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Elio, l'ultimo dei giusti. Una storia dimenticata di resistenza
Frediano Sessi restituisce alla memoria collettiva una storia di resistenza civile rimasta nascosta sotto la polvere del silenzio. La vicenda di un uomo per cui resistere non ha voluto dire schierarsi ma «rischiare la propria vita per proteggere altri che non facevano parte della sua famiglia e dei suoi amici o conoscenti».rnrnProtagonista di questa storia è un contadino toscano di vent’anni che si è sempre dichiarato «fuori dalla contesa» e non ha scelto di unirsi alla resistenza. Nella primavera del 1944 Elio assiste a uno scontro tra fascisti e partigiani. Tra questi, due restano feriti. Quella sera vengono portati alla sua cascina. Nonostante il coprifuoco, Elio è deciso a salvarli. Attacca i buoi a un carro e nella notte percorre molti chilometri per portarli al sicuro. Quando fa ritorno a casa, la trova circondata dai fascisti. Qualcuno ha fatto la spia. Elio sa chi è stato. Viene imprigionato e torturato, ma non parla. Internato a Fossoli, poi a Bolzano-Gries, è deportato a Mauthausen. Dopo alcuni giorni al campo principale, finisce nell’inferno di Gusen. La dura prigionia non lo piega e anche nel lager la sua condotta rimane coerente: aiutare chi può a sopravvivere è un punto fermo. Dopo la liberazione, Elio riprende lentamente la sua vita in campagna. Incontra spesso chi lo ha tradito e fatto deportare, ma sceglie di non denunciarlo. Non protesta nemmeno quando il suo nome sparisce dalle commemorazioni della battaglia di Montorsoli e il suo atto eroico cade nell’oblio. Dimenticato da molti, muore nel gennaio del 2004. Frediano Sessi restituisce alla memoria collettiva una storia di resistenza civile rimasta nascosta sotto la polvere del silenzio. La vicenda di un uomo per cui resistere non ha voluto dire schierarsi ma «rischiare la propria vita per proteggere altri che non facevano parte della sua famiglia e dei suoi amici o conoscenti». -
Tra terra e cielo. Vita di Francesca Cabrini
La Chiesa cattolica celebra Francesca Cabrini come santa patrona dei migrantirnrn""Francesca Cabrini ci insegna la via da percorrere per affrontare il fenomeno delle migrazioni coniugando carità e giustizia"" - dalla prefazione di Papa Francescornrn""Un libro intenso e commovente su una grande 'avventuriera' moderna"" - Liliana CavanirnrnLa sua avventurosa vicenda, che questo libro ripercorre a un secolo dalla morte, resta fonte di ispirazione e di ammirato stupore. Maestra lombarda, alla fine dell'Ottocento Francesca scelse per sé il destino della missionaria, dedicandosi all'assistenza degli emigranti italiani negli Stati Uniti e raggiungendo risultati sorprendenti. Affrontando saldamente le difficoltà di chi attraversava l'oceano, seppe unire - scrive Papa Francesco nella prefazione a questo volume - «una grande carità con uno spirito profetico che le ha fatto comprendere la modernità nei suoi aspetti meno positivi, quelli che coinvolgevano i miserabili della terra e che intellettuali e politici non volevano vedere». Dolcissima e animata da un inesauribile amore per il prossimo, Francesca, obbediente alla Chiesa e ai suoi superiori, fu al tempo stesso donna creativa e indipendente. Non parlò di emancipazione, ma lanciò uno dei programmi più rivoluzionari in questo senso, creando un modello di vita religiosa femminile nuovo e autonomo. Postfazione di Liliana Cavani. -
Albert Oehlen. Cows by the water. Catalogo della mostra (Venezia,...
