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Il contagio. Nuova ediz.
Il romanzo più estroverso di Walter Siti torna in libreria con un Post scriptum inedito dell’autore. Il romanzo di Walter Siti ora diventa filmrn«Se c’è ’na cosa bella, qui alle Torri, è il panorama»rnPer me ormai Roma è questa, non quella del Pantheon o di piazza Euclide; non i monumenti di gesso che si ammirano dal Gianicolo, né il giro di cupole e campanili che disegnano i gabbiani dalla Terrazza Olivetti. La Roma che per lui era straniera, da volerci quasi il visto per entrarci, è ormai straniera anche per me: non mi restano che le borgate, ma le borgate senz’anima perché l’anima delle borgate era lui. Per gli altri sono “il professore”, detto con stima e ironia – il “buana” bianco che non conosce le usanze, il pollo da spennare, il gay attivo che comunque si inchiappettava uno dei loro, la persona di rispetto a cui chiedere il parere su un’irregolarità amministrativa o informazioni su un episodio storico:rntra le identità che ho assunto nel tempo, mi pare una delle più accettabili. Il progetto meno opaco che riesco a formulare è trasferirmi all’estero, in una geografia immaginaria dei paesi in cui mi è stato concesso di far l’amore con Marcello (più o meno come in quei giochi dove si ricostruisce una figura congiungendo i punti con un tratto di penna); mezzo per caso mezzo per volontà, la parte di mondo che mi sarebbe consentita ha ai suoi vertici Chicago e Sharm el-Sheikh, Amsterdam e Abu Dhabi, Rio de Janeiro e Barcellona, Cuba e Berlino – il territorio -
Adesso fate le vostre domande. Conversazioni sulla Chiesa e sul mondo di domani
Desidero una Chiesa che sappia inserirsi nelle conversazioni degli uomini, che sappia dialogare. È la Chiesa di Emmaus, in cui il Signore ""intervista"""" i discepoli che camminano scoraggiatirnrn""""Ho faccia tosta, ma sono anche timido. A Buenos Aires avevo un po' timore dei giornalisti. Pensavo che avrebbero potuto mettermi in difficoltà e per questo non davo interviste."""" Così comincia il nuovo libro di Papa Francesco, la migliore dimostrazione che Jorge Mario Bergoglio non solo ha superato quell'antica diffidenza, ma anzi attribuisce un'importanza speciale proprio agli incontri con la gente, alle conversazioni, alle interviste: """"mi piace guardare le persone negli occhi e rispondere alle domande con sincerità"""" e """"in modo spontaneo, in una conversazione che voglio sia comprensibile, e non con formule rigide. Uso anche un linguaggio semplice, popolare. Per me le interviste sono un dialogo, non una lezione"""". Come scrive Antonio Spadaro nell'introduzione, lo scopo del Papa non è """"offrire definizioni e sentenze ma avvicinarsi all'inquietudine dell'interlocutore"""". Uno scopo pastorale, dunque, e le conversazioni raccolte in questo volume toccano i temi essenziali di un pontificato che si avvia a compiere cinque anni: il bisogno di raggiungere le periferie dell'esistenza, di superare gli steccati, di camminare e lavorare insieme, di fare """"teologia in ginocchio"""" (cioè attraverso la preghiera) e di avere """"fiuto del soprannaturale"""", cioè """"senso del divino e del diabolico"""". """"Desidero una Chiesa che sappia inserirsi nelle conversazioni degli uomini, che sappia dialogare. È la Chiesa di Emmaus, in cui il Signore 'intervista' i discepoli che camminano scoraggiati. Per me l'intervista è parte di questa conversazione della Chiesa con gli uomini d'oggi""""."" -
Credere disobbedire combattere. Come liberarci dalle proibizioni per migliorare la nostra vita
