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L'arte in Africa. Ediz. illustrata
Questo volumetto intende uscire dall'idea stereotipata dell'arte africana che vede, con sguardo coloniale, una supposta ""africanità"""" come involucro unificante di un intero continente. Si è cercato piuttosto di introdursi alle molteplici produzioni artistiche antiche, tradizionali e contemporanee che si incontrano nel continente africano per coglierne il diverso divenire, pur nelle costrizioni dell'evento coloniale. Da come l'Occidente ha """"visto"""" l'Africa si passa a come l'Africa ha influenzato l'Occidente, a cui però è sfuggito il contesto delle opere che lo attraevano."" -
L' arte romanica. Ediz. illustrata
Il termine ""romanico"""" all'inizio del 1800 viene dato per indicare l'attività costruttiva medievale dell'XI e XII secolo. Si intendeva richiamare la sapienza costruttiva dei Romani di fronte alle imponenti cattedrali ottomane realizzate intorno all'anno mille e alla straordinaria armonia costruttiva dei due secoli seguenti; ma, egualmente, """"romanico"""" ci riporta alla vernacolarità e diversità delle lingue romanze e, riferito all'architettura, alla scultura e alla pittura, ci indica la straordinaria creatività e inventiva di due secoli in cui ravvisiamo una comunanza di linguaggio in una versatilità di espressioni. Il periodo che chiamiamo romanico parte dall'epoca degli Ottoni, vede la rinascita delle grandi basiliche sino ai nuovi orizzonti aperti da Sugero per un lato e dal monachesimo cistercense per l'altro. Si tratta del primo grande movimento artistico che ci fa ravvisare l'Europa come un commonwealth estetico che abbraccia la Penisola Iberica, la Penisola Italiana, la Germania, la Svizzera e l'Austria, la Francia, le Isole Britanniche, parte della Scandinavia e dell'Europa orientale. L'antropologia religiosa cristiana, innervata dai movimenti monastici e dalle riforme ecclesiastiche, si esprime nel romanico con una forte tendenza a dare forme visive, realistiche ed espressioniste, al mistero e alla storia sacra, di cui committenti, costruttori e artisti si sentono partecipi."" -
L'arte persiana. Ediz. illustrata
In questo volume è offerta una documentata sintesi su una delle più importanti tradizioni artistiche del mondo asiatico, quella persiana. Il mondo iranico, cerniera fra l'Asia più lontana (con influenze centroasiatiche, indiane e cinesi) e il Vicino Oriente (innanzitutto in relazione con la limitrofa Mesopotamia, ma anche con il contesto mediterraneo), è stato terra di passaggio ed elaborazione artistica - ma anche religiosa - di straordinario interesse. L'Iran degli Achemenidi, di Persepoli e quello partico, rivale di Roma sconfitta dai potenti Sasanidi, fu uno dei primi tenitori conquistati dai musulmani sulla via dell'espansione di quel grande impero. È possibile immaginare la grande arte islamica senza tenere conto del fondamentale contributo iranico? Certamente no. Il testo, agile e di facile lettura, ci informa circa la complessità dei fenomeni artistici e sulla loro indubbia importanza, non solo locale. -
L' arte tibetana. Ediz. illustrata
La storia dell'arte tibetana, creata dopo la seconda guerra mondiale dallo studioso italiano Giuseppe Tucci, si è molto modificata da allora. Questo volume, che rende testimonianza di tale cammino, permette di seguire l'evoluzione della sua estetica, essenzialmente religiosa, tramite monumenti spesso grandiosi, dipinti, sculture e altri oggetti in metallo, ricollocati nel loro contesto cronologico. L'accento è posto sui periodi di apogeo, tra XII e XVII secolo. Capitoli tematici, distribuiti in tutta l'opera, aggiungono sintesi indispensabili sulla religione, l'iconografia del buddhismo lamaistico, tecniche e stili. Questo piccolo volume, dal testo chiaro e conciso, costituisce lo strumento ideale per penetrare in una materia troppo spesso ritenuta complessa. -
Dante O. Benini & partners architects. Ediz. illustrata
