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Diana. La vera storia dalle sue parole
Retroscena esclusivi basati su registrazioni finora segrete.rnrnLa vera storia della principessa Diana, così come lei aveva deciso di raccontarla. Contro un uomo e il suo Regno, per se stessa e il suo popolo. Nella gabbia dorata della sua vita Diana stava soffocando. Circondata da menzogne e inganni, e dal disprezzo dei sovrani d’Inghilterra che giudicavano la sua tristezza solo l’imbarazzante seccatura di una visionaria, la principessa di Galles escogitò un modo per raccontare la sua verità: di nascosto dal marito e dai reali Diana riuscì con ingegnosi sotterfugi a far arrivare i nastri con le sue sconcertanti rivelazioni a uno tra i migliori giornalisti investigativi britannici. Andrew Morton si ritrovò così tra le mani le parole della principessa stessa che, per la prima volta, raccontava la verità dietro la facciata fiabesca in cui tutto il mondo desiderava credere. In questo libro eccezionale Morton pubblica le registrazioni di Diana a lungo segrete, per riconsegnarci il ritratto onesto e scevro da pregiudizi di una delle figure femminili più amate, ammirate e influenti del nostro tempo: un fidanzamento acerbo, un matrimonio pieno di ombre, i disordini alimentari, i tentativi di suicidio, l’indifferenza del futuro re, i sospetti su Camilla che diventavano certezze, la separazione… La vera storia di lady Diana Spencer si conclude in modo tragico e improvviso, ma la sua eredità dura ancora oggi grazie a questo libro: nelle parole di una donna che era diventata principessa, ma desiderava soltanto essere amata. -
La volpe e il sipario. Poesie d'amore
«È questa la sua cifra definitiva, una cifra che rivela un vorace, inesausto amore per la vita: un amore invincibile» - La Repubblicarnrn""La volpe e il sipario"""", uscito nel 1997 in edizione non venale e poi nel 2004 da Rizzoli, rappresenta uno dei momenti più alti dell'opera di un'artista amatissima. È una raccolta compatta e unitaria della maturità di Alda Merini, una collezione di versi nei quali si aggira una volpe esile e feroce, capace di squarciare il sipario della quotidianità. """"La volpe e il sipario"""" è, prima di ogni altra cosa, nuda poesia d'amore: ogni sua parola afferma sull'angoscia, sulla sofferenza, sulla follia - la forza dirompente dell'esserci e dell'amare. C'è un'energia, in queste pagine, che merita di raggiungere un ampio pubblico di lettori; e un'infinita capacità dì stupirci con una scandalosa dichiarazione di felicità: la felicità impossibile dì essere poeta."" -
Comandante supremo
Jack Ryan e Valeri Voldon sono allo scontro finale. Il mondo non è grande abbastanza per due presidenti. E il potere non è la loro sola ambizionernrnIl presidente degli Stati Uniti Jack Ryan e il presidente russo Valeri Volodin non hanno ancora terminato la loro partita a scacchi per il controllo del mondo. Questa volta tocca alla Lituania cercare di uscire dalla sfera di influenza russa: con il coraggio di chi ambisce alla libertà piena, il governo di Vilnius comincia a rifornirsi di gas naturale dalla Norvegia. Il combustibile viene stoccato nella nave Independence, che però subisce un misterioso attentato ecoterroristico. Volodin non resta a guardare: comincia ad attuare il suo piano di invasione della Lituania, con il pretesto di reagire a un attacco sferrato dalle truppe polacche a un convoglio militare russo di stanza a Vilnius. Nel suo Paese, però, Volodin deve fare i conti con i temibili siloviki, un potente gruppo di ex membri dell’esercito o dei servizi segreti, che lo ritengono colpevole di aver fatto crollare il prezzo del petrolio provocando l’inasprimento delle sanzioni internazionali. Per crearsi una via di fuga, Volodin assolda allora Andrei Limonov, un equity manager privatornche dovrebbe aiutarlo a mettere al