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Le parole dell'anima
A cinquant'anni dalla morte di papa Giovanni XXIII, il suo volto, le sue parole, i suoi gesti sono ancora impressi nel cuore di molti. Non soltanto come ricordo di un protagonista che ha segnato la storia della Chiesa del Novecento, ma anche come eredità spirituale che continua a portare frutto. In realtà, a leggere oggi questa sorta di nuovo ""giornale dell'anima"""" costituito dalla scelta di alcuni tra i suoi discorsi più significativi, si resta sorpresi nel constatare come nulla sia andato perduto della freschezza, della semplicità e del sapore originario. La gente ha manifestato la stima e l'affetto per Giovanni XXIII esemplificandoli nell'icona del """"Papa buono"""". Per come si manifestava in lui, la """"bontà"""" non era però soltanto una virtù, bensì un compendio di virtù, che si fondevano fino a tessere un ordito spirituale profondo e armonico del suo essere uomo e sacerdote. Eppure, non ci si può fermare a questa sola immagine, pur vera e sentita, né per riassumere il segreto del suo influsso, né tanto meno per cogliere la novità e la portata del suo pontificato. Occorre andare oltre gli schemi precostituiti, che rischiano a volte di apparire dei quadretti oleografici, e scendere fino a dove si nasconde l'altra faccia della verità e della grandezza di Giovanni XXIII: capire perché la sua vita e i suoi insegnamenti sono stati un dono per tutti."" -
Le lacrime di Maria. Da Medjugorje a Civitavecchia, un itinerario mariano
Che cos'hanno in comune Medjugorje, il piccolo paesino della ex Iugoslavia dove trent'anni fa apparve la Madonna, oggi meta di folle oceaniche in pellegrinaggio al santuario di Maria, e Civitavecchia? Il 2 febbraio 1995 una statuetta raffigurante la ""Gospa"""" (Signora, in croato) di Medjugorje cominciò a versare lacrime di sangue nel giardino della casa di un elettricista della cittadina in provincia di Roma. La statuetta era stata comprata l'anno prima dal parroco di Sant'Agostino e regalata ai Gregori. """"Poiché le lacrime di sangue continuavano a formarsi e a scendere, arrivarono dapprima i curiosi, poi i devoti, poi la folla, poi le forze dell'ordine e in capo a tre giorni anche la stampa e i telegiornali."""" La statuetta venne sequestrata dalla polizia e la famiglia indagata per associazione a delinquere, abuso della credulità popolare e truffa. Il tutto senza aver mai tratto il minimo vantaggio dal fatto prodigioso. L'allora vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, Girolamo Grillo, decise di indagare a sua volta. Le analisi sull'oggetto esclusero qualsiasi trucco: si trattava di vero sangue. Il vescovo si tolse ogni dubbio quando la statuetta prese a lacrimare proprio mentre la teneva in mano. Nei secoli Maria è apparsa in ogni angolo del mondo. Le testimonianze più antiche risalgono al I secolo d. C. Ma le lacrime appartengono a un periodo più recente, il Rinascimento, alla fine cioè dei secoli cristiani."" -
Stella d'Italia. A piedi per ricucire il Paese
"Dall'11 maggio al 5 luglio del 2012 è avvenuta in Italia una cosa difficile da classificare e mai accaduta prima: un migliaio di donne e uomini hanno attraversato da ogni parte la penisola percorrendo a piedi, in cinque diversi bracci, più di 4000 chilometri per raggiungere L'Aquila, cuore terremotato del nostro Paese. Non pensavamo che così tante persone tra loro sconosciute si sarebbero incontrate in posti mai visti prima e si sarebbero messe a camminare insieme sotto il sole cocente e sotto la pioggia, su sentieri di montagna e costeggiando i mari, su piccole strade bianche e sulle grandi vie delle periferie industriali; avrebbero dormito insieme nelle camerate di ostelli e conventi o sui nudi pavimenti di scuole e palestre, senza delegare ad altri i propri sogni. Il libro che ne è nato è altrettanto anomalo, vario, avventuroso, singolare, spiazzante. Ne viene fuori un'immagine dell'Italia vista molto più da vicino, da dentro. Si alternano testimonianze e voci, ciascuna con la propria singolarità e diversità. Tutti insieme, questi corpi e queste voci che si sono incontrati in un punto segreto delle loro vite come per una misteriosa migrazione di uccelli, hanno dato vita a questo gesto inattuale e si sono trovati per un po' dentro lo stesso sogno."""" (Antonio Moresco)" -
