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Quel giorno sulla Luna
Come un bambino curioso la scienza va avanti, scopre cose che non sapevamo, provoca cose che non immaginavamo: ma come un bambino incosciente non si chiede mai se ciò che fa è bene o è male. Dove ci porterà questo andare?"" Così Oriana Fallaci a Wernher von Braun, considerato uno dei capostipiti del programma spaziale americano. Sono gli anni Sessanta del secolo scorso e la grande scrittrice e giornalista, fin da bambina lettrice appassionata dei capolavori di Jules Verne ed estimatrice da adulta dell'opera di un maestro della fantascienza come Ray Bradbury, si avvicina all'avventura nello spazio affascinata dagli scenari che il futuro preannuncia. Per comprendere a fondo l'esplorazione dell'universo, lo sbarco del primo uomo sulla Luna, la vita nel cosmo, non esita a partire per gli Stati Uniti, inviata da """"L'Europeo"""", e a trascorrere lunghi periodi nel centro della NASA a Houston e nella base di Cape Kennedy. """"Quel giorno sulla Luna"""" racconta la sua esperienza: Oriana incontra gli astronauti, condivide la loro preparazione, segue i dettagli tecnici, discute con gli scienziati e i medici, espone i propri dubbi, sottolinea i rischi e rivela, anche con spirito critico, le difficoltà. Il materiale che raccoglie è sorprendente per ricchezza e completezza documentativa, per varietà di voci e punti di vista. Nel momento in cui il missile Saturno V si solleva, prevale l'emozione di poter vivere in diretta un avvenimento straordinario. Prefazione di Giosuè Boetto Cohen."" -
La rabbia e l'orgoglio
Con ""La rabbia e l'orgoglio"""" (2001), Oriana Fallaci rompe un silenzio durato dieci anni, dalla pubblicazione di """"Insciallah"""", epico romanzo sulla missione occidentale di pace nella Beirut dilaniata dallo scontro tra cristiani e musulmani e dalle faide con Israele. Dieci anni in cui la Fallaci sceglie di vivere ritirata nella sua casa newyorchese, come in esilio, a combattere il cancro. Ma non smette mai di lavorare al testo narrativo dedicato alla sua famiglia, quello che lei chiama """"il-mio-bambino"""", pubblicato postumo nel 2008, """"Un cappello pieno di ciliege"""". L'undici settembre le impone di tornare con furia alla macchina da scrivere per dar voce a quelle idee che ha sempre coltivato nelle interviste, nei reportage, nei romanzi, ma che ha poi """"imprigionato dentro il cuore e dentro il cervello"""" dicendosi """"tanto-la-gente-non-vuole-ascoltare"""". Il risultato è un articolo sul """"Corriere della Sera"""" del 29 settembre 2001, un sermone lo definisce lei stessa, accolto con enorme clamore in Italia e all'estero. Esce in forma di libro nella versione originaria e integrale, preceduto da una prefazione in cui la Fallaci affronta alle radici la questione del terrorismo islamico e parla di sé, del suo isolamento, delle sue scelte rigorose e spietate. La risposta è esplosiva, le polemiche feroci. Mentre i critici si dividono, l'adesione dei lettori, in tutto il mondo, è unanime di fronte alla passione che anima queste pagine. Prefazione di Ferruccio De Bortoli."" -
Insciallah
Nel 1990 Oriana Fallaci torna al romanzo con ""Insciallah"""", un'opera corale che prende spunto dalla missione occidentale di pace a Beirut dopo i sanguinosi eventi del 1982. Una """"piccola Iliade"""" che la stessa Fallaci racconta dando voce a uno dei protagonisti, il Professore, un militare appassionato di letteratura: La storia si svolge nell'arco di tre mesi, novanta giorni che vanno da una domenica di fine ottobre a una domenica di fine gennaio, s'apre coi cani di Beirut, prende l'avvio dalla duplice strage, segue il filo conduttore d'una equazione matematica, e per svilupparne la trama mi servo dell'amletico scudiero di Ulisse. Quello che cerca la formula della Vita"""". Immergendosi nel dramma dei combattimenti e dando voce alle vittime e alle figure spesso dimenticate - """"i bambini che la guerra uccide, i lenoni che la guerra favorisce, i banditi che la guerra protegge"""" - la Fallaci ci offre un grande """"atto d'amore per la Vita"""", che rifiuta la ferocia di qualsiasi conflitto e mette l'Uomo al centro del proprio destino. Prefazione di Gianni Riotta."" -
