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Quantum mind. La mente quantica al confine tra fisica e psicologia
È seguendo il Bianconiglio nella tana che Alice si cala nel Paese delle meraviglie, cioè nel mondo che sta sotto alla realtà fisica: un mondo governato da altre leggi, un mondo in cui lo spazio si curva e il tempo si espande, abitato da esseri che comunicano in modalità sconosciute nella realtà ordinaria. Alice e il Bianconiglio, spesso interpretati come metafora della scoperta del mondo quantico, introducono il lettore a un viaggio nella scienza e nella coscienza: il coniglio, che una volta calato nel buco scompare alla vista e alla misurazione, è come una sorta di particella subatomica, minuscola e quasi invisibile; Alice è la metafora di una scienza (e di una coscienza) capace di cambiare punto di vista e paradigma e di confrontarsi con questa realtà non misurabile. La sfida di questo ambizioso e pluri-disciplinare volume è ricongiungere la fisica, la psicologia e il sapere spirituale tradizionale dell'umanità. Per farlo l'autore si avvale dell'aiuto dei più grandi pensatori e testi della cultura occidentale e orientale, nel campo della scienza, della psicologia, della spiritualità: da Einstein a Jung, da Bohm a Heisenberg, dall'i King allo sciamanesimo tradizionale. Nella prima parte si analizza il rapporto tra matematica, percezione e meditazione, con un approccio pratico e sperimentale. Nella seconda si passa alla fisica quantistica e al suo legame con la psicologia degli stati alterati di coscienza, si discute delle particelle elerncntari e del loro rapporto con la percezione, i sogni e la mitologia. Si mostra in particolare quanto il nostro metodo di percezione e Ìa coscienza siano codificati nella matematica usata in fisica. ella terza parte si esaminano gli schemi psicologici che stanno dietro alla teoria della relatività di Einstein e le idee di Hawking sulla struttura e sull'origine dell'universo: quella che i fisici chiamano curvatura e gravità viene messa in relazione con gli stati di trance e l'uso dei 'complessi' in psicoterapia. La quarta parte, infine, riconfigura la psicologia in base a una nozione più vasta di coscienza, derivata dalla matematica e dalla fisica delle tre parti precedenti. Si tratta di un nuovo approccio alla psicologia individuale e elci processi di gruppo, con nuovi modelli per lavorare sulla guarigione psicosomatica e sulle relazioni. -
L' amore di sé
Questo volume contiene la trascrizione dei discorsi che il Maharaj tenne fra il 1977 e il 1980 nel piccolo ashram ricavato nella sua abitazione. I ricercatori che si riunivano per ascoltarlo erano molti, delle più diverse estrazioni sociali, e Nisargadatta parlava loro di non dualità e di conoscenza del Sé, ed era solito guidarli su due livelli, uno stadio iniziale e uno più avanzato, a seconda del percorso fino a quel momento compiuto da ognuno. Così, il ricercatore che ancora si identificava con il corpo, con la forma fisica e con il rapporto di causa-effetto riceveva la conoscenza relativa al primo stadio. Da lì iniziava il percorso verso la meditazione e il progressivo distacco dall'identificazione con il corpo, perché non si è il corpo, ma la coscienza che in esso dimora, e grazie alla quale esiste la consapevolezza 'io sono'. Proprio come la pienezza dell'amore fa sorgere la conoscenza del Sé, la pienezza della conoscenza fa sorgere il puro amore. Per quanto negli stadi iniziali la conoscenza e l'amore possano presentarsi come due sentieri differenti, nei livelli ulteriori rivelano la loro unità con il nostro stesso Sé, e l'illusione della dualità si dissolve. -
La natura della mente. Le istruzioni sullo Dzogchen di Aro Yeshe ...