Dante Benini e il suo Studio seguono oggi una grande quantità di progetti su vasta scala in Italia e all'estero, dalla Turchia alla Russia, alla Cina. Benini esprime un'architettura all'avanguardia nell'uso dei materiali e delle risorse tecnologiche oggi disponibili, mostra una costante sensibilità per i problemi di sostenibilità energetica delle grandi strutture che progetta, con soluzioni sempre innovative e felicemente intrecciate alle coordinate fondamentali della sua ricerca formale. Quest'ultima appare veramente inesausta e multiforme, sempre dettata da un'idea di fondo che guida i progetti su vasta scala così come le realizzazioni più contenute, ma anche caratterizzata da una costante e quasi ossessiva attenzione per i dettagli che si esprime nell'accurata ricerca dei materiali e nell'inventiva profusa anche nel particolare più marginale. -
Ledoux. Ediz. illustrata
Claude-Nicolas Ledoux (1736-1806) può essere annoverato fra i grandi visionari dell'architettura. Celebre ai suoi tempi, geniale precursore della nostra epoca, Ledoux fu una personalità di spicco tanto per le sue concezioni sociali quanto per la sua estetica ed il suo stile, capace di arricchire l'architettura d'invenzioni personali ed ingegnose. La sua carriera è costellata di realizzazioni ricche di soluzioni formali che lo portano, a partire dal suo primo incarico nel 1762 (il Caffè Godeau), a costruire ponti, castelli, teatri sino alla celebre salina di Arc-et-Senans. In queste opere, per la forza ed il gigantismo delle sue creazioni, ha saputo portare il neoclassicismo ad un inedito grado di potenza espressiva, in cui taluni hanno riconosciuto un'anticipazione della stagione romantica. Il testo è arricchito da un capitolo finale sull'opera tardiva di questa straordinaria personalità a seguito della scoperta, alla fine del XX secolo, di 80 incisioni dedicate a progetti utopici, che svelano particolari legami con gli utopisti del Rinascimento. -
L' arte precolombiana della Mesoamerica. Ediz. illustrata
"L'arte precolombiana della Mesoamerica"""" costituisce un'introduzione a un universo artistico lontano nel tempo e nello spazio, il cui carattere esotico lo ha troppo spesso condannato a una profonda incomprensione da parte di chi è portatore di diverse concezioni del fare artistico e delle sue specifiche modalità. Per comprendere appieno l'arte mesoamericana è necessario non solo conoscere lo specifico contesto storico-politico in cui essa è maturata, ma anche i codici interpretativi di arti figurative sviluppatesi in un mondo dove i confini che separano rappresentazione, pittografia e scrittura appaiono labili ed evanescenti. Solo così il carattere apparentemente """"barocco"""" dell'arte mesoamericana si rivela essere una funzione della complessità dei messaggi veicolati dalle immagini: imparare a """"leggere"""" l'arte mesoamericana permette non solo di scoprire il suo valore di documento antropologico, ma anche di apprezzare appieno il valore estetico e formale di un linguaggio visuale che la tragedia della Conquista ha quasi completamente obliterato." -
L' arte gotica. Ediz. illustrata
La cattedrale, simbolo della grandezza artistica del Medioevo occidentale e del ruolo svolto dai vescovi nelle città, è il monumento che meglio definisce l'arte gotica con il passaggio dall'arco ogivale alle volte a crociera costolonate, sistematicamente organizzate in una struttura profondamente razionale e articolata. La scultura copre le facciate e segna la divisione in piani degli alzati, dominati dalle gallerie dei sovrani coronati. All'entrata della chiesa, le statue-colonna accolgono i fedeli. Nel definire il gotico privilegiamo di solito gli elementi culturali e formali, mentre l'architettura gotica è fatta di novità tecniche, di progressi nel trasporto della pietra, di miglioramenti degli strumenti di sollevamento e di forza, e soprattutto di perfezionamento dell'organizzazione del cantiere attraverso la standardizzazione del lavoro, l'organizzazione degli elementi prefabbricati e una maggiore razionalizzazione della produzione. La novità più spettacolare dell'architettura gotica consiste nella capacità di rendere trasparente l'edificio grazie all'immissione della luce, che attraversa le vetrate piene di immagini soddisfacendo la sete d'assoluto e di trascendenza degli uomini del tempo. Questo libro invita a fare un viaggio alla scoperta semplice e diretta delle chiavi che possono aiutare a comprendere lo spirito dell'arte gotica, la sua bellezza e le ragioni che hanno ispirato i grandi committenti, laici ed ecclesiastici, del Medioevo. -
