Sfoglia il Catalogo feltrinelli000
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2361-2380 di 10000 Articoli:
-
Introduzione alla storia bizantina
Nel 330 s'inaugurava la nuova capitale dell'impero romano, che Costantino aveva voluto a oriente e che da lui prese il nome di Costantinopoli. In oriente l'impero evitò il tracollo toccato alla parte occidentale e durò oltre un millennio, fino a quando nel 1453 la città cadde in mano ai turchi. Quella di Ravegnani, tra i massimi studiosi di storia bizantina in Italia, vuole essere un primo, chiaro inquadramento delle caratteristiche salienti dell'impero d'oriente e una panoramica delle diverse fasi della sua storia che interessa tanto lo studente di storia bizantina quanto, in generale, quello di storia medievale. -
Contro l'aldilà. Per una nuova cultura laica
L'aldilà contro cui prende posizione questo libro o qualcosa ""di là da venire"""", ma che inevitabilmente verrà. Può essere un aldilà ultraterreno, come pure interno alla storia: da una parte, il dogmatismo delle religioni monoteistiche, con la sua carica di violenza; dall'altra, le utopie del """"nuovo ordine sociale"""", la società perfetta del comunismo o i mille anni di felicità annunciati dal nazismo. La """"malattia dell'aldilà"""", dunque, è dovuta alla pretesa di possedere, e imporre, una verità assoluta, sia essa di carattere religioso, come quella predicata da fondamentalismi e integralismi sempre più vigorosi, oppure di carattere mondano, come avveniva in passato con le idee di progresso inarrestabile e di necessità storica, oggi con l'esaltazione dell'identità etnica o nazionale. Avverso a ogni forma di autoritarismo teologico, politico o culturale, Crespi propone qui di ripensare laicamente le contraddizioni della """"humana conditio"""", irriducibilmente connotata dalla gioia e dal dolore, dalla speranza e dall'angoscia, dalla capacità progettuale e dal senso del limite di ogni progetto."" -
Europa del diritto
L'Europa e l'Occidente hanno inventato una forma particolare di regolazione della condotta, chiamata ""diritto"""" (""""law"""", """"Recht"""", """"droit"""", """"derecho"""", e così via) e distinta da altre (religione, morale, politica, costume), che ha finito per essere adottata, almeno in apparenza, da tutte le altre culture del pianeta, e che oggi gioca un ruolo cruciale nel mondo globalizzato. Questo libro, diviso in tre parti dedicate rispettivamente al diritto, ai diritti e al diritto comunitario, delinea i contorni della civiltà giuridica europea in polemica con tre interlocutori: i critici decostruzionisti della tradizione occidentale; i liberali o liberisti da guerra fredda; gli euroscettici, ma anche gli eurocreduli, che sopravvalutano il problema del """"deficit democratico"""" dell'Unione europea."" -
Pensiero e ragionamento
Perché alcuni di noi sono ragionatori provetti e altri gran pasticcioni? Che cosa ci fa commettere errori di ragionamento come quelli all'origine del disastro di Chernobyl? Come fanno i prestigiatori a creare illusioni che prendiamo per buone? Perché non esitiamo a rivedere certe credenze mentre ad altre restiamo aggrappati a ogni costo o quasi? Perché nutriamo paure irrazionali? Perché i terroristi abbracciano ideologie folli? Perché c'è gente convinta che le streghe siano tra noi e che la terra sia piatta e sia stata creata quattromila anni fa (e questo nell'America del XXI secolo)? Questo libro affronta tali problemi a partire dal presupposto che dietro la nostra intelligenza vi sono le abilità che possediamo, dietro la nostra stupidità vi sono gli errori che commettiamo. Ragionare bene può condurre al successo e allungare la vita, ragionare male può condurre alla catastrofe. Eppure, siccome gran parte della vita mentale si svolge fuori della coscienza, non è affatto ovvio in che modo ragioniamo e perché facciamo errori. Negli ultimi anni ha preso forma una teoria scientifica del ragionamento che spiega tutto ciò, ma che è rimasta limitata a un ristretto manipolo di scienziati cognitivi. Scopo del libro è rendere questa nuova scienza accessibile a tutti. -
Interazionismo simbolico