Aro Yeshe Jungne, vissuto in Tibet nel decimo secolo d. C., fu un grande maestro e diede origine a una serie di importanti lignaggi di trasmissione orale della sezione della mente dello Dzogchen. Tali insegnamenti, diffusi all'interno della scuola dei Nyngmapa, prosperarono per oltre tre secoli fino a quando, con l'affermarsi della tradizione dei terma, furono assorbiti da altri lignaggi di trasmissione orale. Solo nel tardo diciannovesimo secolo gli insegnamenti di Aro Yeshe Jungne furono salvati dall'oblio dal grande maestro e studioso Patrul Rinpoche, che li raccolse, curò e pubblicò in un unico testo. La chiara spiegazione della vera natura, il testo qui presentato con l'edizione tibetana a fronte, contiene le istruzioni di Aro che permettono di conoscere la natura della mente e di prendervi dimora, giungendo così alla realizzazione completa dello Dzogchen. Le istruzioni sono suddivise in nove categorie che corrispondono ai diversi livelli di maturazione spirituale dei praticanti, e costituiscono in sé una via completa. La seconda parte del libro raccoglie invece il commento al testo di Patrul Rinpoche di due grandi maestri nying-mapa, Khenchen Palden Sherab Rinpoche e Khenpo Tsewang Dongyal Rinpoche, che nel 2006 hanno dato una serie di lunghi insegnamenti sulla tradizione di Aro nel loro centro di ritiri in America. Questo commento, con le precisazioni fornite ai discepoli nelle sezioni di domande e risposte, rende perfettamente comprensibile, e praticabile oggi, in Occidente, questa antica via per il risveglio. -
Ecologia del cervello. Fenomenologia e biologia della mente incarnata
Le neuroscienze hanno finora troppo spesso trascurato che il cervello è un organo dell'essere vivente, non della mente. Per superare il corto circuito diretto di mente e cervello e compiere significativi passi avanti nella comprensione dell'organismo vivente c'è bisogno di un orientamento incarnato ed enattivo: la percezione è una relazione attiva fra un soggetto incarnato e il suo ambiente, e quando il soggetto percepisce non è rinchiuso in un cranio che osserva le immagini provenienti dal mondo esterno, ma interagisce con il mondo come essere incarnato, che coesiste con le cose e le altre persone in uno spazio condiviso. Di conseguenza non riceve in modo passivo dall'ambiente le informazioni che poi trasforma in rappresentazioni interne, ma realizza il proprio mondo attraverso un processo di conferimento di senso. Il cervello è quindi un organo di mediazione, trasformazione e risonanza, sia nell'interazione sensomotoria con gli oggetti, sia nell'interazione sociale con gli altri. Muovendo da un panorama teorico-concettuale vastissimo, che spazia da Aristotele a Kant, da Husserl e Merleau-Ponty a Bateson, Thomas Fuchs restituisce, sfaccettata come i lati di una piramide prismatica, l'articolazione dei processi propri del vivente, e applica una prospettiva ecologica anche alla psichiatria e alla medicina psicologica, settori in cui i paradigmi riduzionisti dei disturbi mentali sono tuttora predominanti, e nei quali invece una concezione del cervello come organo relazionale potrà servire da base per un orientamento olistico, che consideri la soggettività e l'intersoggettività dimensioni fondamentali per la diagnosi, l'eziologia e il trattamento. -
La psichiatria con MacDonald. Una riflessione critica sugli svilu...
L'autore ha attraversato nella sua lunga attività clinica, di ricerca e di didattica un periodo di repentine trasformazioni dei concetti e delle pratiche psichiatriche che ha configurato un'autentica rivoluzione di tutti i parametri clinici e teorici della disciplina. È stato uno degli ultimi psichiatri a essersi formato sulla psichiatria precedente il DSM-III, ha potuto lavorare fianco a fianco con colleghi più? anziani che avevano vissuto in prima persona l'ingresso degli psicofarmaci nei manicomi e osservato i mutamenti che ne erano derivati, ha conosciuto il lavoro nei manicomi prima della legge 180, ha interagito in prima persona con gli esponenti più? rappresentativi della psichiatria mondiale, ed è stato professionalmente presente e attivo in tutti i sostanziali cambiamenti della disciplina degli ultimi cinquant'anni. Proprio nell'attività dell'insegnamento per la specializzazione ha constatato con sorpresa che i giovani colleghi di recentissima formazione sembravano vivere una psichiatria dell'oggi senza alcun riferimento allo ieri, una destoricizzazione totale, in cui le nozioni e le convenzioni odierne venivano accettate senza alcun