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Monumentum. L'abitare, il politico, il sacro
Il volume raccoglie gli atti del primo Seminario Internazionale organizzato nel 2010 dall'""Archivio """"Julien Ries"""" per l'antropologia simbolica"""" presso l'Università Cattolica di Milano. Al centro del volume è posto il tema dell'abitare interpretato come il gesto antropologico per eccellenza: l'uomo esiste in quanto abita, e nell'abitare egli manifesta sempre il proprio specifico modo d'essere. All'interno di questa prospettiva il """"monumentale"""" è emerso, più che come il tratto specifico di determinate costruzioni (i monumenti in senso stretto), come il carattere stesso di ogni costruire umano, che in quanto tale sarebbe sempre abitato dal rinvio all'altro e dunque dal simbolo. Attorno a questa ipotesi lavorano saggi che da una parte mettono in luce i fondamenti simbolici delle società umane (Cina imperiale, Antico Egitto, Mesoamerica, ecc.), dall'altra denunciano anche le derive di una rappresentazione del potere che, come accade in molta architettura contemporanea, scollandosi da ogni legame comunitario, finisce per interpretare la monumentalità solo come feticcio mercificato."" -
La vita coetanea
Sono poche le personalità capaci, con la loro storia, di suscitare ancora, dopo secoli dalla loro vita, interesse, ammirazione e stupore; capaci di risultare attraenti tanto da essere oggetto di lettura, di studio, di pubblicazioni e di convegni. Quella di Raimondo Lullo (1232 ca. - 1316) è una di queste: giovane dalla vita contraddittoria, convertito, poi mistico, missionario, filosofo, teologo e infaticabile scrittore e annunciatore del Vangelo, in particolare al mondo islamico, attraverso l'ideazione di un metodo dalle connotazioni combinatorie (la sua Arte) e lo studio delle lingue. Nella propria opera letteraria ha saputo coniugare rigore ed efficacia nelle dimostrazioni teologiche, ma anche la lirica dell'amore mistico; considerato il creatore della lingua letteraria catalana, ha prodotto uno dei più bei poemi mistici della letteratura universale (il Libro dell'Amico e dell'Amato) e uno dei primi romanzi autobiografici dal sapore moderno (il Blaquerna). Raimondo ha però corso il rischio, in questi secoli, di essere considerato marginale, o peggio di diventare un ""personaggio"""", piegato e declinato di volta in volta all'interesse di chi lo ha studiato o ne ha fatto la propria """"caricatura"""". A lungo inascoltato dalle corti d'Europa e persino dalle stessi corti pontificie, rischia anche oggi di non essere accolto per quello che è. Questa traduzione intende iniziare a colmare una lacuna e delineare il profilo di una figura che, come la sua, non può essere ridotta a uno stereotipo."" -
Culture e momenti di architettura antichi e medievali
Una serie di efficaci quadri d'insieme di storia dell'architettura, dalla Protostoria egea al tardo Medioevo occidentale: pubblicazione postuma di un insieme omogeneo di frammenti di riflessioni inedite di uno dei pochi docenti della materia nelle facoltà d'architettura italiane, autore anche di contributi fondamentali di carattere metodologico. Intuizioni appena accennate e argomenti trattati a fondo confermano soprattutto una maniera di lavorare, un modo di affrontare con consapevolezza piena la realtà costruita del passato. -
L' enigma del dono
Perché si dice donare, perché si dice accettare ciò che viene donato, e, quando si accetta, perché bisogna ricambiare? Questo libro esamina il ruolo e l'importanza del dono nel funzionamento delle società e nella formazione del legame sociale. Non è un ambito nuovo: già Marcel Mauss se n'era occupato, avanzando l'idea che i doni vengono ricambiati perché nella cosa donata c'è uno spirito che la spinge a tornare verso il donatore originario. L'ipotesi valse a Mauss la severa critica di Lévi-Strauss, che gli rimproverò di avere scambiato una teoria indigena per una teoria scientifica, e di non avere riconosciuto completamente il fatto che l'intera società è scambio, e che per comprenderne il senso bisogna partire dal simbolico e dal suo primato sull'immaginario e sul reale. La prospettiva generale adottata da Maurice Godelier rinnova profondamente la nostra comprensione del dono. Egli infatti analizza le cose donate o vendute a partire da quelle che non si donano o non si vendono, a partire dalle cose conservate e che bisogna conservare, le più importanti delle quali sono gli oggetti sacri. Un'opera sulle società tradizionali, dalla Costa pacifica del Canada alla Nuova Guinea, che interpella il pensiero politico di oggi. Da un lato lo scambio, la circolazione di beni, il mercato, dall'altro ciò che è sottratto a tutto questo e nel contempo è necessario a tale circolazione. -
Spiritualità: il cammino della vita. Vol. 12: Mistica e spiritualità.
