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Stati nervosi. Come l'emotività ha conquistato il mondo
Il mondo contemporaneo è preda di una nevrosi. I cittadini non si fidano piú degli esperti e rifiutano l'idea che esistano dati oggettivi. È questa, secondo Davies, l'origine dell'attuale successo dei movimenti sovranisti. rnrn«Un capolavoro, da qualsiasi prospettiva lo si legga». - The New York Timesrn«William Davies è un astro nascente del pensiero politico». - The Guardian rn«Un'analisi perspicace sulle radici dell'attuale crisi delle competenze». - Yuval Noah Harari rnrnUna magistrale indagine su come, in un tempo dominato dalla rabbia e dalla frustrazione, siano quasi solo le emozioni a dettare i nostri comportamenti. Partendo dall'analisi di episodi come quello di Oxford Circus del 2017 – in cui un allarme terroristico diffuso in rete attraverso centinaia di tweet costrinse all'evacuazione dell'intera area e dopo poche ore si rivelò del tutto immotivato – William Davies sottolinea come numeri, indicatori e fatti reali perdano sempre piú autorevolezza. Il risultato è un vuoto che, nell'èra digitale, rischia di riempirsi immediatamente di voci, fantasie, congetture, mentre i social network «diventano un'arma da combattimento a disposizione di tutti». Mettendo insieme economia, psicologia, sociologia e filosofia, e basandosi su un'accurata ricerca storica, in Stati nervosi Davies propone un'interpretazione davvero nuova dei nostri anni segnati dall'irrazionalità. -
Divino amore
Un romanzo romanticissimo ma soprattutto esilarante e spudorato, che gioca con l'amore, quel divino zeffiretto che soffia a volte sulle nostre vite. rn– Un vestito non è una buona ragione per sposarsi. – E perché no? Non è peggiore di tante altre.rn È una gelida sera di gennaio quando Lucia invita a cena le sue collaboratrici per annunciare che le cose si mettono male: c'è troppa concorrenza, le agenzie di wedding planning spuntano come primule a marzo, e se non si trova un'idea vincente il Palazzo degli Sposi non avrà futuro. Lei un'idea ce l'avrebbe, peccato che sia un reato. Per Gemma, Stella e Carolina, però, questo non sembra essere un problema. Tra spose in tutú taglia forte e spose arcobaleno, spose pentite e spose vendicative, scrittrici incapaci, fotografi coreani e vivaisti insensibili, tutti, ma proprio tutti, tentano di dare forma all'imprendibile Divino Amore. Stefania Bertola ha il dono della leggerezza, un'inedita forma di armonia che è una versione appena meno cinica del caso. Perché, si sa, la vita ride di noi, ma ogni tanto ci concede anche qualche magia. -
Il respiro del sangue
Chi è il Wanderer? Perché davanti a lui tutti si inginocchiano? Un segreto che per vent'anni è stato tenuto nascosto riemerge all'improvviso. E spalanca le porte all'inferno nello spaventoso Sud Tirolo di Luca D'Andrearn«D'Andrea fonde azione e atmosfera come solo i grandi scrittori sanno fare» - The TimesrnQuando Sibylle vide Tony schiantare il boccale di birra sulla mano del tizio col cappello da cowboy non riuscì a far altro che emettere un verso strozzato e rimanere immobile. Di ghiaccio. Da quella distanza non poteva sentire cosa i due si stavano dicendo, ma scorgeva benissimo il viso di Tony. Gli tornò in mente quanto lei stessa aveva pensato vedendolo per la prima volta, la domenica mattina in mezzo ai meleti. Uno di quegli arnesi coperti di gomma che sembrano giocattoli ma nascondono un'anima di metallo. Non si era sbagliata.rnÈ parecchio tempo, ormai, che Tony Carcano conduce un'esistenza appartata, costruita sulla routine. Le sole emozioni con cui entra in contatto sono quelle che descrive nei suoi romanzi, storie d'amore che gli hanno dato successo e benessere. Questo finché Sibylle, ventenne spericolata e affascinante, non irrompe nella sua vita sbattendogli in faccia una fotografia che lo ritrae piú giovane, sorridente, accanto al cadavere di una donna: la madre della ragazza. A quel punto Tony è costretto a riprendere in mano i fili di una vicenda che avrebbe voluto dimenticare, l'unica inchiesta della sua brevissima carriera di giornalista. E con Sibylle si inoltrerà fra le ombre della piccola, chiusa comunità di Kreuzwirt. Un paese che custodisce un mistero impensabile fatto di menzogne e di violenza, di avidità e di follia. -
