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I miracoli della mente naturale. L'essenza dello dzogchen nella t...
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L' arte di interpretare il tema natale
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La via del benessere. Gioia, dolore e rinuncia sulla via del Buddha
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Che cos'è il Buddhismo
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Un ascolto profondo
Ascolto profondo è sapersi fermare e sapersi far pervadere dall'oggetto del nostro ascolto diventando uno con esso, che sia al nostro interno o al nostro esterno. Per ascoltare in modo nuovo, insegna Thich Nhat Hanh, è necessario rimuovere le percezioni erronee che si hanno su se stessi e sugli altri: in questo modo si trasforma anche il modo di parlare, e la parola diventa strumento di felicità anziché portatrice di sofferenza. All'ascolto profondo ci si avvicina tramite la condivisione, una delle pratiche cui Thich Nhat Hanh dà maggiore spazio come strumento di pace. In questo libro sono stati raccolti i discorsi che più si soffermano sull'argomento. -
Come liberare la mente. Tara la liberatrice
Tara è l'incarnazione femminile dell'illuminazione. Per secoli i praticanti si sono rivolti a questa benevola e amata divinità per ricevere protezione nel pericolo esteriore e interiore, che fosse il fuoco di un incendio o il fuoco della rabbia e dell'arroganza. Secondo un'antica leggenda Tara era una principessa che, per compassione verso tutti gli esseri senzienti, fece voto di divenire un Buddha in un corpo femminile per condurre ogni singola creatura sul sentiero dell'illuminazione. Secondo un'altra leggenda, Tara nacque da una lacrima di Avalokiteshvara, addolorato perché non riusciva a svuotare l'inferno dai poveri ignoranti condannati a soffrirne le pene. Ancora, dal punto di vista spirituale, Tara è una manifestazione o un'incarnazione di qualità illuminate, un'emanazione di virtù quali l'amore, la compassione, la gioia, l'equanimità, la generosità, la saggezza, la concentrazione, e così via. Tra le diverse forme di Tara, distinguibili per colore, attributi e postura fisica, questo libro descrive la pratica della Tara verde, colei che elimina gli ostacoli e porta al successo. Come emanazione di beatitudine e vacuità, Tara ci ispira a prendere coscienza del nostro potenziale e a generare le sue qualità in noi stessi. -
Lo zen è qui. Incontri con Shunryu Suzuki-roshi
Shunryu Suzuki-roshi (1904-1971), conosciuto dal pubblico mondiale per il suo Alente zen, mente di principiante, è considerato uno dei più influenti maestri spirituali del XX secolo e un padre fondatore dello zen in America. Dal suo insegnamento nacquero moltissimi centri di meditazione e furono toccate migliaia di praticanti, i personaggi degli episodi brevi e illuminanti che riempiono questo libro. Come nelle raccolte di detti dei monasteri antichi, dalle sue pagine emerge l'immagine viva di un maestro straordinario che fulminava i suoi studenti con umorismo paradossale e profondamente umano. -
La saggezza del corpo
Moshe Feldenkrais è stato uno dei ricercatori più originali nel campo della 'somatica'. Gli scritti pubblicati in questo volume, comparsi originariamente tra il 1964 e il 1998, hanno rilevanza scientifica nei campi più vari, dalla fisioterapia all'educazione, dalla riabilitazione al teatro, dallo sviluppo infantile alla prestazione atletica. In essi Feldenkrais sostiene che il cervello, anche quando è danneggiato, possiede la capacità di cambiare rapidamente, imparare nuove abilità e recuperare funzioni apparentemente perdute. L'intuizione di Feldenkrais secondo cui nel corso della vita il cervello è in grado di modificare la propria organizzazione e le proprie risposte attraverso l'esperienza e l'apprendimento (ossia la neuro-plasticità) è stata oggi convalidata dalle neuroscienze; e il suo ottimismo si basa sulla prova indiscutibile che normalmente utilizziamo solo una piccolissima percentuale dei neuroni a disposizione. Il lavoro clinico si fonda sull'idea che c'è una relazione inscindibile tra lo sviluppo sociopsicologico e quello motorio: da bambini, i modelli o i comportamenti psicoemotivi non vengono solo imparati simultaneamente a un crescente repertorio di movimenti, ma si concretizzano attraverso la muscolatura, come un tutto integrato. Sul piano dell'applicazione pratica, Feldenkrais elaborò due diverse modalità: una individuale col paziente e una in gruppo; esse facilitano schemi di movimento e postura più salutari ed efficienti... -
Il modo migliore per catturare un serpente
Il libro comprende una raccolta di brevi discorsi del Buddha, tradotti dal pali e dal cinese e commentati dal famoso monaco vietnamita Thich Nhat Hanh, il 'Sutra sul modo migliore per catturare un serpente', il 'Sutra sulla via di mezzo', il 'Sutra sulle otto realizzazioni dei grandi esseri' e il 'Sutra sulla felicità'. Questi discorsi insistono sulla necessità di non accettare ciecamente gli insegnamenti del Buddha, ma di studiare e soppesare ogni parola con intelligenza per essere certi di non fraintenderne il significato. Solo quando saranno ben compresi e poi messi in pratica nella vita quotidiana potranno essere davvero d'aiuto, oggi come all'epoca del Buddha. -
Affrontare la malattia e il lutto. Quando bambini e genitori sono...