Dalla libertà scientifica a quella sessuale, dall'antiproibizionismo ai diritti dei disabili: una difesa appassionata del nostro diritto alla libertàrnrn«L'obiettivo non è violare le regole, ma cambiare le regole»rnrnNon cambi il mondo, e non difendi la democrazia, facendo sempre quello che ti dicono di fare. Occorre assumersi la responsabilità di contravvenire a leggi ingiuste senza aspettare che qualcuno gentilmente lo conceda. L’obiettivo non è violare le regole, ma cambiarle, la cosa giusta da fare quando la legge si scontra con il vissuto delle persone, trascurando diseguaglianze rese ancora più profonde dalle proibizioni. È questo che ha fatto Marco Cappato accompagnando in Svizzera dj Fabo, aiutandolo a porre fine alla sua sofferenza a costo di essere perseguito penalmente nel nostro Paese. Ed è questo – ha dichiarato – che farà ancora, per difendere il diritto di tutti di essere “liberi di sorridere, fino alla fine”. Eutanasia e fine vita, dunque, ma anche droghe, sesso, internet, genetica, scienza e diritti umani: contro le molte norme che in diversi campi minacciano la libertà e criminalizzano comportamenti diffusi e realtà sociali ineliminabili, Cappato si batte da anni con gli strumenti della disobbedienza civile e della nonviolenza – che indica non una semplice assenza di violenza, ma la costante opera attiva per convertire la violenza nel suo opposto – seguendo le orme di illustri personalità come Gandhi e di compagni di viaggio come Pannella. Intrecciando pratica e teoria, la sua storia radicale e le sue azioni – dall’arresto a Manchester per la campagna antiproibizionista alla difesa della ricerca sul genoma e le staminali, alla battaglia contro l’informazione manipolata e la limitazione della libertà digitale –, spiega oggi in questo libro perché disobbedire (civilmente) è lo strumento indispensabile per chi vuole migliorare il sistema e difendere la libertà di tutti, cominciando dai settori, la scienza in primis, dove la presenza dello Stato spesso non è soltanto inutile, ma controproducente. E perché occorre farlo in prima persona: “assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, sperimentando alternative, creando conoscenza”. -
La timidezza delle chiome
La lezione degli alberi per ritrovare il tempo che ci è stato rubatornrn«L'arte dimenticata di potare i grandi alberi e far crescere i piccoli. Il racconto pieno di storie e di poesia di un giovane arbonauta.»rnrnIl mondo visto dalla cima degli alberi è diverso: sembra migliore, è più facile viverci quando scendi. Impari a stare sulla terra come ci stanno le piante. Con calma.rnrnPietro è un ragazzo di vent’anni che vive sugli alberi. Ci è salito prima di cominciare a camminare e ora cura gli alberi monumentali di mezzo mondo. Li scala, li studia, li ama, parla con i rami (e i rami parlano con lui, giura). In queste pagine racconta quello che succede in cima alle piante gigantesche dell’Australia e nei nostri giardini addomesticati. Perché anche lì, senza che ce ne accorgiamo, si consumano guerre e amori: come quello rasoterra e imprevedibile tra la salvia e il pomodoro. Ma questo libro non parla solo di alberi, parla anche di noi. Perché da quelle querce alte più di trenta metri Pietro guarda il mondo di sotto, il nostro mondo, quello di chi rimane a terra. E racconta cosa gli alberi ci possono insegnare, cosa ci servirebbe per vivere con la loro calma e capacità di adattamento. Pietro ci insegna qui come trovare una misura nuova per il nostro tempo: “Le piante sono lente, molto lente per la rapidità delle nostre vite. E mentre noi, impazienti del mondo di sotto, siamo incapaci di pensare con la misura dei secoli, loro ci vedono passare, ci guardano e sanno”. -
La vita è stare alla finestra. La mia storia
La lezione di un grande giornalista attraverso le sue parolernrn«M'interessa il romanzo che scriviamo ogni giorno nel quale, in fondo, ognuno di noi mette la sua virgola.»rnrnrnrn""Sono convinto che i libri di memorie dovrebbero essere pubblicati postumi: sarebbe la garanzia dell'autenticità dei sentimenti."""" Così scrisse Enzo Biagi un giorno di gennaio del 2000, due anni prima dell'""""editto bulgaro"""" che portò alla sua cacciata dalla Rai. E in effetti quello dell'autenticità, dell'aderenza alla realtà, della volontà di rappresentare fatti e persone come cronista il cui unico padrone è il pubblico, è il filo lungo cui si dipana la sua intera esistenza, senza mai deviare. Dalla nascita in un paesino dell'Emilia, agli studi, all'incontro con la moglie Lucia, all'esperienza partigiana, fino alle spesso tumultuose tappe della sua lunga carriera di