L' arte di Roma. Ediz. illustrata
L'mpero romano, che rappresenta sia il punto di arrivo della civiltà antica sia la base del mondo moderno, si è manifestato anche nell'arte; la quale era - ed è restata - presente nel grande e nel minuscolo: negli impianti urbani, nei monumenti, sulle pareti delle case, negli oggetti del vivere quotidiano. L'arte di Roma è nel contempo un amalgama di tradizioni differenti e strumento di potere, ma anche espressione dei valori condivisi di una società stratificata e multiforme. Nel corso delle generazioni che vedono la città sul Tevere - una come molte altre -, trasformarsi in un impero universale, va modificandosi anche il quadro dell'arte e il modo di utilizzarla. Il fascino dell'arte di Roma sta nella sua varietà e nella dinamica del suo percorso: questo libro si propone di trasmetterlo. -
Lombardia barocca. Ediz. illustrata
L'ascesa alla cattedra arcivescovile di Milano di Federico Borromeo (1595), erede della ""grande riforma"""" intrapresa dal predecessore e cugino Carlo, coincide con l'aprirsi di una straordinaria stagione figurativa i cui esponenti più qualificati sono Cerano e Giulio Cesare Procaccini, cui si aggiungerà poco più tardi Morazzone. Federico è anche uomo di profonda cultura e raffinato collezionista; probabile committente del Caravaggio per la celebre Canestra di frutta, a lui si deve la fondazione della Biblioteca e dell'Accademia Ambrosiana. In architettura al colto classicismo del Mangone, caro al cardinale, si contrappone la versatilità del Richini, capace di fondere la tradizione locale con gli aggiornamenti maturati nei soggiorni romani e di cimentarsi nelle più diverse tipologie dell'edilizia religiosa e civile. Vi è poi lo straordinario tessuto dei Sacri Monti prealpini, qui rappresentati dal caso di Varese, in cui le arti si fondono e si inseriscono mirabilmente nel paesaggio. Dopo la crisi segnata dalla peste manzoniana del 1630, le arti si indirizzano verso svolgimenti più determinatamente barocchi, con aperture verso esperienze genovesi, emiliane e romane mentre nell'ultimo quarto del secolo si fa strada una linea di tendenza classicista e romanista."" -
Ande precolombiane. Forme e storia degli spazi sacri. Ediz. illustrata
Questo libro si avventura in un viaggio millenario tra gli ecosistemi di costa, Sierra e selva, alla ricerca del significato delle forme espresse dalle architetture cerimoniali a partire da un punto di vista andino. Attraverso dati archeologici, etnografici e antropologici viene ricostruita una storia inedita e monumentale, dimostrando come la sua memoria sia giunta viva sino alla contemporaneità. Partendo dai siti più arcaici di recenti scoperte, come Ventarrón e Caral sulla costa, passando per i primi grandi centri cerimoniali della Sierra, come Chavin de Huàntar, si dimostra come le società andine possano prosperare generando complessi mondi estetici, senza passare attraverso il processo di secolarizzazione della città e mantenendo un costante equilibrio con le forze della natura. L'osservazione analitica e la lettura delle architetture moche, nasca e tiahuanaco, accanto ai fenomeni di pianificazione wari, consentono di comprendere l'orizzonte territoriale inca in una nuova prospettiva, più profonda e consapevole di quanto mai fatto sinora. L'architettura della selva, infine, miracolosamente funzionante e resistita a cinquecento secoli di tentativi di eliminazione, dimostra la presenza e la continuità degli spazi sacri attraverso i centri cerimoniali del passato e odierni, animati da geometrie e forme di una visione spirituale letteralmente indistruttibile. -
Storia dell'arte romana. Ediz. illustrata. Vol. 3: Figure dell'arte imperiale da Augusto a Costantino.