La collana è rivolta a tutti i genitori ed è composta di volumi monotematici dedicati alle tappe che segnano la vita del bambino e dei genitori: dalla gravidanza fino all'adolescenza. Da una prospettiva psicoanalitica, gli autori, tra i maggiori esperti italiani e stranieri degli argomenti trattati e del lavoro con le famiglie, intendono offrire al genitore un nuovo punto di vista per osservare e comprendere il proprio rapporto con i figli, sostenerli nella crescita e affrontare le aree critiche del loro sviluppo. Questo ottavo volume tratta di quando un familiare si ammala gravemente o muore: che sia un genitore o un figlio. Spesso gli adulti stessi sono distrutti dal dolore o dalla fatica e non hanno le risorse per occuparsi dei bambini. Non è facile sostenere un figlio nella sua angoscia e dargli l'agio di esprimere le sue paure, fare domande e avere spiegazioni e rassicurazioni. Piuttosto che il silenzio o l'esclusione dei bambini dai lutti, è sempre meglio coinvolgerli per dargli modo di capire e così elaborare la perdita. -
Somatic experiencing. Esperienze somatiche nella risoluzione del ...
""Una mattina, all'inizio del 2005, uscii di casa e mi immersi nel dolce clima sudcaliforniano. Una brezza gentile, calda e delicata, dava brio al mio passo. Era l'inizio di un giorno perfetto, uno di quei giorni in cui sei sicuro che nulla possa andare storto, che nulla di male possa accadere. Camminavo assorto, e avevo appena messo piede sulle strisce pedonali, quando..."". Peter Levine, un attimo dopo, fu investito da una macchina, soccorso e portato in ospedale in ambulanza. Ne riportò danni non gravi, ma soprattutto si rese conto che aveva messo in atto, istintivamente, dei meccanismi autodifensivi di reazione al trauma, grazie ai quali aveva evitato di sviluppare un disturbo post-traumatico da stress. Tutto ciò era avvenuto ascoltando la 'voce silenziosa' del corpo, cioè assecondando, invece di inibire, le reazioni spontanee del corpo in risposta al trauma, e traendo beneficio dalla presenza affettiva di una donna che si era fermata a prestare soccorso. Si tratta in effetti dei principi che sono oggi alla base del metodo da lui elaborato, noto come ""Somatic experiencing"": il terapeuta deve, da una parte, creare un ambiente sicuro che faccia sentire il paziente al riparo e, dall'altra, sollecitare l'espressione fisica ed emotiva delle reazioni istintive al trauma. L'idea di fondo è che il trauma non sia una malattia da curare, ma una reazione spontanea dell'essere umano a eventi dolorosi, radicata nell'istinto di sopravvivenza, e che vada attraversato per giungere a una risoluzione. -
Emdr e disturbi sessuali
In un'epoca di cambiamenti sociali e culturali così rapidi e significativi, per orientarsi nella cura dei vari disturbi legati alla sfera della sessualità si rende indispensabile un approccio interdisciplinare. L'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), nato come metodo innovativo per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress e specializzatosi negli anni nel trattamento di numerose psicopatologie, affronta la cura delle disfunzioni sessuali da molteplici punti di vista: cognitivo, emotivo e corporeo. Partendo da un'idea del comportamento sessuale come 'unità psicosomatica', il metodo EMDR si rivolge alla globalità del paziente con l'obiettivo di ristabilire uno stato di 'salute sessuale': non solo assenza di disfunzioni e malattie, ma condizione generale di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale. L'indagine clinica è dunque chiamata a occuparsi non soltanto delle componenti biologiche, ormonali, vascolari e in alcuni casi iatrogene delle disfunzioni, ma anche degli aspetti più strettamente psicologici e relazionali del paziente. Dopo un'accurata e approfondita disamina delle patologie e disfunzioni sessuali, trattate separatamente per quanto riguarda l'universo femminile e quello maschile, le autrici si concentrano sulle origini traumatiche dei disturbi di natura sessuale, portando in campo una lunga esperienza clinica con vittime di abusi e storie di attaccamento affettivo negative. Prefazione di Isabel Fernandez. -
L' Equinozio degli Dèi. Liber ABA, Libro Quattro. Parte IV: Thele...