Albert Oehlen si afferma come uno dei protagonisti della pittura contemporanea grazie a una ricerca in continua evoluzione dedicata al superamento dei limiti formali e alle sperimentazioni, più che al soggetto dell'opera. La musica ha avuto un ruolo centrale nella produzione dell'artista, metafora del suo metodo di lavoro dove contaminazione e ritmo, improvvisazione e ripetizione, densità e armonia dei suoni diventano gesti pittorici. Il catalogo monografico della mostra omonima di Palazzo Grassi a Venezia (8 aprile 2018-6 gennaio 2019) traccia un percorso lungo la produzione di Albert Oehlen, dalle opere più note a quelle meno conosciute, realizzate dagli anni ottanta a oggi e provenienti dalla Pinault Collection e da importanti collezioni private e musei internazionali. -
L'arte di vivere a Venezia. Architettura e cucina. Ediz. a colori
«Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarse ne e nel cuore non resta più posto per altro» (Peggy Guggenheim)rnrnTutti amano la cucina italiana, ma pochi conosco la cucina veneziana, una tradizione gastronomica di raffinatezza degna della città dei Dogi, che utilizza sapientemente le verdure delle sue isole e i pesci della sua laguna. Con questo volume, Lydia Fasoli e Toto Bergamo Rossi spalancano le porte dei palazzi della Serenissima, dallo stile unico, e conducono alla scoperta delle ricette della tradizione, con le loro storie, i loro aneddoti e le loro particolarità. -
Zevi su Zevi. Architettura come profezia
I luoghi, gli avi, la fatidica data di nascita, la cospirazione antifascista, l'esperienza americana, gli incontri, i personaggi, gli interventi sono qui narrati in prima persona. «Zevi su Zevi» è un diario ironico e polemico di un'avventura intellettuale, un collage autobiografico di immagini e testi in cui saggi critici, ricordi, prolusioni universitarie, aneddoti rivelano la passione per la storia, l'impegno politico, il rigore nella difesa delle idee che hanno le scelte e la militanza. Questa edizione ripropone l'impaginazione originale ideata e realizzata in ogni dettaglio da Bruno Zevi. Il libro, «sempre personalizzato, cioè discorde, tinto di eresia, contestatario affinché si configuri e ti configuri in antitesi al vecchio, al ristagno, al corrotto, al logoro, al devitalizzato...» è anche, prima di tutto, un grande affresco dedicato all'architettura. In esso ritroviamo i maestri, da Brunelleschi a Michelangiolo e Palladio fino a Wright, Mumford, Gropius, Mendelsohn, e la critica, dall'analisi sul degrado culturale alla Comité International des Critiques d' Architecture, dal fascismo in architettura al manierismo del linguaggio. Testi raccolti in un lungo racconto di vita esplorata con l'intenzione di ribadire, pagina dopo pagina, la necessità di discutere sul «fare architettura». E il monito è già nelle citate parole di George Steiner: «La nostra epoca non è ordinaria. Avanza sotto l'angoscia dell'inumano, sperimentato in una scala inedita di grandezza ed orrore. Ci sono piaceri di distacco che uno vorrebbe concedersi, ma non può». Prefazione di Massimiliano Fuksas. -
Nascita di una nazione. Arte italiana dal dopoguerra al Sessantotto
Uno straordinario viaggio tra arte, politica e società attraverso opere di artisti come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Alberto Burri, Mario Schifano, Mario Merz e Michelangelo Pistoletto per raccontare e riflettere sui contrasti, le trasformazioni e le nuove tendenze artistiche in Italia tra la fine del secondo conflitto mondiale e gli anni della contestazione: dall'antagonismo tra Realismo e Astrazione nel dopoguerra al trionfo dell'Informale negli anni cinquanta, fino alla Pop art e all'Arte povera e concettuale negli anni sessanta. Catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, 16 marzo-18 luglio 2018). -
Rosa Genoni. Moda e politica: una prospettiva femminista fra '800...
Personalità poliedrica e complessa, Rosa Genoni (Tirano, 1867 - Milano, 1954) è sarta e designer, docente e giornalista, pacifista e protofemminista. Una figura centrale per la definizione di alcuni canoni del made in Italy, ancora poco conosciuta al grande pubblico e protagonista di questa monografia di Manuela Soldi, con una postfazione di Maria Luisa Frisa. Nel patrimonio artistico nazionale, nel crogiolo di tradizioni artigianali che attraversano la Penisola, Genoni individua il substrato ideale per un progetto originale. Una visione figlia del tempo, che non resta utopia isolata ma per decenni si concretizza nella formazione delle operatrici di moda milanesi, sue allieve presso la Società Umanitaria. Genoni concepisce una riforma del vestire che rende le donne protagoniste, da consumatrici e da lavoratrici, quando ancora il mondo dell'abbigliamento è inteso come recinto dove limitare l'espressione estetica femminile. Capovolgendo la prospettiva, Rosa disegna una moda non più subordinata a un pensiero maschile ed esterofilo, un abito che diventa opportunità primaria di manifestazione dell'interiorità, della creatività e del lavoro delle donne. -
Storie del Grattacielo. I 60 anni del Pirellone tra cultura indus...
