Sfoglia il Catalogo feltrinelli003
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2741-2760 di 10000 Articoli:
-
La vocazione. Storie di gesuiti tra Cinquecento e Seicento
La Compagnia di Gesú, nata nel secolo della Riforma e della Controriforma per combattere le eresie, abolita nel Settecento illuminista, riportata in vita nell'Ottocento romantico e reazionario, impegnata infine nelle tragedie del XX secolo, ha svolto ruoli diversi nel tempo. Ha accolto personalità tra di loro in vivace contrasto ma questo non ha impedito che nel corso dei secoli la parola ""gesuita"""" continuasse a evocare un tipo umano speciale: sofisticati maestri di finzione e di doppiezza. Fu facile per critici e avversari giocare ogni volta sul luogo comune della distanza tra l'inarrivabile modello di Cristo e le difettose, parziali imitazioni di chi si fregiava del suo nome. Distanziandosi da tali stereotipi Adriano Prosperi racconta chi furono in realtà i primi gesuiti e come ne fu costruita la speciale coscienza di """"chiamati"""" da Cristo a essere i nuovi Apostoli del mondo moderno. Lo fa attraverso l'analisi delle loro """"autobiografie"""" che mettono in luce il rapporto tra la vocazione, la chiamata divina, e l'arbitrio umano nell'ascoltare e nel rispondere ad essa: un territorio oscuro, pieno di incidenti imprevedibili, dominato dalla resistenza umana."" -
Il lavoro nel XXI secolo
L come Lavoro. Un fenomeno che da sempre accompagna gli esseri umani come una condanna. Ma che nel XXI secolo potrà finalmente diventare una gioia creativa. rn«Un testo fondamentale e illuminante, destinato a segnare un punto fermo negli studi sociologici.» - Carlo Bordoni, Corriere della SerarnChe cosa è stato il lavoro e che cosa sarà? Domenico De Masi ricostruisce le diverse interpretazioni teoriche del lavoro e ne passa in rassegna le trasformazioni concrete: dalla schiavitú alla rivoluzione industriale fino al XXI secolo. Se finora i trattati sul lavoro hanno riservato gran parte del loro interesse all'operaio e alla fabbrica, De Masi dedica pari attenzione alla fatica fisica, al lavoro intellettuale e alle attività creative, rompendo la separazione netta tra lavoro e non lavoro per analizzare anche le situazioni in cui gli individui ibridano il loro lavoro con altre forme di vita. De Masi ha elaborato e diffuso l'idea che, dalla seconda metà del Novecento, l'azione congiunta del progresso tecnologico, dello sviluppo organizzativo, della globalizzazione, dei mass media e della scolarizzazione diffusa abbia prodotto un tipo nuovo di società centrata sulla produzione di informazioni, servizi, simboli, valori, estetica. Con il concetto di «ozio creativo», sintesi di lavoro, gioco e studio, De Masi apre una via inedita per comprendere come cambierà il lavoro nel nostro futuro. -
L' arte dell'Ottocento
Il volume racconta l'arte dell'Ottocento con vivacità e rigore, intrecciando diverse attenzioni: la specifica evoluzione dei linguaggi artistici; la trasformazione del sistema artistico, segnato dalla contestazione delle esposizioni statali, dall'affermazione delle gallerie private, dalle iniziative autonome di pittori e scultori; e, infine, le accelerazioni e le inerzie della storia politica e sociale.È l'arte di un secolo inquieto, nel quale non soltanto si ridefinisce il ruolo dell'artista, ma anche quello del pubblico, della critica e del mercato. In esso si affacciano nuove sensibilità e lo sguardo degli artisti sulla realtà tende ad ampliarsi, abbracciando originali soluzioni espressive e contenutistiche.Pur non rinunciando alla lettura di opere fondamentali (dal Radeau de la Méduse di Géricault e Olympia di Manet alle ardite soluzioni plastiche di Rodin, alle provocazioni di Degas, fino all'ostinata modernità di Cézanne), ogni capitolo affronta, innanzitutto, singoli nuclei tematici: Scelte di stile (con la voga medievalistica, i Salon, la pittura di paesaggio); Le forme dell'impegno (con al centro Delacroix, Daumier, Courbet e i macchiaioli); La logica dello sguardo si muove da Manet verso gli impressionisti e i postimpressionisti, mentre l'ultimo capitolo ripercorre l'intero secolo dal punto di vista delle fonti esotiche e primitive, per chiudersi sull'arte simbolista. -