Un' inquietante simmetria
Le due gemelle Julia e Valentina conducono l'esistenza protetta eppure piena di interrogativi tipica degli adolescenti americani. Un giorno ricevono una misteriosa missiva indirizzata loro dalla zia materna Elspeth, gemella a sua volta della loro madre e mai conosciuta. Dalla lettera apprendono della morte della misteriosa zia e di avere ereditato il suo appartamento londinese, a una condizione però: che accettino di viverci per un anno, dandosi il tempo e il modo di conoscere finalmente una parente così prossima eppure mai incontrata prima. Dopo mille tentennamenti i genitori delle due ragazze danno il loro assenso. Quello che Julia e Valentina troveranno ad attenderli è un bizzarro e affascinante appartamento prospiciente il suggestivo cimitero di Highgate, in un palazzo abitato da curiosi personaggi che conoscevano assai bene la zia. Elspeth da: canto suo è tutt'altro che scomparsa, e ben presto comincia a dare inquietanti segnali della sua presenza all'interno della casa, segnali a cui Valentina è particolarmente sensibile. -
La missione. Wild Cards. Vol. 4
Nel 1986 il virus alieno wild card liberato sopra la città di New York ha causato impressionanti mutazioni genetiche in chi ne veniva infettato, portando alla morte e a devastanti deformità o, in pochi casi, a sviluppare superpoteri. Ma il raggio d'azione del virus non si è fermato alla Grande Mela, e neppure agli Stati Uniti: in tutto il mondo ci sono orribili joker e superdotati assi. Quanti sono? Qual è il loro destino? Per scoprirlo da New York parte in missione una delegazione internazionale finanziata dall'OMS, in cerca di risposte. Ne fa parte tra l'altro uno dei più influenti cittadini di Jokertown, Xavier Desmond, che registra nel suo diario gli eventi di quell'epopea. Dalle sabbie della Siria alle giungle del Guatemala, fino alla vita notturna di Rio e ai segreti sepolti nella storia russa, i newyorkesi vivranno impensabili avventure, tra sciamani aborigeni, fanatici terroristi, assi investiti di una missione divina e antiche divinità egizie in grado di predire il futuro. -
Silver Bay. Ediz. speciale
Liza McCullen non potrà mai fuggire dal suo passato. Ma le spiagge incontaminate di Silver Bay e la sua piccola, affettuosa comunità sembrano poterle offrire la libertà e la sicurezza di cui ha bisogno, se non per se stessa almeno per la figlia Hannah. Fino al giorno in cui nell'albergo gestito dalla zia Kathleen non arriva Mike Dormer, trasferitosi da Londra sulle coste australiane per avviare un hotel di lusso. Per lui si tratta solo di un'altra tappa nella sua folgorante carriera, un'altra occasione per guadagnare un sacco di soldi. Ma per Liza il suo arrivo rappresenta una minaccia: per la tranquillità economica della famiglia e per le balene che a Silver Bay trovano rifugio. E soprattutto per la determinazione a non innamorarsi mai più... -
Guida all'Inferno
L'Inferno, la cantica della Divina Commedia in cui la poesia di Dante tocca spesso le sue vette più alte, è un universo meraviglioso, illimitato e complesso nel quale, oggi forse più che in passato, è pressoché impossibile addentrarsi confidando solo nella propria capacità di orientamento. Senza un'adeguata carta topografica e una bussola efficiente, si rischia di smarrire presto la strada, come nella selva oscura che apre il poema e lo domina con la sua incombente presenza e la forza del suo valore simbolico. Il libro di Marco Santagata è il racconto, in una prosa scorrevole, coinvolgente, priva di tecnicismi, del viaggio ultraterreno di Dante, e insieme la guida teorica e pratica che fornisce gli elementi indispensabili per apprezzare i riferimenti alle vicende e all'identità dei personaggi che popolano i trentaquattro canti dell'Inferno. E, soprattutto, rivela e rende accessibile al largo pubblico l'inestimabile tesoro di emozioni, sentimenti e pensieri nascosto ""sotto '1 velame de li versi strani"""". Come un premuroso Virgilio dotato di una profonda conoscenza del testo dantesco, Santagata accompagna passo passo il lettore alla scoperta del tenebroso mondo infernale, illuminando ogni recesso di quella voragine che si creò quando Dio scagliò dal Cielo l'angelo ribelle Lucifero, e la Terra, per non essere toccata dal suo corpo immondo, si ritrasse nell'altro emisfero."" -