Dopo la pubblicazione in italiano, nel volume Magick, delle prime tre parti dell'opera più importante di Aleister Crowley, quella che egli chiamava ""Liber ABA"", o ""Libro quattro"", esce ora la quarta e ultima parte, ""L'Equinozio degli Dèi"". Essa contiene un resoconto autobiografico di come Crowley pervenne alla ricezione della pietra angolare di Thelema, ""Il Libro della Legge"", e consegna al lettore una nuova appendice che tratta delle sue implicazioni cosmografiche, etiche e religiose. Oltre al testo de ""Il Libro della Legge"" e del suo Commento, l'opera comprende la riproduzione del suo manoscritto originale e quella della Stele della Rivelazione. L'introduzione del curatore, Hymenaeus Beta, offre un approfondito apparato critico e storiografico e ricostruisce con dovizia di particolari la ricezione de ""Il Libro della Legge"" da parte di Aleister Crowley, contestualizzando le vicende biografiche che hanno accompagnato la stesura dei cinque commentari redatti dall'autore, che per oltre vent'anni si impegnò a interpretare quei versi. La presente edizione include aggiunte, correzioni e annotazioni di Crowley rimaste finora inedite in Italia, e attraverso il confronto con i manoscritti originali ripristina svariati passi esclusi dalle edizioni precedenti. -
Meditare con Sri Nisargadatta. I discorsi originali in marathi
In un'epoca in cui non esisteva la possibilità di registrare i discorsi di Nisargadatta, un ruolo di fondamentale importanza ebbero le persone che si occuparono di trascrivere le parole del Maharaj. Per circa vent'anni Nisargadatta parlò quasi tutti i giorni ai suoi discepoli presso la sua casa, divenuta il suo ashram, e Jayashri Gaitonde, assieme al marito Mohan, non mancò mai a un incontro. Colpita profondamente dalla forza penetrante di quelle parole, iniziò ad annotarle, portando avanti per anni un instancabile lavoro di trascrizione. Dopo la morte del maestro, riportò quegli appunti su un quaderno e si rese conto di aver raccolto un materiale di inestimabile valore. Il ruolo di discepoli come Mohan e Jayashri Gaitonde fu determinante anche per la diffusione dell'insegnamento Advaita Vedanta di Nisargadatta al di fuori dell'India. Inizialmente, poiché Nisargadatta parlava esclusivamente in marathi, ad assistere erano solo visitatori indiani. Fu il Maharaj stesso a chiedere a Jayashri e Mohan Gaitonde di tradurre le sue parole in inglese, in simultanea, non appena cominciarono a giungere all'ashram discepoli stranieri. L'ignoranza, spiegava il Maharaj, dipende dall'accettazione passiva di una conoscenza errata: con le sue parole cercava di eliminare quell'ostacolo in modo che la verità potesse riemergere. Bisognava solo ascoltare nel modo giusto: non c'era bisogno d'altro, nemmeno di pratiche o rituali. L'unica cosa che voleva dai suoi ascoltatori era che si liberassero totalmente dell'ignoranza, e offriva loro tutta la sua conoscenza, senza riserve. Secondo Jayashri Gaitonde, il beneficio che si può trarre ancora oggi dalla lettura delle parole di Nisargadatta dipende solo dalla propria fede e concentrazione: esse hanno una forza tale da poter trasformare chi le legge. -
Arte e scienza della psicoterapia. La conquista interiore della l...