L' ultima sera di Hattie Hoffman
Una ragazza trovata uccisa in un granaio.rnUn paese di provincia da cui lei voleva solornfuggire. E un vecchio detective costrettorna mettere il naso nell’inimmaginabile ferociarndi una comunità.rnrn«Seducente» - The Wall Street Journalrnrn«Ecco la futura stella del crime» - Daily Mailrnrn«Un romanzo che vi resterà dentro» - The Sunday TimesrnrnA diciassette anni Hattie Hoffman è una forza della natura.rnTroppo vitale, troppo ambiziosa e determinata per passarernil resto della vita in una sonnolenta cittadina del Wisconsin.rnIl suo sogno è fare l’attrice, andare a New York. Ma i progettirndi fuga di Hattie Hoffman naufragano la notte in cui viene uccisa.rnChi davvero fosse Hattie nessuno lo aveva capito.rnNon la famiglia, le amiche, e neppure Peter Lund, il suo insegnanterndi teatro. Perché Hattie era grandissima a recitare, e non soltantornsul palcoscenico della scuola. A far luce sul suo ultimo annorndi vita, e su cosa è successo la sera in cui è stata uccisa,rnè lo sceriffo Del Goodman, un uomo per il quale Hattie Hoffmanrnera quasi una figlia. -
Misbehaving. La nascita dell'economia comportamentale
Misbehaving è il resoconto affascinante e divertente della sua lotta per riportare una disciplina accademica con i piedi per terra e per cambiare il modo in cui pensiamo l'economia, noi stessi e il mondo.rnrnRichard Thaler, vincitore del premio Nobel per l'economia 2017, ha dedicato l'intera carriera a studiare l'idea radicale per cui gli agenti economici sono individui prevedibili e inclini a commettere errori. Misbehaving è il resoconto affascinante e divertente della sua lotta per riportare una disciplina accademica con i piedi per terra e per cambiare il modo in cui pensiamo l'economia, noi stessi e il mondo. La teoria economica tradizionale assume che gli individui siano razionali. Fin dall'inizio della sua ricerca, Thaler ha compreso che questi automi non somigliavano affatto alle persone vere. Quando acquistiamo una radiosveglia o chiediamo un mutuo, siamo tutti vittime di distorsioni cognitive che ci allontanano dai criteri di razionalità postulati dagli economisti. In altre parole ci comportiamo in modo anomalo e, ciò che più conta, con serie conseguenze. Inizialmente sottovalutato dagli economisti come un campo divertente ma irrilevante, lo studio degli errori degli esseri umani e dei loro effetti sul mercato ora guida gli sforzi per migliorare le decisioni nelle nostre vite, nelle imprese e nelle politiche pubbliche. -
Racconti di caccia
La caccia che viene narrata da Rigoni Stern in questi quattordici racconti non è un hobby o uno sport, è una passione. È una lotta contro se stessi, contro la fame, la stanchezza, il sonno, il freddo, sapendo che bisogna essere giusti al momento giusto, perché alla base c'è un rapporto non tanto con l'animale, quanto con il selvatico, la preda. Eppure queste storie, attraverso un linguaggio lirico e allo stesso tempo semplice, non ci parlano solo di uomini in attesa e animali braccati, ma anche di silenzi più importanti delle parole, di verità che scottano come il fuoco, di valori incontestabili e solenni. Sono storie a volte commoventi a volte un po' barbare, ma la violenza non è mai gratuita, è inesorabilmente regolata dai meccanismi della natura. Perché il male, sembra ricordarci Rigoni Stern, è solo dell'uomo, quando dimentica o disprezza o distrugge gli equilibri della montagna e del bosco. -
La trilogia Adamsberg: L'uomo dei cerchi azzurri-L'uomo a rovescio-Parti in fretta e non tornare