Scuola media: manuale per la sopravvivenza. Cosa occorre sapere per non farsi travolgere
L'arrivo della prima media è un momento emozionante, desiderato e insieme temuto, che segna la fine dell'infanzia: chi varca la soglia della nuova scuola non è più un bambino o non lo rimarrà a lungo. Sono tantissime le novità che parlano di crescita: nuovi professori, materie mai studiate prima, diari da ""grandi"""", compagni più """"vecchi"""" e spavaldi, testimoni dei cambiamenti che si profilano all'orizzonte. A cui si accompagna un misto di trepidazione ansiosa e nostalgia, di eccitazione e paura. Soprattutto paura di non farcela, perché anche i bambini sanno che è giunto il momento di lasciarsi alle spalle alcuni aspetti rassicuranti dell'infanzia, e che trasformarsi in adolescenti adeguati e poi in adulti sereni richiederà impegno, coraggio e una certa dose di fortuna. Katia Provantini, psicologa esperta di problematiche scolastiche e dell'apprendimento, racconta le trasformazioni e le difficoltà che spesso i ragazzi di 10-13 anni si trovano ad affrontare nel periodo della scuola media: dalle tappe del percorso di crescita adolescenziale alle caratteristiche del nuovo contesto scolastico, senza tralasciare il problema del bullismo, i compiti a casa, i pregi e i difetti delle nuove tecnologie e dei social network, sino alla fatidica scelta della scuola superiore. Un libro che vuole aiutare i genitori (ma anche gli insegnanti) a capire le """"turbolenze"""" dei preadolescenti, per poter affrontare insieme a loro, in modo più sereno, quella meravigliosa avventura che è la formazione di una personalità adulta."" -
La mangiatoia. Perché la sanità è diventata il più grande affare d'Italia
Vi siete chiesti perché esiste la giornata nazionale della stipsi? O quella dedicata alla timidezza? Ci fanno sentire costantemente malati, così le aziende incassano miliardi vendendo farmaci inutili. Tutto è business nello sgangherato mondo della sanità italiana. Sono un affare gli anziani: spuntano dovunque residenze assistenziali abusive che sembrano ""lager"""", e il ministero non sa nemmeno quante siano. Sono un affare le mamme: vengono convinte a fare decine di esami inutili e a partorire con il cesareo, così le Asl guadagnano di più. Ci sono policlinici dove gli universitari si spacciano per specialisti, e ci sono ospedali minuscoli senza pazienti, che però restano aperti solo per assicurare il posto (e lo stipendio) ai primari. E poi, tangenti sui grandi appalti, malaffare tra dirigenti, case farmaceutiche che schedano i dottori per corromperli, valvole aortiche che costano il triplo del normale. Tutto, sempre, sulla nostra pelle. L'articolo 32 della Costituzione, """"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti"""", è una bugia. Non vale più. Non per tutti, almeno. La verità è che lo Stato non riesce più a garantire la nostra salute. Nonostante spenda 114 miliardi di euro all'anno in sanità, 2 milioni di italiani non possono accedere alle cure pubbliche. Esodati per colpa di ticket diventati troppo cari a causa dei debiti accumulati da amministratori scellerati."" -
Il riso di zia Palma