giornalista - con la caratteristica di non durare molto sulle poltrone scomode, avversato dal politico di turno -, Enzo Biagi ha attraversato con grazia e coerenza l'Italia del Novecento raccontando dalla sua """"finestra"""" i fatti come si presentavano: la guerra, il boom economico, il Sessantotto, il tempo delle stragi e la P2, fino al berlusconismo di un'Italia ormai al crepuscolo.In questo libro che ben si può definire una auto-biografia postuma, lui stesso, con le sue parole ferme e il suo stile pacato inconfondibile, ci accompagna oggi nuovamente attraverso quell'Italia che forse stiamo dimenticando ma che - nel bene e nel male - non possiamo ancora lasciarci alle spalle. Abitata di personaggi straordinari - Fellini e Berlinguer, Mondadori e Rizzoli, Pertini e Ciampi e molti altri - che hanno segnato la vita di un cronista che """"ha sempre cercato di dire quotidianamente un po' di verità in più""""."" -
Ascesa e caduta di Adamo ed Eva
A che cosa è dovuta la fortuna della storia di Adamo ed Eva? Stephen Greenblatt cerca di rispondere a questa domanda, per capire perché tante menti brillanti e tanti artisti sono rimasti affascinati dal racconto biblicornrn«Adamo ed Eva tengono aperto il sogno di un ritorno, in qualche modo, un qualche giorno, a una beatitudine che è stata perduta.»rnrnNarrata in pochi versetti all’inizio della Genesi, la storia di Adamo ed Eva ha avuto, nei secoli, un influsso determinante sulle concezioni delle origini e del destino umani. Pochi racconti si sono dimostrati così tenaci, così diffusi e così “reali”. L’insistenza sulla verità letterale della narrazione biblica diventò uno dei pilastri dell’ortodossia cristiana e i pittori rinascimentali conferirono un persuasivo senso di realtà ai primi esseri umani e così alla loro storia. Ma a che cos’è dovuta la sua fortuna? Perché ha affascinato tante menti brillanti e tanti artisti straordinari? È la domanda che si pone Stephen Greenblatt in “Ascesa e caduta di Adamo ed Eva”, a cui risponde facendo rivivere il racconto della nascita dell’umanità attraverso le sue numerose e diverse interpretazioni: dagli antichi rabbini ai protocristiani, dai codici di Nag Hammâdi agli esegeti coranici, da Agostino a Tommaso, da Milton a Whitman e Mark Twain, passando per van Eyck, Masaccio, Hieronymus Bosch, Dürer e Michelangelo, in una galoppata mozzafiato tra capolavori dello spirito e della fantasia. “Gli uomini non sanno vivere senza storie. Alcuni di noi le creano di professione e altri – compreso il sottoscritto – dedicano la vita adulta a cercare di comprenderne la bellezza, il potere e l’influenza.” Oggi, per molti di noi, quella storia è un mito. L’Illuminismo e Darwin hanno svolto il loro compito, e la comprensione delle origini è stata liberata dalla morsa di un’illusione un tempo potente. “L’uomo e la donna nudi nel giardino, con strani alberi e il serpente parlante, sono tornati nella sfera dell’immaginazione da cui erano originariamente emersi.” Ma non per questo hanno perso il loro fascino. Adamo ed Eva sono al tempo stesso un’incarnazione della responsabilità e della vulnerabilità umane, della possibilità di scegliere la ricerca della conoscenza disobbedendo alla massima autorità oppure, in alternativa, della possibilità di lasciarsi sedurre fino a operare una scelta insensata, dalle conseguenze catastrofiche e indelebili. “Tengono aperto il sogno di un ritorno, in qualche modo, un qualche giorno, a una beatitudine che è stata perduta. Possiedono la vita – la peculiare, intensa, magica realtà – della letteratura.” La stessa che trapela da ogni pagina di questo libro. -
La bottiglia magica
