Sfoglia il Catalogo feltrinelli000
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6781-6800 di 10000 Articoli:
-
L' arte precolombiana in Mesoamerica
Beatriz de la Fuente, già direttore dell'Istituto di ricerche estetiche dell'università del Messico, imposta una lettura 'estetica' dell'arte precolombiana. Non più solo documento antropo-archeologico, ma connessione, evoluzione e peculiarità di stili. Opere fondamentali per guardare a Aztechi, Maya, Toltechi, Olmechi, ecc. come creatori di opere artistiche. Segue una sintesi ordinata delle culture precolombiane e dei loro stili. -
Campania barocca
Dagli inizi del Seicento fino alla metà del Settecento la cultura artistica e architettonica napoletana esprime una grande autonomia. Centrale in questo rinnovamento artistico è la sintesi delle arti: scultura, architettura e pittura. Tale intreccio di arti e di tecnica resta la categoria fondamentale per leggere l'opera dei caposcuola del Barocco in Campania: Fanzago, Solimene, Sanfelice, Vaccaro. -
Storia illustrata della chiesa. Le grandi sfide
Un'opera realmente sintetica, in un solo volume, capace di sintetizzare le grandi sfide storiche. Le 567 illustrazioni non sono semplici ritratti di papi, governanti, fondatori di ordini, ma costituiscono, tramite opere d'arte, siti, paesaggi, architetture, frontespizi, reperti archeologici, documenti di attualità, una vera ""illustrazione culturale"""" per cogliere la mentalità delle diverse epoche e l'apporto del cristianesimo nei confronti della società e del mondo intero. Le ampie didascalie dell'autore permettono di tuffarsi nello spirito di ogni epoca, nelle innovazioni, nei dibattiti, nelle occasioni perdute, ecc. Gli indici permettono una consultazione rapida ed efficace."" -
Pellegrinaggi e santuari cristiani nel mondo
Il volume raccoglie i pellegrinaggi cristiani, dall'Europa alle Americhe, dall'Africa all'Asia. Si tratta dei più importanti eventi per partecipazione popolare e per il significato che loro è dato nelle diverse culture nazionali. Il testo descrive i pellegrinaggi in ordine cronologico dalla loro origine e ne racconta la storia sino alla devozione popolare di oggi. La cartografia, che lo rende quasi un atlante, permette di cogliere gli itinerari dei pellegrini per raggiungere il santuario e quanto avviene nel luogo stesso. Il volume è corredato da un apparato di immagini di luoghi, di gesti, di opere d'arte, di religiosità popolare, di oggetti legati al cammino. -
Emilia Romagna rinascimentale. Ediz. illustrata
Un viaggio attraverso le terre d'Emilia e di Romagna, che durante i secoli XV e XVI offrono uno spaccato delle variegate esperienze che animano il Rinascimento. Il valore paradigmatico della stagione rinascimentale in queste regioni è dato dal mosaico di realtà politiche che si avvicendano, talora in modo repentino, o che persistono radicandosi profondamente nel territorio; e dalle atmosfere culturali che pur promosse in ambienti molto simili approdano a esiti divergenti. Si scopre così la Bologna dei Bentivoglio e quella in cui, dal 1506, la città è il secondo centro dopo Roma dello Stato Pontificio, che la arricchisce di nuovi edifici e spazi come la fontana del Nettuno e le architetture del Vignola. Volgendo lo sguardo alla Romagna, le sedi malatestiane di Cesena e Rimini recano evidente l'azione di rilettura dell'antico promossa da Domenico Malatesta con l'edificazione della biblioteca e il suo progressivo arricchimento librario, e dal fratello Sigismondo con la ridefinizione del Tempio col coinvolgimento di Leon Battista Alberti. Il viaggio continua nei piccoli centri resi veri e propri gioielli da illuminati dinasti locali come i Pio a Carpi o i Da Correggio nell'omonima cittadina, fino alle viscontee Parma e Piacenza che passano nella prima metà del XVI secolo sotto i Farnese. Infine si giunge presso i territori estensi, da Modena a Reggio Emilia, per culminare con le sensuali atmosfere cortesi di Ferrara, splendido cantiere urbanistico. -
Paolo Soleri. Etica e invenzione urbana. Catalogo della mostra (Roma, ottobre 2005-8 gennaio 2006). Ediz. illustrata
Apprezzato e conosciuto all'estero e particolarmente negli Stati Uniti dove vive da quasi cinquant'anni, Paolo Soleri ha riscosso un attardato riconoscimento in Patria, ottenendo il Leone d'Oro alla carriera nel 2000 in occasione della Biennale di Architettura. Disegnatore straordinario, teorico e pensatore, architetto dotato anche della maestria dell'artigiano, ama manipolare la materia prima sia per creare strutture edilizie sia per realizzare forme decorative come le sue famose campane. Le tre mostre, organizzate contemporaneamente a Roma dall'Istituto Nazionale della Grafica, ci permettono, per la prima volta, di cogliere in tutta la sua ricchezza la riflessione di Soleri sulla condizione della vita in città, una riflessione che si traduce nella proposta di costruire città dense, compatte ed ecologicamente compatibili. -