All'origine del ""caso Vargas"""", c'è la simpatia con cui è ritratto il mondo del distretto di polizia del XIII arrondissement dove si muove il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. """"Spalatore di nuvole"""", antirazionale, flemmatico e filosofico, Adamsberg preferisce procedere a zigzag e aspettare, brancolare nel buio finché non viene folgorato da una delle sue intuizioni geniali, lontane dal rigore della """"classica"""" logica dell'investigatore, che lo conducono alla rivelazione finale. """"L'uomo dei cerchi azzurri"""" segna la prima apparizione assoluta dell'insolito commissario che si trova alle prese con dei misteriosi cerchi tracciati sui marciapiedi di Parigi, in mezzo ai quali Adamsberg sente che presto comparirà un cadavere. Nel secondo romanzo che lo vede protagonista, """"L'uomo a rovescio"""", il poliziotto sui generis deve risolvere invece una catena di orrendi delitti il cui autore potrebbe essere un lupo mannaro. Zeppa di simboli e superstizioni che parrebbero affondare nei tempi bui della Morte Nera è l'intricata vicenda in cui si trova coinvolto Adamsberg nell'ultimo romanzo di questa trilogia, """"Parti in fretta e non tornare""""."" -
Aspettando i barbari
Grande successo in tutto il mondo anglosassone, Aspettando i barbari ha vinto nel 1980 il Cna Prize, il piú prestigioso riconoscimento letterario del Sudafrica.«Un vero evento letterario» – The New York Times Book Review«Una storia di profonda bellezza, chiarezza ed eloquenza, che raggiunge a tratti una nobiltà biblica» – Chicago Tribune Book WorldPer anni, il magistrato si è concentrato su poche, piccole cose quotidiane: l'amministrazione giudiziaria della sua cittadina di frontiera durante il giorno, la lettura dei classici la sera, gli scavi archeologici nel tempo libero. Per anni, ha applicato la legge senza mettere in forse la propria fedeltà all'Impero, senza consentire ad alcun dubbio di turbare le sue serate con gli amici, le sue notti con le prostitute. Per anni. Finché i barbari non cominciano a premere lungo la frontiera – o almeno, cosí dicono nella capitale; finché due di quei barbari non vengono catturati e torturati. Il magistrato, all'improvviso, si trova a confrontarsi con la realtà: con la violenza, con il pregiudizio, perfino con l'amore. E da suddito dell'Impero si trasforma in nemico, da giudice in imputato – senza mai avere la certezza di battersi per una causa giusta, o di resistere a una causa ingiusta: «Qualcosa mi ha guardato dritto in faccia e io ancora non la vedo». -
Gente di Dublino
Quindici storie che segnano l'esordio narrativo di James Joyce e compongono un mosaico unitario che rappresenta le tappe fondamentali della vita umana: l'infanzia, l'adolescenza, la maturità, la vecchiaia, la morte. In queste pagine Joyce ritrae oggettivamente il mondo della sua città natale, i pregi e i difetti della piccola borghesia dublinese, l'attaccamento alla tradizione cattolica, il sentimento nazionalistico, il decoro, la grettezza, le meschinità, i pregiudizi, osservati e descritti con mordente ironia e profondo senso poetico. Ogni storia, dove pare nulla succeda, rivela in realtà una complessità di sentimenti che smascherano, agli occhi e al cuore di Joyce, la vera anima di Dublino. -
La neve dell'ammiraglio
Marinaio sempre alla fine di un viaggio, perdente sedotto dal gioco cui non sa rinunciare, avventuriero dalla dubbia moralità, Maqroll è uomo dai pochi amici e dalle infinite donne. Nel primo romanzo del ciclo che Mutis gli ha dedicato, Maqroll si muove nell'oscurità della selva amazzonica: risale un fiume di conradiana memoria, tra indios misteriosi e commercianti senza scrupoli, alla ricerca di ricchezze improbabili quanto irraggiungibili. Il romanzo prende il suo titolo dal nome di una bottega sperduta sulla Cordigliera, appunto ""La Neve dell'Ammiraglio"""": derisorio simbolo di un'avventura che si consuma nel delirio e nel ricordo, in una eterna deriva."" -
Minima moralia. Meditazioni della vita offesa
È passato ormai più di mezzo secolo dagli anni in cui Adorno scrisse queste Meditazioni della vita offesa, che, ormai sottratte alle indigestioni e forzature ideologiche degli anni Settanta, possono essere considerate nella loro prospettiva di ultimo classico tedesco. Attraverso centocinquantatré aforismi, con un'attitudine apparentemente divagante, Adorno ricompone l'intero orizzonte della vita sociale, politica, culturale dell'uomo occidentale, senza rinunciare mai all'idea di un suo possibile riscatto. -
Storia di Venezia