Coniata da Blunier, l'espressione ""interazionismo simbolico"""" designa una delle prospettive che hanno maggiormente influenzato la sociologia, la psicologia sociale e le altre scienze sociali contemporanee. In questo volume fondativo sono enucleate le premesse dell'approccio interazionista, che ha ispirato anche autori come Goltman: gli esseri umani agiscono sulla base dei significati che attribuiscono alle cose; tali significati, elaborati e modificati attraverso un processo interpretativo, emergono dall'interazione tra individui. Questi, dunque, non sono attori passivi guidati da forze esterne, bensì artefici della propria condona. L'importanza primaria riconosciuta al significato soggettivo e al processo, abbinata a una metodologia prevalentemente qualitativa che si sforza di comprendere il """"mondo dell'altro"""" come questi lo vede, ha portato l'interazionismo simbolico a conquistare stabilmente uno spazio di indiscusso rilievo nella teoria e nella ricerca sociale."" -
La decisione di bilancio in Italia
Dal 1948 le istituzioni di bilancio in Italia sono caratterizzate da un vincolo, che potenzialmente sarebbe estremamente rigido, sulla decisione di politica fiscale, con una disposizione che richiede la contemporaneità della decisione di spesa o di minore entrata con quella del suo finanziamento. Tuttavia la forza di questo vincolo risulta in concreto rimessa alla interpretazione degli attori politici nel procedimento legislativo. In sostanza, il controllo degli equilibri dei conti pubblici, nel sistema politico reale, è rimesso alla stessa virtuosità dell'indirizzo politico dei Governi e delle maggioranze che si sono succedute nel tempo. E l'evoluzione dei conti pubblici riflette l'evoluzione di questo indirizzo. Lentamente la situazione è venuta modificandosi a partire dal 1978, lungo un disegno che ha cercato di ancorare le decisioni di finanza pubblica ad un quadro di programmazione finanziaria. E questo disegno si è saldato, da più di 10 anni, con l'adesione del nostro paese ai Trattati europei che pongono limiti quantitativi precisi sulla politica fiscale. Gli autori analizzano come, nonostante ciò, il dibattito di fiscal policy in Italia continui a ruotare intorno al controllo della spesa e al consolidamento dei conti e come il risultato di quasi 60 anni di istituzioni di bilancio finalizzate alla disciplina fiscale non sia soddisfacente, in quanto non si è riusciti a garantire una gestione ordinata e controllata della finanza pubblica. -
Notte balcanica. Guerre, crimine, stati falliti alle soglie d'Europa
Da secoli i Balcani sono, quasi per definizione, la polveriera d'Europa. Anche oggi - dopo una scia sanguinosa di pulizie etniche, eccidi, ritorsioni - si sperimentano qui nuove commistioni tra economie clandestine, criminalità organizzata e complicità politiche che minacciano nuovamente il futuro europeo. Sulla scorta di una lunga frequentazione diretta della regione, scrive l'autore: ""II criminale di cui si parla non è un ladro di strada, ma il criminale sovrano, in un mondo in cui tanto la criminalità quanto la sovranità sono in mutazione. Le storie raccontate in questi capitoli ci riguardano da vicino e sono """"storie nere"""", che parlano di collusione prima ancora che di collisione fra gruppi etnici, fra legale e illegale, fra noi e loro: vittime e carnefici parlano spesso la stessa lingua e appartengono alla stessa comunità. Il lettore italiano troverà traccia di clientelismi e connivenze mafiose che ricordano da presso gli scenari nostrani. Ciò che accade di là dal mare, a est, non è il prodotto di una remota patologia locale. Nelle zone grigie della politica e dell'economia, lungo le periferie del continente, prende forma non un pallido riverbero del passato, ma una sfida presente al cuore dell'Europa""""."" -
Oltre la bellezza
C'è un ideale di bellezza tipicamente novecentesco? O è vero piuttosto che il Novecento è il secolo nel quale la bellezza non c'è, se non nelle forme grottesche e inautentiche del kitsch? In realtà il declino della bellezza comincia ben prima del secolo scorso, addirittura alla fine del Settecento, in ambito romantico. Da allora in poi la bellezza possiederà un valore evocativo, che la conduce a incombere sul panorama con tutta la potenza di chi manca. Il volume ripercorre la vicenda dell'ideale estetico dal suo tramonto in età romantica (""Mai il bello"""", ebbe a dichiarare Schlegel), attraverso la crisi otto-novecentesca sancita da Nietzsche e Spengler e fino alla sua rinascita con Andy Warhol e la pop art, quando la bellezza torna a proporsi, sia pure ironicamente, quale misura dell'essere e del mondo."" -
Baruffe d'amore. Le piccole guerre di coppia