tentativo di approfondimento critico, o almeno di inquadramento storico. Ha avvertito dunque la necessità di tramandare un po' della sua esperienza per non lasciar cadere il divenire della materia psichiatrica nell'oblio totale, e per far sì che i giovani psichiatri non perdano le radici della professione e le usino per riflettere in misura più critica sulla loro pratica. Il fulcro di questa complessa storia evolutiva della psichiatria è il passaggio epocale da una tradizione di medici-filosofi finissimi osservatori e narratori, ma lontani dall'uniformità clinica e diagnostica, a una psichiatria fatta di crocette sui questionari, ben stabilita, riproducibile, facilmente accessibile e comprensibile, ma straordinariamente povera di costrutti epistemologici, oltre che di profondità psicopatologica. Nel mezzo, come elemento unificante, vero artefice di entrambi i cambiamenti, l'ingresso sempre più massiccio del mercato, dell'interesse economico, teso ad allargare quanto più possibile il plateau dei fruitori di qualsiasi prodotto commercializzabile. Questa la traccia di una narrazione tanto avvincente quanto precisa, tanto vissuta personalmente quanto rigorosamente oggettiva. E Macdonald? (o, forse, McDonald?) Il lettore lo scoprirà ben presto, sin dalle prime pagine. -
Il silenzio della cattedrale
Romanzo storico/thriller ambientato nel Medioevo, alle soglie del Rinascimento, sull'Appennino, a metà strada tra la Firenze dei banchieri e degli artisti e la Bologna scalpitante delle libertà comunali. Narra della costruzione di una grande Cattedrale attorno alla quale ruotano personaggi importanti e non, fra intrighi e giochi di potere, ricchezze e miserie proprie di quel tempo. Molti sono i protagonisti (un maestro di pietre, un abate provenzale, un mercante, una giovane e ambiziosa prostituta, una moglie devota, un priore privo di scrupoli, una strega adolescente) che intrecciano la vicenda in una montagna maledetta e fra i rituali lenti di una grande abbazia benedettina. Il tutto durante il travagliato ritorno dei Papi da Avignone, il tumulto dei Ciompi, il passo pesante del Sant'Uffizio, la peste e le mire espansionistiche sulla Toscana dei Visconti di Milano. -
I segreti di Fatima. Il futuro del mondo. Guerra nucleare, pandem...
Una interessante ricostruzione delle apparizioni portoghesi di Fatima riviste alla luce dell’evoluzione del mondo in questi ultimi due decenni anche in relazione al complesso periodo che stiamo vivendo ed in particolare alla recente pandemia da Covid-19 e al conflitto tra Russia e Ucraina. Il Terzo Segreto è stato svelato del tutto o solo in parte? È vero che le profezie di Fatima riguardano eventi legati al passato e che la missione profetica del messaggio può considerarsi conclusa? Il contenuto della terza parte del Segreto riguarda l’avvento del “mistero di iniquità” e di un Ordine mondiale legato alla figura dell’Anticristo? Sono fondate le voci per cui il Terzo Segreto di Fatima riguarderebbe una profonda crisi della fede vissuta da tanti sacerdoti e religiosi e l’apostasia da parte di alcuni ministri che ricoprono incarichi importanti ai vertici della Chiesa? È vero che il mondo è a rischio di autodistruzione e che la Vergine ha detto che la Russia sarà lo strumento utilizzato da Dio per punire i gravissimi peccati dell’umanità? Nel Terzo Segreto Maria annuncia il pericolo di una imminente guerra nucleare? Quali analogie ci sono tra Fatima e le altre apparizioni precedenti e seguenti? Prefazione di don Luigi Bianchi. -
La cittadella interiore. Introduzione ai «Pensieri» di Marco Aurelio
Sorgente di saggezza inesauribile, I pensieri, a quasi duemila anni dalla loro composizione, conservano intatte la loro forza e pregnanza sul lettore moderno, come testimoniano le molteplici traduzioni esistenti. Apparentemente essi non presentano particolari difficoltà e tuttavia, sostiene Hadot, la loro limpidezza è ingannevole e può risultare oscurata dai pregiudizi che spesso inficiano la nostra lettura dei testi antichi. Sgombrare il campo da tali preconcetti, per consentire al lettore moderno una più autentica comprensione di un testo tanto significativo, è quanto si propone di fare Pierre Hadot in questa ""introduzione alla lettura dei Pensieri"", così come egli stesso definisce il suo saggio. -
La stella della redenzione
