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Vincere senza combattere. Da Sun Tzu ai 36 stratagemmi: l'arte de...
Chi sa quando attaccare fa in modo che il nemico ingnori quando difendersirnrnOltre a insegnare il miglior modo per raggiungere i propri scopi col minor dispendio possibile di energie, la cultura cinese dello stratagemma è una strada verso la saggezza, che considera il breve termine partendo dal potenziale intrinseco nel lungo termine e attraverso le inevitabili trasformazioni che lo accompagnano. Per qualcuno è anche una via per giungere a pensare meglio, a vivere meglio e ad assumersi le proprie responsabilità in un mondo ricco di possibilità. Il più bell’insegnamento della strategia è senza dubbio che la libertà non può mai essere completamente cancellatarnrnCapacità di analizzare situazioni e contesti, uso dell'astuzia e della creatività, decifrazione dei segnali che annunciano il cambiamento, attenzione a non sprecare energie e ricerca dell'armonia: queste le doti dello stratega come emergono da due grandi libri sapienziali cinesi, «L'arte della guerra» di Sun Tzu e «I 36 stratagemmi». Fedele all'essenza profondamente pragmatica dell'antico pensiero cinese, Pierre Fayard ha scritto questo libro con il proposito di rendere espliciti all'orecchio e alla mente di noi occidentali i contenuti originariamente espressi in formule poetiche e metaforiche, creando così un ponte tra mentalità orientale e sensibilità occidentale. Utilizzando storie esemplari, antiche o modernissime, lontanissime vicine alla nostra quotidianità, questo libro spiega, chiarisce, approfondisce le massime alle quali sempre più, nel nostro mondo complesso e globalizzato, si ispirano coloro che vogliono coglierne le sfide, nelle decisioni che riguardano la propria vita di tutti giorni, o che hanno a che fare con i massimi sistemi della politica e dell'economia. -
Vagabonding. L'arte di girare il mondo. Nuova ediz.
""Vagabonding"": forse un neologismo, sicuramente un modo nuovo di affrontare l'idea del lungo viaggio, non tanto come semplice valvola di sfogo, quanto come progetto di vita capace di permeare anche i periodi di routine lavorativa in città. Uno stato d'animo permanente. Secondo Rolf Potts, niente ci impedisce di privilegiare, nella scala dei nostri valori, la libertà, la fantasia, la curiosità e la crescita personale. Non occorrono grandi somme di denaro, il punto semmai è alleggerire il fardello dei vincoli e degli impegni, ""viaggiare"" leggeri per la vita, semplificando. Partire, in questo senso, diventa una prova con noi stessi, che comincia ancor prima di aver scelto il percorso. Alternando in modo inedito esperienze personali, informazioni pratiche, suggerimenti bibliografici, ritratti di grandi viaggiatori del passato e testimonianze di globetrotter attuali, questo libro trasmette – senza mai prendersi troppo sul serio – una voglia irresistibile di partire e di cominciare a pensare con la propria testa. -
Giallo. Storia di un colore
Dopo Blu, Nero, Verde, Rosso... il Giallo. Una serie di libri da collezionare, regalare, studiare per artisti, architetti, letterati, design, storici dell'arte, pittori.rn«Il giallo è il colore meno amato sulla tavolozza. Dal Medioevo era sinonimo di tradimento. Forse perché è difficile renderlo vivido nella pittura come nella natura» – Michel Pastoureaurn«Il sole mi abbaglia e mi dà alla testa, un sole, un chiarore che posso solo definire giallo, giallo zolfo, giallo limone, giallo oro. È così bello, il giallo!» – Vincent van GoghrnCome interpretare il giallo? Colore chiaro, caldo, luminoso, oppure elusivo, malsano, traditore? Il limitato interesse che suscita nella vita quotidiana dura da almeno cinque secoli, benché avesse goduto in passato di un notevole prestigio. Colore della luce e della ricchezza per gli Antichi, di grande importanza religiosa per i Greci e i Romani, simbolo dell’oro e dell’immortalità per Celti e Germani, non era caduto in disgrazia fino al Medioevo. È in quell’epoca che in contrapposizione al giallo felice dell’oro, del miele e del grano, del potere e dell’abbondanza si fa strada il giallo demoniaco della falsità, della malattia e della follia. Anche nella cultura materiale il giallo perde importanza: lo disprezzano la Riforma protestante, la Controriforma cattolica e la borghesia ottocentesca. Benché la scienza lo annoveri fra i colori primari, non riesce a ritrovare il suo prestigio. L’ambivalenza simbolica sopravvive ai nostri giorni. Un giallo che tende al verde ci appare sgradito o minaccioso, forse addirittura tossico. Tutto l’opposto di quando si avvicina all’arancio e diviene allegro, sano e vivificante.rnDopo i volumi dedicati al blu, al nero, al verde e al rosso – Giallo continua il lavoro che Michel Pastoureau ha dedicato negli ultimi vent’anni alla storia sociale e culturale del colore. Una grande opera che nella sua ricchezza di riferimenti dotti e popolari diventa un modo sorprendente per raccontare l’evoluzione della nostra società, dalle origini a oggi. -
L'abbraccio selvatico delle Alpi. Una traversata alpinistica sott...