Cupole. Simbolo, tecniche, storia
Questa è un'opera di storia dell'architettura: dall'antichità alla contemporaneità, l'evoluzione di un elemento architettonico che ha caratterizzato molti tra i più grandi capolavori dellà civiltà. Ma è una storia dell'architettura a tutto tondo, con un spazio dato sia alla tecnica sia alla cultura simbolica. La tecnica è argomento essenziale nella nascita e nell'evoluzione della cupola, la più complessa dalle origini delle scommesse dell'architettura. La simbologia: causa primaria della cupola non è la funzionalità, anche se questa troverà poi le sue ragioni d'essere, ma il simbolo e il simbolo cosmico: volta celeste, ponte tra l'uomo e l'altro mondo. L'opera riguarda tutto l'arco della storia europea e del grande bacino mediterraneo, sino a tutto il Medio Oriente e al mondo indiano, né sono trascurate le prodezze e le utopie dell'architettura contemporanea. -
La cittadella degli studi. Chiostri e palazzi dell'Università di Brescia
Un percorso quasi rettilineo da nord a sud collega, nel cuore della città antica di Brescia, una serie di monumenti che negli ultimi tempi sono stati aperti alle schiere di studenti delle Facoltà Umanistiche dell'Università degli Studi di Brescia. Si tratta di edifici storici, relativi ad un arco cronologico che va dal XV al XVIII secolo, quasi sempre di vecchia appartenenza demaniale o comunale, chiusi da decenni, perché dismessi dalla Pubblica Amministrazione, a volte abbandonati ad uno stato di obsolescenza e in qualche caso di notevole degrado. Affidati a vario titolo all'Ateneo bresciano, hanno visto in pochi anni una rinascita straordinaria non solo come centri di vita culturale, ma anche in una rinnovata condizione di recupero architettonico, come manifestazione dello splendore di nobili provenienze di storia e di arte. -
La cappella Contrari nella rocca di Vignola. Ediz. illustrata
Fin dai primi studi risalenti all'inizio del secolo scorso, gli affreschi della cappella del castello di Vignola, voluti da Uguccione Contrari, costituiscono un affascinante problema all'interno della pittura tardogotica padana. Connotati da un marcato intento espressivo e da un sorprendente livello inventivo, danno conto delle ricerche stilistiche più innovative in corso tra Ferrara e Bologna, ad una data che si può fissare nel corso degli anni Venti del XV secolo. Numerosi sono altresì i problemi che li riguardano, dalla precisa individuazione del loro autore, da ricercare nell'ambiente dei pittori attivi di Nicolo ili d'Este, di cui Uguccione era feudatario, ai motivi che determinarono la brusca interruzione del progetto decorativo, portato a termine nella sola volta e nelle sottostanti lunette. Nell'assenza di precisi riscontri documentari, il volume affronta le questioni tuttora aperte da molteplici punti di vista, chiarendo dapprima le ambizioni culturali di Uguccione Contrari, tra i personaggi di maggior spicco della corte estense e al centro di una vasta rete di rapporti, per poi esaminare le fasi costruttive della rocca, oggetto per suo volere di profondi mutamenti. -
L' arte bizantina. Ediz. illustrata
Questo volume, riccamente illustrato, ci parla dei diversi incanti legati al nome di Bisanzio, e soprattutto alla sua pittura, che ha saputo trovare un linguaggio adatto per dare forma tangibile all'assoluto. Ma c'è anche, sulle rive del Bosforo, l'abbagliante Santa Sofia, ci sono i sogni e le emozioni degli uomini, i canti liturgici che ci sollevano al cielo, la magnificenza delle chiese e dei palazzi, e ancora le impareggiabili cerimonie civili, e gli imperatori onnipotenti, simili a icone nei loro paramenti. L'arte bizantina fiorisce per oltre mille anni (IV-XV secolo) in tutta l'Europa orientale, in gran parte dell'Italia e nella Russia settentrionale. La forza straordinaria di questa tradizione le garantisce una lunga sopravvivenza dopo la scomparsa dell'impero che l'ha generata e i nostri contemporanei si mostrano sensibili alla sua bellezza. -
L' arte cinese. Ediz. illustrata
Ripercorrere la continuità storica delle arti in Cina e render conto della loro esemplare unicità: questi gli scopi del volume. Volutamente conciso, il testo chiaro e preciso espone le maggiori espressioni di tremila anni d'arte cinese; s'interessa delle arti funerarie rivelate dall'archeologia, ma anche delle arti sacre nelle loro prospettive spirituali e, infine, delle ""arti della vita"""", come la pittura, il giardino o le arti decorative. Corredata da una ricca iconografia, con numerose illustrazioni a colori, schemi, ricostruzioni originali e da un glossario delle principali nozioni, l'opera è destinata a quanti vogliono capire e apprezzare le arti di un mondo, la Cina, che comprende un quinto dell'umanità del XXI secolo."" -
L' orizzonte tardo antico e le nuove immagini. Ediz. illustrata. Vol. 1: 306-468.