Scritta durante la Prima Guerra mondiale e pubblicata nel 1921, quest'opera maturò nella sofferta e radicale rimeditazione del problema religioso che aveva ricondotto Rosenzweig alla fede ebraica, in costante dialogo con lo spirito cristiano e con le inquietudini del mondo moderno. Ne emerse un'opera dal respiro universale e insieme radicata nella concretezza della tradizione storica. Lungi dal configurarsi come un trattato filosofico o una sintesi della teologia ebraica o cristiana, il volume propone un rinnovamento religioso fondato sulla prospettiva di una redenzione che avviene attraverso la concretezza del corpo e della vita quotidiana. -
Le tonalità emotive
La vita è sempre emotivamente ""intonata"". I sentimenti dell'allegria e della tristezza, dell'euforia e dell'angoscia, della felicità e della malinconia (ma anche le situazioni apparentemente ""apatiche"", come quelle della noia) pervadono l'esistenza e le conferiscono una colorazione particolare. È solo all'interno di questa atmosfera emozionale che avviene il contatto con gli oggetti, la percezione delle cose e delle persone, l'incontro con il mondo. Le tonalità emotive stanno dunque a fondamento di tutta la vita psichica: sono i modi del sentire che schiudono (o precludono) le molte forme dell'essere nel mondo. Il trattato di Otto F. Bollnow a cura di Daniele Bruzzone, esplora la natura e le implicazioni filosofiche, psicologiche ed etiche di queste tonalità emotive, dialogando con pensatori come Kierkegaard, Scheler, Heidegger, Jaspers, Binswanger, ma anche con scrittori e poeti come Goethe, Hölderlin, Baudelaire, Proust, Huxley. Ne scaturisce un quadro di straordinario interesse non soltanto per i cultori dell'antropologia filosofica, ma anche per quanti lavorano nell'ambito delle relazioni umane e, in generale, per chi è interessato a conoscersi meglio e a comprendere la vita emotiva. -
Parole come sabbia. Racconti per Anna e le sue amiche
Ezio Franceschini (1906-1983) nacque nelle montagne della Valsugana, studiò a Padova e insegnò per quarant'anni a Milano, all'Università Cattolica. Dell'Università Cattolica fu Rettore dal 1965 al 1968. Studioso di latino e del Medioevo, fu conosciuto in Europa e nel mondo per le sue ricerche sulla tradizione di Aristotele e Seneca, sul teatro latino medioevale, su san Francesco e santa Chiara d'Assisi. Fuori dal campo scientifico, scrisse molti testi di spiritualità. Fin dalla gioventù coltivò anche una vena narrativa, pubblicando racconti e novelle su quotidiani e settimanali. Avanti nella vita raccolse in volumetti buona parte delle sue novelle: ""Parole come sabbia"" (1965), ""Cocci"" (1975). Da ultimo scrisse racconti per bambini, in cui dominano le storie delle sue montagne, dei grandi ghiacciai, dei boschi e dei torrenti, abitati da animaletti, uccelli e pesci: pubblicati per lo più su ""Giovani Amici"", furono riuniti nel volume postumo ""La valle più bella del mondo"" (Vita e Pensiero, Milano 1984). -
L'uomo e il movimento. Lineamenti di teoria e di metodologia
L’assunto fondamentale su cui poggia questo volume è la consapevolezza dell’unità biologica della persona ove è assodata l’inscindibilità della mente dal corpo. Lo studio del movimento umano viene affrontato, arricchito e integrato alla luce degli ultimi studi e delle più recenti evidenze e conoscenze scientifiche consolidate negli ambiti neuroscientifico e delle scienze umane. Con questo approccio inter- e pluridisciplinare il movimento viene valorizzato come una tra le più importanti funzioni organiche indispensabili per l'evoluzione e il mantenimento della salute e del benessere psico-fisico nelle tre età dell’uomo: evolutiva, adulta e anziana. L’educazione attraverso le attività motorie non viene ridotta a un insieme di esercizi che valorizzano solo risultati ed effetti di tipo esclusivamente fisico-motorio, ma viene proposta e indirizzata a un’attenta valutazione degli effetti sulla globalità della persona. Le attività motorie, oggi indispensabili all’uomo per lo sviluppo di tutti i dominii di crescita (intellettivo, comunicativo, motorio e socio-affettivo), divengono un mezzo a disposizione dell’educatore e dell’allenatore per aiutare il bambino a crescere globalmente, l’adulto a sviluppare e mantenere le proprie capacità, l’anziano a ritardare il processo di invecchiamento. -
L' arte di educare l'umano
