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Contro le donne (Satira VI). Con testo latino a fronte
Come riflessa in uno specchio deformante, la relativa emancipazione raggiunta dalla donna romana fra I e II secolo d.C. appare demonizzata nel verso di Giovenale, che della ""depravazione"" femminile allestisce un convulso ma potente affresco, in cui le figure si contorcono sotto la spinta di un acre umorismo ""nero"", di un sarcasmo devastante che insiste sul grottesco delle situazioni, fino ad arrivare a squarci di pathos tragico. In realtà, quel che veramente irrita e disturba Giovenale è lo spazio di libertà conquistato dalla donna a scapito e per colpa di un maschio sempre più debole e ""femminilizzato"", incapace di relegarla, come in passato, nel suo ruolo di ""fattrice"" di figli e di compagna sottomessa dell'uomo. -
Il carteggio Aspern. Testo inglese a fronte
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Fedra e Ippolito
In una Atene in cui da tempo non si hanno più notizie del re si diffonde la notizia della sua morte. A partire da questa falsa notizia si mette in moto il più inesorabile congegno drammatico: Fedra confessa la passione incestuosa per il figliastro Ippolito. Nel mito e grazie al mito Racine riesce a mettere di fronte il desiderio e la legge, l'innocenza e la colpa, la giustizia e l'orrore. -
Foglie d'erba. 1855
Un ritratto, un testo in prosa e dodici poesie: così nascevano nel 1855, le prime ""Foglie d'erba"", in cui Emerson ravvisò immediatamente ""l'esempio più straordinario di intelligenza e di saggezza che l'America abbia sin qui offerto"". Le ""Foglie"" avrebbero continuato a crescere per il resto della vita di Whitman, attraverso otto ulteriori edizioni, fino a diventare quel massiccio, monumentale volume che l'autore consacrò, ""sul letto di morte"", come definitivo e inalterabile. Ma è nel 1855 che, con le prime ""Foglie"", nasce un poeta. E' qui che Whitman supera i vincoli formali di metro, rima, strofa, punteggiatura, per affidarsi a un vagabondaggio della mente e dei sensi. Con testo a fronte. -
Il paesaggio e il silenzio
La nostra società non pratica molto il silenzio. Viviamo nel rumore, assediati da fragori, sollecitati da ritmi di vita assordanti, come se ciò fosse un modo di dimenticare la nostra condizione umana. Ma se poi ci immettiamo, anche per brevi pause, nel silenzio, isolandoci in montagna o nei luoghi di natura che stanno fuori dagli spazi del rumore, astraendoci in certo modo dal presente, dal quotidiano, scopriamo che il mondo che ci circonda vive secondo il ritmo universale che riconduce ai misteri dello spazio e del tempo. E il paesaggio allora ci appare diverso da come lo si guarda nella luce cruda del quotidiano: tutto ci racconta che ciò che abbiamo davanti è il risultato di una sommersione continua di paesaggi anteriori, e che ogni loto forma assume una carica semiotica che ne fa un'orma, un ricordo del passato. Questo è il filo ideale o la metafora che regge questo libro, raccolta di brevi saggi che analizzano il paesaggio non dimenticando il ritmo che ne scandisce la formazione e il mutamento continuo. Un modo di guardare al paesaggio che rimanda ai comportamenti archetipi dell'uomo nella natura, venati dal senso religioso dell'agire umano, acquistando un senso diverso alla luce di quelle verità che il frastuono del nostro tempo sembra obliterare. -
Ratti rossi. Le inchieste dell'ispettore Chen. Vol. 4
In un centro karaoke del Fujian, nota copertura di una casa di vizio e piacere, viene ritrovato il corpo senza vita di un poliziotto: stava indagando sui traffici di Xing Xing, magnate degli affari a capo di un gigantesco impero di contrabbando che coinvolge illustri personaggi a tutti i livelli governativi. Nella lunga catena dalle numerose maglie rimane impigliato anche l'ispettore Chen, incaricato di fare luce su un delicato caso di corruzione. -
Alcesti. Variazioni sul mito