Un uomo
"Un uomo"""" è il romanzo della vita di Alekos Panagulis, che nel 1968 è condannato a morte nella Grecia dei colonnelli per l'attentato a Georgios Papadopulos, il militare a capo del regime. Segregato per cinque anni in un carcere dove subisce le più atroci torture, restituito brevemente alla libertà, conosce l'esilio, torna in patria quando la dittatura si sgretola, è eletto deputato in Parlamento e inutilmente cerca di dimostrare che gli stessi uomini della deposta Giunta continuano a occupare posizioni di potere. Perde la vita in un misterioso incidente d'auto nel 1976. Oriana Fallaci incontra Panagulis nel 1973 quando, graziato di una grazia che non aveva chiesto ma che il mondo intero reclamava per lui, esce dal carcere. I due si innamorano di un amore profondo, complice, battagliero. Lei lo affianca e ne condivide una lotta mai paga. """"Il poeta ribelle, l'eroe solitario, è un individuo senza seguaci: non trascina le masse in piazza, non provoca le rivoluzioni. Però le prepara. Anche se non combina nulla di immediato e di pratico, anche se si esprime attraverso bravate o follie, anche se viene respinto e offeso, egli muove le acque dello stagno che tace, incrina le dighe del conformismo che frena, disturba il potere che opprime."""" (Prefazione di Domenico Procacci)" -
Se il Sole muore
Partendo dal valore politico e simbolico della corsa alla conquista della Luna, la grande scrittrice ci accompagna nel clima elettrizzante di un'America che stava ridisegnando se stessa e il mondo e si interroga sulle trasformazioni individuali e sociali portate dallo sviluppo tecnologico: divisa tra lo scetticismo del padre, convinto che gli ""uomini avranno sempre gli stessi problemi, sulla Terra come sulla Luna"""", e l'entusiasmo per gli orizzonti aperti dal progresso, la Fallaci fa emergere con incredibile intuito i rischi dell'alienazione tecnologica e, allo stesso tempo, racconta i sogni e il """"disperato ottimismo"""" di un Occidente lanciato verso la conquista del futuro."" -
Oriana Fallaci intervista sé stessa-L'Apocalisse
Autointervista di una donna che ha il coraggio di scrivere la verità sugli altri e su sé stessa. Temi: il cancro morale che divora l'Occidente e quello fisico che divora lei. L'antioccidentalismo, il filoislamismo, il parallelo tra l'Europa del 1938 e l'Eurabia d'oggi, il nuovo nazifascismo che avanza vestito da nazi-islamismo. In questa edizione, oltre ai numerosi inserti, ha aggiunto un post-scriptum: ""L'Apocalisse"""". Praticamente un nuovo libro (oltre 100 pagine) col quale, rifacendosi all'Apocalisse dell'evangelista Giovanni e sempre intervistando sé stessa, completa e conclude il suo lavoro. (Prefazione di Alessandro Cannavò)"" -
Il mio cuore è più stanco della mia voce
Negli anni Settanta Oriana Fallaci è un mito. Prima il Vietnam, poi Città del Messico e infine la storia d'amore con Alekos Panagulis, eroe della Resistenza greca, simbolo dell'opposizione a qualunque regime liberticida. Dopo la morte di lui e la pubblicazione di ""Un uomo"""", Oriana riesce a creare un incantamento globale: vorrebbero essere come lei i tanti giovani e meno giovani attratti dalla personalità dei suoi reportage di guerra e dal suo coraggio. E vorrebbero essere come lei molte donne, per le quali la scrittrice rappresenta la realizzazione di un sogno. In quegli anni la Fallaci accetta i sempre più frequenti inviti a incontrare i suoi lettori stranieri, nelle città e nelle università del mondo. Questo libro raccoglie alcune delle sue conferenze di maggior rilievo, pagine rimaste finora inedite che rivelano il suo rapporto con la scrittura, la sua passione per la politica e per l'impegno civile, la sua """"ossessione per la libertà"""". È il suo autoritratto più autentico, una sorta di manifesto in cui Oriana rivendica e difende con vigore il diritto a """"stare dalla parte dell'umanità, suggerire i cambiamenti, innamorarci dei buoni cambiamenti, influenzare un futuro che sia un futuro migliore del presente""""."" -
Pattini d'argento