Mentre il primo tomo di ""Mistica e Spiritualità"""" era dedicato alla mistica intesa come esperienza suprema della realtà, questo secondo è dedicato alla spiritualità intesa più come cammino per giungere a tale esperienza. L'autore - pur consapevole della difficoltà di definire la spiritualità del nostro tempo con i suoi diversi cammini, legati non solo alle tradizioni e al culto, ma anche alle diverse sensibilità degli uomini e al periodo storico ne presenta comunque un abbozzo, cogliendo questa spiritualità in modo integrale, nella capacità cioè di coinvolgere l'uomo nella sua piena realtà, così come può essere espressa dalle quattro parole greche: """"sòma"""" -""""psychè"""" """"polis"""" - """"kosmos"""", ossia corpo, anima, società e cosmo. L'uomo scopre però anche un elemento divino tanto immanente quanto trascendente. Ed è precisamente questo elemento misterioso, questo soffio, questa presenza trascendente e immanente ciò che conferisce alle cose, così come all'uomo, la loro identità. La spiritualità è come una """"carta di navigazione"""" nel mare della vita dell'uomo: la somma dei princìpi che dirigono il suo dinamismo verso """"Dio"""", dicono alcuni; verso una società più giusta o verso il superamento della sofferenza, dicono altri. Possiamo dunque parlare di spiritualità buddhista, benché i buddhisti non parlino di Dio: così pure di una spiritualità marxista, sebbene i marxisti siano allergici al linguaggio religioso."" -
Malgrado tutto. Percorsi di vita
Miguel Benasayag, conosciuto in Italia per i suoi lavori clinici da psicanalista e la sua ricerca filosofico-scientifica, tra epistemologia e biologia, racconta qui la sua vita, dagli anni durissimi di prigionia sotto la dittatura militare argentina negli anni ’70, periodo in cui militava nella guerriglia guevarista, all’oggi. L’originalità di questa autobiografia, sta nell’avere ben poco di autoreferenziale. Come ama dire Benasayag «più la vita è ""solo"""" personale, meno è vita». L’impegno e la ricerca di Benasayag ruotano attorno al concetto fondamentale di epoca: capirne le sfide, i processi e i meccanismi che la abitano, per liberare una potenza d’agire gioiosa e lontana da una visione teleologica del mondo, che ha nella conquista del potere il proprio obiettivo (illusorio). Ricercare quindi pratiche possibili «malgrado tutto», che è anche il nome del collettivo militante fondato da Benasayag, «Collectif Malgré Tout» composto da pensatori di vari Paesi del mondo, in dialogo fra le generazioni. Dialogo testimoniato anche in questo libro che si apre con una prefazione d Teodoro Cohen, giovane membro di «Malgré Tout»."" -
Ebraismo. Vol. 6
250 voci presentano, in modo complesso ed esauriente, la religione ebraica nel suo sviluppo storico. Ne vengono forniti i principali aspetti della tradizione letteraria, rituale, giuridica, teoretica nel quadro dell'esegesi e della critica filologica. È dedicata una particolare attenzione alle correnti del pensiero ebraico moderno e contemporaneo. -
Religioni dell'Africa
Questo volume (circa 500 colonne, 70 voci) della ""Enciclopedia delle religioni"""", è dedicato alla trattazione dei fenomeni religiosi, o variamente legati alla religione, che si sono sviluppati nell'Africa. Il Dizionario ha natura notevolmente composita e variegata a causa, naturalmente, della particolarità della vicenda storica del continente. Poiché si tratta di precocissimi e ripetuti incontri fra le tradizioni religiose native e le grandi religioni missionarie dell'umanità, provenienti dall'esterno, l'indice che in questo volume si propone alterna, grandi voci che trattano delle tradizioni religiose dell'intero continente o di sue ampie parti a voci che trattano della presenza in Africa delle grandi religioni monoteistiche, fino a voci più specifiche dedicate alle religioni propriamente africane di singole popolazioni o gruppi di popolazioni. Ma sono altresì presenti voci che trattano delle principali figure divine oggetto delle credenze delle popolazioni africane, accanto alle biografie dei tanti profeti e fondatori di culti millenaristici o di Chiese indipendenti (talora influenzati dalle religioni tradizionali, talora dal Cristianesimo o dall'Islam) che hanno punteggiato in modo particolarissimo la storia religiosa del continente. Si aggiungono, infine, alcune voci dedicate alle particolari espressioni africane di fenomeni o concezioni universalmente diffusi nel mondo delle religioni."" -
Enciclopedia delle religioni. Vol. 15: Le religioni dell'Oceania.