Il mito della sposa che sceglie di morire al posto del marito proviene da un antichissimo motivo folclorico, diffuso dall'Europa settentrionale fino all'India. La tragedia di Euripide è la prima versione letteraria a noi nota della favola, e costituisce la pietra di paragone con cui si sono confrontati nei secoli poeti e scrittori fino all'età moderna. Nel passaggio dalla favola al dramma la vicenda subisce una profonda metamorfosi, e inevitabilmente suscita riflessioni sull'amore coniugale, sul rapporto tra genitori e figli, sul valore del sacrificio e infine, in termini più lati, sulla vita e sulla morte. Questi temi saranno ripresi, in modi e stili e con soluzioni diverse, da Wieland, Yourcenar, Rilke, Raboni. -
Il suono nel cinema. Storia, teoria e tecniche
L'intero universo dei suoni nei film, dai rumori di ogni genere alle voci e alle musiche, costituiscono un imprescindibile aspetto del fare cinema e della sua storia. L'autrice definisce, attraverso lo sviluppo delle tecniche e le grandi trasformazioni del linguaggio cinematografico, alcuni caratteri fondamentali per l'interpretazione dei film in una carrellata di suoni e voci, versioni multiple e doppiaggio, riproduzioni meccaniche ed effetti speciali, dal cinema muto al digitale. -
La tempesta. Testo inglese a fronte
Ultimo dei drammi shakespeariani, ""La tempesta"" (1611) ha goduto di successo e popolarità ininterrotta, entrando in sintonia con ogni epoca attraverso chiavi di lettura ogni volta diverse - segno questo di inesauribile ricchezza e vitalità. Apprezzata già nel Settecento per il potenziale scenografico e musicale (ne fu tratta anche una versione operistica) e per la compattezza armoniosa della sua costruzione, amata in epoca romantica per la sua dimensione magica e onirica (un miracolo - diceva Coleridge - che ha la complessità e la polivalenza del mondo), l'isola de ""La tempesta"" mostra di volta in volta la favola utopica di un mago-scienziato onnipotente, il romance di una ritrovata finale armonia, una straordinaria riflessione sul gioco della illusione teatrale, e molte cose ancora. Ma è soprattutto il rapporto tra Natura e Cultura, con i suoi inquietanti risvolti storici e antropologici, che attraversa da sempre la lettura del dramma, e che lo rende oggi uno dei testi più amati, interrogati, rappresentati e ri-scritti, anche in paesi lontani e nelle culture cosiddette postcoloniali. Il selvaggio mostruoso Calibano, cui Shakespeare sa regalare anche sogni e struggenti battute, diviene (insieme ad Ariel, a Prospero e Miranda, e a tutti gli altri) luogo di uno scontro-incontro con il diverso-da-noi e con le nostre più profonde contraddizioni. -
Luigi Comencini. Il cinema e i film
Questo volume intende risarcire Luigi Comencini di un debito che la critica ha nei suoi confronti: quello di aver esitato a individuarne la personalità autoriale, di averlo confuso con colleghi coevi - in debito di riconoscimento anch'essi - sotto etichette genetiche (quella dell'""eclettismo"" per esempio) quando non fuorvianti. A Comencini è capitato in particolare con i generici accostamenti alla commedia all'italiana e alla ""specializzazione"" dei film con bambini. Ma il suo cinema è ben altrimenti ricco. Se è vero che il suo essere autore comporta anche un confrontarsi col cinema popolare, più che specificamente con i suoi generi, se è vero che non sempre è all'altezza di se stesso (da artigiano, quale si rappresenta, è disposto ad accettare commissioni che non gli si addicono), è più spesso vero che la sua personalità si esprime nella maggior parte dei suoi film al di là dei generi, al di là dei condizionamenti produttivi: e a volte in maniera segreta, altre in maniera sorprendente (come nel suo documentarismo televisivo). Questo libro, affidato a fresche riletture di aspetti della sua opera o di singoli film, intende dare a Comencini il posto che merita nella storia del cinema italiano del dopoguerra. -
«Come il maiale». Piero Chiara e il cinema