Dopo quasi quarant'anni, Franco Michieli racconta la sua esperienza riportandoci nelle Alpi di allora in un viaggio vagabondo, libero, tra vallate e ghiacciai, in uno spazio che rispetto alla piccolezza della persona vale l'infinito.«Intuivo che la più grande bellezza del viaggio era dipesa dal trovarmi in relazione con un divenire misterioso, che mi aveva accolto in un abbraccio invisibile e selvatico quasi conducendomi attraverso le montagne.»Estate 1981. Franco, terminato da qualche ora l'orale di maturità, si mette in cammino con l'amico Andrea. Portano il minimo dell'attrezzatura necessaria per poter affrontare qualsiasi tipo di ambiente: zaino, picca, cartine, abbigliamento estivo e invernale, sacco a pelo e un sottile sacco da bivacco. Niente tenda, niente fornelletto. L'obiettivo? La traversata delle Alpi, dal Mar Ligure all'Adriatico. Ad accompagnarlo, dopo Andrea, si alterneranno altri sette amici, fondamentali perla riuscita dell'impresa. 81 giorni, circa 2. 000 Km, 219. 000 metri di dislivelli, 25 cime tra le più significative della catena delle Alpi; gran parte dei pernottamenti bivaccando all'aperto o sotto ripari di fortuna. Un viaggio alpinistico, un'avventura tra amici, tante domande, tante scoperte. Non per tagliare un traguardo, o per aggiungere una tacca all'elenco delle altre traversate, ma per immergersi nella natura completamente e «commisurare la propria dimensione con la reale grandezza della montagna, o di ciò che non è umano, e ci sovrasta». -
Ammazzati amore mio
Uno dei più acclamati esordi degli ultimi anni.rn«Harwicz smonta i tabù sul desiderio femminile, la lealtà filiale, l’assenza di istinto materno. La sua è una scrittura che dà dipendenza» - The Guardianrn«Perturbante e seducente, Ammazzati amore mio ci trascina in un turbinoso viaggio di autoscoperta» - Vanity Fairrn«Inarrestabile, senza fronzoli, la scrittura della Harwicz ha una bellezza selvaggia […]. Un ritratto lucido e durissimo della maternità, della passione, della malattia mentale.» - Kirkus Reviewrn«Una Madame Bovary in versione heavy metal. Perché la protagonista non sogna, combatte.» - Frankfurter Allgemeine ZeitungrnIn un angolo remoto della campagna francese una donna vive col marito, il figlio di sei mesi e la suocera da poco vedova: una vita coniugale e domestica apparentemente senza drammi; una vita normale. Ma niente inganna come la normalità. In un monologo denso e compatto, la protagonista senza nome racconta un anno e mezzo di lotta contro il demone delle costrizioni psicologiche e sociali, demolendole una ad una: maternità, amore, matrimonio, famiglia, tutti i gioghi cui una donna deve piegarsi per essere accettata. Poco importa se i vicini la chiamano strega, se il marito e la suocera si ostinano a fornirle tutto l'aiuto di cui credono abbia bisogno. La sua pazzia crescente è un eccesso di lucidità, un grido di dolore contro una vita che si ripete per schemi, un tentativo di superare il desiderio e la sopraffazione per ritrovare infine sé stessa. Il flusso di pensiero della protagonista avvolge il lettore, trascinandolo in un universo parallelo di violenze immaginarie e reali, in boschi dove una natura inquietante diventa il riflesso di un io dilaniato. Una tensione continua percorre questo libro: impossibile staccarsi dall'incantesimo di una scrittura sempre vibrante, che riesce come poche a dar conto della sofferenza e dell'alienazione. -
La palestra di Platone. Filosofia come allenamento
Per troppo tempo la filosofia è stata ridotta a mero discorso teorico disincarnato per pensatori da tavolino.