Yogasutra
Il testo degli Yogasūtra risale al periodo compreso tra il II e il IV secolo d. C. e viene tradizionalmente attribuito a Patañjali, filosofo indiano di cui si conosce pochissimo.rnrn Costituito da circa duecento aforismi, massime e frammenti, intrisi di saggezza e precisione, il libro tratta di ascesi, meditazione e del percorso da intraprendere per giungere a un'autentica conoscenza e padronanza dell'esperienza di sé. Finora spesso travisati o banalizzati, gli Yogasūtra vengono qui presentati in una edizione tradotta dal sanscrito sulla base della recente edizione critica, con un commento storico-filologico e filosofico che cambia profondamente la struttura e il senso del testo. Il principale pilastro teorico di una lunga tradizione di pratiche filosofiche e visioni del mondo sintetizzate nella parola yoga . -
Luoghi selvaggi. In viaggio a piedi tra isole, vette, brughiere e foreste
Dopo aver fantasticato fin da bambino sui luoghi selvaggi della letteratura, Robert Macfarlane intraprende una serie di viaggi alla ricerca della natura incontaminata che si ostina a resistere, a dispetto di ogni devastazione.rnrn «Un'ode appassionata a luoghi veri che sembrano impossibili, in una prosa che ci restituisce, quasi intatto, il vivido incanto della loro essenza piú intima» - Rebecca SolnitrnrnEsistono ancora luoghi sconfinati, isolati, splendidi e feroci, che seguono leggi e ritmi propri, incuranti della presenza umana? E se mai sopravvivono, dove cercarli? Dopo aver fantasticato fin da bambino sui luoghi selvaggi della letteratura, Robert Macfarlane intraprende una serie di viaggi alla ricerca della natura incontaminata che si ostina a resistere, a dispetto di ogni devastazione. Con zaino, tenda e sacco a pelo parte all'avventura, da solo o con amici fidati, e i suoi passi danno vita a un inedito itinerario lungo misteriose terre di pietra, di legno e di acqua. Un percorso tra vette impervie, brughiere deserte e boschi dimenticati, che si trasforma sotto i suoi stessi occhi in un vero e proprio romanzo di formazione, segnato da sorprendenti incontri, malinconici addii e meravigliose scoperte. Traduzione di Duccio Sacchi. -
Economia fondamentale. L'infrastruttura della vita quotidiana
Rinnovare l'economia fondamentale richiede un enorme sforzo di immaginazione istituzionale. Questo libro lo prefigura, offrendo una piattaforma per un nuovo riformismo progressista, non liberista, di scala europea.rn«Il manifesto dell'omonimo Collettivo per l'economia fondamentale, su come il benessere della società dipenda in buona parte dallo stato di acqua, scuole, ospedali e di altre cose fondamentali, appunto dalle quali il privato dovrebbe stare alla larga» - Il Venerdìrn F come Fondamentale. Il benessere dei cittadini dipende dallo stato dell'economia fondamentale: l'acqua, le scuole, gli ospedali e cosí via. La logica degli affari, qui, ha fallito clamorosamente.rnrn L'economia fondamentale è la base materiale del benessere e della coesione sociale. È quel che ogni giorno dovremmo poter dare per scontato: acqua potabile sicura, energia elettrica non razionata, servizi sanitari evoluti e accessibili, istruzione avanzata gratuita, infrastrutture e trasporti pubblici efficienti, servizi di cura per bambini e anziani, mercati alimentari orientati al benessere dei consumatori e dei produttori di cibo. Da molti anni i Paesi europei seguono una strada diversa: l'economia fondamentale è messa al servizio del business, esasperando competitività e orientamento al profitto. Il prezzo che paghiamo è l'inasprimento delle disuguaglianze, la dissoluzione dei legami sociali, la deriva populista e nazionalista. -