II tema della scrittura cinematografica di Chiara, l'analisi dei soggetti da lui scritti per il grande e il piccolo schermo, e delle sceneggiature dei film tratti dai suoi libri cui ha collaborato. Ma anche i film che negli anni settanta e ottanta, registi come Alberto Lattuada, Dino Risi, Marco Vicario, Paolo Nuzzi, lo storico assistente di Federico Fellini, hanno tratto dai suoi romanzi e dai suoi racconti. Romanzi e racconti spesso traditi, certo, ma che negli esempi più alti - come Venga a prendere il caffè... da noi (tratto da ""La spartizione"") e ""La stanza del vescovo"" - hanno saputo coniugarsi alla perfezione con la poetica dei singoli registi, e con le più alte suggestioni della ""commedia all'italiana"". Il volume è impreziosito da un soggetto inedito di Piero Chiara, dal catalogo di tutti i suoi documenti autografi e dattiloscritti relativi al cinema e dall'elenco di tutte le interviste rilasciate dallo scrittore sull'argomento. -
L' arte del film
Pubblicato nel 1915, e ristampato in edizione accresciuta nel 1922, ""L'arte del film"" è il primo libro di teoria del cinema uscito negli Stati Uniti. Più che una teoria organica, Lindsay offre una trattazione immaginosa, costellata di riferimenti curiosamente tradizionali - religiosi, poetici, artistici - ma anche ricca di profonde intuizioni sulla natura del cinema e sull'intimo legame tra il cinema e i miti fondatori della civiltà americana. Le parti più significative del libro riguardano la classificazione dei generi cinematografici sulla base degli ingredienti essenziali che ne hanno decretato la fortuna: azione, sentimento, magnificenza e il confronto con pittura, scultura, architettura e danza. Ne deriva un'idea di cinema come arte figurativa, accompagnata però dalla coscienza che il movimento ha la capacità di mutare quelle arti cui il cinema viene di volta in volta assimilato. Le folgoranti intuizioni di Lindsay sul valore del primo piano e sulle capacità del cinema di cogliere i dati più espressivi del paesaggio naturale e urbano anticipano i teorici francesi della fotogenia. E un capitolo, tra i più citati, sui rapporti tra cinema e ideogrammi (writing-picture) presenta parentele con le successive teorizzazioni formaliste e con tematiche che diventeranno centrali nella riflessione teorica di S.M. Ejzenstejn. -
Diario di Izumi Shikibu
Izumi Shikibu, poetessa e dama di corte vissuta tra la seconda metà del secolo X e la prima metà dell'XI, è famosa per la sua produzione poetica di ispirazione romantica, ma anche e soprattutto per le relazioni extraconiugali avute con due principi imperiali. Intorno alla sua figura e alle sue ""scandalose"" storie d'amore, nasceranno nei secoli successivi numerose leggende confluite in testi di vario genere, che celebrano la personalità forte di questa donna capace di sfidare l'opinione pubblica e di rompere con gli schemi di una rigida organizzazione sociale. Il ""Diario di Izumi Shikibu"" - opera formalmente anonima ma che potrebbe essere attribuita alla stessa Izumi Shikibu - è il racconto in terza persona di una di queste relazioni: un amore romantico inammissibile all'epoca, sbilanciato socialmente (la figlia di un governatore di provincia e un principe imperiale), nascosto ma chiacchierato, raccontato dal punto di vista della protagonista femminile. Un testo appassionato, malinconico e moderno che ci arriva da un mondo apparentemente lontanissimo: il Giappone di mille anni fa. -
La narrativa giapponese moderna e contemporanea
Da Kawabata a Tanizaki al web e alla telefonia mobile, un lungo viaggio che si propone di mettere a fuoco le motivazioni storiche dei cambiamenti, sviscerare le problematiche, illustrare i temi ricorrenti e le novità, indicare le opere più significative, segnalare i nomi degli autori più interessanti, e che trova il suo filo conduttore nell'importanza che ha avuto per il Giappone il reiterato confronto con culture diverse, con l'Altro. -
Gli affreschi nelle ville venete. Il Seicento. Ediz. illustrata