Sono le quattro del mattino e Antonio, ottantotto anni, è già in cucina per preparare un pranzo speciale che vedrà finalmente riuniti dopo molto tempo i suoi numerosi parenti. Mentre le pietanze prendono forma a poco a poco, la sua mente vaga fra i ricordi di tutta una vita. Sono trascorsi cento anni da quando la famiglia di Antonio si è trasferita in Brasile senza però mai dimenticare Viana do Castelo, il villaggio portoghese dal quale i suoi genitori erano partiti subito dopo il loro matrimonio, nel lontano 1908, insieme a Palma, la sorella del padre. Era stata proprio zia Palma, una donna generosa e anticonformista, a raccogliere dal sagrato della chiesa il riso lanciato sui due giovani sposi dopo la cerimonia e a farne un regalo di nozze modesto, ma simbolo di fecondità e amore eterno. Questo dono seguirà la famiglia per tre generazioni, portando fertilità e fortuna. Antonio ripensa alla sua vita e a quella dei suoi fratelli - ai matrimoni, ai figli e ai nipoti, ai litigi e alle rappacificazioni, ai lunghi viaggi e ai ritorni a casa -, sempre sotto il segno di quel riso raccolto dalla zia che fa da collante tra chi non c'è più e chi deve ancora nascere. Con una scrittura lirica e intimista, un inconfondibile tocco di realismo magico e gustose suggestioni gastronomiche, Francisco Azevedo ricostruisce l'appassionante saga di una famiglia di emigrati portoghesi giunti in Brasile con la ""sandade"""" nel cuore per il paese d'origine che non rivedranno più."" -
Il labirinto di Osiride
È passato molto tempo e tante cose sono cambiate dall'ultima volta in cui il detective della polizia di Gerusalemme Arieh Ben-Roi e l'ispettore della polizia di Luxor Yusuf Khali-fà si sono incontrati. Sul punto di diventare padre per la prima volta, Ben-Roi è alle prese con un efferato omicidio avvenuto nella cattedrale armena di Gerusalemme. La vittima è una giornalista che stava facendo ricerche sul traffico del sesso in Israele. Quando nel corso delle indagini emerge un collegamento tra la donna e un ingegnere inglese scomparso a Luxor nel lontano 1931, Ben-Roi si rivolge al vecchio amico e collega Khalifà. Anche la vita di quest'ultimo è molto cambiata, ma non per il meglio. Turbato da problemi personali e impegnato a sua volta in una difficile indagine - una serie di misteriosi avvelenamenti dell'acqua dei pozzi nel deserto egiziano - Khalifà accetta di aiutare il collega in ricordo dei vecchi tempi. Inevitabilmente le indagini si intrecciano, conducendo i due poliziotti alla scoperta di una sinistra rete di violenze, abusi, corruzione e terrorismo internazionale. E tutto porta al Labirinto di Osiride, un mistero egiziano vecchio di tremila anni. -
Incubi di morte
Che cosa sta succedendo all'Università di Cambridge? Perché tante morti tra gli studenti? Quando una lunga serie di apparenti suicidi scuote il prestigioso ateneo, l'agente Lacey Flint viene immediatamente inviata sul luogo da Scotland Yard. Deve interpretare sotto copertura la parte di una ragazza vulnerabile che riprende gli studi dopo un esaurimento nervoso. Lacey inizia subito a indagare entrando in contatto con le compagne delle vittime e scopre che tutte, prima di togliersi la vita in modo cruento, avevano sofferto di depressione e stati d'ansia, accompagnati da disturbi del sonno e incubi ricorrenti in cui le loro paure più profonde parevano oltremodo reali. Alcune sembravano drogate ed erano sparite per giorni senza poi ricordare dove fossero state, sostenendo che qualcuno le spiasse nella loro vita quotidiana. Aiutata da una professoressa di psicologia che aveva avuto in cura molte di loro, Lacey è determinata a scoprire che cosa si celi dietro tutto questo orrore, rischiando a sua volta di venire risucchiata in un vortice di terrore e distruzione. -
Una storia che non possiamo raccontare. Come perdiamo e ritroviamo noi stessi
Tutti abbiamo storie da raccontare, storie con cui spiegare e dare un senso alla nostra vita. Ma perché questo succeda, raccontarle non basta. Ci vuole qualcuno che le ascolti, le comprenda... e ce le restituisca. Qualcuno che, se ci siamo persi, ci aiuti a ritrovarci. In venticinque anni come psicoanalista, Stephen Grosz ha ascoltato migliaia di storie, e da tutte ha imparato qualcosa sugli esseri umani, e su stesso. Con ognuno dei suoi pazienti ha trovato un lessico speciale, da cui poter trarre ""lezioni"""" universali. In queste pagine ce le racconta, e lo fa con attenzione alla potenza delle parole semplici, lontano da ogni gergo specialistico. Nei brevi, intensi resoconti dei percorsi terapeutici, oltre a delineare un sottile autoritratto dell'analista, il cui """"compito è quello di