Contro l'identità italiana
Il dibattito intorno all'identità italiana si è ormai infilato nel vicolo cieco di un nazionalismo muscolare, che alla ragione preferisce la retorica e la propaganda. Mostrare questo inganno significa far fronte a un paradosso di politica, storia e cultura.rn Da qualche tempo nel dibattito politico, sempre piú egemonizzato dalla destra e dall'estrema destra, si parla di identitarismo, di sovranismo, di comunitarismo. L'odierna crisi planetaria della politica ha prodotto nuove categorie per interpretare lo Stato. Da una parte c'è la crisi delle democrazie liberali che fa emergere nuove o desuete categorie intorno ai concetti di nazione, Stato, patria; anche se c'è chi ragiona laicamente sull'identità nazionale come invenzione. Dall'altra parte il caso europeo è anche a sé in questa renaissance nazionalistica. E il nazionalismo italiano, per la sua storia, assume una forma ancora piú peculiare – in un Paese dove è al governo un partito come la Lega che, nato come federalista e addirittura secessionista, oggi sta invece capitalizzando tutto l'immaginario del neofascismo sulla nazione sangue e suolo . Raimo ricostruisce qui i passaggi principali di questo percorso di rinascita nazionalista con un approccio triplice: politico, storico e culturale; e traccia cosí la genesi di questa ennesima «invenzione della tradizione». -
Per il tuo bene ti mozzerò la testa. Contro il giustizialismo morale
Politici, giornalisti e manettari d'ogni sorta che brandiscono la morale come un'arma. È l'Italia immersa nel giustizialismo.rnrn«Beati gli affamati di giustizia perché saranno giustiziati». Questo vertiginoso aforisma illumina con esattezza il clima di sospetto che imperversa in Italia. Si diffonde l’idea che la società debba perseguire un modello assoluto di legge e ordine, senza scampo per nessuno e senza spazio per i dubbi della prudenza e della clemenza. È un orientamento, traducibile nello slogan «piú carcere per tutti», che si nutre di un esteso rancore sociale. Un umore con radici profonde che produce e alimenta il populismo, soprattutto nella sua veste penale. Partendo da tali considerazioni, Luigi Manconi e Federica Graziani tracciano un quadro ampio e allarmante dell’odierna mentalità giustizialista che trova il suo campione in Marco Travaglio, il cui metodo è analizzato in diverse pagine del libro. Con lucidità, ne investigano radici e degenerazioni politico-culturali. Ed evidenziano come l’unico argine possibile sia, nel nostro tempo, la cultura del garantismo, che va affermata a partire dal suo concetto cardine: la tutela delle garanzie individuali, sancita dallo stato di diritto e dalla Costituzione.rnrnIl contenuto di questo libro sta tutto nel sottotitolo: contro il giustizialismo morale. Quell’orientamento culturale e politico che persegue un concetto assoluto e astratto di giustizia e pensa di affidarne la realizzazione alla spada dei tribunali, a prescindere dalle forme, dalle garanzie processuali e dai diritti individuali. Viviamo in un Paese in cui alcuni versano in condizioni disumane, altri stentate e in cui il sistema delle pene insegue le inquietudini della sicurezza pubblica, ricorrendo a un inasprimento delle sanzioni buono solo a far crescere l’angoscia collettiva. In questa società e in questo clima trovano largo spazio campagne di opinione tese a incentivare la voglia di rivalsa sociale e a offrirle facili bersagli. Il libro ripercorre gli ultimi anni di storia nazionale. Anni in cui, mentre le tutele individuali in campo penale si affievolivano e processi pubblici e gogne mediatiche si moltiplicavano, si diffondeva l’idea che ciò che è peccato è reato. E l’esito è stato tanto l’abbassamento del livello di civiltà giuridica quanto la mortificazione del senso collettivo di giustizia. Da tutto questo nasce il quesito che, attraverso 11 casi esemplari, il libro pone ai lettori: siete garantisti o giustizialisti? Un test per verificare quale sia il vostro grado di rispetto dei principî e delle regole dello stato di diritto. -