Questo libro è dedicato alla pittura a Roma nel IV e V secolo, in un periodo che prende avvio alla fine del mondo antico e si sviluppa con il progressivo affermarsi del Cristianesimo. Nel volume la pittura è analizzata da tre punti di osservazione diversi: la pittura monumentale, che vede l'avvento dei grandi programmi figurativi all'interno delle nuove basiliche cristiane; la pittura profana, che contempla le ultime testimonianze prodotte dal contesto pagano e la pittura funeraria, straordinario serbatoio di immagini nascosto nelle viscere della città. L'opera, volume I del Corpus della ""Pittura medievale a Roma"""", vuole scrivere una storia della pittura romana tardo antica e paleocristiana, studiando e organizzando tutte le opere, quelle esistenti e quelle testimoniate, della città di Roma, in un ordine cronologico plausibile. Nel volume sono schedate le pitture murali, i mosaici, ancora esistenti in gran numero e spesso ancora visibili sui muri degli edifici sacri della città. Ma sono anche recuperate tutte le tracce che questo stesso patrimonio pittorico ha lasciato nella memoria storica, nel corso dei secoli: acquerelli, disegni, copie, antiche fotografie, descnzioni, che contribuiscono in maniera sorprendente a integrare la nostra conoscenza della pittura di questi secoli."" -
Riforma e tradizione. Vol. 4: 1150-1197.
Il volume è dedicato alla cultura figurativa che si manifesta a Roma, a partire dalla metà dell'XI secolo (quando ancora permangono tracce del recente passato ottoniano) fino alla chiusura del XII secolo, arco cronologico segnato dalla Riforma Gregoriana. Alla profonda riorganizzazione della Chiesa di questi decenni si accompagna un'intensa produzione di immagini e programmi figurativi che rispecchiano tale ""renovatio"""", intesa come recupero e rilettura del proprio passato paleocristiano; il periodo si chiude, alla fine del XII secolo, con una nuova penetrazione bizantina. L'opera, volume I del Corpus della """"Pittura medievale a Roma"""", vuole scrivere una storia della pittura romana medievale, studiando e organizzando tutte le opere, quelle esistenti e quelle testimoniate, della città di Roma, in un ordine cronologico plausibile. Nel volume sono schedate le pitture murali, i mosaici, le icone, ancora esistenti in gran numero e spesso ancora visibili sul muri degli edifici sacri della città. Ma sono anche recuperate tutte le tracce che questo stesso patrimonio pittorico ha lasciato nella memoria storica, nel corso dei secoli: acquerelli, disegni, copie, antiche fotografie, descrizioni, che contribuiscono in maniera sorprendente a integrare la nostra conoscenza della pittura di questi secoli."" -
Atlante. Percorsi visivi. Vol. 1: Suburbio, Vaticano rione Monti.