Sullo sfondo di un piccolo villaggio olandese non lontano da Amsterdam, i due fratellini Hans e Gretel volano sulle piste ghiacciate con dei vecchi pattini di legno che si sono costruiti da soli. La gara annuale si avvicina e i due fratelli decidono di partecipare nella speranza di vincere l'ambito premio: un paio di bellissimi pattini d'argento. Sono convinti che solo così potranno pagare le cure per il loro papà e riportare la serenità in casa. Come se la caveranno Hans e Gretel? Riusciranno a realizzare il loro sogno e ad aggiudicarsi i pattini d'argento? Una storia di amicizia e riscatto nell'Olanda di fine Ottocento. Età di lettura: da 8 anni. -
Il giardino segreto
Rimasta orfana di entrambi i genitori, Mary Lennox cresce allevata dalla sua ayah, in India, e diventa una bambina viziata, antipatica e solitaria. All'età di dieci anni viene spedita a vivere in Inghilterra da un misterioso zio. Recapitata come un pacco in un tetro castello della brughiera, Mary conosce Colin, un cugino che vive lontano dal resto della famiglia, e Dickon, il fratellino di una domestica. Con loro scoprirà un luogo magico, speciale, in cui ridere, fantasticare e giocare all'insaputa dei grandi. Nel giardino che torna a vivere anche i sogni dei tre bambini rifioriranno e la loro amicizia sboccerà. Età di lettura: da 9 anni. -
Il mago di Oz
Tutto ha inizio con un tornado, che un giorno solleva una casa nel Kansas e catapulta la piccola Dorothy in un mondo fantastico, abitato da streghe buone e cattive. Al suo fianco, l'inseparabile cagnolino Totò e tre compagni di viaggio eccezionali: il Boscaiolo di Stagno, il Leone Codardo e lo Spaventapasseri. Lo strano gruppo parte alla ricerca del Grande Mago di Oz, a cui ognuno ha un desiderio da chiedere: chi vuole un cuore, chi un cervello, chi un po' di coraggio... Dorothy invece vorrebbe solo tornare a casa e lasciare per sempre quel mondo incantato. Ma il misterioso Mago di Oz riuscirà ad accontentare tutti? Età di lettura: da 9 anni. -
Babbo Natale. Ediz. illustrata
È la Vigilia e Babbo Natale si prepara per la consegna dei regali. Ma che faticaccia! Soprattutto se fa freddo, c'è la neve e il camino è troppo stretto... Età di lettura: da 4 anni. -
Eugenio Balzan 1874-1953. Una vita per il «Corriere», un lascito per l'umanità
La vita di Eugenio Balzan è la storia romanzesca di un uomo che dal nulla seppe creare un impero Nato nel 1874 nel Polesine da una famiglia di proprietari terrieri che perderà tutto nell'inondazione dell'Adige del 1882, Balzan intraprese la strada del giornalismo inviando corrispondenze locali all'""Arena"""", il quotidiano di Verona. Giunse a Milano nel 1897 e fu assunto al """"Corriere della Sera"""", dove da correttore di bozze divenne cronista e nel 1901 si guadagnò la prima pagina grazie a un clamoroso reportage sulle tristi condizioni degli italiani che emigravano in Canada. Sotto la direzione dei fratelli Albertini, che ebbero modo di apprezzare le sue formidabili doti di organizzatore, diventò, a ventotto anni, potentissimo direttore amministrativo e successivamente comproprietario, contribuendo in prima persona alla crescita e alla diffusione del """"Corriere"""". Quando, dopo l'avvento del fascismo, gli Albertini furono costretti a vendere le loro quote di proprietà, Balzan rimase per otto anni al suo posto, ma nel 1933 si autoesiliò all'improvviso in Svizzera, dove condusse vita ritirata a Zurigo, non senza soccorrere altri esuli italiani nel 1943-45. Morì a Lugano nel 1953. L'unica sua figlia, Lina, realizzò l'aspirazione del padre di creare una grande opera sociale e umanitaria, istituendo nel 1956 la Fondazione e il Premio Balzan, di prestigio paragonabile al Nobel."" -
Granta Italia. Vol. 6: L'invisibile
Nata una prima volta a Cambridge nel 1889, ""Granta"""" rinasce nel 1979. Da allora coltiva, con una media di quattro numeri l'anno, il suo laboratorio di nuova scrittura in cui interpreta - con racconti, anticipazioni di romanzi, reportage, fotografie, illustrazioni - i grandi temi, i luoghi, gli eventi che danno forma alla nostra vita. In questi ultimi anni la rivista è diventata internazionale, approdando anche in Spagna, in Brasile e in Italia."" -