Racconti di mare e tempesta
Da Edgar Allan Poe a Emilio Salgari, da Jules Verne a Jack London, da Herman Melville a Joseph Conrad, i racconti dei piú grandi autori che hanno fatto la storia e il mito del mare: questo luogo dell'immaginario dove finiamo sempre per ritrovarci, sullo specchio dell'acqua, affacciati su noi stessi. A cura di Christian Delorenzo.Viola come il vino o piatto come una tavola, da solcare in cerca di nuove terre o da scrutare fino all'orizzonte, popolato di squali, piovre e bucanieri o svuotato all'improvviso dalla potenza del mulinello: il mare. Dove la vita sa essere durissima ma anche piena d'avventure, tra vascelli fantasma e tempeste perfette, incendi sopra i flutti e ribellioni sotto coperta, con il rischio, sempre presente, di naufragare su isole deserte e di vedere emergere, da un momento all'altro, i mostri degli abissi. Senza dimenticare il mondo sommerso, quello in cui si possono trovare razziatori di uomini, divinità sedute al tavolo di lavoro e sirene che ingabbiano le anime. -
Il sospetto
Dopo il best seller mondiale La vedova, il nuovo imperdibile thriller di Fiona Barton. rn«Storia corale di sparizioni e ritrovamenti, di scoop e di fake news, di bugie e di verità indicibili, di famiglie fragili e di amicizie spezzate, sulla rotta tra l’Inghilterra e l’Estremo Oriente» – RobinsonrnDoveva essere il viaggio piú bello. Due diciottenni, in Thailandia, in cerca di divertimento, ebbrezza, libertà. Ma Rosie e Alex smettono di dare notizie. E la giornalista Kate Waters, che in questa vicenda si sente coinvolta in prima persona, deve capire perché. rnKate Waters è sempre pronta a tutto per uno scoop. Quando due ragazze scompaiono nel corso di una vacanza a Bangkok, Kate riesce a conquistare la fiducia dei genitori sconvolti dall'ansia e a scrivere del caso. E non appena arriva la notizia che un ostello per ragazzi è andato distrutto in un incendio, Kate sale sul primo aereo per il Paese asiatico. Ma non è solo il fiuto per la notizia a motivarla. Mentre la vicenda si complica a causa dell'incompetente, o corrotta, polizia locale, Kate non fa che pensare a suo figlio, anche lui da qualche parte in Thailandia: un ragazzo che non vede da due anni e che non sente da troppo tempo. -
Il quinto rischio
Che cosa succede quando lo Stato è nelle mani di una classe politica che non possiede le competenze per governarlo? Uno dei piú grandi giornalisti americani ci svela l'importanza del senso dello Stato. Dopo le elezioni del 2016, i dipendenti del dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti – luogo chiave per l'economia e la sicurezza – sono andati al lavoro incerti su cosa aspettarsi dalla nuova leadership. Hanno atteso a lungo, ma nessuno si è presentato. Quando le amministrazioni precedenti avevano già decretato le top ten people a capo del dipartimento sistemando gran parte dei dipendenti negli uffici, Trump ne aveva nominate tre, mostrando disinteresse e disinformazione. Nella lista stilata da John MacWilliams (il primo chief risk officer del dipartimento) sui principali rischi nazionali per gli Stati Uniti, il piú pericoloso si è rivelato il «quinto rischio»: quello che corre una società impreparata, che minimizza i problemi e risponde con soluzioni precarie alle questioni di lungo termine. Questo saggio mozzafiato non è soltanto il ritratto allarmante del presidente Trump e del suo improbabile entourage . È anche un richiamo generale alle necessità di competenza e senso dello Stato nell'ambito della pubblica amministrazione. -
Racconti