Pin è figlio di un pescatore di nome Jep e spera di diventare ricco emigrando nel Diladalmar. Alina è rinchiusa nel collegio high-tech di Villa Hapatia, il suo sogno è fare la scrittrice. Lui ha un bel nasone e un topo per amico; lei si accompagna a un gatto (wifi) con un largo sorriso. Vi ricordano qualcuno? I loro destini si mescolano grazie alla bottiglia magica che Alina ha affidato all'acqua. È Pin a trovarla e così comincia per entrambi un viaggio di terrore e meraviglia, fatto di incontri rocamboleschi, fughe a perdifiato, prodigiosi capovolgimenti. Pin deve affrontare rapper e fate muscolose, una traversata con scafisti dalle sembianze di un gatto e una volpe, poi tanti altri amici e nemici. Alina, invece, scappando dalla preside Queen Fascion e dal crudele cuoco Monsterchef, nei sotterranei della scuola scopre un terribile segreto: qualcuno vuole cancellare ogni forma di diversità e fantasia. Riusciranno i nostri eroi a incontrarsi e rovesciare un futuro già scritto? -
È nato prima l'uovo o la farina? 60 nuove ricette per raccontare, con le parole e con i piatti, 11 ingredienti della cucina italiana
"L'essenziale è lavorare con cura, prestando attenzione a quello che è più vicino a noi, proprio a partire dagli ingredienti. Perché, se ci pensate, sono le cose in apparenza più schiette quelle che ci possono regalare le sorprese più grandi, quelle che non ci stancano mai e ci danno l'emozione di aver raggiunto, magari per la prima volta, qualcosa che non ci saremmo mai immaginati."""" Dalle uova al limone, dai ceci ai pomodori, Carlo Cracco ci racconta 11 ingredienti, ne svela le caratteristiche, la storia antica e gli usi moderni. E per ognuno ci regala nuove ricette perfette per valorizzarli. Scopriremo così la magia dell'uovo - da quando Carlo, bambino, lo trovava nel pollaio della nonna a quando, adulto, ne ha sperimentato consistenze e potenzialità - e potremo metterci alla prova con una Crema catalana al pecorino o con una (golosissima) Maionese al Parmigiano Reggiano. Impareremo che in origine le patate venivano solo esposte nei giardini botanici, ma per fortuna oggi possiamo accostarle al ragù per un Hachis Parmentier da sogno o alle ortiche per una Zuppa di patate indimenticabile. Sapremo tutto delle mele che, dall'Eden a New York, qui diventano protagoniste nel Riso mantecato al sesamo nero e nelle Frittelle con ricotta e cannella. 60 nuove ricette per scoprire la ricchezza e i segreti degli ingredienti più semplici che, accostati con cura e preparati con le indicazioni dello Chef, possono dare vita a piatti memorabili." -
Gli occhi della Gioconda. Il genio di Leonardo raccontato da Monna Lisa
Un capolavoro assoluto come la Gioconda non è solo un quadro da ammirare affascinati dagli occhi che sembrano vivi e dalla magia del sorriso. In realtà è un viaggio nella mente e nelle emozioni di Leonardo. È una porta che si spalanca su un luogo e su un'epoca indimenticabili: Firenze (ma anche Milano, Roma, Mantova, Urbino) e il Rinascimento. Già dall'Ottocento e fino a oggi, è stato detto e scritto moltissimo su Leonardo e su Monna Lisa, un artista e un ritratto su cui si ha sempre l'impressione di non sapere abbastanza. Per andare a conoscere entrambi e svelarne l'eterno fascino, Alberto Angela ha scelto una chiave completamente nuova: lascia che sia la Gioconda a ""raccontarci"""" Leonardo, il genio che l'ha potuta pensare e realizzare. Partendo da ogni dettaglio del quadro e ricostruendo le circostanze in cui Leonardo lo dipinse, scopriamo così che il volto della Gioconda, levigatissimo dallo sfumato, non ha ciglia né sopracciglia (un dettaglio importante nella storia narrata in queste pagine). O che il suo vestito ha molto da dirci sulla moda del tempo, ma anche sulle abitudini e sull'economia della Firenze di inizio Cinquecento. O, ancora, che le sue mani non sarebbero state possibili senza approfonditi e sorprendenti studi di anatomia. O che il segreto del paesaggio va ricercato nel nuovo tipo di prospettiva """"aerea"""", ideato da Leonardo. La Gioconda può raccontarci queste e molte altre cose sul suo autore. Prefazione di Carlo Pedretti."" -
Non è colpa dei bambini. Perché la scuola sta rinunciando a educare i nostri figli e come dobbiamo rimediare. Subito