È arrivato il momento di cambiare postura e rimettere in gioco il corpo in filosofia.rn«Passando per Epitteto, Hegel e Nietzsche, Regazzoni esplora il rapporto tra pensiero, attività fisica e arti marziali come il jiu-jitsu per far crescere la capacità di riflettere su esistenza e destino, e la parte animale e corporea dell'uomo» - La Letturarnrn È arrivato il momento di tornare alla palestra di Platone, il gymnasion a nord ovest di Atene in cui Platone e i suoi allievi praticavano con la stessa serietà il dialogo e la lotta. Si tratta di rileggere in modo inedito la filosofia platonica come cura e allenamento del plesso mente-corpo e di proporre una filosofia incarnata per l'oggi. È il compito che si prefigge Simone Regazzoni: rimettere il filosofo in piedi, abbandonare l'archeologia del sapere e iniziare a pensare a partire dal e attraverso il corpo. La filosofia torna così a essere un'arte del corpo vivente attraverso cui fare esperienza dei propri limiti e del loro superamento, della paura, della fatica,del dolore, della gioia, della propria potenza di esistenza, della possibilità di sottrarsi a dispositivi di potere e di elevarsi. Passando per Thoreau, Nietzsche, Foucault, Shusterman si arriva al culturismo di Schwarzenegger, ai pugni di Muhammad Ali, alle Mixed Martial Arts, agli allenamenti di Bruce Lee e all'Arte marziale del Hwa Rang Do praticata da Simone Regazzoni. Egli stesso filosofo atleta che si muove nell'orizzonte della filosofia incarnata per provare ogni giorno a essere migliori di ciò che si è. -
Fuori di testo. Titoli, copertine, fascette e altre diavolerie
Tutti i segreti dei libri (a parte il testo).Fuori di testo è un libro sui libri come nessuno li ha mai raccontati. Dedicando a ciascuna delle «soglie» del libro - titoli, copertine, risvolti, fascette, ringraziamenti, dediche, indici... tutto escluso il testo, insomma - una trattazione gustosa e documentata, Valentina Notarberardino rivela storie, curiosità, segreti, retroscena dell'editoria in generale e della narrativa italiana recente in particolare, anche grazie alle inedite confessioni di alcuni fra gli scrittori maggiori e più venduti del nostro Paese: da Edoardo Albinati a Diego De Silva, da Massimo Gramellini a Nicola Lagioia, da Melania G. Mazzucco a Roberto Saviano. Ne emerge una guida preziosa all'attività editoriale, regno spesso impenetrabile ai non addetti, dove si incrociano e cooperano - non sempre pacificamente, come si vedrà - qualità letteraria e strategie di marketing, volontà d'autore e «diavolerie» di editori, grafici, redattori: tutti ingredienti della pozione magica che è ogni successo editoriale. -
Gesù predicava ai bradipi. Le parabole per destare alla vita
In queste pagine, don Paolo Alliata dipinge un Gesù in movimento, un Gesù umano fino in fondo che ci invita a prenderci il tempo che ci vuole per scendere alle radici della meraviglia, a quell'incontro – urgente e decisivo – con Dio al fondo di noi stessi che spalanca i confini e libera la festa.Spesso abitiamo la vita con la vaga indifferenza del bradipo: guardiamo ma non vediamo, sentiamo ma non ascoltiamo, ci arrabattiamo in superficie senza comprendere quello che ci accade. Ai discepoli che gli chiedono perché racconti storie, il carpentiere di Nazareth risponde che è un modo per svegliare chi dorme, per fermare chi corre, per riaccendere lo sguardo allo stupore. Per lui la parabola è una terapia: come gli artisti e i poeti, gioca con le parole per sollevare la nebbia che ci avvolge e portarci in un altrove denso di promessa, dove la fretta lascia il passo alla fiducia e sprigiona l'immaginazione. In queste pagine, don Paolo Alliata dipinge un Gesù in movimento, impegnato a maturare nelle piccole cose come il lievito nella pasta, il seme nella terra. Un Gesù umano fino in fondo che, dando voce al buon pastore e al buon samaritano, al giudice iniquo e al servo spietato, al fariseo, al mendicante, alla donna in cerca della moneta, ci invita a prenderci il tempo che ci vuole per scendere alle radici della meraviglia, a quell'incontro – urgente e decisivo – con Dio al fondo di noi stessi che spalanca i confini e libera la festa. -
Splendi come vita