Il volto pittorico della Roma tardo antica e medievale, raramente è giunto a noi intatto; più spesso si mostra frammentato o nascosto o perduto. E tuttavia di questo patrimonio, moltissime sono ancora le tracce visibili sulle pareti di chiese e monumenti della città o i brani di dipinti e mosaici staccati che si conservano nei musei e nei loro depositi. Nel caso di contesti pittorici perduti talora ne sopravvive la memoria visiva, grazie a copie antiche (acquarelli, disegni, incisioni) e fotografie storiche. L'Atlante, di cui si presenta qui il I volume, ricrea i nessi, anche se perduti, fra le pitture murali e il loro originario assetto all'interno degli edifici, presentando una serie di percorsi visivi sulla base di planimetrie e modelli digitali 3D. Si tratta di ricostruzioni grafiche studiate per far emergere mosaici e pitture in contesti architettonici compromessi o meno, ricollocare virtualmente i dipinti staccati, raccontare i palinsesti pittorici ""sfogliandoli"""", visualizzare le decorazioni ormai perdute, ma documentate."" -
L' arte indiana. Ediz. illustrata
L'arte indiana ha le sue origini in un passato remoto che vede la nascita nel III millennio a.C. della civiltà dell'Indo (Pakistan). La discesa degli ""Indoeuropei"""" porterà in seguito alla nascita della civiltà dei """"Veda"""", che prende il nome dai testi sacri che saranno prodotti durante molti secoli. Una civiltà costruita attorno alla parola, ricca di ritualità ma priva di immagini create dall'uomo e basata sui simboli, come la luce, di ordine naturale. Con la crisi della società brahamanica nasce il buddhismo (fine del VI secolo a.C.), che porterà nuove simbologie, come la ruota o il loto. Nascerà infine l'arte indiana, con architetture e sculture, intorno alla nostra epoca, inizialmente buddhista, espandendosi in tutta l'India e in Sri Lanka. L'arte classica indiana vedrà il suo splendore tra il IV e l'VIII secolo e sarà buddhista e induista. Da allora sarà espressione di entrambe le religioni, sino alla compresenza dell'islam, che nell'India si acculturerà in forma peculiare. L'impronta artistica indiana darà vita nel Tibet a quella tibetana, ma si espanderà anzitutto nel Sud-Est asiatico, dove possiamo, pur nel matrimonio con culture e civiltà differenti, parlare sempre di arte indiana."" -
Il viaggio dell'arte indiana. Nel sud-est asiatico. Ediz. illustrata
Il racconto della diffusione dell'arte indiana attraverso tutto il sud-est asiatico è realmente epico e riguarda non solo la storia, ma anche la diffusione delle religioni e della cultura. Commercianti, esploratori e monaci indiani viaggiarono verso oriente a partire dall'attuale Sri Lanka e dalla Birmania raggiungendo la Tailandia, la Cambogia, Giava, la Malesia, fino al delta del Mekong. Non si trattò mai di un'invasione armata, ma di una pacifica presenza ed influenza che la cultura indiana seppe affermare in tutti questi territori. Sia la religione Induista sia quella Buddista si diffusero così dal subcontinente indiano al resto dell'Asia meridionale. Queste nuove religioni portarono le loro iconografie e i loro stili che si innestavano sulle culture locali fecondandole e trasformandole ma mai cancellandole. -
La grande docorazione barocca in Italia. Ediz. illustrata
Questo prestigioso volume sulla pittura murale in Italia presenta il magnifico mondo illusionistico, in tutta la sua gamma artistica e intellettuale, della grande decorazione barocca nelle chiese e nei palazzi nell'epoca della Controriforma e dell'Illuminismo. Per la prima volta viene qui offerta un'ampia panoramica di questo capitolo dell'arte italiana tanto spettacolare quanto importante. Il materiale fotografico, appositamente raccolto per quest'opera, permette l'accesso a luoghi d'arte eccellenti - alcuni famosi in tutto il mondo e alcuni finora meno conosciuti, ma ugualmente importanti -, esprimendo così magnificamente il fascino visuale e intellettuale del mondo delle immagini pittoriche del Barocco. La rassegna ha inizio con il periodo del primo Barocco romano, rappresentato dalle opere realizzate dopo il 1600 dagli allievi di Annibale Carracci: Albani, Reni, Domenichino e Lanfranco. Seguono, dal 1630 circa, gli affreschi di Pietro da Cortona, grande iniziatore, e di Luca Giordano, che porta a compimento l'arte barocca della decorazione murale. Di questi è possibile capire l'influenza stilistica mediante le loro opere più significative e quelle dei loro successori. -