Un libro forte e necessario, che non colpevolizza nessuna categoria ma al contrario chiama tutti, genitori, insegnanti e anche medici, terapeuti e funzionari, a un lavoro comune per recuperare il senso vero dell’educare, tracciando una linea netta tra malattia e cattiva educazionernrnSono convinto che il modo più efficace per affrontare le problematiche di bambini e ragazzi sia l'educazione. L'educazione crede nelle potenzialità. L'educazione guarda al bicchiere mezzo pieno e organizza strumenti e processi con l'obiettivo di stimolare, favorire, sostenere l'apprendimento. Ce ne siamo dimenticati.rnrnrnrnrnNegli ultimi quindici anni gli adulti che hanno avuto a che fare con il mondo dell’infanzia, insegnanti o genitori, hanno dovuto confrontarsi in modo graduale ma inesorabile con una crescente terminologia medico-psichiatrica: disturbi dell’attenzione, autismo, dislessia, discalculia… Le certificazioni sono aumentate in maniera esponenziale e molti bambini – che un tempo sarebbero stati indicati come turbolenti, indisciplinati, in difficoltà – oggi hanno una diagnosi precisa. Eppure, ci racconta qui Novara per la prima volta, i conti non tornano: le diagnosi italiane eccedono la media di qualunque nazione, e l’accelerazione con la quale crescono nelle nostre scuole non è in linea con le statistiche internazionali. Cosa sta succedendo? Con le competenze di esperto dell’educazione, e l’apprensione di un osservatore empatico del mondo scolastico, Novara ci propone una risposta semplice e sconvolgente: stiamo sostituendo la psichiatria all’educazione. In una scuola, e in una società, che sta abbandonando una delle sue missioni fondamentali – crescere le nuove generazioni – è diventato perversamente più semplice definire malato un bambino che non riusciamo a educare. In queste pagine, ricche di dati chiari e di esperienze sul campo, Daniele Novara ci porta alla scoperta di un sistema che troppo spesso preferisce la terapia all’educazione. Ma ci mostra anche, attraverso percorsi già sperimentati, come sia possibile opporsi a questa deriva, recuperando la missione primaria delle famiglie e dei docenti. Un libro forte e necessario, che non colpevolizza nessuna categoria ma al contrario chiama tutti, genitori, insegnanti e anche medici, terapeuti e funzionari, a un lavoro comune per recuperare il senso vero dell’educare, tracciando una linea netta tra malattia e cattiva educazione, per ridare ai bambini la scuola, e la società, di cui hanno bisogno. -
Sani e in forma ad ogni età. Nutrirsi nel modo giusto in ogni fase della vita
Un libro su come nutrirsi e come curare la propria salute diverso da tutti gli altri. rnrnPer la prima volta qui, Ciro Vestita, con Federica Alaura e Irene Gelli, ci offre una panoramica approfondita sulla corretta alimentazione e le buone abitudini che percorre l’intero arco delle nostre vite, partendo dalla gravidanza e passando per infanzia, maturità e vecchiaia. Quali sono i cibi migliori quando si aspetta un figlio? Ha davvero senso “arricchire” la nutrizione di un adolescente che fa tanto sport? E come cambiare regime una volta che l’appetito, e il bisogno calorico, si riducono negli anni d’argento? Il lettore può così comprendere ciò che succede al suo corpo con il passare del tempo e adattare di conseguenza le proprie abitudini senza sforzi eccessivi. Proseguendo il suo lungo percorso di nutrizionista di primo livello, con la consueta attenzione al potere curativo delle piante, Vestita compone un vero e proprio manuale di sani comportamenti, molti dei quali inediti e poco praticati, che ci accompagna per tutto l’arco dell’esistenza e che, per questo, dà attenzione e suggerimenti a ognuno di noi, a qualsiasi età e alle prese con le più comuni esigenze della vita quotidiana. Perché, come ci insegna Vestita, vivere a lungo e in forma non è un miraggio: richiede però i consigli giusti, un impegno costante ma soprattutto il piacere di prendersi cura di sé. -
Finché regge il cuore. Ediz. illustrata