L'arte romana ha soppiantato quella greca guidando la storia della creazione artistica verso una direzione nuova. Sfida, questa, storicamente difficilissima, dal momento che l'arte era intesa dai contemporanei come fenomeno propriamente greco, il che espose i Romani all'accusa di imitazione. Contrariamente ai Greci, gli artisti dell'Impero romano non cercarono di ricreare in maniera perfetta modelli presi dal mondo naturale, ma furono piuttosto interessati a rappresentare il mandato del sovrano, rappresentato dai filosofi romani come parte stessa del fato. Lo sviluppo graduale nel tempo dell'arte romana, di cui ogni passaggio resta per noi perfettamente tracciabile, condusse infine al grado di astrazione tipico dell'arte bizantina. Quando, dopo la morte di Cesare, il futuro Augusto, suo figlio adottivo, trionfò nella lotta per il potere sconfiggendo Marco Antonio nella battaglia di Azio il 2 settembre del 31 a.C, e successivamente diede una nuova costituzione allo Stato unificato (sotto l'influenza del suo consigliere Mecenate), l'arte romana trovò finalmente il proprio fondamento. Il Principato, nuova istituzione statale che si , rivelò decisiva per la nascita dell'arte di Roma, fu una felice combinazione di due forme di governo a prima vista incompatibili: repubblica e monarchia. Impulso fondamentale, in questo, è stata la scoperta del profilo di Mecenate (65-8 a.C), il quale recitò un ruolo fondamentale nella formazione dell'arte romana. -
La scultura romanica. Ediz. illustrata
Se la definizione dell'arte romanica è oggetto di discussioni, è a tutti evidente il profondo rinnovamento che si manifesta in Europa occidentale in tutti i campi della creazione artistica tra la fine del X e la seconda metà del XII secolo. Una delle caratteristiche di questo rinnovamento è lo straordinario sviluppo della scultura monumentale, di cui si ha testimonianza anche negli edifici più modesti. Dopo le prove della ""prima arte romanica"""", la scultura conosce una improvvisa fioritura, che culmina nel XII secolo con le maggiori realizzazioni: portali e facciate, chiostri, decorazione degli interni. La costante ricerca di nuove formule induce gli scultori a moltiplicare le esperienze: i rapporti tra la scultura e l'architettura sono così pensati in modi differenti; si sviluppa il trattamento della figura umana, si diversifica la decorazione. Mentre molti studi dedicati alla scultura romanica hanno sinora posto l'accento sull'effettiva diversità dei principali """"territori"""" dell'arte romanica, la presente opera tenta un approccio nuovo: fare emergere ciò che costituisce l'unità della scultura romanica attraverso un'analisi di natura soprattutto tipologica - fonti d'ispirazione comuni, ricorso ai medesimi modelli, adattamento agli stessi schemi iconografici, soluzioni parallele adottate per rispondere alle stesse necessità."" -
I grandi giardini cinesi. Storia, concezione, tecniche. Ediz. illustrata
I giardini cinesi sono sovente considerati delle astrazioni intellettuali, troppo esclusivi per essere compresi da chi normalmente si occupa di giardini. Troppo cerebrali per scalfire la sensibilità occidentale. Tuttavia essi costituiscono un insieme di brillanti soluzioni per quasi tutti i principali problemi riguardanti i giardini: vi sono regole formali, ma che a volte possono essere disattese; vi sono varietà di stili, ma essi possono essere adattati e diversamente combinabili a seconda delle necessità. Anche se molti di questi giardini infatti sembrano cristallizzati in un passato eccessivamente lontano, essi sono in realtà in continua evoluzione e rinnovamento. Per non continuare a guardare ad essi come a dei ""pezzi da museo"""" occorre quindi cambiare atteggiamento e liberarsi da alcuni preconcetti riguardo a ciò che un giardino dovrebbe essere. A cogliere la loro modernità può aiutare la consapevolezza che proprio il giardino cinese ha profondamente influenzato le avanguardie nel campo della progettazione di giardini: Charles Jenks e Maggie Keswick Jenks, così come I.M. Pei, risentono della sua influenza e cercano nelle loro opere di declinarne le caratteristiche in modo da trovare un equilibrio tra la filosofia sottesa al giardino cinese e l'estetica occidentale. Partendo dunque da questa convinzione, il volume presenta una immersione totale in questa affascinante arte."" -