sicuro il suo immenso patrimonio. I membri del Campus, Domingo Chavez, Dominic Caruso e Jack Ryan junior si ritrovano così costretti ad agire su più fronti: Jack Ryan junior intercetta i piani finanziari di Volodin e di Limonov, mentre Dom e Ding vengono inviati in Lituania per ottenere informazioni sui siti sensibili in previsione di un eventuale attacco russo. Tra sottomarini e navi da guerra, informatica e finanza, cambi d’identità e terrorismo al servizio della politica, la sfida per la conquista del pianeta è tutt’altro che chiusa. Chi sarà alla fine il comandante supremo? -
Il teorema del babà
Manca ancora un mese a Natale, ma a Procolo Jovine, titolare del miglior ristorante di Bauci, piace fare le cose per bene e sta già preparando un menù coi fiocchi. Del resto, il suo pranzo del 25 è qualcosa di leggendario, un incantesimo di sapori e profumi capace di far tornare gli adulti bambini e riportarli nelle cucine delle loro nonne. I suoi segreti? Il rispetto rigoroso della tradizione e una ricerca maniacale degli ingredienti più genuini. Perciò, in questo meraviglioso paese della Costiera amalfitana, la sua autorità culinaria è indiscussa. Una mattina però, dall'altro lato della piazza, dove c'era una profumeria, Procolo nota una nuova insegna ""Experience"""" - che promette """"percorsi emozionali in cucina"""". Una fitta allo stomaco lo avvisa che qualcosa non va. E quel qualcosa prende presto il volto di Jacopo Taddei, il paladino della cucina molecolare, il principe della mondanità in tv, """"colui il quale ha trasformato le ostriche in nuvole, scomposto i prodotti in particelle, e inventato il cappuccino di baccalà"""". Un uomo bellissimo e, """"ça va sans dire"""", il sogno proibito di ogni donna. Per Procolo il suo arrivo è un oltraggio, un insulto, una sfida. Di più: un atto di guerra. Franco Di Mare mette in scena una brigata di personaggi irresistibili le cui bassezze e genialità sono quelle di tutti noi. Perché la cucina è vita, e la vita è fatta di gioie, grattacapi, rivalità e grandi amori."" -
Il bosco addormentato
Finalista al Premio Andersen 2018, miglior albo illustratornLa bella addormentata nel bosco nella versione poetica e visionaria di una delle maggiori illustratrici del nostro tempo. -
1968. Dal Vietnam al Messico. Diario di un anno cruciale
Una testimonianza straordinaria oltre gli stereotipi dei ""nostri sessantottini ultraborghesi""""rnIl Vietnam, Praga, i contestatori borghesi. Poi venne l'autunno di Città del Messico, e capitai in quel massacro peggiore di qualsiasi guerrarn«Ricordo l’estate del 1968. Rientrai a New York dodici ore dopo l’assassinio di Robert Kennedy. In aprile Martin Luther King, in giugno Robert Kennedy. Le fotografie dei bambini che morivan di fame nel Biafra, i combattimenti fra gli arabi e gli israeliani, i carrarmati sovietici a Praga, i vandalismi degli studenti borghesi che osano invocare Che Guevara e a scuola ci vanno con la fuoriserie di papà.»rnEcco il 1968 di Oriana Fallaci, un momento cruciale della sua carriera in cui, secondo un ritratto che le dedica “Time” l’allora inviata dell’“Europeo” si consacra “la più importante giornalista italiana, con un seguito anche in molti altri Paesi”. Gennaio inizia in Vietnam, dove racconta in presa diretta la guerra di un piccolo popolo contro la superpotenza USA. Più tardi, nell’America delle lotte razziali e per i diritti civili, traccia i ritratti dei protagonisti dell’epoca – da Bob Kennedy a Martin Luther King, fino a Nixon. Quindi, instancabile, racconta la Cina maoista, le filosofie orientali, i santoni indiani, la miseria in Perù. Fino ad arrivare in Messico, prima delle Olimpiadi, dove rimane ferita nel corso di una protesta studentesca, facendo trattenere il respiro a tutta Italia. Solo lei non ha paura e non si tira mai indietro, sa che “in guerra una buona ferita è una grossa fortuna perché è difficile venire colpiti due volte”. E parte di nuovo per gli Stati uniti, per finire l’anno accanto agli astronauti che si preparano allo sbarco sulla Luna. È l’alba di una nuova era, la testimonianza unica di un momento di svolta che riguardò tutto il mondo, oltre la visione provinciale di quelli che poi chiamerà i “nostri sessantottini ultraborghesi”."" -