I fan di facebook si tatuano i suoi disegni sul corpo. Un talento in procinto di esplodere: la versione ""indie"""" dell'illustrazione, un libro di cui sono già tutti innamorati.rn«Una sorta di film in bianco e nero, storie di coppia sempre sul filo del rasoio, ambigue, vacillanti ma piene di poesia.» - Tag Magazinern«Ogni tanto disegno.» - Gianluca GallornrnrnrnUn racconto d’amore contemporaneo nella semplicità di un tratto in bianco e nero: incertezze, abbandoni, sguardi, silenzi, piccoli gesti quotidiani, slanci capaci di far superare ogni timore. I disegni, minimali e potenti di Gianluca Gallo sanno conquistare il cuore delle persone grazie alla loro disarmante sincerità, incarnata da due protagonisti vulnerabili che ci invitano a specchiarci nelle emozioni che abbiamo paura di esprimere, e a seguire le linee di una poesia illustrata in cui ritrovare il nostro piccolissimo universo. In tutta la sua malinconica bellezza."" -
La lingua in cui viviamo. Guida all'italiano scritto, parlato, digitato
L'italiano perfetto non esiste, e non è mai esistito. L'italiano continua a cambiare: cambia il nostro modo di usarlo, perché cambia il mondo in cui lo usiamo. In pochi anni si è passati dall'epistola all'e-pistola: e-mail, chat, messaggini, social network. E così - per la prima volta nella sua storia - l'italiano si ritrova a essere non solo parlato, ma anche scritto quotidianamente dalla maggioranza degli italiani. Giuseppe Antonelli ci accompagna tra sigle e parole inglesi, tra punteggiatura ed emoji, tra dialettismi ed espressioni alla moda. Con tono agile e godibile, ci spiega piccoli e grandi cambiamenti della grammatica e del lessico e racconta curiosità e segreti del nuovo e-taliano. -
Le ricette di Unti e bisunti raccontate da Chef Rubio
Imbattersi in ""Unti e bisunti"""" significa restare incollati alla tv, ipnotizzati dalla golosità dei piatti e dall'estro magnetico di Chef Rubio, con l'acquolina in bocca e un'irrefrenabile voglia di supplì all'amatriciana, linguine alla sorrentina, costata con le cipolle, patate filanti al forno... L'ideale, allora, è mettersi all'opera: in questo volume Chef Rubio racconta le migliori ricette della trasmissione, le più unte, le più succulente, le più saporite. Quelle che garantiscono la riuscita di una grigliata, di una cena con gli amici, di un pranzo della domenica, dove la buona compagnia va a braccetto con la buona tavola e con piatti golosissimi: meglio ancora se si possono mangiare con le mani (per poi leccarsi le dita)!"" -
Mi hanno regalato un sogno. La scherma, lo spritz e le paralimpiadi
Bebe, appena diciottenne, come tutti i ragazzi della sua età ama divertirsi: andare al centro commerciale o ai concerti con le amiche, mettersi in tiro per uscire la sera... Non ci sarebbe nulla di strano se non stessimo parlando di Beatrice Vio che a undici anni, dopo essere stata colpita da una forma di meningite acuta, ha subito amputazioni a gambe e braccia. Ma per Bebe la malattia non è la fine, anzi rappresenta soltanto una piccola parentesi tra quello che era prima - una bambina con una famiglia fantastica, moltissimi amici e le ""tre S"""" (scuola, scout, scherma) - e quello che è diventata, ovvero un'adolescente felice, con ancora più amici di prima e sempre le """"tre S"""", ma un po' cambiate: oggi frequenta le superiori, ha ormai ricevuto il suo nome-caccia scout (Fenice Radiosa) e ha già vinto diverse medaglie in competizioni paralimpiche di scherma, anche internazionali, di altissimo livello. Eccezionale atleta e insieme ragazza scoppiettante di vita, Bebe si racconta in queste pagine che traboccano di entusiasmo: dalle gare in giro per il mondo alle vacanza all'Elba, dalle figuracce in tv alle gioie delle protesi con tacco, dai faccia a faccia con i suoi miti agli incontri motivazionali che tiene nelle piazze e nelle scuole. E dei suoi sogni. Perché dopo avere fondato con i genitori art4sport (un'associazione onlus che avvicina i ragazzi con disabilità fisiche allo sport), avere fatto la tedofora a Londra 2012 e avere gareggiato con le atlete più forti al mondo... Prefazione di Jovanotti. Introduzione di Luca Pancalli."" -
L'opera è polvere da sparo