Mentre educhiamo conosciamo persone, viviamo incontri, facciamo esperienza: l'educazione ci domanda nuovi sguardi per rispondere ai cambiamenti senza snaturarne il senso. Pur tra le crisi e i cambiamenti che attraversa il nostro tempo, un'esigenza sembra restare immutata: l'educazione 'lavora' nel profondo e ad essa si accompagna un significato di emancipazione che sottrae la persona alla superficialità e all'indifferenza. In questo volume, Marisa Musaio propone una rilettura pedagogica dell'umano come esito della rielaborazione che ognuno viene compiendo intorno a sé e intorno alla ricerca di un significato dell'educare. Di contro al rischio per la pedagogia di diluirsi nelle tante pedagogie inclini a indagare sempre più minuziosi e dettagliati ambiti di studio, pensare l'educazione in relazione stretta con l'umano significa recuperare l'interazione tra vita, nascita, compimento di sé e autoriflessione; significa pensare ed educare se stessi, per essere in grado di educare gli altri. Ravvalorare il legame con l'uomo induce a valorizzare le potenzialità presenti in ciascuno, affinché alimentino l'esercizio di un'arte di educare e di educarsi intesa come arte di vivere. L'affinità con l'attività artistica e poetica, lungi dal consegnare l'educazione ad un'attività distante dalla realtà, motiva similitudini creative, etiche e spirituali che restituiscono l'attenzione per il saper vedere dentro ogni persona, sentire, provare meraviglia verso la bellezza dell'umanità, prendersi cura di sé... -
Scritti cristiani
Quando Mario Pomilio decise di raccogliere, nel 1979, sotto il titolo di ""Scritti cristiani"", alcuni fra i suoi interventi più lucidi e pensosi sulla Chiesa del Concilio e sulle inquietudini dell'uomo contemporaneo, non si era ancora spenta la vasta impressione suscitata dall'uscita, quattro anni prima, del ""Quinto evangelio"". E forse proprio la sfolgorante risonanza di quel romanzo che l'aveva consacrato come il maggior scrittore cattolico italiano dell'età postconciliare contribuì a far entrare gli ""Scritti cristiani"" in un cono d'ombra che ha finito per eclissarli. Ma senza quei testi non si potrebbe comprendere appieno l'opera narrativa di Pomilio: negli ""Scritti cristiani"", infatti, l'autore ha messo a nudo le radici della sua visione del mondo, intrecciando memorie autobiografiche, riflessioni biblico-evangeliche, approfondimenti storici e letterari, spunti morali e sociali. Oggi quegli ""Scritti"", da molti anni irreperibili in libreria, riaffiorano finalmente in una nuova edizione arricchita di altri undici testi, di cui uno del tutto inedito. E tornano a testimoniarci, dello scrittore abruzzese, l'impareggiabile capacità di coniugare i fondamenti della fede in Cristo e nella sua Parola con le ragioni della vera, grande letteratura. Nuova edizione accresciuta. -
Ricerca del bello e impegno educativo
Come dimensione e domanda intrinsecamente umana, il bello continua a interrogare facendo registrare una rinnovata attenzione in senso edulcativo e formativo, con riscontri sia nei contesti scolastici sia in quelli universitari. Il volume intreccia due percorsi essenziali: 'ricerca del bello' e 'impegno educativo', esito ed espressione di rilcerche in ambito filosofico, estetico, pedagogico, storico-artistico, e al tempo stesso di iniziative culturali attivate in ambito accademico. Si tratta di dare visibilità a percorsi che riconoscono la centralità del bello nella vita delle persone, in terlmini di attenzione estetica all'opera d'arte, ma anche di scoperta di dimensioni che concorrono a formare persone sempre più 'sensibili', capaci cioè di riconoscere e realizzare le diverse manilfestazioni e forme del bello nella propria vita. Quel richiamo che il pensiero filosofico ci ha trasmesso in termini di armonia, come modello di una paideia e di un ideale etico-estetico di forlmazione, risulta pertanto valido ancora oggi, e più che mai da rintracciare nei diversi ambiti in cui prendono vita le esperienze educative, scolastiche, formative. Per tali ragioni questo libro si propone come strumento di riflessione per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione, Lettere e filosofia, Beni culturali e per gli insegnanti interessati a sviluppare percorsi educativi e didattici. -
Sendino muore
África Sendino è un medico. Un giorno Sendino si ammala. Scopre di avere un tumore incurabile e il suo cammino verso la morte ha una brusca impennata. Ma questa esperienza, per Pablo e per chi le sta accanto, diventa un'esperienza affascinante, esemplare. Perché Sendino affronta la malattia con un'eleganza che evoca una vita interiore straordinaria. E Sendino scrive, annota su un diario pensieri e minute su sé e la sua vita mangiata dal cancro. Vuole farne un libro. Ma quando si accorge che non l'avrebbe mai visto, quel libro, chiede a Pablo di prendersene carico. Pablo fa di più. Ci mette se stesso. E in queste pagine racconta Sendino, quella parte della sua vita passata accanto a lei, e la vera eredità che Sendino ci lascia. -
Lettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale
Siamo sulla soglia di una transizione senza precedenti, che riguarda quell'incredibile conquista umana che è il cervello che legge. La riflessione sui cambiamenti indotti nella lettura dall'immersione nel mondo digitale già da qualche tempo sta impegnando gli studiosi più attenti. Ma il tassello che qui aggiunge Maryanne Wolf, che dell'analisi dei meccanismi della lettura ha fatto l'oggetto della sua attività di neuroscienziata e la passione della sua vita, è davvero originale. Anzitutto per il modo in cui ha scelto di parlarcene: sotto forma di lettere in cui si rivolge al 'Lettore' come a un amico,cercando la semplicità nelle spiegazioni scientifiche, la vicinanza del racconto personale, il calore dell'invito a riprendere il proprio posto nella casa confortevole e insieme avventurosa della lettura, dove ritrovare se stessi e gli altri. E poi per lo sguardo particolare della sua analisi, che ci mostra, grazie ai progressi delle neuroscienze, il modo in cui quel capolavoro di adattabilità che è il cervello risponde agli stimoli del mondo digitale: alterando le connessioni neuronali che aveva magistralmente costruito per la lettura su carta, profonda e intensa, e sviluppandone altre più adatte a fronteggiare la continua ed esuberante offerta di contenuti da parte degli strumenti digitali. Qual è la posta in gioco di questo cambiamento? Si guadagna di certo quanto ad aumento dell'informazione, accesso universale al sapere, sviluppo delle relazioni sociali, ma si possono irrimediabilmente perdere qualità umane fondamentali come il pensiero critico, l'immaginazione creativa, l'introspezione, l'empatia, cioè la capacità di assumere la prospettiva e le emozioni degli altri. Tutte qualità stimolate proprio dall'apprendimento della lettura profonda e che, se ci pensiamo, hanno un impatto civile e politico fortissimo: un atto 'privato' e 'solitario' come la lettura, ci sorprende Maryanne Wolf, ha implicazioni sulla vita democratica condivisa. Si tratta allora non di guardare con nostalgia al passato, ma di creare le condizioni per una nuova mente - quella dei nostri figli e dei figli dei nostri figli, il cui cervello impara a leggere proprio in quest'ambiente profondamente mutato - capace di integrare la preziosa eredità della cultura analogica con l'innovazione digitale. È tutta aperta la sfida del cambiamento. A noi il compito di orientarla, consapevoli che ne va non solo dell'intero edificio della cultura come l'abbiamo conosciuto finora, della scuola e dell'educazione, ma anche degli aspetti più profondi della stessa esperienza umana. -
MelArete. Vol. 1: Cura, etica, virtù.
È ineludibile la necessità di una rinnovata e vitale cultura etica. L'etica, intesa come quella forma di riflessione che va in cerca di coordinate di senso per fare della vita un tempo buono, riesce a generare nuovi modi di esserci se sta in relazione con la qualità ontologica essenziale della condizione umana. Poiché essenziale è la dimensione della cura e poiché il nucleo della pratica di cura consiste nell'agire secondo virtù, Luigina Mortari sviluppa una filosofia dell'educazione all'etica delle virtù secondo il paradigma della cura. -
Equilibri e disequilibri geopolitici nel mondo antico
Il volume è l’esito di una ricerca che si inserisce in un progetto dell’Università Cattolica intitolato “Crisi dell’eurocentrismo e futuro dell’umanesimo europeo: prospettive storico-culturali, religiose, giuridiche ed economico-sociali”. L’intento del libro è quello di ripercorrere l’evoluzione geopolitica della storia del mondo antico, dal secondo millennio a.C. alla tarda antichità seguendo lo spostamento, nelle diverse fasi storiche, dei centri di potere e delle aree di interesse politico, militare ed economico. -
MelArete. Vol. 2: Ricerca e pratica dell'etica delle virtù.
L'educazione all'etica ha necessità di acquisire un ruolo significativo nel curricolo. Per realizzare un efficace e fecondo progetto educativo è necessario disporre di un orizzonte teorico non solo rigorosamente fondato, ma anche messo alla prova dell'esperienza attraverso seri percorsi di ricerca empirica. Questo studio rende conto del metodo e degli esiti di una ricerca biennale e plurisituata che ha consentito la messa a punto di un curricolo di educazione all'etica delle virtù secondo la filosofia della cura.