Acredine, esasperazione, rancore, contrarietà, impazienza, malessere, frustrazione, disamore, insoddisfazione, inganno, disgusto, collera... quante sfumature di amaro può assumere la micro-conflittualità di coppia? In essa non c'è nulla di insignificante. Sotto la sua superficie carica di elettricità, sempre pronta a scoccare scintille, si nascondono spiegazioni senza fine. Per l'insopportabile abitudine di abbandonare in giro la biancheria sporca o cercare affannosamente le chiavi nella borsa senza mai trovarle saremmo perfettamente disposti, in certi momenti, a buttare via un'intera relazione. Siamo ossessionati da futili dettagli, meditiamo lungamente meschine vendette. Sgradevole, a volte devastante, ma pure incline a sconfinare nella stramberia o nella comicità conclamata, l'ostilità reciproca svolge un ruolo essenziale nel rapporto di coppia, producendo spesso effetti positivi. Come? Ce lo dice questo libro attraverso una serie di interviste - talora sofferte, talora esilaranti - in cui ci si stupirà, ma non tanto, di riconoscersi. -
Speranze
I filosofi che vanno per la maggiore, in Italia e fuori, sono da molto tempo quelli che sdottoreggiano sulla storia universale, sul destino della civiltà, sul senso della tecnica in generale, sul globale significato del sapere scientifico, quelli che sanno come e quando sono cominciati i nostri guai e dove inevitabilmente andremo a finire. Paolo Rossi, da quando ha cominciato a scrivere, ha polemizzato (a volte aspramente) con questo tipo di filosofia. Questo suo libro sulle ""speranze"""" è scritto in uno stile chiaro e asciutto, non è solo per i filosofi, ma per tutti coloro che non si accontentano di vivere e vogliono anche pensare. Si parla di visioni """"senza speranze"""", e quindi di letteratura apocalittica, delle previsioni catastrofiche fallite, della fine dell'Occidente, del masochismo degli intellettuali, dell'impellente bisogno, che molti di loro manifestano, di """"uscire dall'Occidente""""; ma si parla anche di """"smisurate speranze"""", di immaginari paradisi collocati in un altrove geografico, di coloro che hanno aspettazioni eccessive e coltivano il mito dell' uomo nuovo, dell'utopismo come ideologia diffusa."" -
Giustizia e aiuto materiale
Un bambino che nasce oggi in un paese ricco ha un'aspettativa di vita di quasi ottant'anni. Un bambino che nasce nel Sud del mondo può aspettarsi di viverne poco più di quaranta. Acqua da bere, servizi sanitari, alimentazione adeguata, istruzione: tutti questi beni umani fondamentali sono distribuiti in modo assai diseguale. E tuttavia noi, che pure avvertiamo con forza gli obblighi morali che ci legano a chi ci è più vicino e più caro, esitiamo a sentire con la stessa intensità gli obblighi di fornire aiuto materiale a coloro che ne avrebbero maggiore bisogno, uomini e donne lontani ed estranei, ai quali offriamo assistenza e sostegno solo quando ciò non comporta sacrifici da parte nostra. In un appassionato intervento Martha Nussbaum rintraccia le ragioni profonde di questa attitudine in una tradizione di pensiero radicata e diffusa, con la quale intesse un confronto serrato respingendo la falsa distinzione fra l'amore verso il prossimo e l'amore verso l'umanità. -
Gli indoeuropei e le origini dell'Europa. Lingua e storia
Il libro ha un impianto molto semplice. La prima parte espone il tema: chi sono, quando vissero e dove abitarono originariamente gli Indoeuropei; che cos'era l'Europa prima di loro; quando sono arrivati in Europa. La seconda parte espone tutto quanto allo stato si può dire di loro: che tipo di società era, com'era la religione, la famiglia, la società, l'economia, l'arte, i nomi, i numeri, la razza. La terza parte è dedicata per intero alla lingua; la quarta fornisce una breve descrizione della ventina di popoli la cui lingua è riconducibile alla comune radice indoeuropea. L'ultima parte affronta il problema dei rapporti di parentela tra le lingue indoeuropee. -
Il controllo interno nella corporate governance. Principi, metodi ed esperienze
La letteratura accademica e la pratica professionale da sempre riconoscono l'importanza di un efficace sistema di controllo interno (SCI) come requisito per il buon governo societario. Tali principi sono ora affermati anche dai codici di autodisciplina della corporate governance e sono entrati a far parte del diritto societario, in Italia e a livello internazionale. L'insegnamento più importante dei recenti scandali societari, Enron e Parmalat sono tra i più noti, è che per dare un giudizio complessivo su un'impresa bisogna tenere conto che gli aspetti di competitività, redditività e business ethics sono intrinsecamente legati. È l'equilibrio tra queste tre dimensioni a dare lungimiranza e sostenibilità al disegno di sviluppo delle imprese. Il SCI mette a fuoco i comportamenti degli individui e dei gruppi nelle organizzazioni, fa assunzioni sulla razionalità limitata e sul potenziale di opportunismo, allo scopo di predisporre le salvaguardie di controllo necessarie per prevenire, scoprire e correggere errori e comportamenti fraudolenti. -