Nella prima metà degli anni Trenta Benjamin scrisse un numero cospicuo di storie, in forma di novella o di favola, pensate per essere pubblicate su giornali e riviste. Quelle realmente pubblicate risultano essere una minoranza. Tutte sono state poi inserite nei vari volumi delle Opere complete, mescolate cronologicamente ai testi di altra natura che via via Benjamin aveva scritto. Ora, per la prima volta in Italia, tutti questi racconti vengono riuniti in un unico volume.rnrn""Benjamin era l'interlocutore di tutti i demoni e gli angeli della narrazione"""" - John Bergerrn Sono racconti metafisici, di mare, di gioco, storie di flâneur cittadini che discutono del senso antropologico del carnevale... Anche come scrittore Benjamin è eclettico: alterna generi diversi, adotta finali sospesi o a sorpresa. Il suo è un mondo narrativo vario ma sempre affascinante. Come le descrizioni dei suoi sogni, un genere letterario ancora piú particolare, a cui abbiamo dedicato la sezione finale del volume. Il lettore degli scritti benjaminiani raccolti in Infanzia berlinese e in Immagini di città troverà nei racconti qui uniti alcune corrispondenze: di strade, di giardini, di interni domestici, di hotel, di vedute e affacci su paesaggi, talvolta anche di città, Marsiglia e Berlino tra queste. Analoga è l'attenzione minuziosa rivolta a suppellettili, oggetti, mobili, giocattoli, osservati come figure prossime ad animarsi e prendere il campo che è dei viventi. Analoga anche la disposizione a sentire la parola come un suono che genera una rifrangenza di immagini, dischiudendo ricordi e nei ricordi figure, oppure come uno scrigno che all'occorrenza rivela, se sollecitato, il suo segreto, cioè il ventaglio di sensi nascosti e di sovrasensi inattesi. Eppure, nel confronto tra quegli scritti e questi racconti, molti dei quali coevi per composizione, il lettore sentirà che la cura del narratore ha qui una diversa tensione, e anche un ritmo diverso. È il fantastico lo spazio scenico di fondo, anche laddove l'andamento del dire prende la forma del diario, o della cronaca quotidiana. Inoltre gli accorgimenti o le tecniche che caratterizzano un racconto breve – l'eccezionalità della situazione, la tensione, la sorpresa di uno scioglimento inatteso – hanno in questi racconti una loro singolare presenza. dalla prefazione di Antonio Prete"" -
Sunset Park
La gioventú e il caso, il cinema e il sesso, New York e la scrittura, le ambizioni e il rimorso, la morte ma soprattutto la vita.Miles Heller ha ventotto anni e vive in Florida. Ha poco, eppure ha tutto: l'amore di un'adorabile ragazza, la passione trasmessagli dal padre per il baseball, e i libri. Il lavoro non è un granché, ma lui sembra farlo come se vi intuisse un misterioso legame con la sua esistenza: affinché le banche possano rimetterle in vendita, deve entrare nelle abitazioni abbandonate e fotografare gli oggetti che gli inquilini vi hanno lasciato. Una piccola archeologia di esistenze passate, ricordi di una vita precedente: anche Miles ha una vita precedente da cui è fuggito. E continuerebbe a farlo se il destino (o il caso) non si mettesse in mezzo. Torna a New York, la sua città natale, ma questo significa fare i conti con i motivi che l'hanno spinto ad andarsene di casa, significa chiarire definitivamente, con i famigliari ma anche con se stesso, i motivi che hanno determinato la morte del fratello Bobby. Ma sarà un percorso difficile, doloroso e dall'esito incerto. -
Dura madre