Questo volume (circa 600 colonne, 45 voci) è dedicato alla trattazione dei fenomeni religiosi che si sono sviluppati nel continente nuovissimo dell'Oceania, cioè in Australia e nelle numerosissime isole che punteggiano l'Oceano Pacifico. Si tratta di un territorio che per la sua storia culturale ha fornito un contributo particolarmente ricco alla ricerca etnologica e antropologica (sia sul piano della documentazione sia su quello della teorizzazione) e che ancora oggi propone, nelle sue più remote propaggini, alcune sorprendenti scoperte. Il volume, dunque, tratta soprattutto di fenomeni religiosi di popolazioni aborigene che fino ad alcuni decenni fa vivevano ancora ""a livello etnologico"""". Ma di queste popolazioni opportunamente analizza anche il faticoso e spesso tormentato ingresso nella modernità, che si sta ancora realizzando fra tragiche perdite di identità e orgogliose rivendicazioni delle radici culturali. Complessa e significativa è infine la storia della diffusione in Oceania del Cristianesimo (cattolico e protestante), dai primi tentativi missionari fino all'attuale organizzazione delle Chiese e allo sviluppo di nuove esperienze religiose."" -
Scram ovvero la fine del nucleare
Diversamente da quanto si vuol far credere, il nucleare non è una tecnologia avanzata, ma una tecnologia complicata, vecchia, costosa e pericolosa, che in mezzo secolo ha creato - oltre all'incubo tutt'altro che scomparso dell'olocausto nucleare - problemi gravissimi, che peseranno per centinaia o migliaia di anni, senza avere apportato alcun beneficio sostanziale o insostituibile. Questa tesi viene sviluppata nel libro in termini analitici e rigorosi, analizzando in modo sistematico l'intero ciclo nucleare per tutti gli aspetti rilevanti: emissioni di C02, indipendenza dalle fonti fossili, costi disaggregati, emissioni di radioattività nel normale funzionamento, residui radioattivi ingestibili, rischi e portata di possibili incidenti, pericoli di proliferazione militare. Un capitolo di Ernesto Burgio analizza i danni biologici e sanitari delle radiazioni ionizzanti in base ai risultati più recenti della ricerca biologica, che dimostrano la profonda inadeguatezza dell'approccio e della normativa ufficiali, nonché delle sue conclusioni tranquillizzanti per le piccole dosi di radiazioni. Tanto più utile risulta il confronto con l'""immagine speculare"""" della Francia, la cui fama di paradiso del nucleare viene smontata e analizzata nelle sue profonde contraddizioni da uno specialista di notorietà internazionale, Mycle Schneider. L'ultima parte del libro è dedicata a dimostrare l'inconsistenza e la impraticabilità delle soluzioni miracolistiche prospettate dall'industria nucleare."" -
La commozione del bene. Una teoria dell'aggiungere
Questo libro individua nell'idea dell'aggiunta il tratto costitutivo della cultura europea e - più radicalmente - il genoma teoretico della realtà. Plotino invitava a battere tutto intorno per tirare via le cose aggiunte; il Bene, che ""conclude"""" il suo sistema, non è però ciò che resta, una volta eliminato il mondo, ma quello che dona tutte le aggiunte. La messa in opera di quel precetto ha dunque in Plotino una curvatura ironica e paradossale. In nessun luogo più che nell'idea di SS. Trinità diviene chiaro il nesso indissolubile di essere e aggiunta. L'immensa pretesa che l'Unico, proprio essendo e restando Uno, sia tuttavia Tre individua nel concetto di Dio una tensione esplosiva, un sovrappiù impossibile, che Anselmo, Tommaso e Duns Scoto hanno indicato. L'essere, però, è aggiunta solo in forza del Bene. Se il Bene fosse semplice perfezione, ad esso non potrebbe aggiungersi niente, perché ogni aggiunta o non sarebbe tale o sarebbe nociva. Ma il Bene è perfezione in quanto bontà (non viceversa), il che richiede di """"definirlo"""" come la Regola, o il Fondamento, con aggiunta. La commozione del Bene è appunto questa capacità inaudita di aggiungere, di fare stare ancora qualcosa in uno spazio che, per definizione, è saturo e inemendabile. Il modello aggiuntistico si concepisce dall'inizio alla fine come un pensiero della liberazione, anche in senso politico. L'emancipazione, l'uscita, non può però consistere mai nella mera eliminazione delle cose aggiunte."" -