accompagnare sulle scena"""" che è fonte della sofferenza e """"lasciare che quella faccia il suo lavoro"""", ci presenta un'umanità che si confronta con tutto ciò che la fa sentire viva e fragile: l'amicizia, l'amore, la genitorialità, il senso di colpa, la paura della morte. Seguendo il percorso dei suoi pazienti scopriamo che c'è un po' di noi in ognuno di loro. In Peter, che mente per nascondere un'infanzia dimenticata e violenta. In Lily, che ironizza su ciò che la fa soffrire e si sente assolta dalla risata del terapeuta. Nel professor R., che a 71 anni """"tira fuori dalla scatola la sua omosessualità"""" e finalmente si sente """"a casa""""."" -
Il caso Kodra. I gialli di Milano
Milano, una fredda sera di gennaio, una donna viene investita da un'auto e muore poco dopo all'ospedale, pronunciando una sola parola incomprensibile, forse un nome. La nebbia è fitta, sulla città come sulle indagini: non ci sono testimoni attendibili, e l'incidente rimarrebbe archiviato senza soluzione se non fosse che al commissario Giulio Ambrosio una strada, via Catalani, rimescola ricordi e nostalgie. Decide così di occuparsi direttamente del caso, in cui qualcosa non torna: forse non si è trattato solo di una sventura, forse la povera signora Kodra non è stata vittima di un pirata della strada ma di un assassino. Chi era Anna Kodra? Chi poteva volerla morta? E perché? -
Largo Richini. I gialli di Milano
Nulla faceva pensare a un delitto, e quindi il cadavere della donna, morta per un malore, è stato cremato, ridotto in cenere. Ma un alone di inquietudine circonda la vicenda di Virginia, e di tutti gli uomini che l'hanno amata. A partire dal padre, vecchio amico di famiglia Ambrosio, che due anni dopo la scomparsa della figlia si convince che ci sia qualcosa che non quadra, e chiede al commissario Giulio di indagare. Una ricerca difficile e soprattutto delicata, condotta in sordina, tra le persone che sono state vicine a Virginia, forse senza conoscerla mai davvero. E in una Milano prima oppressa dall'afa, poi spazzata da piogge interminabili, anche il poliziotto sembra subire il fascino di questa figura di donna vittima, probabilmente, di un omicidio, ma prima di tutto di se stessa e delle proprie insoddisfazioni. -
L' allegria è il mio elemento. Trecento lettere con Leone Piccioni
"Quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di Ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d'idee, ed affetti."""" Così scriveva Leone Piccioni, suo allievo all'università di Roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. Interprete privilegiato di un mondo lirico che è patrimonio dell'umanità intera, Piccioni ha avuto con il Maestro una lunga e approfondita familiarità e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di """"mettere a fuoco"""" davvero uno dei maggiori poeti del Novecento europeo. Passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent'anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di Ungaretti, che a Piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia." -
L' arte della fuga
Uscito nel 1968 e quindi, in un'edizione rivista dall'autore che qui si presenta, nel 1990, ""L'arte della fuga"""" evoca fin dal titolo """"una partitura musicale, fatta di variazioni intorno a un tema, e l'immagine della fuga in senso letterale"""", come scrisse lo stesso Pontiggia. In queste pagine il lettore incontra """"fughe, inseguimenti, delitti, insomma il meccanismo e i fatti di un giallo: però ignora non solo chi è l'assassino, ma chi è la vittima"""". Opera sperimentale, ma di uno sperimentalismo mai gratuito, che non sacrifica il gusto del narrare, libro prismatico e polifonico, """"L'arte della fuga"""" è un canovaccio dei romanzi possibili, nel quale i topoi del genere poliziesco si caricano di significati allusivi. Un prontuario di trame, da godersi tutto d'un fiato, come per il più classico """"giallo"""", o da assaggiare qua e là, scoprendo nei frammenti di prosa e poesia che lo compongono, nell'alternanza e nella variazione dei toni, un'investigazione che si fa interrogativo sulla sostanza stessa dell'essere umani."" -