Non chiedermi quando. Romanzo per Dacia
Ci sono scrittrici che hanno fatto delle storie la propria vita, trasformando la propria vita in una storia irripetibile. Dacia Maraini è una di queste. Davanti all'inconfondibile azzurro dei suoi occhi ha sfilato una folla di personaggi straordinari, che tra le pagine di questo romanzo prendono corpo e voce per farsi fotografia mobile di un'Italia che non c'è più. Lo sguardo intimo e acuto di Concita De Gregorio fa emergere dallo sfondo, come istantanee senza tempo, le figure di Fosco e Topazia, genitori ribelli e coraggiosi, gli amici intellettuali e artisti, da Pasolini a Maria Callas fino a Visconti, e poi Moravia e le passioni che hanno abitato l'esistenza di Dacia: il femminismo, il teatro, i viaggi. E la scrittura, infine, sempre e solo la scrittura, compagna fedele e termometro di una vita che solo come romanzo poteva essere raccontata. Intrecciando e mettendo a nudo i ricordi con il pudore e il coraggio del vero scrittore. Concita De Gregorio ci conduce per mano nelle luminose stanze della memoria di una delle autrici più amate dei nostri giorni. Dove l'eccezionalità diventa la regola e il mondo la nostra libertà. -
Un grande giardino. Ediz. a colori
Come tutti, il giardiniere può: salutare stendere il bucato, suonare la tromba, andare a caccia di farfalle, avere la luna storta, fare regali, giocare al gatto e al topo, o al lupo cattivo; avere un'illuminazione, svegliarsi, innamorarsi, ballare, camminare, tirare la carretta, sintonizzarsi, regalare fiori, perdere la testa... ...ma è l'unico a prendersi cura del giardino! Il giardiniere del grande paesaggista Gilles Clément semina, coltiva, raccoglie e soprattutto fa tesoro di quello che succede in natura: alberi individualisti che respingono gli altri e varietà che sviluppano una tendenza a stare vicini e quasi ad abbracciarsi; erbe selvatiche che emettono gas per scacciare le altre e avere più spazio; erbe spontanee che ridanno vita a luoghi abbandonati o a terreni aridi e incolti; funghi misteriosi che proteggono gli alberi trattenendone l'umidità delle radici; e anche foreste di fiori che accolgono api e insetti capaci di creare piccoli mondi fertili e sconosciuti. Un albo poetico e con illustrazioni piene di dettagli in cui perdersi per gli innamorati di quel grande giardino che è la Terra. Età di lettura: da 5 anni. -
Il Natale di Teo. Ediz. a colori
È la vigilia di Natale, ma la mamma e il papà devono lavorare, e Teo si ritrova a casa da solo con la nuova babysitter. Così, quando in cielo vede una strana stella cadente, Teo chiude gli occhi ed esprime un desiderio: non essere più solo. E un attimo dopo, la magia accade davvero, perché dall’albero si staccano quattro decorazioni, pronte a portare un po’ di scompiglio nella notte più speciale dell’anno. Età di lettura: da 10 anni. -
Il marchio della peste
Segui gli indizi. Decifra il codice. Sopravvivi.rnrn«Il libro perfetto per chi ama gli enigmi, l'azione e il fantasy.» - School Library Journalrnrn«Magia, avventura e cose che esplodono. Adoro questo libro.» - Eoin Colfer, autore di Artemis Fowlrnrn«Come diceva sempre Mastro Benedict, alle scoperte fondamentali si può arrivare in modi che neanche immaginiamo. Tutto ebbe inizio da un'idea, come sempre. E da me, che ignoravo la voce che mi diceva: è una pessima idea.»rnrnrnrnLa peste nera si è abbattuta su Londra, con il suo carico di morte e paura. Uno sconosciuto speziale sembra aver trovato una cura efficace e il negozio di Christopher Blackthorn viene incaricato di preparare il rimedio. Ma oltre alla peste, misteri e trame oscure si annidano nei vicoli della città e qualcuno attenta alla vita dello speziale. Ancora una volta tocca a Christopher e al fido amico Tom il compito di cercare la verità, rischiando tutto nel tentativo di dipanare il groviglio di una torbida congiura. Età di lettura: da 10 anni, -