Complessità, evoluzione, uomo
La crescita della complessità della materia nel tempo, come aumento di particelle cariche elettricamente e di interazioni a livello atomico e molecolare, con aggregazioni sempre più numerose e ricche di relazioni, è un fatto fuori discussione. Il fenomeno si può riconoscere nel mondo inorganico, organico e vivente in una grande varietà di espressioni. Nei viventi pluricellulari si mostra come un processo non lineare, con ramificazioni e direzioni che a volte si arrestano estinguendosi, altre volte si mantengono quasi immutate nel tempo giungendo fino a noi. Questa crescita suppone cambiamenti a livello strutturale e idonee condizioni esterne che consentono o favoriscono relazioni e aggregazioni sempre nuove. Si realizza così l'evoluzione della vita, ciò che il ""creazionismo scientifico"""" e le sue forme rinnovate, come Ylntelligent Design, seguitano a negare. Le domande si accrescono se si pensa alla ominizzazione, che ha portato a un essere in cui la complessità biologica, espressa dalla struttura e dal funzionamento dell'encefalo e ancora in gran parte inesplorata, raggiunge la sua massima espressione e appare accompagnata dalla cultura, rivelatrice della coscienza di sé e della libertà."" -
La Cappella Caracciolo del Sole a San Giovanni a Carbonara. Ediz. illustrata
La cappella Caracciolo del Sole nella chiesa di San Giovanni a Carbonara rappresenta uno straordinario esempio di autunno del Medioevo. Se infatti lo storico olandese Johan Huizinga applicava la categoria alla civiltà borgognona, quello che accade a Napoli tra la fine della dinastia degli Angiò Durazzo e l'arrivo di Alfonso d'Aragona il Magnanimo si può analogamente immaginare come un frutto portato al culmine della sua maturazione. Il libro mette in luce gli aspetti di una stagione artistica cosmopolita, in dialogo con le varie realtà del gotico internazionale, in un intreccio con il gusto mediterraneo. Gli artisti cui si devono le splendide pitture sono Leonardo da Besozzo, figlio del maestro dell' Ouvraige de Lombardie, il sogno espanso da Milano all'Europa, e Perinetto da Benevento e di Francia, misterioso artista in cui è parso di avvertire le atmosfere avignonesi e le colorite espressioni delle novità catalane. Lo studio analizza la storia del monumento nel contesto della spiritualità degli agostiniani osservanti. Sono loro a reggere la chiesa negli anni della decorazione della cappella di Sergianni Caracciolo del Sole, Gran Siniscalco del Regno. Il significato delle storie sacre che decorano interamente le pareti è svelato da una lettura iconografica che evidenzia l'esemplare sinergia tra il chiostro e la corte. -
Mistica comparata e dialogo interreligioso
India, secolo XX: il 14 luglio 1973, a Rishikesh, il monaco benedettino Henri Le Saux vive l'esperienza del risveglio; ""Ramana Maarshi"""" trasmette il messaggio delle Upanisad senza la mediazione dei testi scritti; """"Ananda-mayi Ma"""", """"essenziata di beatitudine"""", in """"samadhi"""", realizza """"l'advaita"""". Personaggi di confine o, meglio, sopra il confine, """"testimoni dell'Assoluto"""", che Caterina Conio incontra nelle grotte, negli eremi, negli """"asram"""" dell'India, dopo aver a lungo meditato sulla """"Mandukya Upanisad"""", il più astratto dei testi vedantici. Caterina ne comprende l'eccezionale """"portata mistica"""" e la penetra a fondo, attraverso il confronto con le altre scritture della tradizione dell'Oriente e dell'Occidente. Discute la prima tesi alla Cattolica di Milano su un testo sacro non occidentale, la """"Mandukya"""", che continua ad approfondire per il suo dottorato alla Banaras Hindu University. Sente il """"bisogno metafisico"""" di un dialogo filosofico-religioso tra i due emisferi. A Varanasi, Raimon Panikkar sarà suo diretto interlocutore. E così Caterina Conio continua negli anni la ricostruzione del pensiero delle personalità esemplari cristiane e non: del Gandhi mistico e """"karma-yogin"""", del sacerdote Jules Monchanin, che, con l'abito ocra e il nome indiano, rimane per sempre fedele in tutto alla Chiesa cattolica, degli impavidi """"Vinoba"""" e Thomas Merton, che con attitudine ascetica hanno promosso la giustizia sociale e il dialogo interreligioso."" -