Chagall. Il gesto e la parola. I pastelli del messaggio biblico. Ediz. illustrata
L'enorme lavoro svolto da Chagall per portare a termine il Messaggio Biblico, che è anzitutto un «luogo» di meditazione spirituale ed artistico, comprende oltre 17 grandi tele, le vetrate, un mosaico, l'assetto del giardino e lo stesso spazio architettonico di quello che oggi si chiama Musée national Marc Chagall di Nizza. Inoltre l'artista russo ha realizzato una produzione sterminata di quelle che vengono considerate opere preparatorie delle 17 grandi tele ad olio, che poi solo preparatorie non sono, perché vengono realizzate non tutte prima, ma anche dopo le tele. Tra queste ci sono 99 pastelli, suddivisi per i 17 soggetti trattati nelle grandi opere ad olio (dalla Creazione dell'Uomo al Cantico dei Cantici): siamo di fronte, rispetto agli schizzi o agli acquerelli, a qualche cosa di straordinario e difficilmente definibile. L'incompiuto e il perfetto si sposa1o; il pastello è per sua natura polvere, cipria sulla carta, ma il risultato è straordinario: il livello di sintesi cromatico-compositiva raggiunta fa gridare al capolavoro. Da un lato vediamo nascere le 17 grandi tele, dall'altro ciò che sarebbe «preparazione» è «opera compiuta». Il saggio di Pierre Provoyeur ci offre una lettura indispensabile per entrare nel procedimento chagalliano, per inserirlo nella storia dell'arte e per farci partecipi dell'alto livello estetico del ciclo completo dei pastelli. -
L' arte del trompe-l'oeil. Ediz. illustrata
Trompe-l'oeil è termine che indica l'illusione prodotta da un oggetto dipinto, al punto di sedurre, ingannare lo spettatore. Omar Calabrese affronta sia la questione della rappresentazione visuale, sia quella della relazione che essa intrattiene con il mondo che rappresenta (l'imitazione, la finzione, la simulazione della realtà esteriore). Successivamente studia le tecniche necessarie per ""ingannare"""" l'occhio (la prospettiva, il chiaroscuro, i colori, ecc.). Si sofferma ancora sull'evoluzione dello sguardo che conduce al trompe-l'oeil, aspetto su cui la critica d'arte si è sempre concentrata e che suscita la sorpresa e l'ammirazione dello spettatore: non è mai stato riconosciuto il valore estetico di quest'arte, quanto piuttosto l'eccellenza esecutiva degli artisti che la realizzano. Nel corso del tempo, questi artisti hanno privilegiato metodi diversi: la simulazione dei materiali in rilievo, l'apertura di pareti interne verso vedute immaginarie, la percezione dello spazio verso l'esterno, la distanza ravvicinata per meglio imitare gli oggetti di uso comune, il contatto fra la tela, il cavalletto e il mondo dello spettatore, la simulazione di cupole e di vuoti aperti verso il cielo, le imperfezioni di superficie, la copia di opere di altri artisti e l'affrancamento rispetto ai confini fisici della tela."" -
Atlante storico della liturgia. Ediz. illustrata
Insieme al simbolo e al mito, il rito è una delle costanti del sacro (Julien Ries). Nell'ambito della cristianità, il rito è ciò che conduce nel cuore dell'antropologia religiosa. Per questi motivi, un ""Atlante storico della liturgia"""" è una vera e propria geografia della cristianità, analizzata periodo per periodo. In questo """"Atlante storico"""" si presenta una storia antropologica della Chiesa, che chiama in causa architettura, arte, letteratura, storia della cultura, oltre che l'analisi delle politiche pastorali ed ecclesiastiche considerate nelle proprie connessioni con il potere civile e l'organizzazione della società. Un'opera come questa è uno strumento tuttora inedito, che permette di collocare lo sviluppo del cristianesimo in diversi contesti, ma anche di sottolineare la forza creativa della cristianità medesima e della comunità cristiana nella loro ricerca di sempre nuove modalità espressive della fede. Da un solido fondamento storico-teologico, questo """"Atlante"""" arriva a esplorare il ruolo della liturgia nella Chiesa postconciliare nel suo contesto ecumenico, e in un mondo postmoderno sempre più globalizzato e multiculturale. Postfazione di Inos Biffi."" -