Racconti macabri
"Berenice"""", """"Il gatto nero"""", """"L'isola della fata"""", """"Il cuore rivelatore"""", """"La caduta degli Usher"""", """"Il ritratto ovale"""", """"Morella"""" e """"Ligeia"""": i racconti horror di Edgar Allan Poe illustrati da Benjamin Lacombe. Con un saggio di Charles Baudelaire sulla vita e l'opera di Poe. Età di lettura: da 10 anni." -
Io e il falco
Fin da bambino Salvatore ha una passione per gli uccelli: rimane ore a osservarli in volo. Per questo all'età di dieci anni il nonno gli regala un falco, Piccolo. Salvatore lo osserva, lo addestra, e quando un giorno l'uccello vola via per non tornare più il dolore è immenso. Ma Piccolo è solo il primo passo di un'autentica vocazione. Non appena finisce il liceo, Salvatore impara l'arte da un vero falconiere e lo diventa lui stesso. Ora sì che è pronto per l'avventura più grande, quella che lo porterà oltre l'oceano. Età di lettura: da 10 anni. -
Il Piccolo Principe. Ediz. a colori
Il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia, oltre 140 milioni di copie vendute. ""Il Piccolo Principe"""" è un bestseller eterno che ha attraversato decenni e confini, entrando nella vita di milioni di bambini e adulti. La storia di un piccolo uomo senza età venuto dallo spazio, un principe che dalle stelle giunge sulla Terra come per magia. Partito dall'asteroide B 612, in cui viveva in compagnia di tre vulcani e una piccola rosa vanitosa, durante il suo viaggio il piccolo principe conoscerà pianeti diversi e adulti molto strani, dal vecchio re senza sudditi al geografo che non sa com'è fatto il suo mondo, e poi, giunto sulla Terra nel deserto del Sahara, si confida con un pilota, un serpente, un giardino di rose, una volpe. Alla pura ricerca della verità sull'amore. Una favola sul significato dell'amicizia e sul senso autentico della felicità, scritta con parole che risuonano come una musica senza tempo, in grado di rivelare con onestà e candore i valori più intimi dell'esistenza. Età di lettura: da 8 anni."" -
Barnaba il mago
Sullo sfondo inconfondibile della ""sua"""" Costiera Amalfitana, Franco Di Mare ci regala un nuovo, intrigante romanzo in cui vizi e virtù dei protagonisti si confondono con i nostri. E ci ricorda che tutti, nella vita, abbiamo bisogno di un pizzico di magia.rnrnTutto il paese ne parlava e si chiedeva come diavolo facesse, quello lì. Era una provocazione? Una maledizione? L'ultimo fiele di Belzebù?rnrnL'inverno a Bauci non è uguale a quello della Costiera: la pioggia batte forte e dai monti Lattari soffia un vento di tempesta che, se uno non c'è abituato, mette un po' di paura. È in una sera così, mentre le imposte sbattono e le nuvole coprono il cielo, che in paese arriva un misterioso sconosciuto. Capelli e barba bianchissimi, lungo pastrano nero, lo straniero non fa in tempo a presentarsi che già corrono voci su di lui. Chi è? Da dove viene? Cos'è venuto a fare qui, che vuole? La targa appesa alla sua porta recita: """"Mago Barnaba, maestro di esoterismo, sacerdote di riti karmici, esperto di sciamanesimo, astrologia, tarocchi, chakra, malocchi, fatture"""". La curiosità è tanta, ma per le strade di Bauci un mago non s'è mai visto, e ad aumentare la diffidenza ci si mette pure don Balo, il parroco, che durante l'omelia non perde occasione per ricordare che ciarlatani e imbonitori non sono altro che servi del demonio. Resistere alla tentazione però è difficile, anche perché pare che Barnaba, con le sue profezie, non sbagli un colpo. In fondo, a fare domande che male c'è? È così che i baucesi, uno dopo l'altro, aspettano l'ora giusta per consultare il mago in gran segreto e scoprire cosa riserva loro il futuro..."" -