La bellezza inutile. I monumenti sconosciuti e il futuro della società. Ediz. illustrata
Attorno alle bellezze minori, attorno alle chiese e ai monumenti meno conosciuti e più colpiti dall'incuria o dall'indifferenza, si sta giocando una parte importante del nostro futuro, perché lì persiste un senso ultimo di comunità che altrove è perduto. Né i partiti né i circoli culturali ripropongono un'idea di comunità umana come invece viene riproposta dai gruppi e dai comitati che lavorano a dar vita alle bellezze ritenute periferiche e secondarie. Il grande monumento ""spersonalizza"""" la sua tutela (nessuno si sentirebbe di dover difendere la Cappella Sistina di Michelangelo), mentre invece il piccolo monumento, proprio perché spesso mal conservato, malcurato, ignorato dalle amministrazioni, riesce a far nascere un senso di difesa, di condivisione, di richiamo a ciò che abbiamo di importante e di duraturo nella nostra civiltà."" -
Figure e vicende della chiesa ambrosiana. Nel solco di Ambrogio
La sezione ""Nel solco di Ambrogio"""" raccoglie gli scritti di Inos Biffi dedicati alla sua Chiesa, quella ambrosiana, in cui si affondano le sue radici cristiane, la sua formazione, i suoi studi. I primi saggi riguardano lo stesso antico governatore diventato improvvisamente e controvoglia vescovo della città imperiale. Si tratta di schizzi brevi ma incisivi sulla sua dottrina e pastorale, sull'originalità della sua teologia, tutta incentrata su Cristo, sulla novità della sua cura d'anime, tutta dedicata a iniziare i suoi fedeli all'intelligenza, al gusto e al canto del """"Mistero"""". Dopo Ambrogio ricorrono alcuni degli altri grandi pastori che hanno illustrato e impreziosito la Chiesa di Milano, tra i quali il grande autore della Riforma cattolica, san Carlo Borromeo, nei disegni umani un perfetto esponente del nepotismo papale, ma nei disegni divini il riformatore che con le sue potenti e geniali istituzioni ha segnato per secoli e fino ad oggi questa Chiesa, che a ragione può essere definita ambroborromaica. Sono succedute a san Carlo altre luminose figure di pastori. Inos Biffi rievoca in particolare gli arcivescovi che nel XX secolo sulla sua scia hanno governato la comunità ambrosiana con sapienza operosa ed edificante santità: due infatti - Ferrari e Schuster - sono già beati, e Montini si avvia alla beatificazione, mentre a Giovanni Colombo, che ebbe il dono della Parola per la sua Chiesa, sarà riservato tutto il secondo volume della sezione."" -
In una fiamma di fuoco. Rashi commenta l'Esodo
Elie Wiesel afferma che, tra i differenti Commentari della tradizione ebraica, quello del rabbino di Troyes è ""unico, differente, indispensabile"""". E esattamente così! A poco meno di un millennio dalla nascita, le sue spiegazioni dei passi biblici e talmudici rimangono insuperate. La sua interpretazione, focalizzata soprattutto sul senso letterale della Scrittura, ha rappresentato un nuovo inizio nel campo dell'esegesi. Né la sua fedeltà testuale significa aridità e abbandono della tradizione dedicata al senso allegorico, morale e anagogico; solo che il tutto si trova riplasmato e riutilizzato per precisare e arricchire il significato piano dei versetti. Comprendere pienamente i commenti di Rashi, specialmente per il suo abbondante uso delle fonti, non è e non è mai stato facile. Così, nel corso della storia, per elucidare il suo commento biblico sono stati scritti più di duecento commentari. Il presente lavoro intende svelare la profonda ed erudita sapienza che si nasconde nelle concise e spesso ellittiche spiegazioni di un passo. Limitandosi ai primi dodici capitoli dell'Esodo, esso fornisce anzitutto una traduzione del testo biblico e del Commento di Rashi; il Commento viene quindi approfondito attraverso i Supercommentari - che si sono spesso trasformati in nuovi commenti -, con l'aggiunta infine delle possibili ulteriori interpretazioni che del versetto si possono dare. Editoriale di Giuseppe Laras, prefazione di Azzolino Chiappini."" -