Che idea avete dell’opera lirica? Vi sembra una vecchia nonna, acciaccata, che abita in una casa cadente e piena di polvere? Aprite questo libro e salterete in aria. Altro che polvere. Semmai è polvere da sparo! rnrnPensateci: ancora oggi, dopo un paio di secoli di successi, l’opera continua a essere lo spettacolo dal vivo più diffuso al mondo ed è grazie a essa se, dappertutto sul pianeta, si parla la nostra lingua. L’Italia, per il resto povera di materie prime, detiene infatti un immenso giacimento aureo di musica e teatro. Solo che noi italiani, spesso, ci dimentichiamo di averlo. Elio – musicista originale ed eclettico – e Francesco Micheli – regista d’opera di formazione classica – hanno incontrato in modi molto diversi Nostra Signora Opera ma entrambi se ne sono innamorati alla follia. È per questo che, trascinati dalle arie, conquistati da protagonisti come Rigoletto, Tosca o Norma, da vicende irresistibili quali quelle del Barbiere di Siviglia o dell’Elisir d’amore e dalle stesse vite dei compositori, hanno deciso di richiamare fra noi i Favolosi 5 – Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini – con una serie di funambolesche sedute spiritiche. Ne è nato questo libro che è insieme la storia dell’opera lirica più pazza del mondo, una chiacchierata fra amici di secoli diversi e un viaggio alla scoperta di un prodigio del made in Italy, paragonabile al segreto del parmigiano reggiano o alla ricetta della pasta con le sarde, un’arte tramandata dai nostri padri e fatta di cultura ed emozioni, Storia e storie, tragedie e frivolezza, moda e fantasia. E naturalmente di musica, melodie, colpi di teatro. E allora, avanti, andiamo a conoscere in queste pagine Rossini, il rivoluzionario che ha fatto piazza pulita dei vecchi parrucconi. E Bellini, lo sciupafemmine, bello e dannato. E Donizetti, bulimico della musica, fino a diventar pazzo. E Verdi, cantore d’Italia. Senza dimenticare Puccini, l’uomo che ha inventato il cinema. Per chiunque, anche per chi non ha mai assistito a un’opera, sarà l’inizio di una grande storia d’amore. -
Non ci resta che correre. Una storia d'amore e resistenza
Con il suo primo libro, Biagio D’Angelo scrive una dichiarazione d’amore coinvolgente, commovente e autoironica, che appassionerà tanto i runner di lungo corso quanto i neofiti alle prese con i primi chilometrirnrn«Facciamo un brindisi» dice allora la Vale a voce alta. «Alla maratona.» Come altri brindano alla pace nel mondo, al futuro, all’anno nuovo, all’amore, alla bellezza o ad altre cazzate che salveranno il mondo, noi brindiamo alla maratona. È già qualcosa.rnrnIl momento in cui ti innamori, anche se mentre lo vivi non te ne rendi conto, innesca conseguenze impreviste e irreversibili. È ciò che succede anche al protagonista di questo libro, quarantacinque anni, padre separato, quando un sabato pomeriggio di marzo mette su la prima maglietta di cotone che gli capita, un paio di vecchie scarpe e invece di andare in palestra tira dritto e comincia a correre lungo il Naviglio: due chilometri all’andata e due al ritorno. Perché sì, è della corsa che si innamora. Di quella cosa che “si fa per non impazzire”, per tornare bambini o per preparare “il viaggio più bello della vita”: la prima maratona. Ed è così che nasce questo libro che parla di running, da leggere tutto d’un fiato come un romanzo. Perché a dare il passo all’autore ci sono tanti personaggi incredibili: per esempio c’è Edoardo, che scopre la corsa a sessant’anni sotto gli sguardi irridenti dei suoi compaesani e che oggi, a settantotto, è il secondo ultramaratoneta al mondo della sua categoria; c’è Constantin, che corre in stampelle dopo l’amputazione di una gamba; c’è Mahanidhi, prototipo del corridorecercatore; c’è persino Chet Baker, che appare come una visione in un’alba nebbiosa alle porte della città. E c’è appunto Milano, la Milano del Parco Sempione e quella delle periferie, di tanti luoghi nascosti e tanti sguardi possibili solo all’occhio di chi li attraversa correndo. -
Dove il tempo si ferma. La nuova teoria sui buchi neri