Esercizi di memoria
23 storie pensate in 23 giorni, che raccontano come nitide istantanee la vita unica di Camillerirn«Ogni tanto mettevo la mano in tasca e carezzavo la pietruzza colorata, il segno tangibile che una volta mi era stata concessa la grazie di intravede la Bellezza» - Andrea CamillerirnOgni mattina alle sette, lavato, sbarbato, vestito di tutto punto mi siedo al tavolo del mio studio e scrivo. sono un uomo molto disciplinato, un perfetto impiegato della scrittura. Forse con qualche vizio, perché mentre scrivo fumo, molto, e bevo birra. E scrivo, io scrivo semprernrnQuesto è Camilleri. Poi a novant'anni arriva il buio. E così come non era terrorizzato dalla pagina bianca, combatte anche l'oscurità della cecità e inizia a dettare. La sua produzione letteraria trova nell'oralità una nuova via per raccontare le sue storie. Ma se forte era la sua disciplina prima, lo è ancora di più oggi che può contare esclusivamente sulla sua memoria. E quindi occorre tenerla in esercizio: osservare nei dettagli i ricordi, rappresentarsi nella mente le scene. Quelli qui pubblicati, come dice lui, sono i compiti per l'estate: 23 storie pensate in 23 giorni, che raccontano come nitide istantanee la sua vita unica e, sullo sfondo, quella de nostro Paese. La memoria qui non p ami appesantita né dalla malinconia né dal rimpianto. Per questo Camilleri ha chiesto a chi parla attraverso i colori, le forme e i volumi di rendere il suo esercizio più godibile, più leggero, più spettacolare. L'ideale della mia scrittura è di farla diventare un gioco di leggerezza, un intrecciarsi aereo di suoni e parole. Vorrei che somigliasse agli esercizi di un'acrobata che vola da un trapezio all'altro facendo magari un triplo salto mortale, sempre con il sorriso sulle labbra, senza mostrare la fatica, l'impegno quotidiano, la presenza del rischio che hanno reso possibili quelle evoluzioni. Se la trapezista mostrasse la fatica per raggiungere quella grazie, lo spettatore certamente non godrebbe dello spettacolo. -
Un piede in due scarpe
Menzione Speciale Premio Scerbancenco 2017. ""Perché attraverso le dinamiche traumatiche dei protagonisti racconta con venatura psicologica noir il malessere di una città oscura come Genova""""rnrn1992. Genova sa amare, Genova sa uccidere. Candidato al Premio Giorgio Scerbanenco 2017 per il miglior romanzo noir italianornrnLa menzogna lo paralizza, è un brivido che corre lungo la schiena. La riconosce nella voce degli altri. È il suo dono, la sua condanna.rnrnGenova, inverno 1992. Mentre le celebrazioni per i cinquecento anni dalla scoperta dell'America ridisegnano il fronte del porto, l'omicidio del giovane Luca sconvolge le vite di un gruppo d'inseparabili amici, svelando passioni e segreti custoditi da anni. Quando i sospetti ricadono su Teresa, la sognatrice dai capelli rossi che ama i romanzi, il caso sembra ormai chiuso, ma a rovesciare la verità di comodo ci penserà una coppia d'eccezione: Diego Ingravallo, un commissario di polizia dall'ingombrante cognome letterario, e lo psicologo Paolo Luzi, a cui un tragico passato ha conferito il dono - o la maledizione - di riconoscere le bugie di chi mente sapendo di mentire. Dagli studi di potenti avvocati ai salotti della Genova bene fino ai malinconici quartieri della città operaia, i due investigatori sprofonderanno in un abisso di paure e ossessioni. Tra i caruggi assediati dalla buriana, il grande freddo è quello che invade i cuori fino a incrinare ogni certezza, salvo una: mai sottovalutare le conseguenze dell'amore."" -
Chi vuole uccidere Fred il tacchino?