La libertà e le occasioni
La domanda inaugurale del pensiero moderno è ""politica"""" in senso rigorosamente filosofico: non concerne la genesi storica della società, la sua nascita nel tempo, le strategie del potere, non chiede il racconto della fondazione, ma si applica al punto d'origine, al principio del """"plurale"""" costitutivo della soggettività. A partire dal XVII secolo, mentre per un verso si osserva e calcola il gioco delle forze reali e per un altro si sublima nel tragico l'inseparabile coppia di arbitrio e necessità, balena nuova l'idea che propulsivo della dinamica sociale sia il nesso dialettico, mondano e storico, di libertà e di ordine. Vico coglie appieno la novità, quando nel De iure, del 1720, sostiene che società e diritto non sono effetti né di metafisica necessità né di naturali impulsi utilitari, ma funzioni dell'umano reagire alle occasioni, ossia risposte che dinanzi alle sfide delle contingenti situazioni gli accomunati individui inventano. Nell'attuale momento della vita del mondo, non certo per questa o quella novità tecnica ma, come avverte Jacques Ellul, per l'incombente prospettiva che lo stesso sistema sociale si riduca a """"sistema tecnico"""", si realizzi cioè l'organica e totalitaria """"tecnicizzazione"""" dell'umano, la libertà si trova dinanzi all'occasione cruciale, in cui è di essa che si decide. Una tale sfida non si può ignorare, occorre rispondere. È propriamente un affare di etica: non compete all'esattezza del calcolo, ma al rigore del pensiero."" -
I salmi dell'Hallel
Nell'interpretazione dei salmi è fondamentale per Cassiodoro il senso storico grammaticale. In ciò era favorito dalla sua straordinaria erudizione. Non di rado si mette a spiegare il testo parola per parola, con frequenti riferimenti a conoscenze scientifiche di cui era ricco. Egli comunque preferisce in maniera assoluta il senso spirituale. Quando gli è possibile fa scaturire dai salmi utili insegnamenti morali. Ma per lui ciò che conta davvero è il senso allegorico. L'autore dei salmi è un profeta che vede in anticipo come Dio avrebbe realizzato il suo disegno di salvezza. In essi, pertanto, è al centro la figura di Gesù Cristo, unico Salvatore. E in Lui che la storia trova pienezza di significato. Potremmo tranquillamente dire che Cassiodoro vuole e riesce a scoprire nei salmi la realizzazione del mistero pasquale. Il ""canto nuovo"""" che i beati devono cantare in eterno """"è il mistero della santa incarnazione, la natività mirabile, l'insegnamento che dona salvezza, la passione maestra di sapienza, la resurrezione prova certissima della nostra speranza, l'essere posto alla destra del Padre"""". E, proprio perché la Pasqua avrà la sua pienezza nella Gerusalemme celeste, è evidentemente accentuato nel Commento il senso anagogico. Quanto detto risalta in particolar modo nel """"Commento ai salmi dell'Hallel"""". Sono, in fondo, i salmi che venivano cantati dagli ebrei soprattutto nelle celebrazioni pasquali. E che, dunque, anche Gesù ha cantato."" -
Paul Valéry architetto
Nell'opera di Paul Valéry, l'architettura ha una duplice centralità. Da un lato, rappresenta la metafora più convincente della logica costruttiva e della chiarezza ideale che devono guidare la riflessione sull'esistenza. Dall'altro lato, è quell'arte eccelsa che accoglie e custodisce il corpo dell'uomo, nell'orgoglio e nella bellezza, organizzando la materia bruta, secondo regola e numero. Su di essa, quindi, si addensano l'identità razionale e il destino vitale della civiltà. Così, guardare all'idea di architettura che Valéry esprime in pagine di raffinata scrittura vuol dire guardare, da una postazione privilegiata, ad argomenti centrali nella cultura europea del Novecento. Muovendo da alcuni appunti inediti sull'architettura contenuti nei Cahiers, gli autori propongono uno stimolante itinerario di lettura che attinge alla stessa passione per l'architettura nutrita da Valéry. Il volume è corredato, oltre che dalla riproduzione e trascrizione degli inediti autografi, da un inserto illustrativo con una selezione degli straordinari disegni dedicati da Valéry al tema dell'architettura. Prefazione di Maria Antonietta Crippa.