La psicoterapia è forse la più umana delle professioni, perché il suo principale strumento è il terapeuta stesso. Chi la pratica deve sviluppare la qualità dell'empatia, sapersi adattare a ogni nuova situazione, avere una buona dose di inventiva e intuizione, essere capace di rimanere centrato anche in circostanze difficili. Un rigoroso e continuato lavoro su se stessi aiuta a sviluppare queste e altre capacità. Il libro identifica vari temi ineludibili su cui ogni psicoterapeuta di qualsiasi scuola deve essere preparato a fondo per poter svolgere un lavoro di qualità. Per esempio, il corpo e le emozioni; l'ambivalenza e l'ambiguità; come il paziente abita il tempo; l'amore, la bellezza, la morte; anche le parole, che possono essere trappole o supporto; e che dire del gioco? Argomenti troppo spesso non ritenuti pertinenti, come la spiritualità, e altri a volte dimenticati, come l'ancoraggio e la prova di realtà. In tutto cinquanta temi. Più uno: l'ineffabile e l'infinito. Per ogni tema si possono sviluppare competenze e sensibilità, e così accrescere l'efficacia e la ricchezza della seduta. A questo scopo vengono indicati nel testo strumenti precisi. Il volume è rivolto anzitutto agli psicoterapeuti e aspiranti tali, ma pure a tutti coloro che praticano una professione d'aiuto. Anche chi è interessato al variegato e appassionante processo della crescita personale può trovare qui spunti essenziali per la propria formazione. -
La caccia rossa
In un tempo passato e indefinito, un uomo trasporta un misterioso carico assieme a tre persone incaricate di scortarlo che però lo tradiscono, assalendolo e depredandolo. Il protagonista di oggi, Andrea Bianchi, insegnante milanese di biologia che, per liberarsi dalla depressione che lo affligge, si reca per una vacanza in Trentino, nel borgo montano dove ha trascorso gli anni della prima infanzia assieme alla madre e al padre, ingegnere incaricato di realizzare una gigantesca diga. Dopo alcuni giorni, nel corso di una passeggiata, scopre il corpo di una vecchia contadina uccisa da un animale che successive indagini non riusciranno a identificare. Mentre gli inquirenti brancolano nel buio, Andrea incontra l’ubriacone del paese – il solo in grado di fornirgli informazioni utili – che, nel corso di un’animata conversazione, cita il termine vernacolare “l’acaza selvadega (= l’acacia selvatica)”. Non comprendendone la relazione con l’omicidio, Andrea incontra il direttore del Museo locale che interpreta la frase in “la caza selvadega (= la caccia selvaggia)”, chiaro riferimento a una truce e oscura leggenda sulla figura di un cacciatore, il Beatrick, e sulla sua muta di cani assassini. Nel frattempo, coloro che indagano sull’omicidio scoprono che il padre di Andrea era uno degli ingegneri del progetto della diga, avversato dalla comunità locale e causa di un reciproco clima di odio. È solo un preambolo a una serie di avvenimenti che investono la famosa tragedia del Vajont, la morte del padre, i sanguinosi omicidi imputati ad Andrea Bianchi tornato per vendicare il padre. Fuga rocambolesca, cattura inevitabile, prigionia nelle segrete del castello: Infine il ritorno a Milano desideroso di riprendere la propria attività. -
Scritti di storia greca
Marta Sordi è stata per oltre un trentennio professore ordinario di storia greca e romana e direttore dell'Istituto di Storia antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui è ora emerito. Questo volume di Scritti comprende una significativa scelta di saggi di storia greca, che da un lato testimonia l'ampiezza dei suoi interessi di studiosa, l'originalità dell'approccio alle tematiche trattate, la capacità di proporre ipotesi sempre stimolanti e, dall'altro, permette di ricuperare all'attenzione della comunità scientifica contributi spesso apparsi in sedi poco note e meno accessibili. Nella varietà dei temi trattati, questi Scritti lasciano emergere alcune linee portanti di carattere metodologico (il costante ricorso alle fonti e la tenace ricerca delle tendenze che esse esprimono) e contenutistico (lo sviluppo della storiografia antica, il rapporto tra politica e religione, l'attenzione all'incontro/scontro dei Greci e dei Romani con altri popoli e civiltà). Ne risulta una raccolta di grande ricchezza problematica, capace di suscitare, su tematiche di vasto respiro nell'ambito della storia antica, una serie di domande la cui urgenza dovrebbe appartenere alla riflessione critica di ogni studioso del settore. -
Educare al pensiero