In occasione dei sessant'anni del Grattacielo Pirelli, il volume celebra la storia del Pirellone, nato come headquarters dell'azienda e diventato poi sede e simbolo di Regione Lombardia. Il 4 aprile del 1960 si inaugurava a Milano il Grattacielo Pirelli, sede dell'omonima azienda che in quel momento scriveva, così, una delle pagine più alte della rinascita che portò il Paese a superare le distruzioni della Seconda guerra mondiale e ad arrivare da protagonista alla ribalta della scena internazionale. La storia del Grattacielo, voluto da Alberto e Piero Pirelli, concepito dalla forza creativa e innovativa di Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Pier Luigi Nervi, Arturo Danusso, Giuseppe Valtolina, Egidio Dell'Orto, rivive nel volume edito da Marsilio attraverso la voce delle persone che lo hanno pensato, progettato, realizzato, abitato e vissuto come cittadini della Milano degli ultimi sessant'anni, celebrando la modernità della tecnologia e dell'industria lombarda, dell'istituzione della Regione, che qui ha la sua sede dal 1978, e dell'avanguardia urbanistica del capoluogo. Alle prefazioni istituzionali di Attilio Fontana, Alessandro Fermi e Marco Tronchetti Provera seguono saggi di approfondimento sulla storia economica e sociale e sull'architettura, a firma di Antonio Calabrò, Alessandro Colombo e Laura Riboldi, e un'intervista a Piero Bassetti, primo presidente della Regione Lombardia. Una linea del tempo ripercorre oltre sessant'anni di storia della città, della sua cultura, delle sue imprese e delle sue istituzioni, nel contesto della grande storia nazionale e internazionale, con uno sguardo al futuro della metropoli. Il cuore del libro è costituito da un ricco corpus di immagini: fotografie, illustrazioni e altri documenti originali provenienti dall'Archivio Storico della Fondazione Pirelli e dalla Regione Lombardia; scatti e reportage di maestri come il fotografo Arno Hammacher, Aldo Ballo, Giorgio Calcagni, De Paoli, Paolo Monti, Dino Sala, e di storiche agenzie come Publifoto; campagne pubblicitarie firmate da designer di fama internazionale come Lora Lamm, Riccardo Manzi, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Bob Noorda, Pino Tovaglia, Massimo Vignelli, protagonisti del fermento culturale e artistico nella Milano degli anni sessanta. Oggi, il Grattacielo resta tra i landmark di una condizione metropolitana che si impegna a fare i conti con le ipotesi di sviluppo sostenibile, ambientale e sociale. Nel ricostruirne la storia sono state ascoltate dieci voci, quelle di Piero Bassetti, Eva Cantarella, Alessandro Fermi, Attilio Fontana, Giuseppe Guzzetti, Uliano Lucas, Carlo Ratti, Gianfelice Rocca, Andrée Ruth Shammah e Marco Tronchetti Provera, donne e uomini della politica, della cultura e dell'economia. Tra ricordi e previsioni, dalle loro parole emerge la prospettiva di un territorio che ha attraversato momenti intensi di difficoltà e, nonostante tutto, ha sempre saputo fare leva sulle proprie capacità di sognare, sperare, progettare, costruire. Lavorare. Vengono così documentate la prima industrializzazione, l'impresa e la modernità, la costruzione e l'architettura dell'edificio, fino a far rivivere gli interni, il design e il lavoro nel Grattacielo. E ancora: la Milano in movimento, la cultura e la moda negli anni sessanta e settanta, la nascita delle regioni, l'insediamento della Regione Lombardia e del Consiglio Regionale e l'attività dell'istituzione, fino ad arrivare a una prospettiva sul... -
Carteggio consolare con la Repubblica di Genova
Dal gennaio 1741 al marzo 1743, grazie all'incoraggiamento del suocero e all'influenza della potente famiglia dei Durazzo, Carlo Goldoni ricoprì la carica di console di Genova a Venezia. Durante quei mesi dovette destreggiarsi tra la delicata situazione politica, le improvvise emergenze sanitarie, la tutela dei cittadini genovesi nel territorio veneziano, oltre all'attività consolare in senso stretto e alcune complesse questioni personali. La memoria di questo intenso periodo è affidata ai 108 dispacci inviati con regolarità al Senato della Repubblica di Genova: un epistolario che vede alternarsi, settimana dopo settimana, raffinati ambasciatori e profughi in fuga, marinai colpiti dalla peste e provveditori riluttanti, generali dell'esercito e mogli abbandonate, attori a vario titolo di un particolarissimo libro del Mondo. Oltre ai dispacci consolari con le risposte della Repubblica, il presente volume include anche il carteggio con Cristoforo Spinola, di cui Goldoni fu avvocato procuratore in un caso di truffa. -
Storia del cinema italiano. Vol. 2: 1895-1911