Il cadavere di un uomo, la schiena crivellata da una scarica di proiettili, ritrovato da una volante in un cantiere edile alla periferia di Nuoro, nel cuore duro della Barbagia: è Michele Marongiu, perito chimico, un fratello morto suicida e un altro che continua in qualche modo a tirare avanti. ""Dura madre"""" si avvia, come ogni noir che si rispetti, con un morto ammazzato. Poi le indagini, affidate alla perizia di due personaggi già noti ai lettori di Fois, il giudice Corona e il maresciallo Pili, più un nuovo arrivato, il commissario Sanuti, forestiero e spaesato in una realtà isolana avvezza a """"pensare per parabole"""". Ma nel momento in cui l'inchiesta comincia, e il giallo decolla, la storia vera e propria si è già consumata, e la verità, che """"si fa vedere a pezzi come una spogliarellista poco esperta, un po' goffa"""" è sulla bocca di tutti."" -
Le anime morte
«Un'allegra marcia carnevalesca nell'inferno» – Michail BachtinLa storia di Čičikov, geniale artista del raggiro, antieroe plebeo che insegue il pallido miraggio degli ideali borghesi: il suo viaggio alla ricerca di «anime morte» per ottenere aiuti finanziari dallo Stato è un'avventura in cui tutti i valori sono capovolti in un paradossale realismo negativo: il benessere, la famiglia, la rispettabilità – ciò a cui Čičikov aspira di piú – si tingono di grottesco, e la sua storia e quella dei personaggi da lui incontrati si rivelano come tappe di un epos mancato, di una gigantesca parodia omerica che anticipa le avventure di altri illustri antieroi del romanzo moderno, dal Leopold Bloom di Joyce al Josef K. di Kafka. -
Drive-in. La trilogia
Immaginate il più grande drive-in mai esistito: l'Orbit. Siamo in Texas, è un venerdì sera e l'Orbit è stipato di gente che sgomita per popcorn e coca-cola, pregustando la Grande Nottata Horror. Ma sul più bello, il drive-in stesso si trasforma in un film dell'orrore: gli spettatori diventano gli involontari ed esterrefatti protagonisti di un incubo orchestrato dal mostruoso Re del Popcorn, sintesi delle peggiori conseguenze dell'ossessione al consumo. E se in ""Drive-in 2"""" vediamo i personaggi sopravvissuti aggirarsi in un paesaggio irriconoscibile, """"La notte del drive-in 3"""" ci catapulterà definitivamente in un microcosmo ancora più delirante, un mondo di misteriose e inclassificabili meraviglie, in cui ci si imbatte in inondazioni di proporzioni bibliche, in un pesce gatto che aspira a ingoiarsi la balena di Giona e in una schiera di creature oscure, di una malvagità paragonabile solo a quella dell'essere umano al suo peggio."" -
Hap & Leonard: Una stagione selvaggia-Mucho Mojo-Il mambo degli orsi
Tre avventure, raccolte in un unico volume, Una stagione selvaggia, Mucho Mojo e II mambo degli orsi. Irrompono sulla scena Hap e Leonard, la strampalata coppia di detective. Leonard è un grintoso omosessuale di colore, Hap un bianco malinconico e pacioso. Sono amici per la pelle, e formano una coppia di investigatori al fulmicotone. Hap e Leonard sono coinvolti in avventure di ogni sorta, da cui usciranno spesso malconci, sempre ilari e innamorati della loro vita e del loro mondo. Una bionda esplosiva che torna dal passato; un milione di dollari sporchi da recuperare nel letto di un fiume ghiacciato; una strana banda di spostati che non hanno perso la voglia di cambiare il mondo; lo scheletro di un bambino nascosto sotto il pavimento; un'eredità inattesa, case fatiscenti, musicisti blues. E ancora: magia nera, sesso e horror. -
L' ora del blu
Con L'ora del blu, Eugenio Scalfari affronta per la prima volta la misura del verso. rn«La scelta della poesia, e non del romanzo, o a questo punto, di qualsiasi altra forma di scrittura discorsiva e dimostrativa, sta a significare un'esigenza d'immediatezza, che è anche verità, al di là di ogni possibile mediazione» - Alberto Asor Rosa, La Repubblicarn«Ora son vecchio e prima ero bambino cosa che cambia e non è mai la stessarncol mare che ha il colore dell'obliornnell'accecato buio del sole»rnrnUomo dalla razionalità rigorosa, porta per mano il lettore dentro il proprio passato e i propri sentimenti, alla ricerca di un senso profondo dell'esistenza. Alla soglia dei novantacinque anni, l'autore avverte la paura dell'inafferrabile e dell'incerto. E allora incastona sulla pagina versi