La pittura allegorica a Pompei. Lo sguardo di Cicerone. Ediz. illustrata
La pittura allegorica compare nelle decorazioni interne delle case romane alla fine degli anni Ottanta del I secolo a.C. Scompare una quarantina d'anni più tardi con la generazione che ne aveva creato la moda, durante gli sconvolgimenti politici seguiti all'assassinio di Cesare alle Idi di Marzo del 44 a.C. Le sontuose composizioni, che rappresentano architetture in parte immaginarie e prive di qualsiasi presenza umana, sono state devotamente preservate dai successivi proprietari delle dimore, a causa probabilmente della condizione sociale di coloro che le avevano commissionate, fino a che l'eruzione del Vesuvio le ha a sua volta conservate permettendo di ammirarle. Si indaga qui questa moda decorativa, dalla sua probabile nascita sul Palatino, nella casa di uno dei capi della fazione conservatrice dell'aristocrazia senatoria, fino alla sua fase conclusiva nelle ville della ricca zona residenziale del golfo di Napoli. Il significato di queste pitture è analizzato in dettaglio, con un tentativo di ritrovare lo sguardo dei proprietari che le fecero eseguire. Si tratta di ricostruire in tutti i suoi aspetti sia la memoria di questi personaggi che le loro abitudini di percezione visiva. Tra il gruppo di giovani aristocratici decisi a resistere alle azioni dei populares e coloro che erano andati a cercare presso i filosofi di Atene le ragioni per credere nel loro destino, spicca la grande figura di Cicerone, che possedeva una residenza nel territorio di Pompei. -
Nascita della figura umana. Le prime immagini dell'uomo dal paleolitico all'età dei metalli. Ediz. illustrata
L'uomo rappresenta se stesso a partire dal momento in cui fa la sua comparsa nella sua forma moderna, quella di ""Homo sapiens sapiens"""". E, essenzialmente, l'uomo ha dapprima rappresentato la donna. Ma queste immagini sono a lungo rimaste minoritarie: sono anzitutto gli animali a essere raffigurati, in una grande varietà di forme e di stili, come se la rappresentazione della figura umana dovesse rimanere eccezionale o marginale. Poi la rivoluzione neolitica, che vede l'agricoltura e l'allevamento prendere il posto della caccia e della pesca, si accompagna a una rivoluzione delle immagini al cui interno la figura umana si libera dai canoni espressivi e codificati del Paleolitico attraverso figurine di argilla cotta, ma anche di pietra o di calce. Queste prime raffigurazioni umane, studiate da Jean-Paul Demoule, compaiono in uno spazio coerente e omogeneo, quello del Vicino Oriente, del Mediterraneo e dell'Europa. L'autore ripercorre qui la nascita e l'evoluzione della figura umana nei periodi preistorici e protostorici, fino alla comparsa dell'estetica peculiare alle organizzazioni statuali. E una storia globale della figura che, illustrata dalle fotografie di Erich Lessing, non è mai stata raccontata in questa forma."" -
Affreschi romanici in Tirolo e Trentino. Ediz. illustrata
Un'eccezionale concentrazione di pitture murali di epoca romanica segna l'area geoculturale del Tirolo, a cavallo fra Austria e Italia, un patrimonio vastissimo arricchito nel corso del Ventesimo Secolo da nuove scoperte e progressivamente svelato da svariate campagne di restauro. Questo grande giacimento di cultura figurativa romanica, due secoli di pittura fra 1100 e 1300, resta tuttavia privo di un contributo monografico dal lontano 1928, quando Josef Garber pubblicò un ampio studio che copriva la zona del Tirolo del Nord, dell'Est e del Sud. Quasi ottant'anni dopo, questo volume presenta una sintesi completa e riccamente illustrata dell'eredità romanica dell'antico Tirolo, comprendendone anche la parte meridionale oggi meglio conosciuta come Trentino. Questa scelta è determinata non solo dalla plurisecolare appartenenza del Trentino alla contea del Tirolo ma anche e soprattutto dalle relazioni di ordine storico-artistico che corrono tra Trento e Bolzano, tra la Val di Non e la Val d'Adige, relazioni che emergono chiaramente dal confronto fra le opere illustrate in questo libro. Il volume ampiamente corredato da fotografie non si rivolge soltanto agli specialisti. Gli affreschi romanici del Tirolo e del Trentino sono portatori di un potente messaggio tanto artistico quanto spirituale che affascina da secoli chiunque sia disposto ad accoglierlo. Presentare e rendere accessibile nella sua consistenza questo tesoro in gran parte sconosciuto è l'obiettivo del libro.