Lo studioso americano ripercorre in questo libro la formazione e il destino della Repubblica di Venezia, con l'intento di analizzarne il carattere originale e irripetibile. Le manifatture, le finanze, il sistema politico, la produzione artistica, la diplomazia, la guerra vengono rifusi e raccontati in un grande quadro d'insieme in cui il rigore scientifico si accompagna a uno stile espositivo limpido e essenziale. Su tutto fa spicco la vicenda marinara, l'insieme di potenzialità tecnologiche, di esperienze marinare, di vocazioni commerciali che ha assicurato a Venezia, per lungo tempo, il primato sui mari. -
Le metamorfosi o L'asino d'oro. Testo latino a fronte
Lucio, protagonista e narratore di questa storia, è in Tessaglia per affari e soggiorna in casa di Milone e Panfila, nota maga. Una notte spia una trasformazione della sua ospite e, nel tentativo di imitarla, si tramuta per errore in asino: potrà tornare uomo solo se mangerà delle rose. Intanto la casa di Milone subisce un saccheggio e anche Lucio-asino viene portato via. Passa cosi di padrone in padrone subendo ogni sorta di tormento, finché un giorno una visione della dea Iside gli indicherà come riacquistare forma umana. ""Le metamorfosi"""" o """"L'osino d'oro"""" di Apuleio, unico romanzo latino conservato integralmente, dà vita a una girandola di colpi di scena: racconti che si intrecciano, streghe, banditi, passioni amorose, adultèri, efferatezze, magie stupefacenti."" -
La figlia del capitano
Un padre severo, un figlio ribelle spedito a prestare il servizio militare all'avamposto di Belogorsk, un bandito, una giovane donna contesa. Sullo sfondo di una Russia attraversata dalla rivolta cosacca di Pugacëv, tra duelli, scontri e prigionie, Aleksandr Puskin narra il contrastato amore tra due giovani, il nobile Grinëv e la dolce Masa, che per coronare il loro sogno dovranno superare innumerevoli traversie. Ultima prova letteraria di Puskin, ""La figlia del capitano"""" fonde magistralmente le vicende dei protagonisti con la Storia, in un romanzo che si legge come un'""""antica fiaba russa""""."" -
Frankenstein
Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull'origine della vita.«Anche a distanza di anni, ""Frankenstein"""" rimane uno dei piú agghiaccianti romanzi neri, o gotici, mai scritti» – Nadia FusiniNel 1816 Lord Byron, durante una sera tempestosa nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti – Mary e Percy Shelley, e William Polidori – di scrivere, per gioco, cun racconto dell'orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull'origine della vita: l'angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua autonomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell'orrore in cui il mostro è piú umano del suo creatore. Introduzione di Nadia Fusini."" -
La brigata dei reietti
Tutto quello di cui il commissario Anne Capestan dispone è una sede improvvisata ingombra di mobili di recupero, una catasta di faldoni impolverati e la determinazione a non abbassare la testa davanti ai soprusi. Oltre al piú sgangherato gruppo di poliziotti che sia possibile immaginare a Parigi. Ma l'occasione per il riscatto è a portata di mano: due casi di omicidio, all'apparenza banali e rimasti insoluti per anni. Certo, risolverli significherebbe riuscire dove le migliori menti del Quai des Orfèvres hanno fallito. -
Il marchio dell'inquisitore
Con l'inquisitore Girolamo Svampa, Marcello Simoni inventa una straordinaria figura di detective, qui alle prese con un intricato mistero nella Roma barocca di Urbano VIII. Candidato al Premio Giorgio Scerbanenco 2017 per il miglior romanzo noir italianornrn«Nell'immagine stereotipa che attribuiamo al Medioevo c'è curiosamente molta dell'oscurità che fu del XVII secolo. Ho voluto raccontare la luce del Seicento e il suo buio. Svampa è il personaggio ideale per farlo» - Marcello SimonirnrnNella Roma del Secolo di Ferro, a pochi giorni dall'inizio del XIII giubileo, la danza macabra incisa su un opuscolo di contenuto libertino sembra aver ispirato l'omicidio di un religioso. Sul caso viene chiamato a investigare l'inquisitore Girolamo Svampa, nominato commissarius dagli alti seggi della curia capitolina. Ad aiutarlo, tra ritrovamenti