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021Storia del tormentato amore fra una madre adottiva e sua figliarn«Splendi come vita è il libro che ho sempre desiderato leggere (e il libro che ho sempre desiderato scrivere). Una donna allo specchio, una poetessa, trova le parole esatte per dire il suo crescere al mondo, con tenacia, irriverenza, gioia e abbandono. Un'avventura del corpo e del pensiero» - Sonia Bergamascorn«Già con una, di origine, facciamo una certa fatica: la investiamo di radiazione oniriche, proiettiamo fantasmi. Di famiglie, in sorte, Maria Grazia ne ha avute due. Lo specchio s'infrange, l'infanzia sanguina, l'ombra di quelle radiazioni si fissa per sempre. Questo non è un romanzo, non è un'autobiografia: è l'esplosione di una stella» - Andrea CortellessarnSplendi come vita fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c'è più, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l'autrice. «Splendi come vita è una lettera d'amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c'è una ferita primaria e la madre non crede più all'amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente ""vedere"" come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile» (Maria Grazia Calandrone).rnProposto da Franco Buffoni al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «Il romanzo Splendi come vita è un’ideale lunga lettera stilisticamente compatta – pur se composta di pagine di diario, episodi narrati in prima persona, ricordi brucianti, ferite mai rimarginate – scritta dall’autrice cinquantenne, ben nota come poetessa, alla madre adottiva.rnSplendi come vita è una storia di amore e odio (o disamore, come lo definisce l’autrice) di fronte a comportamenti “materni”, non più comprensibili né concepibili. O forse, meglio, è la storia di una perdita, di una cacciata, di un paradiso perduto: con quanto di biblicamente ineluttabile tali termini connotano e comportano. Perché la bambina adottata ama profondamente la madre. Poi succede qualcosa nella sua crescita e da quel momento la madre non crederà più all’amore della figlia.rnTrascorrono i mesi e gli anni e la faglia di incomprensione si allarga sino a divenire incolmabile, fino al finale del romanzo – che non sveliamo nella sua essenza – ma che ci riconsegna due donne adulte entrambe bisognose di amore e per questo “amabili”.» -
Coscienza. Le origini dell'intuizione morale
Che cos'è e come si forma nel cervello la coscienza morale?«""Coscienza"" è un libro illuminante, divertente, saggio» – Nature«Un libro interessante e intellettualmente rigoroso ma di piacevole lettura, consigliato a chi vuole capire i meccanismi del pensiero e delle emozioni dell'uomo» – Publishers Weekly«L'affascinante viaggio nel quale Churchland ci guida intreccia la filosofia da Socrate e Aristotele a Kant e Solženicyn alle più recenti idee delle neuroscienze, coprendo grandi spazi della conoscenza con uno stile elegante e piacevole, ammaliante. Un gioiello fra i libri sulla natura umana» – Ann GraybielCos'è la coscienza? Come e perché nasce il nostro senso morale? Che origine hanno i valori socialmente condivisi? In questo libro Patricia S. Churchland, fra le massime neurofilosofe, affronta domande filosofiche e politiche fondamentali con gli strumenti della più recente ricerca scientifica, ripercorrendola storia dell'evoluzione dei mammiferi sociali e rintracciando le origini dei valori nella propensione all'attaccamento, alla cooperazione, alla cura, secondo una collaborazione fra natura e cultura di straordinaria potenza e flessibilità. L'autrice si avvale di molti studi, a partire dalla neurologia ma senza dimenticare antropologia e psichiatria, come nelle osservazioni sui casi di patologica assenza di moralità. E, naturalmente, si confronta in maniera costante con la millenaria tradizione della filosofia morale, riuscendo infine nella mirabile impresa di coniugare teorie innovative e divulgazione, rigore scientifico e godibilissima narrazione, ricca di aneddoti, casi, storie. L'idea che per capire la mente umana sia necessario partire dalla comprensione del cervello che la «ospita» è sempre più convincente. E se il cammino da percorrere è ancora lungo, in questo libro illuminante Patricia S. Churchland ne traccia magistralmente la strada. -
Correre nel grande vuoto