Il sogno di una costituzione. Giuseppe Maranini e l'Italia del Novecento
Il nome di Giuseppe Maranini evoca innanzitutto la sua infaticabile lotta contro la partitocrazia. Guardando alla sua vicenda biografica e intellettuale, questo libro evidenzia come la contrapposizione tra democrazia e partitocrazia sia l'approdo di un percorso lungo e tormentato, in cui si sommano e si succedono influenze ideologiche diverse, pur se saldate dall'aspirazione a ""ricostruire lo Stato"""", a ritrovare attraverso l'organizzazione istituzionale nazionale i fattori dell'ordine sociale contro le spinte disgreganti e particolaristiche. Nasce da qui la costante ricerca di una forma costituzionale adeguata a riconoscere il pluralismo di interessi e idee minimizzandone gli elementi """"eversivi""""; e dunque ad assicurare innanzitutto l'efficacia di quello che egli riteneva il baricentro dello Stato moderno, la funzione di governo. Ne emerge una figura singolare, ma per molti versi emblematica di aspirazioni, suggestioni e traumi di larga parte del ceto intellettuale e della società italiana davanti ai mutamenti della storia del ventesimo secolo. L'accurata riscostruzione che se ne da in queste pagine aiuta a comprendere l'ambivalenza di quella che sarà l'""""ideologia"""" antipartitocratica."" -
Politica e diritto. Karl Kraus e la crisi della civiltà
Quello di Karl Kraus (1874-1936) rappresenta uno dei percorsi intellettuali più rilevanti nati in seno alla cultura austriaca della prima metà del secolo scorso. Polemista, satirico e letterato, Kraus ha dato vita a un'attività pubblicistica torrenziale, confluita nelle trentasette annate della ""Fackel"""", la rivista che fondò nel 1899 e che, a partire dal 1912, redasse di proprio pugno. La sua lucida esperienza critica, troppo spesso costretta entro gli angusti spazi della satira d'occasione, rivela, accanto a una raffinatissima matrice letteraria, un profondo ancoraggio a un universo critico-culturale di straordinario interesse, in cui si intrecciano teoria linguistica, riflessione giuridica e battaglia politica. Attraverso l'esame dei presupposti ideali e culturali dell'attività pubblicistica di Kraus, Maurizio Cau ripercorre alcuni degli snodi centrali della sua biografia intellettuale: dal conservatorismo culturale che caratterizzò la lotta contro il giornalismo all'ostilità manifestata verso l'ideologia del progresso, dall'esame dei rapporti tra diritto e giustizia alla riflessione sui confini tra morale e criminalità, dai controversi rapporti con la socialdemocrazia austriaca alla feroce contrapposizione alla politica nazionalsocialista."" -
Contabilità ambientale. L'ambiente nei conti, i conti per l'ambiente
La contabilità ambientale è una disciplina ormai consolidata nata per analizzare congiuntamente i fenomeni economici (produzione, formazione del reddito...) e i fenomeni ambientali correlati (inquinamento, depauperamento delle risorse...). Conti ambientali standardizzati e confrontabili vengono prodotti da anni dagli istituti nazionali di statistica dei paesi membri dell'Unione europea, dell'Ocse, delle Nazioni Unite mentre finora meno diffusa e meno omogenea è stata l'applicazione della contabilità ambientale a livello d'impresa e di amministrazioni pubbliche. In questa fase storica, caratterizzata dall'urgenza della questione ambientale, ci si sta muovendo nella direzione dell'adozione obbligatoria di adeguati strumenti di supporto conoscitivo, a livello centrale e anche regionale e degli enti locali. Le amministrazioni pubbliche si troveranno nella necessità di dotarsi di questi strumenti e di formare il loro personale, ancora totalmente impreparato; lo stesso vale per le imprese e gli enti di ricerca. A questo pubblico potenziale il volume vuole fornire i fondamentali elementi concettuali e gli strumenti operativi e applicativi per mostrare come la disciplina della contabilità ambientale si contestualizza nelle varie realtà applicative: in un sistema economico-territoriale, nelle amministrazioni pubbliche, nell'impresa. -
Immigrazione e sicurezza in Italia