Il primo dei tre volumi dedicati al periodo muto della Storia del cinema italiano prende avvio dalla fase del pre-cinema e ripercorre il primo, cruciale decennio del XX secolo, che ha visto la nascita del primissimo spettacolo cinematografico, le sue innovazioni tecnologiche e trasformazioni organizzative, sostenute sotto il profilo legislativo, e l'avvio dell'industria cinematografica vera e propria come forma di intrattenimento popolare. Il volume è un viaggio nell'universo della visione che arriva alle elaborazioni del racconto per immagini e alle prime produzioni di successo legate in parte anche all'avvento del lungometraggio. La parte saggistica vera e propria è sostenuta, come in tutti gli altri volumi di questa collettanea Storia, da una selezione della documentazione d'epoca, che fa luce su singoli eventi e su problematiche particolarmente significative. -
La natura non indifferente
Il volume è il punto di arrivo - quasi compiuto e quasi sistematico - di una riflessione estetica che accompagna costantemente, a partire dai primi anni trenta, la nota attività di Ejzenstejn regista e teorico del cinema. -
Le storie del pappagallo
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La musa del dipartimento
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Una storia senza nome
In una casa scura all'ombra di una montagna, una vedova severa, pia, intransigente e la sua inerme e dolcissima figlia, si frontaggiano sempre, ma senza una vera intimità. A causa di un fosco predicatore cappuccino che parla solo del diavolo e del peccato, questo desolato ménage precipita nell'inferno. Accade ciò che non doveva accadere. Si scatenano i mostri. Compare l'inesplicabile, la follia, la morte. -
Una notte sul treno della Via Lattea e altri racconti
Sei fiabe in cui è raccolta tutta la poetica di Miyazawa Kenji, scienziato, buddista, agronomo e filosofo (1895-1993). Il racconto che dà il titolo alla raccolta ha ispirato numerose serie di telefilm, fumetti e cartoni animati di fantascienza. -
Mia cugina Phillis
""Scegliendo le parole con la cura e la pacatezza di un abile intarsiatore la Gaskell racconta con straordinaria delicatezza la storia di Phillis, cugina del diciannovenne Paul, e si esprime attraverso una sorta di realismo in bilico tra due ideali: da una parte la campagna, armoniosa e immobile, e dall'altra la città con il suo dinamismo ineluttabile e divoratore"". (Kate Singleton) -
Il grande romanzo americano
Una piccola Ford rossa perduta nella nebbia, i marinai di Colombo, gli indiani, gli emigrati divenuti ricchi e quelli poveri, i pionieri, i Mormoni, gli antichi olandesi, le donne desiderabili o piagate da malattie e figli e povertà, si mescolano in un caleidoscopio che è il grande spazio americano, il protagonista vero del romanzo. Aboliti trama, personaggi, progressione narrativa tradizionale, mescolando materiali narrativi diversi del presente e del passato, scompigliando ogni ordine di luogo, tempo, parola, Williams coistruisce un testo basato sulla giustapposizione, sulle associazioni, sulla simultaneità per proclamare ""l'americanità"" del suo linguaggio: una dichiarazione di indipendenza della cultura americana rispetto alla cultura europea. -
La vedova scaltra
Con la rappresentazione di un inglese, un italiano, un francese e uno spagnolo che si contendono l'amore di una bella vedova veneziana, nel 1748 Goldoni avvia la propria riforma del teatro comico. La protagonista è Rosaura, seducente ""innamorata"", ma insieme vivace soubrette: una prima ricerca intorno al carattere della Locandiera. Anche i pretendenti forestieri e i due ""vecchi"" manifestano l'intento innovatore dell'autore: i primi rappresentano, pur nella stereotipia dei loro profili, i tratti etnici dei viaggiatori del grand tour; i secondi esibiscono una sensibilità morale nuova per i propri ruoli d'appartenenza. -
In difesa di Marco Celio (Pro Caelio)
Marco Celio Rufo comparve in tribunale nell'aprile del 56 a.C. sotto il peso di un'accusa gravissima: violenza politica, congiura contro lo stato. Sua principale accusatrice Clodia, donna di spicco nell'ambito dell'alta società romana. Suo difensore Cicerone, allora all'apice della carriera e della fama. In questa orazione, celebre tra le celebri arringhe del grande oratore, Cicerone procede senza curarsi di dimostrare l'innocenza del suo difeso, impegnandosi invece a confutare e distorcere i capi d'accusa e a demolire la figura morale della teste a carico, Clodia. È un'arringa in cui vengono sfruttati tutti i mezzi, astuti falsi capziosi che siano, per ottenere un'assoluzione. E Celio fu assolto; Clodia scomparve dalla scena pubblica di Roma, bollata per sempre dall'impietoso ritratto tracciato da Cicerone. La parola dell'oratore fu, ancora una volta, più forte della verità. -
I demoni guerrieri