Spinoza affermava che l’eccellenza è tanto difficile quanto rara: e, tuttavia, proprio all’eccellenza – obiettivo arduo da raggiungere – dovrebbe tendere, secondo Matthew Lipman, l’istituzione più diffusa a livello mondiale, la scuola. Tale obiettivo può essere perseguito sviluppando nei giovani la componente riflessiva del pensiero. Il pensiero è eccellente quando si conforma alle rigorose leggi della razionalità (pensiero critico); lo è anche quando conserva e sviluppa lo stupore della scoperta, utilizzando appieno la forza dell’immaginazione (pensiero creativo); e quando non teme, ma riconosce la potenza delle emozioni che influenzano ogni scelta, decisione e giudizio (pensiero caring). Per nutrire e affinare il pensiero Lipman auspica, tra l’altro, che l’insegnamento della filosofia sia esteso a tutti gli ordini scolastici, non solo perché esso orienta a scoprire la multidimensionalità intrinseca al pensiero stesso, ma anche perché addestra a esercitarla in un contesto comunitario, imponendo il confronto tra le proprie e le altrui conquiste, i propri e gli altrui errori. Questo saggio – ormai un classico delle scienze dell’educazione – offre agli educatori metodi e strategie per coltivare negli studenti tale visione unitaria e, insieme, articolata del pensiero: proposta che acquista oggi particolare rilievo in un contesto culturale tendente piuttosto a enfatizzare approcci eccessivamente emozionali alla realtà. La scuola può così divenire luogo in cui si forma e si esercita uno stile di ricerca dinamico e innovativo, in grado di abilitare alla comprensione di una società sempre più complessa. -
Storia della filosofia medievale. Dalla Patristica al XIV secolo
Viene qui riproposta in una nuova edizione, con un aggiornamento bibliografico, la storia della filosofia medievale scritta da Sofia Vanni Rovighi negli anni in cui insegnava tale disciplina. In questa ricostruzione sintetica del pensiero medievale latino Sofia Vanni Rovighi mette a frutto la sua conoscenza non comune dei testi e li interpreta alla luce di una personale prospettiva filosofica. Se ciò che importa in un manuale è l'esposizione affidabile della materia trattata, queste pagine garantiscono ancora oggi una conoscenza sicura delle idee elaborate dai principali pensatori che hanno contribuito in modo rilevante all'evoluzione della discussione filosofica, dall'incontro del Cristianesimo con la filosofia greco-romana fino all'autonoma elaborazione di dottrine, in particolare da parte dei maestri dei secoli XIII e XIV. Le frequenti citazioni e i riferimenti bibliografici inseriti nel testo sono prova di una ricerca accurata della fedeltà nell'esposizione, e il ricorrente richiamo delle differenti posizioni assunte dagli studiosi prospetta uno spaccato della storiografia tuttora significativo. Tale sintesi consente di accostarsi alle linee fondamentali della discussione attorno ai problemi che hanno costituito il tessuto della cultura filosofica e teologica sino alle soglie dell'Europa moderna. -
Lo straniero o l'unione nella differenza
Proposto per la prima volta in traduzione italiana, questo testo di Michel de Certeau venne pubblicato in Francia nell'autunno 1969. È dunque uno dei suoi primi libri, che alla lettura odierna non risulta datato, ma si carica di una valenza speciale, divenendo una sorta di introduzione ai temi che il grande autore francese andò poi sviluppando nel corso degli anni, in particolar modo l'esperienza cristiana e la dinamica dei percorsi individuali nello spessore del corpo sociale. Una forte attualità mantiene anche il punto di partenza che muove il testo: la crisi delle certezze religiose, il sempre meno stringente vincolo delle istituzioni della Chiesa, la scoperta sconcertante che all'esperienza del credente è intrinseco anche un non-sapere. E Dio si mostra come uno 'straniero', un altro che irrompe destabilizzando la logorata 'domesticità' cui il canone religioso l'aveva confinato, che sfugge alla tessitura troppo fitta, automatizzata e risolta della religione praticata dagli uomini. Ma è proprio in questo processo di 'perdita' e trasalimento, puntualizza de Certeau, che può darsi l'accadimento autentico di essere sorpresi da Dio, nell'inaspettato incontro con la sua presenza. Accettando di lasciarsi cambiare, ognuno può imparare a diventare più libero, ma anche più solidale con gli altri, con i quali costruirà, nel messaggio lucido ma fiducioso che sta sempre sotto le analisi sociali di Michel de Certeau, ""l'unione nella differenza"". Prefazione di Pierangelo Sequeri.