I tiepidi vanno all'inferno. Piccolo trattato sul sale della vita
Chi è prete? È colui che avanza ""soprattutto incontro agli occhi che ti guardano"""". È """"il virtuoso del primo passo"""". Colui al quale il sorriso """"conferisce ogni diritto"""". Quello di penetrare il cuore degli uomini e di farvi entrare la parola di Cristo e la sua salvezza. Ma perché ciò sia possibile occorre che il prete avverta in sé, con forza, il """"potere di Cristo"""". E dunque: """"Vergogna ai codardi, agli uomini d'apparato, ai cacciatori di promozioni, agli ossequiosi per interesse, agli sdolcinati che inabissano la Chiesa sotto un ammasso di ipocrisia e di viltà!"""". Con il linguaggio ispirato del grande predicatore, padre Michel-Marie Zanotti-Sorkine, ex chansonnier nei cabaret di Parigi che all'età di ventotto anni abbandona le scene per vestire l'abito talare, scrive contro la tiepidezza dei sacerdoti responsabile dello scadere della fede nei cuori degli uomini. Nella sua parrocchia, in un quartiere multietnico di Marsiglia, la chiesa, un tempo vuota e destinata all'abbattimento, oggi si riempie di fedeli, gli adulti si fanno battezzare, altri si convertono. Il segreto di questa rinascita è semplice: predicare i grandi precetti della Chiesa, il dono di sé, la carità verso il prossimo e la fiducia in Dio. Questo, padre Michel-Marie, vuole trasmettere a noi e a quei sacerdoti che, troppo tiepidi nel praticare i precetti della Chiesa e l'insegnamento di Gesù, non si curano più dell'avvenire di Dio nelle anime."" -
Manuale dei diritti fondamentali e desiderabili
I diritti umani, quelli sanciti da Carte o Dichiarazioni, sono sacrosanti, inviolabili, ma non immutabili: anch'essi evolvono, e nella sensibilità collettiva se ne aggiungono di nuovi, o si arricchiscono di nuove sfaccettature. Quali sono i diritti fondamentali e desiderabili degli anni Duemila? Questo volume raccoglie il pensiero di diversi protagonisti della società, della cultura, della politica, personaggi assai diversi ma accomunati da una convinzione: che un mondo migliore sia possibile. Da Giulio Andreotti a Susanna Camusso, da Sergio Chiamparino a Cristina Mondadori, da Antonio Ricci a Cesare Romiti, gli autori riflettono su diversi temi, da quelli più classici (diritto all'istruzione, alle pene non degradanti, alla salute...) a quelli più legati ad argomenti di scottante attualità: le famiglie omosessuali, la certezza del lavoro, una televisione dignitosa, una giustizia efficiente, il rispetto del pluralismo culturale, un ambiente integro. E persino il diritto alla passione, alle emozioni, alla memoria. Alla poesia. -
Vivere alla giornata
In questa nuova, coerente e solida nuova raccolta, Gemma Bracco registra la dolorosa, acuta consapevolezza dell'umano essere, in una costante oscillazione tra esteriorità e interiorità, ambiente e spirito. E lo fa cercando, con tenacia vitale, con non comune energia reattiva, di cogliere, nelle risorse anche in apparenza minime della quotidianità, nel passaggio delle stagioni e nei vari ritmi della natura, della stessa vita animale, possibili momenti di salvezza e profondità di senso. Un'inquietudine sottile percorre questi versi, nei rivoli di un continuo interrogarsi, nell'infinita tensione verso la gioiosa accettazione del momento, nel segno di una saggezza matura, ma di sapore felicemente semplice, decisamente antieroica, e in fondo proprio per questo più autentica e ""normale"""". Tra finzioni e sollievi, paura e rimpianto, ansia e solitudine su cui pure si spande la luce del presente, ma che rapido si opacizza o si contamina nel """"marasma del passato"""", questa poesia sa offrire, con efficaci momenti di verticale asprezza lirica, uno sguardo intenso su una sensibilità immersa in un paesaggio mediterraneo, raffigurato in una serie cangiante di immagini. Gemma Bracco riflette anche sulla scrittura, rispecchia se stessa nella pagina, e lo fa con il carattere aperto a una continua ricerca del vero e con una pronuncia molto sobria e asciutta, capace di coinvolgere il lettore grazie alla sensibile forza comunicativa della sua parola.""