Marzio Barbagli è stato il primo in Italia ad affrontare in maniera esplicita il tema, politicamente scorretto, dei reati commessi dagli immigrati (soprattutto irregolari, ma anche regolari), destando inizialmente imbarazzi e critiche, ma imponendosi poi, grazie al suo inoppugnabile lavoro di ricerca e documentazione, come una delle voci più autorevoli e imparziali in materia, sempre chiamato in causa nei momenti di più acceso dibattito. In questo periodo di crescente preoccupazione sociale, mentre sono all'esame nuovi provvedimenti legislativi sulla sicurezza, Barbagli affronta in particolare nel suo libro tre questioni che dividono i cittadini e le parti politiche: gli effetti della Bossi Fini (è stata un fallimento o ha contribuito a contenere il flusso dei clandestini?); le conseguenze, sul piano delle attività illecite, dell'allargamento a Est dell'Europa, soprattutto dopo il 1° gennaio 2007 (ma è davvero giustificato l'allarme nei confronti di rumeni e rom?); come funziona, o non funziona, il meccanismo delle espulsioni e perché. Tutto questo e molte altre cose ancora sulla base di dati inediti, aggiornati al 31 dicembre 2007. -
Napoli dei molti tradimenti
Nel volume si racconta la grande infatuazione degli anni giovanili intrisi di radicalismo politico, alla ricerca del volto più autentico delle classi popolari; si scoprono le responsabilità di scrittori, cineasti e musicisti che a partire dagli anni '70 hanno reinventato lo stereotipo napoletano proiettandolo sul palcoscenico più vasto del multiculturalismo mediterraneo; si denuncia il fallimento dell'esperienza bassoliniana, rivelata dall'oltraggio dell'immondizia e dalla rivolta delle periferie; si mettono a nudo i limiti di una cultura cittadina, incerta tra gli ""eventi""""organizzati dalle nuove figure professionali degli operatori culturali e il mito della tradizione illuministico-giacobina del 1799."" -
Sulle vie della salute. Da speziale a farmacista-imprenditore nel lungo Ottocento a Napoli
Il volume ricostruisce le tappe che segnarono la trasformazione degli speziali di medicina in farmacisti borghesi, e successivamente in farmacisti imprenditori, nella Napoli dell'Ottocento. Trasformazione che ebbe luogo nel periodo di passaggio da una terapeutica totalmente inefficace ad una più moderna ed affidabile, che per un tratto portò addirittura a credere che fosse possibile sconfiggere la malattia. Indagata la formazione degli speziali d'ancien regime e ricostruita la nascita della loro corporazione, l'autrice ripercorre le fasi della professionalizzazione e del difficile processo identitario della categoria. Di questo processo analizza i momenti più significativi, mostrando come un gruppo sociale composito giunse ad avere come propri obiettivi la conquista del mercato e la legittimazione sociale, con conseguente adeguamento di status. Ricostruisce poi le vicende biografiche, le scelte matrimoniali, gli spostamenti nello spazio urbano di alcune famiglie di farmacisti napoletani differenti fra loro per reddito, status e comportamenti nell'ambito delle strategie familiari, dei consumi e dei rapporti col potere. Mette in luce il ruolo dei farmacisti stranieri presenti a Napoli nell'ammodernamento della farmacopea del Regno. Colloca infine nel periodo fra le due guerre mondiali l'emergere della figura del farmacista imprenditore, che segna l'abbandono definitivo del modello ottocentesco. -
Senza casa e senza paese. Profughi europei nel secondo dopoguerra
La fine del secondo conflitto mondiale lascia sullo scenario europeo, segnato dai lutti e dalle distruzioni, una moltitudine di persone che nel corso della guerra sono state deportate o hanno dovuto abbandonare il proprio paese. Nella sola Germania occidentale sono circa sette milioni. Frutto di un'approfondita ricerca, il volume riporta alla luce questa storia largamente dimenticata. L'autrice espone in primo luogo le politiche adottate dagli Alleati per risolvere la questione delle ""displaced persons"""", dai primi piani di rimpatrio ai successivi programmi di emigrazione nei paesi occidentali. Ricostruisce poi la quotidianità dei campi di raccolta, attraverso le storie di uomini, donne e bambini che hanno alle spalle l'esperienza della deportazione o della fuga, vivono la precarietà del presente e devono confrontarsi con le incertezze del futuro. Nel concreto di quell'esperienza umanitaria trova origine l'approccio delle società contemporanee alla questione dei profughi e vengono poste le basi del regime internazionale per i rifugiati ancora oggi vigente.""