Una tenera e spassosa storia natalizia che conquisterà il cuore dei lettori con l'irresistibile simpatia dei suoi protagonisti, a quattro e a due zampernrnCerte giornate partono talmente storte che solo un miracolo potrebbe raddrizzarle. Anche se è la mattina di Natale, e nella villa della padrona Giulia sul lago d'Orta fervono i preparativi per l'apertura dei regali e l'imminente cenone, Gatto, il fedele micio del vicecommissario Enea Zottìa, è nervoso: cosa ci fanno quelle palline colorate appese allo strano albero accanto alla sua cuccia? Che razza di dispetto è questo, non permettergli di giocarci? Ma soprattutto: chi gli ha nascosto la ciotolina dove ora, appena sveglio, vorrebbe fare colazione? Una seccatura dietro l'altra per Gatto, anche se, deve ammetterlo, la villa è davvero incantevole e la compagnia non è poi così male: Giampaolo, il cane color fango sempre impegnato a rotolarsi nelle pozzanghere, Sappo, il felino più saggio del circondario, con mille cicatrici e avventure da raccontare, e poi Fred, il leggendario Tacchino che per la sua bellezza è diventato animale da compagnia e che dovrebbe partecipare alla serata di festa. Qualcuno però vuole fargli del male, e potrebbe trattarsi proprio di chi ha ordito la sparizione della ciotolina di Gatto. Ma questi sono misteri che solo chi ha nove vite e un coraggio di gran lunga superiore alla propria taglia può risolvere... -
Ana
Io sono la migliore a incassare colpi, ecco. Mandarmi al tappeto non è affatto facilernrnEravamo due vecchie amiche aggrappate a un'idea disperata di giustizia, perché non ci restava altro. Avevamo questo, e sapevamo resistere e incassare colpi fino all'ultimo respiro.rnrnÈ una mattina di fine ottobre quando Ana Tramel, scapestrata avvocatessa quarantatreenne con un passato burrascoso tuttora ingombrante e una carriera in caduta libera, riceve una telefonata inattesa. Ancora intontita per via dell'ennesima sbronza a base di gin, suo personale anestetico contro la noia e le emozioni, resta ad ascoltare la voce di Alejandro, il fratello che non sente da cinque anni: la chiamata viene dalla caserma della Guardia Civil di Robredo, a nord di Madrid, dove hanno rinchiuso Alejandro per l'omicidio del direttore del casinò Gran Castilla; e adesso lui ha bisogno dell'aiuto della sorella. Ana è decisamente fuori allenamento per affrontare un caso la cui materia appare subito difficile da ricomporre. Scopre infatti che l'omicidio è stato registrato dalle videocamere a circuito chiuso del casinò; che Alejandro ha sulle spalle un debito di gioco che ammonta a ottocentodiciassettemila euro; che il suo fratellino non solo è un giocatore compulsivo e un assassino, ma anche il padre di un bimbetto di due anni. Lei però non si dà per vinta. E mette insieme una scalcinata squadra composta da un vecchio investigatore, dalla sua amica Concha, ex compagna di università, e da due giovani avvocati alle prime armi. Scoprirà ben presto una realtà stratificata e complessa, che la costringerà a fare i conti con una potente società capace di muovere gigantesche quantità di denaro e dotata di lunghi tentacoli, muscolosi e soffocanti. Una società famelica che si nutre delle debolezze di chi soccombe a quella malattia devastante chiamata ludopatia. Niente e nessuno è quel che sembra. Tutti i personaggi sono seguiti dalla propria opaca, inafferrabile ombra. E dimenticare Ana Tramel non sarà possibile. -