intensi dove il tempo che passa è dolcezza e tormento. Servendosi di immagini che spaziano dal mito a un tangibile realismo – immagini che rimandano soprattutto all'ultima stagione della vita –, Eugenio Scalfari affida al lettore, con sincerità disarmante, le proprie fragilità e i propri timori. Il suo sguardo, che sintetizza quello puro dell'infante e quello disilluso dell'uomo maturo, regala un'atmosfera di crepuscolare malinconia. «Ora son vecchio e prima ero bambino cosa che cambia e non è mai la stessa col mare che ha il colore dell'oblio nell'accecante buio del sole». I ricordi della giovinezza, la passione ardente, la natura pulsante tra mito e realismo, l'incalzare del tempo, la ricerca di una quiete: attraverso il calore del verso Eugenio Scalfari svela il suo piú profondo sentire. Tra il blu del mare e il blu del cielo si muove lo scrittore poeta, in una grandiosa e commovente dichiarazione d'amore per la vita.rn -
Le parole sono importanti. Dove nascono e cosa raccontano
Ogni parola ha una voce. Ascoltarla vuol dire conoscere gli incontri, i misteri, le disgrazie e le fortune che ne hanno segnato la strada. Perché ogni parola ha una storia da raccontare.rn«Dieci capitoli in cui l'autore toglie i panni di romanziere e rimette quelli di insegnante per accompagnarci nei meandri della lingua e ""scongiurare il rischio, oggi così concreto, di rimanere in balia di un linguaggio superstizioso, che ci abbaglia e ci impressiona ma che non comprendiamo davvero""""» - Annachiara Sacchi, Corriere della Serarn Quando ci raccontano l'etimologia di una parola proviamo spesso una sensazione di meraviglia, perché riconosciamo qualcosa che non sapevamo di sapere, un universo di elementi che era sotto i nostri occhi ma che non avevamo mai notato. Allora come è possibile che l'etimologia, cosí carica di fascino, non riceva la considerazione che merita? Eppure padroneggiare le parole nella loro storicità e non possederne solamente la scorza ha dei vantaggi. Per esempio, chi acquisisce una forma mentis etimologica sa che attribuire a qualsiasi vocabolo un solo significato è limitativo. Da questo punto di vista l'etimologia è come la poesia, perché sa offrire sempre un'immagine o un gesto che danno tridimensionalità alla parola. Inoltre, quando ne conosciamo l'archeologia, possiamo chiederci se l'uso odierno dei vocaboli conservi ancora qualcosa del significato originale e, nel caso non sia cosí, indagarne le ragioni. Attraverso dieci appassionanti scavi etimologici, Balzano ci dice non solo che ogni parola ha un corpo da rispettare, ma anche che non è un contenitore da riempire a piacimento. Perché ogni parola ha una sua indipendenza e una sua vita."" -
Notte a Caracas
Un Venezuela sprofondato nella violenzarne nell’impunità. Una donna che ha perso tuttorne che per salvarsi dovrà lasciarsi alle spallernle persone care, i luoghi, i ricordi. Fuggire.rnAnche da sé stessa.rnNotte a Caracas è un romanzo di ferocernbellezza. Un canto universale di furia,rndi paura e d’amore.rnrn«La voce di una coscienza.rnUna scrittura meravigliosa.rnUn romanzo magistrale» - Fernando Arambururnrn«Un romanzo potentissimo» - ABCrnrn«Il ritratto di un paese, il Venezuela,rnin cui manca tutto» - El MundornrnrnIn una terra meravigliosa, che prima della crisi era la piú riccarndel subcontinente americano e ora è dilaniata dalla corruzione,rndalla criminalità e dalla repressione politica, Adelaida cerca solorndi sopravvivere. Ma un giorno, tornando a casa, scopre chernla chiave nella serratura non gira piú: il suo appartamento è statornsequestrato e devastato da una banda di donne legate al regime.rnSenza un posto in cui andare, cerca rifugio dalla vicina,rnla cui porta è stranamente aperta, ma la trova stesa a terra, morta.rnOgni speranza sembrerebbe svanita, invece quell’ennesimo eventorntragico potrebbe rivelarsi la sua unica occasione di salvezza.