Nel corso del Seicento la ""civiltà di villa"" non mostra battute d'arresto, grazie anche al contributo di nuove famiglie mercantili che acquisiscono il titolo nobiliare. Sia nelle antiche ville che in quelle di recente costruzione compaiono nuovi cicli decorativi. Nei primi tre decenni la tradizione tardo cinquecentesca di matrice veronesiana detta ancora legge, ma a partire dalla metà del secolo i germi del rinnovamento artistico in atto a Venezia trovano eco anche nella Terraferma. In villa sono chiamati a intervenire artisti di prim'ordine come Luca Ferrari, Giulio Carpioni, Antonio Zanchi, Pietro Liberi, Girolamo Pellegrini, Federico Cervelli, Louis Dorigny. Si afferma la sensibilità barocca, che gioca metaforicamente tra vero e falso, tra apparire ed essere: tutto diventa illusione e inganno visivo di forme e materie. È il trionfo della quadratura, che finge una seconda architettura a trasformare e sovvertire quella reale: un genere che, in ambito veneto, viene per la prima volta esplorato a fondo in questa seconda tappa del progetto relativo alla catalogazione completa degli affreschi nelle ville venete dal Cinquecento all'Ottocento, nato dalla collaborazione tra l'Istituto Regionale per le Ville Venete e l'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini. -
La notte più felice dell'aurora. Testo spagnolo a fronte
L'opera poetica di san Giovanni della Croce rappresenta iI massimo tentativo di descrivere l'esperienza mistica attraverso la poesia: la parola sfida la sua stessa essenza per esprimere l'indicibile con il linguaggio dell'amore umano, tramutando l'oscurità in luce. Un linguaggio senza tempo, che riesce a liberarsi dei riferimenti letterati e a produrre, una poesia destinata alla percezione sensoriale e non alla sua comprensione o spiegazione, un racconto dove l'esperienza mistica e quella erotica si confondono. Nella Spagna del Cinquecento, punto di incontro tra le correnti mistiche medievali nordeuropee e la filosofia araba, una ineguagliabile poesia d'amore altamente simbolica. -
Visualizza la vita che vuoi. Il potere delle visualizzazioni per ...
Vorresti un futuro diverso? Vorresti percepire il tuo passato con maggior benevolenza? Vorresti anche imparare dal passato e cambiare quelle abitudini veramente fastidiose? Hai mai provato quella spiacevole sensazione di vivere una vita che non ti appartiene? E se tutto iniziasse dalla mente? E se il miglior modo per guidare i pensieri, le emozioni e le tue convinzioni fossero proprio le visualizzazioni? La tua mente ha un potere immenso e, con questo libro conoscerai il linguaggio inconscio per guidarla, crescere e cambiare come vuoi. Le visualizzazioni ti aiuteranno a fare della mente inconscia la tua più grande alleata per vivere la vita che vuoi. Potrai sviluppare capacità utili a modificare in positivo l'approccio mentale. Ma come funzionano le visualizzazioni? Come trasformano un pensiero in realtà? E come distinguere un sogno dagli obiettivi pianificati insieme alla tua mente emotiva? In pratica, come si dà forma all'immaginazione? E farla diventare la tua vita di oggi e di domani… Leggendo questo libro scoprirai la forza delle visualizzazioni e imparerai come usarle per ottenere ciò che desideri: per cambiare abitudini, per programmare il presente e il futuro, per riparare il passato, per cambiare abitudini fastidiose e per relazionarti meglio con il mondo attorno a te. -
Il segreto dei tarocchi. Manuale pratico di cartomanzia divinatoria
I tarocchi sono strumenti di divinazione che, a partire dalla seconda metà del Settecento, entrarono nel novero delle cosiddette scienze occulte, grazie agli studi storici e filosofici dei grandi maestri dell'esoterismo. Dal ""Ludus Triumphorum"" (gioco dei Trionfi) che allietava i nobili nelle corti del Rinascimento, fino ad arrivare alla nascita della cartomanzia; questo libro analizza le misteriose carte, ridando valore alle autentiche tecniche divinatorie degli autori classici e delle grandi scuole iniziatiche. Cosa apprenderai dal ""Segreto dei tarocchi"": la simbologia, l'iconografia e il significato dell’intero mazzo dei tarocchi. I metodi di divinazione ideati dai grandi occultisti del passato: Etteilla, Eliphas Levi, Oswald Wirth, Papus, Arthur Edward Waite, Aleister Crowley. Come capire se le figure di corte rappresentano persone reali o aspetti psicologici del consultante. Come riconoscere le persone nella realtà dalla carte, in base alle loro caratteristiche fisiche. Come calcolare i tempi di previsione e le date di avvenimenti passati o futuri. I metodi di lettura della Golden Dawn (dignità elementali, Opening of the key). -
La religione degli italiani. Vol. 1: Origini e fondamenti della v...