Il re. La confraternita del pugnale nero. Vol. 12
Dopo aver voltato le spalle al trono per secoli, Wrath accetta finalmente di succedere al padre. La sua amata shellan Beth è sempre al suo fianco, ma l'enorme peso che la corona rappresenta lo affligge e logora giorno dopo giorno. E mentre la guerra contro i lesser infuria e la minaccia dalla Banda di Bastardi incalza, il ""Re Cieco"""" è costretto a fare scelte che mettono a rischio l'incolumità della sua stirpe. Beth pensava di sapere a che cosa sarebbe andata incontro decidendo di unirsi all'ultimo vampiro purosangue del pianeta. Ma quando il desiderio di avere un figlio comincia a farsi impellente, si trova impreparata di fronte alla risposta di Wrath e alla distanza che si crea tra loro. Riuscirà il vero amore a trionfare sulla tormentata eredità del passato?"" -
Esperimento utopia
Quando la Dresner Industries presenta la sua ultima creazione, il Merge, un dispositivo destinato a rivoluzionare il mondo e a rendere obsoleti il computer e lo smartphone, il colonnello Jon Smith di Covert-One viene incaricato di valutare la sua possibile applicazione militare. Subito, Smith si rende conto che - grazie al potenziamento della vista, al controllo in tempo reale del campo di battaglia attraverso un display sofisticato, alla garanzia di una mira pressoché perfetta e all'inviolabilità del sistema - il Merge è il precursore e il protagonista assoluto di una tecnologia che cambierà per sempre la nozione stessa di guerra. Una tecnologia che per nessuna ragione dovrà mai cadere in mani nemiche. Intanto, sulle montagne dell'Afghanistan, l'agente della CIA Randi Russell scopre che un villaggio è stato teatro di un massacro e che tutti i miliziani morti erano equipaggiati con tecnologia Merge, ancora sconosciuta all'Intelligence. Russell e Smith cominciano allora a indagare sulla carneficina, ma l'indagine viene prontamente bloccata da qualcuno che sembra far parte dei gradi più alti dell'apparato militare, e che agisce all'insaputa dello stesso Presidente. Il Merge è davvero così sicuro come sostiene il suo ideatore? E perché il Pentagono sembra così ansioso di mantenere il segreto più assoluto sul suo sviluppo? Smith e Russell sono determinati a svelare la verità. Anche a costo della loro stessa vita. -
Mémé
Una casa in Normandia così umida da sembrare un sottomarino disperso ma un cuore caldo; un borsellino vuoto ma una tavola sempre apparecchiata, magari con gli avanzi; un'infanzia rubata a colpi di necessità per far posto a una vita grama ma non un lamento. Questa è Mémé, nel ritratto pieno di affetto, tenerezza e nostalgia che Torreton dedica a sua nonna, una donna semplice e straordinaria, magnifica nella sua normalità, parca di parole ma generosa in prove d'amore e sacrifici. Mémé che gli ha insegnato a vivere con i piedi per terra, a fare quel che si può con quel che si ha, che gli ha trasmesso il buon senso figlio della miseria e gli ha lasciato in eredità il rispetto. Nel ricordo vivido e incisivo dell'autore, la casa di Mémé diventa un luogo della memoria per tutti noi, di un tempo che non c'è più, ma che oggi potremmo rimpiangere. Una lettera d'amore che colpisce, commuove e fa riflettere. -
La misericordia è una carezza. Vivere il giubileo nella realtà di ogni giorno
"La misericordia è la parola chiave per indicare l'agire di Dio verso di noi. Ed è sulla stessa lunghezza d'onda che si deve orientare l'amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli."""" Con queste parole Papa Francesco ha motivato la decisione di indire il giubileo straordinario della misericordia che si apre l'8 dicembre 2015. Non si tratta di una data casuale: l'8 dicembre, infatti, non solo si festeggia l'Immacolata Concezione di Maria, Mater Misericordiae, ma coincide con il 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. Scrive Francesco nella bolla d'indizione del giubileo: """"La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell'evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l'esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile. Abbattute le muraglie che per troppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa in una cittadella privilegiata, era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa dell'evangelizzazione di sempre"""". """"E questo, in fondo,"""" scrive padre Antonio Spadaro nell'introduzione """"è anche il significato ultimo del giubileo della misericordia: una nuova tappa dell'evangelizzazione di sempre""""." -