Matisse. Genesi. I papiers gouachés découpés. Ediz. illustrata
Lunga è la preparazione di Matisse per arrivare a quella sintesi assoluta che sono i papiers gouachés découpés, vale a dire i fogli preparati con una intensa pittura ad acquerello e poi ritagliati con la maestria del grandissimo disegnatore. La prima parte del volume a firma di Sylvie Forestier ci mostra lungo tutta la vita dell'artista quei caratteri, tratto, volume, arabesco, figura, maschera, che lo porteranno alla fase finale. La seconda parte, svolta da Marie-Thérèse Pulvenis de Séligny, riguarda la monumentale fioritura dei papiers gouachés découpés. Monumentale non solo per quantità e per dimensioni di vari metri quadrati, ma perché Matisse arriva alla sua ""Opera completa"""", monumentum in senso antropologico: la cappella di Vence. Dalle vetrate ai paramenti, tutto è frutto della preparazione avvenuta con la tecnica straordinaria della carta colorata e ritagliata."" -
La Biblioteca Apostolica Vaticana. Ediz. illustrata
A partire dal IV secolo, è attestato a Roma, presso la basilica di San Giovanni in Laterano, uno ""scrinium"""" della Chiesa romana, che aveva la duplice funzione di biblioteca (per conservare i libri) e di archivio (per i documenti). Il presente volume, pur seguendo la storia della Biblioteca dai primi passi, è tuttavia dedicato soprattutto alla Biblioteca dei Papi dopo il loro definitivo trasferimento in Vaticano nel XV secolo. Una prima parte dell'opera ha però come protagonisti i vari """"attori"""" della Biblioteca, cioè i """"libri"""" o, se vogliamo, i codici, le pergamene, i manoscritti più famosi per apporto culturale, per preziosità del documento e per valore artistico. Questi protagonisti sono menzionati e commentati secondo la cronologia della loro entrata nella Biblioteca, così l'ultimo è il Papiro Bodmer XIV-XV, datato tra il II e il III secolo d.C, con i Vangeli secondo Luca e secondo Giovanni. Una prima sede della Biblioteca, all'interno del Palazzo Apostolico presso San Pietro, venne predisposta da Niccolò V (1447-1455), il fondatore della moderna Biblioteca Vaticana; dopo un secolo, lo spazio non era più sufficiente a contenere quella che era ormai diventata la maggiore biblioteca del mondo, e Sisto V (1585-1590) decise di far costruire il Salone Sistino, nuova sede della Biblioteca nel Cortile del Belvedere. È uno dei gioielli della Città del Vaticano, esteso per oltre mille metri quadrati. Introduzione di Cesare Pasini. Con un contributo di Paolo Portoghesi."" -
Le origini delle religioni. Ediz. illustrata
Julien Ries, storico delle religioni mediorientali, avvicinatosi agli ambienti degli studi preistorici e dell'arte rupestre ha potuto applicare anche alla preistoria il concetto di ""homo religiosus"""" mutuato da Mircea Eliade. In accordo con il paleoantropologo Yves Coppens, per Ries l'uomo, dalla sua apparizione sul pianeta 2,5 milioni di anni fa (Homo habilis), è """"homo religiosus"""". Il presente volume approfondisce nella prima parte il tema di come si possa ravvisare l'""""homo religiosus"""", di come si sviluppi il rapporto col sacro e con le sue costanti: il mito, il simbolo e il rito, e infine di come l'uomo concepisca la presenza dell'aldilà. La seconda parte spiega, con i dati dell'archeologia, come, pur non potendo identificare tutta la complessità delle forme religiose della preistoria, noi constatiamo lungo centinaia di migliaia di anni la presenza dell'attività simbolica, mitica e rituale da parte dell'uomo. """"Homo habilis"""", """"Homo erectus"""", """"Uomo di Neandertal"""", """"Homo sapiens"""" ci mostrano diverse forme di capacità simbolica e di religiosità. Clamorose infine l'arte rupestre e le pitture delle caverne, dai 40.000 anni fa del Paleolitico superiore al Neolitico e all'età dei Metalli. Se un chiaro senso delle divinità appare con la sedentarizzazione intorno ai 10.000 anni a.C, le grandi religioni fanno la loro comparsa nel mondo mesopotamico. Prefazione di Fiorenzo Facchini.""