Quello di Marco Olmo per il deserto è un amore che nasce più di vent'anni fa quando il corridore piemontese, all'epoca neppure cinquantenne, si è appena affacciato all'universo delle ultramaratone. È il 1996, infatti, quando Marco Olmo riceve la proposta di partecipare alla Marathon des Sables, nel deserto del Sahara. Marco ha già visto il deserto, ma come un turista, dal finestrino di un'auto e con l'aria condizionata accesa. Ora invece ha l'opportunità di stare là fuori, a correre come già corre fra le montagne di Robilante, il paesino dove vive. Quella Marathon des Sables è un successo, nella classifica generale si posiziona terzo, facendosi notare dal pubblico e dalla stampa internazionale, e il deserto gli entra dentro, cambiando il suo modo di correre. È da quel momento, infatti, che la sua specialità diventa la lunga distanza, da affrontare prima di tutto con una qualità che diventerà la sua cifra: la resistenza. In questo libro, Marco Olmo ripercorre oltre due decenni di gare nei deserti di tutto il mondo: da quello libico al deserto della Giordania, dalla terribile Valle della Morte in California fino alle zone desertiche dell'Islanda, passando per il deserto di sale della Bolivia, il Sinai e molti altri. Non si possono lasciare tracce nel deserto, Marco lo ha imparato in questi anni: una sola raffica di vento è sufficiente a farle scomparire dalla sabbia. Eppure ogni deserto ha lasciato in lui una traccia incancellabile, alimentando quell'amore di cui sono impregnate le pagine di questo racconto. -
Chicago
Chicago è un romanzo da divorare, un giallo, un noir, ma anche molto di più: una giostra di passioni che possono sconvolgere la vita di un uomo, amore e desolazione, colpa e vendetta, perdizione e riscatto. Mamet si conferma un autentico Maestro della parola: è impossibile non farsi trascinare, impossibile resistere al vortice frenetico di Chicago.Chicago a cavallo fra gli anni Venti e Trenta: una città divisa fra il North Side controllato dagli irlandesi e il South Side di Al Capone; sullo sfondo, i vizi e le perversioni dell'alta società, la corruzione dei politici. Mike Hodge, veterano della Prima guerra mondiale e giornalista di cronaca al Tribune, e i suoi colleghi fanno un quotidiano sfoggio di cinismo e si mantengono fedeli al voto fatto alla Verità, per quanto essa sia quasi sempre impubblicabile; e si danno, come tutti, a colossali bevute di alcol di contrabbando. Ma quando Mike si troverà coinvolto nell'assassinio della donna che ama, la sua vita e il fragile equilibrio su cui si reggeva verranno travolti... David Mamet ci catapulta nell'America di cento anni fa con una naturalezza stupefacente. Raffiche di dialoghi spumeggianti, un'incredibile galleria di personaggi memorabili, invenzioni narrative brillanti, una cura dei dettagli che sfida l'attenzione del lettore. -
Storie di parole arabe. Il racconto di un mondo mediterraneo
«Un po’ stupisce per quante vie il destino possa legarci alla storia di una parola».«Vanoli è uno storico che passa, con stupefacente e mai ostentata erudizione, dai giorni nostri al passato più remoto.» – Corriere della SeraDa sempre il Mediterraneo è stato teatro di commerci, lotte, violenze, scoperte. Sullo sfondo, la vicenda di civiltà e culture millenarie, dall’Egitto dei faraoni al mondo greco-romano, fino alle grandi religioni, ebraismo, cristianesimo e islam. Innumerevoli sono i modi per raccontare una storia tanto complessa e stratificata. Alessandro Vanoli, che si definisce «uno storico che gioca con le parole», sceglie una chiave di lettura trasversale: le parole arabe, protagoniste di vere e proprie storie che restituiscono tutta la vitalità di un mondo fatto di scambi e incontri fra popoli. In fondo, «scambiarsi conoscenze, scambiarsi merce, persino combattersi, tutto passa attraverso la parola». L’attenzione è quindi rivolta non tanto, o non solo, alla ricostruzione etimologica, ma piuttosto al senso sociale e concreto dei termini. Assistiamo così al viaggio nel tempo e nello spazio di parole dalla fragranza tipicamente araba, come calamo, minareto, hammam, mentre altre, come zafferano, pepe o tulipano, parlano di un’antica e vasta rete di traffici e scambi. Ma è proprio il Mediterraneo il protagonista assoluto di una narrazione avvincente, dove la storia dei suoi nomi distilla un universo unitario ma in febbrile e costante trasformazione. -
Yogoda. Gli esercizi di ricarica. Guarisci e trasforma la tua vit...