L'Italia nello specchio del Grand Tour
C'è un'Italia vista da dentro e un'Italia vista da fuori: c'è l'Italia scoperta lentamente da chi la abita e quella scoperta da chi la conosce da viaggiatore straniero. E forse è proprio quel viaggiatore a portare nei secoli il contributo maggiore alla formazione della nostra immagine del Paese. Perché l'Italia costruisce la propria identità come riflessa in uno specchio: quello dei tourists che dal Cinquecento alla fine del Settecento viaggiano, e poi raccontano, dipingono, e soprattutto fanno circolare la cultura. Nasce così la ""Bella Italia"""" prima ancora che nasca la nostra nazione e, intanto, cominciano a tessersi i primi fili di quell'identità europea che ancora ci manca e che nei racconti colti e appassionati di questi viaggiatori d'eccezione è possibile ritrovare."" -
Khomeini, de Sade e io. Una storia di amore, libri proibiti e rivoluzione
"Cosa c'è in me di così spaventoso da volerlo coprire? Che cos'ho che non va?"""" È il 1983, e Abnousse ha sei anni quando per la prima volta si ribella ai guardiani della Rivoluzione spogliandosi e correndo nuda per il cortile della sua scuola a Teheran. Per suo padre, un intellettuale liberale che ha scelto di crescerla incoraggiando la sua ostinazione, l'esilio è l'unica via d'uscita: """"Non si può fare granché quando si è prigionieri. Bisogna liberarsi. E impossibile negoziare la propria libertà. La si sceglie e la si prende"""". A Parigi, però, Abnousse scopre che la libertà è profondamente diversa da come se l'era sognata, e questa volta è con la letteratura che sceglie di combattere i """"signori della morale"""": è nei libri infatti che scopre un mondo unico, dove uomini e donne sono uguali, dove a forza di letture, dibattiti, dubbi ed esperienze, le eroine possono vivere la vita quale dev'essere, liberata da pregiudizi, paure e convenzioni. Può la semplice lettura di un romanzo diventare un atto politico? Sì. se come ha scritto Nabokov """"la curiosità è insubordinazione allo stato puro"""". Dalle parole trasformate in carne degli scrittori libertini ai """"Versi Satanici"""", da Colette a Victor Hugo, da Simone De Beauvoir a Madonna, questo è uno straordinario libro sui libri, una storia di resistenza contro l'oppressione, un'appassionata rivendicazione del diritto alla libertà." -
Gli angeli sorridono ai bambini. Le storie semplici e straordinarie dei piccoli angeli che incontriamo sul nostro cammino
A sei anni Craig Warwick ha scoperto che riusciva a parlare con gli angeli e da allora non ha mai smesso di mettere il suo dono al servizio degli altri per portare il suo messaggio più importante: tutti quanti abbiamo un angelo a proteggerci, basta aprire il nostro cuore per sentirne la presenza. In questo nuovo libro Craig desidera regalarci una verità semplice ma profonda: angeli e bambini hanno così tanto in comune! Gli uni e gli altri adorano la musica, i colori, l'allegria, ma quando serve sanno essere anche molto seri, ci sono sempre vicini e ci riempiono d'amore. Partendo da questa idea Craig ci racconta come, insieme con i bambini e con i suoi amici celesti, sia riuscito a riportare la speranza nella vita di tante persone. E così conosciamo Martina, che ha otto anni e uno sguardo curioso e pieno di gioia. Craig la incontra casualmente sul treno e. con dolcezza, esaudisce il suo desiderio speciale: parlare di nuovo con l'adorato nonno Lino, che da pochi mesi non c'è più. O Simone, che è piccolo ma ha già un cuore grande e non ci pensa due volte a tendere la mano verso uno sconosciuto per donare un sorriso. O ancora Paola, una bimba di sette anni dall'energia travolgente che pur di rimanere fuori a giocare con gli amici chiede a Craig se gli angeli possono fare i compiti al suo posto...