccolta di versi, ""Residenze invernali"" del 1992, all'ultima, ""Historiae"" del 2019, l'autrice ha mantenuto intatta la propria vocazione originaria, in un tragitto che ha visto affilarsi sempre più gli strumenti e le tecniche di una poesia originale, intensa, spesso sorprendente. In questo suo nuovo libro, dove la densità della lingua poetica è magistralmente cucita nella stoffa della prosa, Anedda parla di luoghi, dalla foresta pietrificata di Lesbos al monte Toc, di isole e di mari, usuali e allo stesso tempo straordinari. Ma sullo sfondo di ""Geografie"", dietro i luoghi che evoca, c'è la riflessione sul significato profondo dei mutamenti, siano questi biologici o geologici, politici o climatici.