Yogoda il metodo per vivere con l'energia cosmica La salute, l'abbondanza, la felicità e la realizzazione spirituale sono, da sempre, il desiderio e la necessità di tutti gli esseri umani. Da millenni gli yogi hanno scoperto la chiave nascosta per accedere a questi inestimabili tesori, attingendoli direttamente alla Fonte suprema. Questa chiave è il prana, l'energia cosmica. Il grande maestro dello yoga Paramhansa Yogananda ci ha trasmesso uno strumento pratico e potente per ricaricarci di prana a volontà: il suo sistema Yogoda, conosciuto anche come Esercizi di ricarica. Composto da 39 esercizi, che richiedono solo 15 minuti di pratica e sono adatti a tutti, questo metodo può cambiare la tua vita. Sul piano fisico, attraverso l'utilizzo del respiro, della forza vitale e dell'attenzione concentrata, godrai di maggiore salute, vitalità e magnetismo. Sul piano mentale, lo Yogoda promuove un naturale senso di benessere, eliminando lo stress e la tensione nervosa. Sul piano spirituale, ti collegherà naturalmente a una realtà superiore. È un regalo che non dimenticherai, perché ti farà sentire meglio e darà nuovo vigore alla tua vita! -
Swami Kriyananda. Messaggero di luce. La vita e l’eredità di un d...
Questa è la storia di un uomo straordinario: un lightbearer, che letteralmente significa “portatore di Luce”. Swami Kriyananda è stato discepolo di uno dei più grandi maestri spirituali del nostro tempo, Paramhansa Yogananda. Le avventurose vicende della sua vita, permeate in ogni passo di profondi insegnamenti spirituali, sono una guida per tutti coloro che vogliono vivere in sintonia con le verità più elevate e diventare a loro volta messaggeri di luce. -
La Via Francigena nel Sud
Meridiani Cammini propone ad ogni uscita il cammino su due livelli di lettura, due piani complementari che si incrociano: camminare verso qualcosa, come una meta, una suggestione, un obiettivo e camminare per qualcosa, per sognare, meravigliarsi, riflettere... -
Monte Rosa. Alagna e Macugnaga-Val Grande
Dalla Collezione di Montagne una proposta di abbinamenti di due destinazioni affini per tipologia e mirate per la stagione nella quale vengono proposte. -
Jungfrau e Oberland bernese
L'Oberland Bernese è una delle regioni alpine più affascinanti e meno conosciute dagli alpinisti italiani. Meridiani Montagne lo descrive nella sua veste invernale, quando anche con molti metri di neve, le valli più impervie e le cime più difficili sono rese accessibili da un'estesa rete di impianti e ferrovie d'alta quota. Il nostro viaggio parte dai laghi di Interlaken e sale fino ai 3500 metri dello Jungfraujoch, la stazione ferroviaria più alta d'Europa, da dove si estende il maestoso ghiacciaio dell'Aletsch, patrimonio dell'Unesco. Un focus storico e alpinistico è dedicato all'elegantissima cima della Jungfrau, teatro letterario delle gesta di Tartarino di Tarascona, ma i nostri inviati hanno anche inseguito le orme di Sherlock Holmes a Meiringen, luogo della sua ultima avventura, e di James Bond sullo Schilthorn, ristorante girevole con fantastica vista sulla Triade Eiger, Monch e Jungfrau. -
Giochi in cucina. Quiz, cruciverba e rompicapo. Il cucchiaio d'argento
Armati di matite colorate, attenzione e curiosità, è ora di giocare con il cibo! Enigmistica, rompicapo, giochi e barzellette, un libro irresistibile come un piatto di patatine fritte! Età di lettura: da 5 anni. -
Mitologia celtica
L'antico sapere druidico e la religione dei Celti ci sono pervenuti in modo frammentario e indiretto attraverso i racconti mitologici contenuti nelle fonti irlandesi e gallesi - trascritte però solo in epoca tarda da monaci e letterati cristiani - e negli scritti sui Galli di autori greci e romani, quali Diodoro Siculo, Luciano di Samosata, Strabone, Giulio Cesare e Plinio il Vecchio, tra gli altri. Questi racconti rappresentano l'accesso a un universo spirituale ricchissimo, misterioso, largamente incompreso, caratterizzato da una dimensione metafisica di grande complessità, interpretata e ""trasmessa"" per via orale dai druidi. Il volume di Jolif presenta in forma sintetica, ma rigorosa, gli aspetti più interessanti di questa tradizione - le sue origini nell'estremo Nord, il druidismo, le principali divinità, la nozione di sovranità, la simbologia animale e quella vegetale -, senza alcuna concessione a semplificazioni romantiche e in un costante raffronto con l'induismo, la tradizione più vicina nel panorama indoeuropeo, anche attraverso gli studi di Ananda K. Coomaraswamy.