di libelli anonimi e strani avvistamenti di un uomo mascherato, ci sono padre Francesco Capiferro, segretario della Congregazione dell'Indice, e il fedele bravo Cagnolo Alfieri. L'indagine, che porta lo Svampa a scontrarsi con personaggi potenti, si rivela subito delicata e pericolosa: prima che si arrivi alla soluzione del mistero ci saranno altri morti. Porta sul collo, impresso a fuoco, il marchio di un roveto ardente. È razionale come uno scienziato, eppure esperto di demonologia e stregoneria. È scostante, abitudinario, con una patologica avversione per la fugacità del presente; per lui esiste solo la certezza inalterabile di ciò che è già accaduto. Con l'inquisitore Girolamo Svampa, Marcello Simoni inventa una straordinaria figura di detective, qui alle prese con un intricato mistero nella Roma barocca di Urbano VIII. Il cadavere di un uomo incastrato dentro un torchio tipografico. Un investigatore, il cui passato è un mistero perfino per lui, alle prese con intrighi politici, segreti ecclesiastici e vendette private. Una vicenda tesissima ambientata nell'Italia del Seicento, dove la diffusione della stampa sta aprendo le prime crepe nelle mura dell'oscurantismo. -
Il monastero delle ombre perdute
Catacombe, idoli dall'aspetto sconvolgente, donne bellissime e dalle parentele ingombranti. In un Seicento quanto mai gotico, l'inquisitore Girolamo Svampa è chiamato a indagare su un mistero che scuote i vertici del potere papale.rnrn Roma, giugno 1625. La giovane Leonora Baroni entra con uno spasimante nelle catacombe di Domitilla, ma qui s'imbatte nel cadavere di un uomo e, con uguale orrore, in una donna dalla faccia di capra. Due giorni dopo l'inquisitore fra' Girolamo Svampa, in esilio in Toscana, riceve la visita di padre Francesco Capiferro, segretario dell'Indice, che ha l'incarico di riportarlo nell'Urbe per far luce sul delitto. Nominato commissarius nonostante l'opposizione di Gabriele da Saluzzo, suo storico nemico, lo Svampa, aiutato dal fedele Cagnolo Alfieri, inizia l'inchiesta prendendo contatti con la famiglia di Leonora, e subito comprende che il terreno su cui dovrà muoversi è parecchio scivoloso. Questa, infatti, è figlia di Adriana Basile, celebre cantante e sorella del grande scrittore napoletano Giambattista, che a causa di una fiaba finisce con l'essere pericolosamente coinvolto nella vicenda. A complicare le cose, il «circolo delle donne cantanti» raccolto intorno a Adriana e la sorella di quest'ultima, Margherita, un personaggio enigmatico, dai molteplici talenti, che per lo Svampa sembra nutrire un interesse particolare. MARCELLO SIMONI (Comacchio, 1975) è stato archeologo e bibliotecario. Con Il mercante di libri maledetti (2011), il suo romanzo d'esordio, è rimasto per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. Un successo confermato da La biblioteca perduta dell'alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, L'isola dei monaci senza nome, La cattedrale dei morti, L'abbazia dei cento peccati, L'abbazia dei cento delitti, L'abbazia dei cento inganni e L'eredità dell'abate nero. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Il marchio dell'inquisitore, dove compare per la prima volta il personaggio di Girolamo Svampa. È tradotto in venti Paesi. «Lo Svampa si avvicinò con passi leggeri e si chinò su padre Capiferro per controllarne il respiro. Non gli era mai capitato di osservarlo cosí da vicino e per la prima volta fece caso alla sua fronte nobile, ben distesa, e al naso aquilino. Raramente si soffermava sui tratti fisici delle persone e ancor piú di rado ne conservava memoria. A quel genere di particolari, fin troppo comuni e ripetitivi, ne preferiva di piú astratti, derivati dalle sensazioni e dai contesti legati alla gente con cui aveva a che fare. Come se ogni singolo individuo si riducesse a una nebulosa di pensieri, colori e odori che di tanto in tanto entravano in collisione con lui, costringendolo a prenderne atto. Si rialzò e ripiegò verso l'uscita. Per il momento, il suo piano di vendetta doveva attendere. Tanto valeva occuparsi del caso per cui era stato richiamato a Roma». -