L'opera La Religione degli Italiani non è il solito manuale redatto servendosi del metodo storico-critico o degli altri metodi propri alla pseudoscienza profana, non è neanche il comune libro sulla ""religione romana"" che elenca nell'ordine Dei, sacerdoti, culti pubblici e privati, istituzioni civili, ecc., e tratta delle diverse fasi storiche che la religione di Roma ha attraversato con le sue ""trasformazioni"", ... non è il frutto di uno studio asettico, ""neutro"" e astratto, dell'oggetto ""religione"", ... è invece un'opera che deriva dallo stvdivm religiosvm tradizionale. Questo stvdivm è un processo operativo e realizzativo che integra il soggetto conoscente nell'oggetto da conoscere, perciò permette ad esso l'esperienza diretta della materia studiata. Lo stvdiosvs religiosvs si assimila all'essere stesso dell'oggetto di studio, fino al punto in cui si costituisce propriamente la realizzazione vivente del conosciuto, in questo caso della religione romana intesa come res divina. -
L' uragano Cefis
Dato alle stampe nel 1975,""""L'uragano"" Cefis"" è un libro unico per davvero. Se ne conserva infatti una sola copia, quella che nel marzo 2010 il chiacchierato senatore-bibliofilo Marcello Dell'Utri espose tra i pezzi di pregio alla Mostra del libro antico di Milano. Da allora ""L'uragano"" ha preso a circolare in fotocopia a mo' di samizdàt, e si spiega: il libro contiene informazioni esatte, dunque pericolose, sulla sfacciata intraprendenza a fini personali di Eugenio Cefis, presidente dell'Ente nazionale idrocarburi (Eni) e poi della Montedison. ""L'uragano"" si sofferma sul brulicante arcipelago di società private che, per tramite di prestanome, fanno tutte capo a Cefis: società immobiliari, petrolifere, metanifere, finanziarie, del legno, della plastica, della pubblicità, televisive, ecc. affidate a uomini di fiducia del presidente di Eni e di Montedison; e che, con Eni e poi con Monte-dison, sono a volte indebitamente in affari, altre volte in concorrenza. Era l'epoca di bassa marea morale, per dirla con Calvino, in cui l'hanno vinta i peggiori. Ne emerge la foto di gruppo di una borghesia parassitaria, incline all'affarismo e socialmente noncurante: la borghesia più ignorante d'Europa, direbbe Pasolini. Di questa borghesia traffichina Eugenio Cefis parrebbe il paradigma, «la storia mediocre di un uomo mediocre...» scrive Fabrizio De Masi (un nome di comodo), ma dal suo libro traspare semmai la storia di un uomo che - tornando a Pasolini (e a Dostoevskij) -ha conosciuto «la grandezza sia dell'integrazione che del delitto»: la metamorfosi di un ""eroe diabolico"" metà guardia e metà ladro, la storia di una vita legata a filo doppio ai tanti, troppi intrallazzi e misteri che hanno attraversato e attraversano questo nostro Paese. Non è tutto. Nel suo ampio saggio conclusivo Giovanni Giovannetti rende conto di ciò che l'autore di ""L'uragano Cefis"" ha inteso tacere, raccordando l'inchiesta di De Masi alla biografia politica e morale dell'onorato presidente"": Eugenio Cefis, quel giovane sottotenente fucilatore di partigiani e antifascisti poi diventato lui stesso partigiano e antifascista, nome di battaglia Alberto, uno tra i più preparati comandanti militari della Resistenza di area cattolico-monarchica. Dopo la Liberazione, eccolo prima all'Agip e poi all'Eni accanto a Enrico Mattei, il presidente dell'Ente petrolifero di Stato ucciso il 27 ottobre 1962 (una morte che vedrebbe Cefis coinvolto). A Mattei subentrerà proprio l'ex partigiano Alberto, chiamato a perseguire politiche industriali non sempre volte al pubblico interesse e a prefigurare mutamenti istituzionali in aperto contrasto con la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. Fosse dipeso da lui oggi l'Italia sarebbe una Repubblica presidenziale, più autoritaria che autorevole, guidata dall'""uomo forte"" o dal tecnocrate di turno. Introduzioni di Giovanni Giovannetti e Pier Crescenzi.