Domande, risposte e possibilità su alcuni degli argomenti più curiosi e interessanti del momento: come funzionano i buchi neri, e che fine fa la materia che finisce al loro interno? Davvero hanno i capelli? rn«Si dice che la realtà superi la fantasia. Nel caso dei buchi neri possiamo dire che nessuno tra gli scrittori di fantascienza è mai arrivato a tanto» - Stephen HawkingrnrnSe oggi sappiamo che ogni stella ha unarnsua vita, e una morte, lo dobbiamo principalmenterna Hawking il quale, con la suarnricerca di primo livello, ma anche con un’insuperatarncapacità divulgativa, da quasirnmezzo secolo ci racconta l’universo. Ancorarnmolto però resta da spiegare, e l’attività dirnHawking rappresenta, ancora oggi, il culminerndella ricerca in ambito astrofisico.rnAlla metà degli anni Settanta, Hawkingrnfece una serie di scoperte inquietanti: irnbuchi neri, giganteschi vuoti nello spazio,rninghiottono materia e informazioni, e unrngiorno potrebbero esplodere o evaporare,rndistruggendo tutto ciò che finisce al lororninterno. Nei quarant’anni successivi, i fisicirnhanno cercato di mettere ordine allernconseguenze di questa ricerca, finora indimostrata.rnNelle due lezioni contenute inrnquesto volume, Hawking ritorna sul temarnchiave della sua ricerca per raccontarci qualrnè il punto della situazione, e cosa rimanernda capire sullo spazio, sul tempo, sulla nostrarnparte nell’universo. Domande, risposterne possibilità su alcuni degli argomenti piùrncuriosi e interessanti del momento: comernfunzionano i buchi neri, e che fine fa la materiarnche finisce al loro interno? Davverornhanno i capelli? Tutte le sfide che riguardanorni principi fondamentali dello spazio, larnprevedibilità dell’universo e la direzione delrnfuturo: un’appassionante disputa scientifica,rniniziata anni fa, e che non smette dirnporci nuovi quesiti e offrirci nuove sorprese. -
Vecchi, folli e ribelli. Il piacere della vita nella terza età
"Vecchi, folli e ribelli"""" racconta senza piagnistei un protagonista dell'Italia di oggi: gli anziani. Al contrario di quanto si crede, non è un mondo di deboli, con il solo traguardo di andare al Creatore. Prima di tutto, il gusto per la vita non li ha abbandonati. Rifiutano di arrendersi e di considerare la vecchiaia una malattia incurabile. Contano molto in un Paese come il nostro dove il loro numero cresce di continuo. Nelle scelte politiche risultano decisivi, lo si è visto in Gran Bretagna nel referendum se uscire a no dall'Europa. Il mercato li coccola poiché decretano il successo o la sfortuna di un prodotto. Eppure di loro non si discute mai. Il motivo l'ho compreso quando ho compiuto gli ottant'anni. La vecchiaia impaurisce persino chi ne è ancora distante. E quasi nessuno vuole occuparsene. Ho provato a farlo con questo libro per me insolito e in parte autobiografico. Descrive la terza età nella sua forza, ma anche nei problemi che l'affliggono: la solitudine, la paura della povertà, il terrore di ammalarsi, l'angoscia di essere rapinati persino dalla propria banca, sino al rebus del rapporto tra maschi e femmine. L'amore è un test infallibile di vitalità e del desiderio di rimanere giovani. Per gli uomini lo conferma l'uso crescente di un rimedio miracoloso, il viagra. Mentre nelle donne il rifiuto della vecchiaia spinge a nascondere l'età, grazie all'abito sfacciato e alla cura del corpo." -
Tritacarne. Perché ciò che mangiamo può salvare la nostra vita. E il nostro mondo
Cosa accade negli allevamenti e nei macelli del nostro Paese? È veramente sicuro ciò che mangiamo? In un'inchiesta sull'industria italiana della carne e dei formaggi dell'eccellenza ""Made in Italy"""", Giulia Innocenzi affianca animalisti, veterinari e allevatori per svelare un mondo oscuro in cui gli animali sopravvivono a malapena in spazi microscopici, sporchi, senz'aria; costretti a vere e proprie torture, malati e imbottiti di antibiotici che finiscono sulle nostre tavole. È giunto il momento di porsi delle domande sulle procedure che l'industria chiama """"di processo"""", ma che secondo tutti gli studi scientifici finiranno per ucciderci. Come possiamo mangiare tranquilli sapendo che tutto ciò ci si ritorce contro, con crisi sanitarie occultate di continuo? Qual è il costo dei nostri piatti? Possiamo scegliere di aprire gli occhi, e cambiare le nostre abitudini alimentari. Perché mangiare con consapevolezza può salvare la nostra vita. E il nostro mondo.""