L' irlandese
La storia lo ricorderà come Samuel Beckettrn«Abile... coraggioso... Una storia straordinaria» - The Guardianrn«In questo degno successore di Longbourne House, Backer cattura perfettamente il mondo di Beckett, il ritmo della sua prosa essenziale, l'originalità del suo punto di vista» - Publisher WeeklyrnrnQuando nel settembre del 1939 Samuel Beckett, a dispetto del conflitto appena dichiarato, ritorna a Parigi dalla sua compagna Suzanne Dechevaux-Dumesnil, preferendo i minacciosi venti di guerra francesi all'aria placida ma soffocante della nativa Irlanda, è un uomo apatico e sfiduciato. La scrittura non procede, la traduzione in francese di Murphy neppure. E l'ombra del grande e pomposo James Joyce, al cui servizio ha trovato impiego come segretario, incombe sulla sua creatività. A Parigi stimolato dalla compagnia di intellettuali e artisti, da Francis Picabia a Marcel Duchamp, forse riuscirà a trovare la sua voce e a dare risposta al terribile quesito di sua madre: ""di quale utilità penseresti mai di essere, tu?"""". Ma l'occupazione tedesca della città spariglia le priorità. Ora quel che conta è sopravvivere, al minimo grado. E tuttavia Beckett ha in mente la stessa paralizzante domanda materna quando decide di abbracciare la resistenza, con l'incarico di raccogliere e confrontare i messaggi in codice dei compagni - per poi nasconderli fra le pagine del manoscritto su cui sta arrancando, """"di gran lunga il posto più sicuro in cui tenere qualcosa che non vuol far leggere a nessuno"""". E quando la sua cellula viene scoperta e cominciano gli arresti - cui l'""""irlandese"""" riesce a sfuggire solo grazie a una buona dose di imprevedibile intraprendenza - la sola opzione per lui e Suzanne resta la fuga. Il lungo, estenuante viaggio verso il sud della Francia, affrontato a piedi e con mezzi di fortuna, è una vivida rappresentazione scenica della tirannia del corpo, fra piedi dolenti, denti malfermi e morsi della fame, e dell'inanità di ogni aspettativa. """"Domani monsieur verrà senz'altro"""", propone Samuel per addolcire l'attesa di un aiuto salvifico, e Suzanne, anticipando il Vladimir di """"Aspettando Godot"""", sentenzia: """"Oggi è già domani"""". Sembra la fine di tutto. Quale spazio può conservare l'arte in un mondo attanagliato dall'orrore della guerra? Eppure la scrittura si rivela essere un bisogno più primario di quel che lo stesso Beckett avesse immaginato. E quella che sembrava la fine diventa l'inizio: di una nuova estetica, se non altro. Avvicinandosi al venerato autore di """"Aspettando Godot"""", Jo Baker ripete l'operazione già compiuta con """"Longbourn House"""": frugare nel dietro-le-quinte di una biografia arcinota e illuminarne elementi inediti. Ne emerge un'opera che è insieme storia d'avventura, romanzo di formazione e narrazione storica."" -
Mia amata Yuriko
Yuriko è una ragazza caparbia, vitalissima, che vive con la sua famiglia, d'origine contadina, sull'isola di Etajima, vicino all'Accademia navale. Yoshi appartiene invece a una stirpe di samurai, è uno dei migliori allievi dell'Accademia, ma si è iscritto solo per volere dei genitori - la sua vera passione è la poesia. In tempo di pace, il matrimonio tra i due sarebbe stato impensabile, ma di fronte alla possibilità che Yoshi venga mobilitato da un momento all'altro, anche i suoi impettiti genitori si ammorbidiscono, acconsentendo alle nozze. L'amore di Yuriko e Yoshi rischia però di essere un'altra vittima della bomba atomica. Yuriko infatti, non avendo da un po' notizie del marito, imbarcato su una nave della flotta giapponese, la mattina del 6 agosto 1945 prende il traghetto diretto a Hiroshima, per andare a chiedere informazioni alle Poste centrali... Antonietta Pastore sa condurci con garbo e sapienza nell'universo giapponese, facendoci da guida tra i colori e i sapori di una società dai codici spesso indecifrabili. Muovendosi nello spazio e nel tempo, ci racconta il dolore struggente dell'abbandono, la fierezza dei sentimenti più profondi, compresa la nostalgia, la dignità di chi pur subendo discriminazioni sceglie di non tradire la parte più vera di sé.