Dieci piccoli infami. Gli sciagurati incontri che ci rendono persone peggiori
Dieci capitoli, ognunorndedicato a una persona che,rnper un giorno o tutta la vita,rnmi ha reso un po’ più cattiva.rnPersone come tante, comernquelle che anche voi aveternincontrato. E che iornnon ho perdonato.rnrnrnLa migliore amica che tradì la sua fiduciarndopo cinque anni, quelli delle elementari,rndi complicità ininterrotta e simbiosi pressochérntotale.rnUn parrucchiere anarchico, poco inclinernall’ascolto delle clienti e molto a gestirerntaglio e colore in assoluta libertà.rnIl primo ragazzo a essersi rivolto a lei chiamandolarngentilmente “signora”.rnUn ex fidanzato soprannominato MisterrnAmuchina per la sua ossessione paranoidernverso l’igiene e l’ordine, prima chernun incidente ponesse provvidenzialmenternfine all’asettica relazione.rnLa suora che avrebbe voluto fare di lei larnprima “Santa Selvaggia” della storia.rnSono solo alcuni dei personaggi inseriti darnSelvaggia Lucarelli nella sua personalissimarnblacklist, un girotondo di piccoli infamirnche, più o meno inconsapevolmente,rnl’hanno trasformata anche solo per pochirnminuti in una persona peggiore.rnDopo il grande successo di Che ci importarndel mondo, suo romanzo d’esordio,rnSelvaggia Lucarelli ci consegna un librornscritto con sincerità, autoironia e con il suorninconfondibile stile corrosivo. Perché Diecirnpiccoli infami non è solo una rassegna dirnincontri sciagurati ma un’autentica resarndei conti: con i mostri più o meno terribilirnin cui inciampiamo nella vita e anche un po’rncon la nostra capacità di riderne e di (nonrnriuscire proprio a) perdonare. -
La menzogna
E se avessimo solo un giorno per scoprire chi siamo davvero?rnrn«Un'autrice capace di regalarci in un istante una lezione di vita.» - Sunday Expressrnrn«Ci sono tre categorie di ricordi nella mia memoria: le cose che voglio dimenticare,le cose che non riesco a dimenticare e le cose che avevo dimenticato di aver dimenticato finché non mi sono tornate in mente.» Comincia con queste parole la storia di Sabrina, trentenne insoddisfatta divisa tra un rapporto ormai incrinato con il marito, i tre figli e un lavoro in piscina che le risulta noioso e insopportabile, e Fergus, l'anziano padre, ricoverato in una casa di riposo dopo un terribile ictus. E comincia così perché è una storia di ricordi negati e taciuti, di piccoli e grandi segreti famigliari, di momenti che osservati sotto una nuova luce possono assumere colorazioni e significati diversi. La nuova luce passa attraverso il vetro screziato di una collezione di biglie che viene misteriosamente recapitata a Fergus. È da lì che inizia la ricerca di Sabrina, un percorso sofferto eppure illuminante che la portrà ad affacciarsi nell'infanzia del padre, nelle giornate, nelle passioni e nelle storie del bambino che è stato. Scavare nel passato significa per la ragazza sfiorare i nervi scoperti di un rapporto minato da assenze e inquietudini, dalle immagini vivide del matrimonio infelice dei genitori. Un incontro, quello tra il padre e sua figlia, capace di riscrivere le esistenze di entrambi, di riportare ordine in una costellazione famigliare in cui i ricordi, acquistando un peso e un valore diversi, vanno a comporre un nuovo presente. Un racconto a due voci originale e travolgente, che ci mostra quanto sia vero che spesso le persone che conosciamo meno sono proprio quelle a cui siamo sempre stati accanto.